Anna Maria Pioletti Daniele Ietri Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina. Presentazione di Cesare Emanuel

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Anna Maria Pioletti Daniele Ietri Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina Presentazione di Cesare Emanuel

Volume realizzato con il contributo dell Università della Valle d Aosta Université de la Vallée d Aoste Copyright MMXIV Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Quarto Negroni, 15 00040 Ariccia (RM) (06) 93781065 ISBN 978-88-548-7916-4 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: dicembre 2014

Indice 7 Presentazione 9 Introduzione 13 Capitolo I Cambiamento demografico e attrattività urbana 1.1. Introduzione, 13 1.1.1. Gli adulti e la scelta del luogo di residenza, 15 1.1.2. Attività di formazione, 19 1.1.3. Attività culturali, 20 1.2. Profili demografici e competitività urbana, 24 1.3. Le opportunità per i decisori, 26. 29 Capitolo II Aosta città alpina e le trasformazioni urbane in atto 2.1. Le politiche urbane, 30 2.1.1. I rapporti che hanno per oggetto le città, 32 2.2. Le trasformazioni di una città, 34 2.2.1. La città dei giovani, 39 2.3. Le trasformazioni della città di Aosta, 41 2.4. La nuova Aosta, 46. 49 Capitolo III Cambiamenti demografici e settore della cultura nell area urbana di Aosta 3.1. Contesto demografico: le proiezioni, 49 3.2. Contesto demografico: la regione, Aosta e il suo sistema locale, 51 3.3. Contesto demografico: Aosta e il suo sistema locale, 54 3.4. Cambiamento demografico, settore culturale e economia urbana, 56 3.4.1. Istruzione, cultura e economia urbana, 57 3.5. Il settore cultura, turismo e tempo libero nel sistema locale di Aosta, 58. 65 Capitolo IV Cultura, cambiamento demografico e attrattività urbana 4.1. Caratteristiche generali del campione, 68 4.2. L immagine della regione e della città di Aosta, 70 4.3. La partecipazione all evento: 5

6 Indice informazioni, relazioni, mobilità, 72 4.3.1. La mobilità, 75 4.3.2. Le attività, 77 4.4. Il comportamento dei turisti, 79 4.5. La spesa, 80 4.6. I profili personali, 82 4.7. Alcuni elementi per le politiche urbane, 85. 87 Capitolo V Le politiche culturali, il turismo, l università nella città di Aosta 5.1. Politiche di rigenerazione urbana, 88 5.2. Il valore del patrimonio culturale, 92 5.3. Fattori che favoriscono l industria culturale, 93 5.4. Turismo e sviluppo locale, 95 5.4.1. Promuovere una diversificazione dell offerta turistica, 98 5.5. La situazione economica: uno sguardo al locale, 99 5.6. Progettare il turismo a scala locale, 101 5.7. Il turismo urbano in area aostana, 103. 105 Conclusioni: il contributo della ricerca 111 Cambiamenti culturali e transizione demografica nel territorio valdostano 121 Gli autori 123 Bibliografia

Presentazione Pensare e analizzare i cambiamenti di una città alpina è quanto mai stimolante. L opportunità di ospitare un Ateneo è poi senza dubbio una sfida altrettanto stimolante: dà un nuovo volto alla città, è generatore di una nuova dinamica territoriale, permette di pensare al futuro, alla formazione delle giovani generazioni e al loro inserimento nella scenario socio economico internazionale. Le pagine di questo volume partono da queste premesse, le combinano con il tema dell invecchiamento demografico che connata ormai pervasivamente tutte le città dell Occidente, e, complessivamente, aiutano a intervenire sulle progettualità che innovanole funzioni e le strutture urbane. In questa prospettiva gli autori compiono un apprezzabile e stimolante lavoro di messa in relazione delle trasformazioni della città con i cambiamenti demografici, lavorando, da un lato su un corpus teorico metodologico consolidato nella lettura anglosassone e nord europea e che in ultima analisi trova le sue fondamenta nella teoria, e nei modelli, della transizione demografica e della base economica urbana e, dall altro, sul caso concreto di Aosta. Il risultato delle elaborazioni più astratte perviene ad esaltare la centralità delle attività culturali e il ruolo che esse assumono nel favorire non solo l avanzamento socio professionale dei giovani, ma anche il miglioramento della qualità della vita delle classi demografiche più mature e del connesso carico sociale, e fiscale,che queste ultime riverberano sulla popolazione attiva. In particolare l approccio di Kresl e Ietri,che viene presentato nel volume, si manifesta assai utile per conoscere la geografia generale dei fenomeni indagati e per pensare come alla scala urbana, le politiche culturali possono contribuire a mitigare gli effetti negativi della deindustrializzazione, dello spostamento geografico della crescita e, anche, della frammentazione sociale che connota ormai stabilmente gli agglomerati principali. 7

