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N 162 15/10/2016 INDAGINE TECNOBORSA 2016 - LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE INTERMEDIAZIONE E VALUTAZIONE COMPRAVENDITE E LOCAZIONI Prezzi delle abitazioni Istat Verso la casa taxi? La domanda abitativa dei giovani Sidief, Banca d'italia, Censis e Nomisma Domanda e offerta: tagli grandi in vetta alle richieste. La qualità fa la differenza sull'offerta Tecnocasa Nel I semestre del 2016 variazione media dei prezzi del -1%, tempi medi di vendita 5,3 mesi nelle grandi città Gabetti, Professionecasa e Grimaldi MUTUI Principali voci dei bilanci bancari: agosto 2016 Banca d Italia Finanziamenti oltre il breve termine per l acquisto di abitazioni Banca d Italia Barometro mutui: settembre 2016 Crif

INDAGINE TECNOBORSA 2016 - LE FAMIGLIE ITALIANE E IL MERCATO IMMOBILIARE INTERMEDIAZIONE E VALUTAZIONE Comunicato stampa http://www.tecnoborsa.it/indagine-tecnoborsa-2016-famiglie-italiane-e-il-mercato-immobiliareintermediazione-valutazione COMPRAVENDITE E LOCAZIONI PREZZI DELLE ABITAZIONI ISTAT Nel II trimestre 2016, sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento diminuisce dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% nei confronti dello stesso periodo del 2015 (era -1% nel trimestre precedente). La flessione è principalmente dovuta ai prezzi delle abitazioni nuove, la cui diminuzione su base annua si amplia (-2,3% da -0,5% del trimestre precedente), diventando per la prima volta, da quando sia le nuove sia le esistenti sono in calo, più ampia e quasi doppia di quella dei prezzi delle abitazioni esistenti (stabile a -1,2%). La lieve accentuazione del calo tendenziale dei prezzi delle case si manifesta contestualmente a una marcata crescita del numero di immobili residenziali compravenduti. Su base congiunturale il ribasso dell'ipab è dovuto alla diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove (- 1,7%), mentre i prezzi di quelle esistenti sono stabili rispetto al trimestre precedente. In media, nel I semestre del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dell'1,2%, sintesi di un calo dell'1,4% per quelle nuove (il cui peso sull'indice generale è poco più di un quinto) e dell'1,2% per quelle esistenti. Il tasso di variazione acquisito dell'ipab per il 2016 (la variazione media annua se nei successivi due trimestri i prezzi non variassero), rimane quindi negativo e pari a -1,2% (era -0,9% nel trimestre precedente). Rispetto alla media del 2010 nel II trimestre 2016 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 15,1% (-3,8% le abitazioni nuove, -19,9% le esistenti). VERSO LA CASA TAXI? LA DOMANDA ABITATIVA DEI GIOVANI SIDIEF, BANCA D'ITALIA, CENSIS E NOMISMA In Italia il 62,5% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori (le donne sono 56,9% e gli uomini il 68%), contro una media europea del 48,1%, in particolare: in Danimarca i giovani 18-34 che vivono con i genitori sono il 19,7%; il 20,1% in Finlandia; il 22,9% in Norvegia; percentuale che si alza progressivamente in Regno Unito, Olanda, Francia e Germania, per toccare il 58% in Spagna. Per l Italia, dividendo le due fasce di età nella classe 18-24 anni la percentuale sale al 92,6%, contro una media europea del 78,9%; nella fascia di età 25-34 anni tale quota scende al 48,4%, rimanendo comunque molto elevata rispetto alla media del resto del continente del 28,9%. Nel nostro Paese l età media in cui ci si rende autonomi lasciando l abitazione della famiglia di origine è di 31,2 anni per i ragazzi e 28,9 anni per le ragazze e solo in Grecia, Slovacchia e Croazia si registrano

