La conciliazione lavoro famiglia

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Transcript:

La conciliazione lavoro famiglia Silvia Pasqua e Daniela Del Boca Università di Torino, ChilD e Collegio Carlo Alberto

Cosa sappiamo sul lavoro delle donne e sulla la conciliazione tra lavoro e famiglia? Sorpasso da parte delle donne nei tassi di scolarizzazione..ma senza un proporzionale aumento della partecipazione femminile al lavoro..e senza un significativo incremento della partecipazione degli uomini al lavoro familiare Nessuno sviluppo di politiche di conciliazione adeguate L Italia resta tra i paesi dove si fa meno per le donne e per le famiglie

Scolarizzazione La crescita della scolarizzazione femminile è stata molto rilevante. Nell ultimo decennio: la proporzione di diplomate ècresciuta di dieci punti percentuali la proporzione di laureate si èpiùche duplicata negli anni novanta e nel decennio 2000 arrivando al 20% e superando quella maschile

Occupazione A questo non corrisponde una altrettanto forte crescita dell occupazione: il forte cambiamento è avvenuto tra il 1970 e gli anni 80, mentre dagli anni 90 in poi la crescita dell occupazione femminile si èfermata la diminuzione del divario di genere avviene a causa della diminuzione della partecipazione maschile più che per la crescita della partecipazione femminile

Tasso di occupazione, popolazione tra i 20 e i 34 anni Fonte: Censimenti della popolazione 1971 2001 e Rilevazione sulle forze di lavoro, quarto trimestre 2009

Tasso di occupazione, popolazione tra i 15 e i 64 anni (anno 2009) Fonte: Eurostat

Tasso di occupazione femminile tra i 15 e i 64 anni (%) 85 75 65 55 45 35 25 15 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2009 Italia Spagna Germania Francia Svezia Regno Unito Fonte: KILM, Key Indicator of the Labour Market ILO

Quando si aggrava il divario? Alla nascita del primo figlio più di un quarto delle madri occupate lascia il lavoro (Casadio et al., 2009; Bratti, Del Bono e Vuri, 2007) Circa i due terzi delle donne che abbandonano dichiarano di averlo scelto per difficoltà a conciliare vita familiare, per la scarsa flessibilità nel lavoro e per la mancanza di aiuti da parte dei familiari

Occupazione femminile per età del figlio più piccolo

Tasso di occupazione dei coniugi o conviventi di 25 64 anni con figli (media 2010) Fonte: ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro 2010

Per chi si aggrava il divario? La probabilità di non tornare al lavoro 18 21 mesi dopo la nascita del figlio èdi quasi il 50% E più facile rientrare la lavorare dopo la nascita di un figlio per le donne istruite, per le impiegate nel settore pubblico e nelle imprese più grandi per le donne che vivono dove ci sono opportunità di childcare per chi lavorava part time o riesce a passare a part time

Perché in Italia le donne (con figli) lavorano poco? 1) Mancanza di aiuto da parte dei partner 2) Pregiudizi contro il lavoro femminile: il lavoro femminile riduce la fecondità le donne che lavorano sono madri peggiori 3) Mancanza di politiche di conciliazione

1) Le donne italiane sono stracariche di lavoro domestico e di cura Se si somma lavoro remunerato e lavoro domestico le donne italiane lavorano un ora al giorno in più degli uomini e hanno meno tempo libero di loro. Il divario cresce se ci sono figli In media il 76% del tempo dedicato al lavoro familiare è sulle spalle delle donne (era l 85% nel 1988 e il 78% nel 2002). Quando la donna lavora, la condivisione dei carichi familiari èmeno sbilanciata. Gli uomini però si occupano prevalentemente di figli. Poco lavoro domestico.

