PROTOCOLLO BAMBINI/RAGAZZI ADOTTATI O AFFIDATI

Documenti analoghi
CIRCOLO DIDATTICO DI CODIGORO A.S. 2005/2006

Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati Dicembre 2014

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI

Protocollo Accoglienza alunni stranieri. delle scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori del Circondario Empolese Valdelsa

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Protocollo Accoglienza alunni stranieri. degli Istituti Superiori dell Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DI MADRELINGUA NON ITALIANA. allegato al POF

Allegato al Protocollo di Accoglienza per gli alunni adottati. 1) IISCRIZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO 12 BOLOGNA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI LEGGE 40/1998; D.P.R. 394/1999

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tante tinte SPORTELLO BOVOLONE

L impegno della Regione nelle politiche su educazione ed istruzione

A.G.A.P. - TRENTINO. L inserimento scolastico (affidamento familiare e adozione) Trento, 25 novembre 2016

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA

A come ACCOGLIERE: un nuovo alunno in classe

Protocollo di Accoglienza

Progetto Inclusione alunni con Bisogni Educativi Speciali

A SCUOLA NESSUNO E STRANIERO Percorso di educazione interculturale

ISTITUTO COMPRENSIVO G. TEDESCHI PRATOLA PELIGNA. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO per alunni stranieri

RETE INTERCULTURALE DELLE SCUOLE DELLA VALCHIAVENNA

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Protocollo d accoglienza per l inserimento degli alunni stranieri

Ministero dell Istruzione, dell Università, e della Ricerca

< < < laboratori di italiano L2 nelle scuole > > > Scuola secondaria di I grado. "Cavour" anno scolastico 2013/1014

Linee guida per l accoglienza degli alunni adottati

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

Immigrazione in Italia: l integrazione nella scuola

PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del

Scuola Secondaria di 1 Grado G. Carducci BARI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, CULTURALE E LINGUISTICO

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA

ACCOGLIENZA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA

I.I.S. S. CECCATO PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER ALUNNI STRANIERI

Protocollo per l inserimento degli alunni stranieri

P. E. I. Piano Educativo Individualizzato

Osservatorio nazionale. Osservatorio nazionale

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CASSANO MAGNAGO II ( Scuola dell Infanzia - Primaria E. Fermi - Secondaria G.B. Maino)

Istituto Comprensivo Statale. Rita Levi Montalcini. Fontanafredda

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON D.S.A. (Disturbi Specifici di Apprendimento) Scuola Secondaria di primo grado Anno Scolastico

Istituto Comprensivo. A.S

ISTITUZIONE SCOLASTICA COMUNITA MONTANA MONT EMILIUS 1

PROTOCOLLO AZIONI DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri

Unione Comuni del Sorbara Scuola Media A. Volta Bomporto

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO ALUNNI NON MADRELINGUA ITALIANA

2. DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI

Progetto di accoglienza e integrazione alunni stranieri a.s. 2010/11

SCHEDA RACCOLTA INFORMAZIONI RELATIVA LA SITUAZIONE SCOLASTICA E FAMILIARE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Protocollo. per l accoglienza degli alunni stranieri

Protocollo continuità Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di 1. Assemblea di classe (scuola primaria)

Minori a scuola:dall accoglienza alla relazione

PAROLE/CHIAVE PER L INCLUSIONE: PIANI PERSONALIZZATI, VALUTAZIONE, ORIENTAMENTO

PROGRAMMA EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER ALUNNI STRANIERI

LICEO SCIENTIFICO STATALE AUGUSTO RIGHI BOLOGNA

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEL BAMBINO ADOTTATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Alunni Diversamente Abili (DVA)

I Questionari docenti, studenti, genitori

La mediazione linguistico culturale nelle scuole del Comune di Modena. Adriana Querzè 1 aprile 2009

Protocollo d'accoglienza per alunni stranieri

ISTITUTO LEONARDO DA VINCI

Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling SERVIZI PER LE SCUOLE

GRUPPO GLH è un gruppo di studio e di lavoro del Collegio dei Docenti, aperto alla componente dei genitori e alle Agenzie territoriali, che si occupa

Protocollo per l inclusione degli studenti in situazione di svantaggio

SCHEDA UNIONE DEI COMUNI VALDERA

A.S PSP Piano di Studi Personalizzato Scuola secondaria 1^ grado

FUNZIONI STRUMENTALI A.S. 2017/18 MANSIONARIO:

