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pagina 1 di 10 Comune di Botticino RELAZIONE sullo STATO dell AMBIENTE il rumore

pagina 2 di 10 L inquinamento acustico è stato a lungo sottovalutato, forse anche a causa della natura dei suoi effetti, che sono meno evidenti e non permanenti rispetto a quelli provocati da altre forme di inquinamento ambientale. Negli ultimi anni, tuttavia, è diffusa e condivisa l opinione che vede il rumore fra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nelle città, tanto che il Libro Verde della Comunità Europea Politiche future in materia di inquinamento acustico del 1996 - definisce il rumore come la quinta fonte di preoccupazione per l ambiente locale dopo il traffico, l inquinamento atmosferico, la salvaguardia del paesaggio, la gestione dei rifiuti. Secondo alcuni studi, il 20% circa della popolazione dell Unione Europea è esposta a rumori diurni continuati in ambiente esterno, dovuti principalmente al traffico, che superano il livello di 65 db, considerato come un limite di tollerabilità per gli individui; mentre oltre il 40% risulta esposto a livelli di rumore compresi tra 55 e 65 db, considerato quale valore di attenzione per cui si possono manifestare seri disturbi nel periodo diurno. L esposizione al rumore provoca sull uomo effetti nocivi riconducibili a tre diverse categorie: danni fisici: conseguenze sull udito e conseguenze sull organismo (in genere, di tipo psicofisiologico) disturbi nelle attività: difficoltà di concentrazione e disturbo del sonno fastidio generico. L insorgenza di tali effetti dipende da: caratteristiche fisiche del rumore (livello di rumore, tipo di sorgente sonora, periodo di funzionamento della sorgente, caratteristiche qualitative del rumore emesso), condizioni di esposizione al rumore (tempo di esposizione, distanza dell individuo esposto dalla sorgente di rumore), caratteristiche psicofisiche della persona esposta (abitudine e sensibilità al rumore, attività eseguita dall individuo esposto). Le principali sorgenti dell inquinamento acustico possono essere ricondotte a: Traffico stradale Rappresenta la forma di disturbo che interessa il più elevato numero di cittadini, ed è generato, principalmente, dal rotolamento dei pneumatici sulla superficie stradale (le altre sorgenti quali il motore o l attrito con l aria risultano meno importanti specialmente nelle condizioni di traffico extraurbano e soprattutto quando la velocità supera i 50 km/h. Traffico ferroviario e traffico aereo Interessano un più limitato numero di persone esposte, rispetto al traffico stradale, anche se negli ultimi anni è considerevolmente aumentato il volume di traffico aereo, che determina però un grado elevato di disturbo solo in prossimità degli aeroporti e dei corridoi di sorvolo. Nel caso del traffico ferroviario, una certa assuefazione è favorita da una traccia acustica stabile e dalla debole impulsività di tale rumore. Attività industriali e artigianali Non ha subito significativi incrementi negli ultimi anni, sia per la legislazione vigente, (che ha provveduto alla loro regolamentazione acustica), sia per gli interventi di risanamento conseguenti alle nuove normative. La normativa italiana Il DPCM 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno, affronta, per la prima volta e in maniera organica, il tema dell inquinamento acustico nell ambiente esterno. In esso vengono definite 6 diverse

