RIFORMA COSTITUZIONALE. Superamento del bicameralismo e revisione del Titolo V

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Transcript:

2016 RIFORMA COSTITUZIONALE Superamento del bicameralismo e revisione del Titolo V

COSTITUZIONE ITALIANA La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge suprema d'italia. È stata approvata dall Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 con 453 voti favorevoli, 62 voti contrari e 3 voti annullati. La Costituzione è entrata in vigore il 1 gennaio 1948, un secolo dopo che lo Statuto Albertino era stato emanato.

L'Assemblea Costituente è stato eletta con il suffragio universale il 2 giugno 1946, insieme al voto per cambiare la forma dello Stato da monarchia a repubblica: così nasce la Repubblica Italiana.

L ASSEMBLEA COSTITUENTE DETERMINÒ: Un forte freno ai poteri del Governo Preoccupazioni per la nascente democrazia nel 46-47 La scelta del bicameralismo perfetto nelle funzioni, ma asimmetrico nell elezione, servì come freno all azione di governo: corpo elettorale diverso Camera per i due rami del Parlamento durata diversa sistema di elezione diverso

Il testo della Costituzione ha subito molte modifiche negli anni. Fino al 1955 non ha avuto una piena attuazione perché le forze politiche si concentrarono nell attuazione dei principi fondamentali, tralasciando l'istituzione e la regolamentazione degli organi di rilevanza costituzionale: CSM Corte Costituzionale Cnel Regioni

Il 2001 è l anno delle modifiche più rilevanti con la Legge costituzionale n.3 (Riforma del titolo V), per la creazione di uno Stato che ha visto aumentare notevolmente i poteri in capo alle regioni e agli enti locali minori. Questi enti sono divenuti per il cittadino il centro di riferimento principale.

APRILE 2016 RIFORMA DELLA COSTITUZIONE Stop al bicameralismo perfetto: Il Governo avrà solo la fiducia della Camera; Tutte le leggi devono essere approvate solo dalla Camera (salvo riesame richiesto dal Senato) I deputati resteranno 630 e verranno eletti a suffragio universale

IL NUOVO SENATO Composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori) Durata del mandato coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali che li hanno eletti; 5 saranno nominati dal Capo dello Stato e resteranno in carica per 7 anni.

IL NUOVO SENATO Com è oggi (se vince il NO) Bicameralismo paritario: entrambe le camere votano la fiducia al governo e un testo di legge per essere approvato deve avere il sì di entrambe Come cambia (se vince il SI ) Solo la Camera vota la fiducia al governo ed approva le leggi. Alle Politiche si vota solo per la Camera. I senatori sono eletti dai consigli regionali (74 membri) e i sindaci del territorio (21 membri), più 5 membri nominati dal Capo dello Stato Non è previsto stipendio aggiuntivo

COMPITI approva le leggi «bicamerali»: quelle costituzionali, quelle sulle direttive europee e quelle in tema di autonomie locali; invita la Camera a riesaminare le leggi approvate, ma senza potere di veto; ha compiti di analisi e controllo delle politiche pubbliche; partecipa all elezione del Capo dello Stato e dei membri «laici» della Corte Costituzionale.

CAPO DELLO STATO Com è oggi (se vince il NO) Viene eletto in seduta comune con 630 deputati,315 senatori e 58 delegati regionali. Nei primi tre scrutini è necessaria la maggioranza dei due terzi dell assemblea, dal quarto in poi è sufficiente quella assoluta, cioè il 50% più uno. Come cambia (se vince il SI ) L assemblea che elegge il Capo dello Stato è formata solamente dai Deputati e dai 100 Senatori. Per i primi tre scrutini serve la maggioranza dei due terzi, dal quarto al sesto, quella dei tre quinti dell assemblea, poi dal settimo, bastano i tre quinti dei votanti.

IL GOVERNO Dipenderà solo dalla fiducia della Camera I disegni di legge attuativi del suo programma avranno una corsia preferenziale, che consenta la loro discussione e votazione entro un termine breve; Sarà limitata la facoltà di legiferare direttamente mediante decreti-legge; Il ricorso preventivo sulle leggi elettorali, anche l Italicum potrebbe finire all esame della Corte.

POTERI DEL PREMIER Com è oggi (se vince il NO) Oggi i provvedimenti del governo hanno una generica procedura abbreviata (art.72) e i decreti legge sono ammessi solo in casi straordinari di necessità ed urgenza. Come cambia (se vince il SI ) Per i provvedimenti governativi si introduce il voto a data certa, voto definitivo di una legge in 70 giorni al massimo. L uso dei decreti viene riformato e espressamente limitato.

AUTONOMIE LOCALI Le 110 province italiane si trasformeranno in Enti di secondo livello, con un organismo esecutivo formato dai soli sindaci; Le competenze legislative delle Regioni saranno ridotte; Non ci saranno «competenze concorrenti» tra Stato e Regioni; Le leggi su tutte le materie attinenti alle Autonomie locali saranno approvate anche dal Senato, che è espressione delle Autonomie stesse; Soppresse le province come sede politica

COMPITI DELLE REGIONI (TITOLO V) Com è oggi (se vince il NO) La Costituzione oggi prevede materie a competenza concorrente Stato/Regioni, dove lo Stato determina i principi fondamentali e alle Regioni spetta il compito di legiferare in merito. Come cambia (se vince il SI ) Si elimina la competenza concorrente tra Stato e Regioni, si rafforzano i poteri dello Stato. Energia, Trasporti e infrastrutture strategiche e di rilievo nazionale, Sicurezza sul lavoro, Protezione civile e Ricerca scientifica tornano di competenza statale.

ABOLITO IL CNEL La riforma abroga il Consiglio nazionale dell economia e del lavoro. Un organo costituzionale nato per sostituire la Camera delle Corporazioni, del quale nel regime post-corporativo è difficile individuare una concreta utilità. In esso sedevano 64 consiglieri oltre al Presidente.

CAMBIANO I REFERENDUM Non più solo referendum abrogativi volti ad eliminare parti o intere leggi, ma anche referendum propositivi. Per il referendum abrogativo: se si raggiungono le 800.000 le firme (e non solo 500.000); si riduce il quorum dal 50%+1 degli aventi diritto al 50%+1 dei votanti alle ultime elezioni per la Camera; Per il referendum propositivo: la relativa disciplina è rinviata a successiva legge costituzionale e legge ordinaria attuativa.

LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE La riforma prevede un aumento da 50.000 a 150.000 delle firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Altra novità riguarderà le leggi elettorali: ogni legge elettorale dovrà passare il vaglio della Corte costituzionale.