Piero Santostefano Le Mackley Houses di Kastner e Stonorov a Philadelphia 1931/1935 tetturo Venezia officina edizioni
Jslituto Universitario Architettura Venezia M 14 Servizio Bibliografico Audiovisivo e d1 Documentazione
Piero Santostefano Le Mackley Houses di Kastner e Stonorov a Philadelphia 1931/1935 J j' I a UJ ~.'J, t- =-;1! 0 o... i <( :::> (.) (Ll ~ - f i''1 I ~. m _, 1. :;)..: m - > ~ officina edizioni
Indice 9 _;~lntroduzione 13.Capitolo primo «Intelligent Unionism»: gli Hosiery \Xlorkers di Philadelphia 23 Capitolo secondo Oscar Stonorov 23 Frammenti di una biogratia 31 L'architettura sociale 43 Capitolo terzo La ricerca del progetto ideale 43 Architetti senza committenti. committenti senza dollari 49 L'elaborazione preliminare. 52 Verso un progetto definitivo 65 Capitolo quarto Alla ricerca dell'inquilino reale 7 3 Capitolo quinto Nuove prospettive per un «New Dea! )) 83 Capitolo sesto Le Carl Mackley Houses 83 La soluzione definitiva 105 Il «trionfo» del Labor 115 I problemi in cantiere 129 Capitolo settimo La gestione delle Mackley Houses 129 La cerimonia per l'inaugurazione 138 La questione degli affitti 14 7 Capitolo ottavo Epilogo: le Mackley Houses nel contesto nazionale dello housing 155 Appendice A 160 Appendice B 165 Appendice C 5
La collana nasce dal presupposto che sia necessario approfondire la conoscenza dei materiali disponibili sull'architettura contemporanea, documentando I.e opere degli architetti attraverso ricerche sistematiche in archivi pubblici e privati. Tali materiali, frammenti di una storia complessa e articolata. tutt'altro che lineare e ancora da definire nei dettagli, sono presentati con l'intento di cogliere il senso di una specifica proposta culturale all'interno di strutture economiche e sociali. Ogni volume, dedicato a una singola opera architettonica, presenta due aspetti: da un hto la ricostruzione filologica delle di verse fasi che caratterizzano il fare architettura - dal confronto di idee fra architetto e committente al disegno di progetto fino al prodotto realizzato; dall'altro la puntualizzaz\one del significato che una specifica opera assume nei processi di produzione economica e culturale. Dalla conoscenza del prodotto specifico e dal suo inserimento in un processo produttivo più generale è quindi possibile comprendere il senso di una proposta culturale. i suoi limiti, la sua influenza. La collana presenta opere costruite a partire da~la seconda metà dell'ottocento. con le due possibili eccezioni di progetti non realizzati, ma ugualmente significativi per i loro risvolti culturali, politici o economici (valga per tutti l'esempio del Da11teu111 di Terragni) e di opere costruite nel periodo precedente quello considerato. che si reputano fondamentali nella formazione di una ideologia architettonica e nella definizione dei rapporti fra architettura, tecnica e produzione (anche in questo caso valga un solo esempio. la Saline de Chaux di Ledoux). Le vicende che accompagnano il progetto e la realizzazione delle Mackley Houses costituiscono un campo d'indagine del tutto particolare per comprendere alcuni dei meccanismi posti in atto nel settore dello housing dall'intervento federale durante il New Dea! rooseveltiano. La singolarità di questo complesso residenziale è data dal connubio fra committente - la sezione di Philadelphia del sindacato degli hosiery workers, i lavoratori addetti alla produzione di calze e maglieria - e l'architetto Oscar Stonorov, che prima di giungere negli Stati Uniti aveva preso parte, alla fine degli anni venti, al dibattito europeo sull'architettura moderna. Le storie del sindacato e del progettista sono ricostruite dapprima nel loro autonomo svolgersi, poi quando si intrecciano e si scontrano, infine in relazione ai problemi che sorgono nel cantiere delle Mackley Houses. Questo complesso venne considerato, sia per l'esperimento condotto dai sindacati sia per la sua qualità formale, quale concreto manifesto di un nuovo modo di realizzare public housing in opposizione alla prassi speculativa. Nella realtà, si constatò come i meccanismi di credito propri di un'economia di mercato quale quella americana avevano contribuito a rendere quegli alloggi accessibili solo alle classi superiori di reddito, vanificando così l'ipotesi iniziale di realizzare case «dei lavoratori per i lavoratori». Piero Santostefano è nato a Cannobio (No) nel 1955. Dopo aver soggiornato negli Stati Uniti, si è laureato nel 1979 presso il Dipartimento d1 Storia del!' Architettura dell'istituto Universitario di Architettura di Venezia con una tesi sui rapporti tra New Dea! ed edilizia popolare. Ha in preparazione un libro su città e territorio negli Stati Uniti negli anni trenta. lire 6.000