pagina 3 di 10 zone in cui può essere classificato il territorio comunale ai fini acustici e, per ognuna sono previsti i limiti massimi di immissione. La Legge quadro sull inquinamento acustico (Legge 447/95), è seguita da una serie di decreti, il più importante dei quali, ai fini della politica ambientale a livello comunale, è il DPCM 14.11.1997 - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Oltre a definire in analogia a quanto previsto nel 91 - le classi su cui deve essere effettuata la classificazione acustica del territorio comunale, vengono determinati i valori limite di emissione, immissione, attenzione, qualità, Rispetto a quanto previsto dal DPCM del 1991, oltre ai limiti di zona (limiti d immissione), la nuova normativa definisce anche: valori di attenzione (superati i quali diventa obbligatorio il piano di risanamento comunale); valori di qualità, cioè i limiti di zona cui si deve tendere con l adozione del piano di risanamento; valori di emissione che ogni singola sorgente deve rispettare e il superamento dei quali comporta l obbligo di attuare i provvedimenti di bonifica acustica. Inoltre, ad esclusione della classe VI, viene introdotto il concetto di rumore differenziale (la differenza tra il livello sonoro equivalente di rumore ambientale e rumore residuo), con limiti di 5 db per le ore diurne e di 3 db per quelle notturne. Faranno quindi seguito altri decreti di attuazione della Legge Quadro: DPCM 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici DPCM 6 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico DPCM 31 marzo 1998 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio dell attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell art. 3, comma 1, lettera b) e dell art. 2, commi 6, 7 e 8, della Legge 26 ottobre 1995, n. 447 Legge Quadro sull inquinamento acustico DPCM 16 aprile 1999 Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi DPCM 18 novembre 1998 Regolamento recante norme di esecuzione dell articolo 11 della Legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario La normativa regionale La principale normativa regionale riguardante l inquinamento acustico, è la L. R. 13/2001, nella quale vengono, tra l altro: definiti i criteri per la classificazione acustica comunale stabilite procedure per la classificazione acustica del territorio delineati i rapporti tra la classificazione acustica e la pianificazione urbanistica definiti i requisiti acustici degli edifici e delle sorgenti sonore interne La Delibera di Giunta Regionale n.vii/9776 del 12 luglio 2002, infine, definisce i criteri in base ai quali si deve procedere per giungere alla zonizzazione acustica comunale.

pagina 4 di 10 Guardando al territorio di Botticino in relazione a possibili fonti di inquinamento acustico, è opportuno osservare che: il territorio Comunale non è interessato da vie di comunicazione di valenza sovra-comunale a forte intensità di traffico; i flussi di traffico automobilistico si possono ricondurre, per la maggior parte dei casi, a traffico di natura locale e comunque non a traffico di attraversamento; l eventuale traffico pesante legato alle attività produttive e artigianali è confinato nella porzione meridionale di territorio, dove queste ultime sono concentrate quasi totalmente; una direttrice importante di traffico pesante è costituta dagli automezzi diretti e provenienti alle cave di marmo, che utilizzano via del Marmo; una possibile fonte estesa di rumore è rappresentata dal bacino di escavazione del marmo: l utilizzo macchine operatrici di cantiere e di mezzi di movimentazione dei blocchi (pale ed escavatori), e il brillamento delle mine (per quanto in quantità limitate), sono elementi di emissione sonora non trascurabili. La conformazione del bacino estrattivo e la funzione di quinta naturale svolta dalle pendici della valle del Rino rappresentano tuttavia elementi di mitigazione non trascurabile; le attività produttive sono, nella quasi totalità dei casi, confinate nella porzione meridionale del territorio, in posizione nettamente distinta dalle zone residenziali; non sono presenti sul territorio comunale attività produttive pesanti, dalle quali possano derivare significative emissioni sonore nell ambiente circostante; la maggior parte del territorio comunale è destinata a boschi, prati e pascoli e cespuglietti, zone in cui l attività umana e le conseguenti emissioni sonore sono pressoché assenti; buona parte del territorio coltivato è destinato a vigneti, con la conseguente minore presenza di macchine operatrici rispetto ad altri contesti agricoli. Queste considerazioni preliminari, per quanto derivanti da una semplice osservazione del contesto territoriale (supportata dagli strumenti urbanistici), porta a concludere che considerata la collocazione del territorio comunale nell immediata periferia della città la presenza di fonti di inquinamento acustico risulta sostanzialmente più limitata rispetto ad altre situazioni dell interland cittadino. Sicuramente la presenza del traffico pesante legato all attività estrattiva è un elemento facilmente percepibile e lo può essere in misura tanto maggiore quanto minore risulta il rumore di fondo presente sul territorio (un concetto, questo, che riporta al livello differenziale introdotto recentemente dalla normativa: oltre al livello assoluto di rumore, a creare situazioni di disagio è anche la differenza tra le condizioni di rumorosità normale e il verificarsi di picchi momentanei (tanto per esemplificare, pur con il rischio di banalizzare, anche il semplice stormire delle fronde può essere rumoroso in un ambiente assolutamente tranquillo e in cui non vi sono altre sorgenti sonore).

