IL RUOLO DEL PATOLOGO AVIARE NELL ATTUALE PANORAMA ZOOTECNICO Guido Grilli Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica
Un po di storia della patologia aviare italiana. Fine anni 60 Prime Cattedre di Patologia Aviare Anni 70-80 Grande attenzione per lo sviluppo dell avicoltura e quindi della Patologia Aviare a livello Accademico Sviluppo movimenti anti- zootecnia intensiva Anni 1990-2000 Normativa sul benessere animale Calo interesse/attenzione da parte degli studenti di Medicina Veterinaria (forse perché > cittadini e > componente studentesca femminile)
Situazione attuale Ateneo Medicina Vet. Sci. Zoot. Prod. Animali Scuola Specializzazione Bari SI SI SI Bologna SI NO NO Camerino NO NO NO Messina NO NO NO* Milano SI SI SI Napoli Fed. II SI SI SI Padova SI NO* NO Parma SI * NO NO Perugia SI SI NO Pisa SI * SI * NO Sassari NO NO NO
Scuole di Specializzazione (anni 90 ) Napoli Milano Tecnologia e Patologia delle Specie Avicole, del Coniglio e della Selvaggina Bari Messina (?) Enti Pubblici: IZS e ASL Aziende Private Società Farmaceutiche Liberi Professionisti IZS: Brescia, Milano, Bergamo, Piacenza, Reggio Emilia, Trento, Bolzano, Treviso, Padova, Alessandria, Novara, Torino. ASL: Milano, Bergamo, Lodi, Brescia, Cremona, Alessandria, Aosta, Forlì, Pesaro, Ancona. Aziende Private: AIA-Veronesi, Amadori, Eurovo, Hubbard Società Farmaceutiche: Ceva-Vetem, Elanco, Fatro, MSD, Merial
Paradosso Medicina Veterinaria Negli anni la Patologia Aviare di MV ha subito una contrazione delle ore di lezione e rischia di essere assorbita completamente dalle Malattie Infettive Scienze Zootecniche e delle Produzioni Animali Aumento delle ore di insegnamento dell Igiene Avicola (compreso il coniglio) con "specializzazione dei corsi: Igiene degli Allevamenti Avicoli Intensivi Igiene degli Allevamenti di Selvaggina Igiene degli Allevamenti di uccelli da voliera Zoonosi Avi-cunicoli
Che professionista prepara l Università italiana attualmente? Medicina Veterinaria Impostazione classica delle Malattie Infettive (Eziologia, Epidemiologia, Patogenesi, Sintomatologia, Lesioni, Diagnosi, Profilassi, Terapia) Scienze Zootecniche e delle Produzioni Animali Laureato Zootecnico/Igienista
Caratteristiche dell avicoltura nazionale La filiera avicola italiana ha peculiarità che la differenziano quasi totalmente dalla maggior parte delle altre filiere zootecniche e dalle altre filiere avicole europee. La forte integrazione verticale che la caratterizza, permette di coordinare sotto un unico soggetto tutte le diverse fasi, dall allevamento dei riproduttori, al mangimificio, all allevamento di ingrasso, fino alla macellazione e trasformazione.
