Consulenza per la formazione del PIANO STRUTTURALE COMUNALE DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA - La questione abitativa



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Consulenza per la formazione del PIANO STRUTTURALE COMUNALE DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA - La questione COMUNE DI REGGIO EMILIA - Assessorato Progetto Casa - Lavori Pubblici A b i t a r e P o p o l a r e Committente Comune di Reggio Emilia DISCUTERE, COSTRUIRE, RICORDARE LA QUESTIONE ABITATIVA NELLE AREE A CRESCITA: NUOVI ATTORI E NUOVE POLILI PER L HOUSING SOCIALE Ugo Baldini CAIRE-Urbanistica Determinazione I fase PG. 970 del 11/05/2005 II fase PG. 25041 del 21/11/2008 Periodo Reggio Emilia, 20 aprile 2009 2006-2009 Tipologia di studio PSC Piano Strutturale Comunale Descrizione sintetica dell incarico Dinamiche insediative, offerta e domanda e problemi di sostenibilità Nell ambito della formazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) del Comune di Reggio Emilia è stata svolta una specifica applicazione attinente le tematiche della questione e politiche per la casa. La crescita urbana che la città di Reggio Emilia ha sperimentato è particolarmente rilevante: nel decennio che è trascorso tra i censimenti del 1991 e del 2001 la popolazione residente è passata da 12.00 a 141.877 residenti, con una variazione positiva del 7,46% facendone un caso del tutto isolato nel panorama città capoluogo dell Italia centro-settentrionale. Motore della crescita sono stati i processi di immigrazione a lungo raggio (interregionali ed internazionali) che hanno profondamente segnato l intera vicenda demografica del nostro paese a partire dalla seconda metà degli anni 90 del secolo scorso. A fianco di questa dinamica demografica così intensa che ha caratterizzato e sta ancora interessando la città, nel corso dello stesso periodo si è realizzato un processo di crescita insediativa di portata altrettanto vasta, la cui è espressione più evidente è il livello della produzione edilizia. Dal 2001 al 2004 la popolazione è cresciuta del 4,7% mentre lo stock abitativo è aumentato dell 11%. Se dal 1996 al 2000 erano state costruite in media ogni anno 7,7 abitazioni per 1000 residenti, ora il livello sale a oltre 11 abitazioni per mille residenti, considerando nella media anche il 2001, e a 1 abitazioni per mille residenti considerando solo gli ultimi tre anni. l impronta di una produzione e di un mercato abitativo opulento, trainato da una forte C AIRE Urbanistica 1

istanza di riqualificazione e di dotazione agiata dello spazio abitativo; una impronta che, se è del tutto in linea con l immagine di una Emilia felix che si è affermata a partire dagli anni 80 del secolo scorso, mostra qualche significativo scostamento dai caratteri sociali di una domanda a modesta solvibilità che la evoluzione demografica segnata dalla immigrazione extracomunitaria sembrerebbe suggerire. Una divaricazione tra funzionamento dei mercati ed evoluzione dei bisogni che potrebbe richiedere una riconsiderazione non marginale del modello di welfare locale: un modello, peraltro, nel quale le politiche abitative hanno da lungo tempo svolto un ruolo relativamente marginale. In realtà nella costruzione dei bilanci insediativi affidati alle nuove previsioni urbanistiche il rapporto tra bisogni sociali e domanda effettiva non è mai stato seriamente problematizzato, nella implicita considerazione che il mercato fosse sostanzialmente in grado di avvicinare sufficientemente i due termini. I dati disponibili per misurare la domanda effettiva testimoniano però della distanza tra i due valori. A Reggio Emilia ci troviamo quindi di fronte ad uno scenario della domanda che, nella più sfavorevole ipotesi, deve fare fronte alla domanda insorgente dalla previsione di alta crescita demografica in condizioni di certo peggioramento condizioni di equità distributiva e di probabile riduzione del differenziale positivo nei livelli di sviluppo, e deve così misurarsi con un 40% 16.500 famiglie di nuova formazione il cui reddito colloca la relativa domanda sotto la soglia di solvibilità di mercato, segnalando un area di disagio dimensioni di 6.600 unità famigliari. Le previsioni regionali a medio termine Proiezioni demografiche a confronto Per le famiglie esistenti il rischio di povertà va letto distintamente per le famiglie in affitto e quelle in proprietà. Per le famiglie oggi in affitto (tra le quali certamente si concentrano i maggiori rischi di povertà) il rischio di povertà è legato tanto alla effettiva incidenza dell affitto attuale sul reddito famigliare quanto al rischio di prospettiva di dover passare a nuovi contratti ai valori correnti di mercato che li porterebbe in una situazione analoga a quella famiglie di nuova formazione. Per le famiglie che dispongono di un alloggio in proprietà il rischio di povertà è essenzialmente legato alla incidenza dell indebitamento acceso per acquisire una abitazione e al suo costo sempre