Mezzogiorno. Prove di sostenibilità a cura di Maria Valeria Mininni, Ester Zazzero



Documenti analoghi
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR e del DM Luciano Nigro

Intervento al Metalriciclo del

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

La riforma del servizio di distribuzione del

Marcello De Carli Scuola di Architettura del Politecnico di Milano Lezioni brevi IL CENTRO URBANO CONCENTRARSI O DECENTRARSI

Sicurezza Informatica in Italia. Danilo Bruschi Dip. di Informatica e Comunicazione Università degli Studi di Milano

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo

Innovazioni nella programmazione e valutazione ex ante. Paola Casavola DPS UVAL 11 luglio 2013

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015

schede di approfondimento.

Le sfide della nuova direttiva per la centrale di committenza

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI

Presentazione. del Forum Assonime delle Imprese Regolate (F.A.I.R.)

Capitolo 2. Operazione di limite

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

Chiarimenti sulla Banca Popolare di Vicenza

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

Principali elementi di una certificazione energetica

APPALTI e CONCESSIONI

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini.

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

Programma di sostegno a Enti Banditori di concorsi di Architettura BANDO

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

Lezione Introduzione

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

Camera dei Deputati 449 Senato della Repubblica. xiv legislatura disegni di legge e relazioni documenti

Le frasi sono state mescolate

L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

Indice. pagina 2 di 10

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

Report di valutazione studiolegalebraggio.it

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI

Scheda sintetica di valutazione di un bando di concorso

Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani

risulta (x) = 1 se x < 0.

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

Approfondimenti normativi sulla Firma dello studente nei verbali d esame

Ministero dell Università e della Ricerca

IL TESTAMENTO: COME E PERCHÉ FARLO?

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica

COMUNE DI MONTESPERTOLI

INVIO SMS

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA «PROMENADE» DI CIRCONVALLAZIONE A MONTE

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

ALLEGATO 14 PROBLEMATICHE APPLICATIVE PASSERELLA ESPORTAZIONE DATI E CAPRES

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Documento programmatico per Tuscania 2009

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ STUDIO DI FUNZIONE

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

La Convenzione sui diritti dell infanzia

Piano C. Giugno 2013 PROGETTO MOLTIPLICAZIONE

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

leaders in engineering excellence

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Introduzione. L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in. tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

COMUNICATO STAMPA. Nel 2012 l 80% delle famiglie colpite direttamente dalla crisi, quasi il 90% dei nostri concittadini ha ridotto le spese

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

JESSICA. Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas

Pianificazione urbanistica La rendita fondiaria

POLITICA DI COESIONE

Aumenti reali del capitale sociale

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

Testo alla base del Pitgame redatto dal prof. Yvan Lengwiler, Università di Basilea

Centrali Uniche di Committenza

Newsletter n.83 Gennaio 2011

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

Transcript:

EWT/ Eco Web Town Magazine of Sustainable Design Edizione SCUT, Università Chieti-Pescara Registrazione al tribunale di Pescara n 9/2011 del 07/04/2011 ISSN: 2039-2656 Mezzogiorno. Prove di sostenibilità a cura di Maria Valeria Mininni, Ester Zazzero Baricentrale. Committenti, architetti e progetti Francesco Garofalo Nell accingermi a scrivere questo contributo, sono andato a rileggere due testi analoghi che avevo pubblicato nei cataloghi dei concorsi organizzati alla fine degli anni novanta: quello per il Centro delle Arti Contemporanee (oggi Maxxi) del 1998-99, e quello per l ampliamento della Galleria Nazionale d Arte Moderna del 1999-2000. La cosa che colpisce di più nel confronto con l oggi, non è la differenza dei progetti e dei progettisti, ma l atmosfera che circonda i tre concorsi. Come eravamo: la debole primavera degli anni Novanta Nonostante le cautele, il tono del discorso alla fine degli anni novanta era tutto sommato positivo. C era una preoccupazione per l arretratezza con cui l architettura italiana affrontava le nuove occasioni di competere con i protagonisti della cultura internazionale. E tuttavia persino la preoccupazione era mitigata dalla speranza che l instaurarsi di una prassi generalizzata di concorsi potesse essere la palestra in cui superare la gracilità creativa e produttiva della nostra architettura. Misurare la distanza tra allora e oggi è utile e forse necessario, per capire che le residue speranze coltivate dalla comunità architettonica e dagli ordini professionali nella loro rituale invocazione dei concorsi, dipendono essenzialmente dal contesto in cui essi si svolgono. E il contesto è fatto di almeno tre componenti: regole, committenti e organizzatori. Ovviamente ne esiste una quarta che sono gli architetti, ma di loro sarà più facile parlare riferendo gli esiti di questo concorso per Bari. Che cosa giustificava l ottimismo alla fine degli anni novanta? Le novità emerse sui tre fronti appena ricordati, e nelle loro relazioni: le regole non c erano o erano piuttosto vaghe. La legge Merloni, con tutti i suoi difetti, apriva delle possibilità, pur individuando una distinzione poco chiara, che tuttora permane, tra concorso di idee e di progettazione. Più in generale, governo e amministrazioni locali, ancora sull onda del protagonismo dei Sindaci eletti dal popolo, solo a partire da qualche anno prima, sembravano insistere su un ruolo rappresentativo e non conflittuale dell architettura nelle trasformazioni urbane. La costruzione di musei, spazi pubblici e alcune infrastrutture sembravano fare del confronto tra progetti, che ne è la base, il fondamento di una doppia legittimazione - politica degli amministratori, e culturale degli architetti. Il concorso diventava una sorta di elezione diretta del progettista superandone la cooptazione. Che questo processo abbia rappresentato un laboratorio mediatico per la creazione e delle cosiddette archistar, dipende soprattutto dal fatto che, come vedremo, invece di diventare una pratica diffusa e sistematica, è stata riservata a poche occasioni simboliche. In cerca di un modello nazionale per i concorsi In quello scorcio di tempo, per tornare alle regole, è sembrato che nella situazione italiana sostanzialmente priva di una propria tradizione nei concorsi, si dovesse optare per uno o l altro dei grandi modelli europei. Si discusse per un po di quello tedesco, molto spartano e oggettivo, affidato alla cura di consulenti specializzati, oppure di quello spagnolo che vedeva un protagonismo e una garanzia offerta dalle organizzazione professionali. O infine quello francese dominato dalla efficiente burocrazia pubblica d oltralpe e fondato su una legislazione che riconoscendo il valore pubblico del progetto di architettura, tendeva a far rientrare nella sfera della cultura tutto intero questo tema, scelta che aveva addirittura portato le scuole di architettura fuori dall università e a dipendere dal ministero della cultura.

