La strategia statunitense per il Pakistan e l Afghanistan



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Transcript:

La strategia statunitense per il Pakistan e l Afghanistan U.S. Council on Foreign Relations Independent Task Force Report No. 65 Richard L. Armitage and Samuel R. Berger, Chairs Daniel S. Markey, Project Director

Indice Introduzione Pag 11 La minaccia Pag 24 Gli obiettivi strategici statunitensi Pag 33 Una valutazione sulle politiche e sulle strategie statunitensi Pag 39 Opzioni e raccomandazioni politiche: il Pakistan Pag 47 Opzioni e raccomandazioni politiche: l Afghanistan Pag 57 Conclusioni Pag 66 Acque & Terre 6-2010 9

Introduzione L attacco che al-qaeda ha compiuto l undici settembre 2001 è stato il peggiore assalto terroristico a danno degli Stati Uniti della storia. Nelle ore e nei giorni che sono seguiti, gli americani hanno appreso molto sui responsabili e sui loro collegamenti con le basi e le reti in Afghanistan e in Pakistan. Meno di un mese più tardi, l allora Presidente George W. Bush avrebbe lanciato l operazione Enduring Freedom. Molto cambiò, praticamente dall oggi al domani, quando gli Stati Uniti focalizzarono l attenzione militare, economica e diplomatica, direttamente sulla regione, per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda. In Afghanistan, il regime dei Talebani l ospite simpatizzante di al-qaeda è stato rovesciato. In Pakistan, il regime di Pervez Musharraf è stato trascinato dentro la guerra globale al terrore di Washington. Ad ogni modo, la guerra in Iraq ha attratto le attenzioni e le risorse statunitensi troppo velocemente. Negli anni successivi, i Talebani si sono riorganizzati, i leaders supremi di al-qaeda hanno fatto in modo di sfuggire alla giustizia e le violenze terroristiche in Afghanistan e in Pakistan sono aumentate. Ora, dopo nove anni di guerra in Afghanistan, molti americani e loro alleati sono sempre più stanchi del conflitto, insicuri degli obiettivi statunitensi e incerti sulle possibilità di successo dell America. La Task Force condivide queste preoccupazioni. Gli americani hanno già pagato un prezzo altissimo: più di mille fra uomini e donne statunitensi, che hanno servito la patria in Pakistan e Afghanistan, hanno perso la propria vita e altre diverse migliaia di loro hanno sofferto di traumi e ferite che ora stanno cercando di guarire. Le speranze di provocare un cambio di direzione immediato in Afghanistan meridionale non si sono realizzate. Le dinamiche alla base della questione afgana restano impossibili da modificare la corruzione diffusa che alimenta l insurrezione; la governance debole che crea un vuoto; la capacità di ripresa talebana che contribuisce a un atmosfera di intimidazione; e un leader imprevedibile la cui agenda potrebbe non coincidere con quella degli Stati Uniti. In Pakistan, l alluvione devastante esercita un nuovo ed enorme peso sullo stato già messo a dura prova da problemi politici, economici e di sicurezza aumentando la sfiducia nella popolazione e indebolendo la capacità dello stato di combattere gli estremisti nei suoi territori. I risultati di queste lotte sono ancora incerti. Ma la posta in palio è alta. Quel che succede in Afghanistan e in Pakistan interessa anche gli americani. Gli americani saranno meno al sicuro se una simile rete di gruppi terroristici, inclusa al-qaeda, sarà in grado di operare liberamente in ampie aree dell Afghanistan e del Pakistan. Questi gruppi hanno ripetutamente dimostrato la loro volontà e la loro capacità di condurre attacchi mortali sugli Stati Uniti, sull India e sugli alleati statunitensi. Il loro fervore anti-americano non accenna a diminuire. Gli americani saranno meno al sicuro se le sommosse e forse anche una guerra civile in Afghanistan riusciranno a compromettere anche la stabilità del Pakistan e della regione, aumentando di conseguenza le tensioni fra l India e il Pakistan. Agitazioni di una certa forza, in Afghanistan, potrebbero causare una guerra per procura se le potenze regionali dovessero cercare di garantirsi i propri interessi. Gli americani si troveranno ad affrontare un rischio ancora più Acque & Terre 6-2010 11

grande se gli estremisti in Pakistan dovessero sfruttare la tremenda alluvione, le fragili istituzioni e il conflitto interno per indebolire lo stato pachistano. Questi rischi sono aumentati dalla presenza in Pakistan di un arsenale nucleare e dall eventualità che del materiale nucleare cada in mani pericolose. Negli ultimi diciotto mesi la NATO e gli Stati Uniti hanno pianificato una strategia per affrontare questi pericoli. Questa strategia prevede di indebolire i Talebani sufficientemente da permettere alla popolazione afgana di combatterli senza pericolo; di sviluppare delle forze di sicurezza afgane di modo che la popolazione possa difendersi autonomamente quando le truppe statunitensi se ne andranno; e, attraverso uno sforzo civile potenziato, aiutare il governo afgano a sostenere il proprio popolo attraverso la fornitura dei servizi primari. È più probabile che, se sottoposti a pressione, gli insorti talebani abbandonino le armi e un talebano indebolito è più probabile negozi su termini accettabili un risultato che gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare. La riconciliazione con leaders talebani anziani a determinate condizioni deve obbligatoriamente far parte della strategia globale statunitense. È raro che dei conflitti irregolari finiscano con un atto di resa ufficiale. L aumento di forze militari e civili per portare a compimento tale strategia si è completato nell agosto del 2010. Esistono segnali di progresso che fanno ben sperare, come l addestramento delle forze di sicurezza afgane e la ricerca delle reti talebane. Ma in zone diverse i risultati sono meno incoraggianti. Il quadro fosco e gli alti costi sollevano un dubbio, se gli Stati Uniti debbano Hamid Karzai e Stanley A. McChrystal Isafmedia ora diminuire le proprie ambizioni e ridurre la presenza militare in Afghanistan. Tale cambiamento non è del tutto privo di rischi significativi. Le forze statunitensi si troverebbero ad operare in un ambiente di sicurezza in via di deterioramento. Il ritiro delle truppe potrebbe rendere più difficile muoversi nel paese per le attività d intelligence e di contrasto al nemico; complicare l addestramento delle Forze di Sicurezza Nazionale Afgane (ANSF), molto migliorate grazie alla partnership con le Forze NATO; aumentare la possibilità che i Talebani consolidino il proprio controllo su zone importanti dell Afghanistan; e provocare conflitti etnici e regionali. Detto questo, l attuale approccio statunitense è a un punto critico. Il Presidente Barack Obama effettuerà una revisione nel dicembre 2010 con l idea di iniziare a diminuire le truppe nel luglio 2011. Questa revisione dovrebbe comprendere qualcosa in più di una semplice valutazione su quali province e distretti siano oggi in grado di garantire la guida della sicurezza afgana. Dovrebbe segnare l inizio di un analisi lungimirante sul progresso globale fatto, per capire se la strategia stia funzionando o meno. Dovrebbe dare risposta a delle domande fondamentali: c è stato un miglioramento significativo nelle capacità dell ANSF? Sta cambiando l impegno contro l insurrezione nelle aree in lotta? Quando le operazioni NATO avranno avuto luogo si potrà tornare a una vita normale? Sono stati fatti dei pro- 12 Acque & Terre 6-2010

