Il Mercato del Lavoro dipendente e Iscritti Disoccupati nella Provincia di Genova Rapporto Statistico Annuale 2006

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Transcript:

Il Mercato del Lavoro dipendente e Iscritti Disoccupati nella Provincia di Genova Rapporto Statistico Annuale Pubblicazione della Provincia di Genova Area Politiche del Lavoro Direttore di Area: Susanna Picasso a cura di Giovanna Badalassi con la collaborazione dell Unità Sistemi Informativi dei Servizi per l Impiego E autorizzato l uso di testi e immagini citando la fonte. Tutti i diritti riservati all Amministrazione Provinciale di Genova - pubblicato nel mese di giugno 2007 - Area Politiche del Lavoro Servizi per l Impiego - Osservatorio del Mercato del Lavoro Via Cesarea, 14 16121 Genova tel. 010 5497549 fax 010 5497567 oml@provincia.genova.it www.provincia.genova.it/lavoro 1

INDICE PREMESSA:... 4 NOTA METODOLOGICA:... 10 SINTESI DEI PRINCIPALI DATI EMERSI:... 11 PARTE 1: IL MERCATO DEL LAVORO DIPENDENTE E LA DOMANDA DI LAVORO... 16 CAP 1.1: I CONTRATTI... 16 PAR 1.1.1: I CONTRATTI REGISTRATI NEL... 16 PAR 1.1.2: GLI AVVIAMENTI... 20 PAR 1.1.3: LE PROROGHE... 36 PAR 1.1.4: LE TRASFORMAZIONI... 38 CAP 1.2: I LAVORATORI... 40 PAR 1.2.1 I LAVORATORI AVVIATI E CESSATI... 40 PAR 1.2.2 LE CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE... 41 PAR 1.2.3 IL LIVELLO DI ISTRUZIONE... 43 PAR 1.2.4 IL LIVELLO PROFESSIONALE... 45 CAP 1.3: LE AZIENDE... 50 PAR 1.3.1 IL NUMERO DI AZIENDE COINVOLTE E DIMENSIONE PER FLUSSO LAVORATIVO GENERATO NEL... 50 PAR 1.3.2 LE AZIENDE DI SOMMINISTRAZIONE (INTERINALI)... 52 PAR 1.3.3 LE FAMIGLIE QUALI DATORI DI LAVORO DOMESTICO... 54 PARTE 2: GLI ISCRITTI ALLE LISTE DEI CPI EX D.LGS 297/2002 E L OFFERTA DI LAVORO... 57 CAP 2.1: GLI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA... 57 PAR 2.1.1: LE ISCRIZIONI... 57 PAR 2.1.2: LE CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE... 61 PAR 2.1.3: IL LIVELLO DI ISTRUZIONE... 65 PAR 2.1.4: IL LIVELLO PROFESSIONALE... 67 PAR 2.1.5: LA DISTRIBUZIONE PER CENTRO PER L IMPIEGO... 69 PAR 2.1.6: IL FLUSSO ANNUALE DI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO... 71 PAR 2.1.7: GLI ESITI OCCUPAZIONALI AL 31/12/ DEGLI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO IN CERCA DI LAVORO AL 31/12/2005... 73 2

CAP 2.2: L INCONTRO DOMANDA OFFERTA DI LAVORO PER SPECIFICHE TIPOLOGIE DI LAVORATORI... 75 PAR 2.2.1: INTRODUZIONE... 75 PAR 2.2.2: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER I DIPLOMATI... 76 PAR 2.2.3: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER I LAUREATI... 82 PAR 2.2.4: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER GLI OVER 40... 89 PAR 2.2.5: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER I GIOVANI... 94 PAR 2.2.6: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER GLI EXTRACOMUNITARI... 97 PAR 2.2.7: LA DOMANDA-OFFERTA DI LAVORO PER GLI ISCRITTI IN MOBILITA... 104 CAP 2.3 I SERVIZI PER IL LAVORO DEI CENTRI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA... 110 PAR 2.3.1: IL SISTEMA DI RILEVAZIONE DEI SERVIZI OFFERTI... 110 PAR 2.3.2: I SERVIZI DI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI... 111 PAR 2.3.3: I SERVIZI DEI CPI DI POLITICHE DEL LAVORO... 112 3

PREMESSA: Come ogni anno, l Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Genova presenta il report di analisi sull andamento dell occupazione dipendente da datori di lavoro privati e delle persone alla ricerca attiva di lavoro, elaborato sulla base delle risultanze delle proprie banche dati. La Provincia di Genova, infatti, dal 1998 per disposizione normativa (D.Lgs 23/12/97 nr. 469) ha sia l obbligo di registrare tutte le movimentazioni contrattuali intervenute sul mercato del lavoro dipendente, che quello di tenere aggiornate le liste delle persone in cerca di occupazione (D.Lgs 181/2000 e D.Lgs 297/2002). Quello che per parecchio tempo è stato considerato quale un mero adempimento normativo si è invece rivelato in questi ultimi anni un prezioso strumento per meglio conoscere la realtà del mercato del lavoro locale e meglio valutare l impatto delle politiche praticate sulle dinamiche occupazionali. Il presente report è di particolare interesse nell evidenziare la stretta dipendenza delle dinamiche occupazionali dagli indirizzi, sia a livello strategico che di breve termine, dello sviluppo economico territoriale. Come si vedrà, l ambito di rilevazione è limitato ancora per il al solo monitoraggio del mercato del lavoro dipendente. Tale limite verrà superato nel report del prossimo anno 2007, poiché a decorrere dal 1 gennaio 2007 è diventato obbligo di legge la registrazione anche dei rapporti lavorativi occasionali e precari, i lavoratori autonomi (imprenditori, professionisti, etc), e i lavoratori pubblici (Legge finanziaria Nr. 296 del 27/12/) A partire dal 2007 dunque sarà possibile offrire agli attori pubblici e privati che programmano ed interagiscono sul contesto socio/economico territoriale una visione completa delle dinamiche quali/quantitative dell occupazione. Nonostante i limiti di lettura che ancora influenzano il, il report di quest anno, grazie anche al confronto con i dati del 2005, è in grado di offrire interessanti spunti di analisi, sia in termini di trend di crescita, che nell ottica di una valutazione delle politiche di sviluppo economico del territorio: è indubbio infatti che il rapporto lavorativo dipendente è la più sicura e affidabile modalità lavorativa sulla quale poggia il nostro sistema economico e sociale. Esso è infatti una cartina di tornasole per capire le dinamiche occupazionali riferibili non solo allo sviluppo economico, ma anche ad una capacità di crescita sociale e familiare che la crescente precarizzazione dei rapporti lavorativi e reddituali di questi ultimi anni ha messo a dura prova, soprattutto per le generazioni più giovani. Nel il mercato genovese, sulla scia dell andamento nazionale, ha manifestato importanti segnali di crescita. L incremento del numero di occupati rilevato dall Istat (da 341.000 a 344.000, dati Media ) e la corrispondente diminuzione del numero di disoccupati (da 20.000 a 18.000) sono registrati anche nel nostro sistema locale di 4

