IL LAVORO E LA CRISI NELLE MARCHE VERSO IL PIANO DEL LAVORO

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Transcript:

VERSO IL PIANO OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE (ISTAT) CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI NEL 2012 (INPS) DISOCCUPAZIONE E MOBILITA (INPS) LISTE DI MOBILITA (Regione Marche) AVVIAMENTI AL LAVORO E PRECARIETA (Regione Marche) LAVORO NERO E IRREGOLARE (DRL) TIROCINI FORMATIVI E APPRENDISTATO (Regione Marche) LAVORATRICI MADRI E DIMISSIONI PER MATERNITA (DRL) MARZO 2013

LAVORO NEL QUARTO TRIMESTRE 2012: 81 MILA PERSONE IN CERCA DI LAVORO E DISOCCUPAZIONE ALL 11,3 Sempre più grave l emergenza lavoro nelle Marche con 81.000 disoccupati e altri 9.000 posti di lavoro persi in un anno. Il tasso di disoccupazione schizza all 11,3: la prima volta in vent anni a due cifre. Disoccupazione record tra donne e giovani. E l allarmante quadro occupazionale che emerge dai dati diffusi dall Istat ed elaborati dall IRES- CGIL Marche, relativi al quarto trimestre del 2012. Nel periodo ottobre-dicembre 2012 il numero degli occupati è pari a 636 mila unità, ovvero, 9 mila in meno rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (-1,4). Un calo che interessa esclusivamente il lavoro dipendente (-2,1, pari a 10 mila unità) e in particolare gli uomini che pagano il prezzo più alto della crisi con 13.000 posti di lavoro persi (-5,1), parzialmente compensati dall incremento del numero di lavoratrici dipendenti (+1,3). Torna leggermente a crescere il lavoro autonomo (+0,7), un incremento che riguarda solo gli uomini, mentre le lavoratrici autonome subiscono un netto calo. Aggravano il quadro i dati sulla disoccupazione con un tasso che sale prepotentemente all 11,3: un valore mai raggiunto finora nei 20 anni di rilevazioni trimestrali dell ISTAT. La disoccupazione femminile raggiunge il livello record dl 11,9, ma purtroppo, ormai le differenze di genere sono pressoché annullate, visto che la disoccupazione maschile ha raggiunto il 10,8. Coloro che cercano lavoro salgono così a 81 mila persone, 24 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011, di cui 44 mila uomini e 37 mila donne. Preoccupa poi il numero crescente di coloro che cercano lavoro per la prima volta: 18 mila persone che tentano inutilmente di entrare nel mercato del lavoro; ma particolarmente allarmante è il dato di coloro che cercano il lavoro dopo aver perso quello che avevano: un esercito di 38.000 disoccupati, 12.000 in più rispetto al IV trimestre 2011 (+47,0). Ma è soprattutto il fronte dei giovani che suscita il maggior allarme con un tasso di disoccupazione tra gli under 24 anni che nel 2012 raggiunge la cifra record del 28,6: dunque nelle Marche ben più di un giovane su quattro non riesce a trovare lavoro, una dramma che si somma alla piaga della precarietà che riguarda il 91 delle assunzioni. Questi dati sono impressionanti e obbligano tutti, anche nella nostra regione, a mettere il tema del lavoro al centro dell attenzione. Una ragione in più per dare presto un nuovo Governo al Paese, ponendo fine ai tatticismi di queste ore. Con la chiusura delle urne è finito il tempo delle urla e degli insulti: questo è il momento della responsabilità, soprattutto di chi pensa di interpretare la voglia di cambiamento del Paese. L Italia ha bisogno di una svolta, non di un governissimo, di un Governo che sappia fare le riforme partendo di problemi del lavoro, dello sviluppo e della moralità pubblica. Ancona, 2 marzo 2013

Il Mercato del Lavoro nelle Marche nel IV trimestre 2012 IV trim. 2008 IV trim. 2009 IV trim. 2010 IV trim. 2011 IV trim. 2012 differenza 2012-11 Occupati 666.000 646.000 650.000 645.000 636.000-9.000 -di cui donne 289.000 274.000 280.000 279.000 276.000-3.000 persone in cerca di occupazione di cui: 32.000 46.000 39.000 55.000 81.000 +26.000 -ex occupati 24.000 25.000 21.000 26.000 38.000 +12.000 -senza precedenti esperienze lavorative 5.000 8.000 11.000 16.000 18.000 +2.000 tasso di occupazione 65,1 62,7 63,6 62,6 61,8-0,8 tasso di disoccupazione 5,1 7,5 6,3 6,7 11,3 +4,6 -tasso disoccupazione femminile 5,4 9,1 6,9 10,4 11,9 +1,5 -tasso disoccupazione giovanile (medie annuali) 12,6 22,6 15,5 23,8 28,6 +4,8 Elab. IRES-CGIL Marche dati Istat 14 Tasso disoccupazione - IV trimestre 1992-2012 12 10 8 6 4 2 0 maschi femmine 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 14 Tasso disoccupazione - IV trimestre 1992-2012 12 10 8 6 4 2 0 maschi femmine 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