gressi nella costruzione del potenziale civile e di sicurezza locali? Il governo di Kabul ha intrapreso iniziative serie a contrasto della corruzione? Se fosse necessario più tempo per effettuare una valutazione completa, la revisione verrebbe estesa fino al 2011. Il Presidente ha affermato che gli Stati Uniti continueranno l aumento di truppe fino a luglio 2011. Se ci sarà la sicurezza che l attuale strategia funzioni, allora gli Stati Uniti dovrebbero essere messi nella condizione di diminuire le truppe velocemente già da luglio, in base alle condizioni sul campo, come ha annunciato il Presidente. Se così non fosse, comunque, si garantirà una diminuzione più significativa fino ad arrivare a una missione militare di minore portata. Gli Stati Uniti non sono, in ogni modo, in grado di giustificare l intensità dello sforzo che stanno compiendo oggi se non hanno il pieno sostegno del governo afgano. Washington dovrebbe perseguire una strategia politica che continui a fare pressioni sul Presidente afgano Hamid Karzai affinché effettui le riforme necessarie, con un occhio alla questione del contrasto alla corruzione, ma cercando contemporaneamente di amplificare le voci dei leaders afgani, locali e provinciali, dei partiti politici e del parlamento. La strategia in Pakistan dell Amministrazione Obama, ha generato una partnership più forte con le autorità militari e civili, aiuti più mirati e sostanziali e un incessante sequenza di attacchi da parte dei droni aerei sulle reti di milizie che operano nelle FATA, Federally Administered Tribal Areas, le aree tribali ad Amministrazione federale. L impegno statunitense a una partnership strategica a lungo termine con il Pakistan è una mossa critica nel tentativo di garantire l azione pachistana contro i gruppi di milizie presenti all interno dei territori pachistani. La tragica alluvione di agosto ha avuto l effetto sia di dimostrare l impegno statunitense nell assicurare un benessere stabile alle popolazioni pachistane che di compromettere molto del lavoro che gli Stati Uniti hanno fatto. Per impedire che il Pakistan venga travolto da un crollo economico e politico è necessario che si continui a garantire una risposta concreta. Scriviamo questo resoconto nel rispetto del sacrificio che gli americani stanno già facendo in Afghanistan. Noi rispettiamo l impegno del Presidente in una guerra faticosa e le decisioni che egli ha preso con lo scopo di proteggere la sicurezza nazionale statunitense. Siamo ben consapevoli della reale minaccia che abbiamo davanti. Ma siamo anche consci dei costi della strategia attuale. Non possiamo accettare di pagare un prezzo simile a meno che la strategia non cominci a dar segni di successo. La minaccia I militanti che operano in Afghanistan e Pakistan costituiscono una minaccia diretta per gli Stati Uniti e i loro alleati. Essi mettono a rischio la stabilità del Pakistan, una potenza nucleare che vive una pace non facile con il proprio rivale, l India. Le operazioni militari condotte dagli Stati Uniti e dalla NATO hanno smantellato la maggior parte dei campi di addestramento internazionali dei terroristi in Afghanistan. Ma i leaders supremi di al-qaeda e gli altri terroristi internazionali sono fuggiti in Pakistan da dove continuano a programmare attacchi contro l America e i suoi alleati. Dall undici settembre c è stata almeno una dozzina di seri tentativi alcuni di successo, altri sventati di attaccare gli Stati Uniti e gli alleati americani, progettati o supportati da gruppi che stanziano sul confine afgano-pakistano. Fra questi ci sono l autobomba a Times Square del 2010; il complot- Acque & Terre 6-2010 13

to per colpire la metropolitana di New York nel 2009; il progetto di attaccare il sistema metropolitano di Barcellona nel 2008; il progetto di attentati su linee aeree transatlantiche del 2006; l attacco alla metropolitana di Londra che costò la vita a 52 civili nel 2005; l attacco di Madrid nel 2004 con la strage di 191 civili; le esplosioni a Bali nel 2002 che uccisero 202 civili, e altri complotti noti e non al grande pubblico. Le operazioni militari compiute in Afghanistan e gli attacchi missilistici effettuati sulla parte pachistana del confine hanno esercitato un intensa pressione su al-qaeda e sulle altre milizie. Ma gli Stati Uniti non potranno sradicare la minaccia costituita da al-qaeda senza indebolire gli altri gruppi estremisti presenti nella regione, che le offrono risorse e un riparo scuro, tra questi ci sono i Talebani afgani. Una parte dei Talebani afgani può essere introdotta nella discussione politica in Afghanistan, non sono la stessa cosa di al-qaeda. Ma altri elementi talebani hanno stabilito profonde connessioni ideologiche ed operative con al-qaeda. Alcuni di questi, che comprendono i miliziani della rete Haqqani e i gruppi alleati come Lashkar-e- Taiba (LeT), sono già attivi in Afghanistan e le loro ambizioni non si limitano alle aree tribali pachistane. Gli Stati Uniti non possono permettersi di sottostimare la minaccia che questi elementi sarebbero in grado di rappresentare per la sicurezza americana se riuscissero a guadagnare uno spazio operativo maggiore in Afghanistan. E gli Stati Uniti non possono nemmeno trascurare il fatto che i terribili metodi dei talebani li abbiano resi terroristi a casa propria. E non v è ragione alcuna di aspettarsi che tutto ciò sia cambiato. Un consolidamento dei talebani comporterebbe oltraggi brutali contro la cittadinanza afgana, le donne in particolar modo. Mentre il radicalismo di al-qaeda ha guadagnato dei punti d appoggio insidiosi un po ovunque, anche nello Yemen e in Somalia, le regioni di confine fra l Afghanistan e il Pakistan continuano ad essere un rifugio e il quartier generale dei massimi leaders di al-qaeda. Al-Qaeda e i suoi affiliati hanno profondi legami con questa regione il che la rende una casa base piuttosto pericolosa. Lo stesso Afghanistan rappresenta una chiamata alle armi per i jihadisti internazionali che sono convinti di aver rovesciato l Unione Sovietica proprio in quelle terre. Un rifugio talebano che crei spazio ai terroristi non è l unico scenario potenzialmente pericoloso. Le sommosse in quei luoghi forse anche una sanguinosa guerra civile potrebbero causare una crisi di rifugiati, attrarre gli avversari regionali e destabilizzare il Pakistan e tutta la regione. L aumento della militanza afgana potrebbe diffondersi nel Pakistan che è già alle prese sia con una pericolosa guerriglia che con sfide economiche e politiche. Il problema della lotta alle reti terroristiche regionali si combina col fatto che il Pakistan attribuisce delle differenze sostanziali a questi gruppi. Agisce con fare aggressivo contro quelli che hanno sferrato attacchi allo stato, come i Talebani pachistani, mentre gli elementi dei servizi di sicurezza forniscono sostegno attivo e passivo a quei gruppi che colpiscono l Afghanistan, l India e gli altri. I leaders dei Talebani afgani hanno operato da dentro il Pakistan sin da quando sono stati rovesciati dagli Stati Uniti e molti dei loro elementi di spicco fanno la spola da lì alla guerra afgana portando rifornimenti dai santuari pachistani. La rete Haqqani affiliata ai Talebani afgani che operano all interno delle FATA pachistane è responsabile di una serie di attacchi su obiettivi statunitensi, afgani e indiani in Afghanistan. Le altre organizzazioni paramili- 14 Acque & Terre 6-2010

