INDICE 1.PREMESSE...3 2.CRITERI DI ANALISI E DI PROGETTAZIONE...4 2.1 Generalità...4 2.2Uso del suolo... 4 2.3Caratteri ambientali... 4 2.4Caratteri geomorfologici del versante e descrizione del dissesto...5 3CARATTERISTICHE DEGLI INTERVENTI...6 3.1 Intervento n.1 - Tratto di versante prospiciente il piazzale delle Merlettaie...7 3.2 Intervento n.2 - Tratto su Via Ischia... 9 3.3 Intervento n.3 - Tratto di versante sottostante Viale della Repubblica...10 2
1.PREMESSE La presente relazione si riferisce al progetto esecutivo relativo al dissesto idrogeologico in atto sul versante denominato Borgo Giacomo Leopardi del Comune di Offida. Nello specifico con la presente relazione vengono illustrati i criteri di studio e di analisi adottati per definire i caratteri generali e particolari del sistema, sotto il profilo geologico e geotecnico; vengono altresì descritti i cinematismi in atto e le soluzioni progettuali adottate per ripristinare le condizioni di stabilità del sito che, nella sua unitarietà, ha un estensione maggiore rispetto al fronte su cui si va ad intervenire, essendo storicamente esteso all intero tratto prospiciente viale della Repubblica. L acquisizione di notizie storiche sull argomento ha infatti evidenziato, a partire dall anno 1956, un carattere di instabilità geologica dell intero versante, che si è manifestato con molteplici eventi, alcuni dei quali di particolare gravità ed importanza. 3
Le limitate disponibilità finanziarie per attuare il progetto di risanamento del versante, tuttavia, rendono necessario predisporre il presente stralcio, che esclude dall intervento il tratto terminale ad est del versante prospiciente viale della Repubblica. Tuttavia, la natura geologica, geomorfologia e litostratigrafica del versante, e l intenso utilizzo, da parte della Comunità Offidana, dell area immediatamente ad esso sovrastante, rendono auspicabile, una volta trovata la necessaria copertura finanziaria, prevedere l estensione dell intervento anche alla porzione sulla quale, con il presente progetto, non si va ad intervenire; solo in tal modo, infatti, potrà essere conseguita la definitiva messa in sicurezza dell area. 2.CRITERI DI ANALISI E DI PROGETTAZIONE 2.1 Generalità L approccio al progetto di consolidamento è stato concepito nel pieno rispetto delle Leggi e Norme italiane vigenti, delle Leggi e Norme Regionali e degli strumenti urbanistici del Comune di Offida. Sono state altresì assunte, come base di studio, le prescrizioni di legge e le norme sulla conservazione dei valori paesaggistici ed ambientali del territorio. 2.2 Uso del suolo Tutta l area oggetto dello studio si trova all interno del centro abitato del Comune di Offida. Come è possibile rilevare dalla lettura delle immagini fotografiche, sul versante oggetto di intervento non sono praticate colture specifiche. E infatti presente solo vegetazione spontanea consistente essenzialmente in erbe infestanti ed essenze arbustive. 2.3 Caratteri ambientali Il particolare valore dell area è dovuto al rapporto tra la peculiare connotazione naturalistica del versante ed il centro storico dell abitato di Offida. L ambiente è 4
espresso dalle principali componenti naturali costituite dalla vegetazione, dal clima e dall azione degli agenti atmosferici, dalle particolari condizioni microclimatiche che si sono consolidate nel tempo, dal rapporto tra tali componenti e lo sfruttamento del territorio. I movimenti gravitativi della coltre superficiale non si possono configurare come naturali espressioni del processo di evoluzione del territorio, ma come aberrazioni del processo evolutivo provocate, talora, anche dall azione antropica non controllata, ovvero da eventi esterni di grande interferenza, come gli eventi tellurici che, negli anni, hanno investito l area in esame. Gli interventi finalizzati alla normalizzazione della evoluzione attraverso la mitigazione dei fenomeni di dissesto sono tesi al mantenimento di condizioni di pregio del territorio, anche in rapporto alla possibilità di uso del suolo ed all armonia dell ambiente. 2.4 Caratteri geomorfologici del versante e descrizione del dissesto Come evidenziato dallo studio geognostico che è parte integrante e sostanziale del presente progetto, l area interessata dal dissesto riguarda la porzione nordoccidentale dell abitato storico di Offida (AP), essendo confinata a nord-est da Viale della Repubblica e ad ovest da Viale Leopardi, in un intervallo altimetrico compreso tra 300 e 240 metri s.l.m., lungo un versante che degrada verso sud con una pendenza media del 40% circa. La ricerca storico-documentale effettuata ha evidenziato il carattere di instabilità geologica del versante, classificabile come scorrimento traslazionale, a partire dall anno 1956. Il movimento di traslazione si verifica lungo una superficie di scivolamento all incirca planare o debolmente ondulata, disposta nello stesso senso del versante (franapoggio) con un inclinazione circa pari a quella del pendio e situata in corrispondenza di discontinuità strutturali legate alla presenza di diverse unità litotecniche. 5