Pontedera - Provincia di Pisa COPIA

La lingua dell autonomia e del successo

PROTOCOLLO. per l accoglienza in corso d anno e l integrazione di alunni di altre nazionalità LINEE GUIDA

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO PROGRAMMAZIONE INIZIALE. Anno Scolastico

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)

FUNZIONE STRUMENTALE INTERCULTURA

PIANO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI

DIPARTIMENTO DI LETTERE

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VERO MILIS SCUOLA DELL INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI 1 GRADO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. Studenti stranieri

TRACCIA PER LA BIOGRAFIA SCOLASTICA E LINGUISTICA DEGLI ALUNNI STRANIERI IN USCITA

CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA

. RETE ISTITUTI SCOLASTICI del VALDARNO PROGETTO SCREENING DSA VALDARNO

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO

PROGETTO INTERCULTURA Anno scolastico 2010/2011

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALTRI BES NON TUTELATI DALLE LEGGI 170/2010 E 104/92

ISTITUTO COMPRENSIVO RESTA DE DONATO GIANNINI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI

PROTOCOLLO per l ACCOGLIENZA di ALUNNI STRANIERI Validità triennale

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ANNO SCOLASTICO 2015/2016

Linee guida. e l' integrazione degli alunni. per l'accoglienza. stranieri. MIUR, febbraio Dott. Vincenzo Gullotta

PROGRAMMAZIONE ANNUALE NIDO SEZIONI GIALLI A - VERDI E GIALLI B - VERDI A

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I. Scuola dell Infanzia

Transcript:

1 PROTOCOLLO BAMBINI/RAGAZZI ADOTTATI O AFFIDATI SCUOLA E ADOZIONE : CONOSCERE L ADOZIONE LINEE GUIDA, STRATEGIE PER L ACCOGLIENZA, L INSERIMENTO E L INTEGRAZIONE DEL BAMBINO ADOTTATO (Adozione nazionale, internazionale ed Affido) Nel nostro I.C. abbiamo potuto constatare negli anni la presenza di alunni adottivi nelle diverse scuole dell Infanzia, Primarie, Scuole secondarie di I grado. Alla luce di ciò il Collegio ha ritenuto opportuno stilare un Protocollo di accoglienza per gli alunni adottivi o affidati in ottemperanza alla normativa vigente: Linee guida del Miur sull'accoglienza nelle scuole del bambino adottato pubblicate nel dicembre 2014/ Protocollo d'intesa tra la Regione Toscana e l'usr anno 2015. Tale documento potrà dare a tutti i docenti gli strumenti, gli spunti metodologici e didattici per affrontare l inserimento di questi bambini/ragazzi, nonché fornire alle famiglie opportune informazioni sui percorsi di accoglienza strutturati per questi alunni. Questo documento vuole essere uno strumento di lavoro, che consenta a ciascun operatore scolastico di realizzare un accoglienza competente, cioè che traduca il clima, gli atteggiamenti, le attitudini in criteri, indicazioni, dispositivi, atti, materiali ecc allo scopo di facilitare l inserimento degli alunni, che hanno vissuto l esperienza dell abbandono. Infatti lo stesso, quale strumento di lavoro, può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola, al fine di migliorare l inserimento e l integrazione del bambino/ragazzo. MOTIVI DEL PROTOCOLLO Perché il bambino adottato internazionalmente non è un bambino straniero. Il bambino adottato ha la sua specificità: ha un passato ed un presente diversi. Per prefissare pratiche condivise. Per evitare stereotipi e pregiudizi. Per orientare chi non è preparato ad accogliere un minore adottato. Per potenziare e valorizzare le competenze delle figure scolastiche. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI ADOTTIVI Proposta di autoregolamentazione interna Gli insegnanti saranno tenuti ad essere informati dal docente referente, e ad avere colloqui con i genitori per conoscere il vissuto del bambino, per essere di supporto reciproco e per concordare insieme strategie educative. Gli insegnanti, se necessario, potranno far riferimento all Ente autorizzato o servizio adozioni territoriali che hanno seguito la famiglia nel percorso adottivo. Il docente referente, in accordo con il Dirigente e gli insegnanti interessati, concorderà con la famiglia adottiva i tempi di inserimento a scuola, considerando che le linee guida stabiliscono una finestra che si estende da una settimana a tre

