Elaborato Comune di ARCOLE Provincia di Verona P.I. IV variante Scala Relazione Programmatica estratti normativi estratti cartografici Variante al Piano degli Interventi per approvazione del progetto preliminare dell opera denominata Ampliamento e adeguamento del Museo Napoleonico che costituisce adozione di variante urbanistica parziale al vigente Piano degli Interventi ai sensi di quanto disposto dalla L.R. 11/2004 e ss.mm.ii. e così come disposto dall art. 19, comma 2, del D.P.R. 08 giugno 2001, n. 327 e ss.mm.ii. Comune di Arcole Sindaco On. Giovanna Negro Progettista Progetto Preliminare Arch. Rita Strapparava Progettista modifiche urbanistiche Arch. Emanuela Volta Settembre 2014
Sommario 1. LE NTO DEL PIANO DEGLI INTERVENTI... 4 ART. 25 ZONE A CENTRO STORICO...4 Art. 25.1 Destinazioni d uso... 4 2. LA MODIFICA NORMATIVA IN VARIANTE... 4 ART. 25 ZONE A CENTRO STORICO...4 Art. 25.1 Destinazioni d uso... 4 3. ESTRATTI PIANO DEGLI INTERVENTI SCALA 1:5000 MODIFICHE GRAFICHE... 6 4. ESTRATTI PIANO DEGLI INTERVENTI SCALA 1:2000 MODIFICHE GRAFICHE... 7 5. AGGIORNAMENTO SCHEDATURA CENTRO STORICO... 8 Pag. 2
Premessa La Variante al Piano degli Interventi è concomitante all approvazione del progetto preliminare dell opera denominata Ampliamento e adeguamento del Museo Napoleonico che costituisce adozione di variante urbanistica parziale al vigente Piano degli Interventi ai sensi di quanto disposto dalla L.R. 11/2004 e ss.mm.ii. e così come disposto dall art. 19, comma 2, del D.P.R. 08 giugno 2001, n. 327 e ss.mm.ii. La presente variante modifica le cartografie vigenti del Piano degli nterventi, inserendo un ambito di ZTO F2 Zone di interesse comune, soggetta ad esproprio, all interno del Centro Storico, a comprendere anche la porzione già esistente del Museo Napoleonico. La variante comporta anche l adeguamento normativo delle NTO inserendo la possibilità di realizzare ambiti di interesse comune, se puntualmente individuati come ZTO a standard, all interno dei Centri Storici. Viene data inoltre la possibilità di operare tramite strumenti procedurali che favoriscano l interazione tra Pubblico e Privato, in attuazione di quanto ammesso dalla LRV n 11/2004. Pag. 3
MODIFICHE NORMATIVE 1. Le NTO del Piano degli Interventi ART. 25 ZONE A CENTRO STORICO Art. 25.1 Destinazioni d uso 1. Le destinazioni d uso ammesse in quest ambito sono: - residenza; - commercio al dettaglio; - uffici pubblici e privati; - magazzini e depositi commerciali con una superficie massima di mq. 150 per unità locale; - attività artigianali limitatamente ai piani terra e a condizione che: a) le attività non rientrino nell elenco di cui al D.M. del 19 novembre 1981 (così come sostituito dal D.M. 2 marzo 1987 e s.m.i) e non siano fonte di emissioni inquinanti e di molestie comunque nocive ai residenti. A tal fine ogni cambio di processo produttivo deve essere segnalato al Comune e agli uffici competenti, in caso di omissione è prevista la decadenza della certificazione di agibilità; b) il volume e la superficie utile di calpestio destinati alla singola attività artigianale siano inferiori rispettivamente a 601 mc e 151 mq e non sorgano in edifici ad esclusiva destinazione artigianale e/o a esclusiva destinazione diversa dalla residenza; c) le attività non si insedino in fabbricati a cui sono attributi gradi di protezione 1, 2 3 - alberghi, pensioni, ristoranti, bar; - banche; - sedi di enti, associazioni, ecc.; - cinema, teatri e altri luoghi di svago 2. Sono ammessi altresì i servizi pertinenti agli insediamenti residenziali, in relazione agli standards urbanistici. Le destinazioni d uso non ammesse sono: - industrie; - ospedali; - macelli; - distributori di carburante; - stalle, scuderie e fabbricati adibiti ad allevamento di animali; - tutte le attività che a giudizio dell Amministrazione comunale siano incompatibili con il carattere residenziale della zona e le attività estranee al contesto non considerate "di servizio" (calzolaio, parrucchiere, riparatore radio/tv, ecc) 1. Per ciò che concerne g1i edifici di valore architettonico, storico o ambientale, oggetto di apposita individuazione tramite schede B, si richiamano, ad integrazione delle presenti norme, le disposizioni riportate nelle relative schede. 2. Sono escluse le attività di interesse comune (di uso collettivo), comprese le attività culturali di carattere religioso e/o di culto, le quali vengono meglio descritte e normate nello specifico Art. 57.2 Zona F2 - Aree per attrezzature di interesse comune delle presenti NTO. 2. La modifica normativa in Variante ART. 25 ZONE A CENTRO STORICO Art. 25.1 Destinazioni d uso 1. Le destinazioni d uso ammesse in quest ambito sono: - residenza; - commercio al dettaglio; Pag. 4
