Laboratorio di cucina Premessa La cucina è uno dei luoghi della casa in cui solitamente si passa molto tempo; è il luogo degli odori, dei sapori, dei gusti, dei gesti quotidiani. Proust, nella sua opera La recherche du temp perdu, racconta come il gusto e il profumo di una petite madeleine riesca ad evocare ricordi di un particolare momento della sua infanzia, generando immagini, suoni, colori ed emozioni legati ad un passato che pareva quasi dimenticato. Spesso si collega tutto ciò che riguarda la memoria alla cognitività, senza tuttavia rendersi conto che sono molto spesso gli stimoli sensoriali a suscitare l immaginazione e il ricordo. Molti studi hanno dimostrato quanto siano, in realtà, l intelligenza sensoriale e quella emotiva che ci permettono di conoscere il mondo che abbiamo intorno e, di conseguenza, sono le cose che stimolano queste ultime a farci ricordare, molto spesso vividamente, situazioni, eventi o vissuti particolari. Per questo motivo, pensare un laboratorio di cucina non vuol solo dire fare attività animativa o riabilitativa, ma soprattutto aprire una parentesi all interno della quotidianità. Attraverso i gesti, i suoni, gli odori e i sapori del cucinare, si cerca di stimolare nell anziano un senso di casa e di familiarità, aprendo la porta ai possibili ricordi ed emozioni che queste sensazioni possono far scaturire. Questo senso del casalingo è inoltre aumentato dal recupero delle ricette della tradizione popolare, proposte e ricordate dagli anziani della struttura. La preparazione, così come la degustazione, è inoltre vista come un momento conviviale: attorno alla tavola nascono relazioni, si intrecciano conversazioni, che normalmente non avvengono. È allora un modo per stare insieme, chiacchierare, di quel che è oggi ma soprattutto di quel che è stato ieri. Parallelamente a questo, si sta realizzando un progetto di orto-terapia: all interno di questo laboratorio, le piante aromatiche e gli ortaggi coltivati vengono raccolti, puliti e preparati dagli ospiti per essere utilizzati dalla cucina nella preparazione quotidiana dei pasti (ad esempio verdure o erbe aromatiche come prezzemolo e basilico) o nella realizzazione di ricette all interno dell attività con gli anziani (ad esempio l utilizzo della menta o di piccoli frutti di bosco per la realizzazione di dolci, o della borragine per la realizzazione del ripieno dei ravioli).
Presentazione del progetto Con questo progetto si intende svolgere, in collaborazione con il personale della cucina, un attività multisensoriale che rievochi i ricordi passati degli anziani coinvolti. Gli anziani vengono coinvolti sin dalle prime fasi del laboratorio: le ricette che, di volta in volta, vengono realizzate, sono prevalentemente scelte o proposte dagli anziani stessi, permettendo in questo modo un recupero di usi e di tradizioni del passato e dei territori di appartenenza. Insieme al personale della cucina, agli educatori e a volontari, gli anziani vengono chiamati in prima persona a mettersi in gioco, riscoprendo il piacere del fare: i partecipanti al laboratorio vengono stimolati a mettere le mani in pasta, ciascuno a seconda delle proprie capacità, in modo da aumentare l autostima e il senso di autoefficacia, cercando di evitare in ogni modo la frustrazione del non riuscire a fare e cercando di valorizzare il contributo di ogni singola persona. I compiti affidati agli anziani sono semplici e ripetitivi (in modo da riuscire a inserire nel laboratorio anche coloro che sono affetti da demenza) e sono supervisionati dagli operatori coinvolti. Il laboratorio non prevede l utilizzo da parte degli anziani di fornelli, fuochi o strumenti pericolosi; tali operazioni verranno compiute soltanto dal personale della cucina. Una volta cotto, ciò che è stato realizzato viene offerto agli altri anziani, nonché agli operatori, ai volontari e ai parenti presenti. Solitamente, trattandosi di dolci o di prodotti salati (come pizze, focaccine, pane aromatico o torte salate), questi vengono distribuiti nel pomeriggio, al momento della merenda; qualora si trattasse di paste fresche (come ad esempio ravioli, gnocchi, spaghetti alla chitarra), questi vengono serviti durante i pasti principali (solitamente a mezzogiorno). Inoltre, condividere in questo modo il cibo permette un accrescimento del senso di autostima e di autoefficacia degli anziani coinvolti nel laboratorio, che si sentono gratificati e valorizzati non solo dagli operatori che partecipano al laboratorio, ma anche da tutti coloro che assaggiano quanto prodotto. Area di intervento L attività proposta mira a stimolare le seguenti aree: - Culturale (cognitivo/mnemonica) - Corporeo/sensoriale - Creativo/espressiva - Ludico/Ricreativa - Relazionale/emotivo/affettiva - Socio/culturale
Obiettivi Stimolare il benessere degli anziani in un contesto protetto di piccolo gruppo. Valorizzare le conoscenze legate al passato, relative alle ricette e alle tecniche. Rievocazione del passato attraverso i sensi e generazione di un contesto accogliente entro cui l anziano possa esprimere quanto prova. Gratificare l anziano per quanto è ancora in grado di fare, evitando frustrazioni, in modo da aumentare l autostima e il senso di autoefficacia. Valorizzare l operato dell anziano offrendo i prodotti dell attività agli altri ospiti della struttura, agli operatori, ai volontari e ai parenti. Stimolare e responsabilizzare l anziano nel processo di realizzazione delle ricette. Stimolare le abilità residue dei singoli anziani, mantenendo quanto possibile Generare un ambiente che favorisca lo scambio e la relazione. Migliorare il tono dell umore e dello stato psicofisico. Struttura - Spazi In attesa della realizzazione della sala multisensoriale, all interno della quale è previsto un angolo arredato con credenze e mobilio quanto più simile ad un soggiorno rustico, il laboratorio viene svolto nella sala delle attività. Gli anziani sono disposti su uno o due tavoli, a seconda del numero e delle capacità manuali, quasi a costituire una sorta di catena di lavoro. La cottura viene realizzata nei locali della cucina esclusivamente dal personale autorizzato, mentre la degustazione avviene rispettivamente in salone bar o nei refettori ai piani. - Tempi L attività solitamente viene svolta in mattinata, in modo da dare il tempo al personale della cucina di cuocere quanto prodotto e servirlo insieme al pranzo o alla merenda. Il laboratorio, che dura un ora circa, viene suddiviso in fasi consequenziali, in modo da creare un rituale che viene a ripetersi ogni volta. Facendo ciò si genera sicurezza nell anziano e ci crea un clima rilassato e adatto all attività. La scansione dei tempi è così suddivisa: -Lavaggio delle mani -Preparazione dei tavoli -Accoglienza del personale della cucina -Divisione dei compiti -Realizzazione della ricetta -Chiusura dell attività - Operatori coinvolti Il laboratorio viene condotto dagli educatori e dal personale della cucina disponibile in quel momento. Il numero degli operatori presenti è proporzionale al numero degli anziani partecipanti.