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52%%.!# 1 "!%&! # ' Scopo dello studio di fattibilità è il Recupero a pista ciclabile delle tratta dismessa della ferrovia: Soverato -Chiaravalle di Km 23; Vibo-Pizzo-Maierato-Mileto di Km 28; Marina di Gioiosa-Mammola di km 15. Si tratta di recuperare e valorizzare il tracciato ferroviario abbandonato attraverso la creazione di vie verdi in altre parole dei percorsi dedicati ad una circolazione dolce e non motorizzata in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico culturali) e con i centri di vita degli insediamenti urbanistici, sia nelle città che nelle aree rurali (citazione dal documento redatto dall Associazione Europea delle Vie Verdi ). Non si tratta di una semplice pista ciclabile ma di un concetto più ampio di percorso che interessa pedoni, persone a mobilità ridotta, escursionisti a cavallo, ecc, e che investe aspetti più strutturali, come la valorizzazione e la riqualificazione delle risorse naturali, il recupero dei paesaggi degradati, lo sviluppo armonico dei centri abitati, ecc. Il recupero dell ex tracciato ferroviario ha come obiettivi generali : 1. Miglioramento degli spostamenti dolci cioè dei ciclisti, pedoni, persone a mobilità ridotta, escursionisti a cavallo, ecc, per lunghi tratti di percorso e in un ambiente protetto; 2. Incentivazione all uso della bicicletta e degli spostamenti non motorizzati in generale rispondente alle diverse "domande" di tipo turistico e locale; 3. Migliorare la qualità della vita e favorire un modo di trasporto più sano e più equilibrato riducendo la congestione e l inquinamento; Di seguito è riportato lo schema principale e le varie fasi che s intendono seguire per studio di fattibilità. - OBIETTIVI GENERALI - ANALISI CONOSCITIVA - INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITÀ - PROPOSTE PROGETTUALI PER TRATTE OMOGENEE DI PERCORSO - STIMA DEI COSTI D INTERVENTO - DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI D IMPATTO - PRIORITA DI REALIZZAZIONE DELLE TRATTE - INDIVIDUAZIONE FONTI DI FINANZIAMENTO 4. Favorire lo sviluppo rurale, il turismo e creare nuove opportunità di lavoro; 5. Individuazione di percorsi alternativi al tracciato non più riconoscibile o occupato da insediamenti o nuove strade creando zone ambientali sicure per la mobilita ciclabile e pedonale all interno dei centri storici e turistici oppure occupando viabilità minore esistenti (strade dimesse, strade bianche, viabilità rurale); 6. Sviluppo di economie locali: attività di ospitalità, ristoro, assistenza tecnica, accompagnamenti di gruppi, editoria specializzata (mappe e guide); 7. Sviluppo di intermodalità: treno + bici (in parte già consolidata da Trenitalia), bici + bus, bici + navigazione; 8. Collegamento dei centri di maggior interesse storico, turistico e di pregio naturalistico; 9. Trasformare e valorizzare il patrimonio pubblico (vecchie stazioni, caselli, fermate ) mettendolo a servizio degli utenti del percorso verde (ostelli, musei, punti di assistenza e noleggio biciclette ); 10. Contenere i costi di realizzazione e di manutenzione del recupero delle ex vie ferrate.

/" %!"!% 1 L analisi conoscitiva si concentra nella raccolta di tutti quei dati che permettono di ricostruire una fotografia dello stato di fatto della linea ferroviaria dismessa e del territorio circostante. Nelle tavole di analisi e cioè nella Planimetria dello Stato di Fatto sono stati indicati: - I confini regionali, provinciali e comunali - La viabilità autostradale, primaria, secondaria e ferroviaria - Le reti lente quali sentieri segnalati, strade di campagna, piste ciclabili esistenti o previste dai piani - Le emergenze naturalistiche, le aree a pineta, macchia mediterranea, frutteti, vigneti e le aree a verde previste degli strumenti regolatori - I centri abitati e storici, chiese, siti archeologici, ville, torri, edifici storici, musei, capitelli, vecchi mulini, fontane, sorgenti, ponti storici, aziende agricole, aree industriali, ospedali, autostazioni, stazioni ferroviarie - Hotel, B&B, campeggi, maneggi, punti di ristoro esistenti, campeggi aree per lo sport. Inoltre, è stata inserita l analisi dello stato di fatto dell ex ferrovia: - Sono stati analizzati e indicati i tratti dell ex ferrovia distinguendo quando nell ex sedime è ancora presente la massicciata ferroviaria (con pietrisco di grandi dimensioni 80/100 mm) e quando questa è stata trasformata in strada bianca o asfaltata - Sono stati identificati i tratti interrotti nella loro lunghezza e le motivazioni dell interruzione - Sono stati individuate le infrastrutture relative, quali i ponti e i viadotti (in muratura o con travata metallica), le gallerie, le stazioni e i caselli ferroviari, compreso il loro stato di conservazione - Sono state rilevate le pendenze maggiori del 5%. In allegato è riportata la documentazione fotografica che integra l analisi dello stato di fatto. /5%!1!$7 1, "8&2"!! ' "%% Il territorio, oggetto di studio, comprendente il tracciato della ferrovia dimessa, si estende in una vasta area tra il litorale orientale della costa calabrese del golfo di Squillace e il complesso montuoso delle Serre che digrada fino al mare. Il percorso ferroviario toccava le stazioni di Soverato e Chiaravalle Centrale, località con caratteristiche differenti per posizione territoriale, condizioni ambientali e attività produttive ma unificate dalla storia millenaria, dalle tradizioni, dalle importanti testimonianze monumentali e artistiche. Il tracciato supera un dislivello complessivo di circa 500 metri in 23 chilometri di percorso e si presenta estremamente articolato. La realizzazione di un percorso unisce non solo le due ex stazioni ma tutte le aree intermedie ricche di bellezze naturali e di storia e al tempo stesso definisce uno sviluppo adeguato del sistema dei trasporti in ambito urbano con riduzione dell inquinamento atmosferico, miglioramento della vivibilità e qualità urbana della città in stretta relazione con il circondario e l ambiente naturale. Si evidenziano quindi le peculiarità di ciascun area facendo riferimento alle stazioni citate, considerandole come poli significativi di una successione costituita da zone territoriali contigue. % )+) SOVERATO Popolazione Residente 9.859 (dati Istat 2004) Superficie Kmq: 7,70 Densità per ab/kmq: 1314,6 Codice Istat: 079137 Codice Catastale: I872 La città di Soverato, importante centro urbano, situato sul versante ionico della costa calabrese nel golfo di Squillace a trentacinque chilometri da Catanzaro, è uno dei più rinomati centri balneari della Calabria, meta di un grande flusso turistico nel periodo estivo. Disposta su una collina si estende fino al lungomare, famoso per la sua estensione, per la bellezza della spiaggia e per il colore delle acque cristalline. E attrezzata per l accoglienza turistica con adeguati servizi, numerosi alberghi e campeggi. Lo sviluppo del commercio e della pesca caratterizza questa città come il centro urbano più importante e quindi polo di attrazione dei paesi limitrofi. Sulla parte alta del colle si trova l antica Soverato che fu abbandonata a causa di un terremoto avvenuto nel 1783. Città ricca di storia e di testimonianze di epoca medievale. Nella Chiesa parrocchiale di Soverato Superiore si conservano una Pietà ed un Cristo di Gagini (1521). Di particolare interesse è il rapporto tra il centro abitato e l entroterra che si articola con una continuità di strade che offrono al visitatore viste panoramiche e motivi di interesse storico, fino ad arrivare al complesso montuoso delle Serre in un lussureggiante ambiente montano. CHIARAVALLE Popolazione Residente 7.120 (dati Istat 2006) Superficie Kmq: 23,30 Densità per ab/kmq: 305,20,