IL 2012 SI CHIUDE CON 38 MILIONI DI ORE DI CIG: IL VALORE PIU ALTO DALL INIZIO DELLA CRISI Nel 2012 sono stati richiesti ed autorizzati oltre 38 milioni di ore di CIG nelle Marche, il valore più alto dall inizio della crisi, equivalenti al mancato lavoro di oltre 21mila persone. Dal 2008 ad oggi, le ore di cassa integrazione richieste e autorizzate superano i 133 milioni. E quanto emerge dai dati resi noti dall INPS ed elaborati dall IRES-CGIL Marche. I 38 milioni di ore di CIG sono così ripartiti: 9,2 milioni di ore di CIG ordinaria, 13,8 milioni di CIG straordinaria, 15 milioni di CIG in deroga: considerando le ore totali annue, il 2012 è l anno peggiore: +64,6 rispetto al 2009; +2,3 rispetto al 2010; +38,2 rispetto al 2011. I settori particolarmente colpiti sono quelli della meccanica, con 13 milioni di ore di CIG (+48 rispetto al 2011) e del mobile, con 4,6 milioni di CIG (+57,5), del calzaturiero, con 3,2 milioni di ore (in calo rispetto al 2011), dell abbigliamento, con 1,8 milioni di ore, e della chimica, con 1,6 milioni di ore. L incremento nel ricorso alla CIG nel 2012 rispetto al 2011 riguarda tutte le componenti della Cassa: CIG in deroga (+19,9), CIG straordinaria (+41,1) e, soprattutto, CIG ordinaria che è quasi raddoppiata (+76,6). Il 2013 si apre nel peggiore dei modi con 3,1 milioni di ore di CIG richieste e autorizzate nel mese di gennaio, di cui 1 milione di CIG ordinaria, 1,4 milioni di CIG straordinaria ed 709mila ore di CIG in deroga. Le ore autorizzate sono diminuite del 14,7 rispetto al dato di dicembre 2012 ma sono più del doppio rispetto a gennaio 2012. Se a questi numeri si aggiungono quelli degli oltre 11.000 lavoratori licenziati e collocati in mobilità a seguito di crisi aziendali, dei quali i due terzi senza indennizzo, risulta evidente la drammaticità della crisi e l urgenza di rilanciare la crescita e lo sviluppo Per quanto riguarda gli ammortizzatori in deroga per il 2013, va rilevata la grave situazione delle risorse, assolutamente insufficienti alle necessità connesse alla crisi: i 15 milioni di euro spettanti alle Marche, sono sufficienti a malapena per coprire le esigenze di 4 mesi. Inoltre, non risulta ancora emanato il decreto interministeriale di assegnazione delle risorse per gli ammortizzatori in deroga per il 2013, che impedisce all INPS di pagare le prestazioni di Cassa integrazione e Mobilità in deroga ai lavoratori e lavoratrici che ne hanno diritto e che sono attualmente prive di ogni sostegno al reddito.

Ore di CIG autorizzate a Gennaio 2013 nelle Marche MARCHE gen.2012 dic.2012 GEN.2013 gen. 13/ gen 13/ dic. 12 gen 12 Ordinaria 501.504 1.223.963 1.000.914-18,2 99,6 Straordinaria 719.829 1.490.758 1.405.576-5,7 95,3 Deroga 182.614 939.117 709.579-24,4 288,6 TOTALE 1.403.947 3.653.838 3.116.069-14,7 122,0 Ore di CIG autorizzate nelle Marche MARCHE 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 diff. ordinaria 4.532.936 2.374.826 1.453.816 2.309.317 13.407.675 7.842.898 5.228.019 9.235.009 4.006.990 43,39 straordinaria 1.411.734 2.201.325 1.302.360 3.438.727 7.643.420 10.659.806 9.811.184 13.843.208 4.032.024 29,13 in deroga 680.869 810.376 670.905 973.760 2.148.980 18.812.507 12.594.616 15.107.027 2.512.411 16,63 TOTALE 6.625.539 5.386.527 3.427.081 6.721.804 23.200.075 37.315.211 27.633.819 38.185.244 10.551.425 27,63 Elab. IRES-CGIL Marche. Dati INPS Ore CIG autorizzate nelle Marche per settori 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 diff. Meccaniche 895.327 1.079.576 609.519 2.221.270 10.590.772 13.098.901 8.774.141 12.988.652 4.214.511 32,45 Legno 256.222 204.357 71.585 217.484 1.852.107 3.823.284 2.983.817 4.698.718 1.714.901 36,50 Pelli, cuoio e calzature 2.680.725 1.669.079 1.174.361 1.675.976 3.328.061 6.481.614 3.448.118 3.208.886-239.232-7,46 Abbigliamento 380.426 622.530 347.514 510.319 1.622.912 2.940.941 1.758.581 1.823.750 65.169 3,57 Industria edile 785.433 489.593 320.653 383.804 531.488 707.912 907.655 1.765.266 857.611 48,58 Chimica, gomma, plastica 252.502 241.375 145.700 337.520 1.660.600 1.573.630 1.716.789 1.592.397-124.392-7,81 Commercio all'ingrosso.. 56.294 13.486 119.615 866.229 905.420 1.526.239 620.819 40,68 Lavor. minerali non met. 56.024 20.546 24.483 176.703 703.500 841.955 744.302 1.219.265 474.963 38,95 Installaz. impianti edilizia 212.050 155.771 78.691 45.061 209.717 893.464 543.381 1.137.907 594.526 52,25 Commercio al minuto 37.046 9.393 1.260 507 11.180 485.562 487.896 1.098.952 611.056 55,60 Artigianato edile 644.541 386.956 259.395 318.435 474.102 657.424 701.882 1.096.495 394.613 35,99 Trasporti e comunicazioni 57.430 59.682 34.226 64.572 127.099 625.590 389.374 827.454 438.080 52,94 Carta, stampa ed editoria 172.741 168.199 79.134 267.537 279.046 856.172 633.325 751.585 118.260 15,73 Alimentari 34.671 76.824 60.648 180.505 357.576 229.538 603.627 405.209-198.418-48,97 Metallurgiche 23.665 12.062 11.398 45.571 422.411 316.455 281.999 386.038 104.039 26,95 Tessili 80.829 121.463 53.565 147.503 190.963 788.837 324.995 345.547 20.552 5,95 Servizi. 4.652 3.681 3.708 13.364 184.812 65.218 245.360 180.142 73,42 Alberghi, pubblici esercizi... 2.222 3.006 161.942 145.036 243.227 98.191 40,37 Industria lapidei 48.791 18.461 15.539 12.278 57.263 77.998 85.438 211.381 125.943 59,58 Intermediari. 208.. 26.366 119.527 64.657 195.936 131.279 67,00 Tabacchicoltura.... 12.984 19.107 31.366 163.221 131.855 80,78 Artigianato lapidei 2133 32. 119 2.434 20.192 5.325 25.335 20.010 78,98 Att. connesse agricoltura. 29856 48295 20521 26.690 82 4.049 3.967 97,97 varie 4.983 15.912 31.140 76.703 603.509 1.517.435 2.031.395 2.224.375 192.980 8,68 Totale 6.625.539 5.386.527 3.427.081 6.721.804 23.200.075 37.315.211 27.633.819 38.185.244 10.551.425 27,63 Elab. IRES-CGIL Marche. Dati INPS