percentuali più elevate. Inoltre, negli ultimi anni è stata piuttosto bassa la richiesta di mutui da parte dei giovani e a inizio 2016 gli under 25 in media sono stati solo il 2,1% e quelli tra i 25 e i 34 anni il 24,7%. Dei 3.594 mila giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono fuori famiglia, il 65,3% è proprietario dell abitazione in cui vive (contro un 82% della popolazione globale); il restante 34,7% è in affitto e il canone medio mensile da loro corrisposto è di 382 euro. Inoltre, tra i giovani per ridurre le spese si sta diffondendo sempre di più la coabitazione in casa di proprietà o in affitto. DOMANDA E OFFERTA: TAGLI GRANDI IN VETTA ALLE RICHIESTE. LA QUALITÀ FA LA DIFFERENZA SULL'OFFERTA TECNOCASA I primi mesi dell anno hanno visto un deciso ritorno all acquisto come testimonia anche l aumento delle compravendite determinato da fattori quali i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi e una rinnovata fiducia. Questo ha comportato anche un cambiamento a livello di tipologie immobiliari richieste: sono diminuite nel tempo le percentuali di richieste sui tagli più piccoli, quali monolocali e bilocali e, al contrario, si segnala un aumento per le tipologie più ampie, dal trilocale in poi, ora più accessibili sia alle giovani coppie sia agli investitori. L analisi della domanda evidenzia che nelle grandi città italiane la tipologia più richiesta è il trilocale, che raccoglie il 40,6% delle preferenze, a seguire il quadrilocale con il 23,9% e il bilocale con il 22,9%; si registra, rispetto a sei mesi fa, un aumento della concentrazione delle richieste sui trilocali. A Napoli sono i bilocali a concentrare la maggioranza delle richieste mentre a Milano per la prima volta la percentuale di domanda dei trilocali supera, di poco, quella dei bilocali. Spostando l'attenzione sull analisi dell'offerta, quest'ultima sembra invece assottigliarsi, soprattutto sulle tipologie di qualità che rispondono alle esigenze dei potenziali acquirenti (immobili in buono stato, luminosi, in contesti condominiali decorosi) e restano a lungo invendute sul mercato le abitazioni che non rispondono a queste caratteristiche nonostante l attività di repricing. Infine, l analisi dell'offerta evidenzia che nelle grandi città italiane la tipologia più presente è il trilocale con la percentuale del 34%, a seguire il quadrilocale con il 24,1% e il bilocale con il 22,5%. NEL I SEMESTRE DEL 2016 VARIAZIONE MEDIA DEI PREZZI DEL -1%, TEMPI MEDI DI VENDITA 5,3 MESI NELLE GRANDI CITTÀ GABETTI, PROFESSIONECASA E GRIMALDI Secondo le rilevazioni nel I semestre 2016 si è registrata una variazione media dei prezzi del -1% per le grandi città, rispetto al II semestre 2015. Questo dato, che segue quello del 2015 (-4%) rispetto all anno precedente e del 2014 (-6,5%) rispetto al 2013, mostra una progressiva attenuazione della diminuzione delle quotazioni. I capoluoghi secondari hanno mostrato maggiore volatilità, presentando casi in cui le quotazioni sono state sostanzialmente stabili e casi in cui invece si sono verificate flessioni più sensibili. A livello di prezzi il I semestre 2016 ha visto una variazione media intorno al -1%, ma con delle distinzioni: Milano (-0,3%), Genova (-0,4%), Roma e Torino (-0,5%) hanno registrato solo lievi variazioni; lievi cali anche a Bologna e Firenze (-0,7%) e cali più sensibili a Palermo (-3,5%). Secondo i dati, sotto il profilo dell offerta si conferma una

crescente polarizzazione tra soluzioni di buon livello qualitativo (in termini di caratteristiche costruttive, efficienza energetica, location e contesto circostante) e quelle situate in zone periferiche di scarso appeal o le cui peculiarità intrinseche non incontrano le esigenze della domanda. La ripresa delle transazioni, che, come si è visto, non è uniforme per tutte le aree, è stata caratterizzata da una diversificazione dei tempi di vendita a seconda delle specificità dell offerta: la media delle grandi città prese in esame è lievemente diminuita, attestandosi nel I semestre 2016 intorno ai 5,3 mesi, rispetto ai 5,5 mesi del 2015. Da segnalare che gli immobili con buon rapporto qualità/prezzo ora vengono assorbiti anche in tempi più brevi rispetto a questa media; al contrario, l offerta posta in