United States Marine Corps Official Page tari, come il LeT, colpevole del mortale attacco a Mumbai nel novembre 2008, vengono virtualmente considerate intoccabile dalle autorità pachistane. Un altro attentato terroristico della stessa potenza potrebbe provocare una crisi disastrosa fra il Pakistan e l India. Anche il LeT è uno di quei gruppi terroristici che reclutano seguaci fra i cittadini degli Stati Uniti, cercando di estendere la propria portata ed evitare di essere scoperti. Lasciati senza controllo, il LeT e i suoi affiliati potrebbero alla fine superare al-qaeda come organizzazione terroristica più sofisticata e pericolosa al mondo. Nonostante l impegno di più di centoquarantamila soldati pachistani e la perdita di duemila di loro usati per contrastare i Talebani pachistani, i terroristi hanno continuato a perpetrare audaci attacchi nelle principali città del Pakistan. L esistenza di estese reti di milizie che prendono di mira il Pakistan e il suo governo, sono particolarmente pericolose alla luce dell espansione del programma nucleare pachistano che conta un numero di testate che va da ottanta a cento. Pur essendo l esercito pachistano quello che ha attualmente il controllo dell arsenale nucleare, potrebbero verificarsi delle circostanze nelle quali l instabilità pachistana alla fine arrivi a provocare una diversione del materiale nucleare in mani pericolose. L estremismo e il terrorismo in Pakistan si nutrono delle sfide che questo paese si trova ad affrontare. Le devastanti inondazioni del 2010, così come il terremoto dell ottobre 2005, hanno messo in evidenza la tragica vulnerabilità di decine di milioni di cittadini pachistani. Il rapido incremento nella popolazione, la diminuzione delle risorse naturali e le deboli prospettive economiche aprono la porta all alienazione pubblica e alle violenze interne. Le istituzioni pachistane, pubbliche e private, non sono preparate per affrontare queste sfide senza un intensa assistenza che proviene da fuori. Questo periodo, così pieno di necessità, fornisce l opportunità ai gruppi militanti, molti dei quali sono armati anche con la beneficenza, di ottenere un vantaggio dal vuoto di potere e di espandere le proprie reti. Quest ultima tragedia potrebbe risultare schiacciante per un governo, quello del Pakistan, che non è in grado nemmeno in circostanze normali, di fornire sostegno al proprio popolo. Acque & Terre 6-2010 15

Gli obiettivi strategici statunitensi In Pakistan l obiettivo degli Stati Uniti è quello di compromettere e sconfiggere i gruppi terroristici che minacciano, da lì, gli interessi americani e di impedire dei tumulti che mettano in pericolo lo stato pachistano e a rischio la sicurezza del programma nucleare pachistano. Questi obiettivi richiedono la stabilità del partner pachistano. Pur nel mezzo della crisi dovuta all alluvione e del conseguente tentativo di ripresa, Washington dovrebbe provare ad incoraggiare il Pakistan a rafforzare i suoi sforzi per combattere, senza equivoci, il terrorismo e l estremismo. Un passo avanti nella cooperazione bilaterale e nel contributo alla stabilità economica, politica e militare del Pakistan sono elementi essenziali di questo sforzo. Comunque sia, Washington non può essere l unica a impegnarsi nella partnership. Per mantenere lo slancio verso il futuro, il Pakistan dovrà anche dimostrare di poter produrre una cooperazione più stretta su questioni di sostanziale interesse per gli Stati Uniti. In Afghanistan gli Stati Uniti cercano di impedire che il paese si trasformi in una base per i gruppi terroristi che prendono di mira l America e i suoi alleati e di diminuire le probabilità che l Afghanistan ritorni a una guerra civile che destabilizzerebbe la regione. Dopo nove anni di guerra gli Stati Uniti devono impegnarsi per raggiungere questi obiettivi a un costo che necessiterà del continuo sostegno dell opinione pubblica statunitense. Condizione che si potrà raggiungere più facilmente mettendo gli afgani in condizione di prendersi a carico una responsabilità maggiore per la loro stessa sicurezza e lavorando con gli altri stati regionali per migliorare la stabilità dell area di modo che la presenza delle truppe statunitensi possa diminuire. In Afghanistan una condizione accettabile, che si verifichi alla fine di tutto, potrebbe essere quella in cui la popolazione afgana sia sicura e forte abbastanza da impedire che nascano nuove cellule sicure per i terroristi dentro il territorio afgano e che si eviti di ricadere nella guerra civile senza fare affidamento sulle forze militari statunitensi e internazionali. Le strategie e le politiche attuali degli Stati Uniti In Pakistan gli Stati Uniti si sono pubblicamente impegnati in una relazione concreta e stabile con i leaders militari e civili, considerandola il metodo migliore per raggiungere gli obiettivi di sicurezza statunitensi. Nei frequenti dialoghi ad alto livello, l Amministrazione Obama ha cercato di influenzare le considerazioni strategiche dei leaders pachistani, convincendoli che per il Pakistan la soluzione migliore sarebbe quella di espandere le proprie operazioni contro il terrorismo e le insurrezioni, rafforzare la capacità del governo di essere utile alla propria gente e potenziare la salvaguardia del Isafmedia programma nucleare pachistano. 16 Acque & Terre 6-2010