rilevazione che grazie al suo essere universale e non a campione, ci ha permesso di meglio leggere tale crescita nelle sue principali variabili. Un analisi che ha ribadito una crescita certamente positiva, anche soprattutto rispetto al tempo indeterminato, però concentrata soprattutto nelle basse qualifiche e che comunque si accompagna al perdurare di fattori negativi: crisi aziendali che reimmettono nelle file dei disoccupati lavoratori in fasce d età più elevate; aumento del numero di disabili alla ricerca di occupazione; perdurare della maggiore disoccupazione femminile. Elementi di cui non si può non tenere conto nell analisi del mercato del lavoro e del differente ruolo dei servizi pubblici per l impiego, rispetto alle agenzie per il lavoro private che selezionano attentamente solo lavoratori immediatamente pronti. La rilevazione di un arresto nella crescita delle qualifiche ad elevato contenuto intellettuale in un contesto complessivamente favorevole, nonché l innalzamento dell età media dei lavoratori assunti, confermano il crescente bisogno di politiche a sostegno dello sviluppo e della competitività, consapevoli che senza di questa i trend positivi di crescita rimangono limitati ad una prospettiva di breve periodo. I buoni risultati del mercato del lavoro per il ci restituiscono ancora una riflessione su un evidente processo di emersione dal lavoro irregolare che, anche favorito dalla sanatoria per i lavoratori stranieri e dalla regolare registrazione dei contratti di lavoro domestico, prima solo monitorati dall Inps, ha contribuito certamente a far crescere il numero degli avviamenti. Continua pertanto ad evidenziarsi il distacco tra l elevata dotazione di capitale umano del nostro territorio e le possibilità occupazionali che questo offre ai nostri lavoratori, sia in termini di stabilità occupazionale (le categorie più professionalizzate hanno in molti casi un livello di precarietà superiore alle basse qualifiche), che di qualità della domanda di lavoro espressa dalle aziende, in relazione al livello di preparazione dei nostri lavoratori. Certamente la crisi demografica nel nostro territorio, particolarmente accentuata a causa del progressivo aumento dell età media della popolazione, (e l incremento delle professioni di assistenza familiare e domestiche ne è una prova inconfutabile), incide sulla capacità di crescita dinamica e sostenuta, sia nell economia che nel sociale, anche se è da mettere in evidenza un dato di ritorno in merito al peso occupazionale del lavoro domestico. La mancata crescita delle qualifiche altamente professionalizzate in un congiuntura favorevole richiama a maggior ragione tutti i soggetti coinvolti nel sistema di sviluppo locale, pubblici e privati, ad un crescente impegno per creare sul territorio capacità di crescita per le aziende già attive e capacità di attrazione per nuovi insediamenti imprenditoriali, in settori economico ad alto valore aggiunto. Non intervenire in questo senso implica un incentivo alla migrazione dei nostri giovani verso altri territori: una recente indagine ha mostrato come il 68,7% dei nostri giovani tra i 18 e i 34 anni ritiene di dover andare via dalla città di Genova per poter trovare 5

un lavoro adatto, pur dichiarando per il 56,1% di viverci abbastanza bene 1. Una prospettiva di progressivo impoverimento di talenti del nostro territorio che un modello di crescita e di sviluppo socioeconomico non si può permettere. Per le realtà imprenditoriali locali si auspica un forte impegno ad una maggiore concentrazione delle attività economiche, e ad una incessante spinta verso l internazionalizzazione delle attività: una direzione delle strategie imprenditoriali che fa parte dell identità marittima e portuale della nostra provincia, che richiede uno spirito imprenditoriale, una professionalità e una vocazione all innovazione non ancora pienamente espressi. La necessità di creare capacità attrattiva per nuove forze imprenditoriali va poi a completare un quadro complessivo di sviluppo che si arricchisca di nuove iniziative, nuove professionalità, nuovi entusiasmi e progetti. Creando tali condizioni favorevoli di sviluppo sarà infatti possibile offrire adeguate occasioni di impiego ad una forza lavoro attualmente non occupata che appare con un livello di preparazione più elevato rispetto al livello professionale attualmente richiesto dalle aziende del territorio. Per quanto si sia registrata una tendenza alla diminuzione, rimane anche per il consistente il bacino di potenziali lavoratori che potrebbero essere coinvolti in questo processo di crescita: circa 49.000, tra i quali si trovano certamente persone disoccupate a pieno titolo, ma anche quote consistenti di lavoratori occupati con forme contrattuali talmente occasionali e precarie da mantenere lo stato formale di disoccupazione, senza contare la parte di lavoratori, occupati in nero, che mantengono l iscrizione nelle liste dei Centri per l Impiego della Provincia, contando in una prospettiva di emersione e regolarizzazione. Rispetto a tale bacino di potenziali lavoratori, occorre dunque evidenziare non solo il differente grado di disoccupazione, ma anche le specificità relative a condizioni personali, individuali e professionali che richiedono un approccio differenziato delle politiche per il lavoro: si pensi alle condizioni di pari accesso al lavoro da perseguire per i target di lavoratori più discriminati; alle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro che possono caratterizzare le donne, gli extracomunitari, i lavoratori over 40, quelli in mobilità. In tale panorama che caratterizza la domanda e l offerta di lavoro si inserisce l azione delle politiche per il lavoro della Provincia di Genova. Le modifiche normative sopra citate hanno infatti attribuito ai Centri Provinciali per l Impiego un preciso ruolo di sviluppo di servizi per il lavoro locali, anche con il coordinamento e convenzionamento con gli operatori pubblici e privati. Il ruolo dei Centri per l Impiego (CPI) presso i quali tali politiche trovano attuazione è quello di un prezioso fattore di coesione sociale, poiché cerca di agire quale 1 Sondaggio C&C Research per l Associazione l Albero e la Foresta, pubbl. Secolo XIX del 1 maggio 2007. 6