Codice Istat: 079029 Codice Catastale: C616 La Città di Chiaravalle si posiziona su un area collinare intermedia fra Soverato e Serra S. Bruno. Questo centro urbano di minori dimensioni gravita nell area di influenza di Soverato presentando le caratteristiche semi-rurali tipiche dei paesi calabresi dell entroterra con attività prevalenti nel settore terziario e nell agricoltura. La zona delle Serre, con punto di riferimento a Serra S. Bruno, è meta di turisti e naturalisti appassionati di montagna, per la ricca vegetazione boschiva e il susseguirsi di valli attraversate dai fiumi alimentati dalle molte sorgenti esistenti. E appunto per la bellezza dei percorsi che consentono di arrivare a laghetti e cascate che i sentieri sono meta di escursioni da parte di turisti interessati a brevi passeggiate oppure da appassionati desiderosi di ammirare la natura incontaminata. Si segnala il monastero di Serra San Bruno ed altre importanti attrattive presenti nell area che caratterizzano la vocazione turistica montana della località così come Soverato è rappresentativa per il turismo balneare. /.1 #!$!$2!$2!, "8&2"!! ' "%% Il territorio, oggetto dello studio di fattibilità, comprendente il tracciato della ferrovia dimessa lunga km. 28, si estende in una vasta area tra il litorale Nord - Ovest della costa del Golfo di S. Eufemia e l entroterra Calabrese. Il percorso ferroviario toccava le stazioni di Vibo Marina, Pizzo, Vibo Valentia e Mileto. Località queste con caratteristiche differenti per posizione territoriale, condizioni ambientali e attività produttive ma unificate dalla storia millenaria e dalle tradizioni. Il tracciato non interessa il territorio di Maierato Maierato è uno centri di maggiore rilevanza storica e ambientale (presenza di un Oasi del WWF), che confina ad est con il comune di Pizzo ma che in realtà non viene interessato dal tracciato ferroviario. % )+) PIZZO Popolazione Residente 10.215 (dati Istat 2006) Superficie Kmq: 22,00 Densità per ab/kmq: 391,00 Codice Istat: 102027 Codice Catastale: G722 La città di Pizzo, arroccata su un altura a picco sul mare, fu fondata nell antico medioevo. Oggi è una cittadina caratteristica con strade incavate nella roccia, con logge e balconi sempre adorni che conferiscono al paese un aspetto pittoresco. L andamento altimetrico del territorio fa si che ci sia un notevole dislivello fra il centro abitato e il litorale sottostante creando un flusso veicolare in un senso e nell altro particolarmente intenso nei mesi estivi per la quantità di turisti che affollano le ampie spiagge. Questa città esprime la sua vocazione turistica per la varietà di offerte che propone al visitatore: le manifestazioni culturali, i luoghi di ritrovo, gli alberghi ed anche gli esercizi commerciali con una grande quantità di prodotti tipici locali, rivelano una lunga e sperimentata attività nel settore turistico. L attenzione per la qualità urbana ha portato a nuovi interventi di riqualificazione nel centro storico con il restauro di palazzi e monumenti. Nel periodo estivo la piazza centrale del paese con il suo belvedere è luogo di ritrovo e di incontro per gli abitanti e i turisti, i bar ed i ristoranti sono molto frequentati anche per le specialità gastronomiche ed i gelati ormai noti anche fuori dei confini regionali. Si pone in evidenza l ingente traffico veicolare causato dal numero di auto in circolazione e dalle caratteristiche strade strette che potrebbe trovare una soluzione con un sistema di trasporti alternativo all uso dell automobile soprattutto nel centro della città. MAIERATO Popolazione Residente 2.247 (dati Istat 2006) Superficie Kmq: 39,00 Densità per ab/kmq: 58,00 Codice Istat: 102020 Codice Catastale: E836 La Città di Maierato, si trova a 11 km a nord-est da Vibo Valentia a 258 m. sul livello del mare. Le sue origini risalgono al 1300 e la sua storia si lega a quella di Ruggero di Lauria e ai Sanseverino di Marsico. L attuale centro storico rileva serie costruzioni ed interventi avvenuti alla fine del settecento a seguito del terremoto. Comune a prevalente attività agricola ha allestito un piccolo museo della civiltà contadina che espone materiali della cultura popolare, attrezzi di lavoro e oggetti di uso comune. All interno del territorio comunale ricade l'oasi WWF del Lago Angitola di 875 ettari (a 3 km. circa dal mare), istituita nel 1975 è stata dichiarata zona umida di importanza internazionale. Si tratta di un lago artificiale con una superficie di 196 ettari sulla cui sponde presenta una vegetazione costituita da alberi di Salice bianco e Ontano nero e soprattutto nei mesi autunnali è possibile vedere numerose specie di volatili far cui aironi, anatre e cormorani. Questa parte di territorio pur essendo vicina al mare e quindi facilmente fruibile e raggiungibile dal vasto bacino di utenti di Pizzo Calabro e dei vicini comuni costieri, rappresenta un luogo ad alto valore paesistico e ambientale per la sua flora e fauna, da valorizzare opportunamente per gite in bicicletta, passeggiate o osservazioni naturalistiche. 6

MILETO Popolazione Residente 7.152 (dati Istat 2006) Superficie Kmq: 34,94 Densità per ab/kmq: 210,00 Codice Istat: 102021 Codice Catastale: F207 Mileto è una città la cui attività e tradizioni si rifanno alla storia degli insediamenti rurali e agricoli, ma la sua peculiarità consiste nell essere stata, in epoca normanna, capitale della regione e sede episcopale rivestendo poi per lungo tempo notevole importanza. Situato sul Monte Poro, di remotissima fondazione, acquistò rilevanza al tempo di Ruggero il Normanno come capitale della Regione e sede episcopale. Fu completamente distrutta a seguito del terremoto del 1783, l impianto urbano subì profonde modifiche rispetto a quello originario ed oggi presenta una disposizione planimetrica con isolati e strade ortogonali il cui fulcro si incentra in una grande piazza centrale. La nuova città, ricostruita a due chilometri di distanza, conserva le importanti testimonianze del passato presentando numerosi elementi architettonici e decorativi ricavati dai resti degli edifici crollati. Fra i ruderi della città antica si possono riconoscere i resti di costruzioni risalenti ad un arco di tempo compreso fra il secolo XI e il XII : l'abbazia Normanno-Benedettina della Trinità consacrata nel 1080, la Cattedrale normanna (fine XI sec.). Il centro storico attualmente conserva importanti edifici e chiese risalenti all epoca della ricostruzione: la Cattedrale, il Palazzo vescovile, la chiesa della Badia, il Palazzo romano. Il Museo Statale di Mileto è stato istituito nel 1997, la sua importanza deriva dalla documentazione attraverso i reperti delle varie fasi storiche a partire dalla sua fondazione di epoca romana, alla rifondazione normanna dell'xi secolo, al sisma che la distrusse e la riedificazione nel nuovo sito. L Archivio Storico Diocesano di Mileto è stato istituito nel 1200 e si arricchì nei secoli di importanti documentazioni, ed è stato organizzato secondo i criteri moderni dopo il 1970. VIBO VALENTIA Popolazione Residente 33.825 (dati Istat 2006) Superficie Kmq: 46,30 Densità per ab/kmq: 730,50 Codice Istat: 102047 Codice Catastale: F537 Il comune della città di Vibo Valentia ha una superficie di 46,34 kmq, e il suo centro è situato a 476 m. sul livello del mare, sul versante nord-occidentale del monte Poro. Centro di origine italica, colonia della Magna Grecia, nel quarto secolo a.c. divenne città satellite della potente Locri consolidando la sua importanza commerciale e militare. Dopo alterne vicende storiche vide rifiorire la propria grandezza in epoca bizantina per poi subire le incursioni saracene e il dominio normanno. Riveste particolare importanza l ottocento, secolo in cui conobbe un incremento demografico che portò a 20.000 il numero degli abitanti e l espansione urbana vide la costruzione di importanti palazzi signorili e amministrativi. Oggi è capoluogo di provincia, avanzato centro commerciale e agricolo oltre che sede di uno dei più grandi porti della Calabria. Situata nella parte meridionale del Golfo di Sant Eufemia si erge su un altopiano da cui il castello Svevo domina la valle mentre il centro storico si estende verso il basso con le sue strade strette, piazzette e vicoli di epoca medioevale. Si citano alcuni dei palazzi e dei monumenti di valore storico presenti in gran numero: Il Duomo di San Leoluca, L ex convento del Valentianum, la Chiesa di Santa Maria la Nova, Palazzo Gagliardi e il Castello oggi sede del Museo Archeologico. //2 "!!%$222!, "8&2"!! ' "%% Il percorso si sviluppa per 15 km e collega due città poco distanti che si distinguono per le caratteristiche del territorio (una è sul mare l altra in collina), per le attività prevalenti e per la conformazione urbana. Ne consegue che anche il tracciato risulta vario e articolato: infatti, risalendo la strada che dal litorale di Gioiosa Jonica porta alle colline della Valle Media del Torbido, ai piedi dell Aspromonte, si arriva alla città di Mammola a quota 300 m. % )+) MARINA DI GIOIOSA Popolazione residente: 6.440 Densità ab. per Kmq: 404,3 Superficie: 15,93 Kmq Codice Istat: 08045 Codice Catastale: E956 Pur conservando le vestigia delle sue antiche origini romane e magno-greche, (vi sono importanti aree archeologiche quali le piane di Torre Galea, Spilinga, Porticato), Marina di Gioiosa è una cittadina moderna che si sviluppa lungo il mare. La sua storia è sempre stata legata a quella di Gioiosa Superiore fino al 1948 quando diventò comune autonomo. Con i materiali di recupero del complesso termale e con quelli del vicino teatro è stata costruita nel 1550 la torre Cavallaio, che, assieme alla torre Galea, costituiva il sistema di avvistamento delle navi saracene e turche in arrivo dal mare. Le attività economiche sono legate all agricoltura ed al commercio, d estate la popolazione cresce notevolmente per l afflusso dei turisti e sono molti gli alberghi, le pensioni ed i ristoranti che offrono ospitalità e servizi per le vacanze. La rete?

