OGGETTI E SOGGETTI 48
Direttore Bartolo ANGLANI Università degli Studi di Bari Comitato scientifico Ferdinando PAPPALARDO Università degli Studi di Bari Mario SECHI Università degli Studi di Bari Bruno BRUNETTI Università degli Studi di Bari Maddalena Alessandra SQUEO Università degli Studi di Bari Ida PORFIDO Università degli Studi di Bari Rudolf BEHRENS Ruhr Universität Bochum Stefania BUCCINI University of Wisconsin Madison
OGGETTI E SOGGETTI L oggetto e il soggetto sono i due poli che strutturano la relazione critica secondo Starobinski. Il critico individua l oggetto da interpretare e in qualche modo lo costruisce, ma lo rispetta nella sua storicità e non può farne un pretesto per creare un altro discorso in cui la voce dell interprete copre la voce dell opera. Ma d altro canto egli non si limita a parafrasare l opera né ad identificarsi con essa, ma tiene l oggetto alla distanza giusta perché la lettura critica produca una conoscenza nuova. In questa collana si pubblicheranno contributi articolati sulla distinzione e sulla relazione tra gli «oggetti» e i «soggetti», ossia fra il testo dell opera o delle opere e la soggettività degli studiosi.
Chiara Sesana Odissea moderna Figure di Ulisse nel Novecento italiano Prefazione di Enrico Elli
Aracne editrice www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it Copyright MMXVI Gioacchino Onorati editore S.r.l. unipersonale www.gioacchinoonoratieditore.it info@gioacchinoonoratieditore.it via Sotto le mura, 54 00020 Canterano (RM) (06) 93781065 ISBN 978-88-548-9752-6 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: ottobre 2016
Agli Ulisse di oggi, che mi hanno raccontato i loro viaggi e le loro storie. Loro sono epica viva, sono mito e realtà. Non posso immaginare Ulisse senza pensare anche a loro.
E già, prima ch io giunga a qualche meta, Non ancora deluso M avvinci ad altro sogno. G. UNGARETTI, Sirene
Indice 13 Prefazione Enrico Elli 19 Capitolo I Dialoghi con Leucò Parte I Le donne di Ulisse 1.1. L isola, 20 1.1.1. L isola di Calipso, 20 1.1.2. L isola di Odisseo, 23 1.2. Le streghe, 24 1.2.1. Il ballo di Circe, 25 1.2.2. Il sorriso degli dèi, 27 1.3. Uomini e dèi, 29 1.4. Approdo, 30. 33 Capitolo II Itaca per sempre 2.1. Scrivere il mito, 35 2.2. Naufragio nel postmoderno, 36 2.3. La verità impossibile, 38 2.3.1. Ulisse e l ombra, 40 2.3.2. Ulisse autore dell Odissea, 42 2.4. Penelope, 45 2.4.1. Monologo dell attesa, 46 2.4.2. Riconoscere Ulisse, 47 2.4.3. Penelope contro Ulisse, 50 2.5. Per sempre Itaca, 52. 55 Capitolo III La voce di Penelope 3.1. Penelope, 56 3.1.1. Penelope, le donne, la Dea, 57 3.1.2. La voce e il silenzio, 61 3.1.3. Smitizzare, 62 3.1.4. Prendere il largo, 64 3.2. Penelope alla guerra, 66 3.2.1. Chi è Ulisse, chi è Penelope, 67 3.2.2. New York o la Terra Promessa, 72 3.2.3. Ritorno a casa, 75 3.3. Monologo di Penelope, 77 3.4. Conclusione: la Penelope omerica, 80. 11
12 Indice 85 Capitolo I Capitano Ulisse Parte II Ulisse e Nessuno 1.1. Novecento e mito, 86 1.2. Il teatro, 89 1.2.1. L avventura colorata di Ulisse, 90 1.2.2. Capitano Ulisse, 92 1.3. Ulisse, 93 1.3.1. «Io sono Ulisse?», 95 1.3.2. Ulisse è un antieroe, 98 1.3.3. Le tessitrici, 99 1.3.4. Nostos e naufragio, 101 1.4. L ultimo atto, 103. 105 Capitolo II Il ritorno a Itaca 2.1. Manoscritto da Itaca, 105 2.1.1. Odissea del dopoguerra, 106 2.1.2. Il quaderno di Nessuno, 109 2.1.3. «Sei tu?», 112 2.2. Nessuno muore, 115 2.2.1. Odisseo Ulisse Nessuno, 116 2.2.2. Le donne fantasma, 119 2.2.3. Contro la poesia, 122 2.2.4. Alla fine Nessuno muore, 125 2.3. Riconoscimento nell Odissea, 128. 133 Conclusione L avventura umana 141 Bibliografia
Prefazione ENRICO ELLI E questa è azione d Atena, la Predatrice, che mi fa come vuole, e può farlo, a volte simile a un mendicante, altre volte a un uomo giovane, con belle vesti sul corpo. (Odissea, XVI, 207 210; traduz. di Rosa Calzecchi Onesti) Ulisse nell Odissea non ha una fisionomia definita, ma muta spesso aspetto, diventando ciò che più conviene e si addice alla circostanza e alla situazione in cui si trova. Ulisse è polýtropos: assume su di sé ogni tipo di identità e di esistenza, e questa può essere considerata la sua peculiare caratteristica, la sua qualità specifica, già messa in luce nei versi proemiali del poema: «Musa, quell uom di multiforme ingegno/dimmi» (Odissea, I, 1 2; traduz. di I. Pindemonte). È proprio questo attributo ad aver permesso ad Odìsseo di intraprendere il suo particolare viaggio letterario: il vero, autentico ultimo viaggio, profetizzato dall indovino Tiresia, potrebbe ben essere considerato il viaggio infinito di Ulisse nei racconti, nelle poesie, nelle letterature di tutti i luoghi e di tutti i secoli; un viaggio che per ogni autore, per ogni epoca, ha seguito una rotta specifica, rappresentativa degli uomini, della società, dei sogni di quel contesto storico e culturale. Il bel lavoro di Chiara Sesana ha inteso ripercorrere una parte di tale viaggio, quella più recente del secondo Novecento, fino alle soglie del nuovo millennio. In particolare, di tutti i percorsi Professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 13
