SERBIA. Informazioni generali sul paese: Giorni festivi



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SERBIA Scheda aggiornata al 10 aprile 2010 Capitale: Belgrado Popolazione: circa 10,2 mln.* Superficie: 88.361 kmq* Lingua ufficiale: Serbo Religione: ortodossa (84% circa) Forma di Governo: Repubblica semipresidenziale Presidente della Repubblica: Boris Tadic Primo Ministro: Mirko Cvetkovic Unità Monetaria: Dinaro serbo** *incluso Kosovo ** in Kosovo è in uso l euro Informazioni generali sul paese: Giorni festivi Capodanno (1 e 2 gennaio); Natale ortodosso (7 gennaio); Festa nazionale serba (15 febbraio); Venerdi Santo, Lunedì di Pasqua; Festa del Lavoro (1 e 2 maggio). Suddivisione amministrativa La Serbia è suddivisa in Serbia centrale e due province autonome, Vojvodina e Kosovo. Il 17 Febbraio 2008 il Kosovo si è autoproclamato indipendente dalla Serbia, che si è rifiutata di riconoscerlo. Lo status del Kosovo non è ancora definito e la provincia rimane sotto amministrazione delle Nazioni Unite. Principali accordi commerciali internazionali: Accordo di libero scambio dell'europa Centrale (CEFTA); Accordi di libero scambio con la Russia; Accordo di libero scambio con la Bielorussia; Accordo interinale con l Unione Europea.

STRUTTURA DELL ECONOMIA Gli anni di sanzioni ed i bombardamenti NATO hanno fortemente penalizzato le strutture produttive della Serbia. Molte aziende del settore metalmeccanico, chimico e petrolchimico sono state distrutte, mentre la grossa totalità delle aziende hanno subito pesanti danni indiretti a causa delle sanzioni che hanno paralizzato i flussi di import-export e contribuito al danneggiamento delle strutture. Settore agricolo L agricoltura è il settore più sviluppato della Serbia. Il settore trae importanti vantaggi dal terreno fertile e dalle politiche governative che hanno cercato di favorire il settore durante le varie crisi che ha attraversato il Paese negli ultimi due decenni. I principali prodotti agricoli sono: grano, mais, barbabietola da zucchero, soia, patate. Sono particolarmente importanti le coltivazioni d uva, di prugne e di lamponi. La Serbia, infatti, è fra i maggiori produttori di lamponi al livello mondiale. La Provincia di Vojvodina è la più fertile d Europa. Gli investimenti esteri nel settore agricolo, però, tardano ad arrivare principalmente a causa dell incertezza del catasto. Settore industriale L industria è un settore molto importante per il Paese, soprattutto per il numero degli addetti che impiega, ma è anche il settore meno produttivo. Le infrastrutture industriali sono state distrutte dai bombardamenti negli anni 90 e molte non sono state ricostruite. Il settore industriale è dominato dalle attività manifatturiere, mentre il settore con la più alta produttività è quello delle utilities (energia elettrica, gas e acqua). L industria mineraria è particolarmente importante. I minerali più estratti sono carbone, antimonio e cromo, ma anche piombo, zinco e bauxite. Settore dei servizi Il settore dei servizi occupa circa il 60% di forza lavoro. Nell insieme è un settore che contribuisci in modo significativo alla produzione del Pil del Paese. Il settore dei servizi è particolarmente differenziato da un punto di vista dell efficienza e della produttività. In tal senso bisogna distinguere tra i servizi avanzati e molto produttivi (servizi finanziari, l intermediazione immobiliare, communicazione ecc.) da quelli particolarmente inefficienti come i servizi pubblici (sanità, istruzione, amministrazione) che occupano circa un quarto dei lavoratori del Paese. COMMERCIO CON L ESTERO

