Da Il Sole 24 Ore. Fisco & famiglie CONFRONTO NELLA UE. Salvatore Padula



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Da Il Sole 24 Ore Fisco & famiglie CONFRONTO NELLA UE Salvatore Padula E la Francia il paradiso fiscale delle famiglie. Nessun Paese europeo anzi, probabilmente, nessun Paese in assoluto riserva ai nuclei un trattamento di favore come quello accordato da Parigi. Merito, certo, del quotient familial, il complicato sistema che consente di calcolare l imposta sul reddito in funzione delle persone fiscalmente a carico. Sta di fatto che una famiglia di quattro persone, con coniuge e due figli a carico, e un unico reddito di 25milaeuro, non paga praticamente alcuna imposta: solo 52 euro. Che diventano poco più di 2.500 se ho stesso nucleo conta su un unico reddito da 5omila euro all anno. Solo la Germania riesce a tenere il passo, pur rimanendo ben distanziata dai livelli di tassazione incredibilmente bassi garantiti ai cittadini d Oltralpe. Nell esempio, la famiglia tedesca paga meno di 700 euro su 25inila di reddito e quasi 7.200 su un guadagno annuo di 50mila. E l Italia?A metà strada. Per chi vuol vedere il bicchiere mezzo vuoto, il nostro Paese non può assolutamente competere con Francia e Germania. Per chi invece, lo vede mezzo pieno, il trattamento fiscale garantito in Italia alla famiglia non è poi così diverso da quelli applicati in Gran Bretagna, Austria e Spagna. Anzi, sui redditi più bassi i soliti 25mila euro per la famiglia di quattro persone, di cui tre a carico si pagano 1.725 euro di tasse(in realtà l Irpef è 3.200 euro, ma si tiene conto anche dell effetto degli assegni familiari):un livello molto più favorevole rispetto ai paesi appena citati. Ma a 5omila euro i ruoli si invertono e l Irpef sale a 13.217 euro (13.763 senza assegni) Con un aliquota media superiore al 26%, contro il 25,6 dell Austria il 21,1 della Spagna e il 17,9 della Gran Bretagna Per tacere, naturalmente, del 5% della Francia Quando il reddito sale poi, il divario cresce: e l Italia è sempre fanalino di coda nella tassazione delle famiglie più benestanti. I confronti fiscali, si sa, sono spesso scivolosi. Specie quando si mettono a fronte realtà e tenori di vita distanti tra loro. Le differenze di struttura tra i sistemi sono tali e tante da sconsigliare paragoni frettolosi: in alcune realtà, solo per fare alcuni esempi, può essere molto più consistente il livello dei contributi sociali oppure possono essere riconosciuti aiuti simili ai nostri assegni familiari, oppure ancora può non essere omogeneo il sistema delle deduzioni e delle detrazioni per determinate spese o il livello delle tasse locali. Ma è evidente come il divario sia innegabile e da indagare con attenzione, se si vuole davvero approdare a una politica tributaria efficace per la famiglia Qualche passo in avanti, grazie agli ultimi tre interventi sull Irpef, è stato fatto. Lo suggeriscono le difformità di prelievo tra single e nuclei (ma solo sui redditi più bassi):i primi a 25mila euro pagano il 20% di aliquota media le seconde si fermano al 6,9. Il 2007, comunque, è un anno di grandi manovre sull imposta personale. Non è, infatti, solo l Italia ad aver adottato nuovi criteri e nuovi valori. Dalla Spagna alla Francia passando per la Germania, anche altri Paesi applicano quest anno aliquote e scaglioni rivisti, ma anche ritocchi sulle regole di calcolo dell imposta. In alcuni casi, come per la Germania, si tratta del completamento della riforma avviata nei 2000, che si traduce in una rimodulazione di alcune aliquote. Così, da quest anno, i tedeschi sperimenta- no la tassa sui ricchi, che colpirà con aliquota del 45% i redditi oltre 250mila per i single o di 500mila per le famiglie. Altre volte, è il caso della Spagna, l intervento si presenta con modalità più strutturali Obiettivi della riforma fatta da Madrid è la ricerca di una maggior equità fiscale. anche attraverso la riduzione dell Irpf (l equivalente dell Irpef) con l incremento dell area esente e il taglio al 43% (contro il 45 del 2006) dell aliquota massima. Novità si applicano anche in Francia, dove sui redditi 2006 (per la dichiarazione che si presenta nel 2007) sono stati accorpati aliquote e fasce (da7 a 5), bloccando il prelievo massimo al 40% contro il precedente 48,09. Scaglioni adeguati anche in Gran Bretagna. mentre l Austria è tra quelli Osservati l unico Paese a non aver introdotto modifiche. Le schede dei Paesi sono a cura di: - Giovanni Barbara, Domenico Busetto, Richard Murphy, Anna Maria Faienza KStudio Associato (kpmg) Milano Italia - Con il riordino 2007 si viaggia a 5 fasce L imposta sul reddito delle persone fisiche lrpef è, come negli altri Paesi, progressiva. La percentuale di tassazione aumenta al crescere del reddito prodotto dal singolo contribuente. La progressività dell imposta, principio garantito dall articolo 53 della Costituzione, è assicurata dalle aliquote e da un meccanismo di detrazioni d imposta e deduzioni. Soggetti passivi sono tutte le persone fisiche che risiedono in 1