8 Presentazione Come lasciano presagire gli autori, gli adulti diventando i consumatori attivi di prodotti artistici e culturali, contribuiscono a sostenere le attività che li producono e a fornire ad esse quei volumi di domanda che, uniti a quelli generati delle generazioni più giovani, garantiscono alle stesse attività le soglie economiche indispensabili al loro impianto, al loro sviluppo e al perseguimento della loro dinamica evolutiva.si argomenta anche come la scelta del luogo di residenza della popolazione anziana, in prospettiva, possa diventare sempre più orientata da queste attività, in stretta sintonia con l offerta culturale che sapranno proporre e, con gli accessi che il territorio risulterà in grado di garantire per l apprezzamento delle loro performance e degli eventi correlati. In futuro ci si potrà quindi aspettare che nelle città i comportamenti e le scelte di spesa da parte degli adulti risultino assai differenti rispetto alle generazioni del passato (e anche in parte del presente), apportino un contributo rilevante a quelle comunità urbane che sapranno assecondare i loro bisogni e saranno anche in grado di attrarli. Al netto degli effetti della crisi economica di questi ultimi anni, il progetto di rinnovo delle città non potrà non tener conto di questi comportamenti. Nella prospettiva empirica questi risultati vengono proiettati sul caso Aosta. Questa città viene qui prospettata come un modello interessante da molti punti di vista: si trova a vivere una fase di transizione da città industriale a centro di turismo culturale, presenta una territorialità, e un milieu, indisgiungibile dalle caratteristiche alpine del suo sito e del suo contesto, conta su risorse fino a ora poco valorizzate, ma che possono prefigurarsi come tasselli importanti di un patrimonio culturale apprezzabile alle scale sovra locali, lascia trapelare la presenza, e la necessità,di un indotto capace di valorizzare le ricadute economiche che prefigurano gli eventi, e così via. In definitiva delineano una mappa delle attività culturali correlata ad una legenda che schiude un interessante lettura della prima non solo per gli appassionati e i cultori del tema, ma anche per gli operatori delle politiche territoriali e di settore della città e non. Cesare EMANUEL

Introduzione Il volume raccoglie i risultati di una ricerca che si inserisce all interno della Convenzione tra l Università della Valle d Aosta e il Comune di Aosta stipulata nell anno 2008, finalizzata allo sviluppo e alla realizzazione di attività scientifiche di interesse congiunto su tematiche riguardanti il paesaggio come fondamento dell identità culturale e locale. La ricerca ha avuto per oggetto le trasformazioni culturali e la transizione demografica con particolare riferimento alle trasformazioni in atto sul piano sociale e ai bisogni culturali della popolazione adulta e dei giovani. Per affrontare un tema così delicato, si è scelto di non rimanere nell ambito della sola riflessione accademica, ma di lavorare quanto più possibile sul campo, per arrivare quando possibile a proporre spunti operativi per attori pubblici e privati. Una ricerca finalizzata quindi a contribuire alla definizione di politiche territoriali e a stimolare un dibattito anche tra gli operatori privati. Il filone di ricerca che ha dato l avvio al lavoro fa riferimento ad alcuni studi sul tema del cambiamento demografico alla scala urbana e sull impatto economico di una popolazione in rapido invecchiamento. A questo proposito, mentre una parte importante della letteratura si concentra sugli inevitabili impatti negativi sulle finanze di tutti i livelli di governo, il lavoro di Kresl e Ietri (2010) invita a una riflessione sui possibili impatti di segno positivo sulle economie urbane, in particolare in presenza di una popolazione di adulti con livelli di educazione inediti rispetto alle generazioni precedenti e quindi con una propensione crescente alla fruizione dell offerta culturale. Questo scenario di cambiamento, inserito in un contesto quello della città di Aosta e della sua regione connotato da una forte vocazione turistica, mette in luce l importanza delle attività culturali e del loro impatto economico potenziale su una molteplicità di settori dell economia locale. Contributo a cura di Daniele IETRI. 9