90 MILA DOMANDE DI DISOCCUPAZIONE E MOBILITÀ Per le Marche e il lavoro, il 2012 si conferma l anno peggiore dall inizio della crisi. Un bilancio drammatico per lavoratori e aziende che ormai non ce la fanno più. Nel 2012, alle ore di cassa integrazione richieste, prepotentemente cresciute fino a superare la cifra record di 38 milioni, equivalenti al mancato lavoro di 21mila persone, si sommano i numeri ancora più drammatici di coloro che il lavoro lo hanno già perso. Nell anno che si è da poco concluso, sono pervenute all INPS quasi 90 mila richieste di indennità di disoccupazione o mobilità, ovvero 13.200 in più rispetto al 2011 (+17,3). L incremento ha interessato l intero territorio marchigiano ed è stato particolarmente significativo nelle zone di Urbino, Fabriano, Senigallia, Fano, Fossombrone, Tolentino. Si tratta in particolare di 58.700 domande di indennità di disoccupazione ordinaria, ben 11.700 in più rispetto all anno scorso (+24,9) e 23.300 domande di disoccupazione a requisiti ridotti, 800 in più rispetto allo stesso periodo del 2011 (+3,8). Ai numeri di coloro che perdono il lavoro a causa di licenziamenti individuali o per la scadenza del termine del contratto si aggiungono quelli di coloro che sono stati licenziati a seguito di licenziamenti collettivi secondo la Legge 223/91: hanno richiesto l indennità di mobilità oltre 7.200 lavoratori e lavoratrici, in netto aumento rispetto al 2011: oltre 600 in più (+9,7). Questi numeri descrivono un sistema produttivo frantumato dagli effetti della crisi e parlano della condizione ormai insostenibile per migliaia di lavoratori e lavoratici rese ancora più gravose dalle scelte normative degli ultimi anni. Per questo serve avviare un'opera di vera e propria ricostruzione alla quale la CGIL contribuirà con il suo Piano del Lavoro. Peraltro, occorre ricordare che, dal primo gennaio, ci sono le nuove misure previste dalla Legge 92/2012 (legge Fornero ), Aspi e MiniAspi. Per quanto riguarda quest ultima, se da un lato è positivo il fatto che viene erogata subito anziché l anno successivo, come avveniva per l indennità di disoccupazione a requisiti ridotti, dall altro, la sua durata, pari alla metà delle settimane di contribuzione, determina un abbassamento sensibile degli importi percepiti dai lavoratori rispetto alla disoccupazione a requisiti ridotti (circa -20). Secondo la Cgil, penalizzazioni si scontano anche per la contribuzione figurativa, con l aggravante che ciò accade per i lavoratori precari e con lavori discontinui. Inoltre, il requisito di 13 settimane di contribuzione, anziché 78 giornate, può escludere ulteriormente coloro che hanno periodi di lavoro discontinui e un accentuata frammentazione lavorativa. Rimane infine drammaticamente aperto, per la CGIL, il problema dei lavoratori licenziati da aziende fino a 15 dipendenti, non essendo stata prorogata nella Legge di Stabilità la possibilità per tali lavoratori di iscriversi nelle liste di mobilità non indennizzata previste dalla Legge 236/93, con sgravi contributivi per le aziende che li assumono: ciò penalizza ulteriormente lavoratori e imprese già pesantemente colpiti dalla crisi, rendendo ancora più difficili le assunzioni.. Ancona, 22 gennaio 2013

Domande di disoccupazione e mobilità pervenute all'inps anni 2012-2011 2012 2011 diff. 2012-11 indennità di disoccupazione ordinaria 58.695 46.982 11.713 24,9 indennità di disoccupazione requisiti ridotti 23.348 22.504 844 3,8 indennità di mobilità 7.218 6.580 638 9,7 totale 89.261 76.066 13.195 17,3 Dati INPS Marche- Elab. IRES-CGIL Marche Domande di disoccupazione e mobilità pervenute all'inps per sedi INPS anni 2012-2011 Provincia sede INPS 2012 2011 diff. 2012-11 Ancona 9.445 8.049 1.396 17,34 Fabriano 4.171 3.113 1058 33,99 Jesi 4.282 3.979 303 7,61 Osimo 4.640 4.060 580 14,29 Senigallia 5.367 4.018 1349 33,57 Ancona totale 27.905 23.219 4.686 20,18 Ascoli P. 6.020 5.064 956 18,88 S. Benedetto del T. 6.223 5.687 536 9,43 Ascoli P. totale 12.243 10.751 1492 13,88 Fermo Fermo 10.299 9.219 1080 11,71 Macerata 6.025 5.118 907 17,72 Camerino 1.626 1.365 261 19,12 Civitanova M. 5.415 5.095 320 6,28 Tolentino 3.033 2.436 597 24,51 Macerata totale 16.099 14.014 2.085 14,88 Pesaro 7.979 7.620 359 4,71 Fano 6.270 4.713 1.557 33,04 Fossombrone 4.471 3.562 909 25,52 Urbino 3.995 2.968 1027 34,60 Pesaro U. totale 22.715 18.863 3.852 20,42 MARCHE 89.261 76.066 13.195 17,35 Dati INPS Marche- Elab. IRES-CGIL Marche