- uffici pubblici e privati; - magazzini e depositi commerciali con una superficie massima di mq. 150 per unità locale; - attività artigianali limitatamente ai piani terra e a condizione che: a) le attività non rientrino nell elenco di cui al D.M. del 19 novembre 1981 (così come sostituito dal D.M. 2 marzo 1987 e s.m.i) e non siano fonte di emissioni inquinanti e di molestie comunque nocive ai residenti. A tal fine ogni cambio di processo produttivo deve essere segnalato al Comune e agli uffici competenti, in caso di omissione è prevista la decadenza della certificazione di agibilità; b) il volume e la superficie utile di calpestio destinati alla singola attività artigianale siano inferiori rispettivamente a 601 mc e 151 mq e non sorgano in edifici ad esclusiva destinazione artigianale e/o a esclusiva destinazione diversa dalla residenza; c) le attività non si insedino in fabbricati a cui sono attributi gradi di protezione 1, 2 3 - alberghi, pensioni, ristoranti, bar; - banche; - sedi di enti, associazioni, ecc.; - cinema, teatri e altri luoghi di svago - Attività museali e altre attività di interesse comune compatibili con il contesto, realizzabili anche previo accordo Pubblico/Privato ai sensi dell Art. 6 LRV n 11/2004, o convenzionate in ambiti individuati come F2 all interno del perimetro del centro Storico. La nuova edificazione deve rispondere alle indicazioni progettuali esistenti previste dalla Schedatura vigente per il centro storico, e comunque operare nel rispetto limiti delle sagome dalla stessa individuate. In caso di modifica della schedatura vigente si faccia riferimento alla procedura di variante puntuale al PI di cui all art. 18 della LRV n 11/2004. 2. Sono ammessi altresì i servizi pertinenti agli insediamenti residenziali, in relazione agli standards urbanistici. Le destinazioni d uso non ammesse sono: - industrie; - ospedali; - macelli; - distributori di carburante; - stalle, scuderie e fabbricati adibiti ad allevamento di animali; - tutte le attività che a giudizio dell Amministrazione comunale siano incompatibili con il carattere residenziale della zona e le attività estranee al contesto non considerate "di servizio" (calzolaio, parrucchiere, riparatore radio/tv, ecc) 3. Per ciò che concerne gli edifici di valore architettonico, storico o ambientale, oggetto di apposita individuazione tramite schede B, si richiamano, ad integrazione delle presenti norme, le disposizioni riportate nelle relative schede. 4. Sono escluse le attività di interesse comune (di uso collettivo), comprese le attività culturali di carattere religioso e/o di culto, le quali vengono meglio descritte e normate nello specifico Art. 57.2 Zona F2 - Aree per attrezzature di interesse comune delle presenti NTO. 4. In caso di individuazione di ambiti a standard urbanistici all interno del perimetro del Centro Storico, si faccia riferimento all Art. 34 Vincoli urbanistici preordinati all'esproprio della LRV n 11/2004 e smi. I vincoli preordinati all esproprio hanno la durata di cinque anni e possono essere reiterati una sola volta e per la stessa durata. Il comune può, anche su proposta dei proprietari interessati, definire forme alternative all'espropriazione. Tali forme seguono i criteri della perequazione di cui all articolo 35 della LVR n 11/2004 e smi, ovvero possono consistere nella permuta con altri immobili o con quote edificatorie all'interno dei piani urbanistici oppure nella partecipazione dei proprietari medesimi alla realizzazione delle attrezzature e dei servizi pubblici localizzati dal piano degli interventi su immobili dagli stessi posseduti. L attuazione può avvenire attraverso la sottoscrizione di accordi pubblico/privato. Qualora il comune reiteri il vincolo decaduto ai sensi del comma 1, sono dovuti al proprietario o agli aventi titolo un indennizzo nella misura e con le modalità previste dalla normativa vigente ovvero adeguate forme di compensazione ai sensi dell'articolo 37 della LVR n 11/2004 e smi. 5. Negli ambiti di interesse comune individuati all interno dei centri storici è ammessa negli spazi scoperti la realizzazione di parcheggi e di zone a verde, funzionali al tipo di utilizzo dell area a Standard. Pag. 5
MODIFICHE GRAFICHE 3. Estratti Piano degli Interventi Scala 1:5000 Modifiche grafiche Stato di fatto Stato di progetto Pag. 6
4. Estratti Piano degli Interventi Scala 1:2000 Modifiche grafiche Stato di fatto Stato di progetto Pag. 7
MODIFICHE SCHEDATURA CENTRO STORICO 5. Aggiornamento schedatura Centro Storico Sedime di intervento Pag. 8
Stato di fatto Pag. 9
Stato di progetto Pag. 10