vendita a prezzi troppo elevati o che per caratteristiche non incontra le esigenze della domanda, presenta tempi di assorbimento molto più lunghi. Per quanto riguarda gli sconti medi tra prezzo inizialmente richiesto e prezzo di chiusura delle trattative, nel I semestre 2016 la media è stata intorno al 12,5% per le grandi città, ma anche in questo caso ci sono forti differenze, a seconda dello specifico immobile: nei casi in cui i prezzi sono già stati riallineati in fase di richiesta la percentuale si riduce sotto il 10%, mentre si sale oltre il 20% quando le richieste non sono adeguate ai parametri attuali. Per il II semestre 2016 si prevede una progressiva stabilizzazione dei prezzi in un contesto di aumento delle compravendite e si conferma l impatto positivo di alcune novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 che potranno dare ulteriore stimolo al mercato. MUTUI PRINCIPALI VOCI DEI BILANCI BANCARI: AGOSTO 2016 BANCA D ITALIA Ad agosto i tassi d interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,52% (2,44% nel mese precedente). I tassi d'interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,45% (erano al 2,41% nel mese precedente) e quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all 1,12% (1,31% a luglio). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,43% (come nel mese precedente). I tassi di variazione sui dodici mesi dei prestiti al settore privato è risultato pari allo 0,7%, alle famiglie all 1,5% e alle società non finanziarie al -0,2% (a luglio erano rispettivamente 0,4%, 1,4% e -0,6%). FINANZIAMENTI OLTRE IL BREVE TERMINE PER L ACQUISTO DI ABITAZIONI BANCA D ITALIA Dal Bollettino Statistico III-2016 pubblicato da Banca d Italia emerge che nel II trimestre 2016 alle famiglie italiane sono stati erogati 13.224 milioni di euro per l acquisto dell abitazione. Rispetto allo stesso trimestre del 2015 si registra un aumento delle erogazioni pari a 2.933 mln di euro (+28,5%). A livello di macroaree nell Italia Nord-Occidentale sono stati erogati 4.417 mln di euro (+25,1% rispetto al II trimestre 2015); in quella Nord-Orientale 2.838 mln di euro (+27,3% rispetto

all anno scorso); in quella Centrale 3.314 mln di euro (+32,2% in confronto all anno scorso); in quella Meridionale 1.842 mln di euro (+29,3% su base annua); infine, in quella Insulare 811 mln di euro (+36,1% rispetto allo stesso trimestre 2015). A giugno 2016 le consistenze di finanziamenti alle famiglie per l acquisto di abitazioni ammontavano a 299.814 mln di euro (+1,8% su base annua), di cui: 105.666 mln di euro nel Nord-Ovest; 64.639 mln di euro nel Nord-Est; 71.537 mln di euro al Centro; 38.593 mln di euro al Sud; infine, 19.379 mln di euro nelle Isole. A giugno 2016 le consistenze per i finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie per l acquisto di abitazioni sono state pari a 258.609 mln di euro per i contratti non rinegoziati e 40.189 mln di euro per quelli rinegoziati; per quanto riguarda i flussi, nel II semestre 2016, sono stati pari a 10.868 mln di euro per i nuovi contratti, 2.131 mln di euro per le surroghe e 164 mln di euro per le sostituzioni. BAROMETRO MUTUI: SETTEMBRE 2016 CRIF I primi 9 mesi del 2016 confermano il consolidamento, in atto ormai da tre anni, delle richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane (vere e proprie istruttorie formali presentate agli istituti di credito, non semplici richieste di informazioni o preventivi online), che fanno registrare un positivo +11,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Nello specifico, il mese di settembre ha visto un incremento più contenuto, pari a +6% rispetto allo stesso mese del 2015 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi), che però si era caratterizzato per una crescita superiore al 50% rispetto all anno precedente, lasciando così alle spalle l inattesa flessione rilevata nel bimestre giugno-luglio. Il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi emerge in modo chiaro anche dal confronto tra il dato relativo ai primi 9 mesi del 2016 e il corrispondente periodo degli anni precedenti anche se rimane ancora un piccolo gap da colmare rispetto al biennio 2009 e 2010. I primi nove mesi del 2016 hanno confermato il recupero della domanda del comparto mutui verso i volumi pre-crisi, anche grazie al contributo delle surroghe, sostenuto dai bassi tassi di interesse applicati e dalle condizioni del mercato immobiliare che continuano a mantenersi appetibili. Al contempo, pure l offerta da parte degli istituti di credito è oggi più fluida, anche grazie alla riduzione degli indicatori di rischiosità del credito alle famiglie, con il tasso di default a 180 giorni che a marzo 2016 è sceso all 1,5%, il livello più basso degli ultimi 4 anni. Per quanto riguarda l importo medio richiesto, l ultima rilevazione registra segnali altrettanto incoraggianti. Nello specifico, nel mese di settembre appena concluso il valore medio richiesto si è attestato a 122.945 euro, superiore del +2% a quello rilevato nel corrispondente mese dell anno precedente, quando era risultato pari a 120.525 euro. Più in generale, nei primi 9 mesi dell anno in corso sembra essersi invertito il trend di costante contrazione che per lungo tempo aveva caratterizzato l intero comparto: l importo medio complessivamente richiesto dall inizio dell anno è infatti risultato pari a 122.815 euro, con un seppur lieve incremento rispetto a quello del corrispondente periodo dell anno precedente. Solo le rilevazioni dei prossimi mesi diranno se si è raggiunto un nuovo punto di equilibrio o se si assisterà all inizio di una fase di ulteriore discontinuità. Considerando

però che nel mese di settembre degli anni a cavallo tra il 2009 e il 2011 l importo medio richiesto si aggirava stabilmente intorno ai 136.000 euro, nell immediato futuro sembra improbabile un ritorno ai valori pre-crisi. Va però messo in evidenza come, rispetto agli anni pre-crisi, oggi sia decisamente maggiore la quota dei mutui di sostituzione che, per natura, presentano un importo inferiore rispetto a quello dei nuovi mutui. Il fatto che gli italiani negli ultimi anni si siano orientati verso importi più contenuti, nel tentativo di ridurre quanto più possibile l impatto della rata sul reddito disponibile, è confermato anche dalla distribuzione delle richieste per fascia di importo: nei primi nove mesi del 2016 le preferenze degli italiani si sono nuovamente concentrate nella classe compresa tra 100.000 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,3% del totale. Nel complesso quasi 4 domande su 5 (il 77,8% del totale per la precisione), presentano un importo inferiore ai 150.000 euro. Per quanto riguarda invece la distribuzione della domanda di mutui per classe di durata, ancora una volta è quella compresa tra i 16 e i 20 anni a essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 23,8% del totale, seguita a ruota dalla fascia tra i 21 e i 25 anni, con il 20,7%. Osservando, infine, la distribuzione della domanda di mutui in relazione all età del richiedente, l ultimo aggiornamento del Barometro Crif mette in evidenza una maggior concentrazione nella fascia di età compresa fra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36% del totale; come prevedibile, complessivamente circa 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44 ma altro dato degno di nota è rappresentato dall incremento, seppur marginale, della quota di mutui richiesti dai giovani al di sotto dei 24 anni. Rassegna Stampa Mutui: Abi, nuove Linee Guida sulle valutazioni immobiliari Tavolo Abi, Tecnoborsa, Ordini professionali Data: 15/10/2016 Calabriaeconomia.it Last minute casa, vendere al prezzo di mercato (più velocemente) Data: 13/10/2016 Glistatgenerali.com Casa, il mercato sorride agli italiani Data: 11/10/2016 Caffeinamagazine.it

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