ammortizzatore occupazionale, offrendo servizi di sostegno al lavoratore non solo in termini di occupazione, ma soprattutto di occupabilità nella logica della riforma e cioè il sostegno alla ricerca attiva di lavoro. Questo concetto ha guidato l impostazione dei nuovi Centri per l Impiego che si sono organizzati per erogare servizi di sopporto alle persone attivamente alla ricerca di occupazione, per rendere le loro competenze più qualificate e spendibili nel mondo del lavoro e favorire così l incontro domanda offerta e per quanto possibile ridurre lo scollamento esistente tra risorse umane disponibili ed esigenze aziendali. Per comodità di esposizione distinguiamo gli obiettivi dei CPI in tre blocchi evidenziando anche i risultati conseguiti nei 5 anni di funzionamento dell Osservatorio sul Mercato del Lavoro: 1) favorire l occupabilità 2) promuovere l occupazione 3) agire la collaborazione fra operatori pubblici e privati Primo obiettivo è stato promuovere l occupabilità delle persone tramite un servizio articolato e capillare di orientamento, formazione, tirocini: La media annua di iscritti ai CPI oscilla fra i 45.000/50.000 di cui circa 1/3 sono nuovi iscritti (e di questi circa 1.200 annui sono disabili) Nei 5 anni di mandato gli iscritti che hanno utilizzato i servizi sono stati circa 60.000 (dei quali 15% immigrati e 64% donne, quindi in perfetta sintonia con la composizione della forza lavoro del territorio) 40.000 hanno usufruito di colloqui orientamento 15.000 hanno frequentato un percorso formativo a loro scelta e pagato tramite voucher rilasciato dai CPI 4.000 (di cui l 80% giovani diplomati e laureati) hanno praticato un tirocinio presso le aziende 2.000 hanno frequentato percorsi integrati per soggetti a rischio di esclusione Numeri così elevati di frequentazione dei servizi dei CPI danno l idea del gradimento e dell utilità degli stessi. Una ricerca commissionata in proposito ad un istituto esterno ha dato il seguente giudizio positivo: Complessivo su CPI e servizi: 76,4% del campione esaminato Voucher per aggiornamento competenze: 73,5% Tirocini formativi: 68% Colloqui orientamento: 79,3% Inoltre l esame della situazione occupazionale delle persone che hanno usufruito di questi servizi, verificata dopo sei mesi, ci dice che il 51% di questi stanno lavorando quindi con un indice di re-inserimento al lavoro molto veloce. Ma esistono anche altri servizi sempre collegati alla occupabilità e che promuovono il lavoro indipendente: nei 5 anni di mandato circa 2.000 cittadini hanno utilizzato 7

servizi per lo sviluppo dell autoimprenditorialità e circa 550 di questi hanno avvito un attività autonoma. Il lavoro fatto dai CPI sull occupabilità delle persone trova poi riscontro nei servizi diretti di incrocio domanda/offerta che la Provincia gestisce sia in proprio sia tramite una rete di convenzioni con i soggetti pubblici e privati, nella logica di una governance complessiva del mercato del lavoro. Sul fronte dei servizi immediatamente diretti all occupazione la Provincia ha attivato, fra le prime in Italia: il servizio MATCHONLINE, (Match Imprese, Match Famiglie, Match Eures) per l incrocio fra domanda ed offerta di lavoro: in 5 anni più di 5.000 imprese si sono rivolte a matchonline e sono stati avviati al lavoro 7.000 lavoratori, anche all estero. Al servizio è anche collegata la banca dati dell Università di Genova ed è convenzionato con le agenzie private del lavoro che pubblicano le loro inserzioni e ne traggono i nominativi di persone da noi già preparate da assumere. Inoltre, tramite il servizio di marketing territoriale sono stati portati i servizi direttamente presso le imprese: in due anni sono state servite più di 2.000 aziende che hanno successivamente usufruito dei nostri servizi con un tasso di fidelizzazione pari al 60%. Il servizio outplacement: in questi ultimi due anni sono stati reinseriti più di 200 persone provenienti da crisi aziendali (Ansaldo Reggiane, Moltini, Saint Gobain, Istituti Brignole e Doria ecc.) sia con azione diretta degli operatori CPI sia con convenzione con società private di outplacement. I progetti di mediazione al lavoro per soggetti svantaggiate: lavoratori in mobilità, ex carcerati, over 40, disabili, donne in situazione di disagio sociale: in particolare i disabili inseriti al lavoro nel periodo di mandato sono circa 3.000 e tutte le aziende in obbligo sono state convenzionate. Le donne in situazione di disagio temporaneo reinserite sono state circa 700; la Provincia ha inoltre sperimentato un Fondo di incentivi alle imprese per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro che, in solo tre mesi, ha comportato l assunzione a Tempo Indeterminato di circa 120 lavoratori. In un ottica di governance complessiva sul territorio provinciale, nello spirito della legge di sviluppare la collaborazione con gli operatori pubblici e privati del mercato del lavoro, e soprattutto per moltiplicare le opportunità di incontro anche decentrati fra lavoratori ed imprese, la Provincia di Genova ha provveduto alla stipula di protocolli e Convenzioni onerose per mettere in rete tutti i soggetti attivi, specificatamente con: - tutti i comuni e le Comunità Montane, aprendo in collaborazione 10 Sportelli Informalavoro che coprono tutto il territorio provinciale 8

- le organizzazioni del privato sociale tramite convenzioni con gli sportelli Informalavoro di ACLI, Compagnia delle Opere, CGIL, CISL, UIL; - Enti ed Associazioni per la mediazione al lavoro dei disabili: ASL 3, ASL 4, CEPIM CEIS, Consorzio Tassano, Istituto Chiossone, - Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria e case Circondariali per l inserimento lavorativo dei sottoposti a misure restrittive, - Università di Genova, - Agenzie private del lavoro (Adecco, Manpower, Piazza del Lavoro, ecc.) che pubblicano le loro inserzioni sul sito della Provincia e su Matchonline e ne traggono elenchi di candidati, dai CPI orientati e formati, per l avvio al lavoro come somministrati, - Società autorizzate per l outplacement per la ricollocazione di lavoratori in mobilità. Questo fa sì che tutto il sistema privato benefici del lavoro fatto dai CPI per cui è distorcente e non veritiero sostenere, come pubblicato su alcune testate giornalistiche, che i CPI intermedino solo il 4,5% del mercato del lavoro: questo si riferisce solo al lavoro diretto di Matchonline; l operatività complessiva dei CPI ha come conseguenza una ricaduta occupazionale che riguarda almeno il 25% del mercato del lavoro provinciale. Auspichiamo dunque che la lettura delle pagine che seguono offra a tutti non solo uno strumento per meglio comprendere le dinamiche occupazionali del nostro territorio, ma contribuisca ad aumentare una capacità di confronto e di riflessione collettiva che stimoli a tutti un rinnovato spirito di intraprendenza e capacità di investimento economico, umano e sociale. Alessandro Repetto Presidente della Provincia di Genova 9