pagina 5 di 10

pagina 6 di 10 La zonizzazione acustica del Comune di Botticino è stata approvata con Delibera di Consiglio Comunale n 56 del 29/10/2003 e risulta conforme ai dettati della recente normativa regionale (la L.R. 13/2001 e la successiva DGR 12 luglio 2002 n. 7/9776. Lo schema risultante dallo studio che ha portato alla zonizzazione acustica comunale presenta un area centrale in classe VI (aree interessate esclusivamente da insediamenti industriali, prive di insediamenti abitativi), coincidente con la zona delle cave, per l occasione equiparate ad attività industriali vere e proprie. A corona dell area di escavazione del marmo, troviamo una fascia di territorio classificata in zona V (Aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni): considerata l assenza di abitazioni e di attività produttive, è da ritenere che questa zona sia da imputare alla necessità di rispettare la normativa, laddove viene stabilito che il passaggio tra una zona e l altra può avvenire solo con classi contigue della zonizzazione acustica. In buona sostanza, la peculiarità del territorio comunale, con l area in cui viene esercitata l escavazione del marmo, si riflette anche sulla zonizzazione acustica, che cerca di contemperare le necessità dell attività produttiva, prevedendo, tuttavia, che le eventuali ricadute sonore non vadano ad interessare le zone abitate. Tutto attorno alla zona posta in classe V e VI, troviamo una ulteriore corona posta in classe IV, che si dilunga in direzione sud, lungo via del Marmo, e si allarga, quindi, in corrispondenza della zona produttiva posta a confine con Rezzato. Oltre ad essere interessata dagli insediamenti produttivi, questa zona è anche interessata dall unica strada a traffico veicolare significativo che interessa il Comune di Botticino (la SP30 e le corrispondenti vie Garibaldi, Molini e Marconi). Complessivamente, possiamo dire che la zona posta in classe IV (Aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici, presenza di attività artigianali, aree in prossimità di strade di grande comunicazione, di linee ferroviarie, di aeroporti e porti, aree con limitata presenza di piccole industrie), interessa una porzione piuttosto limitata di territorio abitato (191 ettari, comprese le zone poste attorno all ambito estrattivo e quelle poste a confine con il Comune di Rezzato (pure interessate da vicine attività di escavazione). Si tratta di una caratteristica importante, che denota un territorio non interessato da forti vie di traffico veicolare. Si pensi, giusto per fare un raffronto, alla rumorosità indotta nel limitrofo Comune di Rezzato dalla ex SS11. La maggior parte del territorio comunale è posta, nel Piano di zonizzazione acustica, in classe III (Aree urbane interessate da traffico locale o di attraversamento con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali con impiego di macchine operatrici). E qui compresa (a parte due limitate zone di classe II), la totalità delle aree destinate alla residenza degli agglomerati di Sera e di Mattina, oltre alle zone agricole di pianura interessate saltuariamente dal rumore indotto dalle macchine operatrici. In classe II (Aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione e limitata presenza di attività commerciali e assenza di attività artigianali e industriali), infine, troviamo le zone montuose periferiche e le due zone residenziali cui si è accennato in precedenza. Non risultano, nello strumento adottato dal Comune, zone poste in classe I (Aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, aree scolastiche, aree residenziali rurali e di particolare interesse urbanistico, ecc.), cui forse indurrebbe a pensare la zona di monte rientrante nel Parco delle Colline. In ogni caso, va osservato che la stessa terminologia usata dalla normativa può ingenerare incertezze o interpretazioni diverse da un contesto all altro.