Essa interessa quasi il 100% delle realtà produttive commerciali. Inoltre, la concentrazione in pochi grossi gruppi (3 di essi coprono circa l 80% della produzione industriale nazionale carne. Un solo gruppo copre circa il 70% di quella uova da consumo)
Unico settore zootecnico italiano autosufficiente, il suo fatturato (calcolato sui prezzi medi dei prodotti finiti franco stabilimenti di produzione) si è stabilizzato a 5.600 milioni di euro: 4.600 milioni per le carni avicole e 1.000 milioni per le uova. La produzione lorda vendibile del settore, con 4,5 Mld di, rappresenta il 25,7% del totale zootecnia
Settore carne IL BILANCIO ITALIANO DELLE CARNI DI POLLAME (tonn. x 000) UNAITALIA 2013 2014 (P) Pollo Tacchino Totale Differenze Pollo Tacchino Totale Differenz carni 13/12 carni e 14/13 avicole avicole Produzione 863,4 313,5 1.258,8-0,2 872,7 310,0 1.261,2 +0,2 Importazione 65,7 18,5 86,8-1,9 73,3 17,6 94,9 +9,3 Esportazione 99,3 63,2 167,5-0,4 96,7 64,4 166,2-0,8 Utilizzazione interna 829,8 268,8 1.178,1-0,3 849,3 263,2 1.189,9 +1,0 Consumo p.a. (kg) % di autoapprovv. 13,62 4,41 19,34-0,4 13,92 4,31 19,51 +0,9 104,3 116,6 106,8 == 102,8 117,8 106,0 ==
Settore uova da consumo IL BILANCIO ITALIANO DELLE UOVA DA CONSUMO (n. di pezzi) 2013 (*) Differenze% 2013/12 2014 (P) Differenze% 2014/13 Produzione 12.168.000.000-2,1 12.534.000.000 +3,0 Importazione 1.766.000.000 +206,0 1.406.000.000-20,3 Esportazione 439.000.000 +209,1 676.000.000 +54,0 Saldo uova in guscio 1.327.000.000 +205,1 730.000.000-45,0 Utilizzazione interna (comprensiva del saldo prodotti d uovo tradotti in equivalenti uova in guscio) 13.495.000.000 +4,86 13.264.000.000 +0,77 Consumo p.a. (n ) 220 +2,0 218-0,9 % di autoapprovv. 90,2 94,4
I numeri del settore e le modalità di allevamento. Categoria Allevamenti Polli 2.850 Riproduttori polli 306 Tacchini 844 Riproduttori tacchini 50 Galline per uova da consumo 1.542 Faraone 200 Anatre 322 Quaglie 53 Totale allevamenti: 6167 (fonte BDN IZS Teramo)
I numeri del settore e le modalità di allevamento. Incubatoi 114 Mangimifici 530 Macelli avicoli 174 Laboratori di sezionamento 467 Centri imballo uova 800 Laboratori di pastorizzazione uova 45 Fonte: Elaborazione Unaitalia su dati BDN IZS Teramo Mipaaf
Quanti sono i professionisti impiegati in questo settore? Circa 100 veterinari quasi tutti specializzati e un numero 6-7 volte maggiore di tecnici di allevamento, diplomati o laureati, in rapporto di lavoro con le Aziende capo filiera.
Programmazione Scelta e acquisto del riproduttore Riproduzione Es. filiera produttiva carne Scelta e acquisto delle materie prime e nutrizione Incubazione Allevamento Carico e trasporto Macellazione Logistica Assistenza tecnica e veterinaria Confezionamento e distribuzione
Es. filiera produttiva carne..dove interviene il patologo aviare? Riproduzione Incubazione Allevamento Assistenza tecnica e veterinaria Carico e trasporto Macellazione
Riproduttori e riproduzione 2000 1960 Conversione mangime Uova Scheletro Peso vivo Peso Qualita della carne Schiudibilita Petto Piumaggi o Resistenz a Cardio Vascolare Resistenza malattie
Prestazione Fenotipo= Genotipo + Ambiente Nutrizione Anni 60 Tempo Anni 2020
..quindi il veterinario avicolo deve conoscere Cosa ci serve..programmazione Come allevare..gestione tecnica riproduttori Come prevenire le malattie..gestione sanitaria dei riproduttori & C.
Cosa ci serve..programmazione
Come allevare..gestione tecnica riproduttori
Come prevenire le malattie.. gestione sanitaria dei riproduttori Gestione dell igiene Gestione della sanità
Gestione dell igiene - Pianificazione delle procedure di pulizia e disinfezione - Applicazione delle norme di biosicurezza
Gestione della sanità - programmi vaccinali - monitoraggio dell efficacia del programma vaccinale (analisi di laboratorio)
Piani di monitoraggio previsti dalla normativa Conoscenza delle normative Piano di sorveglianza delle salmonelle Piani di controllo per Influenza
GESTIONE INCUBATOIO Programmazioni invio uova da cova Gestione igenico-sanitaria Conoscenza tecnica dei parametri ottimali per lo sviluppo dell embrione Gestione delle uova da riproduttori positivi a patologie (es. micoplasmi)
Condizioni di incubazione e schiusa di alcune specie di volatili Specie Temperatura Umidità Speratura (gg) gg C gg % Peso uovo g Tacchino Faraona Fagiano Oca Anatra 1-22 37,5/37,8 1-24 55-60 9+12 70-72 23-28 37 25-28 80 1-22 37,5/37,8 1-22 47-55 8+22 44-46 23-27 37,1/37,6 23-27 80-90 1-7 38,3/38,5 1-7 57-63 8+21 32-34 8-21 38,5/39 8-21 70 1-16 37,5/37,8 1-28 60 10+25 150-180 28-30 36,5/37 1-22 37,8/38 1-22 55-60 7+14+22 70-80 23-28 37/37,5 23-28 80
stoccaggio GESTIONE INCUBATOIO Fonte: Dott. Luigi Gavazzi
GESTIONE INCUBATOIO
GESTIONE INCUBATOIO
GESTIONE INCUBATOIO Controllo della patologia dell incubatoio La produzione di pulcini di prima qualità è il risultato di un processo nel quale le uova vengono raccolte, immagazzinate, trasportate ed incubate. Questo processo può far difetto in una qualsiasi delle varie fasi.