NOTA METODOLOGICA: Il report che si presenta propone una lettura statistica della analisi della banca dati dei Centri per l Impiego della Provincia di Genova relativa al mercato del lavoro dipendente e alla gestione delle liste delle persone in cerca di lavoro ex D.Lgs 297/2002. L analisi della domanda di lavoro si avvale dei dati sul mercato del lavoro dipendente che la Provincia di Genova gestisce in adempimento alle norme legislative, registrando le comunicazioni delle imprese che segnalano le movimentazioni contrattuali avvenute nell anno. In questo caso l analisi viene condotta cercando di descrivere le principali caratteristiche del mercato del lavoro attraverso la rilevazione delle dinamiche di assunzione, cessazioni, avviamenti, proroghe o trasformazioni contrattuali che offrono la cifra dell andamento di quella parte del mercato del lavoro più dinamica e soggetta a variazioni. Per questa parte di analisi la rilevazione delle diverse tipologie contrattuali, le qualifiche, i settori di attività, e le principali caratteristiche non solo dei rapporti lavorativi, ma anche dei lavoratori coinvolti, consente di monitorare costantemente l andamento del mercato del lavoro, offrendo spunti importanti non solo a fini conoscitivi, ma soprattutto per una più consapevole opera di valutazione dell impatto delle politiche per il lavoro e per l occupazione. Per quanto riguarda la parte di offerta di lavoro, le competenze della Provincia assegnate dal D.Lgs 297/2002 attribuiscono alla Provincia la responsabilità di gestire le liste delle persone in cerca di lavoro. Anche in questo caso l analisi statistica offre una lettura delle principali caratteristiche della popolazione disoccupata, descrivendo le caratteristiche anagrafiche e professionali. 10

SINTESI DEI PRINCIPALI DATI EMERSI Il livello di dettaglio e di approfondimento tecnico che si è voluto dare al report consente di soddisfare una nutrita serie di esigenze informative, pur nella complessità descrittiva inevitabile per una relazione approfondita su tali argomenti. A titolo esemplificativo, dunque, si riportano di seguito alcune indicazioni di sintesi, utili per chi volesse avere una visione di insieme, prima di procedere alla lettura analitica: I CONTRATTI: Nel si sono registrati 144.877 contratti, dei quali il 77% (112.275) avviamenti, cioè contratti registrati ex novo, il 12% proroghe (17.431), cioè prosecuzione di contratti preesistenti giunti a termine, il 10% (15.171) trasformazioni, corrispondenti alla modifica delle condizioni contrattuali preesistenti, soprattutto da tempo determinato a tempo indeterminato. Rispetto al 2005 si è registrato un aumento nel numero di contratti registrati di +13,9%, un valore ancora più significativo se si considera che la crescita dei contratti cessati è stata inferiore (+10,3%). E interessante ancora notare la differenza percentuale tra i contratti avviati e cessati nello stesso anno, poiché tale indicatore mostra la crescita annuale delle posizioni lavorative aperte al netto delle sostituzioni. Tale indicatore mostra una crescita del 6% per il a fronte del 3% nel 2005. Il mercato del lavoro dipendente presenta differenti tipologie contrattuali, soprattutto rappresentate dal tempo determinato e indeterminato. Le differenze di durata prevista in tali casi influenzano il dato complessivo di mercato, essendo i contratti a tempo determinato largamente superiori in termini numerici rispetto a quelli a tempo indeterminato. Per tale motivo il 63% dei contratti iniziati nel sono anche cessati nello stesso anno (corrispondenti al 66% per gli avviamenti, il 77% per le proroghe e il 24% per le trasformazioni). 11

I lavoratori movimentati Al 31/12/ i lavoratori coinvolti nel mercato del lavoro e che quindi hanno registrato un movimento contrattuale di apertura e/o di chiusura sono stati 93.264 (46% le donne). Di questi il 56% erano ancora attivi, cioè con un contratto ancora aperto al 31/12/, mentre il 44% risultavano fuoriusciti dal Mercato del lavoro dipendente, pur avendo registrato un movimento contrattuale nell arco dell anno. Il numero di lavoratori movimentati nel mercato del lavoro dipendente è in continua crescita, essendo passato da 85.345 del 2004 a 93.264 del, per una crescita complessiva nei tre anni del 9,28%. Anche il numero dei lavoratori ancora attivi al 31/12/ è passato da 45.452 del 2004 a 52.204 del (+12,9%). Occorre evidenziare il contributo dei lavoratori extracomunitari che rappresentano il 14,3% del totale dei lavoratori movimentati, e che sono aumentati nei tre anni (204-) come presenza nel mercato del lavoro del 12,3%, anche grazie al fenomeno della sanatoria. I lavoratori assunti con avviamenti registrati ex novo Dei 93.264 lavoratori complessivamente movimentati, 66.648, cioè il 71%, hanno avuto almeno un avviamento nell anno, in quanto assunti almeno una volta con un contratto ex novo (a tempo determinato, indeterminato, etc). Tali lavoratori erano donne per il 46%, diplomati per il 23% e laureati per il 6%, con licenza media inferiore per il 26%. Per il 36% avevano un età compresa tra i 18 e i 29 anni, e per il 28% erano over 40. Il 24% di tali lavoratori ha avuto più di un avviamento nell anno, per una media complessiva di 1,7 contratti avviati procapite. Le Aziende Le aziende che hanno partecipato al Mercato del lavoro Dipendente sono state 26.279, attive attraverso 30.769 filiali distribuite sul territorio. Tra le imprese sono compresi anche i datori di lavoro domestico e si riferiscono dunque a famiglie, 4.862 in tutto, che incidono per il 19% del totale dei datori di lavoro (in aumento rispetto al 2005, dove rappresentavano il 16%). 12

Le caratteristiche dei contratti registrati Per quanto riguarda gli avviamenti, i contratti iniziati nel sono stati per il 66% a tempo determinato, per il 26% a tempo indeterminato, per il 7% in apprendistato. I contratti a tempo determinato sono cessati nell anno per l 84%, contro il 27% dei contratti a tempo indeterminato. Rispetto al 2005, il tempo determinato è aumentato sia nei nuovi contratti avviati (+16,86), che nelle cessazioni (+14,77%), registrando comunque un differenziale positivo di + 2,08%. Il tempo indeterminato ha visto invece un significativo aumento nei nuovi contratti avviati, passando da 26.296 a 29.569, per un incremento del 14,77%, valorizzato da un ridotto aumento delle cessazioni (da 27.390 a 28.423, aumento di +3,77%). Le qualifiche contrattuali più frequenti sono state quelle delle professioni di vendita e servizi alle famiglie (41% degli avviamenti), seguite dal personale non qualificato (22%), dagli artigiani e operai specializzati (10%), e dalle professioni esecutive di amministrazione e gestione, (11%). I settori economici di riferimento per gli avviamenti sono soprattutto quelli dei servizi (64%), seguiti dal settore industriale (22%) e dal commercio (10%). Tra i servizi, il 48% degli avviamenti è avvenuto nelle attività alberghiere e della ristorazione, il 18% nei servizi alle imprese. Per il settore dell Industria il 46% ha riguardato la Fabbricazione di prodotti in metallo e il 26% il comparto edilizio. Le donne, che hanno registrato il 48% del totale degli avviamenti, hanno rappresentato il 50% dei contratti avviati a tempo determinato, il 45% dei contratti a tempo indeterminato, il 45% dell apprendistato. Per quanto riguarda il motivo di cessazione dei contratti, il 59% dei rapporti conclusi è stato motivato con il raggiungimento del termine previsto dei rapporti, il 15% ha riguardato invece dimissioni. Per le dimissioni tale percentuale sale al 51% per le cause di cessazione del tempo indeterminato. Relativamente alla durata dei rapporti lavorativi, il 51% dei contratti a tempo determinato dura meno di un mese, il 13% tra 1 e 2 mesi. Il 41% dei contratti a tempo indeterminato dura invece meno di 1 anno. Il mercato del lavoro dipendente per i lavoratori extracomunitari I contratti imputabili a lavoratori extracomunitari sono stati in tutto 20.188, corrispondenti al 13,9% del totale provinciale. L indicatore al netto delle sostituzioni relativo ai contratti avviati/cessati rispetto al 2005 è aumentato al 12% dal 10% del 2005, con una crescita doppia rispetto a quella corrispondente del totale del mercato provinciale (+6%). 13