LE LISTE DI MOBILITA Sono 13.446 i lavoratori licenziati e collocati in mobilità nel 2012 a seguito di crisi aziendali, 2.291 in più rispetto al 2011 (+20,5). Coloro che nel 2012 risultano iscritti nelle liste di mobilità non indennizzata sono 10.055, pari a 2.138 in più rispetto all anno precedente. Per i lavoratori licenziati da aziende fino a 15 dipendenti, il 2013 sarà ancora più fosco, non essendo stata rifinanziata nella Legge 228/2012 (Legge di Stabilità) la possibilità per i lavoratori e lavoratrici licenziati da imprese escluse dalla CIGS di iscriversi alla lista di mobilità non indennizzata previste dalla Legge 236/93, assicurando così all'impresa che volesse assumerli di beneficiare degli sgravi contributivi previsti dall'ordinamento: ciò penalizza ulteriormente lavoratori e imprese già pesantemente colpiti dalla crisi, rendendo ancora più difficili le assunzioni. Nella nostra regione, con un alta incidenza di piccole imprese, particolarmente colpite dalla crisi, i lavoratori che iscritti in tali liste e attualmente sono già numerosi i casi di persone che avevano trovato opportunità lavorative andate in fumo per la mancanza per l'impresa di potersi giovare degli sgravi. Com è facilmente immaginabile, questi problemi, in un clima diffuso di difficoltà e incertezze alimentano ulteriormente frustrazione e disperazione. Pertanto, è necessario ripristinare al più presto, le risorse necessarie a finanziare gli sgravi per le imprese che assumano tali lavoratori. Iscritti nelle liste di mobilità per indennità 2009 2010 2011 2012 diff. 2012-11 Indennizzata 4.895 3.954 3.238 3.391 153 4,7 Non indennizzata 10.054 7.976 7.917 10.055 2.138 27,0 totale 14.949 11.930 11.155 13.446 2.291 20,5 Iscritti nelle liste di mobilità per indennità 2009 2010 2011 2012 diff. 2012-11 maschi 8.378 6.624 6.423 7.797 1.374 21,4 femmine 6.571 5.306 4.732 5.649 917 19,4 totale 14.949 11.930 11.155 13.446 2.291 20,5 Iscritti nelle liste di mobilità per cittadinanza 2009 2010 2011 2012 diff. 2012-11 italiani 12.349 9.799 9.361 11.034 1.673 17,9 stranieri 2.600 2.131 1.794 2.412 618 34,4 totale 14.949 11.930 11.155 13.446 2.291 20,5 Iscritti nelle liste di mobilità per provincia 2009 2010 2011 2012 diff. 2012-11 Pesaro Urbino 4.208 2.829 2.612 3.120 508 19,4 Ancona 3.815 3.525 3.457 4.252 795 23,0 Macerata 2.766 2.306 2.183 2.668 485 22,2 Fermo 1.840 1.459 1.260 1.504 244 19,4 Ascoli Piceno 2.320 1.811 1.643 1.902 259 15,8 MARCHE 14.949 11.930 11.155 13.446 2.291 20,5 Elab.IRES CGIL Marche - dati Osservatorio Mercato Lavoro Regione Marche

AVVIAMENTI AL LAVORO E PRECARIETA IN CRESCITA: A TEMPO INDETERMINATO SOLO UN ASSUNZIONE SU 11 La crisi non si attenua mentre aumenta prepotentemente la precarietà che sostituisce progressivamente il lavoro stabile. E quanto emerge dai dati dell Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione elaborati dalla CGIL Marche relativi agli avviamenti al lavoro registrati nel 2012. Complessivamente nel 2012 si sono registrati 262.356 avviamenti al lavoro, 14.370 in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-5,0). Il saldo tra assunzioni e cessazioni è pesantemente negativo: -13.466, fenomeno accentuato soprattutto nell ultima parte dell anno.. Oltre alla contrazione delle assunzioni, si è ulteriormente accentuato il processo di precarizzazione del lavoro: le assunzioni a tempo indeterminato rappresentano il 9,8 del totale; dunque meno di un assunzione su dieci avviene per un lavoro stabile. Il contratto maggiormente utilizzato è il contratto a temine (47,3 del totale), seguito dal lavoro intermittente (15,6 delle assunzioni), in leggera contrazione dopo essere fortemente cresciuto negli ultimi anni. In crescita il lavoro parasubordinato (6,9) e il lavoro domestico (4,9 del totale), mentre è praticamente stabile il lavoro somministrato (11,3). L apprendistato, che secondo la recente riforma del mercato del lavoro doveva essere la forma prevalente di ingresso nel mondo del lavoro, rappresenta il contratto meno utilizzato (4,2 delle assunzioni). Al ridursi del ricorso al contratto di apprendistato, corrisponde il forte incremento all attivazione di tirocini formativi, il cui utilizzo nasconde troppo spesso vere e proprie forme di lavoro irregolare e non tutelato che penalizza soprattutto i giovani. In forte crescita anche il ricorso al lavoro occasionale e accessorio e l utilizzo del voucher. Questi sono numeri descrivono un sistema produttivo frantumato dagli effetti della crisi e parlano della condizione ormai insostenibile per migliaia di lavoratori e lavoratici rese ancora più gravose dalle scelte normative degli ultimi anni. Peraltro, occorre rilevare che mentre aumenta la precarietà si assottiglia anche il saldo tra assunzioni e cessazioni, diminuiscono gli occupati e aumenta vertiginosamente la disoccupazione, nonostante ci siano migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Dunque, i segnali del mercato del lavoro marchigiano sono particolarmente preoccupanti: si affermano sempre più le tipologie contrattuali più flessibili, discontinue e con meno tutele, mentre si assottiglia sempre più la platea dei lavoratori assunti con contratti stabili o con maggiori prospettive di stabilità come l apprendistato. Ma troppa precarietà, oltre a penalizzare i lavoratori e le loro condizioni di vita, danneggia le imprese, ne abbassa la qualità dei prodotti e le rende meno competitive; dietro a troppa precarietà si nasconde una scarsa qualità del lavoro e delle produzioni. In Italia, la riforma del lavoro ha mantenuto tutte le 46 diverse modalità contrattuali per l accesso nel mondo del lavoro: un eccesso di flessibilità che non esiste in nessun altro Paese. Per questo è necessario ridurre drasticamente le tipologie contrattuali e portarle a cinque: il lavoro a tempo indeterminato, il contratto di inserimento o re-inserimento, un tipo di contratto a termine, il part time e l apprendistato che deve diventare il vero contratto di ingresso al lavoro per i giovani.

