APPROFONDIMENTI DI FILOSOFIA MORALE (6 crediti) (Università degli Studi di Ferrara)

Documenti analoghi
INDlCE. Introduzione 13. PARTE PRIMA La formazione dell'etica di Kant 21

Immanuel Kant. Corso di Riallineamento di Filosofia A.A. 2015/2016 Prof.ssa Laura Stochino

Classe III C Liceo Scientifico A.S. 2009/2010. Indicazioni per il lavoro estivo

Kant Approfondimenti. Liceo Scientifico e Linguistico «Redi» Arezzo Progetto WRF Anselmo Grotti

Come fa Kant a risolvere il problema sollevato da Hume?

LICEO SCIENTIFICO G. MARCONI A.S. 2015/2016 CLASSE IV D PROGRAMMA DI FILOSOFIA PROF.SSA ANTONIETTA PISTONE

Fichte Deduzione trascendentale dell Io e immaginazione produttiva

L Enciclopedia delle scienze filosofiche

CLASSE 4^B PROGRAMMA DI FILOSOFIA (a.s ) Caratteristiche e correnti fondamentali del Rinascimento filosofico

Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642)

Trascendentale e temporalità

Testo adottato: N.Abbagnano, G.Fornero La ricerca del pensiero vol. 2 A, 2B, Paravia

LESSICO MINIMO DELLA CRITICA DELLA RAGION PRATICA E DELLA FONDAZIONE DELLA METAFISICA DEI COSTUMI DI KANT

Anno scolastico PROGRAMMA SVOLTO E CONTENUTI MINIMI. Docente: Enzo Citarella. Materia: Filosofia

Guido Alliney Trento, 4 dicembre Libera volontà. Il fondamento metafisico della libertà del volere in Giovanni Duns Scoto

LOCKE. Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza:

Idee e linguaggi della politica MODULO I

RELATIVISMO. OPINIONE Doxa. Sensi. Conoscenza. relativa. Molteplice varia nello Spazio RELATIVISMO. Impossibilità verità Universale e Immutabile

CONOSCENZA ED ESPERIENZA

Matteo Bonato Bologna, 28/02/2015

HEGEL LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO D I S P E N S A A D U S O D E G L I S T U D E N T I D E L L I C E O S O C I A L E B E S T A

Esame scritto dell Opzione specifica. Filosofia + Pedagogia/Psicologia

KANT. Critica della Ragion Pratica. Lezioni assemblate da Pietro Gavagnin

Schopenhauer Le radici del sistema

Kant Il carattere della filosofia kantiana: La Dissertazione del 1770: apparenza esperienza materia forma dallo spazio e dal tempo

Pasquale Porro. Tommaso d Aquino. Un profilo storico-filosofico. Carocci editore

I.I.S.S. Francesco Ferrara. Liceo delle scienze umane OP. Economico-sociale

La realtà non è una sostanza statica: la categoria fondante della realtà hegeliana è proprio il divenire.

RIVOLUZIONE COPERNICANA

SOMMARIO PRESENTAZIONE INTRODUZIONE AL PROBLEMA DELLA SOCIALITÀ NEL PENSIERO DI GIOVANNI AMBROSETTI CAPITOLO I

CRITICA DELLA RAGION PURA (1781) > problema gnoseologico

Argomenti. Vita ed opere. La dottrina delle idee. La concezione dell'anima. Filosofia, amore, bellezza. Il pensiero politico.

RIPARTIZIONE DELL ETICA DI ARISTOTELE (1.0) Etica caratteristica

LE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO

I.S. M.PAGANO G.L.BERNINI LICEO LINGUISTICO. PROGRAMMA DI FILOSOFIA Anno scolastico Classe V AL. Docente Prof.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

DIALETTICA TRASCENDENTALE

FILOSOFIA E GIUSTIZIA

Hegel. Hegele il movimento idealista di cui fa parte sostengono l idea per

Maiuscole e minuscole

Tema 3/2: Le facoltà intellettive e la conoscenza intellettiva

Arianna Fermani VITA FELICE UMANA In dialogo con Platone e Aristotele

Piccola Biblioteca Einaudi. diovisivo one

IMMANUEL KANT ( )