Italia (tra queste sono ricompresi anche i soci delle società) e quelle che, pur risiedendo oltre confine, producono reddito nel territorio italiano. Il soggetto residente in Italia deve versare l imposta su tutti I redditi prodotti in Italia o all estero. I tentativi finalizzati a una rimodulazione della tassazione dei redditi delle persone fisiche siano essi da lavoro dipendente, assimilati, pensioni, lavoro autonomo, o diversi hanno sempre agito sulle detrazioni (riduzioni d imposta)e sulle deduzioni (abbattimenti del reddito imponibile), nonché sugli scaglioni e sulle aliquote. Le ultime riforme della curva Irpef tre in cinque anni ne sono una riprova. I primi due moduli della riforma Tremonti hanno sostituito le detrazioni con le deduzioni, prevedendo un area di esenzione in base al reddito(no tax area)e una in base ai familiari a carico (no family area). L lrpef 2007, reintroduce le detrazioni, riporta a cinque le aliquote, ritoccando anche gli scaglioni di reddito, e rimodula gli importi degli assegni al nucleo familiare. Francia - Con il «quotient» premiati i nuclei. Un sistema che ruota intorno alla famiglia. Mentre i meccanismi di tassazione adottati dalla gran parte dei Paesi pongono al centro l individuo, la Francia invece ha come elemento base proprio il nucleo familiare. In pratica, a esempio in Italia e in Gran Bretagna il carico fiscale che grava su un single equivale grosso modo a quello di una famiglia che abbia un unica fonte di reddito. Comparando questo sistema al meccanismo di tassazione vigente in Francia si possono invece notare significative differenze:a conti fatti, in Francia una famiglia con figli è tassata molto meno che in Inghilterra. Ciò dall applicazione dei cosiddetti quotient familial che consentono una misurazione della tassazione adeguata alla composizione del nucleo familiare. Il metodo francese persegue finalità equitative tenendo in debito conto il fatto che il benessere familiare dipende dalla combinazione di redditi monetari e attività domestiche e che in tale combinazione operano rilevanti economia di scala. Non è dunque indifferente affini fiscali prevedere sistemi che riducono l aliquota media applicata in funzione dell esistenza o meno della famiglia e del numero dei suoi componenti. NeL2007 (redditi 2006), le aliquote e gli scaglioni sono stati rimodulati (5invece di 7). Il prelievo è stato ridotto: l aliquota 40% peri redditi oltre i 66.679 euro. Germania - Berlino lascia metà incassi ai Lànder Il sistema fiscale tedesco è organizzato su tre livelli di prelievo corrispondenti a quelli di Governo previsti dalla costituzione: il governo federale ( Bund ), i governi regionali ( Lander ) e quelli comunali ( Gemeinde ). L imposta sul reddito delle persone fisiche rientra nell ambito di un complesso meccanismo di compartecipazione che vede l attribuzione dell 85% al governo federale e alle Regioni (metà per ciascuno) mentre il restante 15% viene attribuito ai comuni. L imposta è progressiva e il reddito è determinato come somma delle diverse tipologie di reddito (da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, eccetera). Nel 2007 l aliquota massima potrà raggiungere l aliquota del 45% su redditi superiori a 250,000 euro conseguiti da single o 500.000 euro conseguiti da nuclei familiari ( Reichensteur o tassa sui ricchi). E prevista una no tax area a partire dalla soglia minima di 7.664 euro che si duplica in caso di dichiarazione congiunta; sono previste inoltre detrazioni e deduzioni fiscali che si duplicano, nel caso di queste ultime, in presenza di dichiarazione congiunta. Sono possibili deduzioni fiscali per le spese riguardanti l utilizzo dell auto privata da parte del dipendente relativamente al tragitto dalla residenza abituale al posto di lavoro per un importo pari a 0.30 {/km. Le spese mediche non hanno rilevanza fiscale con eccezioni riferibili sia agli importi reddituali sia alla situazione familiare. Regno Unito - Divisi in tre categorie i residenti di Sua Maestà La tassazione delle persone fisiche in Gran Bretagna, come per la maggior parte dei Paesi europei, si basa sulla residenza. Il meccanismo di tassazione dei residenti non presenta molti elementi di diversità rispetto a quello adottato in Italia con l lrpef: si sommano i diversi redditi conseguiti dalla persona (employment income, dividends, interest, rental income, eccetera) calcolati al netto delle deduzioni relative a ciascuno di essi e sull ammontare complessivo si applicano le ulteriori deduzioni,se spettanti. Sul reddito così ottenuto si applicano le aliquote fissate ogni anno (per il 2007 sono state lievemente ridotte). A differenza delle norme italiane, quelle inglesi non contengono una definizione di «residenza fiscale» ma, a seconda degli elementi di fatto riscontrati, si distingue tra resident, ordinary e resident but not domiciled. Si considerano resident coloro che sono fisicamente presenti nel Regno Unito per almeno 183 giorni durante l anno fiscale, nonché coloro che si trasferiscono con l intenzione di rimanervi per almeno due anni. Gli ordinary resident sono le persone che risiedono da più anni consecutivamente o abbiano intenzione di rimanervi per tre anni dalla data dell arrivo (coincide spesso con un contratto di lavoro di durata almeno 2