Lavoro domestico: ore medie settimanali per genere e tipologia familiare Fonte: Mencarini e Tanturri (2011)

2) Pregiudizi sul lavoro femminile: riduce la fecondità Rapporto tra il tasso di occupazione femminile e il numero medio di figli per donna (TFT) nel 1980 2.2 Tasso di fecondità totale (TFT) 2.0 1.8 1.6 1.4 1.2 Italia Francia Germania Regno Unito Svezia Fonte: dati OCSE e Nazioni Unite 1.0 30 40 50 60 70 80 Tasso di occupazione femminile

Lavoro femminile e fecondità Rapporto tra il tasso di occupazione femminile e il numero medio di figli per donna (TFT) nel 2009 2.2 Tasso di fecondità totale (TFT) 2.0 1.8 1.6 1.4 1.2 Italia Francia Regno Unito Spagna Germania Svezia Fonte: dati OCSE e Nazioni Unite 1.0 30 40 50 60 70 80 Tasso di occupazione femminile

Lavoro femminile e fecondità Rapporto tra variazione del tasso di fecondità totale e tasso di occupazione femminile nelle regioni italiane 65 60 55 occupazione sopra la media fecondità in diminuzione trentino occupazione sopra la media fecondità in aumento piemonte lombardia marche umbia tos c ana liguria veneto valle d'aos ta friuli emilia romagna tasso occupazione femminile 50 45 40 35 bas ilicata molise ITAL IA abruzzo sardegna laz io 30 25 calabria sicilia campania puglia 20 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 variazione ta sso di fecondità occupazione sotto la media occupazione sotto la media Fonte: Elaborazione da dati ISTAT

2) Pregiudizi sul lavoro femminile: ha effetti negativi sui bambini Ricerche recenti mostrano che la presenza di due redditi in famiglia riduce la vulnerabilità nei confronti di rischi occupazionali e familiari (disoccupazione, divorzio) Il lavoro femminile riduce anche il rischio di povertà della famiglia e dei minori, in netta crescita in molti paesi europei (Cavalcanti e Tavares, 2007, Del Boca 2010)

Lavoro femminile e povertà infantile Tasso di povertà infantile 25 23 21 19 17 15 13 11 9 7 5 Spagna Italia Germania Francia Svezia 40 50 60 70 80 90 Tasso di occupazione materno Fonte: OECD

Lavoro femminile e children outcomes L occupazione delle madri non sembra danneggiare i figli soprattutto se le madri sono istruite se il tempo della madre è sostituito in modo adeguato, ad esempio da nidi di qualità (pubblici) (Del Boca e Pasqua 2010) I risultati cognitivi e comportamentali dei bambini non ne soffrono

Lavoro femminile e children outcomes Correlazione tra partecipazione femminile e risultati scolastici in Italia (dati Invalsi 2008 2009) Voto medio Italiano 60 65 70 75 Campania Calabria Puglia Sicilia Basilicata Sardegna Seconda Primaria 2008-09 Molise Abruzzo Lazio Veneto Friuli Venezia Umbria Piemonte Giulia Liguria Toscana Marche Lombardia Valle d'aosta Emilia Romagna Trento Bolzano 40 50 60 70 80 Tasso di partecipazione femminile

3) Mancanza di politiche di conciliazione Congedi parentali Part time e lavoro flessibile Politiche di conciliazione aziendali Servizi di cura per i bambini

Congedi parentali In Italia il congedo parentale (facoltativo) è troppo breve, poco remunerato e per nulla condiviso con i padri CONGEDO DI MATERNITÀ CONGEDO PARENTALE % di % di Durata salario Durata salario (settimane) percepita (mesi) percepita Francia 16* 100 36 42,4 11 Germania 14 100 36 25,1 - Italia 21 80 11 30 - CONGEDO PATERNITÀ Durata (giorni) Regno 26 46 6 15,3 14 Unito Spagna 16 100 36 7,3 3 Svezia 15 80 18 66 77 *26 settimane per 3 figlio Fonte: dati CE e OCSE, elaborazioni De Henau et al. (2008)