STORIA DELL ETICA. a.a Kant tra ragione emozioni e passioni Introduzione Lezione IX

Schopenhauer Tra razionale e irrazionale

Teorie Etiche - Kant

ARGOMENTI DELLA LEZIONE

LICEO SCIETIFICO STATALE LABRIOLA MATERIA: FILOSOFIA ANNO SCOLASTICO: CLASSE: 5 H INSEGNANTE : FRANCESCO PAOLA PROGRAMMA SVOLTO

TEMA 4: LE FACOLTÀ APPETTITIVE E LA VOLONTÀ LIBERA

Kant, Hegel e noi. Introduzione

GIUSEPPE GAGLIANO LA FILOSOFIA POLITICA KANTIANA

Indice. Nota all edizione italiana di Salvatore Veca Prefazione del curatore Note introduttive Testi citati

La filosofia. Storia della filosofia contemporanea

Orizzonti della bioetica, diverse prospettive a confronto

Lezioni XII-XIII. Il passaggio potenza-atto e la nozione di movimento in Aristotele

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica

PROGRAMMA SVOLTO. MATERIA: Filosofia CLASSE: IV G a.s

GIOVANNI FEDERICO HERBART

FABRIZIO DI MARZIO CONTRATTO ILLECITO E DISCIPLINA DEL MERCATO

Polisemia della Coscienza. A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia

Hegel. Il sistema hegeliano in sintesi

Introduzione Religione e senso della vita

istituto italiano per gli Studi Filosofici

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito

FILOSOFIA KANT E IL CRITICISMO GSCATULLO

Lezione del 4/2 Stato, potere, diritto. Forme di governo

(l'uguaglianza degli angoli indica il parallelismo delle rette)

I NUMERI. Si dice "radice quadrata" di un numero positivo a, quel numero positivo b che elevato al quadrato dà come risultato a.

Sommario. 1. Che cos è la matematica? Numeri naturali e sistemi di numerazione 23

PROGRAMMA SCOLASTICO DI FILOSOFIA. ANNO SCOLASTICO 2015/16 - Classe 4 SEZ. B

Le basi del Moderno: Schopenhauer e Nietzsche.

R.Bianchi 1. R.Bianchi 2. Fonte: Claudio Bezzi, Il disegno della ricerca valutativa, Nuova edizione, Franco Angeli, Milano, 2004

Kant. La metafisica che resiste

Di famiglia agiata, viaggiò molto. Visse tra la fine del Settecento e l Ottocento in Germania.

RECUPERO DELLE MAGGIORI COORDINATE ARISTOTELICHE: - Metafisica; - Fisica.

Filosofia e acquisizione di competenze

1. L esistenza del magistero della Chiesa Le radici del ministero apostolico La Scrittura...131

INDICE GENERALE. Avvertimento preliminare ai lettori 5. Prefazione alla nuova edizione 11

PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA FACOLTÀ DI FILOSOFIA TESARIO DEGLI ESAMI DEL 1 SEMESTRE ANNO ACCADEMICO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

AGOSTINO. Vita. Opere. La lotta alle eresie. - Il male non è un essere sostanziale autonomo. - Il male è privazione di bene, accidenti del bene.

Corso di formazione: ETICA PUBBLICA. Triggiano, aprile 2014

LICEO SCIENTIFICO STATALE

Tutte le opinioni e le dottrine che vengono accettate senza il vaglio critico della ragione non sono fondate= sono conoscenze dogmatiche.

Che cosa tiene insieme la società?

Traduzioni del testo da Saint Agostino, Il libero arbitrio, a cura di Rita Melillo (Roma: Città Nuova, 2011).

Il mito della caverna

Plotino. Ne risulta una sintesi che influenzerà il pensiero cristiano e moderno.