Principali prodotti esportati: ferro ed acciaio, metalli non ferrosi, abbigliamento, energia elettrica e prodotti ortofrutticoli. Principali prodotti importati: semilavorati e beni di investimento. Principali Paesi di esportazione: Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Germania, Italia, Russia, Slovenia, Macedonia, Austria, Croazia, Romania. Principali fornitori commerciali: Russia, Germania, Italia, Cina, Ungheria, Bulgaria, Francia, Ucraina, Bosnia ed Erzegovina, Romania. INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON ITALIA Principali prodotti esportati dall Italia sono: veicoli, macchine d impiego generale, filati, tessuti e altri prodotti tessili, macchine per impieghi speciali e abbigliamento. Principali prodotti importati in Italia: abbigliamento, ferro e acciaio, metalli non ferrosi, calzature e materie plastiche. NORMATIVA DOGANALE Il 1 Febbraio 2010 è entrato ufficialmente in vigore l Accordo commerciale tra l Unione Europea e la Serbia. Nel corso di un periodo non superiore a sei anni dall entrata in vigore dell accordo, le parti istituiranno progressivamente una zona di libero scambio bilaterale. Il regime doganale è regolato dalla legge entrata in vigore nel 2005. La Serbia aspira ad entrare nella WTO e nell Unione Europa, motivi che l hanno spinata ad adottare la politica di liberalizzazione del commercio estero. Dal 1 Gennaio 2007 il sistema tariffario è in linea con il Sistema Armonizzato europeo (HS) e con la Nomenclatura dell Unione Europea. I dazi doganali e le aliquote di importazione hanno beneficiato di una forte riduzione e variano da zero a 30%. Le aliquote doganali più alte colpiscono soprattutto i prodotti agricoli, l obiettivo è di orientare l industria agro-alimentare all esportazione. La legge prevede l esenzione dal pagamento dei dazi per i beni che vengono trasportati per uso ufficiale o personale dei capi di Stato stranieri ed i membri delle loro delegazioni per la realizzazione o partecipazione a missioni speciali e per le organizzazioni internazionali ed umanitarie. Per i medicinali e stupefacenti è previsto un sistema di permessi (rilasciati dai Ministeri competenti). Sono vietate le importazioni dei veicoli usati non compatibili con lo standard Euro 3, trattori e veicoli per costruzione costruiti da più di tre anni, rifiuti pericolosi e nocivi, sostanze nocive elencate nella relativa legge. Documenti di importazione Fattura commerciale - richiesta Fattura consolare: non è richiesta Certificazioni d origine della merce: è necessario indicare nell apposita sezione della fattura commerciale la provenienza del bene.

In alcuni casi possono essere richieste; autorizzazione del Ministero della Sanità o dell Agricoltura per prodotti agricoli e alimentari; autorizzazione del Ministero della Scienza e della Tecnologia per i beni elettronici. Per le autorizzazioni relative alle diverse tipologie di prodotti è necessario contattare le competenti Autorità di controllo. Documenti di trasporto richiesti: CIM, CMR, bolla di accompagnamento e lettera di vettura aerea (AWB). MARCHI E BREVETTI Per attirare maggiormente gli investimenti esteri il Governo serbo ha dovuto attuare importanti riforme della normativa in materia di tutela di diritti di proprietà industriale ed intellettuale. Il Governo serbo spera di diventare membro della WTO entro il 2011 e per riuscire deve adeguare la normativa esistente e concludere gli accordi bilaterali con diversi Paesi, tra i quali gli Stati Uniti, il Canada, la Norvegia, la Svizzera, la Corea, l Ucraina, l Ecuador. L appartenenza alla WTO, inoltre, è uno dei prerequisiti per diventare membro dell Unione Europea. La Serbia aderisce alla Convenzione di Madrid quindi la disciplina di tutela dei marchi, del copyright e dei brevetti è garantita. La registrazione dei marchi e dei brevetti è di competenza dell'istituto statale di proprietà intellettuale (Zavod za Intelektualnu Svojinu - www.zis.gov.rs). La normativa principale è dettata dalle seguenti leggi: - legge sul diritto d autore e diritti connessi (2004); - legge sui brevetti (2004 e 2010); - legge sui marchi (2009); - legge sulla tutela di modelli e disegni industriali (2004); - legge sulla protezione delle topografie di circuiti integrati (2004); - legge sulle indicazioni d origine geografica (2010). INVESTIMENTI ESTERI Nei primi sei mesi del 2009, secondo i dati preliminari del Ministero delle Finanze, gli investimenti esteri diretti in Serbia hanno totalizzato 894 miliardi di dollari. Principali paesi investitori, secondo i dati della Banca Centrale, riferiti esclusivamente agli investimenti liquidi nel periodo 2005-2008, sono l Austria, seguita da Grecia, Norvegia e Germania. L Italia è risultata, con 712 milioni di dollari, al sesto posto tra i Paesi investitori, se si guardano però i dati del 2008, l Italia risulta il secondo investitore, preceduta soltanto dall Olanda. I settori che hanno maggiormente attirato gli investimenti esteri sono il settore finanziario, il settore delle telecomunicazioni e dei trasporti, il settore dalla produzione chimica, il settore manifatturiero e le operazioni con i beni mobili. Il governo serbo ha previsto numerosi incentivi per le imprese che vogliono investire in Paese, soprattutto sotto forma di sgravi fiscali.