Assunzioni per tipologia contrattuale valori assoluti 2009 2010 2011 2012 differenze quota in 2012-11 val. 2009 2010 2011 2012 ass. tempo indeterminato 31.686 29.283 27.576 26.584-992 -3,6 12,1 10,6 9,7 9,8 tempo determinato 125.906 131.105 129.036 128.219-817 -0,6 48,0 47,4 45,2 47,3 apprendistato 14.790 15.176 14.232 11.507-2.725-19,1 5,6 5,5 5,0 4,2 somministrazione 26.185 30.989 33.576 30.489-3.087-9,2 10,0 11,2 11,8 11,3 domestico 14.880 11.050 12.418 13.245 827 6,7 5,7 4,0 4,4 4,9 intermittente 28.669 38.834 47.652 42.204-5448 -11,4 10,9 14,0 16,7 15,6 parasubordinato 20.240 20.232 20.821 18.693-2.128-10,2 7,7 7,3 7,3 6,9 TOTALE 262.356 276.669 285.311 270.941-14.370-5,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Elab.IRES CGIL Marche - dati Osservatorio Mercato Lavoro Regione Marche Assunzioni e cessazioni valori assoluti differenze 2012-11 2009 2010 2011 2012 val. ass. assunzioni 262.356 276.669 285.311 270.941-14.370-5,0 cessazioni 264395 270.144 283.100 284.407 1.307 0,5 saldo -2.039 6.525 2.211-13.466-15.677-709,0 Elab.IRES CGIL Marche - dati Osservatorio Mercato Lavoro Regione Marche Saldo assunzioni e cessazioni per genere - Lavoro dipendente valori assoluti differenze 2012-11 2009 2010 2011 2012 val. ass. maschi -10.241-2.125-4.581-6.183-1.602 35,0 femmine -7.457-1.871-2.553-2.728-175 6,9 saldo -17.698-3.996-7.134-8.911-1.777 24,9 Elab.IRES CGIL Marche - dati Osservatorio Mercato Lavoro Regione Marche 140.000 Assunzioni - anni 2009-2012 120.000 100.000 2009 2010 2011 2012 80.000 60.000 40.000 20.000 0 tempo indeterminato tempo determinato apprendistato somministrazione domestico intermittente parasubordinato

LAVORO NERO E IRREGOLARE NELLE MARCHE 10 mila lavoratori irregolari di cui 1.500 in nero nelle 6.200 aziende ispezionate nelle Marche nel 2012 I due terzi delle aziende ispezionate nelle Marche risulta irregolare: è quanto emerge dai dati relativi all attività ispettiva forniti dalla Direzione Regionale del Lavoro e rielaborati dall Ires-CGIL Marche. Nel 2012 sono state ispezionate da parte delle Direzioni Provinciali del Lavoro 6.278 aziende pari al 12,5 delle oltre 50 mila aziende con almeno un dipendente nelle Marche: ne sono risultate irregolari 4.143, ovvero due aziende su tre (66,0). Dei 22.680 lavoratori in forza nelle aziende ispezionate, 9.827 lavoratori risultano irregolari, dei quali 1.523 totalmente in nero. Questi dati, frutto del rilevante lavoro delle Direzioni del Lavoro, evidenziano come anche a causa della crisi, il lavoro irregolare e sommerso sia un fenomeno di proporzioni preoccupanti. Le irregolarità più frequenti riguardano anche la violazione della disciplina in materia di orario di lavoro (2.239 violazioni), le violazioni relative alla corretta applicazione delle forme contrattuali atipiche o flessibili, come ad esempio le collaborazioni che nascondono lavoro dipendente piuttosto che contratti precari il cui termine è stato apposto illegittimamente oppure ricorso illegittimo ad associazioni in partecipazione, a false partite IVA o voucher (1.201 casi). Frequenti anche le violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro (1.179 casi) e gli illeciti negli appalti, nella somministrazione di lavoro o presenza di intermediazione illegale di manodopera (344violazioni riscontrate). Dagli accertamenti ispettivi sono emerse anche violazioni di norme a tutela di particolari categorie di lavoratori: 31 violazioni delle norme sul lavoro minorile di rilevanza penale, 10 violazioni di natura penale delle norme a tutela delle lavoratrici madri e della parità tra uomini e donne. Sono 39 i lavoratori migranti risultati privi del permesso di soggiorno. Ammontano a 11,4 milioni di euro i contributi e i premi evasi dalle imprese e recuperati in seguito alle attività di vigilanza, mentre ammontano a 3,9 milioni di euro gli importi sanzionatori introitati. Osservando i dati per provincia, si evidenziano alcune specificità: Nelle 684 aziende risultate irregolari nella provincia di Ancona, è stato trovato il maggior numero di lavoratori in nero: 544 pari al 35,7 del totale dei lavoratori in nero riscontrati in tutta la regione. Ad Ancona sono state recuperate le somme più consistenti di contributi e premi evasi: 6 milioni di euro, pari a oltre la metà di tutti quelli recuperati nelle Marche, a cui si aggiungono 961 mila euro di sanzioni. Ad Ascoli Piceno e Fermo viene ispezionato e trovato irregolare il maggior numero di aziende (1.466 aziende irregolari pari al 35,4 del totale regionale) e si trova il maggior numero di lavoratori trovati irregolari: 4.605 pari al 46,9 degli irregolari di tutta la regione; sono stati recuperati 2,2 milioni di euro di contributi e premi e previsti 1,2 milioni di sanzioni; lavoratori risultati in nero sono 389.

