C. CHIAO K. HUNG G.I. NWANNA MARKET LIBERALIZATION AND EXCHANGE-RATE EXPOSURE: THE CASE OF TAIWANESE EXPORTING FIRMS ABSTRACT



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C. CHIAO K. HUNG G.I. NWANNA MARKET LIBERALIZATION AND EXCHANGE-RATE EXPOSURE: THE CASE OF TAIWANESE EXPORTING FIRMS This paper examines the effects of market liberalization on exchange-rate exposure of exporting firms and its possible time-varying nature. Using Taiwanese exporting firms as a test case, particularly, we consider the effects of the timing of the three liberalization events through which the government of Taiwan carried out explicit policies to open gradually its foreign exchange and stock markets. We find that the timing of the three liberalization events greatly affects the exchange-rate exposure of Taiwanese exporting firms. We also observe the determinants of possible time-varying exchange-rate exposure of exporting firms are the exports-to-sales ratio, firm size, and the timing of the three liberalization events. Key words: exchange-rate exposure, time-varying exchange-rate exposure. JEL Classification: Gi 2, N25, 016 Liberalizzazione del mercato ed esposizione al rischio di cambio: il caso delle imprese esportatrici di Taiwan Lo studio esamina gli effetti della liberalizzazione del mercato sull esposizione al rischio di cambio delle imprese esportatrici e come tali effetti possano risultare diversi a secondo del tempo in cui la liberalizzazione è effettuata. Utilizzando un campione di imprese esportatrici di Taiwan, vengono esaminati gli effetti della scelta temporale per l adozione di tre provvedimenti di liberalizzazione con cui il governo di Taiwan ha realizzato politiche di apertura graduale dei suoi mercati valutari e azionari. Si rileva che il tempo in cui i tre provvedimenti di liberalizzazione sono stati adottati ha influenzato considerevolmente l esposizione al rischio di cambio delle imprese esportatrici di Taiwan. Si osserva inoltre che le altre determinanti dell eventuale esposizione al rischio di cambio delle imprese esportatrici sono il rapporto esportazioni-vendite e le dimensioni aziendali.

M. DEME G. HOMAFAIR OPENNESS AND ECONOMIC GROWTH IN JAPAN AND SOUTH KOREA: AN EMPIRICAL INVESTIGATION This study investigates the relationship between trade openness and economic growth for Japan and South Korea employing data, estimation technique, model specification, and measures of openness that differ from earlier related works. In contrast to earlier related works this study uses alternative measures of trade openness; particularly, it investigates the impact of imports on growth. The long-run relationship between trade openness and economic growth is investigated applying cointegration techniques, and the short-run causal links are examined by estimating an error-correction vector autoregressive (VAR). Both the long-run and the short-run links are investigated using 1970:1-1997:1 quarterly data. A majority of the results suggest a link between trade openness and growth. One of the key findings of the study is that for Japan the growth of imports rather than exports have a long-run positive relationship with economic growth. Overall, the results support an outward-oriented policy strategy for both South Korea and Japan. Keywords: Openness; Openness and Economic Growth; Export-Led Growth; Import-Led Growth; International Trade; Cointegration; ErrorCorrection Model; Vector Autoregressive;VAR. JEL Ciassification: F14 Apertura e crescita economica in Giappone e nella Corea del Sud: una analisi empirica Viene analizzata la relazione tra apertura commerciale e crescita economica in Giappone e nella Corea del Sud utilizzando dati, tecnica di stima, specificazione dei modelli e misure di apertura diverse da quelli impiegati in precedenti lavori sullo stesso tema. Diversamente dagli studi precedenti, questo lavoro utilizza misure alternative di apertura commerciale, analizzando in particolare gli effetti delle importazioni sulla crescita. La relazione di lungo periodo tra apertura commerciale e crescita economica viene analizzata applicando tecniche di cointegrazione mentre le relazioni causali di breve periodo sono esaminate stimando un vettore a correzione di errore autoregressivo (VAR). Le relazioni di lungo periodo così come quelle di breve periodo sono analizzate utilizzando dati trimestrali per il periodo 1970:1-1997:1. La maggior parte dei risultati indica un nesso tra apertura commerciale e crescita. Uno dei principali dati emersi dallo studio è che per il Giappone la crescita delle importazioni, anziché delle esportazioni, ha un rapporto positivo di lungo periodo con la crescita economica. Nel complesso, i risultati sono favorevoli ad una strategia orientata all esterno sia per la Corea del Sud sia per il Giappone.