triennale o con l affitto di una abitazione). I resident but not domiciled sono i soggetti residenti in Uk, ma che si considerano domiciliati all estero perché non dimostrano di volersi stabilire a tempo indeterminato nel Regno Unito. Austria - Mano leggera su bonus e tredicesima Il concetto di residenza fiscale in Austria è equiparabile a quello adottato in Italia, ossia si basa sul domicilio e non sulla cittadinanza. I non residenti sono invece tassati in Austria solo a fronte del conseguimento di talune categorie di reddito di fonte austriaca. L imposta sulle persone fisiche è progressiva, l aliquota massima è pari al 5O% dl reddito, come in Italia,è determinato quale somma delle diverse tipologie di reddito (da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, eccetera). E previsto un trattamento di favore per il lavoratore dipendente in relazione ai bonus conseguiti: l aliquota applicata è pari al 6% purché l importo non superi il sesto del totale dello stipendio annuale (per esempio il dipendente austriaco che percepisce 12 mensilità, assoggettate a - tassazione secondo il criterio ordinario, si vedrà applicata l aliquota del 6% sulla 13 e 14 mensilità). Sono previste,al pari che in Italia, detrazioni e deduzioni fiscali. Le prime si riferiscono solitamente a figli e coniuge a carico e ad oneri per assicurazioni sulla vita mentre le deduzioni fiscali prevalentemente in misura fissa riguardano per esempio i costi sostenuti dai pendolari per il trasporto,o per alcune categorie di persone quali artisti, giornalisti o agenti sono previste delle deduzioni forfetarie in misura percentuale In Austria non hanno rilevanza fiscale le spese mediche se non quando diventano straordinarie superando l importo di 7.300 euro. Spagna Non c è scampo per chi sceglie l offshore In Spagna,come del resto in tutta l UE, l imposta sul reddito delle persone fisiche si applica nei confronti dei residenti per i redditi ovunque prodotti ( worldwide income taxation ), mentre non residenti sono tassati limitatamente ai redditi di fonte spagnola, Una persona fisica si considera residente se soggiorna in Spagna per almeno 183 giorni in un anno o se ivi mantiene il proprio centro di interessi vitali (economici e/o professionali). Inoltre, una persona coniugata si presume residente in Spagna se il coniuge e i figli minori a carico vi hanno la propria dimora abituale, Nessuna possibilità di sfuggire al fisco per coloro che solo fittiziamente trasferiscono la residenza in un paradiso fiscale, restando assoggettati a tassazione sul reddito ovunque prodotto nell anno di emigrazione e nei quattro successivi. Un aspetto peculiare concerne le modalità di calcolo del carico fiscale sui residenti: per questi ultimi, i capital gain (al netto delle perdite) derivanti dai trasferimenti di beni o diritti di prelazione azionari posseduti da più di un anno, vengono tassati a parte al 15%. Mentre i redditi diversi (come i redditi da lavoro) rientrano nella base imponibile ordinaria. Quest ultima è diminuita degli oneri deducibili ed è assoggettata ad aliquote progressive per scaglioni che, per il 2006. vanno da un minimo del 15% per redditi fino a 4.161 a un massimo del 45% per redditi superiori a 46.818. Per il 2007 [ aliquota marginale è stata ridotta al 43%. Peri non residenti l imposta si applica nella misura fissa del 25%. Immobili in dichiarazione L ICI moltiplica gli adempimenti Arturo Bianco Dalle norme della Finanziaria in tema di lei potranno derivare tensioni tra Comuni e contribuenti. Sono infatti previsti nuovi adempimenti in dichiarazione dei redditi e per molte categorie di immobili c è il rischio di dover pagare un ICI maggiore, anche se i Comuni non aumentano le aliquote. Il rischio diventa certezza nei municipi che per la realizzazione di opere pubbliche istituiranno la tassa di scopo, costruita come un addizionale sull Ici. Sono questi i principali effetti determinati dal combinato disposto, cioè dal sommarsi, di Finanziaria e collegato fiscale (legge 258/2006). La Finanziaria prevede inoltre la attribuzione ai consigli comunali del potere di fissare le aliquote e fornisce chiarimenti sulla nozione di abitazione principale. Nella dichiarazione dei redditi dovranno essere inseriti i dati catastali sugli immobili posseduti e sull lci versata nell anno precedente. Già per la dichiarazione da presentare nel2007 dovranno essere inseriti i dati sull Ici versata nell anno 2006. L agenzia delle Entrate comunicherà ai comuni l esito dei propri controlli. Gli uffici comunali dovranno inoltre trasmettere annualmente all agenzia del Territorio gli esiti delle proprie attività di controllo sull Ici se esse forniscono dati diversi rispetto a quelli catastali. Attraverso queste informazioni si mira a costituire un sistema unitario di banche dati tra Entrate Territorio e Comuni da impiegare nella lotta all evasione. Ma, rileva Mauro Cammarata direttore del settore Entrate e acquisti del Comune di Bologna,«di fatto, si ripeterà l esperienza già fatta con l istituzione dell lci e con il 740 lunare del tale norma è infatti contraria alle esigenze di semplificazione e di buona amministrazione, anche perché quelle informazioni dovrebbero già essere disponibili nelle banche dati, se queste fossero state gestite adeguatamente». Viene 3