Nelle 1.322 aziende irregolari, delle 1.449 ispezionate nella provincia di Macerata, si contano 2.234 lavoratori irregolari dei quali 350 sono totalmente in nero. Sono stati recuperati 303 mila euro di contributi e 1,1 milioni di sanzioni complessivamente comminate. Nella provincia di Pesaro Urbino sono state ispezionate 1.260 aziende delle quali 671 sono risultate irregolari. I lavoratori irregolari sono 1.601 dei quali 240 totalmente in nero. Recuperati 2,9 milioni di euro di contributi e previsti 665 mila euro di sanzioni. Osservando i vari settori produttivi, risultano 274 lavoratori irregolari in agricoltura (pari al 2,8 del totale regionale), 3.972 nell industria manifatturiera (40,4), 1.163 in edilizia (11,8) e 4.418 lavoratori nel terziario (45,0). Raffrontando i dati del 2012 con quelli dell anno precedente, emerge un maggior numero di aziende risultate irregolari (+7,4), mentre diminuisce il numero dei lavoratori irregolari (-2,1) e dei lavoratori in nero (-12,8). Crescono invece notevolmente le violazioni in materia di riqualificazione dei rapporti di lavoro. La leggera flessione del numero di lavoratori irregolari è la diretta conseguenza della contrazione occupazionale dovuta alla crisi economica con gli inevitabili riflessi anche nel lavoro sommerso. Preoccupa poi la notevole diffusione delle forme contrattuali flessibili, il cui uso spesso distorto viene confermato proprio dai risultati dell attività di vigilanza. Inoltre, a questi dati andrebbero aggiunti quelli risultanti dall attività ispettiva di INPS, INAIL, ecc. Ciò peraltro trova esplicitamente conferma proprio nel Rapporto annuale sull attività di vigilanza del Ministero del Lavoro. Per quanto riguarda l attività di vigilanza in programma per il 2013, il Ministero individua per le Marche le seguenti priorità: Edilizia: controlli in tutto il territorio regionale anche nei piccoli cantieri e particolare attenzione ai lavori della terza corsia autostradale nella provincia di Pesaro Urbino; Autotrasporto: controlli in tutte le province; Esternalizzazioni/cooperative: verifica in tutte le province della genuinità delle forme di esternalizzazioni attraverso appalti e subappalti da parte di imprese pubbliche e private; Terziario e Servizi: lavoro sommerso, indebito utilizzo di lavoro parasubordinato o autonomo nella logistica, facchinaggio, servizi alla persona e imprese di pulizia nelle province di Ancona e Pesaro Urbino; Industria manifatturiera e settore tessile: imprese costituite da extracomunitari o con impiego irregolare di manodopera straniera in provincia di Ancona, Macerata e Pesaro Urbino; Laboratori industriali e artigianati: tomaifici e laboratori gestiti da ditte cinesi in provincia di Ascoli Piceno e Fermo; Agricoltura: florovivaismo, allevamenti, lavorazione prodotti agricoli, agriturismi nelle province di Ascoli Piceno; Fermo, Macerata; Aree portuali e pesca in provincia di Pesaro Urbino. Ancona, 31 gennaio 2013

Aziende ispezionate e aziende irregolari aziende aziende aziende sul aziende sul irregolari/ ispez./ ispezionate totale irregolari totale tot. ispez. totale Ancona 1.332 21,2 684 16,5 51,4 9,4 Ascoli P./Fermo 2.237 35,6 1.466 35,4 65,5 16,8 Macerata 1.449 23,1 1.322 31,9 91,2 13,6 Pesaro Urbino 1.260 20,1 671 16,2 53,3 10,5 MARCHE 6.278 100,0 4.143 100,0 66,0 12,5 ITALIA 139.937-75.087-53,7 Elab. IRES-CGIL Marche - dati DRL Marche Lavoratori irregolari e lavoratori in nero lavoratori irregolari sul totale di cui lavoratori in nero sul totale lavor. in nero/ tot. irreg. Ancona 1.387 14,1 544 35,7 39,2 Ascoli P./Fermo 4.605 46,9 389 25,5 8,4 Macerata 2.234 22,7 350 23,0 15,7 Pesaro Urbino 1.601 16,3 240 15,8 15,0 MARCHE 9.827 100,0 1.523 100,0 15,5 ITALIA 163.305-47.877-29,3 Elab. IRES-CGIL Marche - dati DRL Marche Le violazioni riscontrate violazioni sul totale disciplina orario di lavoro 2.239 22,8 lavoro nero 1.523 15,5 riqualificazione rapporti di lavoro 1.201 12,2 violazione salute e sicurezza 1.179 12,0 appalti, interposizione, somministrazione illecita 344 3,5 altro 4.263 43,4 MARCHE 9.827 100,0 Elab. IRES-CGIL Marche - dati DRL Marche Recupero contributi e premi evasi recupero contributi e premi evasi sul totale importi sanzionatori introitati sul totale Ancona 6.027.464 52,9 960.968 24,1 Ascoli P./Fermo 2.202.865 19,3 1.224.408 30,8 Macerata 302.703 2,7 1.131.173 28,4 Pesaro Urbino 2.854.878 25,1 665.197 16,7 MARCHE 11.387.910 100,0 3.981.746 100,0 ITALIA 450.079.448-186.840.840 - Elab. IRES-CGIL Marche - dati DRL Marche