La nazionalità maggiormente coinvolta è stata quella ecuadoriana (34% dei contratti avviati), seguita da quella albanese (12%) e marocchina (9%). Le qualifiche di assunzione sono state soprattutto quelle per il personale non qualificato (45%) e delle professioni di vendita e dei servizi alla famiglia (33%). I settori di assunzione sono stati in maggioranza servizi (70%), e l industria, 27%. All interno del settore industriale le attività edilizie sono preponderanti (52%). GLI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO EX D.Lgs 297/2002 Il meccanismo di iscrizione alle liste provinciali prevede la registrazione di persone al momento in cui dichiarano la propria disponibilità di ricerca di lavoro. Le variazioni di stato lavorativo successive (occupati, cancellati, etc) vengono altresì monitorate negli anni con apposite variazioni di codici. Il totale degli iscritti alle liste dei Centri per l Impiego Il numero complessivo delle persone iscritte ex D. Lgs 297/2002, di ogni stato lavorativo attuale (disoccupati, inoccupati, occupati e cancellati), è di 107.197, incrementato rispetto alle 94.635 del 2005 del 13,3%. L incidenza delle 107.197 persone iscritte a vario titolo ex D.Lgs 297/2002 sul mercato del lavoro dipendente è del 37,2%, poiché 39.861 di queste hanno registrato nel un movimento contrattuale (avviamento e/o cessazione) rispetto al totale di 93.264 persone coinvolte nei movimenti contrattuali nel. Le persone in cerca di lavoro Rispetto al totale di 107.197 di iscritti, le persone in cerca di lavoro al 31/12/ erano in tutto 49.018, il 64% dei quali femmine e il 36% maschi. Rispetto al 2005 si registra una diminuzione (-1.231 pari a -2,51%% circa), risultato derivante soprattutto dalla diminuzione degli inoccupati in cerca del primo impiego (-1.893), e, in misura minore, dei disoccupati (-662). E interessante notare come la diminuzione delle persone in cerca di lavoro del 2,51% sia speculare all aumento degli iscritti occupati al 31/12/ (+28,51%) e degli iscritti cancellati (+45,3%). Le classi di età prevalenti nel sono la 40-50 (24%) e 29-35 (19%). Nel complesso si conferma un età media abbastanza elevata (39,01), in sostanziale crescita rispetto al 2005 (età media di 38,1 anni) e al 2004 (36,56). E infatti importante la presenza di disoccupati oltre i 40 anni (45% del totale). Per quanto riguarda i titoli di studio si conferma la tendenza per cui la maggior parte degli iscritti ha la licenza media (32%, con leggera prevalenza maschile) o diplomati (31%, con prevalenza femminile). La laurea è in possesso del 10% degli iscritti (prevalenza femminile). 14

E ancora molto elevato il dato sul mancato possesso del titolo di studio (12%), influenzato anche dal fatto che nella quasi totalità gli extracomunitari non hanno il riconoscimento dei loro titoli scolastici in Italia. Non si registrano nel confronto 2005/ differenze significative in riferimento alle qualifiche possedute dagli iscritti: le classi intermedie (professioni intermedie e professioni esecutive di amministrazione) mantengono nella loro somma il 53% del totale. Gli extracomunitari iscritti in cerca di lavoro sono passati dai 5.090 del 2005 ai 3.582 del (in tutto -29,63%) con una diminuzione maggiore rispetto alla media generale (-2,51%). La suddivisione di genere (62% femmine, 38% maschi) conferma sostanzialmente il dato dell anno precedente. La distribuzione delle età, in linea sui totali con la media generale, fa rilevare un dato interessante per le donne 18-29 (18%) e 29-35 (23%). 15

PARTE 1: IL MERCATO DEL LAVORO DIPENDENTE E LA DOMANDA DI LAVORO CAP 1.1: I CONTRATTI PAR 1.1.1: I CONTRATTI REGISTRATI NEL Figura 1: Movimentazione totale contratti 2004-2005- 160000 TOT 140000 TOT 2005 TOT 2004 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0 CONTRATTI INIZIA TI CONTRATTI E TERMINATI CONTRATTI INIZIA TI NEGLI ANNI PRECEDENTI E CONTRATTI TERMINATI DIFF CONTRATTI INIZIA TI-TERM INA TI TOT 144877 90868 45494 136362 8515 TOT 2005 127.187 80.423 43.223 123.646 3.541 TOT 2004 125.912 79.305 41.085 120.390 5.522 Il è stato un anno nel quale si è assistito ad una crescita del movimento contrattuale rispetto ai due anni precedenti: in tutto presso i Centri per l Impiego della Provincia di Genova sono stati registrati 144.877 contratti iniziati, e 136.362 contratti terminati, per un incremento tra il 2005 e il del 13,91% dei contratti iniziati, e del 10,3% dei contratti cessati. Dei 144.877 contratti iniziati, il 77% (112.275) erano avviamenti, cioè contratti registrati ex novo, il 12% proroghe (17.431), cioè prosecuzione di contratti preesistenti giunti a termine, il 10% (15.171) trasformazioni, corrispondenti alla modifica delle condizioni contrattuali preesistenti, soprattutto da tempo determinato a tempo indeterminato. La maggiore crescita dei contratti iniziati rispetto ai cessati, ha anche determinato tra il 2005 e il un incremento del saldo iniziati/cessati che indica la crescita complessiva al netto dei contratti iniziati a titolo di sostituzione dei rapporti cessati. Per contratti in questa accezione si intende la somma complessiva di tutte le movimentazioni intervenute, sia per quanto riguarda i contratti registrati ex novo (avviamenti), che la prosecuzione di contratti giunti a scadenza (proroghe, soprattutto riferite ai contratti a tempo determinato), che la trasformazione di contratti attivati con nuove modalità lavorative (trasformazioni, ad esempio da tempo determinato a tempo indeterminato, variazioni di orario, etc). 16