14 Prefazione che Ulisse ha seguito, di tutti i porti in cui è approdato, ha voluto privilegiare quelli che rispecchiano le caratteristiche più distintive di questa epoca storica. Ciò che distingue il Novecento dai secoli precedenti è secondo la studiosa (e a me pare di poter condividere tale affermazione) da un lato, il ruolo che le donne sono riuscite a rivendicare, nella società come nella cultura e nella letteratura, trasformandosi da oggetto di narrazione in soggetti, e spesso voci narranti in prima persona, protagoniste delle loro storie. Nel Novecento le donne, anche quelle del mito, prendono la parola per raccontare una versione nuova della storia, spesso infrangendo una prospettiva univoca ormai considerata tradizione. Dall altro lato, è questo il secolo dello smarrimento esistenziale, della perdita di certezze che porta infine alla perdita di sé, al dissolvimento di un identità sempre più fragile e precaria; è il secolo della frantumazione dell io, degli abissi sempre più profondi dell anima, delle macchine e della tecnologia. In questo mondo, il nome che Ulisse scelse per sfuggire al ciclope, Nessuno, sembra esprimere proprio la condizione dell uomo. Su queste due grandi linee si muove, appunto, il discorso sviluppato nelle pagine seguenti. Dall analisi dei testi in cui sono le donne a raccontare in prima persona la loro odissea e la loro relazione con Ulisse, alla delineazione dell itinerario di annichilimento che porta Ulisse a diventare Nessuno. Avremo così modo di risentire le voci di Calipso e di Circe nei due Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, L isola e Le streghe; e poi la voce stessa di Penelope che in alternanza con quella di Ulisse ripercorre ed interpreta gli avvenimenti che seguono il ritorno ad Itaca dell eroe, superandolo alla fine in sottigliezze ed astuzia (nel romanzo di Malerba Itaca per sempre). L antica, paziente tessitrice sulla quale già Ariosto, con laconica, epigrafica ironia ci ammoniva: «Sol perché casta visse / Penelope, non fu minor d Ulisse» (Orlando furioso XIII, 60) diviene protagonista in Penelope alla guerra, primo romanzo della Fallaci, in cui viene assumendo gli atteggiamenti propri di un eroe guerriero al femminile. E poi nel Monologo di Penelope, poemetto del ligure Luigi Fenga (pubblicato nella silloge Le amorose fiam-
Prefazione 15 me), la troveremo rappresentata nella figura di donna capace di andare oltre la materia e la fisicità, senza tuttavia rinunciare a rivendicare i suoi desideri. Nella seconda parte si potrà seguire l itinerario di annichilimento che porta Ulisse a diventare Nessuno, anche in questo caso attraverso opere significative di alcuni autori che svolgono in modo originale tale linea di discorso. Si va così dal testo teatrale di Savinio, Capitano Ulisse, che mette in scena il viaggio di liberazione dell uomo dal personaggio del mito, al racconto Manoscritto da Itaca, di Luigi Santucci, in cui Ulisse è un reduce sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e deciso a non reintegrarsi nella società e nella famiglia (capovolgendo, in tal modo, il modello omerico dell eroe del ritorno); per chiudere direi inevitabilmente con Nessuno muore di Parazzoli, romanzo apocalittico che narra la morte di un Ulisse che vive di proposito l ultimo tempo della sua vita incarnandosi totalmente e unicamente nei panni di Nessuno. Quelle affrontate da Chiara Sesana nelle sue pagine sono metamorfosi dell archetipo ulissidico differenti tra loro e tali da risultare in taluni casi quasi inconciliabili, ma che mettono ben in luce la vitalità di questo paradigma non solo letterario, ma più ampiamente umano, la cui versatilità permette di raccontare ogni volta una storia diversa, ancora oggi. Ecco perché, in definitiva, possiamo dire che Ulisse ha attraversato il Novecento comprendendone le particolarità, e accogliendo su di sé i desideri e le paure, le conquiste e le sconfitte dell uomo moderno, in modo tale da riuscire a presentarsi a ognuno di noi ancora come guida nel travagliato panorama contemporaneo, indicandoci la strada e accompagnandoci verso tutte le avventure e le imprese che le odissee ancora non hanno cantato. Non a caso scriveva Claudio Magris nel suo Itaca e oltre (1991) «la nostra odissea è oggi un altra»: è un «eterno nomadismo [... ] che muove verso sempre nuove costellazioni e interpretazioni dell essere» e ci coinvolge in una «molteplicità veramente centrifuga», che i modelli ulissidici riproposti in questo studio ben configurano.