Dal punto di vista dell attività il dissesto è definibile come una frana quiescenterecente; si tratta infatti di un dissesto inattivo ma che può essere riattivato dalle sue cause originarie. Infatti i caratteri di tale frana restano chiari, seppure non fortemente definiti a causa del dilavamento e dei movimenti di versante superficiali; tuttavia esistono indizi (forme e processi legati alla gravità) che dimostrano un oggettiva possibilità di riattivazione, in quanto l evento non ha esaurito la sua potenzialità di evoluzione, strettamente legato alle condizioni climatiche stagionali. Per quanto riguarda invece l estensione planimetrica del dissesto non si rilevano variazioni apprezzabili della superficie di rottura e del materiale spostato, per cui la frana si può definire costante a prevalente sviluppo longitudinale ma potenzialmente retrogressiva. Infine, relativamente alle cause cui l evento franoso può ricondursi, il rilevamento di campagna e lo studio geognostico redatto, rendono plausibile ammettere la coesistenza di un incremento dello stato tensionale interno al terreno, e di una contestuale diminuzione di resistenza dello stesso. 3 CARATTERISTICHE DEGLI INTERVENTI La descrizione degli interventi progettuali proposti ha il principale scopo di mostrare i caratteri strettamente conformi degli stessi alle peculiarità ambientali del territorio. Infatti tutte le opere non modificano l aspetto territoriale dell area, né alterano alcuno degli aspetti e delle componenti dell ambiente. Il ripristino delle indispensabili condizioni di stabilità infatti viene conseguito adottando tecniche a basso impatto visivo, e limitando comunque alle condizioni minime gli inserimenti di opere od elementi esterni all ambiente naturale. Nello specifico, il progetto prevede tre ambiti di intervento, nella planimetria generale individuati come segue: Intervento n.1: relativo al tratto di versante prospiciente il piazzale delle Merlettaie ; Intervento n.2: relativo al tratto su Via Ischia ; 6
Intervento n.3: relativo al tratto di versante sottostante Viale della Repubblica. 3.1 Intervento n.1 - Tratto di versante prospiciente il piazzale delle Merlettaie L intervento di che trattasi si riferisce al tratto di versante sottostante il Piazzale delle Merlettaie. Sul sito in questione è presente un muro in conglomerato cementizio armato a speroni verticali (realizzato dall Impresa Vincenzo Nunziangeli nell anno 1968 con l intento di ripristinare l originaria ampiezza del piano viabile venuto a ridursi a seguito del manifestarsi di uno smottamento del terreno), avente in origine una lunghezza di 56.00 m, ed un altezza di circa 7.00 m, giuntato ogni 20.00 m circa, fondato su pali di piccolo diametro, aventi un interasse reciproco di 3.00 m. Detto manufatto, nel mese di marzo 1969, quando era ancora in fase di costruzione, a seguito di eccezionali precipitazioni atmosferiche, manifestò importanti cedimenti verso valle, fattispecie questa che comportò la sospensione dei lavori, e la predisposizione di una perizia di variante, attraverso la quale si previdero opere con le quali tentare di stabilizzare il manufatto, potenziandone la struttura fondale. Si ipotizzò infatti la realizzazione di una palificata costituita da pali di 20 cm di diametro disposti su tre file, ed aventi interasse di 1.75 m. Per impedire il trascinamento verso valle del muro, si previde inoltre l ancoraggio del basamento del manufatto ricorrendo all uso di tiranti, e l emungimento delle acque attraverso la realizzazione di microdreni suborizzontali e di un drenaggio disposto immediatamente a monte del muro. Quest ultimo venne inoltre sottratto alla spinta del terreno retrostante, in quanto si rinunciò ad effettuare il previsto riporto di terreno; lo spazio necessario per ripristinare l originario piano viabile infatti venne recuperato con la realizzazione di una nuova struttura in conglomerato cementizio armato, costituita da portali disposti perpendicolarmente al muro, con sovrastante impalcato di travi precompresse e soletta di solidarizzazione in c.c.a. gettato in opera. Detti portali vennero fondati su diaframmi, anche questi in c.a. 7
