Esami effettuati dagli IZS per la ricerca di Salmonella e Listeria negli alimenti nel periodo gennaio 2001 giugno 2002

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Transcript:

Esami effettuati dagli IZS per la ricerca di Salmonella e Listeria negli alimenti nel periodo gennaio 2001 giugno 2002 Gli IZS effettuano le indagini di laboratorio per valutare la presenza di agenti patogeni quali Salmonella e Listeria monocytogenes negli alimenti di origine animale. Vengono riportati di seguito i risultati delle analisi effettuate su campioni di matrici alimentari raccolti da ASL e NAS nell ambito di programmi di sorveglianza sulla sicurezza degli alimenti ed attività ispettive mirate. Ricerca di Salmonella I metodi analitici impiegati nei vari IZS per la ricerca di Salmonella sono stati: ISO 6579 (1993); ISTISAN 96/35; AFNOR V08/052 (1997); G.U. 279/95 La tabella 1 indica il numero di esami effettuati sulle varie categorie di alimenti e la distribuzione dei campioni positivi per Salmonella. Tabella 1: Distribuzione dei risultati positivi per isolamento di Salmonella nelle varie matrici alimentari Categorie di alimento N. esami % esami effettuati positivi Prodotti carnei 24364 4,8% Prod. lattiero/caseari 14499 0, Pesci, crostacei e molluschi 11064 0,5% Uova ed ovoprodotti 4568 2,7% Altre matrici alimentari 5903 0,5% TOTALE 60938 2,3% Il 2,3% dei campioni esaminati è risultato positivo per Salmonella; la maggior frequenza di isolamento è stata osservata per i prodotti carnei e per le uova, mentre la contaminazione è risultata molto bassa nei prodotti lattiero caseari. La Figura 1 mostra la prevalenza di esami positivi nell ambito dei prodotti carnei.

Figura 1. Frequenza di isolamento di Salmonella nelle varie tipologie di prodotti carnei analizzate. La maggior frequenza di campioni positivi è stata riscontrata nel pollame (8,8%) e nelle carni 1 8% Pollame e Carni lavorate altro suine equine bovine ovicaprine suine (4,9%). Nella categoria altre carni una parte cospicua di isolamenti proviene da coniglio e piccione. La tabella 2 mostra i sierotipi di Salmonella isolati più di frequente, comparandoli con i sierotipi isolati con maggior frequenza in Italia da infezioni umane, secondo quanto riportato dal sistema di sorveglianza delle infezioni da batteri enteropatogeni Enter-Net Italia, coordinato dall Istituto Superiore di Sanità. Tabella 2: Distribuzione dei 10 sierotipi di Salmonella isolati più frequentemente in Italia dagli alimenti di origine animale e da casi di salmonellosi nell uomo. Isolamenti da alimenti di origine animale (IZS, 2001) % SIEROTIPO ISOLAMENTI Isolamenti da casi umani (Enter-net Italia, 2001)* SIEROTIPO % ISOLAMENTI Typhimurium 19% Typhimurium 4 Derby 1 Enteritidis 2 Enteritidis 8% Infantis 7% Infantis 5% Derby Blockley 5% Blockley Anatum Hadar Thompson 3% Heidelberg 3% London 3% Brandenburg 3%

Livingstone Thompson Hadar London Dati Enter-net Italia, sito ISS: ref./www.iss.it/laboratori/ Epidemiologia e biostatistica / Malattie infettive / Enternet È importante osservare come i cinque sierotipi isolati più frequentemente dagli alimenti corrispondano ai cinque sierotipi isolati più frequentemente da casi umani nel 2001. La tabella 3 mostra i principali sierotipi di salmonella isolati da ogni categoria di alimento. Tabella 3. Principali sierotipi di Salmonella isolati dalle diverse categorie di alimento Prodotti alimentari Pollame Carni Suine Carni Bovine Carni lavorate Uova e ovoprodotti Sierotipi più frequenti S. Thompson (26.) S. Blockley (18.) S. Hadar (13,5%) S. Heidelberg (13.5%) S. Infantis (12.8%) S.Typhimurium (11.5%) S. Derby (34.3%) S.Typhimurium (33.9%) S. London (13.1%) S. Infantis (8.5%) S. Anatum (8.5%) S.Typhimurium (36.8%) S. Agona (26.3%) S.Typhimurium (27.) S. Anatum (27.) S. Derby (18.5%) S. Blockley (17.) S.Typhimurium (42.5%) S. Derby (27.5%) S. Infantis (10.) S. Blockley (7.) S. Enteritidis (54.) S.Typhimurium (17.) S. Livingstone (10.) S. Corvallis (6.5%) Questi dati confermano che S.Typhimurium è il sierotipo più ubiquitario, mentre altri sierotipi risultano associati a categorie di prodotto, probabilmente per la loro associazione con la specie animale da cui il prodotto deriva: ad esempio, S. Derby è associata alle carni suine e S. Enteritidis alle uova ed ovoprodotti.

Ricerca di Listeria I metodi analitici impiegati nei vari IZS per la ricerca di Listeria monocytogenes sono stai: O.M. 7/12/93; AFNOR V08/055 (1997), ISO 10560 (1993); ISO 11290 (1997) La tabella 1 indica il numero di esami effettuati sulle varie categorie di alimenti e la distribuzione dei campioni positivi per Listeria nelle varie categorie di alimenti. Tabella 1: Distribuzione dei risultati positivi per isolamento di Listeria nelle varie matrici alimentari analizzate Matrici alimentari totali % positivi prodotti carnei 14952 4,3% prod. lattiero/caseari 22218 0,9% altre matrici alimentari 4458 1, pesci, crostacei e molluschi 2564 6, uova ed ovoprodotti 370 0, TOTALE 44564 2,3% Il 2,3% dei campioni esaminati è risultato positivo per Listeria; la maggior frequenza di isolamento è stata osservata per i prodotti carnei e per i prodotti ittici, mentre la contaminazione è risultata assente nelle uova ed ovoprodotti, e scarsa nei prodotti lattiero caseari (0,9%). Le figure 1 e 2 mostrano le prevalenze di campioni positivi all interno delle categorie prodotti carnei e prodotti ittici

Figura 1: Frequenza di isolamento di Listeria dalle varie tipologie di prodotti carnei analizzate. 7% 875 5% 1097 200 5754 89 14952 3% 2264 908 59 1% suine bovine Carni lavorate equine Prodotti carnei Pollame e ovicaprine Nell ambito dei prodotti carnei, la maggior frequenza di campioni positivi è stata riscontrata tra le carni suine (6,3%). Figura 2: Frequenza di isolamento di Listeria daelle varie tipologie di prodotti ittici analizzate 1 833 1 1 8% 195 1162 833 335 39 altro Preparati e conserve di pesce Pesci Molluschi bivalvi Crostacei Nell ambito dei prodotti ittici, la maggior frequenza di campioni positivi è stata riscontrata tra il pesce (7,); la specie non è stata specificata per la maggior parte dei campioni.