A. HATEMI-Y - M. IRANDOUST DOES ANY LONG-RUN RELATION EXIST BETWEEN THE TERMS OF TRADE AND THE TRADE BALANCE? In this paper we use the Johansen and Juselius cointegration technique t examine the long-run convergence between the trade balance and the terms o trade, using quarterly data from Sweden. The results show that the trade balance and the terms of trade are cointegrated in the long run and the trade balance is positively correlated with the terms of trade. This implies that productivity gap between the domestic economy and the rest of the world, implying technological shock to the domestic economy, affects the trade balance. The policy implication of our findings is that the use of the origina1 Marsha Lerner condition is no longer sufficient as a justification for currency depreciation and the condition may be excessively conservative when the pricing to market phenomenon is important in explaining the evolution of the external trade balance. Key words: terms of trade; trade balance; cointegration Johansen s VAR JEL Classificatiofl F14, F41, C32 Esiste un rapporto di lungo periodo tra ragioni di scambio e saldo commerciale? Nel lavoro viene impiegata la tecnica di cointegrazione di Johansen e Juselius per esaminare la convergenza di lungo periodo tra saldo commerciale e ragioni di scambio, utilizzando dati trimestrali relativi alla Svezia. I risultati indicano che il saldo commerciale e le ragioni di scambio sono cointegrate nel lungo periodo e che il saldo commerciale è correlato positivamente con le ragioni di scambio. Ciò implica che i divari di produttività tra l economia interna e il resto del mondo, che comportino uno shock tecnologico per l economia nazionale, influenzano il saldo commerciale. L implicazione operativa dei nostri risultati è che l impiego della condizione originale di Marshall-Lerner non è più sufficiente per giustificare il deprezzamento del cambio e che tale condizione può essere eccessivamente conservativa.

M.H. IBRAHIM THE EFFECTS OF GOVERNMENT SPENDING ON PRIVATE CAPITAL FORMATION: THE CASE OF MALAYSIA The analysis attempts to identify components of federal government expenditures that are substitutes and complements to private investments. It also investigates the financing issue of public expenditures, whether the spending increase should be financed by taxes or by debts. Our results suggest a robust and negative relationship between government current expenditures and private investments. Meanwhile, development expenditures are positively related to private investments. Moreover, when we disaggregate public expenditures into their various components, we document only a strong negative relationship between the expenditures on transfer payments, public debt charges and pensions and the private investment rate. Lastly, we uncover evidence that debt-financed expenditures are superior to tax-financed expenditures. JEL Classification: E22, E62 Gli effetti della spesa pubblica sulla formazione di capitale privato: il caso malese L analisi intende identificare!e componenti della spesa pubblica federale qua!i sostituti e complementi degli investimenti privati. Viene inoltre affrontato il problema del finanziamento della spesa pubblica, ovvero se l incremento delle spese debba essere finanziato dalle entrate fiscali o dal debito. I risultati indicano un rapporto robusto e negativo tra le spese correnti pubbliche e gli investimenti privati mentre le spese per lo sviluppo risultano correlate positivamente con gli investimenti privati. Inoltre, disaggregando la spesa pubblica nelle sue varie componenti, si rileva solo un forte rapporto negativo tra le spese per trasferimenti, gli oneri del debito pubblico e le pensioni da un lato ed il tasso di investimento privato dall altro. Si rileva infine che le spese finanziate dal debito risultano superiori a quelle finanziate dalle entrate fiscali.

G. KARRAS IS GROWTH ENDOGENOUS OR NEOCLASSICAL? EVIDENCE FORM FIFTY-SIX COUNTRIES AND FIVE CONTINENTS Changes in the investment rate, population rate, and government consumption may alter real growth permanently in an endogenous growth model, but only temporarily in a neoclassical model, where the only permanent effect is a change in the steady-state level of output per capita. Using annual data from the 1950-1992 period for a sample of 56 economies, the paper finds that real growth rates are unaffected by changes in government consumption, positively affected by changes in the investment rate, and negatively affected by changes in the population rate, evidence consistent with endogenous growth theories. Interestingly, however, the growth experience of Asia, North America, and Europe is found to be best described as neoclassical, whereas that of Africa and South America appears to have elements of endogenous growth mechanisms. Keywords: Neoclassical Growth Model, Endogenous Growth. JEL Classification: 040 La crescita è endogena o neoclassica? L evidenza di 56 paesi e 5 continenti Le variazioni del tasso di investimento, del tasso di crescita demografica e dei consumi pubblici possono incidere sulla crescita reale in modo permanente in un modello di crescita endogena ma solo temporaneamente in un modello neoclassico, in cui l unico effetto permanente è una variazione del livello di stato stazionario della produzione pro capite. Utilizzando dati annuali relativi al periodo 1950-1992 in un campione di 56 paesi, lo studio indica che i tassi della crescita reale non risultano influenzati dalle variazioni dei consumi pubblici, mentre sono influenzati positivamente dalle variazioni del tasso di investimento e negativamente dalle variazioni del tasso demografico, conformemente a quanto previsto dalle teorie della crescita endogena. E interessante notare, tuttavia, che i processi di crescita in Asia, nel Nord America e in Europa risultano meglio descritti come neoclassici mentre l esperienza dell Africa e del Sud America sembra presentare elementi dei meccanismi di crescita endogena.