viaria ha una impostazione moderna con vie larghe, viali e presenta un ampio lungomare molto frequentato. MAMMOLA Popolazione residente: 3.389 Densità ab. per Kmq: 42,1 Superficie: 80,56 Kmq Codice Istat: 080044 Codice catasto: E873 Sono molto differenti le caratteristiche della città di Mammola sia per l orografia del territorio che del tessuto urbano nonostante sia modesta la distanza che le separa. Il diverso indirizzo tendente a conservare inalterato l antico impianto viario e l abitato esistente, la valorizzazione dei beni artistici antichi e moderni, conferisce una valenza a sé stante che distingue e la rende complementare alla vicina città Gioiosa Marina. Situata nella media valle del Torbido, Mammola è un pittoresco centro a 300 m. s.l.m., le cui origini risalgono probabilmente al periodo bizantino, In tutto il territorio si trovano tracce di insediamenti monastici eremitici e notizie storiche precise si hanno per il basso Medioevo. Questa cittadina di circa quattromila abitanti il cui territorio comunale si estende per Ha 8.056 nell'entroterra jonico reggino ricade per oltre il 50% nel Parco Nazionale dell'aspromonte. Le montagne sono coperte da ampie distese di faggi, pinete, lecci, abetaie, castagni, querce ed il territorio si estende fino alla montagna della Limina. Per la salubrità e il valore paesaggistico si è provveduto a realizzare aree attrezzate per scampagnate e picnic e le aziende agrituristiche iniziano a diffondersi offrendo la spontanea ospitalità e i prodotti tipici del posto. E di notevole rilevanza il patrimonio artistico, storico e culturale fra cui si citano: la Chiesa San Filippo, dell'annunziata, la Chiesa Matrice (dove sono conservate le reliquie di San Nicodemo A. B. patrono della cittadina), la Grangia Brasiliana di San Biagio del sec. X, i Palazzi Gentilizzi, (Del Pozzo, De Gregori, Casa Tarantino, Ferrari, Spina, Florimo ed altri). L attività culturale si è dimostrata attenta agli sviluppi dell arte contemporanea le cui opere sono esposte nel Museo Internazionale di Arte Moderna (MuSaBa), l attenzione per il recupero e la conservazione dell esistente si unisce al presente mantenendo vivo e fruibile il patrimonio artistico di questa cittadina. /9" %!%!!!1! 1!!!! Stato di conservazione del tracciato e del sedime ferroviario; Individuazione dello stato delle infrastrutture (ponti, gallerie, tracciato in rilevato e in trincea e fabbricati ferroviari riferibili a stazioni e caselli). %+:+ La sede ferroviaria, ad eccezione del tratto adiacente al centro abitato di Soverato inglobato dalla nuova linea ferroviaria Catanzaro Reggio Calabria, è facilmente rintracciabile come sentiero sterrato fino alla fermata di S. Vito per poi diventare strada asfaltata a servizio della viabilità locale. Numerose sono le opere d arte disseminate lungo il percorso costituite da ponti, viadotti e gallerie. Si evidenziano lungo il percorso diverse Interruzioni a causa di frane o smottamenti. Di particolare entità quella sull argine del fiume Ancinale in località Stazione di Satriano (al km. 5,930). Quasi tutti in buono stato i fabbricati di stazione o caselli, molti dei quali occupati da privati. 1($$2$2 Il vecchio percorso ferroviario presenta un 40% di strada asfaltata a servizio della viabilità e numerose interruzioni dovute a nuove urbanizzazioni (Pizzo) o strade primarie (Vibo Valentia). Numerosissime sono le opere d arte come ponti o gallerie. Di notevole pregio si sottolinea il ponte in ferro presente a Sud di S. Gregorio. La maggior parte dei fabbricati sono in buono stato quando abitate da privati (circa l 80%) mentre sono cadenti se risultano in abbandono. 2 ):2 La linea dell ex ferrovia, trasformata in strada asfaltata per il 75%, è chiaramente rintracciabile in tutto il percorso ad eccezione di un breve tratto interrotto in località S. Antonio (al km. 7,00), a causa della costruzione della superstrada. Numerose sono le infrastrutture di pregio presenti; una su tutte rappresentata dal magnifico viadotto di Mammola lungo circa m. 350. Quasi tutti in discreto stato i fabbricati di stazione (a parte quello di Martone) o caselli, molti dei quali abitati da privati. /9" % %!!1 %2%% Le Ferrovie Calabro-Lucane, sono state concepite come "Ferrovie di montagna" a scartamento ridotto. La loro storia è strettamente legata alle condizioni socio-economiche delle popolazioni. La qualificazione "Ferrovie di montagna" è ascrivibile alle caratteristiche prevalenti del territorio attraversato: zone montuose impercorribili per mezzi ordinari di comunicazione. La difficoltà di percorso, giustificò nel passato la scelta dello scartamento ridotto e la bassa velocità commerciale (circa 30 km/h); in molti tratti i dislivelli altimetrici superano il 60 per mille e la presenza di curve di raggio ridotto non consente elevate velocità. I punti in cui i dislivelli raggiungevano il 100 per mille, all'epoca furono superati con aderenza a cremagliera. La costruzione di dette ferrovie fu attuata dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo. Dagli anni sessanta, lo sviluppo, del trasporto su gomma, pubblico e privato, fece decadere l uso del trasporto su ferro. Le ferrovie, in condizioni trascurate, divennero bersaglio della politica dei tagli dei cosiddetti "rami secchi". Nell'arco di due decenni le Ferrovie Calabro- Lucane vengono private di lunghe tratte di linea talvolta utili. 8