L Italia sembrò voler prendere quest ultima strada (e a mio parere fu un errore). Per questo ancora oggi aleggia il fantasma di una Direzione per l architettura e l arte contemporanea del Mibac, e giace in qualche cassetto la bozza di una esornativa legge per l architettura. Tuttavia una sperimentazione fu intrapresa e il concorso per il Maxxi con le sue oltre trecento candidature, e l ufficio concorsi del Comune di Roma ne rappresentano l avvio nella seconda metà degli anni novanta. Cala il sipario: il Codice degli appalti A gelare questa breve primavera interviene, sul piano delle regole, la gestazione e la stesura del cosiddetto codice degli appalti. La cosa paradossale è che i suoi mostruosi effetti si producono in nome di due principi: la garanzia per le pubbliche amministrazioni e il recepimento delle norme europee. Si è già accennato al fatto che i concorsi di architettura, per strano che possa sembrare, avevano e hanno nei diversi paesi una storia e una fisionomia. Le norme europee sul procurement che ne hanno condizionato alcuni aspetti, non hanno affatto cancellato quelle differenze. Solo in Italia questo recepimento ha sortito l effetto di strangolare la competizione tra progetti. Affidata a qualche magistrato incompetente, e ai lobbisti delle imprese e delle società di ingegneria, l equiparazione del concorso di progettazione a una gara per l appalto delle opere edilizie, ha snaturato il senso del procedimento. Si spiegano così norme che sembrano cervellotiche, come quella che impone di nominare la giuria dopo il concorso, anziché prima. Su un altro piano, scemato l interesse per la dimensione pubblicitaria e comunicativa del concorso, le pubbliche amministrazioni hanno preferito ricorrere a gare e garette, che senza l ingombrante presenza dei progetti si prestavano meglio a pilotare l aggiudicazione attraverso commissioni interne deresponsabilizzate da metodi in fondo discrezionali, come l offerta economicamente più vantaggiosa. L introduzione di regole sbagliate ha finito per fare dei concorsi una merce rara. La presentazione di oltre cento candidature al concorso i cui esiti sono raccolti in questo volume si spiega anche così, oltre che con l importanza del tema. Le poche occasioni superstiti quasi mai prevedono un secondo grado o un rimborso delle spese per i concorrenti, caricando sugli architetti costi elevati e riducendo anche in questo modo la platea dei partecipanti già annichilita dal meccanismo dei requisiti tecnico-finanziari che favoriscono un ben individuato oligopolio. Eppure sarebbe ancora possibile fare un concorso normale, e Baricentrale lo dimostra per merito dell Amministrazione Comunale e in particolare dell Assessore all Urbanistica. Si tratta di lavorare accortamente ai margini di regole che bisognerà prima o poi modificare. E qui interviene qualche considerazione sugli altri due elementi del contesto: i committenti e gli organizzatori. Il quadro che si è cercato di ricostruire suggerisce le ragioni per cui i committenti si sono ritirati da questo terreno. La cultura della trasparenza in questi anni è stata molto più invocata che praticata. Una sola modifica legislativa non sarebbe a questo punto sufficiente. Cambiare le regole, lavorare per programmi Qualcuno deve riprendere un iniziativa di sistema. Questo vuol dire lanciare grandi programmi di opere in cui il cosa fare non sia disgiunto dal come farlo. Un precedente storico, anche se difficilmente oggi si potrebbe ripartire dalla residenza, è rappresentato dall Ina-Casa. E siamo all ultimo aspetto: gli organizzatori. Che si scelga o meno di favorire la crescita di specifiche professionalità, al punto in cui siamo arrivati, il primo gradino da risalire consiste nell evitare che il cosiddetto RUP (responsabile unico del procedimento), sia in prima persona l organizzatore dei concorsi. Potranno esserci funzionari e tecnici interni all amministrazione di grandi capacità, come ci sono a Bari, ma è più semplice e di maggiore garanzia che a gestire un concorso, con la formula delle attività di supporto sia un progettista, cioè qualcuno che la fisiologia (e la patologia) dei concorsi la conosce per averla vissuta. Con un manuale pratico che non sarebbe difficile da scrivere, si potrebbero fissare i pochi elementi imprescindibili. In Italia esiste peraltro una provincia in cui le cose funzionano così, quella di Bolzano, in quanto, per ragioni ben note, essa appartiene a un area centro europea per molti aspetti della sua vita sociale ed economica. Ma è al contempo una dimostrazione che le leggi possono essere interpretate e arginate nei loro difetti. Le tre dimensioni progettuali di Baricentrale Baricentrale rappresenta dunque nel suo dispositivo un esempio del fatto che organizzare un concorso di architettura è ancora possibile se c è la volontà politica di una amministrazione. Ma questa è solo la necessaria - anche se un po lunga - premessa. Da qui in poi è opportuno considerare le peculiarità non indifferenti di questo concorso che ha per oggetto una vasta trasformazione urbana. Dentro Baricentrale è dichiaratamente intrecciata una triplice dimensione che per ragioni strategiche si articola su sette distinti comparti. La prima dimensione è quella della ex Caserma Rossani. Essa avrebbe potuto essere oggetto di un concorso di progettazione a se stante, anche se è molto vicina alla Stazione, ne subisce l attrazione e l influsso dei suoi problemi. La condizione interclusa che si vuole superare avrebbe consentito di affrontarla separatamente. Tuttavia il dibattito in città sul suo possibile uso, e forse ancora prima sul suo carattere, non ha permesso di individuare un programma che non fosse un elenco di buone intenzioni e di rivendicazioni

