Tecniche di comunicazione e relazione



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Transcript:

Maria Grazia Ponzi - Rita Antonelli Tecniche di comunicazione e relazione

Presentazione L analisi dei processi di comunicazione si situa nel punto di incontro di molte discipline, quali la filosofia, la storia, la psicologia, la sociologia, l etnologia, l economia, la biologia, la cibernetica e le scienze cognitive. È, dunque, evidente la complessità insita nel trattare tale vastità di elementi di riferimento. La proposta si fonda, pertanto, sull esigenza di coniugare l insieme organico degli elementi costitutivi del tema della comunicazione con una metodologia capace di motivare la partecipazione degli studenti attraverso il coinvolgimento in esperienze svolte in classe. Contenuti vicini alle problematiche giovanili, quindi, e strumenti procedurali appropriati. L approccio per problemi comporta il contributo di più soggetti, la formazione di gruppi di allievi che collettivamente procedano alla risoluzione del caso posto. Il gruppo abitua alla interazione nel lavoro, favorisce l acquisizione di atteggiamenti emotivi consapevoli, sviluppa la capacità di ascolto degli altri e contemporaneamente quella di imparare utilizzando gli apporti di ciascuno. Inoltre, elemento fondamentale, stimola l acquisizione di un linguaggio oggettivo, condizione irrinunciabile per poter comunicare all esterno risultati conseguiti dal gruppo di lavoro che dovrà ripensare ed esporre in modo ragionato il percorso compiuto partendo dal problema (individuando correttamente le varie fasi: dalla fissazione degli obiettivi alla individuazione degli ostacoli e dei mezzi per il superamento degli stessi, alla verifica dei risultati, al riconoscimento dell errore e alla gestione autonoma dello stesso). Il gioco, basato sulla cooperazione, permette di realizzare diversi obiettivi: la facilitazione della comunicazione, il superamento delle timidezze e delle barriere emozionali, l emersione delle dinamiche interelazionali più nascoste, la creazione di un clima empatico e di accettazione reciproca che favorisce la coesione del gruppo. Lo stupore, il divertimento liberano energie e permettono un apprendimento diretto, per esperienza; il role-play, gli esercizi basati su casi specifici, i ricordi guidati, le riflessioni esperienziali, effettuati in coppie o in piccoli gruppi, sono gli altri strumenti utilizzati che permettono il conseguimento degli obiettivi e il coinvolgimento diretto degli studenti nella elaborazione del percorso di apprendimento. La Guida contiene: 1. la presentazione degli obiettivi modulari e gli specifici descrittori delle competenze; 2. le modalità, gli obiettivi e le osservazioni per poter eseguire alcuni esercizi particolari proposti nel testo; 3. l indicazione di nuovi esercizi per permettere ai docenti una scelta metodologica più ampia; 4. alcuni esempi di verifiche sommative. Le Autrici

Sommario MODULO 1 La comunicazione interpersonale Obiettivi modulari e descrittori delle competenze 5 Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo e proposte di nuovi esercizi: U.D. 1 - Non si può non comunicare 6 U.D. 2 - La mappa non è il territorio 9 U.D. 3 - Perché non mi capisci? 13 MODULO 2 Le relazioni umane Obiettivi modulari e descrittori delle competenze 21 Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo e proposte di nuovi esercizi: U.D. 1 - L emozione e la regola 22 U.D. 2 - Io e gli altri 26 U.D. 3 - Chi ha paura dei conflitti? 31 MODULO 3 La comunicazione sociale Obiettivi modulari e descrittori delle competenze 35 Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo e proposte di nuovi esercizi: U.D. 1 - Testo e contesto 36 U.D. 2 - Molta informazione, quale informazione? 38 U.D. 3 - Il mondo della Quasi realtà 39 MODULO 4 La comunicazione aziendale Obiettivi modulari e descrittori delle competenze 42 Proposte di nuovi esercizi: U.D. 2 - La comunicazione esterna 43 Esempi di verifiche sommative 47

1 Modulo La comunicazione interpersonale Obiettivi Essere consapevoli della pluralità dei linguaggi nei processi comunicativi Saper interpretare in modo corretto il messaggio di relazione Saper esplorare i possibili significati di un messaggio Riconoscere e utilizzare correttamente i linguaggi non verbali Saper ascoltare cogliendo il punto di vista altrui Essere buoni osservatori per comprendere il sistema nel quale si è inseriti Riconoscere il proprio contesto culturale e quello degli interlocutori senza dare niente per scontato Descrittori delle competenze Conosce le diverse modalità del comunicare e sa distinguere i messaggi di contenuto dai messaggi di relazione Comprende il feedback e adegua la comunicazione utilizzando atti linguistici più adatti alla relazione e al contesto Fa attenzione a non applicare stereotipi e pregiudizi e adotta la pratica dell ascolto attivo Distingue il codice analitico dal codice analogico, interpreta e utilizza con proprietà il linguaggio del corpo Ascolta in modo empatico e congruente senza classificare e giudicare Apporta riflessioni personali ed è capace di discernere tra i sistemi semplici e i sistemi complessi Individua le proprie premesse implicite e sa analizzare il contesto pluriculturale del messaggio identificando codici e contesti storici e culturali

Modulo 1 La comunicazione Modulo 1 interpersonale La comunicazione interpersonale www.scuolaazienda.it UD 1 Non si può non comunicare Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo Gli esercizi proposti nell unità didattica 1 non presentano difficoltà e non richiedono particolari precisazioni; vengono proposti con l obiettivo di sollecitare la partecipazione attiva delle ragazze e dei ragazzi che li induca a mettersi in gioco e a elaborare convinzioni proprie supportate dall esperienza fatta in classe. Può essere utile, a tale proposito, iniziare la prima lezione con lo svolgimento dell esercizio relativo al brainstorming a pag. 5. Proposte di nuovi esercizi Esercizio 1 Un racconto senza parole Si svolge in coppie Comunicazione non verbale delle emozioni. Andando indietro negli anni si cerca un episodio che ha lasciato un segno (positivo o negativo) nella vita. Si comunica l emozione al compagno con l espressione del viso e del corpo, senza parlare. Si passa poi a raccontare verbalmente l episodio l uno all altro e viceversa. In seguito ogni partecipante espone alla classe il racconto del proprio compagno e dice se nel passaggio dal verbale al non verbale l emozione è stata mantenuta. Dopo l esposizione ogni coppia individua se nel racconto dell altro è mancato qualcosa, se qualche aspetto è stato enfatizzato o sottaciuto. Infine si discute insieme il significato dell esperienza. 6