!" # $ stata per la richiesta di trasporto merci (legname dei boschi) e di trasporto passeggeri. Priva del tronco centrale, Mileto Chiaravalle, non ha mai costituito un adeguato servizio. Con l' evolvere dei tempi le Ferrovie Calabro-Lucane hanno imboccato la rotta dell' adattamento ai nuovi bisogni della gente divenendo azienda di trasporto misto, su gomma e rotaia, dotandosi di un parco di varie centinaia di autobus. Il pericolo della soppressione delle poche tratte di ferrovia residuate, tuttavia permane ancora. L esercizio ferroviario fu sospeso nel 1969. Dopo il periodo della gestione commissariale governativa, iniziato nel 1963, con la Legge 160/1989 ciò che rimane dell' originale rete delle Ferrovie Calabro-Lucane è stato scisso in due parti: quella delle linee che collegano centri della Puglia e della Basilicata e quelle ricadenti nel territorio della regione Calabria. Dal 1 gennaio 2001, la Gestione Commissariale Governativa delle Ferrovie della Calabria, è stata soppressa, e sostituita sull' intero territorio calabrese dalla società di servizi di trasporto pubblico Ferrovie della Calabria S.r.l. 1( $ $2 :2 Il tratto Vibo Valentia-Vibo V.Città di Km 14.887 fu aperto il 2 luglio 1917 mentre il tratto Vibo ValentiaCittà Mileto di Km 12.993 fu aperto il 4 ottobre 1923. Si trattava di una di una ferrovia a scartamento ridotto di 950 mm. L esercizio ferroviario fu sospeso nel 1964 e chiuso definitivamente nel 1966. 2 ) :2 I lavori della linea Marina di Gioiosa Mammola, a scartamento ridotto di 950 mm, vennero iniziati nel 1920 dalla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo. Fu aperta al pubblico il 1 agosto 1931. Il tracciato della ferrovia, come anche la strada Gioiosa Mammola, arrecò non pochi danni al nostro patrimonio archeologico: fu devastata un ala della Necropoli Indigeno Ellenica di S. Antonio e un ala della Necropoli Greco-Romana di S. Barbara. La Società Mediterranea iniziò il servizio ferroviario nelle nuova linea con due sole coppie di trenini a vapore nell intera giornata, composti di quattro o cinque vetture a due assi ed un paio di carri per le merci. Solo nel 1934, la Società Mediterranea, per far circolare i carri merci delle F.S. nei binari a scartamento ridotto delle Calabro Lucane, fece costruire dei carrelli trasportatori, che consentivano, con semplici operazioni di montaggio, il trasbordo dei carri ferroviari normali a due assi e con un passo inferiore ai 6,10 m. Così che il trasporto merci aumentò enormemente, in quanto le ditte potevano caricare e scaricare direttamente. Furono istituiti alla fine degli anni trenta, anche i treni popolari per i bagni domenicali con lo scopo di offrire la possibilità a tutti i cittadini di conoscere le bellezze delle Regioni, praticando una riduzione fino a 80% sui biglietti. Venivano usati dalle popolazioni dell Aspromonte per riversarsi sulle spiagge. Nel 1968 lo Stato decreta lo smaltimento della linea Marina di Gioiosa Mammola, considerandola ramo secco. Crollarono le aspirazioni della popolazione dei due versanti (Ionico e Tirreno) di vedere congiungere, attraverso la costruzione del tratto ferroviario Cinquefrondi Mammola di soli 18 chilometri, la Piana di Gioia con la Locride. Foto tratta dal libro Per binari e stazioni tra Pollino e Aspromonte - Le Nuvole - Ferrovie della Calabria L esercizio ferroviario fu sospeso nel 1968. %+ : + La tratta Soverato Chiaravalle, di Km 22.950, a scartamento ridotto di 950 mm, fu attivata il 15 dicembre 1923 su un progetto delle Ferrovie Calabro-Lucane, con l idea di creare una linea trasversale Vibo Valentia Mileto Soriano Simbario Chiaravalle - Soverato con diramazione a Simbario per Serra San Bruno, che congiungendo i due Mari (Tirreno e Ionico) si innestava sulle due grandi direttrici ferroviarie nazionali Tirrenica e Ionica. Utile sarebbe 9 %&! # '$ ( ) ) ) * +,% + $ + -./01( $ $2 $2 -.302 ) $2 4 56

/9%!! '';!1!""%% ++ *+) Legge n. 580-1910 luglio: il Parlamento affida alla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo la realizzazione della rete secondaria dell Italia Meridionale. Legge 23.12.1963 n. 1855: lo Stato riscatta i beni di proprietà della Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo. Istituzione della Gestione Commissariale Governativa denominata Calabro Lucana per la gestione delle tratte acquisite. 1966: chiusura della tratta Vibo - Pizzo - Maierato Mileto. 1968: chiusura della tratta Marina di Gioiosa Mammola. 1969: chiusura della tratta Soverato Chiaravalle. Legge 5 maggio 1989 n. 160: autorizzazione al Ministro dei Trasporti a procedere allo scorporo dei servizi che si svolgevano nella Regione Calabria. D.M. 02.10.1990: vengono stabiliti i criteri organizzativi e i cespiti che diventano patrimonio delle aziende commissariali. Legge n. 385 del 15.12.1990: stabilisce che gli immobili, le opere e gli impianti di linee ferroviarie, in gestione governative, dimessi restino nella piena disponibilità delle gestioni per diverse utilizzazioni tra cui l alienazione al fine di dare attuazione al piano regionale dei trasporti. D.P.C.M. del 13.11.2000: vengono trasferiti alle Regioni i beni in disponibilità; 30.12.2000: la Gestione Governativa Calabro Lucana scade e diventa Società Ferroviaria della Calabria S.r.L. che detiene a titolo di usufrutto provvisorio i cespiti. % '<*+ Dalla dismissione della ferrovia, nel 1978, i beni sono passati al Demanio e la legge n. 385/90 ne stabiliva l alienazione o la valorizzazione dei beni delle tratte ferroviarie non più utilizzabili. Non si è riusciti a venire a conoscenza di quanti e quali beni siano stati venduti. Occorre una immediata politica che vincoli il bene in modo tale che questo non sia cedibile e usucapibile, ma solo gestibile. Un esempio può essere il modello americano chiamato railbanhking cioè un piano per mantenere l integrità del sistema ferroviario nazionale in vista di un possibile futuro riutilizzo per funzioni di trasporto, permettendo la contemporanea conversione delle linee non più in esercizio in percorsi dedicati ad utenti non motorizzati (Ferrovie dimesse e greenways, i Quaderni delle greenways - n.1, Roberto Rovelli Guido Senes Natalia Fumagalli,, Associazione Italiana Greenways onlus, 2004). Nata: L analisi storica presentata in questi capitoli è stata svolta sulla base di documentazione reperibile su pubblicazioni e su internet, nonostante la nostra richiesta non soddisfatta del 23 maggio 2007 al Dipartimento delle Ferrovie della Regione, dove si chiedeva materiale cartografico, storico e delle proprietà riguardo il tracciato dell ex-ferrovia. /6" %!! %+:+ Il percorso ferroviario parte dall abitato di Soverato marina, frazione di Soverato superiore, tipica situazione del litorale Jonico calabrese con un centro storico arroccato sulle colline prospicienti la costa ed una frazione marina sviluppatasi intorno alle stazioni ferroviarie della linea Jonica, per raggiungere l entroterra. Questo tratto corre entro il centro abitato che gli è cresciuto intorno e ne costituisce viabilità ordinaria. Il tracciato punta poi verso sud in direzione della fiumara Ancinale che viene seguita sulla sponda sinistra per un lungo tratto. I terreni interessati dal percorso rappresentano dei terrazzi marini posti a quote intorno ai 20-25 metri s.l.m.. In corrispondenza della località denominata Bivio Torriti, il tracciato curva verso sud entrando di fatto nella vallata della fiumara Ancinale, abbandonando il percorso parallelo alla S.S. 182 che aveva avuto fino a quel punto. I depositi marini sabbiosi e conglomeratici incisi dal fiume costituiscono il substrato su cui risulta essere tracciato il percorso ferroviario dismesso, con opere di protezione di buona fattura ancora evidenti, come lo stesso tracciato, di cui in diverse località se ne riconosce la massicciata. Il tratto interessato successivamente in località Chiusa (ovvero terreno coltivato ben delimitato) di Papàro, è percorso in galleria in leggera salita per guadagnare quota. Difatti il tracciato presenta il caratteristico andamento a curve a stretto raggio. Il terreno, in prevalenza a composizione sabbioso argillosa, ha richiesto l esecuzione di opere di protezione da fenomenologie franose che hanno di frequente compromesso il tracciato ferroviario. Viene di seguito attraversato, con un ponte in muratura e sponde di protezione, un corso d acqua a regime torrentizio affluente in sinistra dell Ancinale denominato fosso Turriti. Il percorso guadagna poi quota raggiungendo i 200 metri s.l.m. in contrada Pietà, dove continuano ad essere presenti depositi di origine marina a facile erodibilità, essendo, come già detto, costituiti da sabbie, argille e conglomerati. Altre gallerie scavate in tali depositi consentono al tracciato di superare degli ostacoli collinari e mantenere la medesima pendenza fino a raggiungere la stazione di Petrizzi Gagliato (Farnia). Di seguito il tracciato sale di quota e passa sui materiali ignei costituenti il basamento su cui si sono allocati i depositi marini recenti. Tali rocce, essenzialmente gneiss e graniti, rappresentano dei materiali molto resistenti all erosione, pur costituendo localmente, a causa dell erosione spinta, delle fenomenologie di rilasci gravitativi dei materiali di alterazione, formati da sabbioni alterati ed a scarsa cementazione. In corrispondenza dell ex stazione di S.Vito sullo Jonio, si riprende il percorso entro ampi deposti alluvionali derivati dalle attività delle fiumare presenti :

