Pagina 1 di 5 rassegna stampa 12 Maggio 2016 IL CITTADINO Lodi «Il Cittadino» citato dal tweet del governatore Oltre 8mila euro contro i topi all ospedale Così continuo ad aiutare gli altri malati Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo IL GIORNO Lodi Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo
Pagina 2 di 5 «Il Cittadino» citato dal tweet del governatore «A Lodi oltre 5 milioni dei nuovi fondi regionali per la sanità per il blocco parto». Lo scrive, sul suo account Twitter, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, allegando un articolo pubblicato su «il Cittadino» in edicola ieri, dal titolo Pioggia di fondi dalla Regione per gli ospedali. Nel pezzo si dà notizia dello stanziamento di oltre 5 milioni di euro per l ospedale di Lodi, preannunciando «una rivoluzione per il blocco parto». Nell articolo si precisa che «al quinto piano dell ospedale arriverà il nuovo blocco parto e la sala operatoria per i cesarei al posto dell attuale ginecologia», mentre dove oggi c è il blocco parto «sorgerà la nuova e tanto attesa terapia intensiva neonatale». «All Asst di Vizzolo - si legge oltre - la Regione ha destinato 27 milioni e 550mila euro». Questi stanziamenti rientrano nel più ampio, complessivo, di 230 milioni, destinato a numerosi progetti di edilizia sanitaria in Lombardia.
Pagina 3 di 5 Oltre 8mila euro contro i topi all ospedale È stato rinnovato nei giorni scorsi per un importo di 8.500 euro il contratto per la derattizzazione aziendale. L incarico è stato assegnato, come nel dicembre 2012, alla S. R. Service realization.
Pagina 4 di 5 Così continuo ad aiutare gli altri malati di Cri. Ver. La fibromialgia continua a colpire le donne del Lodigiano. Oggi è la giornata nazionale contro la malattia, definita rara. Una malattia che provoca dolori 24 ore su 24 in tutte le parti del corpo e per la quale non esiste una terapia al di fuori degli antidolorifici. Una malattia che non è ancora riconosciuta dal ministero della Salute. Pia Zirpolo, classe 1960, è la donna che ha lanciato per prima l allarme nel Lodigiano su questo problema: i pazienti, soprattutto donne, sono costrette a lavorare, nonostante i dolori e a pagarsi le medicine. Zirpolo, ex infermiera del Maggiore, dopo lunghe battaglie, ha ottenuto l inabilità al lavoro e l invalidità dell Asl al 100 per cento. Oggi tutti la contattano per avere informazioni e ricevere aiuto e lei non si tira indietro. «Per tanto tempo - commenta - mi sono chiesta perché il Signore mi ha tolto la possibilità di aiutare le persone: lavorare in ospedale era la mia vita. Ora però ho capito che quello che sto facendo adesso è la prosecuzione di quello che facevo prima; anche adesso, da casa, posso aiutare le persone. Secondo i miei dati sono ben 60 i pazienti fibromialgici del Lodigiano che lavorano all ospedale di Lodi. In tutta la provincia siamo in circa 250. In un anno e mezzo sono queste le persone che mi hanno contattata, senza contare quanti hanno chiamato anche da fuori provincia e regione, da Varese, da Lazio, Piemonte e Friuli». Il suo compito è «spiegare alle persone che si trovano in un tunnel come percorrere» la sua «stessa strada per ottenere i diritti. La nostra patologia, infatti, è molto invalidante e non è riconosciuta dallo Stato. Dopo aver subito varie umiliazioni, sia nell ambito lavorativo che all interno delle commissioni di valutazione, ho ottenuto l inabilità lavorativa e il prepensionamento (una pensione minima relativa ai 33 anni di lavoro)». Le opinioni sulla fibromialgia dividono gli specialisti; per alcuni di loro, infatti, si tratta di una malattia a sfondo psicologico. «La depressione - spiega Zirpolo - è la conseguenza, non la causa. Sfido chiunque abbia dolori 24 ore su 24 a non essere depresso. La fibromialgia non interessa a nessuno perché dietro non c è alcun business. Ci sono pochi dermatologi come il medico Orazio De Lucia. Lui è uno che lavora umilmente, una persona molto chiara, così come il mio medico di famiglia». Ora Zirpolo sta per dare i natali
Pagina 5 di 5 a una nuova associazione che porti finalmente al riconoscimento della malattia in Italia e che possa aiutare un numero sempre maggiore di persone. Nei giorni scorsi Zirpolo ha inviato anche una lettera al presidente Sergio Mattarella e al suo predecessore Giorgio Napolitano, chiedendo loro di intervenire.