più elevato (per le note tendenze dei mercati finanziari) rispetto al reddito disponibile. Fare fronte ad una domanda sociale che presenta caratteristiche economiche, sociologiche e culturali largamente inusuali rispetto al passato, richiede di porre mano al disegno di politiche pubbliche innovative tanto alla scala della programmazione nazionale e regionale che a quello della azione locale - con le quali agire sugli aspetti fondiari come su quelli finanziari ed organizzativi del problema. Parlare di sostenibilità nell ambito di una ricognizione dello scenario di riferimento per lo sviluppo di politiche abitative a Reggio Emilia significa innanzitutto porsi il problema di individuare i processi oggetto di valutazione e le diverse dimensioni con cui questo tema deve essere considerato. LE IPOTESI SULLA COMPOSIZIONE DELLE FAMIGLIE La futura dinamica famiglie è determinata dall andamento della composizione media su cui agiscono fattori diversi e di opposta direzione. Fattori che determinano un aumento del numero medio di componenti Ingresso di popolazione immigrata con comportamenti riproduttivi più cospicui Aumento della fertilità per spostamento in avanti dell età riproduttiva Fattori che determinano una riduzione del numero medio di componenti Aumento dei tassi di separazione prevalentemente nelle famiglie italiane sui livelli dei paesi occidentali Invecchiamento della popolazione che porta a famiglie unipersonali (ma con una riduzione della differenza tra maschi e femmine che produce meno vedove e quindi meno famiglie unipersonali) Comune di Reggio Emilia Numero medio componenti per famiglia L ipotesi è che nei prossimi 15 anni il numero di componenti medi la famiglia rimanga stabile. PROVINCIA Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì - Cesena Rimini Emilia - Romagna 200 2004 2005 2006 2007 CAIRE -Urbanistica 2 aprile 2009 2

Alcuni di questi processi e di queste dimensioni sono stati ampliamente esplorati, quanto meno nei loro riferimenti disciplinari, come è per il tema dello sprawl urbano che a Reggio Emilia si presenta in veste particolare vuoi per la caratterizzazione tipologica dei modelli di consumo abitativi che si sono affermati, vuoi per l intensa attività di trasformazione d uso del patrimonio edilizio rurale che si è registrato nel corso degli ultimi anni. Altre appaiono meno scontate per quanto non meno rilevanti. Tra tutte emerge il tema della sostenibilità sociale dei processi di immigrazione in corso, in particolare in relazione agli aspetti della organizzazione spaziale dei processi insediativi dei nuovi immigrati, aspetti ancora relativamente poco studiati ed in qualche misura con margini di indeterminazione rilevanti nella loro possibile evoluzione. Paesaggi sociali della città di Reggio Emilia Incidenza di stranieri sulla popolazione a Reggio Emilia Il tema della segregazione spaziale, che si è proposto con una specifica gravità in relazione alla situazione di Via Turri, ha conosciuto una significativa estensione ACCESSIBILITA all intero quartiere ALLE FONTI di Santa ENERGETICHE Croce, è un tema RINNOVABILI che, nonostante lo spessore e la resistenza reti formali ed informali di solidarietà sociale presenti nel contesto urbano e provinciale non può essere sottovalutato, innanzitutto per le dimensioni che il fenomeno migratorio sembra destinato ad avere, ma anche per le forme spaziali che potrà assumere rischiando di proporre una frattura tra la città dei ricchi e la città dei poveri che cinquant anni di successo di politiche urbane riformiste sembrava aver definitivamente allontanato dalla percezione della città. Lo sviluppo edilizio dell ultimo decennio segna la progressiva sostituzione imprese tradizionali soppiantate da micro-imprese di immigrati, che hanno costituito un sistema di specializzazione flessibile ed una rete di relazioni ormai stratificata, mutuando dai contesti di provenienza stili di impresa e modelli operativi improntati a elevati livelli di informalità (e talvolta di irregolarità), che ben si incontrano con una domanda di abitazioni che si è fortemente orientata a modelli sub-urbani con tipologie costruttive di piccole dimensioni. Ma quale è l impatto economico di lungo periodo di questa trasformazione essa è caratterizzata non da un dinamismo imprenditoriale quanto piuttosto della crescita della domanda che, in un settore dove il valore aggiunto per occupato è basso e difficilmente variabile con investimenti tecnologici, non può che essere estensiva. Così l aumento della produzione e del valore aggiunto non può avvenire che attraverso una maggiore occupazione (a basso livello di qualificazione). Con un duplice effetto: quello nella direzione di una minore crescita del prodotto lordo e quindi di un abbassamento dei tassi di crescita dell economia locale) e quello nella direzione di una minore crescita del prodotto per occupato (e quindi, a parità di occupati sulla popolazione totale, di una distribuzione del reddito più diseguale.