CORSO ZERO DI MATEMATICA

Spinoza e il Male. Saitta Francesco

La grande frontiera dell utilità nell economia del benessere

Etica ed economia. Franco MANTI. Docente di Etica Sociale Etica della Comunicazione Università di Genova Scuola di Scienze Umanistiche

Karl Marx. La critica all Ideologia. La critica alla religione

LE COMPETENZE ESSENZIALI DI FILOSOFIA

INDICE SAGGI CONTRIBUTI. Gli Autori. Il rigore intellettuale come forma di impegno civile 1. Norberto Bobbio: gli insegnamenti del Novecento 13

Edmund Husserl. Filosofia Prima (1923/24) Seconda parte. Teoria della riduzione fenomenologica. a cura di Paolo Bucci.

GRAMSCI E IL SENSO COMUNE

Un aiuto adeguato. LA MORALE

2.6 Calcolo degli equilibri di Nash

Transcript:

APPROFONDIMENTI DI FILOSOFIA MORALE (6 crediti) (Università degli Studi di Ferrara) Docente: Dr.ssa Federica Basaglia (bsgfrc@unife.it) Titolo del corso: LA CRITICA DELLA RAGION PRATICA DI KANT Periodo: secondo semestre (6 Marzo 15 Maggio 2009) CRITICA DELLA RAGION PRATICA (1788) STRUTTURA E CONTENUTI BASILARI LIBRO PRIMO DOTTRINA DEL METODO DELLA RAGION PURA PRATICA ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA Analitica = regola della verità dei giudizi della ragion pratica (vedi Introduzione ) Studia gli elementi fondamentali della ragion pratica: Capitolo I: principi (Grundsätze): le regole in base alle quali si agisce. La critica consiste in una fondazione dei principi della ragion pura pratica e di una loro definizione in contrapposizione ai principi della ragion pratica in generale. 1, Definizione, Scolio: distinzione tra leggi principi pratici universali e necessari e massime principi pratici soggettivi e non validi universalmente. 2, Teorema I; 3, Teorema II; Corollario; Scolio I: Scolio II: distinzione tra la determinazione formale e la determinazione materiale della volontà. 4, Teorema III, Scolio; 5, Problema I; 6, Problema II, Scolio; 7, Scolio, Corollario, Scolio: definizioni di imperativo categorico e di libertà, dimostrazione della possibilità per la ragion pura pratica di fornire da sola il fondamento di determinazione (Bestimmungsgrund) della volontà. Teoria del fatto della ragione (Faktum der Vernunft). 1

8, Teorema IV, Scolio I, Scolio II: precisazioni sulla distinzione tra autonomia ed eteronomia della determinazione della volontà e sull esclusione del principio della felicità dai fondamenti di determinazione autonoma della volontà. Della deduzione dei principi della ragion pura pratica : spiegazione del perché non sia stato possibile fornire una deduzione del principio supremo della ragion pura pratica (= legge morale, imperativo categorico): precisazioni sulla teoria del fatto della ragione. Del diritto della ragion pura pratica, nell uso pratico, a una estensione che non le è possibile nell uso speculativo per sé : giustificazione dell utilizzo della categoria della causalità, nell uso esclusivamente pratico della ragion pura, in ambito sovraempirico (La legge morale è concepita come legge di causalità sovraempirica. Viene così esteso l uso della categoria di causalità, che la Critica della ragion pura aveva ammesso come legittimo solo applicato ai fenomeni, all ambito del noumeni. (La questione ha nulla a che fare con la Dialettica della ragion pura pratica : vedi Gonnelli, p. 35). Capitolo II: oggetti (Gegenstände): i possibili oggetti delle azioni. La critica consiste nella definizione della costituzione degli oggetti della ragion pura pratica in contrapposizione a quella degli oggetti della ragion pratica in generale. Oggetti della ragion pura pratica: chiarimento dei termini, in base ai quali è possibile parlare di bene e male in senso puramente morale. I concetti di bene e di male sono i soli oggetti della ragion pura pratica; essi sono conseguenze (effetti) della determinazione della volontà da parte esclusiva della legge morale e si configurano come gli scopi di quelle azioni, che sono determinate dalla legge morale. Tavola delle categorie della libertà in relazione ai concetti di bene e male. Della tipica del giudizio puro pratico (reine praktische Urteilskraft) : esposizione del modo, in cui è possibile applicare la legge morale a casi concreti, distinguendo, a partire dalla legge morale, quali siano le massime d azione conformi alla legge morale e quali non lo siano. Capitolo III: moventi (Triebfedern): ciò che a livello della sensibilità muove all azione. La critica consiste nella definizione dell unico possibile movente 2