Il sorriso Esercizio 2 Interpretazione della comunicazione non verbale. Si legge la poesia di P. Faber Il valore di un sorriso. UD 1 Non si può UD 1 non comunicare Non si può non comunicare Un sorriso non costa nulla e rende molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma il suo ricordo è talora eterno. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno. Nessuno è così povero da non poterlo dare. Crea felicità in casa; è sostegno negli affari; è segno sensibile dell amicizia profonda. Un sorriso dà riposo alla stanchezza; nello scoraggiamento rinnova il coraggio; nella tristezza è consolazione; d ogni pena è naturale rimedio. Ma è bene che non si può comprare, né prestare, né rubare, poiché esso ha valore solo nell istante in cui si dona. E se poi incontrerete talora chi non vi dona l atteso sorriso, siate generosi e date il vostro; perché nessuno ha tanto bisogno di sorriso come chi non sa darlo ad altri. Si propongono alcuni elementi per una discussione libera stabilendo le regole degli interventi (a giro, per alzata di mano ecc.). Che cos è un sorriso? Qualcuno dice che è soltanto una contrazione di muscoli; qualcun altro rammenta che mostrare i denti per molte specie di animali è un segnale di aggressione; per molte persone è solo una maschera sociale. Quanti tipi di sorriso conosciamo? (Anche esempi di film o romanzi o modi di dire.) POSSIBILI RISPOSTE Il sorriso di sufficienza. Il sorriso beffardo. Il sorriso innocente. Il sorriso è una profferta di amicizia. Il sorriso di un bambino. Occhi che sorridono. In Alice nel paese delle meraviglie c è il sorriso del gatto senza il gatto. «L infame sorrise». Il sorriso serve a tenere sotto controllo l aggressività, è un messaggio di rassicurazione e nello stesso tempo segnala la caduta di tensione. Il sorriso stabilisce una relazione alla pari: chi sorride e chi riceve il sorriso vengono a trovarsi sullo stesso piano. Cheese, il sorriso stereotipato davanti alla macchina fotografica. Il sorriso love labour (delle hostess, di chi è addetto alle comunicazioni). Il sorriso è il primo rivolgersi all esterno del bambino e coincide con la percezione del volto umano. 7

Modulo 1 La comunicazione interpersonale Il gioco del saluto Da svolgersi alla fine della lezione Esercizio 3 Comunicazione non verbale. Ci sono mille modi diversi per salutarsi. In questo gioco se ne devono trovare di nuovi. Si fa spazio nella classe addossando banchi e sedie lungo le pareti. Tutti camminano in giro per la classe. Quando incontrano un altra persona la salutano in un qualche modo non tradizionale e in maniera non verbale. Strofinandosi lungo la schiena della persona incontrata, facendo qualche carezza, miagolando imitando le mosse di un gatto, qualsiasi cosa venga in mente. Basta un saluto breve, poi si passa a un altra persona. Il gioco è finito quando tutti si sono salutati. Infine si discute insieme il significato dell esperienza. Tratto liberamente da: Sigrid Loos, Novantanove giochi, Edizioni Gruppo Abele 1989. 8

UD 2 La mappa non è il territorio Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo Pagina 25 Volto di donna Esperienze sulla percezione visiva. Si tratta di un immagine che propone una doppia lettura, una cosiddetta immagine ambigua : è la figura di una donna anziana e contemporaneamente di una donna giovane con un velo e una piuma. Per vedere nella figura la donna giovane non teniamo conto di alcuni particolari, la forma strana dell orecchio o il velo molto grande rispetto all acconciatura. Per individuare nella immagine il volto della donna vecchia ignoriamo la piuma. Se mettiamo a fuoco la parte alta della figura, sul profilo del volto percepiamo i lineamenti della giovane, se fissiamo l attenzione più in basso, sul mento pronunciato e sul grande naso, ci appare l immagine della anziana signora. Il nostro sistema percettivo ha una natura rigida, che elimina ciò che non viene ritenuto utile; possiamo aggirare questa rigidità con la flessibilità della nostra intelligenza, ponendo l attenzione proprio su quei particolari irrilevanti e marginali che ci offrono l opportunità di cambiare punto di vista facendoci scoprire più cose in ciò che percepiamo. Se gli studenti conoscono già l immagine proposta, altre figure ambigue si possono trovare in Rete, alla voce Illusioni ottiche. 9

Modulo 1 La comunicazione interpersonale Pagina 26 I nove puntini Scoprire le proprie premesse implicite. La soluzione è la seguente: Si domanda agli studenti che non sono riusciti a risolvere il gioco di individuare i motivi non hanno permesso loro di trovare la soluzione. Si vedrà come tutti i tentativi falliti hanno avuto in comune il ritenere che i puntini rappresentassero un quadrato dal quale non era possibile uscire. L aver dato per scontato che non si potesse uscire dal quadrato è una premessa implicita. Pagina 28 La nave di Teseo Riflessione sul cambiamento. In questo esercizio non è importante la soluzione, ma il confronto tra le diverse idee che emergono dalla discussione. La metafora della nave di Teseo è un modo per affrontare il problema dell Identità e della Diversità, di ciò che cambia e ciò che resta uguale. Due categorie che da Platone in poi hanno appassionato i filosofi. Tutto muta, come le tavole dell imbarcazione, perché tutto è in continuo cambiamento, ma la forma della nave rimane la stessa. Il materiale della nuova nave è diverso, ma la forma è uguale ed è la nave di Teseo. 10