Tale dato, per quanto riassuma movimenti eterogenei, offre comunque la lettura delle movimentazioni complessive che si sono avute sul mercato nell anno. Limitandoci alla lettura della movimentazione, in totale sono iniziati 8.515 contratti in più rispetto a quelli cessati, con un aumento del numero di contratti attivi (iniziati al netto dei cessati) del 6% (3% nel 2005). Le cessazioni dei contratti comprendono sia contratti iniziati negli anni precedenti, che contratti iniziati e cessati nello stesso anno. Tale distinzione è importante al fine di rilevare la durata dei rapporti contrattuali e quindi la loro solidità. Rispetto quindi al totale dei contratti cessati nell anno il 62,7% (63,23% nel 2005), è iniziato e finito nell arco dell anno, mentre il restante 37,3% era iniziato negli anni precedenti il. Tale valore è certamente imputabile alle caratteristiche delle forme contrattuali a tempo determinato, ma occorre anche ricordare, come sarà meglio evidenziato in seguito, che anche il 39,9% dei contratti a tempo indeterminato è iniziato e cessato nello stesso. Le motivazioni che possono motivare tale crescita sono molteplici, e non vi sono elementi per stabilire a quale tale fenomeno vada maggiormente attribuito. Certamente anche Genova ha risentito dell andamento nazionale complessivamente positivo dal punto di vista occupazionale, come registrato dall Istat. Non è dato però sapere quanto abbia inciso su tale crescita un effettivo miglioramento del panorama economico complessivo, e dunque anche provinciale, e quanto invece sia da attribuire al prolungamento dell effetto della sanatoria per i lavoratori extracomunitari, nonché al fenomeno di emersione del lavoro nero che ha conosciuto un significativo incremento in questi ultimi anni. Anche il progressivo aumento delle registrazioni del lavoro domestico, prima regolarizzato solo presso l INPS, ha certamente contribuito. A livello provinciale è inoltre da evidenziare il contributo alla regolarizzazione dei contratti lavorativi grazie agli interventi della D.P.L., Direzione Provinciale per il Lavoro, la quale nel ha rilevato su un totale di 4.235 Ditte ispezionate 2.129 lavoratori irregolari, dei quali il 62,4% (1.319) in nero, che sono poi stati regolarmente assunti. Come già anticipato, il dato complessivo contrattuale somma tre tipologie di movimentazioni: gli avviamenti, le proroghe e le trasformazioni. Differente è il presupposto di partenza: mentre gli avviamenti registrano contratti iniziati ex novo, le proroghe e le trasformazioni sono modifiche ad un rapporto lavorativo comunque preesistente. Per tale motivo, pur analizzando le dinamiche di tutte e tre le categorie, gli approfondimenti dell analisi si concentrano soprattutto sui nuovi contratti, poiché maggiormente rappresentativi. Il dato complessivo di mercato sopra riportato viene confermato nella dinamica di crescita positiva anche nel dettaglio delle tre categorie di movimentazione, anche se ad ognuna corrispondono accezioni differenti. 17

Tabella 1: Movimentato contratti -2005 dettaglio avviamenti, proroghe, trasformazioni CONTRATTI AVVIAMENTI AVVIAMENTI 2005 DIFF - 2005 PROROGHE PROROGHE 2005 DIFF - 2005 TRASFORMA ZIONI TRASFORMA ZIONI 2005 DIFF - 2005 CONTRATTI NELL'ANNO 112.275 98.349 13.926 17.431 14.651 2.780 15.171 14.187 984 CONTRATTI E TERMINATI NELL'ANNO % CESSATI /AVVIATI NELL'ANNO CONTRATTI NEGLI ANNI PRECEDENTI E TERMINATI NELL'ANNO 73.715 65.345 8.370 13.443 11.558 1.885 3.710 3.520 190 65,7% 66,4% 60,1% 77,1% 78,9% 67,8% 24,5% 24,8% 19,3% 35.964 35.174 790 3.093 2.401 692 6.437 5.648 789 CONTRATTI TERMINATI NELL'ANNO DIFF CONTRATTI -TERMINATI NELL'ANNO % INCREM. DIFFERENZIALE 109.679 100.519 9.160 16.536 13.959 2.577 10.147 9.168 979 2.596-2.170 4.766 895 692 203 5.024 5.019 5-2,3% -2,2% 5,1% 4,7% 33,1% 35,4% Gli avviamenti, contratti registrati per la prima volta, hanno conosciuto tra i due anni un incremento nei movimenti, sia per l apertura dei contratti che per la chiusura. Nel sono iniziati più contratti di quanti ne siano iniziati (+2.596 la differenza, +2,3% rispetto ai contratti iniziati), registrando una importante inversione di tendenza rispetto al 2005, quando invece al contrario il numero dei contratti cessati era stato superiore a quelli iniziati (-2.170 la differenza, -2,2% rispetto ai contratti iniziati). Per le proroghe si è registrato un aumento, sia nei contratti iniziati, passati da 14.651 del 2005 a 17.431 del (+ 18,97%) che nei cessati (+18,46%). La crescita praticamente uguale di contratti iniziati e cessati ha dato un risultato di sostanziale pareggio, essendo il differenziale avviati/cessati rimasto sostanzialmente simile al 2005 (+5,1% contro il 4,7% del 2005). Nel caso delle trasformazioni i contratti iniziati sono aumentati tra i due anni del 6,94%, i contratti cessati in misura superiore del 10,68%. La crescita che vi è comunque stata è andata dunque in saldo negativo, essendo il differenziale contratti avviati/cessati diminuito rispetto al 2005, pur essendo sempre elevato (da 35,4% del 2005 a 33,1% del ) In conclusione, anche osservando le dinamiche specifiche delle tre principali categorie di movimentazione contrattuale, si conferma il trend positivo, da attribuirsi soprattutto alla crescita dei nuovi contratti, gli avviamenti, i quali hanno contribuito in misura significativa al dato totale, in controtendenza alla rilevazione del 2005. Pur se in misura inferiore agli avviamenti, sono migliorate nel anche le movimentazioni contrattuali dovute a rapporti lavorativi preesistenti (proroghe e trasformazioni). 18