Washington, contemporaneamente, ha esteso e intensificato l uso degli attacchi coi droni contro i terroristi che si trovano lungo il confine afgano, agendo in autonomia dove Islamabad non è stata in grado di agire o non ha voluto. Gli sforzi di Washington mirano a rinsaldare la stabilità pachistana contro le molteplici minacce che questa deve affrontare, dall estremismo e la militanza, all instabilità economica e politica e la pressione che l assistenza e la ricostruzione su vasta scala del dopo alluvione stanno esercitando sull esercito e sul governo civile. Negli ultimi anni il Congresso statunitense ha dato il consenso a triplicare l assistenza non-militare al Pakistan, fino a raggiungere la cifra di un miliardo e mezzo di dollari l anno. Washington provvede anche ai rimborsi e all assistenza militare al Pakistan che nell anno fiscale 2010 hanno totalizzato quasi due miliardi di dollari. In Afghanistan la strategia corrente degli Stati Uniti cerca di indebolire gli insorti talebani sul campo; fornisce addestramenti sulla sicurezza e assistenza alla popolazione afgana di modo che possa difendersi da sola; e assiste il governo afgano nel fornire i servizi primari, per privare l insurrezione del sostegno popolare creando le condizioni grazie alle quali si arrivi a una situazione stabile e sicura nel momento in cui le forze della NATO lasceranno il paese. Il Presidente Obama ha investito in un aumento di truppe, con l aumento corollario delle risorse civili, in grado di dare a questa strategia un nuovo slancio. Per la prima volta le forze statunitensi hanno preso di mira le fortezze dell insurrezione in Afghanistan meridionale con operazioni imponenti, contendendo territori dove l influenza dei talebani, virtualmente, non ha avuto concorrenti per anni. Per indebolire i Talebani, gli Stati Uniti hanno esteso le operazioni convenzionali, potenziato di molto le attività delle forze speciali che prendono di mira i leaders talebani di importanza secondaria e aumentato la raccolta d intelligence. L esercito statunitense si è impegnato a rafforzare l ANA, l Esercito Nazionale Afgano e la Polizia Nazionale Afgana, ANP, ma anche le unità difensive locali attraverso operazioni di addestramento, equipaggiamento, affiancamento, e partnership. Esercitando delle pressioni sui Talebani ha iniziato a porre le condizioni per una soluzione politica a livello radicale, incoraggiando il reintegro dei combattenti talebani che hanno abbandonato l insurrezione. A livello più alto, ha supportato la riconciliazione con il leaders talebani nel caso in cui essi si adeguino a determinate condizioni. Sul fronte civile gli Stati Uniti stanno lavorando coi funzionari afgani, nazionali e locali, per diminuire la corruzione e rendere il governo più responsabile delle necessità della popolazione. Washington ha fatto una serie di tentativi per assicurarsi la piena collaborazione del Presidente Karzai e del suo governo. Altra assistenza statunitense, specialmente nel settore agricolo, è stata devoluta a potenziare le opportunità economiche in modo tale che gli afgani abbiano alternative alla insurrezione e alle attività illecite come il traffico di stupefacenti. Le sfide sul campo Quando ha assunto il suo incarico, in Afghanistan e Pakistan, il Presidente Obama ha ereditato una situazione difficile e deteriorante. La leadership di al-qaeda è rimasta arroccata lungo la minacciosa landa delle regioni tribali di confine. I militanti estremisti hanno minacciato di espandere la propria Acque & Terre 6-2010 17

influenza sui territori del Pakistan nord-occidentale, l economia nazionale pachistana è crollata e il nuovo governo civile di Islamabad ha cercato di affermarsi dopo quasi un decennio di regime militare. Gli sforzi pachistani di affrontare l estremismo e l insurrezione sono rimasti deboli e sono stati profusi incoerentemente. L eco degli attacchi terroristici di Mumbai del 2008 viene ancora percepita e si concretizza nell aumento di tensioni fra India e Pakistan. In Afghanistan, l influenza talebana era in aumento e l attacco si è spostato contro la coalizione internazionale e il governo di Kabul. Le violenze, causa fra le altre cose di morti fra i civili afgani, hanno raggiunto livelli mai visti da dopo l invasione iniziale statunitense post undici settembre. La debolezza e la corruzione del governo di Kabul hanno contribuito alla rinascita talebana e l ANSF non ha avuto le risorse necessarie a potenziare il reclutamento, l addestramento e le capacità operative. A quasi due anni dall inizio dell Amministrazione Obama, persistono molte delle sfide fondamentali della regione. Le aggressive operazioni antiterrore hanno compromesso la leadership di al-qaeda e quella talebana ma la maggior parte dei membri anziani dell organizzazione è ancora in libertà e il gruppo costituisce ancora un pericolo. Le sfide militari, politiche ed economiche dell Afghanistan sono state ostinatamente inestricabili. In Afghanistan meridionale sono state effettuate operazioni critiche di contro-guerriglia ma si sono svolte più lentamente e a un costo maggiore di quanto fosse stato pronosticato inizialmente. Gli sforzi alleati di costruire l ANSF sono stati alimentati da nuove risorse e da una struttura di leadership, ma restano lavori in corso. Le elezioni presidenziali in Afghanistan, nell autunno 2009, si sono svolte in modo profondamente irregolare, hanno infangato il governo Karzai e inciso su una già difficile relazione fra Washington e Kabul. La nuvola nera della corruzione pubblica e la debolezza delle istituzioni statali afgane continuano ad alimentare la causa talebana. Il Presidente Karzai è un partner incerto. E in tutto il periodo, il numero di vittime correlate alla guerra, sia statunitensi che alleate, è cresciuto. Il Pakistan ha intrapreso passi costosi e lodevoli per contrastare i combattenti scelti lungo il confine afgano, ma i suoi sforzi contro i gruppi terroristi che minacciano Afghanistan, India e Stati Uniti specialmente i Talebani afgani e il LeT fino ad ora sono stati vani. Alcuni elementi dell apparato di sicurezza pachistano continuano a fare distinzioni fra gruppi militanti, ritenendo che alcuni di questi siano un vantaggio strategico sull India, mentre altri una protezione contro i tumulti afgani. Il rapporto tra Islamabad e Nuova Nuova Delhi è migliorato ma le scintille fra Pakistan e India potrebbero tutte riaccendersi con troppa facilità. L economia e la stabilità politica del Pakistan continuano ad essere praticate in condizioni pesanti. L alluvione devastante ha acuito i problemi che Islamabad deve affrontare. A breve molta dell energia pachistana sarà esaurita nel tentativo di rispondere alle necessità alimentari, di fornire un tetto e l assistenza medica agli sfollati interni. L esercito pachistano dovrà dedicarsi alla gestione del disastro, pertanto sarà improbabile che possa concentrarsi sulle operazioni di lotta al terrorismo e di contro-insurrezione con la stessa intensità degli anni passati. Perché la popolazione pachistana, numerosa e in crescita, raggiunga la stabilità, è necessario che gli sforzi post-alluvione vadano ben oltre il riparare o ricostruire le infrastrutture in rovina che esistevano prima del disastro. 18 Acque & Terre 6-2010