Part time e lavoro flessibile Possono essere uno strumento di conciliazione per le donne con figli piccoli, consentendo loro di rimanere sul mercato del lavoro Donne che lavorano part time e numero di figli (2008) 80 70 60 50 40 30 20 10 Fonte: dati OCSE 0 Francia Germania Italia Regno Unito Spagna

Part time Percentuale di lavoratori part time sul totale degli occupati in Italia Fonte: Eurostat

Politiche aziendali L articolo 9 della legge 53 del 2000 prevede contributi a fondo perduto per l introduzione di forme di flessibilità o servizi: telelavoro banca delle ore orario flessibile orario concentrato flessibilità dei turni servizi salva tempo voucher babysitter convenzioni con strutture di cura per figli minori o anziani non autosufficienti Non esistono adeguati indicatori di efficacia ma l esperienza ne restituisce un quadro confortante dal punto di vista qualitativo

Servizi di cura per i bambini Disponibilità di posti nido (% su pop <3 anni) 70 60 50 40 30 20 10 0 Danimarca Francia Belgio Olanda Italia Spagna Gran Bretagna

Servizi di cura per i bambini Rapporto percentuale tra posti disponibili all asilo nido e numero di bambini sotto i 3 anni Fonte: ISTAT

Servizi di cura per i bambini La disponibilità di asili nido èdi importanza strategica per promuovere l occupazione femminile: tra gli obiettivi della strategia di Lisbona per l anno 2010 vi era anche l aumento dell offerta di nidi fino a coprire il 33% della popolazione nella fascia di età sotto i 3 anni Èstato calcolato che un incremento del numero dei nidi del 10% farebbe aumentare la probabilità di lavorare del 7% per le donne europee più istruite e addirittura del 14% per le donne meno istruite

Politiche di conciliazione Che cosa ci dicono simulazioni sugli effetti delle varie politiche in Italia? un aumento del 10% del part time (se pagato come il full time) aumenta la probabilità di lavorare del 5% per le donne meno istruite e del 10% per le donne più istruite un aumento del 10% della disponibilità di nidi pubblici incrementa l occupazione femminile del 12% (per le donne meno istruite) e del 5% (per le donne più istruite). Effetti positivi dei nidi anche su risultati cognitivi e comportamentali dei bambini un aumento della lunghezza dei congedi obbligati riduce per le donne la probabilità di occupazione (se più lunghi di sei mesi), ma se aumenta la durata del congedo parentale aumenta l offerta di lavoro delle donne

Politiche di conciliazione

Politiche di conciliazione Dove nidi e opportunità di lavoro part time sono più diffusi (regioni del Nord) si osserva una fecondità in crescita e una tasso di occupazione femminile sopra la media Nella maggior parte delle regioni del Sud, invece, la fecondità è in calo, i tassi di occupazione sono sotto la media

Womenomics L occupazione femminile rappresenta un fattore produttivo che può contribuire alla crescita e allo sviluppo economico la crescita dell occupazione femminile contribuisce direttamente alla crescita dell economia aumentando il PIL tramite più ore lavorate e maggiore produttività contribuisce indirettamente facendo crescere la richiesta di servizi (per lavori domestici, servizi sociali), aumentano alcuni consumi (cibi pronti, lavanderie) e agendo quindi da volano per occupazione addizionale le donne nel mercato del lavoro offrono nuovi talenti, competenze e stili di lavoro diversi

Bibliografia Del Boca, D. (2002), The Effect of Child Care and Part Time Opportunities on Participation and Fertility Decisions in Italy, Journal of Population Economics, 15(3): 549 573 Del Boca, D., Pasqua S., and Pronzato, C. (2009), Motherhood and Market Work Decisions in Institutional Context: a European Perspective, Oxford Economic Papers, 61(suppl. 1): i147 i171 Del Boca, D. and Pasqua, S. (2010), Esiti Scolastici e Comportamentali, Famiglia e Servizi per l Infanzia, FGA Working Paper No. 36/2010, Fondazione Giovanni Agnelli.