in sito, con parte del tracciato ricavato entro i materiali granitici di sponda. I depositi di alterazione del substrato igneo costituiscono la parte rimanente del tracciato della ferrovia dismessa, fino a raggiungere l abitato di Chiaravalle centrale che deve il suo nome alla presenza di numerose frazioni montane ed ad un nucleo centrale appunto. 1($$2$2 TRATTO VIBO MARINA - PIZZO: Il tratto, che parte dalla frazione marina del comune di Vibo Valentia, è completamente obliterato dalle costruzioni che sono state edificate subito dopo la dismissione. Il percorso sale costantemente da pochi metri sul livello del mare fino a quasi 200 metri di quota, interessando ampie aree di terrazzo marino e versanti ripidi derivati dall evoluzione morfologica dei litotipi ignei del sottosuolo, in particolare graniti e granodioriti, che collegano il settore superiore con la costa. Le modificazioni antropiche dei versanti sono ben visibili e lo stesso percorso della ferrovia risulta essere ancora ben individuabile. Non sono evidenziabili particolari criticità lungo la tratta, a parte i settori limitrofi alle incisioni torrentizie, note per la particolare pericolosità in caso di piogge intense, in quanto in corrispondenza di essi le opere di protezione presenti, hanno perso la loro originaria funzione, dato che sono senza manutenzione da lungo tempo. TRATTO PIZZO VIBO VALENTIA SUPERIORE: Il percorso in questo tratto è stato ricavato sul bordo del primo terrazzo, alla base del versante superiore, quindi in posizione di relativa sicurezza, in quanto ubicato in corrispondenza del salto morfologico. La litologia che caratterizza l intero promontorio, di origine ignea, contribuisce alla sicurezza del percorso, che se pur in posizione a luoghi più esposta, non presenta particolari problematiche di instabilità tranne, come già detto, nei pressi delle incisioni dei versanti. Al passaggio rapido di quota in poco spazio si è avviato con un percorso tracciato a mezza costa in costante ascesa, alternato a settori con poco dislivello. Sostanziali modifiche in termini di trasformazioni urbanistiche del territorio sono avvenute a partire dal momento della dismissione della tratta ferroviaria, tanto da stravolgere il tracciato sopratutto nei pressi dei centri abitati. TRATTO VIBO VALENTIA SUPERIORE - MILETO: Il tracciato nella parte che va dal centro abitato di Vibo superiore a quello di Mileto, si mantiene a quote pressoché costanti, con poche oscillazioni. Questo è dovuto al fatto che tale tratto si sviluppa sul bordo superiore del terrazzo marino di Vibo. Tale condizione consente di ritenere buona parte della tratta in esame stabile agli effetti geomorfologici, ferme restando le considerazioni sulle incisioni torrentizie fatte per le tratte precedenti, che localmente hanno creato delle criticità in corrispondenza degli stacchi morfologici, con acque non più regimate che hanno invaso centri abitati e sedi stradali. Anche in questo tratto il tracciato è stato cancellato dalla nuova viabilità e dall espansione edilizia. 2 ):2 Il percorso ferroviario che parte dalla frazione Marina del comune di Gioiosa Jonica è inglobato nella viabilità urbana del centro abitato che si è sviluppato notevolmente negli ultimi anni. Questo tratto quindi oggi è di fatto una strada le cui banchine spesso sono costituite dalle opere di protezione ferroviaria. Esso si sviluppa in condizioni pianeggianti entro una piana alluvionale ed interseca piccoli alvei torrentizi in secca per la maggior parte dell anno. Con gradualità il tracciato interessa aree a quota sempre crescente lambendo il torrente Gallizzi, affluente in sinistra della fiumara Torbido, la più importante del territorio, con caratteristico ampio alveo asciutto. In questo tratto il percorso interessa aree di terrazzo marino con limitati salti di quota. In corrispondenza del nucleo abitato di Bernagallo, il tracciato si sviluppa entro limitati rilievi collinari, in condizioni di sufficiente stabilità geomorfologica, con pendenze nel complesso molto limitate. Segue poi un tratto che interessa nuovamente depositi alluvionali da tempo stabilizzati anche dalla vegetazione spontanea che è presente. Tale tratto che termina con la stazione del centro abitato, si interseca ad una viabilità preesistente ed esso medesimo costituisce un tratto di strada. Il vecchio tracciato prosegue poi inserito in un rilievo che inizia a toccare i 100 m. sul livello del mare avvicinandosi alla sponda destra della fiumara Levadio in direzione dell abitato di Martone. La morfologia di questo settore territoriale è condizionata dalla presenza dei due corsi d acqua e dal loro regime torrentizio. Esso ha generato grandi quantità di depositi alluvionali non sempre stabilizzati, che però in corrispondenza del tracciato ferroviario sono da essi separati mediante opere di sostegno e protezioni ripariali che ancora si conservano intatte. Attraversati i suddetti corsi d acqua poco oltre la vecchia stazione di Martone, e quella di Grotteria, ricadenti su sponde opposte dell alveo della fiumara Levadio, mediante due ponti di cui quello sulla fiumara Nebla più articolato nei pressi dell ex fermata S.Barbara, il tracciato si inerpica gradualmente in direzione di Mammola costeggiando il Torbido, rientrando nel versante collinare in corrispondenza di alcune incisioni vallive. L ultimo tratto si snoda all interno della valle creata da un altro affluente in sinistra del Torbido, la fiumara Chiaro che di fatto costituisce il limite occidentale del comune di Mammola >

9 " 1 &!" = La fase di diagnosi consiste nell associare ai diversi temi inizialmente individuati la corretta interpretazione, le cause dei problemi, le dimensioni, il grado d importanza assunto nel contesto esaminato. Essa si fonda sulla elaborazione delle analisi effettuate, dai sopralluoghi fatti (rilievo fotografico, ecc), dalla conoscenza tecnica, dal confronto avvenuto con i tecnici e gli amministratori dei singoli comuni interessati, delle problematiche sulla ricomposizione di un quadro di sintesi e sull eventuale confronto con i dati raccolti in contesti analoghi. Le criticità che possono sorgere per il recupero delle tratte ferroviarie dimesse riguardano principalmente: - STATO DELLA CONSERVAZIONE DEL TRACCIATO E DEI MANUFATTI DELL EX FERROVIA (utilizzazione attuale, stato di conservazione, ponti o viadotti demoliti, infiltrazioni d acqua nelle gallerie, regime di proprietà, ) - OROGRAFIA TERRITORIALE (dislivelli da superare a causa di forti pendenze, larghezze, smottamenti del terreno, inondazioni improvvise, ) - SICUREZZA (nodi pericolosi di connessione con la viabilità stradale, mancanza di illuminazione nelle gallerie e scarsa illuminazione nei punti pericolosi come negli attraversamenti, mancanza di parapetti di protezione nei viadotti e nei tratti di montagna, ) - ACCESSIBILITÀ IDENTITÀ (barriere architettoniche, mancanza di accesso ai luoghi di interesse turistico o ambientale, mancanza di collegamenti con centri abitativi a villaggi turistici ) Le criticità per le tratte oggetto d analisi sono state elencate come di seguito: %+:+ 1. Interruzione da Soverato alla frazione Martelli per la compresenza del tracciato con la ferrovia Catanzaro Reggio Calabria (per circa 1,790 Km); 2. Perdita del tracciato per la realizzazione di un marciapiede fino al bivio Turriti (per circa Km. 2,030) 3. Interruzione del tracciato a causa di una frana sull argine del fiume Ancinale in località Stazione di Satriano (al km. 5,930); 4. Interruzione del tracciato per una frana (al km. 7,865); 5. Interruzione del tracciato a causa di una frana prima della fermata Pietà; 6. In corrispondenza della fermata Farnia il percorso è stato interrotto a causa della costruzione di un campo sportivo (al km. 13,6); 7. Interruzione del tracciato per frana (al Km. 15,536); 8. Sostituzione del tracciato con la viabilità locale dalla fermata S. Vito fino a Chiaravalle per una lunghezza di km 6,5. 1(::2:2 1. Sostituzione del tracciato in diversi punti con la viabilità locale, dalla fermata di Vibo Marina alla fermata di Vibo Valentia - Pizzo per una lunghezza di km 2,1; 2. Interruzione del tracciato in corrispondenza dell area urbana di Pizzo per l intersezione con la strada statale n. 18, la demolizione di una galleria e la presenza di edifici residenziali; 3. Interruzione del tracciato a causa della demolizione di una galleria al km 5,9 dovuto ai lavori di costruzione dell autostrada; 4. Tracciato interrotto al km 6,6 per la presenza di un edificio agricolo; 5. Interruzione al km. 8,2 per sostituzione del tracciato con la viabilità e per un edificio privato; 6. Dopo la fermata Longobardi S. Onofrio presenza di vegetazione infestante; 7. Sostituzione del tracciato con la viabilità locale dalla località La Madonella al centro di Vibo Valentia per circa km. 0,540; 8. Sostituzione del tracciato in galleria con la viabilità locale per km. 0,425; 9. Interruzione del tracciato al km. 16,00, per la presenza di una rotatoria; 10. Lunga interruzione di circa km. 1,067 a causa della costruzione del tribunale e di una serie di lottizzazioni; 11. Dal Km. 17,8 al km. 22,0 circa sostituzione del tracciato con la viabilità locale; 12. In corrispondenza con l abitato di S. Gregorio (dal km. 23,00 al km. 25,70) il tracciato è stato assorbito dalla viabilità locale; 13. Viadotto in ferro al km. 25,70 senza piano di calpestio e galleria al km. 25,850 con presenza di una frana e di infiltrazioni d acqua;