2 mesi. Sarà opportuno decidere considerando la situazione specifica di ogni singolo alunno. Il team docente concorderà le strategie da attuare per favorire un clima affettivo, socio-relazionale positivo. Il team docente si confronterà sistematicamente sulle strategie comuni di tipo educativo, affettivo, socio-relazionale nei rapporti individuali con l alunno adottato (strategie supportate dagli incontri e dai colloqui con i genitori). Gli insegnanti avranno la sensibilità di organizzare diversi percorsi scolastici per affrontare temi quali: Accettazione di sé e degli altri, Io sono unico, L adozione. (Sussidi: Libri, videocassette, DVD) I docenti avranno cura di trasmettere le informazioni al passaggio dei diversi gradi di scuola. Scuola dell Infanzia assegnazione dell alunno alla sezione: a) Le insegnanti della Scuola dell Infanzia effettueranno, concordandolo con la famiglia e supportate dal Dirigente Scolastico e da Docente Referente, l inserimento nella sezione o classe più adeguata (anche se non di competenza), in base alle osservazioni e dopo aver constatato i bisogni relazionali, comunicativi e socio-affettivi (anno ponte scuola dell Infanzia Scuola Primaria). Scuola Primaria e Secondaria - assegnazione dell alunno alla classe: a) Il bambino/ragazzo in adozione internazionale giunto in Italia all inizio o durante l anno scolastico verrà inserito dal Dirigente Scolastico, secondo le indicazioni del DRP 31/08/ 99 n 394 e della circolare 547/2014 del Miur: i minori provenienti da uno stato estero in adozione sono soggetti all obbligo scolastico e vengono iscritti alla classe corrispondente all età anagrafica, salvo che venga deliberata l iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell alunno, che può determinare l iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica; dell accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell alunno; del corso di studi eventualmente seguito dall alunno nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno. La decisione è presa dal Dirigente Scolastico, sentito il parere del Collegio dei Docenti, secondo la normativa vigente. b) I bambini potranno essere affiancati da mediatori linguistici, solo in caso di estrema necessità, e se accettato dal bambino e famiglia. Si esclude l iscrizione a corsi di lingua per stranieri. PROPOSTE OPERATIVE Fase dell Accoglienza COSA CHI QUANDO MATERIALI A) Richiesta di iscrizione Segreteria Primo contatto B) Colloquio Docente referente con i genitori e alunno. Raccolta delle Dirigente o docente referente + famiglia. Dove: Primo appuntamento prima della formalizzazione dell iscrizione o nel Acquisizione dati anche con schede informative predefinite (vedi

3 informazioni nei locali della Direzione Didattica. periodo appena successivo. schede allegate A1/A2 ). Acquisizione della documentazione amministrativa: cittadinanza, nascita (chiarirsi quando esiste doppio cognome); schede sanitarie se esistono. C) Passaggio informazioni al corpo insegnante della classe dove verrà accolto l alunno Dirigente o docente referente Prima che l alunno sia accolto in classe o nel corso dei primi giorni Primo vocabolario, prime parole per comunicare. Supporto della famiglia. Solo se necessario, mediatore linguistico. D) Eventuale predisposizione di un Piano di studi Personalizzato Consiglio di Classe o equipe didattico formativa. Inizio anno scolastico Eventuale approccio metodologico del cooperative learning. E) Monitoraggio in itinere nel corso dell azione educativa. Consiglio di Classe o equipe didattico formativa. Fine I quadrimestre ed al termine dell anno scolastico. Documento di valutazione. La scuola (docenti, docente referente, Dirigente scolastico) e le famiglie degli alunni adottivi, nel caso ci sia bisogno, hanno la possibilità di rivolgersi ai Servizi Sociali competenti territorialmente per l adozione: CENTRO ADOZIONI DI PISA AREA VASTA PISA RESPONSABILI ORGANIZZATIVI ADOZIONE DI ZONA - ROAZ AREA VASTA USLNORDOVEST PISA TOGNOTTI BARBARA,Responsabile Organizzativo Adozione zona VALDERA Tel. 0587.273624 FAX 0587.273625 email: barbara.tognotti@uslnordovest.toscana.it VIA ROMA 180, AUSL 5,56025 PONTEDERA COMUNI: Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte, Terricciola. AZIONI DA COMPIERE Ci sembra utile suggerire alcuni criteri che, utilizzati con flessibilità, possono risultare utili nel sostenere gli alunni nel complesso percorso di inserimento e frequenza alla scuola:. Ritardare l inserimento a scuola, quando necessario; Scegliere accuratamente, valutando caso per caso, la classe più adatta per l inserimento scolastico, anche se questo, può essere un anno indietro rispetto all età anagrafica; Avere cura nella disposizione dei banchi e nell assegnazione del posto, al fine di favorire una più facile conoscenza ed accettazione;