(Triebfeder) della ragion pura pratica in contrapposizione con altri moventi, che si riferiscono sempre solo alla ragion pratica in generale. L unico fondamento di determinazione (Bestimmungsgrund) della ragion pura pratica è la legge morale. La legge morale produce in maniera non mediata sulla sensibilità umana un sentimento: il sentimento di rispetto (Acthung) per la legge morale. Il sentimento di rispetto per la legge morale è l unico movente morale (die einzige moralische Triebfeder); esso è il segno distintivo e sensibile dell azione per il dovere (aus Pflicht). [Gonnelli non tiene conto della distinzione tra Bestimmungsgrund e Triebfeder, traducendo entrambi i termini con movente!!] Dilucidazione critica dell analitica della ragion pura pratica : spiegazione e giustificazione della struttura dell Analitica nel suo complesso. In particolare approfondisce tre punti: la distinzione tra fondamenti di determinazione puramente morali e fondamenti di determinazione, il cui principio è quello della felicità (eteronomi); la precisazione del fatto che distinguere il principio della moralità da quello della felicità non significa che tra essi vi sia opposizione: la ragion pura pratica non vuole che si lasci cadere ogni aspirazione alla felicità, ma che non se ne tenga conto nel momento di cui è in gioco il dovere morale; il concetto di libertà come causalità noumenale. DIALETTICA DELLA RAGION PURA PRATICA Dialettica = esposizione e risoluzione nell apparenza dei giudizi della ragion pura pratica (vedi Introduzione ) Viene esposta e risolta l antinomia (conflitto tra tesi opposte), in cui la ragion pratica cade nella determinazione del sommo bene. Capitolo I: Di una dialettica della ragion pura pratica in generale: la ragion pura pratica cerca per ciò che è praticamente condizionato ciò che si fonda su inclinazioni e bisogni naturali qualcosa di praticamente incondizionato, non come fondamento di determinazione, ma come totalità incondizionata dell oggetto di una ragion pura pratica: il sommo bene. Capitolo II: Della dialettica della ragion pura pratica nella determinazione del concetto di sommo bene Sommo significa supremo (=condizione, che è incondizionata, non subordinata ad altro) o perfetto (= tutto quello che non è parte di alcun 3

tutto maggiore della stessa specie). La virtù (=essere degni (Würdigkeit) di essere felici) è la condizione suprema di tutto ciò che è desiderabile, quindi è il bene supremo. La virtù non è bene perfetto: essere degni di felicità (in quanto virtuosi), ma non partecipi di essa, non è infatti compatibile con il volere perfetto di un essere razionale. Virtù e felicità insieme (la seconda commisurata alla prima) costituiscono il sommo bene. Paragrafo 1: L antinomia della ragion pratica: L antinomia nasce dal modo di concepire il legame tra virtù e felicità: la loro unità può essere analitica (lo sforzo d essere virtuosi e il perseguimento razionale della felicità sono due operazioni identiche) oppure sintetica (la virtù produce la felicità come qualcosa di diverso da sé; connessione causa-effetto). L Analitica della ragion pura pratica ha, però, dimostrato che il principio della virtù e quello della felicità sono del tutto eterogenei, il legame tra virtù e felicità deve essere quindi di tipo sintetico: o la felicità produce un fondamento di intenzioni virtuose oppure la virtù produce necessariamente felicità. Queste sono le soluzioni proposte dalle due dottrine principali della tradizione greco-latina: l epicureismo la concezione del sommo bene come felicità e di virtù come massima di perseguire la propria felicità e lo stoicismo la concezione del sommo bene come virtù e di felicità come consapevolezza di essere virtuosi. Paragrafo 2: Soluzione critica dell antinomia della ragion pratica: L antinomia è tra queste due tesi: la ricerca di felicità produce un fondamento di intenzioni virtuose e l intenzione virtuosa produce necessariamente felicità. La prima è assolutamente falsa. La seconda è falsa, ma non assolutamente: è falsa solo se la si considera come la forma della causalità del mondo. L antinomia è risolta attraverso il concetto di contentezza di sé (Selbstzufriendenheit) : concetto che non designa un godimento (come felicità), ma un compiacimento della propria esistenza, che deve necessariamente accompagnare la consapevolezza della virtù: essa è l unica fonte di contentezza immutabile, necessariamente connessa alla legge morale, che non riposa su alcun sentimento in particolare (contentezza intellettuale). Attraverso questo concetto si può pensare come possibile un legame naturale e necessario tra la consapevolezza (Bewusstsein) della moralità e l aspettazione di una felicità ad essa proporzionata come sua conseguenza. Il bene supremo condizione prima del sommo bene è la moralità, mentre la felicità ne costituisce il secondo elemento, come conseguenza necessaria. Paragrafo 3: Del primato della ragion pura pratica nel suo collegamento con la speculativa: argomentazione intorno alla necessità che 4