frammentarie coperte da un ombrello artistico e culturale. A peggiorare le cose ci si è messo un atto di vincolo della Soprintendenza che, a parere di chi scrive, rivela un riflesso condizionato nei tutori dei beni culturali. Pertanto la Rossani rientra nel concorso con la stessa dimensione esplorativa, a caccia di un senso e di una visione, di aree che solo in una prospettiva molto più lunga diventeranno gestibili. E questa una contraddizione che il concorso, e un dibattito serio a partire dai suoi esiti, potrà contribuire a risolvere. La seconda dimensione è quella del nodo ferroviario vero e proprio. Il progetto vincitore, per quanto schematico, appare come l uovo di colombo: realizza il sogno dell interramento senza dovere scavare. Nel lavoro preparatorio svolto con l ing. Vito Labarile, ci siamo confrontati con i vincoli tecnici ed economici che impediscono a Bari la realizzazione di un passante ferroviario sul modello di Torino. La soluzione messa a base del concorso, affrontata dal progetto vincitore con una forte semplificazione, non è necessariamente la soluzione in assoluto migliore, nonostante le grandissime capacità dell ing. Stefano Ciurnelli. Essa è piuttosto il compromesso raggiunto nel 2011 tra i soggetti interessati ratificando il protocollo d intesa. Anche sotto questo aspetto, il concorso costituisce il catalizzatore del confronto. Ma perché il confronto porti a degli sviluppi, ci vuole una continuità di azione sostenuta da una visione strategica che l assessorato all urbanistica saprà esprimere anche in futuro. Infine vi è nel concorso una dimensione che riguarda quei comparti e quelle aree, soprattutto ad ovest, che formano il contatto tra la fascia ferroviaria e i quartieri esistenti, oppure tra la ferrovia e i bordi interni sfrangiati di aree produttive e agricole. Alcuni concorrenti hanno assunto una posizione contraria all idea di urbanizzarle, e contraria al messaggio implicito del bando che le vedeva come aree di esondazione controllata di significative volumetrie, la cui entrata in gioco è necessaria per coprire i costi di riorganizzazione dei comparti ferroviari - premessa della ricucitura. La leva urbanistica di una fattibilità a lungo termine Non può sfuggire la contraddizione, non tanto nel concorso, quanto nella gestione urbana che si misura con la evoluzione pubblica e privata dei sistemi di trasporto. Per la riorganizzazione del nodo ferroviario, prima e dopo l area centrale si parte da grandi investimenti pubblici e si arranca lentamente nella predisposizione dei progetti infrastrutturali, mentre quelli urbanistici sono solo ipotesi. Nel cuore della città, invece, si deve immaginare una delicata operazione di equilibrio tra pubblico e privato che estrae dalla centralità delle aree e delle funzioni compatibili la leva urbanistica per spostare i binari. Le sintetiche immagini del concorso rinviano alla scoperta della temporalità lunga nascosta nei cronoprogrammi delle relazioni sulla fattibilità tecnica ed economica. L amministrazione comunale e gli altri soggetti interessati dovrebbero per prima cosa sedimentare