10 Introduzione Da qui la ricerca si è sviluppata analizzando da un lato i profili demografici e di specializzazione economica della città di Aosta, dall altro le sue trasformazioni e gli elementi di attrattività più direttamente riferibili al settore culturale o alla economia creativa. A fianco a questo, si è proceduto a una corposa indagine sul campo, seguendo le iniziative culturali organizzate in città nel corso di un anno intero e sondando le caratteristiche e le attività del pubblico attraverso un questionario strutturato: grazie a questa indagine, è stato possibile raccogliere un campione di quasi 1500 questionari compilati, che definiscono elementi relativamente ben fondati per delineare i profili dei fruitori delle iniziative culturali aostane. L insieme di queste informazioni, raccolte e elaborate dagli autori dell indagine, ha l intento come già affermato di contribuire a un dibattito, ma anche di inserire il caso di Aosta città di piccole dimensioni e relativamente periferica in un filone di studi che ha fino ad ora guardato a città di dimensioni maggiori. Si vedrà quindi che, in qualche misura, questo lavoro sottopone a verifica empirica alcune ipotesi formulate in altri contesti territoriali, per arrivare a confermarne alcuni, in particolare quelli relativi ai settori culturali. Dopo questa introduzione, nel secondo capitolo si propone una sintesi dell impostazione teorica sul tema degli impatti economici del cambiamento demografico alla scala urbana. Saranno presentate brevemente le aree di interesse delle ricerche originali sul tema e si approfondiranno più nel dettaglio gli elementi di riflessione e i casi di studio specifici che riguardano le istituzioni culturali e il ruolo del loro pubblico nell economia urbana e nell attrattività delle città. Il terzo capitolo è dedicato alla città di Aosta: pur come accennato di dimensioni contenute, si tratta pur sempre di un capoluogo di regione, con una varietà di caratteristiche e profili economici tipici di quelle che un tempo sarebbero state definite località centrali. Aosta ha poi visto una recente vivacità di progetti e trasformazioni che riguardano sia il suo ambiente costruito sia gli elementi intangibili: dalla riqualificazione di aree urbane, alla promozione di nuove iniziative destinate potenzialmente a determinare un cambiamento di lungo periodo, quali i progetti di sviluppo per l Università della Valle d Aosta o le politiche per le fasce di popolazione più giovani che vivono in città. Il quarto capitolo riassume le caratteristiche demografiche della regione Valle d Aosta e del suo capoluogo, per poi analizzare la presenza di attivi-

