INDAGINI GEOLOGICHE PREORDINATE ALLA REDAZIONE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO

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DTE 01.07 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 1 DI 5 01 2016.04.29 Modifiche per commenti Accredia 00 2013.02.22 Emissione per UNI CEI EN ISO/IEC 17065 Rev. Data Descrizione Redazione Controllo Approvazione INDICE DELLE EMISSIONI Il presente documento è di proprietà della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi Se ne vieta la riproduzione (L. 22.04.41 633 e successivi aggiornamenti) L autorizzazione alla distribuzione in copia controllata o non controllata all esterno dell Azienda è rilasciata dalla Direzione.

DTE 01.07 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 2 DI 5 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 3 3 REQUISITI... 3

DTE 01.07 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 3 DI 5 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Scopo del presente standard è quello di definire i requisiti dello studio geologico di eccellenza inerenti le Indagini geologiche preordinate alla redazione di uno strumento urbanistico. 2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DTE 01 Disciplinare Tecnico Normativa di riferimento (nazionale) D.P.R. 380/01 D.M. 14.01.2008 (NTC) Circolare 02.02.2009, n 617 (Istruzioni per l applicazione NTC) Normativa di riferimento (regionale) A cura di ciascun O.R.. 3 REQUISITI 1. Localizzazione geografica del centro abitato/contrada/frazione/borgata su base cartografica 1:5.000 (Carta Tecnica Regionale) con indicazione del/dei numero/i di elemento (il numero è composto da 6 ncifre di cui le prime tre sono relative al Foglio IGMI in scala 1:50.000); nel caso in cui l area di studio fosse distante dal centro abitato/ contrada/frazione/borgata e tale, comunque, da non consentire l individuazione dell area all interno di uno stralcio in formato A3, è possibile utilizzare la base cartografica in scala 1:25.000 (Tavoletta) edita dal I.G.M.I. (indicando il numero ed il nome della Tavoletta) per la sola localizzazione dell area. 2. Studio bibliografico preliminare con indicazione delle fonti consultate (da riportare in appendice alla relazione). Lo studio bibliografico non può prescindere dalla consultazione degli studi a carattere territoriale (Studio a scala regionale, Progetto IFFI, ecc.) e di quelli propedeutici alla redazione del Piano per l Assetto Idrogeologico del bacino idrogeologico di afferenza (carta inventario dei fenomeni franosi e valanghivi, carta della pericolosità da frana). Per questo ultimo caso devono essere riportati, all interno della relazione o in tavole allegate, gli stralci tematici suddetti riguardanti l area di studio. 3. Analisi fotointerpretativa su idonea base aerofotogrammetrica con ricostruzione delle lineazioni tettoniche principali e di eventuali fronti di sovrascorrimento, delle aree soggette a fenomenologie morfoevolutive di versante. L esito dell analisi fotointerpretativa (per i PRG, Piani Urbanistici o Strutturali, i PdF e le loro varianti generali, dovrà essere indicato anche il numero delle strisciate e dei fotogrammi consultati, nonché l anno di volo e la quota di ripresa) dovrà essere opportunamente descritto all interno della relazione. 4. Rilevamento geolitologico e geomorfologico di campagna sull area di studio e su una significativa porzione di territorio circostante (scala 1:2.000 1:5.000). 5. Programmazione ed esecuzione di una campagna di indagini dirette (sondaggi geognostici, prove, ecc.) e indirette (prospezioni di superficie e ) volta alla caratterizzazione litologica e geometrica del sottosuolo. Il numero di indagini è funzione del numero di indagini preesistenti e della complessità geologica e geomorfologica ma non può prescindere dalla caratterizzazione litostratigrafica minima per ciascuna facies, dall analisi puntuale in corrispondenza dei settori destinati ad edifici di interesse strategico e dalla predisposizione di strumentazioni dicontrollo dei livelli freatici, soprattutto in assenza di pozzi o emergenze idriche nell area. 6. Repertorio fotografico con indicazione dei punti di ripresa delle immagini terrestri. 7. Redazione della carta delle acclività (scala 1:5.000 o maggiore).