questi documenti attraverso una lettura approfondita. La prima, e probabilmente fondata impressione, è che la giuria abbia scelto il progetto più radicale, quello in cui una soluzione chiara e univoca era individuabile nel ruolo assegnato al paesaggio naturale (ma artificiale), nell operare la ricucitura tra le due parti della città e nell offrire una nuova amenity alla popolazione del centro di Bari. Prima di approfondire brevemente il progetto di Massimiliano Fuksas conviene utilizzarlo, per queste caratteristiche, come il principio ordinatore di una classificazione delle dieci proposte. Occorre considerare che questa lettura coincide con quella operata dalla giuria, più di quanto non possa esserlo un altra, basata sulle autografie degli autori, che la scala del progetto e un rigoroso anonimato ha permesso di tenere in secondo piano. Tre approcci diversi: il nastro verde Un primo gruppo di progetti potrebbe comprendere quelli che hanno trattato il fascio dei binari come un suolo non caratterizzato da una struttura urbana. Non a caso, la proposta di Vazquez Consuegra si è collocata al secondo posto. Di quella di Metrogramma è apparsa interessante l idea di schermare il corridoio dei binari con due vasti terrapieni, che ora ci sembra una tappa di avvicinamento alla sezione del progetto vincitore. Quest ultimo andrà attentamente considerato nello sviluppo futuro. E evidente che alla continuità del parco è stato sacrificato lo spessore necessario del fascio dei binari e anche la sua geometria. In secondo luogo, l eliminazione dei binari delle Ferrovie Appulo Lucane, o la loro sopravvivenza in galleria ha implicazioni di varia natura. A questo punto occorrerebbe considerare la proposta come un vero e proprio passante ferroviario con al centro una stazione ipogea. E questo anche in relazione alla eventuale decisione di costruire una nuova struttura a ponte per i viaggiatori. Quanto al grado di indeterminatezza nel disegno delle ampie maglie di isolati a ovest, potrà risolversi in un vantaggio per lo sviluppo del progetto, nella misura in cui la continuità del verde potrà essere garantita. Rispetto a questa ipotesi, il progetto di Vazquez Consuegra produce un sistema artificiale/naturale per lo scavalco della ferrovia che si colloca nel punto più favorevole dal punto di vista tecnico, ma meno significativo dal punto di vista urbano. Con ciò siamo già nella logica di adeguarsi allo schema del piano del ferro con cui fanno i conti gli altri concorrenti. A differenza di Metrogramma, però, i fronti urbani presentano prospetti di edifici posti al di sotto della coltre verde, caratterizzati da un disegno attento e ben definito da vedute suggestive, così come è ben disegnato il tracciato urbano dei due comparti ad ovest. Il progetto di Metrogramma compensa il mancato sfruttamento edilizio delle aree lungo i binari con l inserimento di due landmark, uno ad est e uno su piazza Aldo Moro. Quest ultimo in particolare, una torre con sbalzi crescenti via via che sale, si carica del rischio di una immagine incombente e minacciosa piantata nel centro della