14. Nel centro abitato di Mileto al km. 28,00 interruzione del tracciato dovuto all edificazione; 2 ):2 1. Sostituzione del tracciato con la viabilità locale da Marina di Gioiosa a Gioiosa Ionica per una lunghezza di km. 6,3; 2. Interruzione del tracciato in località S. Antonio al km. 7,00, dovuto alla costruzione della superstrada; 3. Dopo l abitato di S. Antonio ( per circa km. 0,460), sostituzione del tracciato con la viabilità locale; 4. Dalla fermata di Martone all intersezione con la strada statale 281 in località S.ta Barbara (per una lunghezza di km. 2,915), il tracciato è stato sostituito con la viabilità locale; 5. Interruzione al km. 12,60 per la presenza del museo MuSaBa; 6. Sostituzione del tracciato con la viabilità locale dal km. 13,00 (corrispondente all ingresso del museo) per circa km. 1,430 in direzione Mammola; 7. A Mammola, in corrispondenza del raccordo stradale per la Superstrada, interruzione del tracciato per mancanza del rilevato ferroviario.

6!!%!&!2!"!%! + La linea ferroviaria dismessa era composta da due parti fondamentali: la sovrastruttura ferroviaria e il corpo stradale. La sovrastruttura era costituita dal binario o armamento, formato dalle traverse e da una doppia fila di rotaie, e dalla massicciata, uno strato di pietrisco nel quale venivano incastrate le traverse. La massicciata, che poggiava sul corpo stradale chiamato piattaforma stradale, aveva la funzione di distribuire i carichi verticali sul corpo stradale oltre a consentire il drenaggio delle acque, essa contribuiva insieme all armamento all assorbimento dei molteplici sforzi connessi con la circolazione dei treni. Il corpo stradale, che è il complesso di tutte le opere che vengono eseguite per realizzare la piattaforma stradale secondo l andamento plano-altimetrico del tracciato, è del tutto simile a quello delle strade ordinarie per caratteristiche costruttive e di manutenzione ed è costituito da rilevati, viadotti, ponti, trincee, gallerie e opere d arte minori, come muri di sostegno, opere di drenaggio, La larghezza della piattaforma era di circa 4,5 m, sulla quale era posata una massicciata di uno spessore di 35 50 cm, un binario unico a scartamento ridotto di 950 m. posato su traverse in legno. :6> Nella situazione attuale il percorso ferroviario dismesso si presenta privo di traversine e di binari. Nei tratti abbandonati la massicciata è ancora presente anche se ridotta di spessore, in altri tratti la massicciata è completamente sparita e ha lasciato scoperto il corpo stradale diventando strada bianca o strada asfaltata. Si è scelto quindi una sezione di progetto di larghezza minima di 2,50 m, ammettendo brevi tratti con sezione non inferire a 2,00 m., laddove il sedime non è in grado di ospitare un percorso di larghezza ottimale. Nelle gallerie viene sfruttato tutta la larghezza utile (4,20 m), così come nei viadotti. Il progetto prevede il ripristino del percorso, con uno strato di pavimentazione di 10 20 cm in stabilizzato nei tratti dove la massicciata è ancora esistente o ridotta e ripristinando lo strato di asfalto nei tratti dove il corpo stradale è stato bitumato e si presenta in cattive condizioni. L uso della pavimentazione in misto granulare consente una miglior integrazione nell ambiente circostante ed è idonea anche per la percorrenza del cavallo. % % % % 7 7 4 4 ' " ' " " " ' ' ' ' ;; % ' % "4 ' ' "4 ' " " / / 4! $ ' 0 /$ $ ' 7 4 ' " > 6% ; =6> 7=> > ; "' "' 73 73 0 0 "' "' % ' % ' % " % " ' ' :6> :6> ; ; "! " % % % % 7 4 ' " 66> 6.6> % % ; ; % ' "4 ' " / 4 2' " " / 7/ "#,=> > @6=> > ; 4 2' " " / 7/ "# & $ $,=> > @6=> > ;,=6 La larghezza della piattaforma costituisce il vincolo per la progettazione del percorso e, di conseguenza, per le categorie di utenti ammesse lungo la via verde. Per garantire una circolazione sicura di pedoni e ciclisti con volumi di traffico significativi (fino a 300 utenti/ora), deve essere di almeno 2-3 m con banchine laterali di 0,5 1,50 m.

)+) ) Le tipologie individuate per il progetto sono elencate di seguito. Ogni tipologia rimanda ad una schede che si trova in allegato. Ogni scheda contiene una breve descrizione della situazione di stato di fatto sulla quale applicare la tipologia, una descrizione delle lavorazioni previste e relativa scheda di computo metrico per chilometro; inoltre contiene delle foto che illustrano la situazione attuale tipo sulla quale s intende applicare la tipologia e dei disegni con sezioni e planimetrie che spiegano ulteriormente il progetto. 1A Percorso verde in misto granulare su massicciata esistente (fuori della galleria) 1B Percorso verde in galleria in misto granulare con installazione di nuova illuminazione 2 Percorso verde in misto granulare su strada bianca esistente 3 Percorso verde in misto granulare con nuova fondazione 4A - 4B Percorso verde su pavimentazione esistente in conglomerato bituminoso (fuori e % )+ :) )>* %)?$3$@A Per rendere sicuro il percorso sul tracciato dell ex ferrovia, è necessario organizzare in modo adeguato gli attraversamenti del percorso con altre strade principali o laterali per garantire la continuità del percorso e un collegamento sicuro. Gli attraversamenti dovranno quindi essere posti in sicurezza con adeguate protezioni e forniti di una idonea illuminazione e segnaletica. ) *)(')*>++) )+B ' ) ) ) A Quando il tracciato non si riconosce più all interno dei centri urbani perché assorbito dal tessuto urbano, si possono ipotizzare Zone a Traffico Moderato (Zone 30 o Zone Residenziali) cioè ambiti a ciclabilita diffusa dove al loro interno non vengono progettati percorsi ciclabili separati dal traffico automobilistico ma va promossa la promiscuità tra ciclisti, pedoni e veicoli a motore. dentro galleria) 5 Percorso verde con segnaletica verticale ed orizzontale 6 Percorso verde alternativo con riserva corsia o pista su strada asfaltata esistente 7A Attraversamento ciclo pedonale colorato a raso 8A 8B Attraversamento ciclo pedonale con piattaforma colorata 9A 9B Attraversamento ciclo pedonale colorato con isola spartitraffico su strada principale Attraversamento ciclo pedonale colorato con isola spartitraffico su strada laterale 10 Dispositivo puntuale di moderazione della velocità su strada a 30 km/h 13 Punto attrezzato, parcheggi e rastrelliere per biciclette 14 Nodi d interscambio 15 A Percorso verde in misto granulare su ponti o viadotti esistenti, compresa la realizzazione dei parapetti 16 Passerella in legno All interno delle ZTM Vengono utilizzati cartelli d indicazione per garantire il collegamento del percorso verde. La promiscuità tra i vari utenti è possibile solo attraverso un adeguata progettazione degli spazi pubblici che preveda dispositivi puntuali di moderazione del traffico per la riduzione delle velocità dei mezzi motorizzati, garantendo velocità inferiori ai 30 km/h più compatibili con gli utenti delle vie verdi. Per realizzare le zone 30 e le zone residenziali si devono creare varchi di ingresso e di uscita che fungono da porta alla zona; le soluzioni infrastrutturali che permettono di garantire una velocità inferiore ai 30Kmh sono principalmente chicane, restringimenti della carreggiata,,

