Corso di Diritto Ecclesiastico Prof. Giovanni Cimbalo I compiti del Diritto Ecclesiastico oggi A.A. 2014/2015
Crisi dello Stato nazione Le cause della crisi dello Stato nazione sono molteplici. Tra le tante assumono senz altro rilevanza: la globalizzazione dell economia, già prevista da Adamo Smith (XVIII secolo) la presenza sul mercato di società multinazionali con bilanci che superano di gran lunga quello di molti Stati la crescita del peso economico dello Stato sociale a fronte di politiche neoliberiste che ridistribuiscono la ricchezza a vantaggio delle classi più abbienti la configurazione multietnica e multiculturale di numerose aree geografiche. la crescita di aggregazioni politiche a carattere continentale (Unione Europea)
Alcuni efferri della crisi dello Stato nazione Stati regionali Da un lato, gli Stati nazionali si dissolvono per dar luogo alla formazione di entità politiche minori. Si tratta di macroregioni omogenee in relazione ad alcuni fattori ad esempio: tessuto economico, etnia, lingua, religione, tradizioni, ecc. - che operano in un area geoeconomica più vasta garantita da accordi internazionali di carattere economico e politico. (ad es. gli Stati nati dalla dissoluzione della federazione Jugoslava) Stati federali In alcuni casi la dissoluzione dello Stato nazionale può utilizzare il processo di federalizzazione per garantire la transizione pacifica verso la nuova forma politica delle istituzioni. E questo il caso del Belgio che ci offre l esempio di un federalismo che si caratterizza per strutture più complesse rispetto a quelle del federalismo classico (Germania). Tale strategia è sostenuta dall Unione Europea.
Le «frammentazioni iden/tarie» La crisi economica rafforza la tendenza delle entità a base etnica e linguistica a separarsi dallo Stato nazionale. - Alcune delle nuove entità tendono a ricomporre l unità all interno della U. E. (Scozia, ma anche Catalogna e Paesi Baschi) - Altre si rifugiano in un autonomismo identitario, rivendicando uno statuto speciale e separato rispetto all Unione
L Est Europa tra iden/tà nazionali e tutela delle minoranze. L assetto territoriale degli Stati dell Est Europa attraversa una «crisi di assestamento» in rapporto alla composizione etnica, linguistica e religiosa, particolarmente grave nei territori di confine dell Europa. - L Ucraina, contesa tra l ortodossia russa, quella del patriarcato ecumenico e la componente cattolica ne è un esempio evidente
Religione e territorio Nei loro spostamenti sul territorio le popolazioni portano con se i problemi identitari, accentuati dal loro strutturarsi in comunità nei luoghi di nuovo insediamento. Per promuovere il godimento dei diritti di libertà religiosa e l integrazione sociale assume perciò importanza la conoscenza e il rispetto delle identità.
La costruzione dell Unione Europea La costruzione dell Unione Europea presuppone la dissoluzione in prospettiva degli Stati che ne fanno o ne faranno parte. Questo obiettivo viene perseguito attraverso la creazione di un rapporto diretto tra UE ed enti territoriali degli attuali Stati nazionali. Avviene un trasferimento di competenze dallo Stato nazionale all Unione e viene così. disarticolato progressivamente lo Stato nazionale
Caratteri comuni del fenomeno: Ricerca di valori fondanti Le minoranze presenti sul territorio, inserite in una compagine sociale più ampia, invece che integrarsi o cercare di raggiungere contrattualmente un nuovo equilibrio, si offrono come valore assolutizzante, punto di coagulo di un piccolo universo, portatori di valori fondanti di una identità che non c é. Offrono così il collante per la formazione di nuovi aggregati politico istituzionali. Si formano enclaves omogenee sul territorio disposte a macchia di leopardo. I confini tra le enclaves non esistono e si spostano costantemente. Gli abitanti autoctoni del territorio, in preda ad una crisi identitaria, sviluppano reazioni di rigetto nei confronti dei nuovi arrivati.