città. La ricucitura sembra in parte affidata a esili passerelle ciclopedonali, come fili rossi lanciati in diagonale su vuoti fin troppo ampi per essere coperti senza appoggi intermedi. Tre approcci diversi: costruire i bordi Un secondo gruppo di progetti rinuncia completamente o quasi a tentare un passaggio in quota attraverso i binari, prendendo atto delle difficoltà strutturali e della asimmetria del fascio rispetto alle gerarchie urbane. Questi progetti tendono perciò a concentrarsi sul disegno del tessuto, a precisare la trama degli isolati e ad approfondire l integrazione tra funzioni pubbliche e private, secondo le formule dei progetti urbani europei più recenti. E il caso di Allies and Morrison che però inseriscono un ponte urbano con le proporzioni di una vasta piazza affacciata sui binari. E rientra tra questi progetti anche quello dei danesi COBE, che si distingue, più che per i due ponti pedonali, per il tentativo di legare la Rossani e piazza Aldo Moro con i materiali di un unico disegno e con due anfiteatri convergenti verso il sottopasso dei binari. Quattro ponti pedonali sono presenti anche nella proposta di Bolles+Wilson che presenta anche una diversa gerarchia: il comparto ex FAL viene disegnato da una trama di isolati che si orienta sugli assi del quartiere Libertà e quindi del murattiano, marcando il confine della città compatta rispetto a una diversa morfologia degli altri comparti, risolti come grandi recinti che possono accogliere nelle parti periferiche dei sistemi di edifici a torre. Infine, all interno di questo gruppo, il progetto Ferrater rappresenta una ulteriore interessante variazione sul tema della gerarchia degli isolati che sembra evocare una realizzazione distribuita nel tempo e affidata a una molteplicità di autori. Anche nel suo caso, è un landmark ad ancorare la proposta e a compensare la minore densità edilizia. Tre approcci diversi: costruire sopra i binari L ultimo nucleo di progetti che comprende i gruppi guidati da Cruz e Ortiz, Francesco Cellini e Scape con i francesi LAN e i belgi UAPs, è quello che intende costruire una condizione urbana a cavallo della ferrovia. Nel primo caso si presenta come una rigorosa addizione del murattiano in cui lo stesso suolo artificiale viene monumentalizzato dalle due bocche simmetriche in cui entrano i binari. La cosa che lascia perplessi è la ripetizione dello schema a isolati in quindici blocchi a corte che occupano i comparti a ovest come una piccola città di fondazione circondata dal verde. L ideogramma urbano entra quindi in tensione con la sua natura di frammento. E opportuno concludere con il progetto di Francesco Cellini e Insula perché oltre a far parte di questa famiglia di proposte, rappresenta una visione complementare alla soluzione che si è affermata nel concorso. Come quella è caratterizzata da una radicalità che sarebbe messa alla prova dalle circostanze reali del programma e del contesto. Non si tratta tanto della porta ovest sviluppata coerentemente alle ipotesi del Documento preliminare alla progettazione del nuovo piano urbanistico generale, di cui lo stesso Cellini è autore con Gianni Nigro e Mauro Sàito. La elegante composizione della grande corte desta qualche preoccupazione per il non felice destino dei centri direzionali con cui ha qualche parentela di scala e forse qualche volontà di evocazione. Piuttosto, il sistema dei ponti abitati sopra la ferrovia, da una parte suggerisce l affascinante possibilità di attraversare Bari come se i binari non ci fossero, dall altra pone domande sulle grandi corti ferroviarie che contiene e su cui si affacciano i ponti sospesi. Ma la soluzione più nitida e la posizione più chiara è quella proposta per la Rossani, in cui si vuole superare il vincolo e immaginare le potenzialità di una grande vuoto pieno di verde nel centro di Bari. Con ciò si offre un contributo al dibattito pubblico che va oltre l esito del concorso e che bisognerebbe affrontare liberi da condizionamenti e da posizioni pregiudiziali. Come per altre scelte banalmente conservatrici, estese indiscriminatamente ai quartieri intorno al murattiano, o addirittura all intero viadotto in cemento armato delle FAL, è tempo di interrogarsi non tanto sulla tutela della qualità, quanto sulla qualità della tutela. Il concorso ha svolto il suo compito, che era scritto nel bando: fornire una visione di medio-lungo periodo della trasformazione nelle aree centrali della città. La sua realizzazione è ora nelle mani del governo e dei cittadini di Bari. 1 - Concorso internazionale di idee Baricentrale per la riorganizzazione delle aree ferroviarie in via di dismissione

2 - Progetto vincitore M. Fuksas, tavola 1. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 3 - Progetto vincitore M. Fuksas, tavola 2. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013

4 - Progetto vincitore M. Fuksas, tavola 3. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 5 - Progetto vincitore M. Fuksas, tavola 4. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013

6 - Progetto finalista Francesco Cellini, tavola 1. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 7 - Progetto finalista Francesco Cellini, tavola 2. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013

8 - Progetto finalista Francesco Cellini, tavola 3. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 9 - Progetto finalista Francesco Cellini, tavola 4. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013

10 - Progetto finalista Guillermo Vazquez Consuegra, tavola 1. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 11 - Progetto finalista Guillermo Vazquez Consuegra, tavola 2. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013

12 - Progetto finalista Guillermo Vazquez Consuegra, tavola 3. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 13 - Progetto finalista Guillermo Vazquez Consuegra, tavola 4. Baricentrale - Concorso internazionale di idee per le aree ferroviarie, Bari 2013 Eco Web Town, N 5, Dicembre 2012