TIROCINI FORMATIVI VS APPRENDISTATO Stages, tirocini, praticantato sono strumenti formativi on the job, per far conoscere ai giovani il lavoro e consentire l accesso alle professioni. In particolare i tirocini formativi e di orientamento dovrebbero essere uno strumento per favorire la formazione in azienda e aiutare i giovani, gli inoccupati, i disoccupati per approfondire e affinare le proprie conoscenze professionali. Ma, la realtà è ben diversa e in moltissimi casi vengono utilizzati come lavoro gratuito o sottopagato in sostituzione del personale dipendente. Come la CGIL denuncia da anni, anche nella nostra regione si assiste ad un ricorso eccessivo, e a volte indiscriminato, a questi strumenti. Secondo i dati dell Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione Marche, nel 2011 sono stati attivati 7.152 tirocini (promossi prevalentemente dai CIOF), in crescita del 12,0 rispetto all anno precedente pari a 855 tirocini in più rispetto all anno precedente. Il maggior numero di tirocini attivati si registra nella provincia di Pesaro Urbino (2.288 tirocini nel 2011), seguita da quella di Ancona (2.141 tirocini), Macerata (1.226), Ascoli Piceno (859) e Fermo (638). Giovani, con elevati titoli di studio, spesso laureati, anziché proposte di lavoro, si sentono offrire tirocini gratuiti di 6 mesi. Sei mesi gratis per imparare a fare la commessa, la parrucchiera, il pizzaiolo, il barista, il cameriere, l aiuto cuoco, la segretaria e tanti altri lavori per i quali sarebbe naturale un semplice contratto di lavoro eventualmente con un normale periodo di prova. Un massiccio e inaccettabile ricorso ai tirocini formativi che troppo spesso mascherano forme di lavoro subordinato vero e proprio. In una situazione drammatica come quella attuale, con la disoccupazione giovanile a livelli record, è necessario garantire soprattutto ai giovani vere opportunità di occupazione. Contestualmente all aumento dei tirocini si riscontra un equivalente e netto calo del ricorso al contratto di apprendistato: nel 2011 le assunzioni con apprendistato sono state 13.833, pari a 928 in meno rispetto all anno precedente (-6,7). Peraltro occorre rilevare che nel 2011 solo 3.631 contratti di apprendistato si sono trasformati in contratti a tempo indeterminato. Da questo punto di vista occorrerebbe monitorare soprattutto il ricorso troppo frequente fatto da parte delle stesse aziende e disincentivare il ricambio di tirocinanti, che spesso nasconde forme di occupazione di fatto, ovvero lavoro gratuito di giovani nella speranza di un assunzione Ma soprattutto è necessario definire una normativa nuova e diversa sia sul piano nazionale che regionale oltre a intervenire sul fronte della contrattazione collettiva.

Tirocini formativi e di orientamento e apprendistato nelle Marche I tirocini formativi nelle Marche Provincia tirocini diff. 2009 2010 2011 2011-10 2011 / 10 Ancona 1.549 2.012 2.141 129 6,0 Ascoli Piceno 440 679 859 180 21,0 Fermo 254 455 638 183 28,7 Macerata 1.076 873 1.226 353 28,8 Pesaro e Urbino 2.097 2.278 2.288 10 0,4 Totale 5.416 6.297 7.152 855 12,0 Elab. CGIL-CISL-UIL dati Osservatorio Mercato del Lavoro - Regione Marche Le assunzioni con apprendistato nelle Marche Provincia apprendistato diff. 2009 2010 2011 2011-10 2011 / 10 Ancona 4.291 4.349 4.101-248 -6,0 Ascoli Piceno 1.864 1.847 1.738-109 -6,3 Fermo 1.390 1.381 1.520 139 9,1 Macerata 3.013 3.181 2.782-399 -14,3 Pesaro e Urbino 3.774 4.003 3.692-311 -8,4 Totale 14.332 14.761 13.833-928 -6,7 Elab. CGIL-CISL-UIL dati Osservatorio Mercato del Lavoro - Regione Marche 2.500 I tirocini formativi nelle Marche 2009 2010 2011 2.000 1.500 1.000 500 0 Ancona Ascoli Piceno Fermo Macerata Pesaro e Urbino 400 300 200 100 0-100 -200 I tirocini e assunzioni con apprendistato nelle Marche: differenze 2011-2010 tirocini 353 apprendistato 180 183 129 139 10 Ancona Ascoli Piceno Fermo Macerata Pesaro e Urbino -109-300 -400-500 -248-399 -311