Introduzione 11 tà economiche nei settori della così detta economia creativa o più in generale potenzialmente coinvolte dalla presenza di un pubblico (locale e non) delle iniziative culturali. Il quinto capitolo riassume l indagine con questionario svolta su un vasto campione di iniziative culturali promosse nella città nel corso di un anno: i dati raccolti sono elaborati e commentati, proponendo alcune riflessioni sui risultati più significativi. Il sesto capitolo torna infine a collegare i contributi teorico scientifici con le evidenze statistiche per discutere il ruolo delle attività culturali e del turismo per la città di Aosta: qui, anche in virtù delle evidenze provenienti da questo e da altri lavori, la cultura e il turismo sono visti come fattori determinanti per la competitività della città. Gli autori desiderano ringraziare tutte le persone che hanno deciso di compilare il questionario dedicando il loro tempo alla ricerca. Sono inoltre grati a tutti gli addetti e i funzionari che hanno contribuito a distribuire e raccogliere i questionari: i responsabili del settore cultura del Comune di Aosta e della Regione Autonoma Valle d Aosta, gli addetti dell Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d Aosta, il personale in servizio presso le sedi museali del Museo Archeologico Regionale e del Centre Saint Benin, gli addetti in servizio presso il Teatro Romano di Aosta; il personale della Maison des Anciens Rèmedes di Jovençan, del Teatro Giacosa di Aosta e del Théatre de la Ville di Aosta. Ringraziano inoltre gli studenti dell Università della Valle d Aosta che hanno sperimentato la prima versione del questionario e la dott.ssa Alice Querio che ha contribuito alla raccolta e all elaborazione dei dati con il lavoro per la sua tesi di laurea. Desiderano infine ringraziare la Camera valdostana delle imprese e delle professioni, e in particolare la dott.ssa Claudia Nardon, per aver messo a disposizione i dati sulle imprese nei settori creativi e l Osservatorio Economico e Sociale della Regione Autonoma Valle d Aosta, e in particolare il dott. Dario Ceccarelli, per aver condiviso dati e riflessioni sui temi demografici: materiali indispensabili per la costruzione dei capitoli 2 e 4. Senza la paziente attenzione delle molte persone che hanno contribuito alla sua realizzazione, questo lavoro non sarebbe stato possibile. Ci auguriamo quindi che i risultati possano essere di interesse anche per chi ha, a vario titolo, collaborato con noi.

Capitolo I Cambiamento demografico e attrattività urbana 1.1. Introduzione In questo volume si cerca di mettere in relazione le trasformazioni della città con i cambiamenti demografici, lavorando sul caso concreto di Aosta. L elemento centrale nel collegare i due elementi citati saranno le attività culturali urbane, alle quali è dedicata la parte empirica sviluppata nei capitoli 3 e 4. Nel capitolo viene illustrata l impostazione teorica che, sulla base di studi presentati in altre sedi (cfr. Kresl e Ietri, 2010 e Ietri e Kresl, 2012), lega esplicitamente la transizione demografica agli elementi delle economie urbane. È noto come in tutti i paesi industrializzati la popolazione stia invecchiando rapidamente. In alcuni paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, storicamente mete di emigrazione, la velocità del processo è relativamente graduale e lo rende prevedibile e gestibile. In altri paesi, in Italia in particolare, le conseguenze potenziali sono certamente serie e inoltre sembra un fenomeno del tutto ignorato. Per chi ne è cosciente, l invecchiamento della popolazione è visto in molti paesi come una bomba ad orologeria. La sua principale conseguenza sarà un carico fiscale sempre meno sostenibile sulle spalle della popolazione attiva, definita per convenzione come la popolazione tra i 15 e i 64 anni: i lavoratori in questa fascia d età devono e dovranno sostenere il sistema pensionistico e il sistema sanitario per i concittadini pensionati (per convenzione con 65 anni e oltre). Come è noto, questo intervallo d età coglie solo in parte la realtà del fenomeno: si inizia infatti a lavorare in media ben oltre i 15 anni e molti sono i pensionati con meno di 65 anni. Certamente le previsioni demografiche segnalano che nel 2030 ogni lavoratore dovrà sostenere un pensionato: una proporzione inso- Capitolo a cura di Daniele IETRI. 13