Le criticità territoriali: statistiche urbane ed analisi territoriale Il campo applicazioni condotte utilizza le sofisticate tecniche statistiche ora rese largamente praticabili dalla diffusione di pacchetti di software statistico sempre più user friendly per indagare le morfologie sociali della città. E così possibile tematizzare alcuni indicatori particolarmente orientati a descrivere i tratti più significativi dell evoluzione sociale in corso e condizioni abitative che contrassegnano questo passaggio segnato da dinamiche insediative di straordinaria intensità. Si sono così rappresentate per un verso le aree urbane contraddistinte sotto il profilo dei caratteri sociali dalla presenza di livelli di invecchiamento della popolazione particolarmente accentuati, dalla presenza di famiglie unipersonali (dato altamente correlato al precedente), dalla concentrazione di residenti di nazionalità estera. Sul fronte condizioni abitative si sono invece analizzate la distribuzione abitazioni costruite nell immediato dopoguerra, ora alla soglia di una grave obsolescenza funzionale, e quelle in affitto. La presenza di uno o più dei valori di questi indicatori oltre la soglia di allarme rappresentata dalle due classi più elevate per ciascuno degli indicatori considerati può denotare la presenza di possibili condizioni di degrado, consente di proporre una prima sintesi aree critiche della città sotto il profilo condizioni abitative. Sintesi che evidenzia come 9 sezioni (con poco più di.000 abitanti, il % della popolazione comunale) presentino criticità per 4 o 5 dei fattori di criticità considerati, valore che sale a 156 sezioni e a 14.000 abitanti circa (il 10% della popolazione comunale) se l asticella della criticità viene posta al livello della compresenza di almeno dei cinque fattori considerati. Una valutazione al tempo stesso più articolata e di maggiore sintesi è stata condotta a partire dagli stessi dati utilizzando le tecniche della analisi multivariata in particolare la tecnica di raggruppamento nota come cluster analysis, delineando con tutta evidenza alcuni modelli di città compresenti nella evoluzione dell insediamento urbano e rurale del comune di Reggio Emilia. Modelli di città che mostrano una spiccata personalità nel declinare i propri caratteri sino a configurare paesaggi sociali dai tratti ben definiti. N. Parametri oltre la soglia 1 2 4 5 6 La presenza di uno o più dei valori di questi indicatori oltre la soglia di allarme rappresentata dalle due classi più elevate per ciascuno degli indicatori considerati può denotare la presenza di possibili condizioni di degrado, consente di proporre una prima sintesi aree critiche della città sotto il profilo condizioni abitative. Condizioni di criticità : numero di parametri sopra la soglia 4

Paesaggi sociali della città di Reggio Emilia I PAESAGGI SOCIALI DELLA CITTA DI REGGIO EMILIA n. sezioni abitanti 0 La città storica La città moderna La città dell obsolescenza La città della produzione La città interstiziale La città dello sprawl 10 10 429 200 11 78 451 12 12.084 57.08 6.72 4.51 1.976 29.48 totale 1.504 141.877 IL SISTEMA DI OBIETTIVI E POLITICHE ABITATIVE NEL FUTURO DELLA CITTÀIL SISTEMA DI OBIETTIVI E POLITICHE ABITATIVE NEL FUTURO DELLA CITTÀ OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI AZIONI OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI AZIONI 1. Migliorare il contesto socio-economico locale 2. Ridurre la pressione dell emergenza con misure congiunturali di sostegno dell affitto 1.1 Realizzare un modello di crescita ad alta intensità di conoscenza 1.2 contenere i processi di crescita indiscriminata 1. migliorare il panorama di conoscenze disponibili 2.1 prevedere misure di garanzia per l affitto 2.2 ridurre le aliquote ICI per le locazioni a canone concordato 2. introdurre agevolazioni fiscali IRPEF per le locazioni a canone concordato B. 1. Migliorare il contesto socio-economico locale 6. Impedire i processi di segregazione 2. socio Ridurre spaziale la pressione dell emergenza con misure congiunturali di sostegno dell affitto 1.1 Realizzare un