attraversamenti pedonali rialzati, mini rotatorie. È inoltre possibile consentire il transito delle biciclette contromano con soluzioni di segnaletica e piccoli interventi nei punti più pericolosi. Di seguito sono elencati i principi di una ZTM: - gli ingressi e le uscite devono essere chiaramente riconoscibili e segnalati con appositi cartelli - il percorso verde deve essere indicato con la segnaletica apposita d indicazione usata per tutto l itinerario in modo da garantire la continuità del percorso - il traffico proveniente da destra alle intersezioni ha sempre la precedenza piante di una stazione tipo - la sosta lungo le strade è consentita solo negli spazi indicati da segnaletica 2220 - gli utenti non motorizzati possono muoversi ovunque sulla strada - le auto devono viaggiare a passo d uomo - le automobili, i ciclomotori e i ciclisti non devono intralciare i pedoni, e i pedoni non devono intralciare inutilmente i veicoli 720 0,40 3,85 820 "))' ((:C(:(>* %)5DA 100 L integrazione modale a favore del turismo in bici, ha come obiettivo principale il trasporto della bicicletta su tutti i mezzi pubblici (come avviene già in gran parte dell Europa), in modo da estendere il territorio da esplorare e da conoscere praticando il cicloturismo. pianta primo piano 1020 1200 2255 Sarà importante quindi permettere il trasporto della bicicletta sui mezzi pubblici cittadini, sui treni, sulle navi, sui traghetti e anche sugli aerei. Potranno essere introdotte facilitazioni tariffarie per il trasporto pubblico combinate con ingresso a mostre, musei, aree archeologiche, palazzi storici. 700 0,40 0,00 Considerando le notevoli distanze tra i luoghi d interesse, è importante l organizzazione del 820 servizio d interscambio locale (anche a chiamata), in corrispondenza delle ex fermate o ex stazioni, delle fermate ferroviarie in funzione, delle stazioni del trasporto pubblico su gomma, in prossimità di luoghi d interesse storico o turistico, all inizio e alla fine del percorso. È 120 necessario inoltre, predisporre dei parcheggi di interscambio per auto - bicicletta, bus- bicicletta 1060 1195 con noleggio bici e con assistenza tecnica. pianta piano terra 1 + ))*) *+>* %)59A Le vecchie stazioni ferroviarie i caselli e altri manufatti annessi ( servizi igienici o piccoli forni ) possono essere convertiti e usati come strutture integrative al percorso verde. Usi possibili sono punti di ristoro, ostelli, punti d informazione, museo, noleggio per biciclette, punto di assistenza. I fabbricati recuperati sono possibilmente affiancati anche da parcheggio che funge d interscambio auto piedi, auto bicicletta, auto cavallo 6

% )' ) )' * +>* %)6A La strategia progettuale proposta è quella di valorizzare il percorso attraverso la realizzazione di una opportuna segnaletica informativa e di segnalazione che comprenderà: - cartelli informativi: contenenti la mappa del percorso con le altimetrie, i punti di ristoro e di interscambio, di noleggio biciclette, le risorse presenti nel territorio, luoghi di ritrovo, agriturismo, maneggi, musei, castelli, e gli indirizzi utili. Questi cartelli dovranno essere posti in corrispondenza dei centri abitati e delle aree d interscambio. - Cartelli di indicazione di direzione: contenenti la direzione, le distanze e le pendenze (quando sono superiori del 5%). Quest ultimi dovranno essere posizionati alle intersezioni. - Cartelli informativi sugli elementi d interesse storico culturale e naturalistico. Posizionati davanti gli elementi di maggior interesse. Né il Codice della Strada, né il Regolamento di Attuazione forniscono indicazioni relative alla segnaletica per itinerari ciclabili. Recentemente la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), in attesa di una normativa nazionale, ha proposto una segnaletica compatibile con quella del Codice della Strada. In allegato alcuni esempi di cartelli studiati per la via verde di progetto. Di seguito esempi di segnaletica informativa straniera e italiana:?

%+:+ L ex -tracciato ferroviario Soverato - Chiaravalle è stato progettualmente diviso in 8 tratte che si distinguono per omogeneità territoriali, per morfologia del terreno, per interesse ambientale e stato di conservazione del tracciato. Nelle aree urbanizzate si tiene conto della continuità del percorso, della funzione svolta nel tessuto viario, della presenza di piste ciclabili esistenti, della presenza di strade che hanno occupato la strada ferrata dimessa, delle recinzioni o degli ostacoli che ne impediscono il Dati di progetto della via verde ex- tracciato ferroviario percorso verde alternativo all'ex - tracciato ferroviario allungamento tracciato totale percorso verde % tracciato ex ferrovia % tracciato nuovo costi costo/m omogeneità del percorso comuni interessati stabilizzato o (m) asfalto (m) strada bianca (m) Tratto 1: Soverato - Martelli (1800 mt) 1800 1260-540 1260 70% 30% 260.062,04 206,40 1.260 - Soverato - Satriano Tratto 2: Martelli - Bivio Turriti (2200 mt) 2200 0 0 2200 100% 0% 213.604,26 97,09 1.580 620 Satriano Tratto 3: Bivio Turriti - Satriano (2500 mt) 2500 1950 0 2500 22% 78% 170.596,47 68,24-2.500 Satriano Tratto 4: Satriano - Pietà (4000 mt) 4000 0 0 4000 100% 0% 237.313,56 59,33-4.000 Satriano - Gagliato - Petrizzi Tratto 5: Pietà - Farnia (3100 mt) 3100 0 0 3100 100% 0% 285.543,80 92,11-3.100 Petrizzi Tratto 6: Farnia - San Vito (3500 mt) 3500 210 85 3585 98% 3% 152.918,28 42,66 210 3.375 Petrizzi - San Vito sullo Ionio - Chiaravalle Tratto 7: San Vito - Pirivoglia (3900 mt) 3900 0 0 3900 100% 0% 398.746,32 102,24 2.750 1.150 San Vito sullo Ionio - Chiaravalle Tratto 8: Pirivoglia - Chiaravalle (2600 mt) 2600 0 0 2600 100% 0% 397.108,80 152,73 2.250 350 Chiaravalle TOTALI 23600 3420-455 23145 86% 14% 2.115.893,53 102,60 8.050 15.095 8