Effetti All interno degli Stati emergono comunità tendenzialmente fondamentaliste Nell era della morte delle ideologie nascono Stati teocratici o confessionali Viene abbandonata la laicità dello Stato e si opta per la sussidiarietà nei servizi sociali, offrendo servizi universali invece di servizi pubblici Le confessioni si offrono come gestori di servizi alla persona religiosamente caratterizzati Sul terreno della libertà religiosa ritornano gli statuti personali
La territorializzazione dei diritti di libertà religiosa I simboli religiosi diventano marcatori culturali del territorio La disponibilità di edifici di culto diviene una richiesta irrinunciabile da parte dei nuovi culti I culti tradizionali presenti sul territorio si oppongono alla presenza di nuove entità confessionali/religiose Le città divengono i luoghi dove si esercitano i diritti e le libertà Le ordinanze dei sindaci diventano strumento di contrasto alla presenza di nuovi culti sul territorio Entrano in crisi il principio di uguaglianza e quello di libertà religiosa
Le cause insopprimibili della crisi - Mutamenti della composizione sociale - La migrazione epocale sud-nord come fenomeno storico inarrestabile Lo spostamento in atto di popolazioni dalle aree povere del pianeta a quelle ricche è una migrazione di dimensioni che ha caratteri epocali. Pertanto trattati come quello di Schenghen non servono a risolvere il problema né può essere sostenuta a lungo una politica militare e repressiva contro l immigrazione. Le comunità multietniche e multiculturali La collocazione delle popolazioni sul territorio non potrà che assumere una configurazione a pelle di leopardo. Enclaves di cittadini e residenti, appartenenti a etnie e culture diverse, sono costretti a trovare gli strumenti per convivere. La rapidità delle comunicazioni e della circolazione delle informazioni non può che incidere sulla diversificazione dell appartenenza anche religiosa.
I nuovi culti provenienti dalla tradizione europea A causa della migrazione dall Est Europa: si rafforza l'ortodossia e le Chiese autocefale creano una propria organizzazione confessionale in Italia e negli altri paesi europei si diffonde la presenza di un Islam europeo secolarizzato a causa di cinque secoli di confronto con lo Stato Si rafforzano e sviluppano organizzazioni di non credenti e di appartenenti ad associazioni filosofiche non confessionali Prende spazio una laicité de combat che rivendica provvedimenti di stampo neo-giurisdizionalista
Presenza di confessioni non secolarizzate La presenza di confessioni provenienti da aree extraeuropee, caratterizzate dal rifiuto del processo di secolarizzazione, crea contrasti tra legge civile e legge religiosa Il processo di evoluzione in senso multireligioso delle popolazioni europee è solo in parte spontaneo e viene stimolato per accrescere la democraticità dei sistemi politici e realizzare un miglior controllo sociale. Molte confessioni - comunemente definite sette - si caratterizzano per una concezione dei rapporti con lo Stato estranea alla tradizione europea continentale. Per meglio radicarsi sul territorio le nuove confessioni chiedono di utilizzare le stesse garanzie accordate ai culti autoctoni. La mancanza della capacità di comprendere la complessità dei nuovi fenomeni religiosi spinge lo Stato a utilizzare strumenti di carattere giurisdizionalistico per semplificare il mercato religioso promuovendo aggregazioni di carattere confessionale Nella tradizione europea il finanziamento al culto si accompagna alla sua secolarizzazione.
Gli strumenti istituzionali per la gestione della fase Il consociativismo positivo Libertà di pensiero laicità come valore pluralismo tolleranza libertà religiosa
Verso un nuovo equilibrio Per la UE, le confessioni religiose sono agenzie che vendono il sacro, perciò essa interviene per garantire la concorrenza La laicità come soluzione e antidoto al confessionalismo dissolutore Il Diritto Ecclesiastico dello Stato Legislazione di diritto comune sul fenomeno religioso Legislazione speciale differenziata Consociativismo positivo (concordati, intese, accordi..) Neo-giurisdizionalismo separatista Il pluralismo nelle istituzioni e nelle formazioni sociali come sistema generale di rapporti La tolleranza come valore positivo
Grazie Prof. Giovanni Cimbalo giovanni.cimbalo@unibo.it Prof.ssa Federica Botti federica.botti2@unibo.it e-mail della Cattedra ecclesiastico.giuri@gmail.com