modello di crescita ad 6.1. Promuovere alta intensità l integrazione di conoscenza di diversi gruppi di utenti negli interventi 1.2 agevolati contenere i processi di crescita indiscriminata 6.2 riservare quote di edilizia pubblica o 1. sociale migliorare in tutti il panorama gli interventi di conoscenze di trasformazione disponibili 6. promuovere e sostenere l acquisizione 2.1 diffusa prevedere di patrimonio misure di garanzia residenziale per da soggetti l affitto del terzo settore 6.4 2.2 orientare ridurre le alla aliquote mixitè ICI la per politica le locazioni dei servizi, a canone in concordato particolare scolastici 6.5 promuovere la partecipazione anche 2. introdurre agevolazioni fiscali IRPEF attraverso la costituzione di laboratori per le locazioni a canone concordato abitativi A. Contrastare i rischi di povertà. Ampliare le dimensioni strutturali e la articolazione istituzionale del mercato dell affitto 4. Migliorare l efficienza politiche di sostegno all emergenza 5. Focalizzare il sostegno all accesso alla proprietà della abitazione.1 favorire l ingresso di nuovi operatori istituzionali nel mercato dell affitto.2 sviluppare manovre fondiarie appropriate dando piena attuazione all innovazione della riforma sociale (diritti edificatori) della legge 20. accentuare le misure di agevolazione fiscale per l affitto a canone concordato.4 potenziare e integrare l offerta di edilizia residenziale universitaria.5 riconsiderare ruolo e funzioni Agenzie Pubbliche.6 promuovere la ricerca tipologica e costruttiva (costo/qualità) 4.1 aumentare il tasso di rotazione nel patrimonio ERP 4.2 costruire una cultura condivisa politiche di accoglienza 4. sviluppare l offerta di soluzioni abitative temporanee (Dormitori Ostelli, Alberghi Popolari) 5.1 sostenere le iniziative di autocostruzione 5.2 predisporre con il concorso imprese strumenti di garanzia per i soggetti a bassa bancabilità A.. Ampliare le dimensioni Contrastare C. strutturali e la articolazione istituzionale del i rischi di povertà 7. Aumentare la sostenibilità mercato dell affitto ambientale della nuova offerta D. 4. Migliorare l efficienza politiche di 8. Costruire una nuova sostegno governance all emergenza per la politica nazionale della casa 5. Focalizzare il sostegno all accesso alla proprietà della abitazione 7.1.1 accelerare favorire l ingresso i processi di di nuovi operatori rifunzionalizzazione istituzionali nel mercato dell affitto aree dismesse.2 sviluppare manovre fondiarie 7.2 promuovere appropriate dando la riqualificazione piena attuazione del patrimonio all innovazione edilizio della obsoleto riforma degli sociale anni 40 (diritti e 50 edificatori) della legge 20 7. sostenere con politiche pubbliche i. accentuare le misure di agevolazione processi di dismissione di abitazioni in fiscale per l affitto a canone proprietà da parte di fasce di utenza concordato marginale (anziani) come manovra di.4 sostegno potenziare ai e redditi integrare e come l offerta di opportunità edilizia residenziale di incremento universitaria diffuso dello stock insediativo sociale 7.4.5 riconsiderare promuovere il ruolo miglioramento e funzioni Agenzie prestazioni Pubbliche ambientali e in particolare in campo energetico negli interventi.6 promuovere la ricerca tipologica e di edilizia sociale costruttiva (costo/qualità) 8.1 costruire una rete di città accoglienti 4.1 protagoniste aumentare il di tasso una di nuova rotazione stagione nel di housing patrimonio in aree ERP a forte caratterizzazione industriale e di 4.2 consolidata costruire una tradizione cultura condivisa nelle politiche sociali politiche di accoglienza 8.2 4. dare sviluppare vita a un l offerta forum di permanente soluzioni sul welfare abitative e sui temporanee diritti di cittadinanza, (Dormitori entro Ostelli, i quali Alberghi riposizionare Popolari) e monitorare le politiche di housing sociale della 5.1 città. sostenere le iniziative di autocostruzione 5.2 predisporre con il concorso imprese strumenti di garanzia per i soggetti a bassa bancabilità Sistema di obiettivi e politiche abitative nel futuro della città 5