passaggio. Nella tabella sono riportati i dati di progetto ed in particolare le lunghezze delle tratte dello stato di fatto dell ex tracciato e la differenza di lunghezza qualora il progetto della via verde preveda l allungamento / riduzione per questioni di sicurezza o per interruzioni di difficile ripristino. In questo caso il progetto prevede una riduzione del percorso rispetto ex tracciato ferroviario di 455 m, per un totale di 23.145 m. L 86% del percorso verde sfrutta il tracciato dell ex ferrovia mentre per il 14% è ricavato su strade alternative sterrate o in asfalto, trattate con dispositivi di moderazione delle velocità per garantire la continuità in sicurezza del percorso stesso. Nella tabella sono indicate anche i costi per singole tratte e il costo medio per metro lineare per ciascuna tratta. Il costo totale del percorso è di 2.115.893,53 euro di lavori, per una media di 102,60 euro al metro lineare. Sono inoltre indicate le lunghezze per omogeneità di materiali distinguendo i tratti di via verde in asfalto e i tratti in strada bianca o stabilizzato. Ben il 35% del precorso verde è su strada asfaltata. Sono stati elencati i comuni interessati in relazione alle singole tratte di percorso verde da realizzare. Ogni amministrazione ha la possibilità di ricavare i costi del percorso verde insistente sul proprio territorio comunale. Di seguito le descrizioni per singole tratte. Tratto 1: stazione di Soverato frazione di Martelli Il percorso verde inizia in corrispondenza della ex stazione ferroviaria esistente di Soverato (oggi diventata stazione del trasporto pubblico su gomma) e si sviluppa verso ovest lungo una nuova strada fino alla frazione di Martelli. Da questa, prosegue verso Sud fino all incrocio con la SS.182 e quindi si ricollega con l ex tracciato della ferrovia per mezzo di un attraversamento ciclo-pedonale sicuro. Questo tratto, lungo circa mt. 1270, viene previsto con riserva ciclabile mono-direzionale su ambo i lati della strada. Come partenza del percorso, ma anche per la vicina fermata sulla linea ferroviaria Catanzaro- Reggio Calabria, la stazione di Soverato dovrà diventare un nodo d interscambio fondamentale. Il progetto prevede che la fermata sia fornita di tutti i servizi di ristoro, sosta moto ed auto, noleggio e custodia bici. Il collegamento tra la fermata e il centro di Soverato con l area balneare avverrà attraverso il sottopasso stradale esistente grazie ad un allargamento del marciapiede. Tratto 2: frazione di Martelli bivio Turriti Il percorso verde prosegue lungo la strada in direzione Satriano fino al Bivio Turriti (lunghezza mt. 2135) sfruttando in parte dei tratti di strade bianche e in parte il marciapiede esistente sul lato Sud della strada, passando per la fermata di Laganosa attualmente abitata. Il progetto prevede una sistemazione superficiale in misto granulare per le strade bianche, mentre per il marciapiede è previsto la realizzazione della segnaletica verticale ed orizzontale. Tratto 3: bivio Turriti stazione di Satriano Il tratto che va dal ponte presso il Bivio Turriti e la stazione di Satriano, lungo circa mt. 2415 e con un dislivello di mt. 72, prevede un percorso bi-direzionale sul lato sud della strada a causa dell interruzione dell ex tracciato dovuto alla frana presente sull argine del fiume Ancinale. Il nuovo percorso viene previsto in misto granulare con nuova fondazione stradale. Vengono inoltre sostituite le balaustre del ponte con dei parapetti più alti e a noma di legge. La fermata di Satriano, in ottimo stato (attualmente abitata), si trova lungo la strada per il paese di Satriano all imbocco della prima galleria e si presta a nodo d interscambio per tutte le attività ricreative-turistiche utili al percorso verde. Un attraversamento sicuro con isole spartitraffico insormontabili viene previsto lungo la statale in prossimità della fermata di Satriano. Tratto 4: stazione di Satriano fermata Pietà Il tratto in salita compreso tra la fermata di Satriano e la fermata Pietà lungo circa mt. 4000 con un dislivello mt. 134, sfrutta la massicciata in buono stato presente lungo il percorso. Si prevede quindi la sistemazione superficiale della pavimentazione con materiali naturali sia per le parti in galleria che per le parti a cielo aperto, l illuminazione delle tre gallerie e il ripristino del tracciato interrotto in due punti a causa di smottamenti o frane. A metà di questo tratto, dopo circa mt. 2000 di salita, viene recuperato un casello per dare la possibilità di un ristoro agli utenti. Tratto 5: fermata Pietà fermata Farnia Tra la fermata Pietà e la fermata Farnia ex Petrizzi Gagliato (attualmente entrambi abitate), di circa mt. 3100, il percorso si sviluppa in salita con un dislivello di circa mt. 100. Il tratto, molto suggestivo, si snoda attraverso una serie di ponti, e gallerie con splendide viste verso il mare. Il progetto prevede una sistemazione del fondo stradale e la posa di misto granulare lungo tutto il percorso. La sistemazione dei parapetti di alcuni ponti e la realizzazione dell illuminazione nelle gallerie completano le opere. Le due fermate, in discreto stato manutentivo, si prestano a diventare nodi d interscambio a servizio del percorso verde, con parcheggi aree di ristoro e di pernottamento. Per quanto riguarda la fermata Farnia attualmente occupata esiste la possibilità di sistemare un fabbricato disabitato nelle vicinanze, libero ma da restaurare. Tratto 6: fermata Farnia fermata di San Vito Il tratto tra la fermata Farnia ex Petrizzi Gagliato e la fermata San Vito sullo Ionio, privo di dislivelli significativi è lungo circa mt. 3500. Il tratto presenta due interruzioni di facile soluzione: la prima in prossimità della fermata Farnia per la presenza di un campo sportivo 9

agevolmente superabile da una strada asfaltata già presente lungo il suo perimetro, l altro per una frana in località Ponte Vaccarizzo dove i lavori riguarderanno il consolidamento del tratto e il ripristino del tracciato interrotto. In questa parte della tratta Soverato-Chiaravalle, la sistemazione del percorso porta un beneficio non solo agli utenti, ma anche ai proprietari dei terreni coltivati per l accesso dei fondi agricoli presenti in questa zona. Tratto 7: fermata di San Vito fermata Pirivoglia Tra la fermata di San Vito sullo Ionio e la fermata Pirivoglia il tracciato procede in salita con un dislivello di oltre mt. 100 per una lunghezza di mt. 3900. Per motivi legati alla presenza di edifici rurali, il tratto verso Chiaravalle, per oltre la metà della sua lunghezza è stato asfaltato e di fatto trasformato in strada, mentre per l altra metà è rimasta strada bianca a servizio dei fondi agricoli. Il progetto per la parte bitumata, vista la presenza di veicoli, prevede la moderazione del traffico attraverso sistemi puntuali (restringimenti, platee rialzate ecc.) e la realizzazione di una riserva ciclabile attraverso una fascia di colore rosso. Per quanto riguarda la parte in ghiaia i lavori prevedono la sistemazione delle parti sconnesse con la posa di materiale inerte. Per la sicurezza degli attraversamenti sulle strade principali il progetto prevede la realizzazione d isole spartitraffico, asfalto colorato e nuova illuminazione. Tratto 8: fermata Pirivoglia stazione di Chiaravalle Il tratto tra la fermata di Pirivoglia e la stazione di Chiaravalle Centrale lungo mt. 2600 e con un dislivello di mt. 50 (a quota m. 518 sul livello del mare) porta il percorso verde al termine del suo tragitto. Si può osservare che la densità di abitazioni di tipo rurale tende ad aumentare avvicinandosi a Chiaravalle in cui si trova la stazione conclusiva della ferrovia dismessa e dove il progetto indica un nodo d interscambio importante, fornito di tutti i servizi di ristoro, sosta moto ed auto, noleggio e custodia bici. Da Chiaravalle partono una serie di strade, percorsi e sentieri che si snodano verso il Parco Naturale Regionale delle Serre con un grande patrimonio paesaggistico naturale e con tantissime testimonianze storiche come la Cattolica di Stilo o la più vicina Certosa di Serra San Bruno. Il progetto prevede la realizzazione di una riserva ciclabile attraverso una fascia di colore rosso e una serie di dispositivi di moderazione del traffico in corrispondenza delle intersezioni stradali. :

Nella tabella sono riportati i dati di progetto ed in particolare le lunghezze delle tratte dello 1($$2$2 stato di fatto dell ex tracciato e la differenza di lunghezza qualora il progetto della via verde preveda l allungamento / riduzione per questioni di sicurezza o per interruzioni di difficile L ex -tracciato ferroviario Vibo-Pizzo-Maierato-Mileto è stato progettualmente diviso in 7 ripristino. tratte che si distinguono per omogeneità territoriali, per morfologia del terreno, per interesse In questo caso il progetto prevede una riduzione del percorso rispetto ex tracciato ferroviario di ambientale e stato di conservazione del tracciato. 230 m, per un totale di 27.800 m. Nelle aree urbanizzate si tiene conto della continuità del percorso, della funzione svolta nel L 85% del percorso verde sfrutta il tracciato dell ex ferrovia mentre per il 15% è ricavato su tessuto viario, della presenza di piste ciclabili esistenti, della presenza di strade che hanno strade alternative sterrate o in asfalto, trattate con dispositivi di moderazione delle velocità per occupato la strada ferrata dimessa, delle recinzioni o degli ostacoli che ne impediscono il Dati di progetto della via verde ex- tracciato ferroviario percorso verde alternativo all'ex - tracciato ferroviario allungamento tracciato totale percorso verde % tracciato ex ferrovia % tracciato nuovo costi costo/m omogeneità del percorso comuni interessati stabilizzato o strada bianca (m) asfalto (m) (m) Tratto 1: st. Vibo Marina - primo casello 2100 0 0 2100 14% 86% 224.618,97 106,96 1.510 590 Vibo Valentia Tratto 2: primo casello - st. di Pizzo 2600 0 0 2600 100% 0% 170.136,43 65,44 100 2.500 Vibo Valentia - Pizzo Tratto 3: st. di Pizzo - st. Longobardi 5100 1050-610 4500 88% 12% 363.766,06 80,84 50 4.450 Pizzo - Vibo Valentia Tratto 4: st. Longobardi - Vibo Valentia 5300 0 0 5300 100% 0% 356.818,23 67,32 3.000 2.300 Vibo Valentia Tratto 5: st. Vibo Valentia - Cessaniti Jonadi 6000 650 180 6200 97% 3% 626.951,44 101,12 3.900 2.300 Vibo Valentia - Jonadi Tratto 6: Cessaniti Jonadi - Costantino Calabro 2300 0 0 2300 100% 0% 154.904,86 67,35 400 1.900 Tratto 7: Costantino Calabro - Mileto 4600 500 200 4800 96% 4% 495.569,15 103,24 2.200 2.600 Jonadi - San Costantino Calabro San Costantino Calabro - Mileto TOTALI 28000 2200-230 27800 85% 15% 2.392.765,14 84,61 11.160 16.640 passaggio. garantire la continuità in sicurezza del percorso stesso. >