Lo stalking nei suoi risvolti forensi e psicologici Pietro Nastasi*
Ringraziamenti Desidero ringraziare innanzitutto il prof. Antonio Antonuccio ed il Rag. Antonio Castellano della Casa Editrice Taurografiche Editore s.r.l. senza il cui supporto e guida sapiente questa mia opera prima non sarebbe neanche giunta a pubblicazione. Un ringraziamento va poi anche alle persone a me più care, i miei genitori, a cui questo lavoro è dedicato, che mi hanno sempre sostenuto.
Ai miei genitori
La libertà dell uomo è limitata dalla bramosia del possesso E. Fromm
PREFAZIONE La violenza alle donne nelle sue varie manifestazioni, è ormai ben noto, si sviluppa soprattutto nell ambito familiare ed è socialmente trasversale, poiché non riguarda in maniera esclusiva i ceti economicamente e culturalmente svantaggiati. Lo stalking - nel generale panorama del crimine - ne rappresenta una particolare forma che si inscrive, come rappresentazione di dinamica sociale, all interno della complessiva questione della violenza sulle donne. Questa specifica forma di devianza è, anch essa, ben lontano dal riguardare solo attori dei paesi sottosviluppati o degli ambienti sociali più svantaggiati; in verità, è largamente presente anche nei paesi cosiddetti sviluppati. Secondo gli studi sul fenomeno, non esiste una categoria speciale di maschi violenti e, come ho avuto la possibilità di dire in precedenti esperienze divulgative 1, tuttavia il problema della violenza contro le donne deve essere assunto come problema centrale del genere maschile e delle sue modalità di porsi, di rappresentarsi e di legittimarsi nel rapporto con l altro genere. 1 Convegno Violenze sul partner e stalking, a cura Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti, Relazione del Prof. Dr. Antonio Antonuccio; Sala polifunzionale RAI - Sede regionale per la Calabria - C O S E N Z A. Sabato 16 maggio 2009.
La violenza maschile sulle donne è fenomeno antico e di ampie dimensioni, che per lungo tempo, in parte ancora oggi, è socialmente accettata e ritenuta normale. Tanto induce a pensare che, in tale gioco dei ruoli, la violenza sulle donne ordina le relazioni non solo nel privato, ma anche nella sfera pubblica; essa non colpisce solo le vittime reali, ma anche quelle potenziali. E un fenomeno che all inizio degli anni 80, in seguito ad episodi che coinvolsero personaggi di fama popolare soprattutto negli Stati Uniti d America, ha cominciato a destare un certo interesse, non solo nell opinione pubblica, ma anche da parte di alcuni addetti ai lavori nel campo della psicologia e della sociologia. All epoca, furono oggetto di tale pratica personaggi di spicco del cosiddetto Star System, ovvero personalità dello spettacolo e dello sport. Oggi, purtroppo, la cronaca giornalistica - sempre più - ha la necessità di segnalare tale forma di violenza tra i suoi titoli di testa e narra di episodi sempre più cruenti. I talk show del cosiddetto gossip trattano costantemente di devianza e abbondano tra gli ospiti anche di criminologi tra i più insigni, sempre pronti a fornire il loro sapere sul tema. La criminologia - come scienza -, pertanto, ormai offre necessariamente ancora maggiore spazio alla spiegazione di tale fenomeno violento. Il Nastasi, giovane studioso del diritto e della procedura penale arriva a trattare l argomento, approcciandosi, quindi, alla criminologia - a differenza di altri, interessati stricto sensu -,
seguendo un percorso di metodo, utile per meglio operare la professione forense, ovvero tentando di analizzare, appunto, le condotte penalmente rilevanti sotto profili diversi dall occhio giuridico da cui - inevitabilmente - l attività forense spinge solitamente a guardarle. La giovane età ed una passione per lo studio che non si affievolisce affatto hanno consentito il resto e tanto è stato l incipit per la stesura di tale lavoro. I padri latini agevolmente avrebbero detto: age quod agis. Il Nastasi arriva alla definitiva stesura de Lo stalking nei suoi risvolti forensi e psicologici, sua opera prima, nel corso del 2014. Il lavoro muove i suoi primi passi di battitura sulla carta dopo un considerevole lavoro di ricerca; tanto è testimoniato dalla cospicua bibliografia di settore, nazionale ed internazionale. Il percorso della trattazione dell opera è suddivisa in due capitoli. L Autore, per entrare nel vivo dell esposizione del reato, non ha trascurato di fornire - a quanti ne potranno giovare della lettura - gli elementi per comprendere quello che è il suo aspetto storico-evolutivo. Il reato de quo, trattato, pertanto, nel primo capitolo, per meglio comprenderlo nella sua dinamica, è stato osservato e descritto nei suoi elementi costitutivi, comprendendo
anche quegli aspetti che provocano persino la modifica delle abitudini di vita proprie dell attore. La formazione giuridica di base del Nastasi, stella polare per assolvere a quello che è il raggiungimento dell obbiettivo di studio prefisso, necessariamente lo ha condotto all adeguata attenzione per i temi della norma e della procedibilità nei confronti del reo. Il secondo capitolo, nel quale tanto spazio ha avuto l aspetto afferente alla sfera delle scienze criminologiche, consentirà al lettore di avere quelle conoscenze per comprendere il deviante molestatore nelle sue varie tipologie di profilo, che portano ad un comportamento sanzionabile giuridicamente, che poggia le basi su particolari aspetti psicologici della sua personalità. Il Nastasi, in questa sua esperienza di addetto alla divulgazione, ha il merito di aver compreso la necessità di offrire al lettore la possibilità di comprendere anche quella che è la vittima del reato e la triste vicenda che obtorto collo ha dovuto subire; è questo un argomento di criminologia che, ormai da tempo, da solo, nella trattazione, campeggia nella letteratura di settore. L Autore per la stesura dell opera, fedele alla necessità della sobrietà per la divulgazione scientifica, ha saputo coniugare quel tono colloquiale che basta e la giusta ricercatezza tecnica e tanto gli consentirà di rivolgersi al neofita quanto all addetto ai lavori. Ad maiora Pietro Nastasi. Antonio Antonuccio *