gettati in opera, aventi dimensioni della sezione trasversale di 3.20 x 1.00 m, ammorsati per 3.00 metri sul substrato integro costituito da argilla marnosa. Purtroppo, negli anni, l intervento di stabilizzazione sopra descritto non ha sortito i previsti effetti. L assenza di una efficace regimentazione delle acque meteoriche, congiuntamente alla mancanza di adeguati presidi del sistema fondale del muro a speroni ha determinato uno scalzamento della fondazione dello stesso (si veda l allegata documentazione fotografica), con conseguente compromissione della configurazione statica del manufatto. Un primo tratto del muro, avente una lunghezza di circa 20.00 m, come delimitato dai giunti tecnici, si è infatti ribaltato, ed attualmente si trova adagiato sul versante, ricoperto dalla vegetazione spontanea, peraltro determinando evidenti problematiche ambientali che rendono necessario provvedere alla sua rimozione e smaltimento a discarica. Inoltre il terreno retrostante al manufatto, costituito nella parte sommitale prevalentemente da terreno di riporto, rimasto privo del necessario sostegno e di una qualsiasi opera di regimentazione delle acque, ha subito un rilassamento ed uno smottamento verso valle, fattispecie questa che ha comportato lo scalzamento, per circa 2.50 m, della pila n. 2 del parcheggio in direzione sud. Da ultimo, la porzione residuale del muro a speroni, avente uno sviluppo anche questo di circa 20.00 m, mostra segni di crollo imminente, con cedimenti della fondazione e rototraslazioni della parete verticale valutabili in decine di centimetri; quest ultima, peraltro, presenta un marcato quadro fessurativo, con lesioni che, in alcuni casi, raggiungono l apertura di 25 mm. Tali condizioni di precarietà inerenti la statica del manufatto in oggetto, nonché l'assoluto degrado relativamente alle condizioni del contorno, ne rendono necessaria la completa demolizione, sia per quanto riguarda la porzione di esso ancora in sede che per la porzione già crollata e giacente sul suolo sottostante il parcheggio, oltre allo smaltimento del materiale di risulta. Le evidenze sopra indicate supportate dal rilievo topografico di dettaglio effettuato sull intero versante, e dallo studio geologico parte integrante del progetto, hanno indirizzato le scelte progettuali verso interventi mirati principalmente al conseguimento di un adeguata protezione del sistema fondale della struttura in c.a. 8
adibita a parcheggio, ed alla definitiva stabilizzazione dell area ad essa sottostante. Detti obiettivi verranno raggiunti con la realizzazione, ad una distanza di circa 5.00 m dal bordo esterno del parcheggio, di una paratia di pali trivellati in conglomerato cementizio armato, aventi diametro di 80 cm, e lunghezza di 9.00 m, oltre al cordolo di collegamento, su cui si attesteranno tiranti a 4 trefoli, lunghi 22.00 m, inclinati di 20 rispetto all orizzontale, ed aventi diametro di perforazione di 130 mm. Superiormente al cordolo di coronamento verrà realizzato un muro, anche questo in conglomerato cementizio armato gettato in opera, avente un altezza di 2.00 m, e sezione trasversale del paramento variabile da 30 a 40 cm, procedendo dalla sommità verso la base dello stesso. Con la realizzazione di tale manufatto è possibile contenere la pendenza del terreno nell ordine di 25, inclinazione questa che offre le necessarie garanzie di stabilità per il tratto di versante in questione. L intervento sarà completato da un sistema di opere minori, indispensabili per dare compiutezza al progetto. Ci si riferisce in particolare al rifacimento dei due tratti di linea fognaria, necessarie a garantire un corretto smaltimento delle acque di precipitazioni meteorica provenienti dalla strada sovrastante, nonché alla realizzazione di un adeguata piantumazione del versante, accoppiata all applicazione di biostuoie. Da ultimo, onde mitigare l impatto ambientale sul territorio, determinato dalla struttura in c.a. del parcheggio, si provvederà a realizzare una schermatura della stessa, ricorrendo alla piantumazione di essenze ad alto fusto, ed apparato radicale tale da non interferire con la progettata paratia. 3.2 Intervento n.2 - Tratto su Via Ischia Il secondo intervento verrà attuato in via Ischia, ove negli anni si è assistito ad un lesionamento del muro in mattoni pieni che sostiene la sede viaria, peraltro con la manifestazione di un evidente distacco del paramento dalla sede viaria bitumata. In questo caso si ritiene che detto lesionamento sia determinato dalla spinta che, localmente, il terreno di riporto, costituente la porzione superiore del terrapieno, esercita 9