4 Avere attenzione al clima di classe e disponibilità al dialogo con gli studenti e all ascolto; Gli insegnanti dovranno favorire il lavoro del gruppo in classe che comporta collaborazione, aiuto reciproco, accettazione dei compagni nella loro diversità; Tener presente la storia dell alunno e accogliere le sue eventuali difficoltà; Tener presente che l alunno potrebbe avere ricordi negativi di violenze, di abusi ecc.; Evitare di sottoporlo a tour de force per recuperare eventuali lacune; Programmare in modo che si aiuti l alunno all acquisizione progressiva di adeguate competenze. Le difficoltà di apprendimento sono per lo più collegabili ad un ritardo culturale e alle inadeguate esperienze sociali e di scolarizzazione precedenti, proprio per questo non bisogna sorprendersi delle difficoltà di lingua, di memorizzazione, di concentrazione e d astrazione. Questo tipo di difficoltà non sono irreversibili, piano, piano le competenze dell alunno sbocciano e maturano; ci vuole tempo e pazienza; Non pretendere risultati che l alunno non può raggiungere, gli obiettivi irraggiungibili generano frustrazioni e paura del fallimento non solo scolastico ma anche affettivo. E necessario individuare percorsi personalizzati; Motivare l alunno ad apprendere per se stesso, non per far piacere ad altri, siano essi insegnanti o genitori; Organizzare incontri con i genitori in un clima favorevole; Predisporre questionari sull autostima ed annotazione dei comportamenti ansiogeni; Predisporre griglie di auto-valutazione dei docenti; Le linee guida e la nota Miur ricordano che è possibile, quando reputato necessario dagli organi competenti, ritardare l inserimento a scuola; RICORDARE CHE: Le difficoltà che incontrano i bambini adottati al momento del loro inserimento nella scuola sono una conseguenza anche della mancanza di stimoli e di attenzioni in cui il bambino è vissuto nella sua prima parte di vita senza famiglia, o con famiglie con gravi carenze spesso inadeguate al loro ruolo educativo, o istituti poco apprezzati e deprivanti: Scuola dell Infanzia: ritardi psicomotori, del linguaggio, della simbolizzazione; difficoltà di addormentamento e sonno; problemi di alimentazione; disturbi dell attaccamento. Scuola Primaria e Secondaria: difficoltà di relazione/socializzazione e nell immagine di sé; difficoltà nell apprendimento della letto scrittura; difficoltà all astrazione e simbolizzazione; difficoltà alla concentrazione. ERRORI DA EVITARE Ritenere che il passato dell alunno sia superato con il suo ingresso nel nucleo familiare, soprattutto quando l adozione è avvenuta nei primi mesi di vita; Escluderlo da alcuni compiti o diversificare le richieste rivolte a lui e ai suoi compagni, senza alcun motivo valido;

5 Avere pregiudizi di origine etnica sul ragazzo: apparteniamo tutti alla medesima umanità; Avere aspettative difformi alle sue reali capacità, evitare di rivolgersi a lui in modo diverso rispetto al resto della classe; Non dare giusto spazio alla narrazione spontanea di momenti della sua esperienza di vita, per paura di turbare i compagni, per paura di non saper gestire la situazione; in egual modo non imporre all alunno di narrare la sua esperienza di vita pregressa e la nuova esperienza di figlio/a adottivo/a. Non parlare, o parlare dell adozione come di un atto di Beneficenza privata, di carità... Non confondere un buon uso della Lingua italiana come Lingua funzionale, con un analoga capacità di usare la Lingua italiana come Lingua dello studio: (linguaggi specifici, capacità ad utilizzare il lessico e le corrette funzioni morfosintattiche nei vari contesti disciplinari )