Proposte di nuovi esercizi La bella Jasmine Esercizio 1 UD 2 La mappa non é il territorio Spostare il punto di vista. La bella Jasmine amava riamata il giovane Alì. I due giovani avrebbero voluto sposarsi, ma il padre della ragazza, Mohamed, era fortemente indebitato con un ricco e vecchio mercante. Quest ultimo aveva minacciato più volte Mohamed di mandarlo in prigione per debiti, ma poiché si era invaghito della bella Jasmine un giorno gli propose di azzerare le somme dovute in cambio della mano della figlia. Poiché si rendeva conto dell enormità della sua richiesta mitigò la proposta offrendo questa possibilità: «Metteremo un sassolino bianco e un sassolino nero in un sacchetto, sarà Jasmine stessa a estrarne uno. Se sarà un sassolino nero diventerà mia sposa, se estrarrà un sassolino bianco sarà libera e condonerò tutti i tuoi debiti». Purtroppo la situazione era tale che il povero Mohamed dovette accettare e informò la figlia di quanto convenuto. La mattina dopo padre e figlia si recarono all appuntamento presso il giardino della casa del mercante e lo trovarono che già stava approntando il sacchetto e i sassolini. La ragazza si accorse però che il vecchio mercante, pensando di non essere visto, all ultimo momento era riuscito a cambiare il sassolino bianco con un altro sassolino nero, quindi qualunque sassolino avesse estratto ella sarebbe stata perduta, come fare? La ragazza si fermò un attimo a pensare, poi infilò la mano nel sacchetto e tirò fuori... Dopo qualche settimana Mohamed poté festeggiare le nozze della sua bella figlia Jasmine con il giovane Alì e tutti furono immensamente felici (del mercante non sappiamo). Qual è la soluzione trovata da Jasmine? SOLUZIONE La giovane, fingendo un momento di disattenzione, lascia cadere il sassolino appena estratto tra la ghiaia del giardino ed esclama: «Poco male... Vediamo qual è il sassolino rimasto nel sacchetto: se è bianco vuol dire che quello caduto era nero, se è nero il sassolino che avevo estratto era bianco e io sarò libera!» Tratto liberamente da: Imparare la creatività, Franco Angeli 1994. 11

Modulo 1 La comunicazione interpersonale Esercizio 2 Qual è la metà di undici? Spostare il punto di vista. Trovare cinque risposte diverse. La metà matematica è 5,5 Se divido il segno grafico 11, è 1 e 1 Se divido la parola, è und - ici Se lo scrivo in numeri romani (XI) avrò X e I Oppure V più VI È bastato spostare il punto di vista! Tratto liberamente da: Imparare la creatività, Franco Angeli 1994. 12

UD 3 Perché non mi capisci? Commento e modalità di svolgimento degli esercizi presenti nel testo Pagina 35 Coppie di animali Verificare la capacità selettiva nell ascolto. Il gioco è un esempio di capacità selettiva, un operazione che esercitiamo di continuo, che consiste nel portare in primo piano ciò che ci interessa vedere o ascoltare, lasciando sullo sfondo il resto, pure presente nella dimensione comunicativa. Ciò che lasciamo sullo sfondo è quello che in comunicazione viene definito rumore; il rumore diventa informazione quando cattura il nostro interesse e vi poniamo attenzione. Pagina 37 La terra sta morendo È un gioco che fa emergere stereotipi e pregiudizi e serve a far capire come questi vengono utilizzati per effettuare scelte e prendere decisioni il più delle volte precipitose e sbagliate. Dopo che le ragazze e i ragazzi hanno espresso le loro scelte, si contano i voti riportati da ogni personaggio della storia e si stila sulla lavagna l elenco di chi parte e quello di chi resta a terra. 13

Modulo 1 La comunicazione interpersonale L astronave è ormai partita quando arrivano nuove informazioni; il conduttore le legge alla classe, sia quelle che riguardano i personaggi che sono partiti sia quelle su chi è rimasto. Si crea volutamente uno spiazzamento per far riflettere studentesse e studenti sulle scelte e le dinamiche messe in atto. Informazioni Informazioni sui personaggi sui personaggi se sono partiti se non sono partiti 1) Militante nero Temuto delinquente Pacifista, esperto fuggito or ora in nonviolenza dal penitenziario e gestione dei conflitti 2) Poliziotto Sospeso dal servizio Giovane atletico, leader con fucile perché violento dei boyscout, che usa e corrotto il fucile solo per andare a caccia 3) Atleta Donna di settant anni Ragazza simpatica e creativa, che ha vinto le Olimpiadi con grande competenza in delle pantere grigie problematiche agroalimentari 4) Architetto Mangia solo rape rosse, Urbanista che ha saputo pianta che non cresce realizzare insediamenti nel nuovo pianeta autosufficienti in pieno deserto 5) Cuoca Ha lavorato tutta la vita Molto brava a cucinare nel carcere di Sing Sing, ottime pietanze con sa cucinare solo patate qualsiasi ingrediente in brodaglia 6) Falegname Depresso per la sua Famoso maestro delle cieco condizione, non è in grado costruzioni in legno capace di svolgere alcuna mansione di insegnare a tutti 7) Dottoressa Laureata in legge, Medico di grande valore dirigente della Asl 8) Prostituta Molto malata, ha bisogno Giovane simpatica, allegra di continue trasfusioni e in ottima salute per continuare a vivere 9) Ragazza di Ha l Aids Piena di energia e voglia sedici anni di vivere, una promessa in incinta campo artistico e musicale 10) Musicista Suona solo l organo Fa parte dell organizzazione gay Medici senza frontiere 11) Sacerdote A capo di una setta Grandi capacità fondamentalista organizzative e un ottimo musulmana carattere 14

Pagina 39 Il fiore Riflettere insieme sui sentimenti che ci suscita la scoperta di avere molteplici caratteristiche comuni. Si formano i gruppi in base ai componenti della classe. In ogni gruppo viene scelto un segretario cui viene consegnato un foglio con un disegno simile a quello rappresentato nel testo. Il gruppo ha il compito di individuare almeno due caratteristiche personali peculiari del singolo componente del gruppo (materiali o spirituali; per esempio: sono, so fare ), e almeno due caratteristiche comuni a tutti i componenti del gruppo. Si danno dieci minuti di tempo. Trascorsi i dieci minuti il segretario di ogni gruppo legge le caratteristiche individuali senza dire il nome di chi le possiede e invita gli altri gruppi a riconoscere la persona dalle sue speciali caratteristiche. Poi il segretario legge anche le caratteristiche comuni del gruppo. UD 3 Perché non mi capisci? CONDIVISIONE GENERALE È stato facile cercare le personali caratteristiche speciali? Come ci si sente quando si scoprono le caratteristiche comuni? Ci fa piacere oppure no? Qualcuno vuol dire qualcosa su come si è sentito in questa esperienza? A che cosa è servita? COMMENTO Certamente tutti avrete avuto maggiori difficoltà nell individuare le caratteristiche esclusive di ciascuno. Questo gioco ci mette subito di fronte a una semplice verità: al di là della unicità e irripetibilità delle persone, abbiamo molto in comune con gli altri, più di quanto intimamente siamo portati a credere. Pagina 43 Una storia impossibile Aiutare i ragazzi ad acquisire il concetto della dimensione sessuale come comunicazione interpersonale e a riflettere sul fatto che la quasi totalità dei comportamenti identificati dalla società come maschili e femminili non siano per natura appartenenti a un sesso, a eccezione di quelli legati alla biologia. 15