DTE 01.07 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 4 DI 5 8. Redazione della carta delle pericolosità naturali (scala 1:5.000 o maggiore). 9. Redazione della Carta litologica con ubicazione delle indagini (scala 1:5.000 o maggiore) su base topografica C.T.R. o piano quotato a curve di livello opportunamente rilevato. Lo strato informativo deve descrivere esclusivamente la natura petrografica e sedimentologica dei terreni affioranti (calcare, marna, sabbia, conglomerato, ecc.) senza attribuzioni di carattere formazionale che dovranno, invece, essere descritte all interno dell elaborato di sintesi (relazione) anche facendo ricorso a stralci cartografici geologici (in cui, viceversa, vengono indicate le Formazioni) o schemi strutturali (in cui vengono indicate le Unità). 10. Redazione della Carta geomorfologica (scala 1:5.000 o maggiore) su base topografica C.T.R. o piano quotato a curve di livello opportunamente rilevato. Lo strato informativo sarà descritto attraverso linee colorate o poligoni campiti mai riempimenti solidi - e secondo la simbologia proposta dal Gruppo Nazionale Geografia Fisica e Geomorfologia (1994). Le forme saranno distinte per agente geomorfologico limitatamente a quelle rilevate sul terreno e mediante l analisi fotointerpretativa (la legenda non dovrà contenere simboli non contenuti in carta). 11. Redazione di Profili litologici significativi (in corrispondenza dei settori di intervento e con indicazione delle opere) con ubicazione delle indagini in scala quadra e a scala alterata (10:1 della scala quadra sull asse delle ordinate) su base topografica C.T.R. o piano quotato a curve di livello opportunamente rilevato. Ogni profilo dovrà recare la doppia scala delle ordinate (a destra ed a sinistra) con quote espresse in metri sul livello del mare (m s.l.m.). Ciascun profilo dovrà contenere almeno due indagini geognostiche puntuali (sondaggi, prove statiche o continue, ecc.) realizzate in asse al profilo. Gli spessori delle diverse unità litologiche dovranno essere congruenti con i risultati delle indagini dirette. Eventuali indagini proiettate, che potranno essere aggiunte a quelle eseguite lungo la traccia di profilo, dovranno essere indicate con diverso cromatismo/simbolo a partire dalla loro reale quota di esecuzione. 12. Determinazione delle caratteristiche idrogeologiche dell area sulla base delle misure dei livelli dell acqua nei fori opportunamente attrezzati ed attraverso il censimento di eventuali pozzi e sorgenti presenti in zona. Tutti i punti di misura (fori attrezzati e pozzi), oltre ad eventuali scaturigini naturali presenti nell area e al suo contorno, dovranno essere riportati sulla specifica cartografia tematica (Carta idrogeologica). 13. Redazione della Carta idrogeologica (in alternativa alla Carta idrogeologica può prodursi una Carta dei complessi idrogeologici) (scala 1:5.000 o maggiore) su base topografica C.T.R.. 14. Redazione della Carta di microzonazione sismica del territorio (scala 1:5.000 o maggiore), elaborata in termini di spettri di accelerazione, della funzione di trasferimento del sito e del coefficiente di amplificazione locale, sulla base dei parametri derivanti dal rilevamento geologicotecnico, dall assetto litostratigrafico e sulle indicazioni fornite dalle misure sismiche di microtremore (rapporto di Nakamura), di superficie (SASW, MASW, rifrazione in Onda S non derivata) ed (down-hole e cross-hole); è altresì possibile impiegare metodologie di tipo MAM, RE.MI., TAN volte alla determinazione delle onde di taglio, con profondità di indagine minima definita sulla base del modello geologico locale; qualora sia noto il piano di posa degli immobili, le profondità delle indagini (ivi comprese le prove down hole o cross hole) sono da intendersi a partire da tale livello. Il numero delle prove è da relazionare con l estensione delle aree di intervento e con la omogeneità litologica e morfologica dei luoghi. 15. Redazione della Carta di sintesi o di suscettività d uso del territorio (detta anche Carta della Fattibilità oppure delle penalità ai fini edificatori ) elaborata sulla base dei parametri geologici, morfologici e litologici scaturiti dallo studio e dalle indagini sulla base di una classifica in senso crescente dei terreni in scala minima 1:2.000. Per ogni classe sono ammesse sottoclassi, purché adeguatamente descritte nei loro caratteri peculiari. 16. Raccolta delle elaborazioni condotte a seguito delle indagini in situ. 17. Redazione della relazione di sintesi con approfondita descrizione dell assetto geologico, geomorfologico ed idrogeologico, delle condizioni fisico-meccaniche dei terreni e della RSL.

DTE 01.07 REV.01 DATA 2016.04.29 PAG. 5 DI 5 Indicazioni sulle indagini geognostiche necessarie per la redazione della relazione geotecnica secondo litologia interessata e complessità geologica del sito. (La tipologia ed il numero delle indagini da effettuare rimangono a discrezione del professionista in riferimento ai dati in suo possesso relativi ad altri lavori svolti nell area; in ogni caso dette indagini devono fare riferimento alle indicazioni dettate dalle normative vigenti) Roccia Rilievi geomeccanici e su affioramenti rappresentativi del substrato litoide e valutazione dell indice RMR (e/o altri Q, GSI, ecc.), misure sclerometriche e di scabrezza lungo le pareti delle discontinuità Depositi ghiaiosi cementati e/o molto addensati, argilliti SPT Ricostruzione su base topografica della eventuale presenza di cavità Roccia molto alterata, coperture detritiche, depositi sabbiosi e/o limosi, argillosi compatti SPT Depositi sabbiosi addensati; limosi ed argillosi da consistenti a mediamente consistenti SPT Depositi sabbiosi poco addensati, limosi ed argillosi da mediamente consistenti a scarsamente consistenti SPT statiche Depositi di colmata, limi e sabbie sciolte, argille organiche, torbe, corpi di frana SPT statiche