UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MESSINA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di Laurea in scienze dell Educazione e della Formazione

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MESSINA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di Laurea in scienze dell Educazione e della Formazione Sede di Noto IL METODO MONTESSORI Tesi di laurea di: Caruso Eliana Relatore: Ch. mo prof. re Annamaria Curatola Anno accademico 2008/2009 1

INTRODUZIONE 2

Nella società attuale, l educazione è una delle questioni di cui si discute maggiormente e coinvolge sia adulti che bambini, in vari ambiti. Sicuramente, a tal proposito, la famiglia occupa un ruolo principale, ma non bisogna sottovalutare l attività svolta all interno delle scuole. Si è, così, preso in considerazione il bambino piccolo: il suo sviluppo, la sua mente, ed in particolare il metodo che viene applicato. Maria Montessori, educatrice e pedagogista, è stata la prima donna a proporre dei cambiamenti all interno delle scuole e la fondazione delle Case dei Bambini ne è stata la sua pietra miliare. Il metodo si fonda su sussidi didattici, come i materiali didattici, meglio noti come materiali di sviluppo : viene cambiato l arredamento, oramai leggero e proporzionato ai bambini; si propone lo sviluppo dell attività ludica, attività che attraggono il bambino per la promozione del piacere e del 3

benessere, usando materiali e oggetti che stimolano i bambini in tenera età. Tutto ciò viene applicato anche nelle varie materie e discipline insegnate: dall aritmetica all italiano, dalla storia alla geografia, oltre al disegno e all educazione musicale e religiosa, che per la Montessori devono essere insegnate quando ancora il bambino è molto piccolo. Infatti, secondo lei, soprattutto in tenera età, il bambino è capace di assorbire nozioni e concetti e a questo proposito si parla di mente assorbente. Fondamentale è anche l ambiente. Di conseguenza, avviene un cambiamento anche negli insegnanti. All insegnante montessoriana si richiedono dei requisiti diversi, nuovi rispetto all insegnante tradizionale. Con questa svolta l allievo è al centro di tutto, è libero, valorizzato e non più costretto. Il maestro, invece, deve uniformarsi ai bisogni del bambino, non è più eccessivamente autoritario e non utilizza più le punizioni. 4

Il compito di un insegnante è particolarmente delicato, non basta avere la cultura per poi trasmetterla agli allievi senza preoccuparsene più di tanto, ma deve comunicare con il bambino e soprattutto lasciarlo libero, non interromperlo e avere comunque delle qualità che possono stimolarlo. Ciò implica quindi delle abilità oltre ad una buona conoscenza del metodo. 5

CAPITOLO PRIMO IL METODO MONTESSORIANO 6

1.1 L educatrice e pedagogista: Maria Montessori Maria Montessori (Chiaravalle 31 agosto 1870- Noordwijk aan Zee, 6 maggio 1952), è stata pedagogista ed educatrice italiana e la prima donna in Italia a conseguire la laurea in medicina; dopo gli studi universitari dedicatasi alla cura dei bambini con problemi psichici, si convinse che con il trattamento educativo si potevano ottenere maggiori risultati rispetto alle cure mediche tradizionali. Nel 1906 fonda la Casa dei Bambini dando inizio all attività educativa, che nelle sue intenzioni era destinata ai figli delle famiglie operaie del quartiere di san Lorenzo a Roma.. <<Ostile al fascismo lascia l'italia nel 1936 e segue il fiorire delle scuole montessoriane in varie parti del mondo. Il momento decisivo dell'evoluzione intellettuale della Montessori è dato dalla consapevolezza che il metodo applicato su persone sub normali, ha effetti stimolanti maggiori se applicato anche per 7

l'educazione di bambini normali>>. 1 L ideologia della Montessori si basa sull'attribuire al fanciullo energie creative e disposizioni morali (l'amore), che l'adulto ha compresso dentro di sé rendendole inattive. Di qui la tendenza dell'adulto a reprimere il bambino e a imporgli un ambiente fatto su altra misura, a costringerlo fin dalla tenera età a ritmi di vita innaturali. Caratteristica della scuola montessoriana è un ambiente fatto su misura del fanciullo, per i particolari dell'arredamento, e l'uso di adeguati materiali di sviluppo. Tuttavia, alla Montessori sono state mosse delle accuse sul piano ideologico per la contrapposizione troppo rigida del fanciullo buono all'adulto sclerotizzato e corrotto. Invece sul piano didattico è stato messo in discussione il carattere artificioso dei materiali e l'uso troppo rigido del loro impiego. Ciò nonostante il metodo montessoriano è tuttora largamente diffuso, in particolare all'estero. 1 <http://www.italiadonna.it/public/percorsi/biografie/f051.htm> 8

1.2 Storia dei metodi Un cardine fondamentale della pedagogia scientifica deve essere una scuola che permetta lo svolgimento delle manifestazioni spontanee e della vivacità individuale del bambino. Se una pedagogia, deve sorgere dallo studio individuale dello scolaro, è dallo studio inteso in questo modo: tratto dall osservazione di bambini liberi, cioè studiati e invigilati ma non compressi. Ogni ramo delle scienze sperimentali sorge dall applicazione d un metodo proprio. In generale, è importante <<definire il metodo, la tecnica e dalla sua applicazione attendere il contenuto, che deve scaturire dall esperienza. Anzi una delle caratteristiche delle scienze sperimentali è di muovere all esperimento senza preconcetti di sorta sull eventuale esito dell esperimento stesso. 9

Non si deve quindi partire, per es., da idee prestabilite sulla psicologia infantile, ma da una metodica che ci faccia raggiungere la libertà del bambino per trarre, dall osservazione delle sue manifestazioni spontanee, la vera psicologia infantile>>. 2 Lo studio della Montessori si basa sul metodo in pedagogia sperimentale che risulta da sue esperienze compiute negli asili d infanzia o nelle prime classi elementari. L inizio del metodo è applicato su bambini dell età di 3 a 6 anni. Il sistema educativo, che l esperienza le aveva dimostrato, non era ancora definitivamente completato, esso tuttavia costituiva già un insieme abbastanza organico per poter venire efficacemente adottato negli asili d infanzia o nelle prime classi elementari. Il sistema educativo delle Case dei bambini, infatti, non nasce senza più lontane origini. Nel periodo dell esperienza pedagogica all interno delle Case dei bambini, si rende 2 M. Montessori, La scoperta del bambino, Milano, Garzanti, 1973, p.21. 10