Modulo 1 La comunicazione interpersonale OSSERVAZIONI. Il coinvolgimento viene provocato dalla necessità di terminare la storia, necessità che favorisce la proiezione dei propri contenuti relativi soprattutto alle possibilità di comunicazione con l altro (quali saranno i gesti e le reazioni dei due protagonisti? quale valore di barriera viene attribuito al ruscello? quale valore di rifugio viene attribuito al bosco retrostante? quali sensi vengono impegnati per primi: vista olfatto, tatto, ecc.? quale rilevanza viene attribuita alle implicazioni erotico-sessuali della comunicazione?). La traccia permette di procedere serenamente alla discussione, anche se possono manifestarsi tentativi di eludere la nudità e le differenze sessuali; il racconto consente di condurre la discussione sulle vicende che seguono l incontro o che possono impedirlo permettendo di individuare caratteristiche e comportamenti ritenuti tipicamente maschili e femminili. Pagina 44 I love you: Chi sono io? Chi sei tu? Far riflettere sulle differenze di linguaggio tra ragazze e ragazzi. L esercizio fa riferimento alla ricerca di Luce Irigaray esposta nello stesso paragrafo del testo. Proposte di nuovi esercizi Il cerlvelo Esercizio 1 Cogliere gli effetti della percezione visiva e l eccesso di informazione insito nel linguaggio. Proporre agli studenti la lettura e l interpretazione del seguente brano: Sneocdo uno sdtiuo dlel Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo srictte le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, imptortane sloo che la prmia e l umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee vstio? 16

Quando si legge, ma anche quando si guarda, lo sguardo si posa in un punto quasi sempre casuale; l occhio si muove a balzi spostandosi verso destra cogliendo diversi caratteri per volta e poi torna velocemente indietro per leggere la riga successiva. La nostra vista ci consente di cogliere non solo ciò che sta al centro del campo visivo, ma anche ciò che sta ai lati e per questo bastano poche lettere per capire di quale parola si tratta. In cibernetica questo processo viene definito con il termine di ridondanza : in un fonema o in una sillaba o in una parte del segnale o del messaggio è già contenuta l informazione che ci permette di comprendere immediatamente il significato dell intera parola o dell intero messaggio anche se non è stato ancora esplicitato completamente. UD 3 Perché non mi capisci? Test sull ascolto attivo Esercizio 2 Verificare l attenzione e il rispetto delle consegne. Cognome... Nome... Classe... Prova di osservazione delle istruzioni (Tempo concesso due minuti) 1. Leggete attentamente tutte le istruzioni prima di svolgere l esercizio. 2. Scrivete in stampatello il vostro nome e cognome sulla riga in alto a destra. 3. Tracciate un cerchio intorno alla parola tutte dell istruzione n. 1. 4. Sottolineate la parola cognome dell istruzione n. 2. 5. Nell istruzione n. 4 tracciate un cerchio intorno alla parola sottolineate. 6. Ore tracciate un cerchio intorno al titolo in testa alla pagina. 7. Tracciate un cerchio intorno ai numeri delle istruzioni nn. 1, 2, 3, 4, 5. 8. Nell istruzione n. 7 tracciate un cerchio intorno ai numeri pari e sottolineate i numeri dispari. 9. Tracciate un cerchio intorno al n. 4 dell istruzione n. 5. 10. Sottolineate la frase che avete appena scritto. 11. Disegnate un quadratino di circa un centimetro di lato dall angolo in alto a sinistra di questo foglio. Tracciate poi un cerchio intorno al quadratino. 12. Sbarrate i numeri da 8 a 12. Ora tracciate un cerchio intorno ai numeri stessi. 13. Tracciate una x entro il quadratino nell angolo in alto a sinistra del foglio. 14. Ora che avete letto tutte le istruzioni, seguite unicamente la n. 2. Non eseguite le altre, trascuratele del tutto. 15. Per favore, nel consegnare il foglio non fate alcun commento ad alta voce. È opportuno verificare quante persone sono realmente capaci di seguire correttamente le istruzioni. 17

Modulo 1 La comunicazione interpersonale Questo test può diventare un elemento di discussione sia sulla scarsa attenzione che viene posta sulle indicazioni per lo svolgimento degli esercizi in genere, sia su come si è disposti a eseguire compiti assurdi o a dare senso a frasi insignificanti quando si riconosce autorevolezza della persona che li propone. A questo proposito proponiamo un altro esercizio, e il commento a seguire, della sociologa Marianella Sclavi, tratto dal suo libro Arte di ascoltare e mondi possibili Ed. Le vespe 2000. Cumulex Esercizio 3 Comprendere i meccanismi che si mettono in atto nelle interazioni comunicative ed essere consapevoli degli effetti dell ascolto attivo. ISTRUZIONI Il docente scrive alla lavagna una breve poesia di sette righe. Alla prima riga si fermerà chiedendo agli studenti di copiarla su un lato della pagina del quaderno (che va piegata in due) e di scrivere accanto una parafrasi, cioè di spiegare con le loro parole come la interpretano. Quando l avranno fatto, scriverà la seconda riga e i ragazzi dovranno riscriverle tutte e due, non solo quella aggiunta, ma ripetere anche la prima; a questo punto le rileggeranno assieme e faranno la parafrasi del loro senso congiunto. Tre righe: si scrivono tutte e tre per rileggerle insieme scrivendo a fianco l interpretazione che si vuole dare. Così via fino a che gli alunni si troveranno a parafrasare l intera poesia. OSSERVAZIONI. Si spiega che il motivo per cui ogni volta si riscrivono i versi precedenti è che si vuole capire come cambia se cambia l interpretazione a mano a mano che si aggiungono altre informazioni. Per rendere il compito più interessante manca completamente la punteggiatura che potrà essere disposta a piacere. Alla fine si leggeranno e commenteranno alcuni lavori. I versi proposti sono i seguenti. Un verso (pausa e attesa della parafrasi) Fra gli alberi della vicina primavera Due versi (pausa e attesa della parafrasi) Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri Tre versi (pausa e attesa della parafrasi) Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri ma senza la croce 18