pagina 7 di 10 ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNALE Classe vi.shp Classe v.shp Classe iv.shp Classe iii.shp Classe ii.shp

pagina 8 di 10 La definizione di zone a bassa, media e alta densità di popolazione utilizza parametri non numerici e, pertanto, destinati a interpretazione relativa: una densità alta a Botticino può risultare modesta in un contesto di grande città, mentre una media densità in uno dei nostri paesi di periferia può considerarsi alta in contesti a urbanizzazione più blanda. Lo stesso vale per il traffico veicolare, la fonte di disturbo rumoroso per eccellenza nelle città e nei contesti urbanizzati. Prendendo a riferimento il solo contesto di Botticino, è evidente la pertinenza della zonizzazione adottata con la situazione locale: detta pertinenza risulterebbe, tuttavia, indebolita qualora si prendessero a confronto altre realtà anche vicine caratterizzate dalla presenza di viabilità a valenza sovra-comunale con forti flussi di traffico leggero e, soprattutto, pesante. Queste considerazioni, unite alla presenza di ampie porzioni di territorio ricoperte di boschi, potrebbero forse portare a conclusioni anche diverse in tema di zonizzazione acustica. Attenendoci, comunque, allo strumento vigente, possiamo notare come oltre la metà del territorio comunale sia posta in classe III (Aree urbane interessate da traffico locale o di attraversamento con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali con impiego di macchine operatrici), poco meno di un terzo risulti classificato in classe II e il 10% in classe IV. classe superficie (ha) % territorio comunale classe VI 52,61 2,84 classe V 19,01 1,03 classe IV 191,96 10,37 classe III 1.029,07 55,57 classe II 558,85 30,19 territorio e classi di zonizzazione acustica (%) 30% 3% 1% 10% 56% classe VI classe V classe IV classe III classe II

pagina 9 di 10 Se consideriamo come avviene in modo consolidato nella letteratura del settore - soggette a disturbo le zone poste nelle ultime tre classi, emerge evidente la situazione ottimale di Botticino, in quanto poche, e per lo più destinate alle attività produttive, sono le vie del Comune poste in zona IV. La maggior parte dei cittadini risiede in zone poste in classe III (poco più di 6.000 residenti, pari al 62% del totale); il 24,6% dei cittadini abita in zone di classe II, le meno esposte, tra le zone residenziali, a disturbi derivanti dal rumore. Il 13% dei residenti nel Comune di Botticino vive in zone che possiamo considerare disturbate da emissioni sonore: emissioni da traffico veicolare, per la maggior parte dei casi, e da eventuali emissioni di attività produttive per i pochi residenti nella zona artigianale. E forse il caso di osservare come considerata la situazione urbanistica e viabilistica del Comune - un diverso approccio nella redazione del Piano di zonizzazione acustica potrebbe incrementare le aree poste in classe II e, di conseguenza, il numero di cittadini in esse residenti. numero cittadini % sul totale popolazione residente in classe II 2413 24,6 popolazione residente in classe III 6086 62,0 popolazione residente in classe IV 1310 13,4 popolazione e classi della zonizzazione acustica (%) 13% 25% 62% popolazione residente in classe II popolazione residente in classe III popolazione residente in classe IV

pagina 10 di 10 cittadini residenti in zone di classe IV via abitanti via Cave parte, lato nord 120 (stima) via del Marmo 202 via Castagneto parte, lato est 30 (stima) via De Gasperi 423 via Sott'Acqua 76 via Marconi 202 via Molini 152 via don Milani zona produttiva via del Carretto zona produttiva 11 via G. Pastore zona produttiva 10 via Artigianale zona produttiva 3 via Di Vittorio zona produttiva 11 via Molinetto zona produttiva via Caduti del Lavoro zona produttiva 11 via Garibaldi zona produttiva 59 totale 1310 cittadini residenti in zone di classe II via abitanti via S. Michele 117 via Puccini 246 via Franzoni 139 via Morosini parte 25 stima via Tadini 92 via Carini 234 via Colombo 46 via Benedusi 186 via Leonardo 36 via Raffaello 51 via Moretto 102 via Soldi 97 via Trento 97 via Scalvini 93 via Galantina 32 via Milano 88 via Merano parte 45 stima via Gorizia 74 via Trieste 11 via S. Nicola 305 via Massiago 128 via Manzoni parte 32 stima via Udine 70 via Fontanone parte 20 via del Gas 47 totale 2413