trasferita ai consigli comunali la competenza. Prima assegnata alle Giunte, a deliberare le aliquote dell Ici, che si aggiunge quindi a quella già attribuita all assemblea per tutti gli aspetti regolamentari. Viene inoltre chiarito che per abitazione principale si deve di regola intendere la residenza anagrafica. Tra le numerose altre disposizioni si devono infine ricordare soprattutto l abrogazione delle norme sulla rendita presunta, attribuita in assenza di una rendita catastale; la riduzione a 60 giorni dei termini per il versamento dell Ici accertata e l obbligo per i Comuni di presentare entro il 30giugno dell anno successivo, la dichiarazione sui minori introiti derivanti dalle variazioni di accatastamento degli immobili compresi nel gruppo D, ai fini della quantificazione del trasferimento erariale compensativo. Ar.Bi. ooooooooo ADDIO AL LAVORO L ITALIA ANTICIPA TUTTI Italia - 57 anni Attualmente (e fino alla fine del 2007) in Italia è possibile, attraverso la riforma Dini, il pensionamento di anzianità con 57 anni di età anagrafica e 35 di contribuzione. L uscita dal Lavoro garantita anche con 39 anni di contributi peri lavoratori dipendenti e 40 anni per gli autonomi a prescindere dall età, I limiti per il pensionamento di vecchiaia sono fissati a 65anni per gli uomini e 60 per le donne. Dal 1 gennaio2008, per effetto della legge Maroni, la soglia minima per i pensionamento di anzianità salirà a 60 anni di età in aggiunta ai 35 di contribuzione, e poi lieviterà a 61+35 nel 2010 e 62+35 nel 2014. Sarà garantita l uscita con 40 anni di contributi per lavoratori dipendenti e autonomi. Resteranno invariati i, requisiti per il pensionamento di vecchiaia Francia 65 anni Una rendita minima di vecchiaia viene garantita a tutte le persone con oltre 65 anni (60 in caso di invalidità). Si raggiunge con Il cumulo di tre fonti: la pensione di base, quella complementare e uno stanziamento supplementare di solidarietà per le persone anziane, Nel settore pubblico,è stato stabilito di portare a 40anni nel 2008 la durata di servizio richiesta per ottenere il massimo della pensione, contro il 37,5 di oggi; come nel settore privato, questa durata sarà portata a 41 anni nel 2012, e se necessario a 41,75 anni di servizio nel 2020. È stata inoltre decisa una decurtazione commisurata al 5% per ogni anno mancante a partire dal 2015 per i pensionamenti prima del raggiungimento della durata di servizio che offre diritto alta pensione intera. Germania - 65 Anni Il primo pilastro previdenziale è a ripartizione e retributivo e copre circa l 80% dei lavoratori dipendenti (33 milioni). Nel 2001 si è avviata La graduale riduzione dei livelli delle pensioni di primo pilastro e la creazione di un secondo e terzo momento si attende la finalizzazione delle misure che determineranno,come previsto dall accordo di coalizione, l aumento progressivo dal 2012 al 2035 dell età pensionabile a 67 anni, rispetto ai 65 di adesso. Quest ultimo requisito resta per coloro che possono far valere 45 annidi assicurazione. Si prevede inoltre l incremento contributivo dello 0,5 percento. Le riforme del 2003/2004 hanno promosso lo sviluppo degli schemi complementari. Spagna - 65 Anni Lo schema generale è obbligatorio per tutti i dipendenti e autonomi e prevede il diritto alla pensione dopo un periodo contributivo minimo di 15 anni. Una pensione piena al 100% della pensione di base si ottiene dopo 35 annidi contributi o all età standard di pensionamento che è di 65 anni. le pensioni, in linea di principio, sono sottoposte a un adeguamento annuo in rapporto all indice dei prezzi al consumo, ma in pratica sono cresciute in termini reali negli ultimi anni, soprattutto le minime. Per quanto riguarda i sistemi complementari del secondo e terzo pilastro, si stima che siano stati utilizzati da circa 7,3 milioni di persone nel 2003. Grazie allo sviluppo delle pensioni complementari nel settore pubblico,il numero degli iscritti è cresciuto ancora di 500mila unità nel 2004. 4