Giudicare i progressi Per proseguire con l attuale corso in Pakistan e Afghanistan, e con i sacrifici che questo comporta, i progressi devono essere tangibili e tempestivi. In assenza di un progresso sostenuto, costi e benefici relativi all attuale approccio dovranno essere ricalcolati e dimensionati su una missione ridotta. La questione cruciale è come l America deve valutare i progressi. Nel breve/medio termine, l alluvione del Pakistan porterà la capacità dello stato al limite. Le priorità di Islamabad dovranno necessariamente iniziare dalla ripresa dal disastro e dalla ricostruzione. Gli Stati Uniti devono continuare a guidare la risposta mondiale. Se Islamabad è impantanata nel disastro allora è probabile che abbandoni gli sforzi nell ambito della sicurezza. Anche se Islamabad lotta con l alluvione e le sue conseguenze, si ritroverà ancora a dover prendere delle decisioni per le rivolte nei suoi territori e su come gestire i militanti che minacciano gli interessi statunitensi, tra loro i LeT e gli esponenti dei Talebani afgani responsabili degli attacchi alle forze statunitensi. Sarà difficile giustificare un assistenza militare continua se Islamabad scegliesse di continuare ad alimentare o ospitare questi gruppi. Le zone più colpite dall alluvione sono focolai storici di militanza. Sarà importante come Islamabad gestirà l assistenza alle popolazioni delle zone alluvionate nord-occidentali del Pakistan e della cinta tribale lungo il confine afgano, di recente distrutta da un disastro per mano dell uomo, l insurrezione. L America dovrà anche preoccuparsi di come il governo gestisce la zona centrale del Punjabi, dove il ruolo degli affiliati al LeT e dei suoi simpatizzanti pone una minaccia al Pakistan, all India e sempre più anche agli Stati Uniti. Deve essere ben chiaro, sia agli americani che ai pachistani, che un attacco compiuto sul suolo statunitense da uno di questi gruppi contribuirebbe ad indebolire la partnership tra l America e il Pakistan. Gli Stati Uniti hanno la necessità di aiutare il Pakistan a rispondere alla crisi causata dall alluvione in un modo che conquisti la fiducia della popolazione e non giochi a vantaggio dei gruppi di milizie. Per quanto riguarda l Afghanistan, la prossima revisione della strategia americana è in agenda per il mese di dicembre 2010. Tale strumento dovrà essere una valutazione minuziosa che indichi se siano stati fatti sufficienti progressi globali per concludere che la strategia sia efficace. I progressi saranno difficili da misurare, ma sarà necessario valutarli. L Amministrazione Obama deve valutare questioni come la capacità dell ANSF; la forza dei Talebani nelle zone contese; fino a che punto la Isafmedia Acque & Terre 6-2010 19

UK Ministry of Defence's Official Flickr Channel vita è tornata a livelli di normalità nei territori messi in sicurezza di recente; i progressi nella costruzione della sicurezza locale e del potenziale civile; e la serietà con la quale il governo di Kabul sta combattendo la corruzione fra i suoi ranghi. Il Presidente Obama ha detto che gli Stati Uniti continueranno l aumento delle truppe fino al prossimo luglio. Se la revisione dovesse accertare che sono stati fatti dei progressi, allora gli Stati Uniti dovrebbero ritirare l esercito prontamente di distretto in distretto a seconda delle condizioni, in linea con le intenzioni espresse dal Presidente. Comunque, se la revisione accertasse che l attuale strategia non funziona, verrebbe comunque garantito il passaggio a una missione più limitata con una sostanziale diminuzione delle forze. La revisione dovrebbe estendersi anche al 2011 se fosse necessario più tempo per arrivare a una valutazione chiara. Le opzioni strategiche Esistono diverse opzioni strategiche disponibili agli Stati Uniti se l Amministrazione dovesse ritenere che la strategia in atto oggi non sta funzionando. In Pakistan, Washington potrebbe cambiare propensione rispetto alla sua tendenza attuale di gratificare ed incoraggiare la cooperazione bilaterale a lungo termine. Si potrebbe ritrovare, invece, a intraprendere attacchi militari unilaterali sempre più aggressivi contro i terroristi che agiscono dal territorio pachistano, ad applicare sanzioni e diplomazia coercitiva o una serie di restrizioni finanziarie, legali e diplomatiche per controllare il flusso di popolazione, di beni, di denaro e di informazioni da e per il Pakistan. Alla strategia di contenimento e coercizione potrebbe venire affiancata una chiara inclinazione diplomatica verso l India, con Nuova Delhi principale partner strategico e nelle operazioni anti-terrorismo della regione. In Afghanistan un alternativa all attuale strategia contro-insurrezonale potrebbe essere il passaggio a unità contro-terroristiche più piccole, altamente mobili, coadiuvate da una sorveglianza estesa e da attività 20 Acque & Terre 6-2010