La legge sugli investimenti esteri è stata varata dal Governi nell autunno 2006 che ha sostituito quella in vigore dal 2002. La normativa in materia di investimenti diretti garantisce agli investitori stranieri il trattamento paritario, consentendo il libero rimpatrio di capitale, profitti e dividendi e fornendo le garanzie contro il rischio dalla espropriazione. Sono particolarmente incentivati gli investimenti esteri che generano forte occupazione nel Paese. La normativa sugli incentivi per gli investimenti diretti prevede: - per gli investimenti nell attività industriale produttiva che creano almeno 50 nuovi posti di lavoro nell arco di tre anni: da 2,000 a 5,000 Euro per ogni assunto; - per gli investimenti nel settore servizi internazionali e l ammontare minimo dell investimento é di 500,000 euro, con la creazione di almeno 10 nuovi posti di lavoro: da 2,000 a 10,000 Euro per ogni assunto; - per gli investimenti nel settore Ricerca e Sviluppo e l ammontare minimo dell investimento é di 250,000 di euro, con la creazione di almeno 10 nuovi posti di lavoro:da 5,000 a 10,000 Euro per ogni assunto. Per investimenti che superano 7,5 milioni di euro e creano 100 nuovi posti di lavoro è prevista l esenzione fiscale di 10 anni sui profitti aziendali e garantiti i crediti fiscali per l investimenti in beni fissi fino all 80% dell ammontare investiti e i sussidi statali per la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, il commercio con la Russia diventa molto vantaggioso, per effetto del accordo bilaterale tra Serbia e Russia che permette alla merce di origine serba di usufruire di un dazio ridotto all atto dell importazione. La lista dei prodotti esclusi dal libero commercio con la Serbia viene aggiornata annualmente. È importante sottolineare che le regole di acquisizione dell origine preferenziale presenti nel accordo tra la Serbia e la Russia sono diverse rispetto a quelle fissate tra Serbia e l Unione Europea. Tasso IVA standard: 18% (per la maggior parte dei beni tassabili); Tasso IVA ridotto: 8% (per beni alimentari di base, giornali quotidiani, accessori ecc.). Tassa sui profitti aziendali: è pagata con una percentuale standard del 10%. I non-residenti sono tassati solo in base ai loro profitti generati in Serbia. Gli investimenti italiani in Serbia In Serbia sono presenti circa 200 aziende italiane. All interno del processo di privatizzazione, le aziende italiane risultano al secondo posto. La presenza delle imprese italiane nei diversi settori Settore finanziario: Intesa San Paolo, Unicredit e Findomestic. Settore assicurativo: Gruppo Generali, Fondiaria Sai.