14 Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina stenibile, se si pensa che negli Stati Uniti ogni pensionato è sostenuto da circa 2 lavoratori e mezzo. Nell approccio di Kresl e Ietri (2010) esistono alcuni meccanismi che, per lo meno alla scala urbana, possono contribuire a mitigare gli effetti negativi di questa situazione. Sebbene sia evidente che alla scala nazionale la pressione demografica sui conti del governo sarà inevitabile, al livello delle città vi possono essere alcune conseguenze di segno positivo, attraverso tre meccanismi: in molte città, in particolare negli Stati Uniti, ma anche in Europa, si segnala un crescente movimento di popolazione adulta (per convenzione, i senior con più di 65 anni) da case in periferia verso appartamenti nel centro città. Questo ha determinato una certa vivacità per alcuni quartieri, in termini di investimenti in edilizia, nuovi esercizi commerciali, amenità urbane; in alcuni casi l insieme dei fenomeni permette di parlare di processi di vera e propria rigenerazione urbana in quartieri precedentemente in declino o degradati; gli adulti sono e saranno sempre più attivi in attività di formazione, in particolare in programmi di formazione continua quali quelli offerti dalle Università della Terza Età. Questo aspetto è molto importante per le città che aspirano ad essere specializzate nel settore della formazione con politiche ispirare all idea della learning region o allo sviluppo dei segmenti innovativi dell economia: affinché tale tipo di strategie abbia successo è necessario che tutti i cittadini siano coinvolti nelle attività intellettuali non solo i giovani in età scolare; gli adulti sono consumatori di attività e prodotti artistici e culturali in modo sproporzionato rispetto a tutte le altre fasce d età. In molte città nord americane e europee, il settore artistico culturale si troverebbe in enormi difficoltà se non potesse contare su un pubblico di utenti e finanziatori stabile proprio tra le fasce d età più alte. I tre elementi citati assumeranno una crescente importanza nelle economie urbane, come dimostrato da studi della OCSE e del US Bureau of the Census, che mostrano come nei prossimi decenni gli adulti saranno più ricchi, più in salute e più mobili rispetto a tutte

I. Cambiamento demografico e attrattività urbana 15 le generazioni precedenti (Us Bureau of the Census, 2005; OECD, 2000). Ci si potrà quindi aspettare comportamenti, scelte di spesa e di allocazione del tempo da parte degli adulti assai differenti rispetto alle generazioni precedenti, che porteranno un potenziale rilevante alle città che sapranno rispondere ai bisogni di questa parte della popolazione e eventualmente saranno anche in grado di attrarla. In prospettiva, al netto degli effetti della crisi economica recente, questo dovrà essere visto anche in relazione alle caratteristiche di coloro i quali abbandoneranno la vita lavorativa nei prossimi due o tre decenni. Sempre con riferimento alla congiuntura economica è ovvio sottolineare come molte istituzioni culturali stiano affrontando situazioni finanziarie difficili, in particolare perché possono contare su un sempre più ristretto contributo da parte del settore pubblico, ma anche perché diventa più complicato ottenere sponsorizzazioni da parte di imprese private. Molte istituzioni culturali hanno reagito cercando di ricollocarsi, introducendo nuove attività quali iniziative in momenti e luoghi non tradizionali, cicli di lezioni e conferenze, eventi sociali, nel tentativo di presentarsi come centri culturali e di attrarre nuove tipologie di utenti. La crisi economica ha certamente imposto una scossa a molte istituzioni tradizionali e a volte sonnolente : certamente, come si può verificare entrando in una qualsiasi sala teatrale o museo, le istituzioni culturali dipendono e dipenderanno sempre, per la loro sopravvivenza, da un folto pubblico di adulti e pensionati. 1.1.1. Gli adulti e la scelta del luogo di residenza Un aspetto molto interessante nelle città statunitensi è costituito dai trasferimenti di residenza degli adulti da una casa in periferia verso un appartamento nel centro della città. La recessione ha certamente avuto conseguenze importanti, soprattutto considerando che ha colpito in larga parte proprio i mercati immobiliari. Tuttavia, negli ultimi anni questi trasferimenti di residenza sono stati fattori motori centrali nel rinnovamento di quartieri di città come Charlottesville, Atlanta, Nashville, Denver, Portland, Seattle e Philadelphia. Presentiamo qui sinteticamente alcuni esempi. Un detto popolare recita che «la vita inizia quando i figli lasciano la casa e il cane muore»: questo è il momento nel quale gli adulti possono decidere di cambiare la loro residenza. Non avendo più la

