Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI Nicola Meccheri (meccheri@ec.unipi.it) Facoltà di Economia Università di Pisa A.A. 2011/2012
ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI: ASPETTI INTRODUTTIVI Cosa sono i mercati finanziari? I mercati finanziari sono i mercati in cui si scambiano fondi prestabili o, più semplicemente, risorse finanziarie. Tali mercati svolgono la funzione essenziale di trasferire risorse finanziarie da chi ne dispone in eccesso, rispetto ai suoi bisogni del momento (unità in surplus o creditori), a chi, viceversa, ne necessita un ammontare maggiore rispetto a quelle che ha attualmente disposizione (unità in deficit o debitori).
Nei mercati finanziari, le unità in surplus (creditori) che danno a prestito fondi, costituiscono l offerta di mercato; essi sono principalmente: - le famiglie, ma talvolta anche - le imprese e certe amministrazioni pubbliche (governi nazionali o esteri). Le unità in deficit (debitori) che prendono a prestito fondi, esprimono la domanda di mercato e sono: - le imprese e i governi, ma anche - le famiglie (ad esempio, quando contraggono un mutuo per l acquisto della casa).
Come avviene lo scambio di fondi in tali mercati? Esiste un insieme di meccanismi e di strumenti istituzionali che facilitano gli scambi di fondi in tali mercati.uno strumento finanziario è un titolo emesso da un soggetto che domanda risorse finanziarie e che conferisce a colui che l acquista (o sottoscrive) un diritto sui redditi futuri o sul patrimonio di colui che lo emesso. Un titolo finanziario costituisce un attività finanziaria per il soggetto che l ha acquistato (o sottoscritto) e, viceversa, una passività finanziaria per quello che lo ha emesso.
Esempi di mercati di diversi titoli finanziari 1) Mercati delle azioni Le azioni sono titoli che rappresentano quote di proprietà di una società e, in virtù di ciò, attribuiscono diritti a chi le sottoscrive su una quota dell utile netto (reddito al netto di costi e imposte) della società, nonché sul suo patrimonio. Per chi le sottoscrive costituiscono un investimento il cui rendimento dipende essenzialmente da due elementi: a) il prezzo delle azioni e b) i dividendi distribuiti agli azionisti (esse, inoltre, attribuiscono ai loro possessori diritto di voto). Principali inconvenienti per gli investitori: a) le azioni attribuiscono un diritto residuale; b) il prezzo di mercato delle azioni può fluttuare sostanzialmente.
2) Mercati delle obbligazioni Un obbligazione è un titolo di debito che contiene la promessa di pagamenti periodici a scadenze prestabilite da parte di colui che l ha emessa. Per gli investitori il rendimento è legato agli interessi che rappresentano la remunerazione corrisposta a fronte del prestito. Però, il rendimento di un obbligazione può dipendere anche dal suo prezzo di mercato (guadagno o perdita in conto capitale) se viene rivenduta prima della scadenza. Sebbene un investimento in un titolo obbligazionario sia generalmente considerato meno rischioso rispetto a quello in azioni, esiste sempre il rischio di bancarotta (default) del soggetto emittente.
3) Mercati delle valute Le risorse finanziarie da trasferire da una nazione a un altra devono essere convertiti dalla valuta del paese di origine a quella del paese di destinazione. Nei mercati valutari si determina il prezzo di una valuta in termini di quello di un altra, ossia il tasso di cambio. 4) Mercati dei prestiti ipotecari La natura essenziale dei prestiti ipotecari è quella di essere dei titoli di debito strettamente connessi ad un bene fisico (quello su cui è accesa l ipoteca) che garantisce con il suo valore il rimborso del prestito.
5) Mercati dei titoli assicurativi e derivati Esistono strumenti finanziari che consentono di modificare il profilo di rischio del reddito o della ricchezza di un soggetto; l esempio più comune è quello dei titoli assicurativi (o polizze di assicurazione). I titoli derivati sono attività finanziarie costituite da un contratto definito su di un altra attività finanziaria preesistente (es. un azione, un obbligazione, un prestito ipotecario o una valuta estera), la quale viene definita attività sottostante o primitiva. Gli esempi più noti di titoli derivati sono i contratti forward (o contratti a termine) e le opzioni. I titoli derivati, se, da un lato, possono ridurre i rischi per i soggetti legati alle fluttuazioni dei prezzi, dall altro, sono soggetti al rischio di insolvenza.
