Linee Guida qualità acque nelle imprese alimentari DGR 2-3258 del 10.1.12 e 59-4262 del 30.7.12



Documenti analoghi
L acqua rappresenta la base della vita.

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO-SANITARIO DELLA QUALITA' DELLE ACQUE UTILIZZATE NELLE IMPRESE ALIMENTARI

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 febbraio 2014, n. 212.

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 2. Allegato A

Data inizio : Prezzo per partecipante : 100 EUR Località : Da definire

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre Federata

Linee Guida qualità acque nelle imprese alimentari DGR del e del

1. Il decreto Legislativo 155/97

Data inizio : Prezzo per partecipante : 60 EUR Località : Da definire

SCHEDA TECNICA DI RICHIESTA NULLA OSTA IGIENICO SANITARIO PER. Nuova autorizzazione sanitaria art.2 L. 283/62 e DPR 327/80 - per

Obiettivi del presente piano sono la raccolta ordinata di dati statisticamente significativi in merito a:

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE

APPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Intercomunale XXXXXXXXXXXX Comune capofila XXXXXXXXXXXXXXXXXXX FIA. Elenco acquedotti intercomunali

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

RISPOSTE AI QUESITI PIÙ COMUNI (AGGIORNATE AL 16 SETTEMBRE 2011)

CONTROLLO PRODUZIONE ADDITIVI ALIMENTARI

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

CRITICITÀ IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi

OBIETTIVI DEL DOCUMENTO INTRODUZIONE

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Al Responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell Azienda per I Assistenza Sanitaria n.1 Triestina via de Ralli, TRIESTE

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

Elementi essenziali dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR e del DM Luciano Nigro

Deliberazione 15 giugno 2000

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

Alto livello igienico

Regolamento emittenti

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva web: info@bdassociati.

Disciplinare del Controllo di gestione

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria

Accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome relativo a "Linee guida sui criteri per la

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

PREMESSE ART. 1 DEFINIZIONI

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

Delibera n. 129/04 L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 22 luglio Visti:

LINEE GUIDA PER IL TRASPORTO DI ACQUE POTABILI MEDIANTE AUTOBOTTI

Documento informatico e firme elettroniche

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

Normativa di riferimento acqua destinata al consumo umano

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL REGIONE PUGLIA

DECRETO N Del 07/07/2015

Criteri e risultanze della vigilanza sulla ristorazione scolastica in provincia di Modena

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA

LINEE GUIDA IN MERITO ALL ACQUISTO E ALL USO DI MACCHINE E/O APPARECCHI ELETTRICI SOMMARIO

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto

Sistemi di certificazione e accreditamento

1. Dopo la lettera d) del comma 2 dell articolo 7 della l.r. 81/1995 è inserita la seguente lettera:

GMP e controllo ufficiale sulla produzione di Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA)

Formazione dei dirigenti 16 ore

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.

Verifiche apparecchiature: problemi da risolvere o gestioni efficaci?

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

MODELLO N RELAZIONE ANNUALE RIESAME ATTIVITÀ DI AUDIT

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

Vigilanza bancaria e finanziaria

Piano regionale dei controlli sulla applicazione del regolamento REACH - Anno 2011

INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015

Trasmissione mensile dei dati sulle prestazioni specialistiche. Estensione alle strutture pubbliche, classificate ed aziendalizzate

RSPP - CARATTERISTICHE

Art. 2 Modifica all articolo 4 della l.r. 34/2007. LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

REPUBBLICA DI SAN MARINO

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

PROCEDURA GESTIONE QUALITA PGQ 4.2.4

Dalla progettazione igienica degli ambienti alla qualità in tavola QUALITÀ DEGLI ALIMENTI: IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE SISTEMA HACCP

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

PROPOSTE OPERATIVE E PERCORSO IDEALE PER LE AZIENDE DEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE CHIMICA

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

La valutazione dei rischi: l autocertificazione. Dr. Duccio Calderini A.S.L. di Varese Servizio Igiene e Sicurezza del Lavoro

ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Torino, lì 21 ottobre Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando

Transcript:

Linee Guida qualità acque nelle imprese alimentari DGR 2-3258 del 10.1.12 e 59-4262 del 30.7.12 Normativa Obiettivi Criteri e controlli D.ssa Caterina Salerno-Regione Piemonte

D.Lgs 31/2001s.m.i. L art. 5,comma.1, lett.d) stabilisce il rispetto dei parametri per le acque utilizzate nelle imprese alimentari, nel punto in cui sono utilizzate nell impresa. (al rubinetto) L art. 11, comma.1, lett. e) esclude le acque utilizzate in imprese alimentari la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale: l individuazione di queste ultime è competenza statale ma non è ancora stata assolta.

D.Lgs. 31/2001 s.m.i L art 8, comma1, stabilisce che i controlli esterni da parte delle ASL siano effettuati sulla base di programmi elaborati secondo i criteri generali dettati dalle regioni: La D.D. regionale n. 75/2005, attuazione del Dlgs. 31/01, prescrive che per il controllo delle acque utilizzate dalle imprese alimentari, le ASL devono verificare che le Ditte abbiano inserito nel piano di autocontrollo anche la valutazione del rischio derivante dall acqua.

Nota Ministero Salute aprile 2011 Il DLgs. 31/2001 è antecedente al Reg. CE 852/2004 Il piano di autocontrollo previsto dal Reg. 852 è il metodo necessario per mantenere sotto controllo i rischi alimentari, compresi quelli derivanti dall acqua utilizzata dalle imprese. L OSA è responsabile dell autocontrollo L AC effettua controlli e analisi in base alla valutazione dei rischi

Linee guida controllo acque utilizzate nelle industrie alimentari in osservanza alla normativa prima esposta sono state redatte le linee guida, approvate con DGR 2-3258 del 10.01.12 a seguito di alcune obiezioni sollevate dalla Associazioni di categoria, è stata modificata con DGR 59-4262 del 30.07.12 la parte relativa alle frequenze dei controlli OSA in ambito HACCP (paragrafo 7 dell Allegato)

Obiettivi procedurali risolvere la contraddizione temporale creatasi tra l inizio attività mediante SCIA e la procedura prevista dal DM 21 marzo 91 per il rilascio del giudizio di idoneità alle nuove imprese non allacciate all acquedotto. sanare situazioni antecedenti al DM 21 marzo 91 ed al D.Lgs. 31/01: aziende prive del giudizio di idoneità dell acqua

Idoneità dell acqua per nuove imprese con approvvigionamento autonomo L istituto della SCIA permette di avviare l attività contestualmente alla sua presentazione al SUAP il DM 26 marzo 91 prevede il rilascio dell idoneità dell acqua a seguito di 4 controlli stagionali eseguiti nell arco di un anno. Con le linee guida si sono individuate procedure che permettono l inizio immediato dell attività economica pur salvaguardando la qualità dell acqua e la sicurezza alimentare.

Procedura: competenze OSA L OSA presenta all ASL domanda di idoneità con: dichiarazione documentata di impossibilità di allaccio all acquedotto relazione tecnica della fonte di approvvigionamento, opere captazione e adduzione descrizione dei centri di pericolo autorizzazione della Provincia alla derivazione o copia della domanda inoltrata

Competenze ASL per imprese Cat. 2 L ASL esegue i quattro controlli previsti dal DM 21 marzo 91 nell arco di un anno. Nel caso in cui non sia possibile completare i controlli per l imminenza dell avvio dell impresa, l ASL effettua il primo controllo analitico sull acqua grezza (o al punto di utilizzo dell acqua dopo aver escluso l eventuale trattamento) ed il controllo ispettivo alle opere di captazione e di adduzione, Se entrambi risultano favorevoli l ASL registra l impresa e rilascia un giudizio di idoneità provvisorio, che diventa definitivo a seguito del completamento delle altre 3 analisi nell arco massimo di due anni.