16 Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina necessità di una grande casa relativamente vicina al luogo di lavoro, gli adulti possono scegliere di vendere la casa di famiglia e traslocare. Molti, negli Stati Uniti, scelgono di spostarsi in retirement communities in prossimità dei campi da golf, altri traslocano nella casa che avrebbero sempre desiderato ma non hanno mai potuto avere dovendo provvedere a una famiglia, altri ancora scelgono un appartamento nel centro della città vicino al lavoro, se ancora attivi, oppure vicino alle amenità urbane che ora hanno il tempo o l interesse di fruire. Vi sono prove di natura qualitativa di come le comunità di golfisti siano meno popolari oggi che in passato e di come una proporzione crescente degli adulti preferisca le amenità urbane. In Europa le dinamiche riscontrabili si differenziano in relazione a quale nazione si considera: nei Paesi nordici, ad esempio, gli spostamenti verso i centri cittadini sono diffusi quasi quanto in Nord America, mentre in altri paesi questo fenomeno non è per ora significativo. A Ginevra il mercato immobiliare è così rigido da permettere pochissimi traslochi; a Monaco i contratti di affitto sono redatti in un modo tale per cui anche lo spostamento in un appartamento simile dello stesso edificio comporterebbe un nuovo accordo con una crescita sostanziale del canone; in alcuni paesi del Mediterraneo la dinamica dei cambiamenti di residenza è condizionata invece dalla diffusione tra le famiglie della casa di proprietà. In luoghi come Ginevra, Monaco o nelle città mediterranee, l incidenza dei trasferimenti nei centri cittadini può essere piccola o nulla. Tuttavia, un sistema efficiente di trasporto pubblico (come a Monaco, ad esempio) può comunque favorire l effetto positivo degli adulti sulle attività educative o culturali, anche in assenza di effettivi trasferimenti di residenza verso il centro cittadino. Negli Stati Uniti la propensione alla mobilità, le strutture familiari relativamente flessibili e un mercato immobiliare aperto hanno l effetto di permettere una discreta mobilità degli adulti. In molte città statunitensi, il centro cittadino è stato in declino per decenni: date le migliori opportunità di occupazione nelle periferie delle città, le aree centrali sono diventate meno attraenti per le famiglie di medio alto reddito, rimpiazzate da residenti meno abbienti, spesso membri di minoranze razziali o etniche. Con la contrazione della base fiscale, le infrastrutture urbane e il commercio hanno seguito un percorso di declino, producendo il fenomeno del buco nella ciambella che ha caratterizzato molte città statunitensi: un centro a basso reddito con

I. Cambiamento demografico e attrattività urbana 17 varie patologie sociali circondato da periferie ricche, sicure e desiderabili. La recente crescita del prezzo del petrolio potrebbe rendere meno convenienti queste dinamiche tradizionali di residenza, lavoro e pendolarismo. Vi sono prove negli Stati Uniti di trasferimenti di famiglie dalle periferie esterne verso il centro, movimenti che potrebbero mitigare il declino osservato nelle prime periferie e la crescita in quei luoghi delle patologie sociali che erano precedentemente concentrate nelle aree centrali (Short et al., 2007). In Italia questo fenomeno si differenzia fortemente tra le regioni: ad esempio, al Nord le persone hanno maggiore tendenza a trasferirsi nei centri urbani che in altre parti del paese. In alcune città medio grandi del nord ovest, d altro canto, molti cittadini adulti vivono già nel centro cittadino, dove hanno in realtà passato gran parte della loro vita senza trasferirsi o prendere in considerazione questa possibilità. Gli adulti statunitensi, più in salute, più ricchi, più educati e più mobili delle generazioni precedenti (US Bureau of the Census, 2005), dopo decenni dedicati al lavoro e alla cura della famiglia, cercano ora una residenza prossima a amenità urbane quali negozi, cultura, educazione, ristoranti, luoghi per camminare e così via. L arrivo di cittadini relativamente desiderabili ha la potenzialità di trasformare un centro cittadino in declino in un area urbana viva e affollata se i governi adottano le giuste politiche per rendere le aree centrali attraenti per gli adulti. Nelle città degli Stati Uniti l effetto rivitalizzante degli adulti nei centri cittadini è piuttosto diffuso. A Charlottesville e Atlanta la riqualificazione avviene nelle aree sottoutilizzate e a bassa densità tra l Università della Virginia e il centro, nella prima, e nel Mid Town nella seconda. A Nashville e Milwaukee la trasformazione avviene in un quartiere caratterizzato dalla presenza di attività commerciali poco qualificate. A Minneapolis e Denver si trasformano i vecchi quartieri magazzino. In alcuni casi l opportunità è offerta dalla creazione di un distretto delle arti e in altri dalla costruzione di condomini e appartamenti: in realtà, in generale, le due attività procedono contemporaneamente. In ogni caso, come vedremo, gli adulti sono significativamente coinvolti nei processi di riqualificazione. Nelle società europee le strutture familiari sembrano più forti, la casa della famiglia ha più importanza e ci si attende che siano i figli a prendersi cura degli anziani negli ultimi anni di vita. Ciò suggerisce che la dinamica di rilocalizzazione americana non si possa riscontrare