GESTIONE INCUBATOIO Le aree specifiche da indagare sono: Analisi dell andamento della mortalità embrionale e delle malformazioni dello sviluppo con l esame degli avanzi di schiusa. Identificazione delle cause delle uova chiare, sia per infertilità che per mortalità embrionale precoce. Misura della perdita di peso delle uova durante l incubazione. Controllo del profilo delle temperature durante la lavorazione e l incubazione
Fonte: ROSS Italia, 2002
Fonte: ROSS Italia, 2002
Embrione morto al 1 giorno di incubazione Fonte: ROSS Italia, 2002
Embrione morto al 3 giorno di incubazione Fonte: ROSS Italia, 2002
Visceri esterni T eccessiva a metà incubazione Fonte: ROSS Italia, 2002
Gestione sanitaria dell incubatoio Patologia da contaminazione microbica Trasmissione in ovo : avviene generalmente ogni qualvolta nella gallina è presente un processo setticemico o un infezione localizzata all apparato riproduttore Trasmissione con l uovo : è legata alla possibilità che alcuni microrganismi hanno di penetrare nell uovo attraverso il guscio grazie a cause fisiche, meccaniche e fattori predisponenti Contaminazione nell incubatoio : durante le procedure d incubazione e/o schiusa. Frequentemente è legata ad errori del personale.
Contaminazione microbica dell uovo e dell ambiente Attraverso l app. riproduttore Adenovirus Anemia infettiva Encefalomielite aviare Leucosi Bronchite infettiva Pseudopeste Arizona Tubercolosi Mycoplasma spp Salmonella spp Escherichia coli Attraverso il guscio Bacillus cereus Staphylococcus aureus Pseudomonas spp Coliformi Proteus spp Micrococchi Clostridium spp Salmonella spp Klebsiella spp Escherichia coli Aspergillus spp Aspergillus spp
Pianificazione dei programmi vaccinali
Vaccinazione in ovo Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria - Sez. di Anatomia Pat. Veterinaria e Patologia Aviare
allevamento Gestione dell igiene e della biosicurezza Conoscenza della gestione tecnica dell allevamento Conoscenza delle performance e dei fabbisogni della linea genetica allevata Conoscenza dello stato sanitario e dell età dei genitori dei pulcini accasati Piani di vaccinazione Interventi terapeutici
allevamento Ambiente - Allevamento modelli di ecosistema per tipologia di allevamento broilers - riproduttori - ovaiole - tacchini individuazione del gradiente di rischio alto - basso definizione delle misure correttive per priorità Da Beghian, 2010
posizione geografica barriere passive strutture e servizi allevamento buone norme di gestione rimonte allevamento Ambiente - Allevamento modelli di ecosistema pulizie capannoni/disponibilità attrezzature biosicurezza attiva
allevamento Strategie di Biosicurezza - obiettivi sanitari 1. Per impedire l ingresso di agenti eziologici di malattie letali o molto contagiose (es. Influenza Aviare, ND, Gumboro) 2. Per ridurre la contaminazione da parte dei comuni agenti patogeni che penalizzano le produzioni zootecniche (es. E. coli, Staphylococcus spp, Eimeria spp.) Da Beghian, 2010
allevamento Strategie di Biosicurezza - obiettivi sanitari 3. Per ridurre o eliminare agenti patogeni ad azione immunodepressiva che fungono da door-openers (es. Mycoplasma spp, Marek, CAV, Gumboro) 4. Per ridurre la contaminazione di agenti patogeni considerati a rischio per la salute pubblica (es. Salmonella spp., Campylobacter spp.) Da Beghian, 2010
Fonte: Dott. Paolo Bissaro
Fonte: Dott. Paolo Bissaro
Fonte: Dott. Paolo Bissaro
Fonte: Dott. Paolo Bissaro
Gestione delle piani vaccinali e delle vaccinazioni
Esempio Programma vaccinale Broilers ETA (giorni) Malattia Ceppo vaccinale Somministrazione MAREK HVT (2) (maschi e femmine) SC 1 (1) IB (3) H 120 SPRAY ND ENTEROTROPO SPRAY COCCIDIOSI PRECOCE SPRAY 16 ND CLONE 30/B1 SPRAY 18 GUMBORO INTERMEDIO SPRAY (1) In incubatoio (2) L aggiunta del ceppo Rispens (sierotipo 2) si rende necessario solo in allevamenti con ripetute gravi manifestazioni cliniche (mortalità) o anatomopatologiche (lesioni cutanee, con pesante scarto alla macellazione). Di norma il vaccino con sierotipo 3 (HVT) conferisce un immunità sufficiente per tutta la breve vita del broiler. (3) In caso di nefrite-nefrosi (ceppi nefropatogeni) inserire la vaccinazione con ceppo variante 4-91 o simili.