aeree. Washington potrebbe fornire assistenza a una serie di alleati afgani, incluso quel che resta del governo di Kabul e a una serie di diversi partners locali, in cambio di operazioni anti-terroristiche. Ciò potrebbe rivelarsi una spinta in avanti nei negoziati coi talebani. Una simile strategia ridurrebbe i costi della guerra. L impegno di Washington sarebbe devoluto più a gestire la minaccia terroristica che a cercare un opzione afgana sostenibile. Queste alternative portano con sé dei rischi. In Pakistan, cambiare e cominciare a dare il bastone senza dare anche la carota è probabile che arrivi a provocare una reazione molto dura e difficilmente incoraggerà un aumento di cooperazione fra il Pakistan e gli Stati Uniti nella tutela degli interessi americani. È probabile che una linea dura destabilizzi il Pakistan, consolidi il sentimento antiamericano nella popolazione e alimenti il conflitto tra Stati Uniti e Pakistan sul lungo termine. Impegno, partnership e investimenti con dei markers di progresso sono più adatti ad incoraggiare risultati opportuni a sostegno degli obiettivi congiunti. In Afghanistan, una strategia a basso impatto ha qualche svantaggio significativo. Gli Stati Uniti si troverebbero ad operare in un ambiente di sicurezza deteriorato con dei partners afgani sempre meno comprensivi. Ci sarebbero meno forze in grado di affiancare le truppe afgane, il modo migliore per potenziare le loro capacità. Le forze statunitensi potrebbero trovare più difficile muoversi nel paese per la raccolta d intelligence e l attacco al nemico. Un impatto morbido potrebbe aumentare il rischio che si rinnovi la guerra civile in Afghanistan, una guerra che porta con sé la potenzialità di evolvere fino a causare una guerra regionale per procura, mettendo sotto scacco un Pakistan già eccessivamente oberato. Un impronta leggera chiederebbe comunque che migliaia di soldati statunitensi restino in Afghanistan in condizioni sempre più ostili. Tenendo a mente queste considerazioni dovranno venire effettuate scelte strategiche basate su una valutazione rigorosa di costi e benefici relativi. Gli Stati Uniti dovranno essere preparati a considerare altre opzioni se gli sforzi attuali non dovessero riuscire a raggiungere abbastanza progressi da giustificare il loro alto costo. Raccomandazioni Il primo punto all ordine del giorno di Washington in Pakistan dovrà essere quello di affrontare le estreme emergenze umanitarie e i disordini causati dall alluvione di quest estate. Se il Pakistan non riuscirà ad affrontare la crisi, non potrà sperare di contrastare le altre minacce alla sicurezza interna, regionale o internazionale. In generale il modo migliore per gli Stati Uniti di affrontare la sfida che il terrorismo e la sicurezza nucleare pongono in Pakistan è lavorare fianco a fianco con un partner stabile a Islamabad. Per rafforzare il legame che tiene uniti gli Stati Uniti al Pakistan e contribuire alla stabilità economica di quest ultimo nel periodo successivo a un disastro naturale spaventoso, l Amministrazione Obama dovrebbe considerare prioritario e il Congresso dovrebbe approvarlo un accordo che garantisca un accesso preferenziale al mercato al tessile pachistano. Questo accordo contribuirebbe a ravvivare la devastata industria pachistana e tutti i settori economici connessi incluso quello del cotone coltivato in Pakistan. Per rafforzare ulteriormente la stabilità pachistana gli Acque & Terre 6-2010 21

Stati Uniti dovranno mantenere gli attuali livelli di assistenza economica e tecnica per aiutare i leaders civili e militari a ricostituire e stabilire il controllo sulle zone più colpite dall alluvione, anche in quelle contese militarmente. L assistenza americana dovrebbe anche incoraggiare gli investimenti del settore privato nelle regioni coinvolte nel conflitto e devastate dall alluvione. Per forgiare il sostegno pachistano a un rapporto Stati Uniti-Pakistan l America deve muoversi rapidamente per implementare progetti d assistenza ad alto profilo e dovrebbe anche avvicinarsi, su basi sostenibili, ad alleati non tradizionali nella società pachistana, inclusi gli interessi nel campo del business, gli educatori, i media locali e le ONG. Pur coltivando una collaborazione più stretta con Islamabad e contribuendo a rialzare lo stato e l economia pachistani, gli Stati Uniti hanno ancora la necessità di perseguire una rettifica dei calcoli strategici del Pakistan sull uso della militanza come strumento di politica estera. Washington dovrebbe continuare a far capire chiaramente a Islamabad che, in generale, l assistenza e la partnership statunitense dipendono dalle azioni intraprese contro il LeT, i Talebani afgani, la rete Haqqani in particolar modo e i gruppi collegati al terrorismo internazionale. Queste sono richieste sostanziali per una partnership e un assistenza statunitense a lungo termine. Con la dimostrazione della generosità americana e l assistenza in un momento pericoloso per il Pakistan gli Stati Uniti apporteranno un beneficio strategico alla propria partnership. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe simultaneamente continuare a rafforzare la propria capacità di raccogliere informazioni sensibili su questi gruppi e operare per ridurre la loro capacità di compromettere gli interessi americani, afgani e indiani. Washington dovrebbe aumentare la sua cooperazione con gli altri stati regionali influenti, la Cina e l Arabia saudita in particolar modo, per coordinare con loro il proprio messaggio a Islamabad su queste questioni. The U.S. Army 22 Acque & Terre 6-2010

Per ridurre le tensioni regionali che distolgono l attenzione dalle operazioni anti-terroristiche e pregiudicano la stabilità del Pakistan, gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare un progresso nei rapporti indo-pachistani. Washington non dovrebbe tentare di imporsi nei negoziati fra i due stati. È meglio un approccio indiretto. Gli Stati Uniti dovrebbero aiutare a costruire un nuovo consenso per la pace aiutando a finanziare degli schemi internazionali per lo sviluppo che siano a beneficio sia del business che delle popolazioni su entrambi i lati del confine indo-pachistano. In Afghanistan il nucleo degli obiettivi di sicurezza americani può essere raggiunto in modo migliore e più economico, facendo in modo di assegnare ai partners afgani un fardello maggiore. L attuale campagna statunitense richiede una base più ampia di sostegno politico, locale e nazionale, di quello che il governo Karzai e le sue istituzioni sono in grado di fornire. Ancora peggio, il risentimento popolare contro le istituzioni di governo, percepite come inefficienti, corrotte o addirittura predatorie, alimenta la rinascita talebana. Per affrontare questo grosso ostacolo alla stabilità gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare un iniziativa con tre elementi complementari: una riforma politica, una riconciliazione nazionale e una diplomazia regionale. Le riforme politiche dovrebbero mirare a garantire una voce più autorevole a una serie di parti afgane come i leaders locali e provinciali, i partiti politici e il parlamento. Le riforme andrebbero ad integrare gli sforzi attuali per combattere la corruzione e migliorare la capacita del governo afgano. In particolare queste riforme dovrebbero costituire le basi per gestire efficacemente i rapporti col Presidente Karzai. Il processo di riforma incontrerà una resistenza politica, non ultimo dal Presidente Karzai ma gli Stati Uniti dovrebbero usare come strumento di scambio la propria assistenza e la presenza militare per aiutare a guidare le riforme attraverso il sistema politico afgano. Allo stesso tempo Washington dovrebbe sfruttare la propria influenza per far sì che i leaders d opposizione e gli importanti protagonisti minori afgani rivestano un ruolo negli attuali sforzi di riconciliazione con gli insorti. Questi gruppi condivideranno gli interessi principali di Washington nell evitare un ritorno al terrorismo internazionale o allo spietato regime talebano del passato. Piuttosto che lasciare il processo di riconciliazione al Presidente Karzai e alla sua ristretta base di consenso Washington dovrebbe svolgere un ruolo attivo nel guidare un ampio processo inclusivo con la consapevolezza che è improbabile si verifichi rapidamente uno spiraglio nei negoziati. La riforma e la riconciliazione afgane dovrebbero dunque venir supportate da un accordo diplomatico regionale promosso dagli Stati Uniti. Per promuovere l affidabilità dell Afghanistan come partner di sicurezza gli Stati Uniti devono continuare a costruire delle forze di sicurezza afgana con un rapporto costo-efficacia appropriato al potenziale necessario a proteggere la popolazione. Questo richiederà più addestratori sia dell esercito che delle forze di polizia e anche un espansione delle forze di stabilizzazione che operano nella comunità. L Afghanistan necessita di una base che si autosostenga per generare entrate e posti di lavoro che riducano la dipendenza dall assistenza internazionale. Per soddisfare questo bisogno gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare l investimento nel settore privato nelle considerevoli risorse minerarie ed energetiche dell Afghanistan, nel settore agricolo e nelle infrastrutture necessarie ad espandere il commercio nel paese. Acque & Terre 6-2010 23

