Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta



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Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta

1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri; mercati delle attività finanziarie: l opportunità per gli investitori finanziari di scegliere tra attività finanziarie nazionali ed estere; mercati dei fattori: l opportunità delle imprese di scegliere dove localizzare un attività produttiva e per i lavoratori di scegliere dove lavorare. Un esempio è fornito dal North American Free Trade Agreement (Nafta). 2

1.1. Esportazioni e importazioni Col passare del tempo, l economia statunitense è diventata sempre più aperta: oggi gli Stati Uniti commerciano con il resto del mondo in misura doppia (in rapporto al Pil) di quanto non facessero quarant anni fa. Le importazioni e le esportazioni, pur seguendo approssimativamente lo stesso trend, hanno manifestato una tendenza divergente: dalla metà degli anni Novanta, gli Stati Uniti registrano un forte disavanzo commerciale. 3

1.1. Esportazioni e importazioni Fig. 16.1. Esportazioni e importazioni degli Stati Uniti in rapporto al Pil dal 1960 4

1.1. Esportazioni e importazioni Un indice di apertura commerciale migliore rispetto al rapporto delle importazioni o delle esportazioni sul Pil è la proporzione di prodotto aggregato composta dai beni commerciabili beni che competono con i beni esteri sia sul mercato interno sia sui mercati esteri. Si stima che oggi negli Stati Uniti i beni commerciabili rappresentino circa il 60% della produzione totale. Le differenze tra paesi in termini di apertura commerciale dipendono essenzialmente da due fattori: - la distanza tra i mercati; - la dimensione dei paesi stessi: quanto più piccolo è un paese tanto minore sarà il numero di prodotti in cui si specializza. 5

1.2. La scelta tra beni nazionali e beni esteri Quando i mercati sono aperti, i consumatori devono scegliere se comprare beni nazionali o beni esteri. La variabile cruciale è data dal prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri. Questo prezzo relativo è noto come tasso di cambio reale. 6

1.3. Tassi di cambio nominali I tassi di cambio nominali tra valute possono essere quotati in due modi: 1) come il prezzo della valuta nazionale in termini di valuta estera; 2) come il prezzo della valuta estera in termini di valuta nazionale. In questo testo, si adotta la prima definizione: il tasso di cambio nominale è dato dal prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, detonato da E. 7

1.3. Tassi di cambio nominali Un apprezzamento della moneta nazionale è un aumento del prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindi un aumento del tasso di cambio. Un deprezzamento della moneta nazionale è una riduzione del prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindi corrisponde ad una diminuzione del tasso di cambio. 8

1.3. Tassi di cambio nominali Fig. 16.2. Tasso di cambio nominale tra l euro e il dollaro, 1999-2008. 9

1.3. Tassi di cambio nominali Dal 1999 al 2002, il tasso di cambio tra l euro e il dollaro è diminuito, cioè si è assistito a un deprezzamento dell euro rispetto al dollaro. L aumento del cambio, cioè la tendenza all apprezzamento dell euro rispetto al dollaro, è avvenuto a partire dal 2002. 10

1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Come possiamo costruire il tasso di cambio reale tra un paese dell area euro e gli Stati Uniti? 1) Consideriamo il prezzo in euro di un Alfa e convertiamolo in dollari. Il prezzo è di 50.000 e se 1 euro vale 1,20 dollari, allora il prezzo dell Alfa in dollari è di 50,000 x 1,20 = 60.000 $. 2) Calcoliamo il rapporto tra il prezzo di una Cadillac in dollari e il prezzo di un Alfa in dollari: se una Cadillac costa 40.000 $, il rapporto tra i due beni sarà pari a 60.000$/40.000$ = 1,5. Il tasso di cambio reale tra un paese, l Italia, e gli Stati Uniti sarà quindi pari a 1,5. 11

1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Fig. 16.3. La costruzione del tasso di cambio reale. 12

1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Il tasso di cambio reale è costruito moltiplicando il prezzo nazionale per il tasso di cambio nominale e dividendo per il livello dei prezzi esteri: EP * P Un aumento del tasso di cambio reale si definisce apprezzamento reale Una diminuzione del tasso di cambio reale si definisce deprezzamento reale 13