Tabella 2: Lavoratori movimentati e Aziende coinvolte e 2005 LAVORATORI NUMERO LAVORATORI CONTRATTO ATTIVO AL 31/12 NUMERO LAVORATORI CESSATI 31/12 TOTALE LAVORATORI MOVIMENTATI NELL'ANNO TOT TOT 2005 DIFF - 2005 M M 2005 DIFF - 2005 F F 2005 DIFF - 2005 52.204 45.454 6.750 27.432 22.634 4.798 24.772 22.820 1.952 41.060 41.619-559 22.518 23.032-514 18.542 18.587-45 93.264 87.073 6.191 49.950 45.666 4.284 43.314 41.407 1.907 AZIENDE TOT TOT 2005 DIFF - 2005 TOT TOT 2005 DIFF - 2005 26.279 25.549 730 CORRISPONDENTI A NR FILIALI 30.769 27.957 2.812 Il dato analizzato nelle pagine precedenti si riferisce al numero dei contratti. Poiché più contratti possono coinvolgere lo stesso lavoratore nell arco dell anno, occorre evidenziare il dato dei lavoratori contestualmente al numero dei contratti registrati, per poter offrire una lettura sia delle dinamiche contrattuali che di quelle occupazionali. I lavoratori effettivamente coinvolti nello scambio domanda-offerta di lavoro a vario titolo sono stati in tutto 93.264 nel, in aumento rispetto al 2005 (6.191 persone in più). Per lavoratori movimentati si intende persone coinvolte a qualsiasi titolo in uno o più movimenti contrattuali nell arco dell anno, eventualmente anche per una sola cessazione, ad esempio. Considerando che secondo l Istat gli occupati complessivi come dipendenti della Provincia di Genova sono in tutto 254.000 circa (dato Media Istat ), si può approssimativamente stimare che il 37% del totale occupati dipendenti della provincia ha avuto nel almeno una movimentazione contrattuale che ha modificato il suo stato lavorativo a vario titolo. Approfondendo lo stato di tali lavoratori movimentati nell anno rispetto al 31/12/, il 56% (52.204) risultavano ancora con un contratto attivo a tale data, con un miglioramento rispetto al 2005 dove tale indicatore era al 52%. I restanti 41.060 lavoratori movimentati nel risultavano invece al 31/12 aver cessato il rapporto contrattuale e quindi non più attivi nel mercato del lavoro dipendente. Il lavoratori complessivamente movimentati sono stati più di genere maschile che femminile (49.950 uomini, 53,6%, e 43.314 donne, 46,4%). Tra il 2005 e il l aumento del numero di lavoratori coinvolti nelle movimentazioni contrattuali ha riguardato soprattutto uomini, al contrario di quanto successo tra il 2004 e il 2005 dove le donne avevano registrato un incremento superiore: nel all aumento di lavoratori complessivo di 6.191 persone movimentate hanno infatti contribuito più gli uomini (+4.284 lavoratori, + 9,38% rispetto al 2005) che donne (+1.907 lavoratrici, +4,61% rispetto al 2005). Lo stato lavorativo delle persone movimentate nell anno rispetto al 31/12/ ha visto 27.432 uomini e 24.772 donne con un contratto iniziato nell anno ancora attivo a tale data. Rispetto al 2005 si sono registrati 4.798 uomini in più presenti con un contratto ancora aperto, e 1.952 donne in più, mentre i lavoratori cessati nell anno ma 19

fuoriusciti dal mercato del lavoro al 31/12/ sono diminuiti tra il 2005 e il sia per gli uomini (-514) che per le donne (-45). Le aziende che hanno partecipato al Mercato del lavoro Dipendente sono state 26.279, attive attraverso 30.769 filiali distribuite sul territorio, incrementate del 2,86% rispetto al 2005. Tra le imprese sono compresi anche i datori di lavoro domestico e si riferiscono dunque a famiglie, 4.862 in tutto, che incidono per il 19% del totale dei datori di lavoro (in aumento rispetto al 2005, dove rappresentavano il 16%). PAR 1.1.2: GLI AVVIAMENTI Figura 2: Avviamenti per tipologia contrattuale TOTALE CONTRATTI AVVIATI E CESSATI NEL PER TIPOLOGIA DI RAPPORTO LAVORATIVO 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 - APPRENDISTA TO CONTRATTO FORMAZIONE TEMPO DETERMINATO TEMPO INDETERMINATO LAVORO A DOMICILIO NON RILEVATO 8.327 389 92.968 43.000 7 186 CESSATI 7.891 896 90.807 36.760 4 4 Gli avviamenti registrati nel hanno riguardato per il 66% contratti a tempo determinato, per il 26% contratti a tempo indeterminato, per il 7% contratti di apprendistato. L 84% dei contratti a tempo determinato iniziati nel è anche terminato nello stesso anno, contro il 27% dei contratti a tempo indeterminato e il 39% dei contratti in apprendistato. Sia nel saldo avviati/cessati nell anno, che nel confronto 2005-, si registra un importante incremento dei contratti a tempo indeterminato, ai quali va attribuita la parte più importante della crescita complessiva degli avviamenti. 20

Nell arco dello stesso il saldo contratti avviati/cessati è incrementato del 3,9% per il contratto a tempo indeterminato, del 5,9% per l apprendistato, e in misura inferiore dell 1,6% per il tempo determinato. Tabella 3: Avviamenti per tipologia contrattuale AVVIAMENTI CONTRATTI CESSATI E %CESS/I NIZ CESSATI E ANNI PREC TOT CESSATI INCREMENTO DIFFERENZ CESS E INIZ % CESS E INIZ ANNI PRECED % TOT CESS APPRENDISTATO 7.946 3.071 39% 4.407 7.478 468 7% 4% 12% 7% CONTRATTO FORMAZIONE 348 68 20% 635 703-355 0% 0% 2% 1% TEMPO DETERMINATO 74.293 62.512 84% 10.557 73.069 1.224 66% 85% 29% 67% TEMPO INDETERMINATO 29.569 8.061 27% 20.362 28.423 1.146 26% 11% 57% 26% LAVORO A DOMICILIO 7 2 29% 2 4 3 0% 0% 0% 0% NON RILEVATO 112 1 1% 1 2 110 0% 0% 0% 0% Totale 112.275 73.715 66% 35.964 109.679 2.596 100% 100% 100% 100% Tra il 2005 e il i contratti a tempo indeterminato sono inoltre aumentati del 12,4%, contro un incremento delle cessazioni di solo il 3,8%. Importante il progresso dei contratti in apprendistato: +4,7% i rapporti iniziati, -7,1% i cessati. Anche i contratti a tempo determinato sono aumentati tra i due anni, ma con un corrispondente aumento delle cessazioni che ne ha in parte vanificato l impatto positivo: +16,9% i contratti iniziati, +14,8% i cessati. Tabella 4: Avviamenti confronto 2005 per tipologia contrattuale AVVIAMENTI CONTRATTI TOT TOT 2005 VAR /2005 TOT CESSATI TOT CESSATI 2005 VAR /2005 APPRENDISTATO 7.946 7.590 4,7% 7.478 8.049-7,1% CONTRATTO FORMAZIONE 348 466-25,3% 703 1.328-47,1% TEMPO DETERMINATO 74.293 63.577 16,9% 73.069 63.665 14,8% TEMPO INDETERMINATO 29.569 26.296 12,4% 28.423 27.390 3,8% LAVORO A DOMICILIO 7 10-30,0% 4 9-55,6% NON RILEVATO 112 410-72,7% 2 78-97,4% Totale 112.275 98.349 14,2% 109.679 100.519 9,1% Il numero degli avviamenti per lavoratore ha visto il 76% delle persone coinvolte in un unico contratto nell anno, il 16% in due contratti, il 4% in tre contratti. Il restante 4% è stato protagonista nell anno di più di 4 contratti di lavoro dipendente. 21