Quattro versi (pausa e attesa della parafrasi) Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri ma senza la croce un poco con un piccolo coltello UD 3 Perché non mi capisci? Cinque versi (pausa e attesa della parafrasi) Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri ma senza la croce un poco con un piccolo coltello sulle spalle ha una bisaccia Sei versi (pausa e attesa della parafrasi) Sette versi (attesa della parafrasi finale) Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri ma senza la croce un poco con un piccolo coltello sulle spalle ha una bisaccia vedo nel manto azzurro Fra gli alberi della vicina primavera quelli che sono nati in giorni oscuri ma senza la croce un poco con un piccolo coltello sulle spalle ha una bisaccia vedo nel manto azzurro rallegratevi Quando tutti avranno eseguito il loro compito si svela il gioco. La poesia è stata costruita prendendo da un libro di poesie (in questo caso poesie russe del primo Novecento)18 versi appartenenti a poesie diverse, aprendo il libro a caso, così che si può affermare che: a) non esiste un autore in senso proprio; b) questa non è una poesia; c) si sono interpretate frasi prive di senso. Si passa quindi a leggere le parafrasi dei ragazzi, soffermandosi sullo sforzo fatto per collegare una frase all altra, cercando di notare le regole alle quali generalmente ci si attiene ogni qual volta si è impegnati a collaborare nella costruzione di senso in condizioni problematiche od oscure. Questo anche per capire meglio che cosa non si fa quando l impegno collaborativo è scarso, quando si dà per scontato che tanto non si capisce. 19

Modulo 1 La comunicazione interpersonale Si può notare come il più delle volte: si è cercato di sviluppare le prime immagini che si sono formate, le quali hanno avuto un importanza cruciale nell orientare la configurazione successiva; si è messo in atto un atteggiamento esplorativo con pazienza e flessibilità; si è dato spazio all immaginazione e alla creatività per trovare interpretazioni plausibili; si è cercato di comprendere non solo il detto, ma anche il non detto da parte del supposto autore. CONCLUSIONI L ascolto attivo, messo in atto con le dinamiche sopra esposte e inventando stratagemmi per dare senso alle frasi trascritte, permette di esplorare altri mondi possibili dove sconcerto e disorientamento, stupore e immaginazione permettono di ampliare le capacità di comunicazione e relazione. La collaborazione degli studenti a un esercizio così lungo e problematico è dovuta all autorevolezza dell insegnante e al contesto in cui si è svolto il lavoro. Infatti, maggiori sono il prestigio e l autorità di una persona, più ci si rende disponibili per rendere sensato ciò che dice o fa. Le cose banali diventano importanti, si attribuisce senso a cose che non ne hanno. Quando chi parla o fa è una persona emarginata dalla società o comunque in una posizione marginale, altrettanto automaticamente si tende a posizionarsi sull ascolto passivo senza dare importanza alla comunicazione. Essere consapevoli dei comportamenti che si tende a mettere in atto permette di scegliere coscientemente i modi di fare e di agire. Liberamente tratto da: M. Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Ed. Le vespe 2000. 20

2 Modulo Le relazioni umane Obiettivi Saper interpretare il messaggio di relazione in modo corretto Saper riconoscere le emozioni comprendendone il linguaggio Essere capaci di negoziare soluzioni operative all interno del gruppo Saper applicare le tecniche che rendono possibile un percorso di team building Acquisire i procedimenti relativi alla realizzazione di un lavoro di gruppo Saper distinguere un conflitto di valori da un conflitto di bisogni Affrontare il dissenso senza attaccare né subire Acquisire le capacità per una convivenza multiculturale Descrittori delle competenze Analizza le diverse premesse implicite e il contesto pluriculturale del messaggio senza dare niente per scontato Adegua il comportamento in base al significato dell emozione senza fare ricorso né al controllo né alla spontaneità Adatta la comunicazione in base al feedback, accetta le opinioni diverse dalle sue, conversa rispettando il diritto di ascolto e di parola Interagisce positivamente con gli altri membri del gruppo di lavoro potenziando la coesione e l interdipendenza Sa riconoscere le dinamiche che operano all interno del gruppo e sa comunicare le proprie emozioni in proposito Fa proposte e insiste sull accordo ricorrendo a criteri oggettivi Inventa nuove opzioni che accolgono entrambi i punti di vista dei soggetti del conflitto Instaura relazioni paritarie accogliendo e valorizzando la diversità

Modulo 2 Le relazioni umane UD 1 L emozione e la regola Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo Pagina 59 Sentirsi e rappresentarsi Scoprire le modalità sensitive e immaginative di autopercezione e di rappresentazione di sé, prendendo coscienza del modo personale di rapportarsi al mondo esterno. Alla fine della seconda fase, quando tutti i partecipanti hanno terminato i lavori, il docente svela che il secondo manufatto rappresenta il mondo. Si passa alla verbalizzazione dell esperienza. Le riflessioni riguardano: come è stato percepito il proprio corpo; se è stato rappresentato il corpo per intero o solo una parte e perché; il modo in cui ognuno avverte se stesso; se non si sono adottati canoni tradizionali, che cosa si è voluto rappresentare e perché; il modo in cui alcune parti sono state trattate, con attenzione o disattenzione particolari: parti sproporzionate o inesistenti, un lato più lungo e uno più corto e così via; come ognuno crea dei rapporti di accettazione-rifiuto con se stesso o anche con una parte del proprio corpo; la propria visione del mondo; la percezione di sé rispetto al mondo: se vicino, distaccato, congiunto, inglobato. VARIANTI Ognuno disegna se stesso, a occhi chiusi, con matita e foglio extrastrong. Ognuno dipinge se stesso, a occhi chiusi, con colori digitali su un cartoncino cm 35 70. Liberamente tratto da: Corpo itinerario possibile, Giunti & Lisciani 1988. 22