Competenze ASL per imprese Cat. 1 L ASL esegue il primo controllo analitico ed ispettivo presso l impianto e, se favorevoli, rilascia una dichiarazione di conformità dell acqua al Dlgs. 31/01. L effettuazione dei 3 controlli analitici successivi per il rilascio del vero e proprio giudizio di idoneità, è lasciata alla discrezionalità dell ASL in rapporto alla valutazione del rischio.

Imprese riconosciute/registrate senza giudizio di idoneità dell acqua Il censimento 2011, effettuato dalle ASL su caseifici con pozzi, sollecitato dalla Procura a seguito del caso delle mozzarelle blu, ha evidenziato l esistenza di imprese che non sono in possesso del giudizio di idoneità. In questi casi l ASL effettua un controllo di verifica al punto di utilizzo e rilascia un certificato di conformità al D.Lgs. 31/01.

Obiettivi operativi Gli obiettivi della disciplina regionale sono: fornire alle ASL indirizzi per la verifica dei piani di autocontrollo predisposti dai titolari d impresa fornire alle imprese criteri minimi necessari per la programmazione delle analisi di autocontrollo dell acqua impiegata nel processo produttivo.

Definizione imprese alimentari La definizione di imprese alimentari (Reg. CE 178/2002) comprende attività molto diverse tra loro quali bar, industrie, depositi e vendita al dettaglio. scegliendo alcuni criteri sulla base degli obiettivi prefissati, si è ottenuta una sistematizzazione, ancorchè schematica, delle principali caratteristiche strutturali e di processo delle imprese alimentari e quindi l indicazione di controlli proporzionali al rischio specifico.

Criterio base Il criterio prioritario utilizzato è stata la classificazione delle imprese sulla base del potenziale rischio sanitario: Cat. 1: imprese in cui l utilizzo dell acqua rappresenta per l alimento un rischio praticamente nullo (esercizi commerciali, depositi) Cat. 2: imprese in cui cui l utilizzo dell acqua può rappresentare un rischio per la produzione dell alimento (esercizi pubblici, industrie)

Criteri All interno di ciascuna categoria sono stati esaminati altri fattori di rischio: Provenienza dell acqua utilizzata Utilizzo dell acqua: punti a) acqua usata come ingrediente nell alimento punti b) acqua usata per lavaggio impianti e attrezzature a contatto con gli alimenti punti c) acqua usata a scopi tecnologici Presenza di impianti di addolcimento e/o di accumulo nella rete idrica aziendale

Esclusioni Non rientrano nell ambito di applicazione delle linee guida le imprese alimentari dedite esclusivamente alla produzione primaria, come definite dal Reg. CE 852/2004, in quanto necessitano di una valutazione caso per caso in base alle variabili che le caratterizzano

Piani di autocontrollo l OSA ha l obbligo garantire la qualità dell acqua applicando i principi del sistema HACCP e programmando analisi con frequenze e parametri in funzione della categoria di appartenenza tale obbligo è indipendente dai controlli esterni dell ASL che non sostituiscono quelli interni all ASL spetta la verifica della congruità delle procedure adottate dall OSA nel piano di autocontrollo

Analisi in autocontrollo tabelle A e B della DGR 59-4262 Le tabelle contenute nelle linee guida modificate, riportano le frequenze e i parametri di autocontrollo per le imprese che utilizzano acque provenienti da acquedotto (tabella A) e per quelle con approvvigionamento idrico autonomo (tabella B). Sono tabelle guida, non imperative, utili come riferimenti operativi per OSA ed ASL