Da La Stampa Pensioni, ridurre i coefficienti? I sindacati: gratuita malvagità No alla nuova proposta del ministro Damiano e all idea di modifiche marginali allo «scalone» LUIGI GRASSIA Il ministro del Lavoro Damiano prova a proporre la revisione dei coefficienti pensionistici (in parole povere, della quota di stipendio che il pensionato si troverà in busta dopo aver lasciato il lavoro, e la sforbiciata che si ipotizza è fra il 6 e l 8% per chi andrà via dopo il 2011) ma i sindacati gli sbattono subito la porta in faccia: «È un atto di malvagità gratuita» secondo la reazione più dura quella del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Inutilmente Damiano ricorda che «la revisione non equivale a una nuova riforma delle pensioni, perché era già prevista dalla Dini». Chiusura totale dei sindacati anche sul l questione dello «scalone» ideato da Maroni: non ne chiedono la modifica (come vorrebbe Damiano) ma l eliminazione, e anche l UgI, vicina al centro destra sostiene questa posizione. La questione posta da Damiano dipende dal fatto che nel decennio trascorso dalla Dini la vita si è allungata di due anni e mezzo e l apposito Nucleo di valutazione calcola che per far tornare i conti il coefficiente va ridotto del 6-8% dopo il 2011, quando cominceranno ad andare in pensione i primi lavoratori con il sistema misto (retributivo e contributivo) Il ministro non ne fa, comunque, una questione soltanto matematica e spiega che «ogni modifica andrà negoziata con le parti sociali». Aggiunge che non ci si metterà a tagliare le pensioni e basta ma si provvederà in parallelo a migliorare il welfare e a modificare le leggi sul lavoro (precarietà e part-time) nel senso richiesto dai sindacati. Damiano sollecita l apertura del tavolo di confronto. Ma i sindacati non ci sentono. Per esempio Morena Piccinini (Cgil) dice «la Dini sta funzionando fin troppo bene». Bordate su Damiano anche quando dice che lo scalone (il passaggio nel 2008 da 57 a 60 anni per la pensione di anzianità) «va rivisto, però compatibilmente con le risorse disponibili, perché questo superamento costa 9 miliardi». TI numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ribatte che «il governo ha nel suo programma l eliminazione dello scalone» e non la sua semplice modifica. Quanto alla scarsità di soldi Bonanni pensa che «I opèrazione vada fatta con risorse generali», cioè attingendo a quelle del fisco se le previdenziali non bastano. Damiano tiene comunque ad affermare che «la sintesi la farà Prodi, dopodichè nel governo non è che ognuno potrà continuare a dire la sua sulle pensioni come niente fosse». ooooooooo da Il Sole 24 Ore Corte dei conti: subito la riforma o salta il bilancio Riforme: «Obbligatoria la revisione dei coefficienti: doveva essere già attuata Le leggi Dini e Maroni non bastano più» Roberto Turno ROMA Aumentare anche gradualmente l età pensionabile oltre i 6o anni, rivedere i coefficienti di rivalutazione O tutto crolla. Perché senza riforma «il sistema pensionistico rischia di non essere più sostenibile»: la Corte dei conti lancia un nuovo affondo sulle pensioni. Un alto là in piena regola, che il ministro del Lavoro frena, i sindacati contestano aspramente («i magistrati contabili percepiscono il 100% dello stipendio», ribatte Bonanni) e l ex ministro Roberto Maroni apprezza. Le mine per i conti pubblici sono quelle di sempre: spesa per previdenza e sanità, anzitutto. Poi gli sprechi, dalle consulenze ai ministeri spendaccioni. E i 5 contratti pubblici siglati con benevolenza nel 2006 (sanità, enti pubblici non economici, agenzie fiscali, Regioni ed enti locali) ma con coperture finanziarie incerte. Ma anche la riforma della riscossione dei tributi, che dopo aver mandato in soffitta il fallimentare (per lo Stato) sistema dei concessionari-esattori, rischia di rifare antichi errori. E quei tagli del decreto Bersani di luglio sulle spese intermedie che rischia di affossare la Corte dei conti, da gennaio in esercizio provvisorio. E un quadro tutt altro che tranquillizzante quello tracciato 5

ieri dalla magistratura contabile in apertura dell anno giudiziario. Giornata delle grandi occasioni ieri a viale Mazzini, alla presenza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. L ultima uscita pubblica del presidente della Corte, Francesco Staderini, che va in pensione a 75 anni e che dal 6 febbraio sarà sostituito da Tullio Lazzaro. L attuale Pg, Claudio De Rose, scade invece 27agosto prossimo. L allarme sulle pensioni Staderini lo lancia in conferenza stampa. Senza una revisione, afferma, «il sistema rischia di non essere più sostenibile». La spesa è superiore alla media Ue, l età pensionabile è la più bassa; e questo mentre cresce la speranza di vita. Le riforme Dini e Maroni non bastano più, afferma Staderini. Nel 2038 «la spesa aumenterebbe di circa il 2% sul Pil»: dunque, l età pensionabile va aumentata, gradualmente, certo, evitando lo scalone. «È un passaggio essenziale», sottolinea. E la stessa revisione dei coefficienti, aggiunge, «è un obbligo di legge, perché previsto dalla riforma Dini e, anzi, si sarebbe già dovuta attuare». Senza escludere l individuazione dei lavori usuranti e, possibilmente, aumentando allo stesso tempo la spesa per il welfare. «Terremo conto di tutte le opinioni e consigli», risponde a distanza il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, rinviando però al confronto con le parti sociali. E