DONNE, LAVORO E MATERNITA : LE DIMISSIONI DELLE LAVORATRICI ALLA NASCITA DI UN FIGLIO NEL 2012 Sono oltre duemilatrecentoquindici le mamme lavoratrici che nel quadriennio 2009-12 hanno lasciato il lavoro durante la gravidanza o subito dopo la nascita di un figlio nelle Marche, di cui 565 nel 2012. Dati particolarmente preoccupanti in questo momento di crisi economica e occupazionale. Secondo i dati forniti dalla Direzione Regionale del Lavoro ed elaborati dalla CGIL Marche, nel 2011, 565 lavoratrici si sono dimesse volontariamente nel primo anno di vita del bambino, che la legge 92/2012 ha esteso fino ai primi 3 anni di età del figlio, andando a convalidare le dimissioni alla Direzione Provinciale del Lavoro. Ad esse si aggiunge il numero, difficile da quantificare, delle mamme lavoratrici non tenute alla convalida delle dimissioni alla DPL, per non parlare delle tante lavoratrici precarie per le quali la maternità significa spesso la perdita di ogni speranza di rinnovo del contratto. Alle madri si aggiungono poi anche 22 padri lavoratori per un totale di 587 dimissioni nel 2012. Si tratta di dati preoccupanti soprattutto in questo momento di crisi che penalizza particolarmente le donne. Infatti, anche nella nostra regione permane una situazione di forte incertezza nel mercato del lavoro; secondo i dati dell Istat, nel terzo trimestre del 2012, il tasso di disoccupazione femminile ha raggiunto la quota record dell 11,9: il valore più alto mai registrato finora, con 37 mila donne in cerca di lavoro (5mila in più rispetto allo stesso periodo dell anno precedente). Inoltre, a seguito di crisi aziendali, nel 2012 sono state licenziate e iscritte nelle liste di mobilità 5.542 lavoratrici marchigiane, pari al 42 del totale iscritti. Ma chi sono le lavoratrici che lasciano il lavoro alla nascita di un figlio, soprattutto in questo momento nel quale un posto di lavoro è tanto prezioso? Età. La maggior parte delle donne è abbastanza giovane: il 64,6 di loro ha un età compresa tra 26 e 35 anni e l 11,4 ha dai 19 ai 25 anni. Figli. La maggior parte delle lavoratrici ha almeno un figlio o comunque presenta le dimissioni dopo la nascita del primo bambino (56,4); significativo anche il numero delle donne che hanno due figli (31,9) o più (6,3). Più limitato il numero di coloro che lasciano il lavoro durante la gravidanza (5,5). Anzianità lavorativa. Le donne che lasciano il lavoro hanno generalmente una breve anzianità lavorativa: l 86,7 di loro ha un anzianità inferiore a 10 anni di cui la metà inferiore a 3 anni. Dimensione aziendale. Le imprese dalle quali le lavoratrici provengono sono prevalentemente di piccole e piccolissime dimensioni, quasi sempre non sindacalizzate e dove è maggiore il senso di isolamento e la solitudine della lavoratrice: i due terzi delle aziende che le donne lasciano quando nasce un figlio ha meno di 15 dipendenti (69,0)e il 19,1 ha tra 16 e 50 dipendenti. Settore produttivo. Le donne dimissionarie provengono principalmente dai settori del commercioservizi (32,0) e dell industria (27,1), seguiti dall agricoltura 82,9) e dai settori del credito e assicurazioni (2,2); per un significativo numero di lavoratrici non viene specificato il settore produttivo di provenienza. Motivazioni. Tra i motivi della scelta di lasciare il posto di lavoro prevalgono le difficoltà connesse alla presenza, agli orari e ai costi e ai servizi: per la maggior parte delle donne la mancanza di

posti nell asilo nido, o comunque il mancato accoglimento del neonato al nido, rende incompatibile l occupazione lavorativa e l assistenza al bambino (25,2). Di poco inferiore la percentuale di coloro che lasciano il lavoro non potendo contare sull assistenza al neonato neanche da parte di una rete parentale di supporto (24,9). Significativo anche il numero delle donne che lascia il lavoro a causa degli elevati costi dei servizi di assistenza al bambino per asili nido, baby sitter, ecc. (8,2) o per la mancata concessione del part time da parte dell azienda (4,6). Il 10,9 delle lavoratrici si dimette per passare ad altra azienda. Ma poi c è anche un 22,0 di donne che lascia il lavoro per dedicarsi interamente alla famiglia e in particolare alla cura dei figli. Purtroppo anche durante la crisi il fenomeno delle dimissioni delle lavoratrici madri non sembra volersi attenuare commenta Daniela Barbaresi, Segretaria regionale CGIL. Preoccupano soprattutto le motivazioni di tali dimissioni che segnalano la solitudine di troppe lavoratrici costrette a fare i conti con una rete di servizi, soprattutto alla prima infanzia, insufficiente e inadeguato ai bisogni e i cui costi sono spesso troppo elevati per tante famiglie alle prese con le difficoltà economiche accentuate dalla crisi. Assistiamo così a un progressivo deterioramento della qualità e quantità del lavoro femminile che accentua il rischio di marginalizzazione delle donne. Peraltro in questi giorni il Ministero sta definendo le modalità di utilizzo di erogazione dei voucher utilizzabili per pagare baby sitter o asilo nido: una misura introdotta dal Ministro Fornero nella Legge 92/2012 con l altisonante proposito di sostenere la genitorialità. Si tratta in realtà di voucher di 300 euro mensili per massimo 6 mesi per le madri lavoratrici che rientrando al lavoro rinunciano al congedo parentale: considerando i tetti di spesa, si stima che potranno optare per tale misura al massimo 300 donne in tutte le Marche! E necessario che il diritto al lavoro possa realmente coniugarsi con quello alla maternità, per questo occorrono misure concrete e durature, frutto di una strategia complessiva che riconosca la centralità del lavoro delle donne con un sistema di infrastrutture sociali idoneo a rispondere ai bisogni delle madri, dei padri e dei bambini. Ancona, 4 aprile 2013 Dimissioni per maternità nelle Marche ex D.Lgs 151/2001 - anni 2009-2012 (Elab. CGIL Marche - Dati Direzione Reg.le Lavoro Marche) 2009 2010 2011 2012 anni 2009-2012 Ancona 132 163 181 185 661 Ascoli Piceno/Fermo 148 162 131 134 575 Macerata 138 100 112 97 447 Pesaro Urbino 134 153 196 171 654 MARCHE 552 578 620 587 2.337 Le motivazioni delle dimissioni (Elab. CGIL Marche - Dati Direzione Reg.le Lavoro Marche) Ascoli Pesaro Ancona Piceno/ Macerata MARCHE Urbino Fermo mancanza accoglimento neonato nel nido 19,5 29,9 12,4 35,1 25,2 assenza di rete parentale di supporto 27,0 17,2 17,5 32,7 24,9 elevati costi di assistenza al neonato 8,6 7,5 8,2 8,2 8,2 passaggio ad altra azienda 13,0 15,7 12,4 4,1 10,9 mancata concessione del part time 4,9 3,0 7,2 4,1 4,6 desiderio di cura della prole in modo esclusivo 27,0 23,1 30,9 10,5 22,0 cambio residenza, distanza casa e lavoro 0,0 1,5 9,3 5,3 3,4 chiusura, cessazione trasferimento azienda 0,0 2,2 2,1 0,0 0,9 TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0