Pagina 64 Il fiume degli alligatori Far emergere le differenze nella scala dei valori personali; confrontarsi con la complessità dell interazione comunicativa quando l altro esprime valori totalmente diversi dai propri; far riflettere sulla origine e sulla formazione dei propri valori personali. UD 1 L emozione e la regola Quando i gruppi presentano le scelte effettuate e le classifiche concordate tra i componenti, il docente: esplicita che si poteva giungere alla graduatoria finale solo se l accordo fosse maturato nella condivisione e nella convinzione di tutti, in quanto i valori non sono di per sé negoziabili; è possibile invece, ipotizzare che una persona cambi il suo sistema di valori o parte di esso attraverso il dialogo e il confronto con principi e culture diverse; avverte che i valori sono parte delle premesse implicite e hanno motivazioni profonde; indica, come unica possibilità per mantenere aperto il canale comunicativo fra portatori di sistemi di valori diversi, l accettazione dell altro in quanto persona; accettazione che non implica la necessità di approvare idee e comportamenti che confliggono con i propri valori. Successivamente, come indicato nel testo, si passa al lavoro individuale che può essere assegnato anche come compito da svolgere a casa. Proposte di nuovi esercizi Il nostro albero Esercizio 1 Disporre di: un grande cartellone, fogli bianchi, carte colorate, forbici, colla, spilli, pennarelli di diversi colori. Conoscere se stessi e gli altri. AVVERTENZE. Questo esercizio richiede almeno tre ore di tempo e una buona disponibilità da parte della classe. Il docente dovrà controllare che le valutazioni (seconda fase) siano sempre positive. Si informa la classe che si costruirà insieme un albero. Si può anche disegnare la sagoma dell albero che poi i ragazzi riempiranno incollando radici, corteccia e foglie. 23

Modulo 2 Le relazioni umane L esercizio si svolge in tre fasi: la costruzione delle radici (il passato), del tronco (il presente) e della chioma (il futuro) che formeranno un grande albero, metafora della identità. Le radici: uno sguardo al passato Il lavoro si svolge in coppia. Ognuno racconta all altro un episodio della propria infanzia che ha lasciato traccia. Tempo: 15 minuti. Al termine ognuno decide il titolo da dare al racconto dell altro. Ogni partecipante ritaglia una radice dalla carta colorata, vi scrive sopra il titolo scelto e la incolla nella parte bassa del cartellone in modo da disegnare le radici di un albero. Il tronco: chi sono? Ogni partecipante scrive su un foglio diversi aggettivi che rispondono alle seguenti domande: come mi vedo, come mi vedono gli altri, come vorrei che mi vedessero. Tempo: 5 minuti. Terminata la precedente operazione i partecipanti si aiutano l un l altro ad appendere dietro la schiena il foglio appena scritto rovesciandolo (si deve vedere la parte bianca), senza che si possa leggere che cosa c è scritto nella parte posteriore. I partecipanti dotati di una matita o di una penna girano per la classe e scrivono sui fogli appesi dietro la schiena degli altri compagni gli aggettivi che qualificano positivamente la loro personalità. Quando tutti hanno scritto gli aggettivi sui fogli di tutti i compagni, ognuno stacca e legge il proprio foglio. Ciascuno confronta le qualità attribuite dagli altri con quanto scritto di se stesso e sceglie l aggettivo che gli dà più gratificazioni o quello che ritiene più veritiero. Ogni partecipante ritaglia una parte di corteccia dalla carta colorata, vi scrive l aggettivo scelto e la incolla sulla parte centrale del cartellone facendo attenzione a costruire insieme agli altri il tronco dell albero. La chioma: la fioritura Ogni partecipante ritaglia a suo piacimento una foglia dalla carta colorata e va a sedersi in cerchio. Quando tutti sono seduti, uno studente inizia passando la sua foglia al vicino alla sua destra e gli chiede di raccontare al gruppo un sogno, un progetto, una fantasia per l avvenire. La persona che ha ricevuto la foglia esprime la sua idea per il futuro e scrive brevemente quanto esposto sulla foglia ricevuta, poi passa la sua foglia (quella che ha ritagliato all inizio) al vicino alla sua destra. Si ripete la stessa azione continuando il giro fino a tornare al primo studente che riceverà l ultima foglia e completerà il cerchio. Tutti vanno a incollare le foglie in modo da formare la chioma dell albero. Si esplicita infine alla classe la metafora albero/identità e si sollecita il dibattito sull esperienza svolta. 24

Esercizio 2 La mia vita nello zainetto Conoscenza reciproca. UD 1 L emozione e la regola Si divide la classe in due gruppi: A, il gruppo in cui ci sono le persone disposte a far vedere agli altri il contenuto del loro zainetto (o portafoglio o borsa); B, il gruppo che non vuole far esaminare i propri oggetti. Ognuno dei componenti del gruppo A, a turno, vuota il proprio zainetto (o portafoglio o borsa) raccontando qualcosa di se stesso o episodi della propria vita attraverso gli oggetti esposti. I componenti del gruppo B pongono domande, fanno osservazioni ed esprimono ciò che li colpisce. Al termine si discute insieme sul significato dell esperienza. Tratto liberamente da: Sigrid Loos, Novantanove giochi, Edizioni Gruppo Abele 1989. 25

Modulo 2 Le relazioni umane UD 2 Io e gli altri Commento e modalità di esecuzione di alcuni esercizi presenti nel testo Pagina 77 Tangram Riflettere sulle esigenze di un buon lavoro di gruppo; studiare i diversi modi di prendere le decisioni nel gruppo. Materiale: un cartellone e un pennarello; cinque buste per ogni gruppo di cinque persone. Tempo: circa un ora (5 minuti di introduzione, 20 di lavoro, 20-30 minuti di verifica). Come presentare le buste: per ogni gruppo di cinque persone ci sarà bisogno di cinque buste etichettate dalla A alla E e di cinque quadrati di cartoncino sottile di 6 cm di lato. Se fosse possibile si potrebbe assegnare un colore a ogni gruppo e alle sue cinque buste. Per ogni gruppo si ritagliano cinque quadrati esattamente come nello schema qui sotto: E D A E D B E E Ogni taglio tocca un angolo o la metà di uno dei lati. È essenziale che si misuri e si tagli accuratamente il materiale. Etichettate i pezzetti come indicato e metteteli nelle buste corrispondenti. B A E B A C C 26