Raffaele Bonanni (Cisl) frena: sì all innalzamento dell età pensionabile, dice, ma solo con gli incentivi e salvando i diritti acquisiti. E quanto alla Corte dei conti, il leader Cisl rimanda la palla sull altro campo: i coefficienti vanno rialzati, proprio pensando ai giovani che altrimenti avrebbero una pensione sotto il 50% dello stipendio, «ben lontani dal 100% dei magistrati contabili». Le correzioni Sistema al collasso - Il sistema pensionistico, dice il presidente della Corte dei Conti Francesco Staderini, rischia di non essere più sostenibile Spesa in aumento --In assenza di interventi, nel 2038 la spesa in rapporto al PIL potrebbe aumentare del 2 per cento L età pensionabile - Va modificata la Legge Dini, va aumentata l età pensionabile magari anche dopo i6oanni arrivandoci in modo gradual Coefficienti - Se l età non verrà innalzata, bisognerà rivedere i coefficienti in base ai quali vengono calcolati gli importi delle pensioni La media europea - Questo perché La spesa pensionistica in Italia ha spiegato La Corte dei conti è superiore a quella media europea e l età pensionabile è tra le più basse ooooooooo Articolo che conferma i timori espressi nella nostro invio del 26 gennaio scorso Welfare. Un piano sui maxi-assegni Pensioni, stretta in vista su Bankitalia e parlamentari ROMA Il Governo prepara la stretta sulle pensioni privilegiate. Nel mirino parlamentari, dipendenti della Banca d Italia e fondi speciali Inps: dal fondo volo agli elettrici ai telefonici e ai dazieri. Ma non solo. I tecnici del Governo stanno valutando la possibilità di costruire una sorta di nuovo testo unico previdenziale per accorpare attorno alla filosofia contributiva tutte le regole pensionistiche delle varie gestioni. Del resto lo stesso memorandum siglato con i sindacati prevede espressamente «il completamento del processo di armonizzazione» di tutte le categorie e il «superamento dei privilegi ancora esistenti nel sistema previdenziale.. L esecutivo, insomma, punta a una sorta di micro-riforma. Resta da vedere come saranno disegnate le misure e, soprattutto, se il Parlamento cercherà qualche escamotage. Ieri da Camera e Senato non si è levato alcun commento ai dati diffusi dal settimanale 6

l Espresso sui vitalizi dei parlamentari. I tecnici del Governo già da tempo stanno preparando una sorta di atto di indirizzo, anche perché sulla definizione delle regole di pensionamento dl deputati e senatori rimangono sovrani i due rami del Parlamento. La questione sarà comunque affrontata anche nel corso del confronto tra Governo e parti sociali. Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, non si può più chiedere a 15 milioni di lavoratori di «lavorare per coprire il buco della previdenza dei parlamentari». Angeletti poi torna a chiedere la separazione delle voci previdenziali da quélle assistenziali e ribadisce il no alla revisione dei coefficienti di trasformazione, ma apre sull innalzamento dell età pensionabile. A definire scandalosi e irritanti i privilegi della politica è la Fiom-Cgil mentre la Uil pensionati chiede di colpire tutte le situazioni privilegiate. Su questo fronte il Governo sembra intenzionate a presentarsi al tavolo con le parti sociali con una sorta di dossier sulle Situazioni anomale rispetto alla traccia contributiva» della. riforma Dini, prime fra tutte le gestioni caratterizzate da un rendimento che sarebbe dello 0,5% e in alcuni casi anche dell 1% superiore a quello dei lavoratori dipendenti. Ad esempio quelle del personale della Banca d Italia e il fondo Inps degli elettrici ed ex Inpdai Già nell ultimo rapporto del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale (l organismo tecnico del ministero del Lavoro) si ricorda che i lavoratori deil ex fondo trasporti (ora confluito nel Fondo lavoratori dipendenti Inps) possono usufruire di un abbassamento dei limiti di vecchiaia (da 65 a 60 per gli uomini e dal 55 a 50 perle donne). Anche i lavoratori del Fondo Volo (i piloti possono uscire con soglie pensionabili più basse e beneficiano pure di assegni molto più ricchi con pensioni che si avvicinano agli importi degli stipendi. Più alto rispetto alla massa dei lavoratori dipendenti anche il rendimento delle pensioni degli elettrici. E cospicua resta la componente retributiva dei telefonici. M,Rog. IL GIRO DI VITE Il Governo prepara un dossier su tutte le gestioni caratterizzate da un rendimento dello 0,5-1% superiore ai dipendenti Super vitalizi Ecco i vitalizi riscossi dai membri dell attuale Governo (importi mensili lordi) SOTTOSEGRETARI Famiano Crucianelli 9.947 Giovanni Mongiello 9.387 Lorenzo Forcieri 8.455 Lorenzo Meduri 8.455 Mauro Agostini 6.590 Nando DallaChiesa 6.590 Elidio DePaoli 6.590 Alfonso Gianni 6.590 Fausto Marchetti 6.590 Alberto Maritati 6.590 Giampaolo Vittorio D Andrea 6.217 Maria Chiara Acciarini 4.725 Mario Lettieri 4.725 Luigi Manconi 4.725 Enrico Luigi Micheli 4.725 Antonio Michele Montagnino 4.725 Giancarlo Piatti 4.725 Emidio Casula 3.108 I VICEMINISTRI Roberto Pinza 9.387 Ugo Intini 8.455 L elenco completo dei politici si ha a pagina 30 del n. 5 8 febbraio 2007 - del settimanale L Espresso ooooooooo 7