Tasso di rendimento dei titoli finanziari Un soggetto che investe in un certo titolo (prestando fondi ad un altro soggetto) lo fa per ottenere (o perché si aspetta di ottenere) un certo rendimento. Come è possibile calcolarlo? La formula generale per calcolare il tasso di rendimento di un titolo qualsiasi i in un arco temporale da t a t + 1 è la seguente: r i, t + 1 = v i, t + 1 p! i, t p i, t
Esempio: tasso di rendimento di un azione Un investitore possiede azioni della società Alfa acquistate al tempo t al prezzo unitario di 1,50 euro. A distanza di due anni (tempo t + 1) decide di rivenderle ad un prezzo di mercato di 1,80 euro. Si calcoli il tasso di rendimento del suo investimento tenendo presente che durante i due anni la società ha distribuito ai suoi azionisti i seguenti dividendi: nel primo anno, un dividendo pari a 0,05 euro per azione e il secondo anno un dividendo di 0,1 euro per azione. (1,80 + 0,05 r Alfa, t + 1 = = 1,50 + 0,1)! 1,50 0,3
Esempio: tasso di rendimento di un obbligazione Un investitore sottoscrive obbligazioni della società Gamma a 100 euro. Le obbligazioni hanno scadenza a tre anni e un tasso annuo di interesse del 5%. Alla fine del primo anno, per sopravvenute necessità di denaro liquido, l investitore decide di rivendere le obbligazioni sul mercato; il prezzo di mercato è, in quel momento, 85 euro. Si calcoli il tasso di rendimento che ottiene l investitore. (85 + 5)! 100 100 r Gamma, t+ 1 = =! 0,1
Altre definizioni rilevanti di tasso di rendimento Tasso reale di rendimento: si ottiene correggendo il tasso nominale di rendimento (r i,t+1 ) dall effetto dell inflazione: ~ r " r! # i, t + 1 i, t + 1 t + 1 Tasso atteso di rendimento (ex-ante): è il tasso di rendimento stimato o atteso al tempo t (E[r i,t+1 ]), anziché calcolato ex-post (al tempo t + 1) in questa prospettiva assume rilevanza il ruolo particolare che i prezzi dei titoli svolgono nei mercati finanziari: trasmettere informazioni su quelli che saranno i rispettivi prezzi (e quindi tassi di rendimento) futuri!
Chi sono gli intermediari finanziari e quali funzioni svolgono? Si parla di circuito diretto quando, attraverso l emissione di titoli, i debitori prendono a prestito fondi direttamente dai creditori; si parla, invece, di circuito indiretto quando nel processo interviene un intermediario finanziario, cioè un soggetto che si interpone tra debitori e creditori, agevolando il trasferimento di fondi dagli uni agli altri. Sono intermediari finanziari le banche, le società finanziarie e quelle assicurative, i fondi comuni d investimento e i fondi pensione, nonché i dealer e i broker che operano nei mercati finanziari secondari.
La funzione rilevante che gli intermediari finanziari possono svolgere nell ambito dei mercati finanziari riguarda principalmente aspetti legati ai costi di transazione, all allocazione del rischio e alla presenza di asimmetrie informative, che caratterizzano i mercati in questione: - costi di transazione: gli intermediari finanziari possono, sfruttando la presenza di economie di scala, ridurre i costi unitari di transazione e favorire la realizzazione di scambi (di fondi) tra soggetti altrimenti non realizzabili; - allocazione del rischio: gli intermediari finanziari, come i fondi comuni di investimento, possono favorire la diversificazione degli investimenti per i risparmiatori, favorendo inoltre la ridistribuzione del rischio tra soggetti con propensione differente ad accettarlo; - asimmetrie informative: gli intermediari finanziari possono contribuire a ridurre i problemi della selezione avversa e del rischio morale che caratterizzano i mercati finanziari.
Cosa si intende per efficienza dei mercati finanziari? Quando gli economisti parlano di efficienza dei mercati finanziari lo fanno in relazione a differenti concetti (distinti ma spesso tra loro collegati). In particolare, quelli più discussi sono i concetti di: - efficienza allocativa; - efficienza operativa; - efficienza informativa; - efficienza di portafoglio.