18 Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina in Europa. Nei paesi del Mediterraneo, in particolare, il sistema del welfare si è di fatto sviluppato in modo residuale, trasferendo la fornitura dei servizi sanitari e di cura degli anziani sui piccoli gruppi sociali: la comunità locale, le organizzazioni di volontariato e soprattutto la famiglia tradizionale. Il governo è pertanto considerato alla stregua di un attore secondario, in un ruolo sussidiario che si riflette nel prevalere di politiche limitate alla fornitura di sussidi economici (Ferrera, 1996; Naldini, 2006). Un caso regionale tipico è la Liguria, la regione più anziana d Europa, con un percorso di costante declino della popolazione (il 47 per cento delle famiglie non hanno figli) e con 4 residenti su 10 in pensione. In questa regione il generale processo di invecchiamento europeo si combina con il particolare ambiente naturale, luogo d elezione per villeggiatura e seconde case. I trasferimenti riguardano in particolare i centri minori, dove cittadini provenienti da aree urbane estere e italiane (Torino e Milano, ad esempio) acquistano dapprima la loro seconda casa per le vacanze per poi trasformarla talvolta in luogo di residenza dopo la pensione; nelle città più grandi della Liguria, invece, gli adulti residenti sono in genere originari del luogo. Il fenomeno più preoccupante può essere descritto in modo molto semplice: gli adulti che si trasferiscono in Liguria nei primi anni della pensione hanno la possibilità di godere delle amenità locali e danno benefici economici, spendendo tra l altro nella ristrutturazione delle case e in attività ricreative. Con il passare degli anni, alcuni di loro possono diventare non più autosufficienti e hanno pertanto la necessità di un intervento dei servizi socio sanitari. Il peso sulle risorse di comuni e regioni è ancora maggiore per gli anziani stranieri, che spesso non possono contare sull assistenza offerta dai parenti o da una rete di relazioni di lungo periodo. Tuttavia, in un economia globalizzata con lo svilupparsi di un mercato del lavoro integrato nell Unione europea, si possono prevedere cambiamenti nelle strutture familiari tradizionali, con un sempre maggior numero di figli con impieghi distanti dalla famiglia e anziani con la necessità di provvedere a loro stessi. Se questa dinamica si intensificherà non sarà improbabile ritrovare le dinamiche di trasferimento della residenza tipiche del Nord America anche in Europa.