I VECCHI FONDI PENSIONE I due volti dei preesistenti - La vicenda dell ammanco nella Cassa IBI mostra la criticità di strutture a volte opache. I fondi che vedete citati nella tabella qui in alto sono l élite dei preesistenti, i fondi pensione cioè nati prima del 93 che rappresentano i tre quarti degli iscritti e del patrimonio della previdenza complementare in Italia: sono quelli dal patrimonio più importante, operativi da decenni, che si sono spesso già adeguati ai moderni criteri di gestione, di governance e di trasparenza, analoghi se non talvolta superiori a quelli negoziali. Ma purtroppo questi rappresentano un eccezione nel panorama dei 348 fondi preesistenti registrati ad oggi presso la Covip, l autorità di vigilanza sulla previdenza complementare: una pletora di casse destinate (soprattutto quelle a prestazione definita, cioè un quarto circa del totale) ad autoescludersi dalla riforma Maroni (non adeguandosi ai criteri imposti dalla 252/2005). Esclusi questi ultimi ed esclusa l élite, restano centinaia di fondi che coglieranno l occasione della riforma del Tfr per passare da una fase arcaica della previdenza ad una fase moderna. Tra questi c è il rischio concreto che si ripeta la vicenda della Cassa IBI, il fondo pensione dell istituto bancario italiano, inglobato in Cariplo nel 91, che al momento dell adeguamento ha scoperto un ammanco inizialmente stimato a 40 milioni di euro su 80 totali. Una strada in salita, quella della trasparenza, soprattutto per queste strutture che negli anni non hanno certo brillato per innovazione E che ora affronta no un processo di adeguamento che ha ancora molti punti da chiarire: dopo l ok del Ministero del Lavoro tocca a quello dell Economia licenziare il decreto che regola la governance (vigilanza unica della Covip), la trasparenza (patrimonio separato, obbligo di banca depositaria), i- limiti agli investimenti (non oltre il 20% del patrimonio in patrimonio immobiliari) e la gestione finanziaria (obbligo di affidarsi a gestori professionali). Quindi la parola passerà poi ai Consiglio di Stato e alla Covip. C è un altro punto su cui questi fondi non hanno mai brillato ed è la comunicazione: anche tra i più importanti, non è facile trovare un sito Internet che pubblichi le informazioni patrimoniali e quelle sugli ultimi rendimenti. È il caso, ad esempio, del fondo pensione del Banco di Napoli, di quello del personale di Biverbanca o del Credito Emiliano, solo per citarne alcuni. E anche laddove vi sono siti web, non sempre questi indicano i dati aggiornati, come per il Fondo pensione Mario Negri (oltre 3OrniIa iscritti ira dirigenti delle aziende di spedizione e trasporto) dove i dati sono fermi al 2005. Altri sono più attivi I- nel campo della trasparenza, mostrando una gestione efficiente. Per esempio il Fondo dei dirigenti industriali Previndai (il primo con un attivo superiore ai 3,3 miliardi di euro) che pubblica i dati aggiornati al 2007 e il fondo dei dipendenti IBM. sui cui siti Internet è possibile consultare le performance aggiornate a fine 2006. performance che, sia nel primo che nel secondo caso, hanno battuto 11 4% medio offerto nel 2006 dai fondi negoziali. Marco Io Conte - Vito Lops -. Il caso. Indagine a Intesa Sanpaolo - Per la Cassa Ibi buco di 40 milioni Marco Io Conte Si dovrà ringraziare la riforma del Tfr e il tempestivo processo di adeguamento al Dlgs 252/2005 che ha permesso di scoperchiare un ammanco di bilancio per oltre 40 milioni di euro nella Cassa IBI, il fondo pensione degli ex dipendenti dell Istituto Bancario Italiano, incorporato in Cariplo nel 91, ora nel gruppo Intesa SanPaolo. Nelle scorse settimane infatti erano state avviate le procedure per allineare il fondo pensione preesistente, nato cioè prima della riforma del 93, alle norme previste dalla riforma del Tfr. Al passaggio degli attivi al gestore professionale, Intesa Previdenza Sim, gli amministratori del fondo si sono accorti dell ammanco, superiore alla metà dell intero patrimonio del fondo (circa So milioni di euro), Subito è stato attivato l auditing interno di Banca Intesa, che ha cercato di scoprire la causa di questo ammanco. L esito dell indagine non è ancora noto, anche se le prime indicazioni porterebbero nella direzione di operazioni in strumenti derivati. Cassa lbi è uno dei fondi pensione cui è iscritto oggi circa un migliaio di dipendenti del gruppo. La vicenda ripropone l arretratezza dei fondi preesistenti, che non hanno gli obblighi previsti invece per i fondi di recente costituzione in termini di trasparenza, gestione professionale, patrimonio separato e obbligo di banca depositaria. Il decreto che armonizza i vecchi fondi ai nuovi doveva essere emanato entro dieci anni dalla Dini, entro cioè la fine del 2005; ma solo nel novembre scorso il ministero dell Economia lo ha messo in consultazione sul proprio sito, in attesa di riscontri per l approvazione finale cui dovrà seguire il via libera del Consiglio di Stato e della Covip. In questa carenza di vincoli, altri fondi 8