La minaccia Per valutare gli obiettivi statunitensi in Afghanistan e Pakistan è necessario conoscere i reali problemi sul campo nella regione. Fra questi ci sono il terrorismo, l estremismo, governi deboli e corrotti, povertà, armi atomiche e rivalità regionali profondamente radicate. È probabile che nel corso del tempo molte delle tendenze attuali peggiorino. In questo report ognuna di queste sfide è esplorata nei dettagli. Molte ma non tutte delle sfide più pericolose che provengono da Pakistan e dall Afghanistan sono interconnesse. In particolare la minaccia della guerriglia è stata esportata in entrambe le direzioni lungo i loro confini condivisi per decenni. Membri dei Talebani pachistani ora cercano santuari in Afghanistan così come i Talebani afgani hanno stabilito i propri santuari in Pakistan. Ognuna delle parti ha sofferto già a causa dell insicurezza dell altra, alimentando tensioni e sospetti reciproci. Se l Afghanistan dovesse ricadere nella guerra civile potrebbe trasformarsi nel terreno di battaglia delle rivalità regionali, specialmente fra India e Pakistan. Se i disordini interni del Pakistan dovessero aumentare, la violenza si diffonderebbe in Afghanistan pregiudicando le sue prospettive di pace e sviluppo. Pertanto, la posta in palio per la sicurezza globale e regionale è straordinariamente alta. Il Pakistan Che il Pakistan abbia, negli anni recenti, fatto progressi positivi spesso non è riconosciuto. I media e la società civile hanno dimostrato una straordinaria capacità di attivismo politico e sociale, ben evidenziato nelle proteste degli avvocati che hanno spronato il ritorno ad un governo civile ad Islamabad nel 2008. Sono stati fatti dei progressi anche nella lotta all estremismo. Una maggioranza schiacciante di pachistani ha finito con l apprezzare le operazioni dell esercito contro i Talebani pachistani presenti lungo il confine occidentale con l Afghanistan. È estremamente facile dimenticare quanto improbabile sembrasse questo cambiamento solo pochissimi anni fa. Nonostante questo, nel momento in cui scriviamo il Pakistan sta affrontando un inimmaginabile disastro naturale con implicazioni immediate e dirette per decine di milioni di cittadini. La sofferenza umanitaria immediata causata dalle ultime alluvioni darà gradualmente il via a sfide sul lungo periodo nel campo del recupero e della ricostruzione. Come il Pakistan riuscirà a sobbarcarsi questo fardello, influenzerà il suo potenziale anche in molti altri ambiti, incluso quello della lotta all estremismo e alla guerriglia. Una simile fragilità in un paese delle dimensioni del Pakistan è una sfida di proporzioni globali. Il terrorismo Il Pakistan è già una delle basi principali del terrorismo internazionale. Gli sforzi dell esercito e dell intelligence statunitensi hanno già causato danni sostanziali al potenziale di comando e controllo di al-qaeda, soprattutto nell anno passato. Molte di queste operazioni sono state coordinate con i funzionari pachistani. Al-Qaeda e i gruppi collegati si nascondono in zone remote e quasi irraggiungibili, specialmente lungo il confine montuoso con l Afghanistan. Altri cercano rifugio nelle popolose città del Pakistan, come 24 Acque & Terre 6-2010

Isafmedia Karachi, che ospita quasi diciotto milioni di abitanti. I tre milioni di Pashtun che si stima vivano a Karachi la rendono la comunità di quell etnia più popolosa al mondo. Questi baluardi di terroristi spesso sono difficili da penetrare pur non essendo isolati. Le reti di comunicazione, trasporto e finanziamento del Pakistan forniscono ai terroristi la possibilità di raggiungere tutto il mondo. Queste reti rendono anche difficoltoso impedire l accesso alle risorse finanziarie e al reclutamento. Il Pakistan è uno snodo attraente per i terroristi per almeno altre tre ragioni. Primo, in Pakistan, i terroristi trovano una base di simpatizzanti tra un opinione pubblica che, per decenni, è stata inondata di retorica estremista e ideologia. I partiti islamici e i gruppi settari sono attivi nelle città e nelle istituzioni d educazione superiore. Le tribù lungo il confine hanno offerto riparo e sostegno ai terroristi per ragioni di antipatia condivisa verso gli Stati Uniti e i loro alleati, un consueto senso dell ospitalità, interessi finanziari e paura. L anti-americanismo comunque dilaga. Oggi il clima politico avvelenato offre pochi incentivi ai leaders del Pakistan, anche quando questi riconoscono la minaccia che l estremismo comporta, per collaborare apertamente con gli americani. Secondo, il Pakistan ha una lunga storia di sponsorizzazione ufficiale alla guerriglia. Negli anni ottanta questa strategia è stata utile agli obiettivi a breve termine degli Stati Uniti. Durante la jihad anti-sovietica degli anni ottanta i servizi segreti pachistani erano il collegamento principale tra la CIA americana e i combattenti mujaheddin afgani. Molti pachistani continuano a considerare il passato sostegno statunitense a questi gruppi come la causa dell attuale instabilità del loro paese. Ma oggi le visioni statunitensi e pachistane sulla militanza divergono in modo radicale. La connessione tra lo stato pachistano e i militanti estremisti è esistita a lungo dopo che l Unione Sovietica è crollata e gli statunitensi hanno abbandonato la scena. Il Pakistan fa delle differenze tra i gruppi militanti, oggi combatte vigorosamente contro i pachistani talebani che minacciano lo stato mentre offre supporto, o chiude un occhio davanti Acque & Terre 6-2010 25