Esempio Programma vaccinale Tacchini da carne Età (giorni) Malattia Ceppo vaccinale Somministrazione 1 (1) TRT+ND ATTENUATO SPRAY ND INATTIVATO AI INATTIVATO(H6H9) SC 21 R. ANATIPESTIFER INATTIVATO sierotipo 1 e 3 HE INATTIVATO VAIOLO (2) ETEROLOGO PUNTURA ALARE (3) 42 (solo maschi) ND INATTIVATO SC PASTEURELLOSI Pm sierotipo 1,3,6 SC
INTERVALLO IDEALE TRA DUE VACCINAZIONI OMOLOGHE con vaccino vivo: almeno tre settimane con vaccino spento: almeno quattro settimane Il vaccino vivo (priming) deve precedere quello inattivato I vaccini vivi più attenuati devono precedere quelli meno attenuati
Classificazione delle tecniche di vaccinazione Vaccinazione individuale: necessità che la dose vaccinale venga somministrata individualmente ad ogni singolo soggetto. E l unico modo per vaccinare con vaccini inattivati e con alcuni vaccini vivi. Vaccinazione di massa: il vaccino viene somministrato al gruppo attraverso un veicolo (es. acqua), è applicabile solo per vaccini vivi
Nonostante l applicazione di un rigido programma di profilassi diretta e indiretta diverse sono le patologie che possono insorgere nel gruppo che quindi necessita dell intervento del patologo aviare.
La scelta della terapia Via orale tramite acqua di bevanda Via elettiva per la terapia vera e propria Azione più rapida Annulla i tempi per la preparazione e la consegna del mangime medicato Di gran lunga preferita in Italia
La scelta della terapia Via orale tramite mangime Poco usata Via parenterale Utilizzata in particolare nei tacchini Permette di recuperare soggetti che non mangiano e bevono poco o che non possono muoversi
La scelta della terapia Antibatterici ad ampio spettro Antibatterici a spettro ristretto Hanno una azione più mirata ma limitata a specifici batteri. Il loro uso presuppone una diagnosi accurata e l esclusione di infezioni secondarie
La scelta della terapia
La scelta della terapia
La scelta della terapia Parametri farmacocinetici della somministrazione orale
La scelta della terapia concentrazione dell antibiotico tempo di esposizione dei batteri all antibiotico correlazione farmacocinetica/farmacodinamica (PK/PD)
Piani di autocontrollo
Clinico di allevamento Igienista/Epidemiologo Gestione igienico-sanitaria di area/comprensorio/filiera e non di allevamento gestione sanitaria di territorio
gestione sanitaria di territorio è il futuro? No.non è il futuro ma il presente.
In conclusione, il patologo aviare ha delle caratteristiche che lo differenziano da altre figure professionali impiegate in altro comparti zootecnici perché: Segue, dal punto di vista sanitario, tutto il processo produttivo, dalla riproduzione alla macellazione passando dalla gestione dell incubatoio e degli allevamenti (carne o uova). Si interfaccia con la direzione della produzione e del marketing nella determinazione degli obiettivi da raggiungere attraverso la definizione di tipologie d allevamento prefissati.
E coinvolto nella definizione e nell applicazione di procedure di biosicurezza e di autocontrollo. Svolge la funzione di interfaccia tra la filiera aziendale e la veterinaria «pubblica» anche coadiuvandola nei processi di sorveglianza epidemiologica ed in tutti i piani di controllo delle malattie infettive, diffusive e potenzialmente zoonotiche
..e per essere sempre informati.
Grazie dell attenzione