sul paramento in mattoni. L intervento che si propone, pertanto, consiste nel realizzare un opera idonea a svincolare il muro di che trattasi, dalla spinta orizzontale del terreno. A tal fine verrà realizzata uno sbarramento costituito da una paratia di micropali, (aventi un diametro di perforazione di 13 cm, ed armati con tubo in acciaio avente diametro di 88.9 mm e spessore 4 mm) unsuperiormente ai quali, attraverso un reticolo di travi, verrà appoggiata una soletta in conglomerato cementizio armato, avente uno spessore di 25 cm. Detta platea, attraverso i micropali, trasferirà il proprio peso, otre a quello degli eventuali carichi accidentali connessi con il traffico veicolare, ad una quota tale da non determinare spinte e sollecitazioni sul muro in mattoni. Il bordo esterno della soletta inoltre verrà incastrato nel parapetto in muratura del muro, fornendo allo stesso un adeguato ritegno. L intervento prevede inoltre il posizionamento di una membrana elastomerica impermeabilizzante di 4 mm di spessore, opportunamente risvoltata sui bordi, onde evitare l infiltrazione nel sottosuolo delle acque meteoriche. Verrà infine ripristinata la pavimentazione in conglomerato bituminoso, e l integrità della muratura del parapetto, attraverso la tecnica del cuci - scuci. 3.3 Intervento n.3 - Tratto di versante sottostante Viale della Repubblica L ultimo intervento che si propone con il presente progetto, è relativo al tratto prospiciente viale della Repubblica. Come già detto nelle permesse, le limitate disponibilità finanziarie non consentono di intervenire sull intero fronte, ma soltanto su un tratto di circa 34.90 ml. La tipologia delle opere previste è simile a quanto indicato per il tratto antistante il Piazzale delle Merlettaie. Tuttavia il dimensionamento delle opere ha tenuto conto del diverso andamento topografico del versante, e della puntuale natura geologico -geotecnica dell area. Pertanto la paratia in questo caso sarà costituita da pali trivellati in conglomerato cementizio armato, aventi diametro di 80 cm, e lunghezza di 14.00 m, oltre al cordolo di collegamento, su cui si attesteranno tiranti a 3 trefoli, lunghi 22.00 m, 10
inclinati di 30 rispetto all orizzontale, ed aventi diametro di perforazione di 130 mm. Superiormente al cordolo di coronamento verrà realizzato un muro, anche questo in conglomerato cementizio armato gettato in opera, avente un altezza di 1.00 m, e sezione trasversale del paramento pari a 30 cm, superiormente al quale verrà posizionata una recinzione metallica alta 1.00 m. Anche in questo si prevede una riprofilatura del terreno, ed un idonea piantumazione, accoppiata alla posa di biostuoie. CONCLUSIONI Il comparto territoriale interessato dal dissesto è stato oggetto di uno studio approfondito, finalizzato alla determinazione delle caratteristiche geologiche e strutturali del sistema, alla valutazioni delle condizioni di stabilità locali, alla determinazione delle opere da realizzare per ripristinare le condizioni di sicurezza. Nel sottosuolo dell area sono state condotte indagini geologiche che hanno effettivamente messo in evidenza le caratteristiche litostratigrafiche e geotecniche del sistema, e che hanno permesso di individuare le cause del dissesto, la coesistenza di due cause: l incremento dello stato tensionale interno al terreno e la diminuzione di resistenza dello stesso. L intervento di stabilizzazione del pendio conseguentemente è stato ispirato al principio del miglioramento delle condizioni di stabilità, da conseguire attraverso l incremento della resistenza al taglio disponibile sulla superficie di scorrimento, perseguendo altresì la riduzione degli sforzi tangenziali agenti su detta superficie di scorrimento; il tutto attraverso la sistemazione idrogeologica ed il riequilibrio tensionale del versante, da raggiungere attraverso il consolidamento del terreno, la trattenuta delle precipitazioni atmosferiche, la protezione del terreno dall erosione, il ripristino del drenaggio. Il progettista 11