1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali Fig. 16.4. Tasso di cambio reale e nominale tra l Italia e gli Stati Uniti, 1999-2005. 14

1.4. Dai tassi di cambio nominali ai tassi di cambio reali All inizio del 2005, il tasso di cambio reale era uguale a 1,31 superiore del 15% rispetto al valore di 1,14 registrato nel primo trimestre del 1999. Le fluttuazioni del tasso di cambio nominale si manifestano anche nel tasso di cambio reale. 15

1.5. Dai tassi di cambio bilaterali ai tassi di cambio multilaterali Tasso di cambio reale multilaterale: prezzo medio dei beni di una nazione rispetto a quello di tutti i suoi partner commerciali. Per misurare il tasso di cambio reale multilaterale è necessario usare come pesi le quote dei flussi commerciali di questa nazione con gli altri paesi: dalle quote delle esportazioni si calcola il tasso di cambio all esportazione; dalle quote delle importazioni si calcola il tasso di cambio all importazione; si calcola la media delle quote di esportazioni e importazioni. 16

2. I mercati finanziari in economia aperta Dato che l acquisto o la vendita di attività finanziarie estere comporta l acquisto o la vendita di moneta estera o valuta estera, la dimensione delle transazioni sul mercato delle valute è un indicatore dell importanza delle transazioni finanziarie internazionali. L apertura dei mercati finanziari comporta: 1. possibilità di diversificazione delle attività finanziare tra domestiche ed estere; 2. possibilità per i paesi di registrare avanzi o disavanzi commerciali. 17

2.1. La bilancia dei pagamenti Le transazioni di un paese con il resto del mondo sono riassunte in una serie di conti chiamati bilancia dei pagamenti: conto corrente - le transazioni sopra la linea registrano tutti i pagamenti da e verso il mondo; conto capitale le transazioni sotto la linea registrano tutti gli investimenti in attività finanziarie da e verso il mondo. La discrepanza statistica definisce la differenza esistente tra il saldo del conto corrente e il saldo del conto capitale. 18

2.2. La scelta tra attività finanziarie nazionali ed estere Fig. 16.6. Rendimenti attesi di titoli statunitensi e italiani a un anno. 19

2.2. La scelta tra attività finanziarie nazionali ed estere Affinché sia conveniente tenere titoli sia italiani che statunitensi, essi devono avere lo stesso tasso di rendimento atteso, cioè deve valere la seguente condizione di arbitraggio: Riorganizzando: 1 * (1 + i) ( E)( 1 + ) t t i t e E t 1 * E t ( 1 + i ) ( 1 + ) t i t e E t 1 Tale equazione è chiamata parità scoperta dei tassi di interesse o parità dei tassi di interesse. 20

2.2. La scelta tra attività finanziarie nazionali ed estere L ipotesi che gli investitori finanziari tengano soltanto i titoli con tasso di rendimento atteso più elevato è evidentemente troppo restrittiva per due ragioni: - ignora i costi di transazione; - ignora l esistenza del rischio. 21

2.3. Tassi di interesse e tassi di cambio Riscriviamo l equazione come: * ( 1 + i ) t ( 1 + i ) = t [ 1 + e ( E E )/ E )] t 1 t t Una buona approssimazione di questa equazione è data da: i t i t * e E t 1 E Il tasso di interesse nazionale dev essere uguale al tasso di interesse estero meno il tasso di deprezzamento atteso della moneta estera. e * Se E t E 1 allora t it i t t E t 22

2.3. Tassi di interesse e tassi di cambio Fig. 16.7. Tassi di interesse nominale in Italia e negli Stati Uniti, 1999-2005. 23

3. Conclusioni Considerare i mercati dei beni in economia aperta introduce la scelta tra beni nazionali ed esteri. Questa scelta dipende soprattutto dal tasso di cambio reale, il prezzo dei beni esteri in termini di beni nazionali. L apertura dei mercati finanziari consente di scegliere tra attività finanziarie nazionali ed estere. Questa scelta dipende soprattutto dal tasso di rendimento relativo, che a sua volta dipende dai tassi di interesse interno ed estero e dal tasso atteso di deprezzamento della valuta estera. 24