D. SINHA - J. MACRI FINACIAL DEVELOPMENT AND ECONOMIC GROWTH:THE CASE OF EIGHT ASIAN COUNTRIES This paper looks at the relationship between financial development and economic growth using time series data for eight Asian countries. First, we estimate augmented production functions where a financial development variable is added. Second, we conduct multivariate causality tests between the growth rate of income and the growth rates of the financial development variables. The regression results show a positive and significant relationship between the income variables and financial variables for India, Malaysia, Pakistan and Sri Lanka. The multivariate causality tests show a two-way causality relationship between the income and the financial variables for India and Malaysia, one-way causality from financial variables to income variables for Japan and Thailand and reverse causality for Korea, Pakistan and Philippines. Thus, our empirical results do not unambiguously support the general view of a clear and positive relationship between financial development and economic growth. JEL Classification: C32, E5 1, 010 Sviluppo finanziario e crescita economica: il caso di otto paesi asiatici Viene analizzato il rapporto tra sviluppo finanziario e crescita economica utilizzando dati di serie temporale relativi ad otto paesi asiatici. In primo luogo sono stimate funzioni aumentate della produzione con l aggiunta della variabile sviluppo finanziario. Secondariamente, vengono condotti test di causalità multivariata tra il tasso di crescita del reddito e i tassi di crescita delle variabili dello sviluppo finanziario. I risultati delle regressioni indicano un rapporto positivo e significativo tra reddito e variabili finanziarie per l India e la Malesia, il Pakistan e lo Sri Lanka. I test di causalità multivariata rivelano un rapporto di causalità bidirezionale tra reddito e variabili finanziarie per l India e la Malesia, una causalità unidirezionale delle variabili finanziarie al reddito per il Giappone e la Tailandia e una causalità inversa per la Corea, il Pakistan e le Filippine. Pertanto, i risultati empirici non sostengono con chiarezza l opinione generale di un netto rapporto positivo tra sviluppo finanziario e crescita economica.

M. TALAMONA G. LEGRENZI SOCIAL AND FISCAL DUMPING IN THE EUROPEAN MONETARY UNION The increasing European integration, especially following the introduction of the single currency, can have an impact on competition among fiscal jurisdictions, as evidenced by the two problems of social and fiscal dumping. The purpose of this paper is to critically analyse and assess both the actual extent of these two problems and the solutions proposed by the EU, aimed at some forms of supra-national co-ordination of social and fiscal policies. Given the centralisation of monetary policy, these co-ordination measures have to be considered with particular caution, risking to impose excessive rigidities on the European system. Keywords: social dumping, fiscal dumping, European integration JEL Classification: E61, E62, F42 Social dumping e fiscal dumping nell Unione Monetaria Europea La crescente integrazione europea, attuata in particolar modo tramite l introduzione della moneta unica, può influenzare la competizione tra giurisdizioni fiscali, come evidenziato dai due problemi del social dumping e fiscal dumping. Scopo di questo lavoro è analizzare in modo critico e valutare l effettiva portata ditali problemi e le soluzioni proposte dall UE, che sono impostate sui tentativi di creazione di alcune forme di coordinamento sopranazionale delle politiche sociali e fiscali. Data la centralizzazione della politica monetaria, tali soluzioni vanno considerate con particolare cautela, rischiando di imporre rigidità eccessive sul sistema europeo.

K.H. ZHANG WHAT EXPLAINS THE BOOM OF FDI IN CHINA? This study first provides several extraordinary characteristics of the boom of foreign direct investment (FDI) fiows into China. These include the massive predominance of investment from Asian developing economies, especially Hong Kong, and the different sectoral and geographical distributions of FDI from developing Asia and developed Western countries. Based on these facts and the relevant theoretical considerations, a relative-demand model is specified and estimated with time series data. The model (a) formulates China s location advantages relative to other developing countries, and (b) distinguishes between Asian and Western FDI. The estimates indicate that China s large market size, liberalized FDI policies, and political stability are attractive to both types of FDI. While Asian investors seem to be motivated largely by China s cheap labor, Western FDI is more likely to appear for local market penetration when China s infrastructure and human capital conditions are improved and when trade barriers are large. Keywords: Vertical and Horizontal Foreign Direct Investment, Location Advantages JEL Classification: F21, F23, 053 Che cosa spiega il boom degli investimenti diretti esteri in Cina? Lo studio presenta alcune caratteristiche peculiari del boom dei flussi di investimenti diretti esteri (IDE) in Cina tra cui la forte valenza degli investimenti provenienti dai paesi asiatici di nuova industrializzazione, in particolare Hong Kong, e la diversa distribuzione settoriale e geografica degli IDE da tali paesi e dai paesi sviluppati occidentali. Sulla base di questi fatti e di considerazioni di ordine teorico, viene specificato e stimato, con dati di una serie temporale, un modello a domanda relativa. Il modello (a) formalizza i vantaggi localizzativi della Cina rispetto agli altri paesi in via di sviluppo, e (b) distingue tra IDE asiatici ed occidentali. Le stime indicano che le grandi dimensioni del mercato cinese, le politiche di liberalizzazione commerciale e la stabilità politica attraggono entrambi i flussi di IDE. Mentre gli investitori asiatici sembrano essere motivati soprattutto dal basso costo della manodopera cinese, gli IDE occidentali sembrano essere presenti soprattutto ai fini di penetrazione del mercato locale cinese laddove le infrastrutture e le condizioni del capitale umano sono migliori e date le rilevanti barriere commerciali.