pensione si sono resi protagonisti di episodi di mala gestio come quello della Banca Popolare di Intra, che era arrivato a investire i tre quarti del proprio patrimonio in obbligazioni e azioni della banca stessa. La stessa Cassa lbi era stata protagonista anni fa anche nella vicenda Parmalat: a default conclamato i suoi amministratori acquistarono azioni del gruppo di Collecchio per 14 milioni di euro, rivendendole pochi giorni dopo a un prezzo ridotto dei tre quarti, ricavandone solo 363mila euro. LA RAPPRESENTANZA - PARLA SERGIO CORBELLO (ASSOPREVIDENZA) Le aggregazioni saranno inevitabili - «Alcune casse sono destinate a scomparire» Dottor Corbello, c è da attendersi altre vicende come quella dl Cassa Ibi tra i preesistenti Spero non ve ne siano affatto, il mondo dei preesistenti nella mia ottica si divide due quelli che si sono largamente adeguati alla nuova disciplina, sono vivi, vivaci con continuità di iscrizione; usano modalità di gestione del patrimonio che sono quelle previste per la nuova Previdenza Poi ci sono vecchi fondi che probabilmente non si adegueranino neppure, alla nuova disciplina, che sono a prestazione definita, E anzi dalla nuova disciplina avranno una spinta in più per anticipare la chiusura fisiologica. E tra questi due estremi? C è da attendersi sorprese? Assoprevidenza come centro tecnico, ha perseguito una politica dalla Dini in avanti: guardare sempre verso il nuovo cogliere ogni nuova occasione. Crediamo che i grandi fondi preesistenti siano strutture assolutamente valide, competitive con altre esperienze nazionali e internazionali e che si differenzino ancora rispetto ai nuovi fondi negoziai semplicemente perchè utilizzano qualche vincolo burocratico in meno di quelli. il prototipo del vecchio fondo è quello che opera con banca depositaria con una buona gestione amministrativa e che si avvale per gli investimenti di operatori specializzati alla stregua dei nuovi fondi Hanno però criteri di gestione meno rigorosi Chi si è avvicinato verso il profilo ora citato si è già adeguato al rispetto dei nuovi criteri digestione delle risorse. Ma è sempre gestito bene, per esempio Il patrimonio immobiliare? Quando è stato analizzato ha sempre dato buoni frutti; In futuro è naturale che anche i negoziali vadano sull immobiliare con la crescita del patrimonio e la necessità di diversificare Magari con fondi immobiliari dedicati I due mondi, vecchi e nuovi fondi, devono compie passi di avvicinamento. prossimamente avremo un patrimonio comune di previdenza con caratteristiche moto più omogenee, Con patrimoni strutturati in modo simile. Cosa accadrà con la riforma ai preesistenti? Nel medio periodo i fondi più piccoli tenderanno a scomparire Sarà necessario un processo di aggregazione razionalizzazione dei fondi pensione. fisiologico e auspicabile Certi fenomeni di aggregazione saranno indigesti per i lavoratori? Le problematiche dei singoli fondi saranno gestiti in sede di contrattazione collettiva; d altronde sono nati così. Sono problematiche da vedere caso per caso, in un contesto generale di rapporti di lavoro e di relazioni industriali E di per sé neutra, nell ottica previdenziale Ma. I.C. 9

ATTUALITÀ Le casse col patrimonio più ingente SoIe-24 Ore Sabato 3 Febbraio 2007 Fondo Categoria Attivo2006 Aderenti Rendimento Previndai Dirig.industriali 3.346 74.234 Ass.4,57;Bil4,08;Svil.6,21 Fondo Cariplo Dip. Cariplo 2.313 11.859 8,15 Fondo Unicredit Pers.Gruppo Univcredit 1.450 28.492 5,2 (al netto imp. 11%) Fondo pens. B.diRoma Dip. B. di Roma 1.400 23.000 3 Fondo Pens. San Palo Dip. San Paolo 1.223 20.844 Difens.1,95;Prud.7,71;Equil.12,84;Aggr.17,44 Cassa Prev. MPS Dip. MPS 1.146 10.739 5,48 Previbank Settore credito 908 22.822 4,40 Fondo Pens. BNL Dip. BNL 840 17.955 4 Fondo Pens. B.Cred.Coop. Pers. B.Cred.Coop. 919 26.300 1,92 (al netto imp. 11%) Fondo Mario Negri Dirig, Az,Sped. Trasp. 842 30.676 4,73 Fondo Pens. Agenti Ag. Profess.Assic. 700 18.300 4 (al netto imp. 11%) Previp Settori vari promosso da RAS 640 18.794 Ass.5,04;obbl.2.45;bil.4,14;azion.6,17 Fondo Previgen 335 7.740 5,02 Fondo Pens.Dip IBM Dip. IBM 268 5.475 4,72 Fondo Dirig. Fiat Dirig.Gruppo Fiat 242 2.200 4,74 Fondo Pens.Dirig.IBM Dirig.IBM 155 1.016 4,72 Fondo Prev.CR Firenze Dip. CR Firenze 140 - - Fondo Pens. Giornalisti Giorn.contr.lav.subord. 136 11.510 Cons.1,26;Prud.3,06;Mix.2,57 Fondo Prev.Montedison Dip.Az.Montedison 116 7.235 4,81 (al netto imp. 11%) B.Lombarda Piemontese Dip. B. Lomb. Piem: 98 3.257 \Linea 1/ 1,40;2/ 0,97;3/ 4;Etica sost. 2,93 Fondo Pens. Medici Medici dipendenti 94 2.878 Linea Ass. 4,83 Fondo Cred. Valtellinese Dip.Gruppo Valtellinese 86 2.348 Mon.2,09;Obl.2.05;Bil.obl.6,93;Bil.az.10,81 Fondo BPA Dip.B.Pop:Ancona e controll. 85 12.201 Linea 1/ 1,43;2/ 2,68; 3/ 4,29;4/ 6,45 Fonte: Elaborazione Sole 24 Ore su dati forniti dai Fondi 10