Settore industriale: il settore maggiormente presente è quello della maglieria e dell intimo (Pompea, Golden Lady e Calzedoania). Altre aziende italiane importanti presenti in Serbia sono Adige Bitumi, Fantoni, Decotra, Acegas APS, Fantini, Ferrariplast, Amadori, Applicazioni Elettriche Generali, Mondatori, Giunti. Le zone franche Attualmente esistono 15 zone franche di cui solo quattro operative (Pirot, Subotica, Zrenjanin e Novi Sad). Le zone franche doganali sono aree localizzate solitamente in una buona posizione logistica, offrono strutture ad uso di deposito (in attesa dell importazione effettiva in Serbia, in sospensione da dazi doganali ed IVA) e sono attrezzate per effettuare lavorazioni ed assemblaggi che diano valore aggiunto al prodotto. Le zone offrono sia edifici in affitto sia, in alternativa, il terreno sul quale edificare. I vantaggi che possono essere ottenuti dall investire nelle zone franche sono numerosi: - possibilità di aprire insediamenti industriali o commerciali con capitali stranieri o nazionali e l ingresso di beni fissi o macchinari o materiali per l edilizia senza particolari vincoli; - esenzione del pagamento di dazi IVA per l introduzione delle materie prime grezze che saranno usate per beni compensatori; - possibilità di effettuare lavorazioni su materie prime di qualsiasi origine godendo di esenzione dell IVA al momento dell estrazione del prodotto finito o semilavorato verso i paesi dell Unione Europea o extra europei. Per la merce che è destinata al mercato serbo l imposta standard è 18% oppure 10% nel caso in cui si tratta di beni alimentari e giornali o riviste; - possibilità di trasferire i profitti realizzati all interno delle zone franche verso qualsiasi paese con il solo vincolo della tassa sugli utili dell impresa che è fissata ad una aliquota forfettaria del 10%; - reperimento di mano d opera locale a bassa incidenza fiscale, contributiva e retributiva. FORME GIURIDICHE DELLE IMPRESE La normativa di riferimento è la legge sull impresa (G.U. Rep. di Serbia n. 152/2004) e la legge sulla registrazione degli enti commerciali (G.U. Rep. di Serbia n. 55/2004). Le principali forme societarie: General Partnership (Ortačko Društvo - o.d), nell ordinamento italiano trova riscontro nella società semplice. Questo tipo di società può essere costituito da più persone e non è richiesto un capitale cosciale minimo. I soci sono responsabili solidamente ed illimitatamente per le obbligazioni della società. Limited Partnership (Komanditno Društvo - k.d), nell ordinamento italiano trova riscontro nella società in accomandita semplice. Questo tipo di società

può essere costituito da più persone e non è richiesto un capitale cosciale minimo. I soci si distinguono in socio accomandante e socio accomandatario. Limited Liability Company (Društvo s ograničenom odgovornošću - d.o.o), ossia società a responsabilità limitata. Il capitale minimo richiesto per poter aprire la società è di 500 euro (50% deve essere versato subito, il resto entro 2 anni). Il numero dei soci non può essere superiore a 50. Joint stock company (Akcionarsko Društvo - a.d), ossia la società per azioni. Il capitale è suddiviso in azioni e i soci rispondono delle obbligazioni contratte dalla società nei limiti della propria partecipazione. COSTITUZIONE DELLA SOCIETÀ DA PARTE DELLA PERSONA ESTERA La forma societaria più utilizzata dagli imprenditori stranieri è la società a responsabilità limitata (DOO) principalmente per due motivi, permette di separare il patrimonio personale da quello della società e richiede un investimento molto ridotto. La legge sugli investimenti esteri stabilisce che gli investitori esteri possono costituire le società economiche oppure comprare azione o quote di una società già esistente. Per gli investimenti esteri è prevista la clausola di reciprocità. Nel caso in cui un soggetto estero intenda costituire una società o acquisire la partecipazione in una società preesistente, è necessaria la registrazione presso il tribunale competente. SACE Rischio politico. La coalizione di maggioranza, eletta nel maggio 2008, appare stabile, nonostante la sua natura eterogenea. Il Kosovo rimane una questione centrale nella politica interna e nelle relazioni internazionali. Si registrano progressi nel processo di integrazione europea. Rischio economico. Nel 2009 la performance economica del paese è stata negativa. L elevato deficit di bilancio pubblico e l indebitamento in valuta estera (euro) rappresentano i principali fattori di criticità. L accordo con il FMI è stato incrementato e prolungato. Rischio bancario e operativo. Il sistema finanziario presenta alcune vulnerabilità, in particolare l elevato ammontare di prestiti concessi in euro lo rende esposto al rischio di cambio. Categoria OCSE: 6/7 SITI UTILI: Agenzia delle Privatizzazioni della Repubblica di Serbia: www.priv.rs Agenzia serba per la Promozione degli Investimenti e delle Esportazioni (SIEPA): www.siepa.gov.rs Ministero dell'economia e dello sviluppo Regionale: www.merr.gov.rs Scheda Paese elaborata dal CSD Service Srl. Per maggiori informazioni, contattateci all indirizzo: info@commercio-intenazionale.com