la ragione speculativa ammetta proposizioni intorno ad oggetti trascendenti, superando, ma solo per quanto riguarda una necessità legata all uso pratico della ragion pura, i limiti imposti dalla Critica della ragion pratica. Paragrafo 4: L immortalità dell anima come postulato della ragion pura pratica: L attuazione del sommo bene è l oggetto necessario di una volontà determinabile dalla legge morale. La perfetta adeguatezza della volontà alla legge morale la virtù è la condizione suprema del sommo bene. Nessun essere razionale è capace di tale perfetta adeguatezza nel mondo sensibile. Questa richiesta necessità la possibilità di un progresso all infinito, che è possibile solo presupponendo l immortalità dell anima. Paragrafo 5: L esistenza di Dio come postulato della ragion pura pratica: Per la possibilità del secondo elemento del sommo bene la felicità è necessario postulare l esistenza di Dio. La felicità è la condizione di un essere razionale nel mondo, a cui tutto va secondo il suo desiderio e volere; essa consiste nell accordo della natura con il motivo determinante essenziale della sua volontà. Nella legge morale non c è alcun fondamento di connessione necessaria tra moralità e felicità ad essa proporzionata. Si deve postulare l esistenza di una causa dell intera natura, distinta dalla natura stessa, che contenga il fondamento di questa connessione: una causa suprema della natura, che sia un intelligenza e sia provvista di volontà: Dio (= postulato della possibilità del sommo bene derivato, cioè del mondo ottimo). Paragrafo 6: Sui postulati della ragion pratica in generale: Introduzione del terzo postulato: la libertà considerata positivamente come causalità di un essere in quanto appartenente al mondo intelligibile. Paragrafo 7: Come sia pensabile un estensione della ragion pura in funzione pratica, senza che con ciò si estenda la sua conoscenza come ragione speculativa. Questo paragrafo non ha nulla a che fare con quello dell Analitica: Del diritto della ragion pura pratica, nell uso pratico, a una estensione che non le è possibile nell uso speculativo per sé. In quest ultimo si occupa del concetto di causalità applicato al mondo noumenale (libertà = causalità del mondo noumenale). Nel paragrafo della Dialettica, vengono trattati i postulati della ragion pratica (libertà, immortalità dell anima, Dio). Pragrafo 8: Dell assenso che deriva da un esigenza della ragion pura: Riflessione sulla necessità di ammettere i postulati della ragion pratica. 5

Paragrafo 9: Della proporzione delle facoltà conoscitive dell uomo saggiamente commisurata alla sua destinazione pratica: Riflessione sulla limitazione della facoltà conoscitiva umana, che è vantaggiosa per la morale. LIBRO SECONDO DOTTRINA DEL METODO DELLA RAGION PURA PRATICA Esposizione di una sorta di pedagogia morale, i cui principi sono conseguenti a quanto sostenuto nel Libro I. 6