1.1.2. Attività di formazione I. Cambiamento demografico e attrattività urbana 19 Tutte le principali città americane hanno importanti enti di formazione università, college e centri di formazione per gli adulti. Gran parte dei programmi offerti sono aperti anche agli anziani e molti enti hanno programmi specifici per questa audience: gli anziani infatti non cercano corsi di laurea, ma piuttosto un impegno intellettuale serio sugli argomenti di loro interesse. Un approccio è quello della One Day University, una collaborazione tra le principali università della costa orientale, tra Boston e Baltimora, con docenti di Harvard, Yale, New York University e Johns Hopkins. Queste università offrono, il sabato, una giornata di formazione in tre sessioni, ciascuna su un tema con una lezione seguita da una discussione di gruppo. L attività ha un costo di 219 dollari (259 a New York), con ottimi risultati in termini di partecipazione, quasi esclusivamente di adulti A Charlottesville, in Virginia, l Università della Virginia ha un programma specifico per gli adulti e un centro indipendente per la formazione continua (Jefferson Center for Lifelong Learning; gli adulti pagano una quota di 100 dollari per dodici lezioni da 90 minuti). A Charleston, in South Carolina, l Università di Charleston e The Citadel offrono generose riduzioni sulle tasse di iscrizione ai corsi. Questo genere di offerta, con lezioni e discussioni di una giornata, corsi con sessioni multiple, accesso gratuito o preferenziale per gli adulti ai corsi regolari e programmi di formazione continua, sono presenti quasi in ogni città degli Stati Uniti. Ad Albuquerque, nel New Mexico, le offerte sono orientate all apprendimento della lingua spagnola, la cultura dei nativi americani, la storia e la geologia locale. A Charlottesville, la specializzazione riguarda invece la storia americana del 18mo e 19mo secolo e la vita e le opere di Thomas Jefferson. Vicino a Tucson, in Arizona, un rettore in pensione dell Università dell Arizona ha fondato l Academy Village, una comunità di adulti desiderosi di vivere in un ambiente intellettualmente e artisticamente stimolante non si tratta nei fatti di una comunità di accademici in pensione, ma anche di professionisti e altri che possono apprezzare questo contesto residenziale. Oltre agli eventi nella comunità, si organizzano trasporti ad eventi artistici e culturali nelle vicine città di Tucson e Phoenix. In questo esempio gli adulti risiedono a una certa distanza dal centro della città, ma accedono ad

20 Geografia urbana e attività culturali di Aosta città alpina essa regolarmente e sostengono le istituzioni culturali e di formazione che vi sono localizzate, così come i ristoranti e gli esercizi commerciali. Le attività educative hanno sicuri benefici per gli adulti, perché contribuiscono a mantenerli impegnati intellettualmente e fisicamente in salute. Nel lungo periodo, questo potrebbe posporre il momento nel quale avranno bisogno di maggiore attenzione dai servizi sanitari. È ormai riconosciuto come l attività intellettuale migliora le facoltà mentali, ritarda o scongiura il decadimento mentale o la demenza senile. Gli adulti impegnati intellettualmente danno anche benefici alla città perché offrono opportunità di occupazione al personale che gestisce i programmi: questi ultimi, come vedremo, sono a loro volta un elemento desiderabile della forza lavoro e aumentano l attrattività dell ambiente urbano. Assieme, gli adulti e gli addetti alla formazione, facilitano i processi che permettono alla regione urbana di essere una learning region, così come promossa da studiosi di policy come Lever (2002a e 2002b), Törnquist (1983) e Maskell e Törnquist (2001), o uno degli sticky places che Markusen (1996) identifica tra le regioni urbane con storie di successo. 1.1.3. Attività culturali In tutto il periodo post bellico, le famiglie statunitensi con alti livelli di educazione e reddito sono state cruciali per il finanziamento di attività e istituzioni culturali, contribuendo in modo sostanziale al bilancio di musei, teatri, orchestre, compagnie di danza. In anni più recenti gran parte degli individui appartenenti a questi gruppi sono venuti a mancare e sta diventando pressante la necessità di reperire nuove fonti di finanziamento che potrebbero arrivare, appunto, dagli adulti, il 75 per cento dei finanziatori e il 40 per cento dei frequentatori degli eventi. Inoltre, l interesse degli anziani per le attività culturali è una delle ragioni principali alla base del loro spostamento nelle aree centrali delle città. Molte istituzioni culturali sono diventate esperte nello sviluppare un offerta per questa particolare clientela: vi sono spettacoli al tardo pomeriggio per i professionisti all uscita dal lavoro e per gli adulti che non amano viaggiare la sera tardi, matinées di domenica e altre iniziative di questo genere. Spesso si offrono pacchetti che comprendono lo spettacolo, una cena e una conferenza, dedicata agli appassionati di musica da camera,