Nelle buste si aggiungono: 1. il foglio delle regole. Regole del gruppo rosso Si nomina un osservatore che prende nota se le regole sono osservate correttamente. Si stabilisce che prima di decidere ogni azione debbono essere consultati tutti i giocatori del gruppo. I cartoncini possono essere ceduti ad altri solo con il consenso di tutti. Si può chiedere di parlare alzando la mano e aspettando il proprio turno. Regole del gruppo giallo Si nomina un osservatore che prende nota se le regole sono osservate correttamente. All interno del gruppo è permesso parlare liberamente. Si possono prendere i cartoncini di altri. Regole del gruppo azzurro Si nomina un osservatore che prende nota se le regole sono osservate correttamente. Si elegge il più anziano come leader. Il leader prende tutte le decisioni. Solo una persona, scelta dal leader, può spostare i cartoncini. Gli altri, come consiglieri, saranno consultati dal capo prima di ogni decisione. Regole del gruppo verde Si nomina un osservatore che prende nota se le regole sono osservate correttamente. Il leader viene designato dal gruppo. Il leader e il gruppo stabiliscono le regole per procedere nel lavoro. Regole del gruppo viola Si nomina un osservatore che prende nota se le regole sono osservate correttamente. A giro, ognuno dei componenti del gruppo prende una decisione. Il leader di turno decide se e come muovere i cartoncini, anche di altri. 2. una scheda per l osservatore con le seguenti domande: Le regole date in consegna sono state rispettate dai componenti? Quasi sempre Raramente Mai C è stato un membro del gruppo che non ha partecipato al gioco? Sì No Il leader ha tenuto in considerazione i pareri dei consiglieri? Quasi sempre Raramente Mai Si procede seguendo le indicazioni presentate nel testo. UD 2 Io e gli altri 27

Modulo 2 Le relazioni umane Pagina 79 Tutto o niente Collaborazione e decisione collettiva del gruppo. Il compito dei volontari è decidere, entro 10 minuti, a quale membro del gruppo regalare gli otto euro. Chi riceve i soldi li può usare solo per se stesso. OSSERVAZIONI. Questo gioco è particolarmente adatto a gruppi di persone che si conoscono tra loro. Il rapporto che ogni individuo ha con il denaro fa emergere nel gioco le dinamiche delle decisioni di gruppo più che ogni altro tema. È importante che il conduttore lasci scorrere liberamente la discussione del gruppo senza intervenire sui contenuti tranne che per dare indicazioni sul tempo che sta per scadere o per ripetere le regole non comprese. Proposte di nuovi esercizi Esercizio 1 Il dilemma del prigioniero Sapersi relazionare con gli altri, essere in grado di ascoltare e di agire in un ottica di gruppo tenendo conto di tutte le variabili in campo. Ci sono due prigionieri, isolati l uno dall altro, che hanno la possibilità di collaborare con la giustizia con una delazione o di rimanere in silenzio. Il dilemma consiste in questo: se un prigioniero sta zitto e l altro lo tradisce con una delazione, il primo prende una pena massima e il secondo nulla; se entrambi si tradiscono, prendono entrambi una pena, per quanto inferiore alla precedente; se tacciono ambedue, ottengono una pena minima. REGOLAMENTO I giocatori si suddividono in due squadre, che rappresentano i due prigionieri nel dilemma originale. I contatti tra i due gruppi sono assolutamente vietati. Ogni squadra dovrà nominare un Portavoce. Il conduttore prende il ruolo di carceriere e tiene il conteggio degli anni di pena. Il gioco si struttura in otto turni, di cinque minuti, durante i quali ciascun gruppo dovrà decidere al proprio interno come comportarsi; le decisioni verranno prese a maggioranza. 28

Le scelte a disposizione del gruppo saranno: 1. collaborare con la giustizia tramite una delazione e quindi denunciare il proprio compagno, rappresentato dall altro gruppo: i Portavoce scriveranno su un foglietto COLLABORA ; 2. rimanere zitti e quindi dimostrarsi collaborativi con il proprio compagno: i Portavoce scriveranno su un foglietto NON COLLABORA. Alla fine di ogni turno, i Portavoce, dopo aver scritto la decisione su un foglietto, si incontreranno, si scambieranno i foglietti senza parlare e, dopo avere informato il carceriere delle decisioni prese, ritorneranno nel gruppo. Seguirà il conteggio degli anni di galera fino a quel momento accumulati: se entrambi i gruppi collaborano con la giustizia, ogni gruppo aggiungerà 3 anni di carcere alla pena già accumulata; se entrambi i gruppi non collaborano con la giustizia, ogni gruppo aggiungerà 1 anno; se un gruppo collabora e l altro non collabora, il primo non segnerà nulla mentre il secondo aggiungerà 6 anni. Dopo il terzo turno, i Portavoce potranno incontrarsi prima dello scadere del turno per discutere sul presunto orientamento del proprio gruppo ed eventualmente per mediare un accordo. UD 2 Io e gli altri RISULTATI FINALI Alla fine dell ottavo turno, chi ha accumulato meno anni di carcere avrà vinto la partita. VARIANTI Cambiare il numero dei turni o il tempo di discussione per ciascun turno. Cambiare il metodo di decisione: provare a passare da maggioranza a unanimità. Cambiare il numero di anni di carcere dati come pena (mantenendo però lo stesso meccanismo per cui una scelta collaborativa o meno comporta maggiori o minori punizioni rispetto all altra). Moltiplicare per 2 il numero di anni di pena dell ultimo turno di gioco: è una variante interessante, che può rendere l ultimo turno più influente sui risultati finali. Introdurre un numero minimo di anni di pena totali (ad es.: 24 anni) sotto il quale si risulterà vincitori (definire questo limite comporta però una già buona conoscenza del gioco). Anche questa variante è molto interessante per aumentare il livello strategico del gioco: se entrambi i gruppi staranno sotto quel limite di pena, avranno comunque vinto, ma se tutti e due lo supereranno avranno perso entrambi. A questo punto, ciascun gruppo dovrà cercare di portare l altro oltre quel limite definito, onde risultare l unico vincitore, senza però subirne le conseguenze e superarlo a sua volta. CONSIDERAZIONI FINALI Si è tralasciata volutamente quella che nei giochi tradizionali è considerata l ambientazione del gioco. Avendo tempo (e magari dopo aver giocato una prima volta) si può chiedere alla classe di inventare una ambientazione ben precisa che potrà spaziare dal Medioevo alla Fantascienza o quant altro, per trasformare il tutto in qualcosa di più vicino a un gioco di ruolo vero e proprio. 29