Figura 3: Andamento mensile avviamenti a tempo determinato e indeterminato 10000 AVVIAMENTI TEMPO DETERMINATO 4500 AVVIAMENTI TEMPO INDETERMINATO 9000 4000 8000 7000 6000 5000 4000 3500 3000 2500 2000 3000 1500 2000 1000 1000 500 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AVVIAMENTI AVVIAMENTI CESSATI E AVVIAMENTI AVVIAMENTI CESSATI E CESSATI E ANNI PREC AVVIAMENTI CESSATI CESSATI E ANNI PREC AVVIAMENTI CESSATI L andamento mensile degli avviamenti registrati per i rapporti a tempo determinato ne ribadisce come ogni anno il carattere stagionale, verificandosi i picchi di movimentazione, sia di contratti iniziati che cessati, nei mesi di giugno, settembre e ottobre, contro il punto più basso di movimentazioni registrate in agosto. Per il tempo indeterminato l andamento mensile mostra sempre un rallentamento delle movimentazioni contrattuali in agosto, ma con un andamento meno concentrato su alcuni mesi dell anno rispetto al tempo determinato. I picchi di maggiore movimentazione si registrano comunque a ridosso dei mesi di gennaio per gli avviamenti iniziati e dicembre per gli avviamenti cessati. I mesi maggiormente interessati dalle assunzioni sono dicembre, giugno e ottobre, per le cessazioni invece dicembre, giugno, settembre e gennaio. Se la data di inizio d anno può apparire congrua con il regolare andamento operativo delle aziende, il picco di cessazioni di rapporti lavorativi a tempo indeterminato a dicembre, letto assieme alle maggiori assunzioni di gennaio e all elevato numero di contratti a tempo indeterminato di durata inferiore all anno, lasciano supporre movimenti non coerenti con la specifica tipologia contrattuale del tempo indeterminato. 22

Tabella 5: Avviamenti per grandi gruppi di qualifica CONTRATTI CESSATI E %CESS/I NIZ AVVIAMENTI CESSATI E ANNI PREC TOT CESSATI INCREMENTO DIFFERENZ % TOT INIZ % TOT CESS 1. LEGISLATORI, DIRIGENTI ED IMPRENDITORI 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI AD ELEVATA SPECIALIZZAZIONE 3. PROFESSIONI INTERMEDIE (TECNICI) 4. PROFESSIONI ESECUTIVE DI AMMINIS.NE E GESTIONE 5. PROFESSIONI DI VENDITA E SERVIZI ALLE FAMIGLIE 6. ARTIGIANI, OPERAI SPECIALIZZATI E AGRICOLTORI 7. CONDUTTORI IMPIANTI DI MACCHINARI E OPERAI ASSEMBLAGGIO 8. PERSONALE NON QUALIFICATO ALTRO NON RILEVATO TOTALE 344 56 16,3% 306 362-18 0,3% 0,3% 2.487 1.533 61,6% 879 2.412 75 2,2% 2,2% 9.466 3.802 40,2% 5.658 9.460 6 8,4% 8,6% 12.257 6.069 49,5% 6.188 12.257-10,9% 11,2% 46.355 36.239 78,2% 9.276 45.515 840 41,3% 41,5% 11.686 6.712 57,4% 5.129 11.841-155 10,4% 10,8% 4.985 3.187 63,9% 2.120 5.307-322 4,4% 4,8% 24.293 16.063 66,1% 6.364 22.427 1.866 21,6% 20,4% 402 54 13,4% 44 98 304 0,4% 0,1% 112.275 73.715 66% 35.964 109.679 2.596 100% 100% Le qualifiche di assunzione registrate per gli avviamenti sono per il 41,3% imputate al gruppo di qualifiche relativo alle Professioni di vendita e servizi alle famiglie, per il 21,6% relative al Personale non qualificato, per il 10,9% alle Professioni esecutive di amministrazione e gestione, per il 10,4% ad Artigiani, operai specializzati e agricoltori. Le due qualifiche professionali più elevate, i Dirigenti e imprenditori, e le Professioni intellettuali ad elevata specializzazione, non hanno inciso complessivamente per più del 2,5% sul totale dei contratti iniziati (344 avviamenti iniziati per i Dirigenti e imprenditori, 2.487 per le Professioni intellettuali). Il saldo positivo nel dell indicatore avviati/cessati è dovuto in larga parte alle qualifiche più basse (Personale non qualificato, +1.866 contratti iniziati al netto dei cessati, +7,7% rispetto agli avviamenti iniziati), e, in misura inferiore, alle Professioni di vendita e servizi alle famiglie (+840 contratti al netto dei cessati, +1,8% rispetto agli avviamenti iniziati). Per gli altri gruppi di qualifica il saldo iniziati/cessati mostra una diminuzione delle qualifiche più elevate (-5,2% per Gruppo 1, Legislatori, dirigenti e imprenditori), per il Gruppo 7, Conduttori di impianti di macchinari e operai assemblaggio (-322 contratti di saldo, -6,5%), e per il gruppo 6 (Artigiani, Operai specializzati e agricoltori, -1,3%). Come si può dunque osservare, e come verrà meglio approfondito in seguito, il buon risultato dei contratti avviati nel è da attribuirsi per il 71,9% al personale senza alcuna qualifica e per il 32,4% al personale di vendita e servizi alle famiglie. Per quanto il buon risultato del tempo indeterminato induca a leggere una migliore stabilità contrattuale, occorre comunque rilevare una crescita del mercato sui livelli di qualifica più bassi che, come si vedrà, contrastano con il livello di preparazione e di capitale umano accumulato dai lavoratori disponibili al lavoro. 23

Nell approfondimento delle qualifiche professionali per tipologia contrattuale, si trova una ulteriore conferma dei fenomeni già rilevati. Per il tempo determinato la qualifica delle professioni di vendita e servizi alle famiglie è presente in misura significativa: rappresenta infatti il 48% del totale dei contratti avviati a tempo determinato contro il 24% dei contratti a tempo indeterminato (gap% indeterminato-determinato +24%). Il personale assunto senza qualifica rappresenta il 20% dei contratti avviati a tempo determinato e il 31% dei contratti a tempo indeterminato (gap% +11%). Le qualifiche di tipo impiegatizio, dal Gruppo 1 (Legislatori, Dirigenti e Imprenditori) al Gruppo 4 (Professioni esecutive di gestione e amministrazione) rappresentano il 29% dei contratti avviati a tempo indeterminato e il 19% dei contratti a tempo determinato (gap +10%). Le qualifiche dei gruppi 6 e 7, relative a artigiani e operai specializzati, hanno riguardato il 15% dei contratti a tempo indeterminato e il 13% del tempo determinato (gap +1%) Il saldo positivo tra avviati e cessati rilevati per il Gruppo 8, Personale assunto senza qualifica (+ 1.866 contratti) è da attribuirsi all 80,4% al saldo positivo registrato per tali qualifiche per i contratti a tempo indeterminato (+1.502 contratti avviati in più dei cessati). 24