alle loro azioni, a quei gruppi che rivolgono le loro violenze contro India, Afghanistan, Stati Uniti e altri obiettivi che non siano il Pakistan. Le ragioni di questa politica sembrano essere diverse. Alcuni elementi dell esercito e dei servizi d intelligence pachistani condividono ideologie estreme. È difficile, se non impossibile, per uno spettatore esterno, capire quanto siano significativi questi circoli di funzionari radicali. Altri funzionari pachistani credono ancora che le milizie possano essere controllate e sfruttate per promuovere gli interessi strategici pachistani nella regione. Essi in particolare ritengono che la guerriglia sia uno strumento necessario a gestire il rapporto con l India, il più grande e sempre più importante vicino del Pakistan. Per essi l Afghanistan è un campo di battaglia critico per gli interessi indo-pachistani in conflitto. Fornendo un santuario ai miliziani afgani, credono di poter influenzare gli eventi in Afghanistan specialmente dopo il ritiro delle forze internazionali. Quale che sia il fondamento logico, l apparente strategia pachistana di fare una distinzione fra le diverse organizzazioni militari è pericolosa. Va contro gli sforzi regionali e globali di sicurezza di Washington. Gli attacchi oltre confine contro le forze statunitensi che hanno base in Afghanistan (perpetrati dalla rete Haqqani, da Hizb-i Islami Gulbuddin e dai talebani di Quetta Shura) potrebbero essere notevolmente ridotti se l esercito pachistano chiudesse le basi di questi gruppi nel Pakistan. La crescente dimensione globale e le ambizioni del LeT, un gruppo composto principalmente da pachistani di etnia Punjabi con forti legami storici alla comunità d intelligence pachistana e ad al-qaeda, fan sì che questo gruppo sia particolarmente minaccioso. LeT sta diventando una rete del terrore globale. Gli hubs e gli operativi di tutta l Asia meridionale sono collegati alle reti logistiche, di finanziamento e reclutamento del Golfo Persico e hanno trovato sostenitori e simpatizzanti in paesi occidentali come la Gran Bretagna, il Canada e gli Stati Uniti. Il direttore dell intelligence nazionale statunitense ha testimoniato affermando che il LeT «sta diventando ben più di una minaccia diretta e ha in mente obiettivi occidentali in Europa». Lasciati liberi di agire, LeT e i gruppi affiliati potrebbero alla fine rivaleggiare con al-qaeda in quanto organizzazione terroristica più sofisticata e pericolosa. Gli attacchi del Let del novembre 2008 a Mumbai offrono un esempio recente di come i terroristi che hanno base in Pakistan siano in grado di minacciare i cittadini statunitensi e di innescare una pericolosa guerra tra due potenze UK Ministry of Defence's Official Flickr Channel nucleari, l India e il Pakistan. Esistono diversi gruppi in Pakistan che sono 26 Acque & Terre 6-2010

intenzionati e perfettamente in grado di colpire ancora una volta obiettivi indiani. Il contenimento militare indiano non può essere preso per certo nel caso di un altro attacco. Un escalation di tensioni tra Islamabad e Nuova Delhi comprometterebbe gli obiettivi statunitensi, deviando le risorse e le attenzioni di Islamabad dalle operazioni contro le milizie lungo il confine occidentale alla difesa dei confini orientali in caso di rappresaglia indiana. Un conflitto indo-pachistano potrebbe anche interrompere gli sforzi statunitensi in Afghanistan, compromettendo i fondamentali corridoi di forniture del Pakistan attraverso i quali viaggiano circa tre quarti di tutte le forniture NATO. L ultimo motivo per cui il Pakistan rimane un porto sicuro per i terroristi è che lo stato ha lottato per imporre la sua autorità anche quando i suoi leaders avevano deciso di opporsi a terroristi e insorgenti. Fra il 2001 e il 2010 il Pakistan ha sofferto la perdita di quasi 2300 soldati principalmente nelle operazioni lungo il confine afgano. Negli anni passati, l esercito e le pattuglie di frontiera hanno migliorato la propria capacità di liberare i fortini militari ben protetti, ma hanno avuto un lavoro ben più difficile a mantenere questi traguardi senza istituzioni civili efficienti che intervenissero e amministrassero l ordine e la legge o fornissero l accesso ai servizi di base. Le forze di polizia, deboli o inesistenti, e le limitate strutture giudiziarie possono aver contribuito al problema, riportato, di uccisioni illegali da parte delle truppe pachistane in zone che una volta erano controllate dai talebani. In queste condizioni c è motivo di temere che le pesanti operazioni dell esercito pachistano è probabile causino nuove lagnanze locali ma anche che estirpino reti militari fisse. Le istituzioni deboli Quando ci si ritrova a valutare il futuro del Pakistan, queste sfide militari immediate svaniscono se paragonate all enorme impresa di mantenere la presa contro l estremismo e la guerrglia all interno della società pachistana. Le istituzioni civili del Pakistan, specialmente le forze giudiziarie e di polizia, sono troppo spesso deboli e corrotte. Per la maggior parte dei pachistani la sopravvivenza economica è una sfida, la sicurezza è poca e la giustizia è lenta. Questi fallimenti statali alienano il pubblico e alimentano l estremismo. Ancor peggio, i FATA del Pakistan lungo il confine afgano sono governati tramite un sistema di autonomia tribale limitata, ereditato dall Impero britannico, che non è mai stato inteso per fornire le caratteristiche amministrative di uno stato moderno. Le strutture che esistono sono state compromesse da decenni di conflitto. Le milizie hanno sfruttato questo vuoto di potere spesso anche eliminando fisicamente gli anziani capi tribali e imponendo la propria autorità. La debolezza delle istituzioni pubbliche del Pakistan pone serie questioni sulla stabilità a lungo termine del paese. L alluvione del Pakistan peggiorerà le sfide che questo paese deve affrontare, deviando le già scarse risorse dagli investimenti sulle necessarie infrastrutture alla risposta umanitaria, alla ripresa e alla riabilitazione. Invece di progredire il Pakistan ora si trova a dover lottare duramente per smettere di retrocedere ulteriormente. Un rapido incremento della popolazione che secondo le stime di crescita raggiungerà i trecento milioni di individui entro la metà del secolo porrà un ulteriore aggravio sulle risorse nazionali. Oggi due terzi dei pachistani vivono con meno di due dollari al giorno. Acqua potabile, cibo, energia e terra cominceranno a scarseggiare. Le città del Pakistan pongono delle sfide par- Acque & Terre 6-2010 27