Modulo 2 Le relazioni umane L aspetto più rilevante resta, però, l analisi dei processi relazioni e sociali che questo gioco mette in luce. Dinamiche all interno del gruppo. Si vede abbastanza bene: chi possiede leadership e chi invece è più gregario; chi ha la capacità di un confronto aperto, magari facendo anche da moderatore per gli altri; chi soverchia l altrui punto di vista. Le meccaniche di voto interno, inoltre, possono diventare oggetto di una analisi approfondita: che succede se si è in numero pari e ci sono due schieramenti contrapposti, uno per tradire l altra squadra e l altro per restare in silenzio? Chi cede per primo, spostando l ago della bilancia? Ogni turno diventa un caso a sé. Nel primo facilmente si è cauti e si tende a tradire, giusto per mettere le mani avanti. Dopo, dipende tutto dal comportamento mantenuto nel corso del gioco. Sicuramente tendere per primi la mano, rimanendo in silenzio, viene percepito come un segno di buona volontà verso una reciproca intesa. Quando si crea, però, una situazione in cui entrambe le squadre rimangono in silenzio per diversi turni, c è sempre qualcuno che propone di tradire. È interessante a questo punto notare chi sono i falchi e chi le colombe della situazione, senza contare che in genere basta che uno solo insinui il dubbio sulle intenzioni dell altra squadra perché tutto il gruppo veda messa in crisi la propria decisione. La consultazione tramite Portavoce a sua volta è un gioco nel gioco, a partire dal meccanismo di scelta del Portavoce stesso. Si può concertare una tattica con la propria squadra, si può anche fingere di mantenere una linea comune e poi agire di testa propria, si può andare all incontro armati delle migliori intenzioni oppure già pronti a tradire... e non è affatto necessario mantenere la parola data! Tratto da: Lorenzo Trenti, Dilemma del prigioniero, dalla Rete. 30

UD 3 Chi ha paura dei conflitti? Commento e modalità di svolgimento di alcuni esercizi presenti nel testo Pagina 102 Il barometro dei valori Confrontarsi con la complessità di una interazione quando l altro esprime valori totalmente diversi dai nostri, scoprire la difficoltà di comprensione profonda delle motivazioni dell altro e di accettazione quando persiste nelle proprie idee non adeguandole alle nostre. Le affermazioni da leggere alla classe possono essere simili all elenco che segue; l esercizio diventa più divertente se si inseriscono nelle frasi nomi e situazioni tratti dall esperienza quotidiana della classe. 1. Si dovrebbe avere il diritto di spendere il denaro nel modo che si preferisce. 2. Va bene avere rapporti sessuali prematrimoniali. 3. Si dovrebbe avere il diritto ad avere la chiave della propria stanza. 4. I genitori dovrebbero avere il diritto di rovistare nelle stanze dei figli. 5. I sedicenni dovrebbero avere diritto di voto. 6. La frequenza scolastica dovrebbe essere facoltativa. 7. I giudizi scolastici riguardano esclusivamente gli studenti. 8. La marijuana dovrebbe essere legalizzata. 9. Le leggi per gli adulti e per i giovani dovrebbero essere le stesse. 10. Gli studenti dovrebbero avere il diritto di scegliere e licenziare i docenti. 11. Le sigarette dovrebbero essere proibite. 12. I genitori dovrebbero sempre acconsentire e pagare i tatuaggi che i figli desiderano. 13. Gli innamorati dovrebbero essere d accordo che non bisogna sempre dirsi tutta la verità. 14. L amicizia è più importante dell amore. 15. È meglio un matrimonio sereno e senza amore che un matrimonio d amore pieno di litigi furibondi. 31

Modulo 2 Le relazioni umane Pagina 103 Una scuola di tutti i colori - Gioco di ruolo Superare le difficoltà nella comunicazione con persone appartenenti ad altre culture; soluzione positiva dei conflitti. Materiale: fogli e penne per scrivere i racconti e le relazioni; materiali vari per confezionare i doni (possono essere semplicemente disegnati): carta, nastri, ritagli di stoffa, lane, eccetera. OSSERVAZIONI. Il role play riesce se i partecipanti entrano con convinzione nei ruoli; una volta immedesimati, gli attori devono materialmente discutere, organizzarsi, trovare le soluzioni che soddisfano i loro bisogni come indicato nel testo. Proposte di nuovi esercizi Problem solving Esercizio 1 Sviluppare capacità di soluzioni creative del conflitto da parte degli studenti. Si divide la classe in gruppi. Ogni gruppo sceglie un tema fortemente conflittuale preso dall attualità. Si analizzano i problemi inerenti al tema prescelto con l aiuto dei giornali quotidiani o di ricerche nel web. All interno del gruppo ogni studente sceglierà di difendere gli interessi di una delle parti in conflitto facendo attenzione che tutte le parti siano rappresentate. Si esaminano le proposte di soluzione fin qui avanzate dalle parti in campo. Si predispone una soluzione alternativa che tenga conto delle richieste di tutti applicando il metodo del problem solving, come descritto nella tabella. PROBLEM SOLVING Passaggi Identificazione e analisi del problema Fase 1: Produzione di idee Fare emergere i vari problemi da prendere in considerazione Fase 2: Punti di ascolto Confluire su quello che è ritenuto da tutti il problema principale e darne una definizione Focalizzare la causa o le cause principali, riconosciute e verificate Convergere sulle soluzioni su cui si trova l accordo. Definire criteri comuni per la valutazione Ricorrere ad aggiustamenti delle soluzioni concordate oppure attivare un nuovo piano di problem solving Diagnosi della situazione Individuare tutte le cause effettive e ipotizzabili Produzione e scelta delle soluzioni da adottare Verifica dei risultati Fare emergere le idee di tutti i soggetti interessati circa le possibili soluzioni e realizzazioni delle scelte adottate Confrontare i punti di vista circa l efficacia delle soluzioni adottate e rilevare gli eventuali scostamenti 32