Analisi Tabella A Frequenza Microbiologica Analisi chimica senza addolcimento e/o accumulo 1 controllo/ anno nel punto/punti in cui l'acqua viene incorporata nell'alimento (punti a) Alternando routine e verifica routine (con aggiunta di parametri che possono subire modifiche in base alle caratteristiche rete interna) con addolcimento e/o accumulo 2 controlli/anno nel punto/punti in cui l'acqua viene incorporata nell alimento (punti a) Alternando routine e verifica routine (con aggiunta di parametri che possono subire modifiche in base alle caratteristiche rete interna impianti di accumulo ed addolcimento)

Set parametri tabella A La scelta dei parametri si è basata sul loro significato sanitario ma ha tenuto conto anche del costo delle analisi per non aggravare la crisi economica che oggi i settori produttivi stanno attraversando Routine microbiologica: Coliformi a 37ºC, Escherichia coli Verifica microbiologica: Coliformi a 37ºC, Escherichia coli, Enterococchi Routine chimica : parametri organolettici, ph, conducibilità, ferro, ammonio

Tabella B Punti di utilizzo Frequenza 2 controlli/anno nel punto/punti in cui l'acqua viene incorporata come ingrediente nell'alimento (punti a) 1 controllo/anno nel punto/punti in cui l'acqua viene utilizzata per il lavaggio di impianti, attrezzature ed utensili destinati a venire a contato con gli alimenti (punti b) Analisi microbiologica e chimica Verifica, con aggiunta di parametri di rischio locale (nel punto/i a) e comunque negli altri eventuali punti ritenuti più a rischio per la sicurezza degli alimenti prodotti) Verifica

Set parametri tabella B Verifica: Coliformi a 37ºC, Escherichia coli, Enterococchi, parametri organolettici, ph, ammonio, conducibilità, nitriti, nitrati, nichel, cromo, piombo In questo caso il set comprende un numero maggiore di parametri, trattandosi di acqua non proveniente da acquedotto, quindi non controllata a monte dal servizio pubblico.

Esclusioni dall applicazione delle tabelle Sono fatte salve le indicazioni contenute: nell Accordo tra Ministero della Salute e la Regioni e PPAA n. 2182 del 13 gennaio 2005 sui piani di autocontrollo per identificazione rischi nel settore carni nella Determinazione Dirigenziale n. 74 del 12 febbraio 2009 Indicazioni operative relative al riconoscimento e registrazione delle strutture adibite alla trasformazione del latte in alpeggio

Valutazione attività di controllo 2012 L applicazione delle DGR regionali ha avuto come feedback la presa d atto della necessità di definire in modo più specifico ed oggettivo i fattori di rischio su cui modulare le frequenze analitiche in autocontrollo: complessità della rete idrica, materiali della rete risultati delle serie storiche di analisi effettuate in autocontrollo

Scheda valutazione dei fattori di rischio A questo scopo sono state predisposte due schede allegate al PRISA 2013. La prima scheda valutazione dei fattori di rischio traduce in numeri il grado di rischio attribuibile ai fattori citati (complessità della rete, materiali della rete, analisi storiche in autocontrollo): 0 rischio basso 0,5 rischio medio 1 rischio alto

Scheda punteggi Dalla scheda di valutazione si può ricavare per ogni impresa un punteggio complessivo che indica se e quante analisi l'osa deve effettuare e inserire nel piano di autocontrollo La scheda punteggi è quindi l'applicazione operativa e per quanto possibile oggettiva di quanto richiesto in termini generali dalle tabelle delle deliberazioni regionali

Utilità e diffusione schede Le schede sono uno strumento operativo utile: all ASL che può valutare se e quante analisi l impresa deve effettuare e quindi prescriverle all OSA al titolare d impresa per redigere il piano di autocontrollo Pertanto si consiglia alle ASL di lasciare all OSA copia delle schede durante i sopralluoghi, in modo che questo possa, se vuole, utilizzarle per fare la propria valutazione nel piano autocontrollo o inserirle tout court come parte dell HACCP.

Grazie per l attenzione