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ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO DI ORDINAMENTO 00 Sessione suppletiva Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PROBLEMA Se il polinomio f () si divide per si ottiene come quoziente e come resto. a) Determinare f (). b) Studiare la funzione ( ) y f e disegnarne il grafico G in un piano riferito a un sistema di assi cartesiani ortogonali (Oy), dopo aver trovato, in particolare, i suoi punti di massimo, minimo e flesso e i suoi asintoti. c) Trovare l equazione della retta t tangente a G nel suo punto di ascissa. d) Determinare le coordinate dei punti comuni alla retta t e alla curva G. e) Dopo aver determinato i numeri a, b tali che sussista l identità: a b, ( ) calcolare una primitiva della funzione y. f PROBLEMA Una piramide di vertice V, avente per base il trapezio rettangolo ABCD, è tale che: il trapezio di base è circoscritto a un semicerchio avente come diametro il lato AB perpendicolare alle basi del trapezio; lo spigolo VA è perpendicolare al piano di base della piramide; la faccia VBC della piramide forma un angolo di 45 con il piano della base. a) Indicato con E il punto medio del segmento AB, dimostrare che il triangolo CED è rettangolo. b) Sapendo che l altezza della piramide è lunga a, dove a è una lunghezza assegnata, e che BC AD, calcolare l area e il perimetro del trapezio ABCD. c) Determinare quindi l altezza del prisma retto avente volume massimo, inscritto nella piramide in modo che una sua base sia contenuta nella base ABCD della piramide. d) Stabilire se tale prisma ha anche la massima area laterale. Zanichelli Editore, 007

QUESTIONARIO Si consideri la seguente equazione in, y: y y k 0, dove k è un parametro reale. La sua rappresentazione in un piano, riferito a un sistema monometrico di assi cartesiani ortogonali: A è una circonferenza per ogni valore di k. B C è una circonferenza solo per k. è una circonferenza solo per k 4. D non è una circonferenza qualunque sia k. Una sola alternativa è corretta: individuarla e giustificare la risposta. 4 5 6 7 Considerata la funzione di variabile reale: f (), dire se esiste il limite di f () per tendente a e giustificare la risposta. Sia f () una funzione reale di variabile reale. Si sa che: f () è derivabile su tutto l asse reale; f () 0 solo per 0; f () 0 per ; f () 0 soltanto per e ; f ( ) ed f (). Dire, dandone esauriente spiegazione, se le informazioni suddette sono sufficienti per determinare gli intervalli in cui la funzione è definita, quelli in cui è continua, quelli in cui è positiva, quelli in cui è negativa, quelli in cui cresce, quelli in cui decresce. Si può dire qualcosa circa i flessi di f ()? Sia f () una funzione di variabile reale definita nel modo seguente: sen per 0 a f () a per sen 0 dove a è un parametro reale non nullo. Stabilire se esiste un valore di a per il quale il dominio della funzione possa essere prolungato anche nel punto 0. Un titolo di borsa ha perso ieri l % del suo valore. Oggi quel titolo, guadagnando l y %, è ritornato al valore che aveva ieri prima della perdita. Esprimere y in funzione di. Come si sa, la condizione che la funzione reale di variabile reale f () sia continua in un intervallo chiuso e limitato [a; b] è sufficiente per concludere che f () è integrabile su [a; b]. Fornire due esempi, non concettualmente equivalenti, che dimostrino come la condizione non sia necessaria. Una primitiva della funzione f () è: 4 ln. ln A B. C ln. D ln. Una sola alternativa è corretta: individuarla e fornire una spiegazione della scelta operata. Zanichelli Editore, 007

8 9 0 S n rappresenta la somma dei primi n numeri naturali dispari. La successione di termine generale a n tale Sn che a n n, è: A costante. B crescente. C decrescente. Una sola alternativa è corretta: individuarla e fornire una spiegazione della scelta operata. Dato un tetraedro regolare, si consideri il quadrilatero avente per vertici i punti medi degli spigoli di due facce. Dimostrare che si tratta di un quadrato. Di due rette a, b assegnate nello spazio ordinario si sa soltanto che entrambe sono perpendicolari a una stessa retta p. a) È possibile che le rette a, b siano parallele? b) È possibile che le rette a, b siano ortogonali? c) Le rette a, b sono comunque parallele? d) Le rette a, b sono comunque ortogonali? Per ciascuna delle quattro domande motivare la relativa risposta. Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l uso di calcolatrici non programmabili. Non è consentito lasciare l Istituto prima che siano trascorse ore dalla dettatura del tema. Zanichelli Editore, 007

SOLUZIONE DELLA PROVA D ESAME CORSO DI ORDINAMENTO 00 Sessione suppletiva PROBLEMA a) Se un polinomio f () si divide per un polinomio h() di grado inferiore o uguale, esso può essere sempre scritto come f () h() q() r (), dove q() e r () sono rispettivamente il polinomio quoziente e il polinomio resto. Nel nostro caso, f () ( ), pertanto f (). ( ) b) Indicata con g() la funzione y, risulta g(). f Il campo di esistenza della funzione è R {, }. Essa è dispari poiché g( ) g() e quindi il grafico G è simmetrico rispetto all origine O del sistema cartesiano. La curva interseca gli assi solamente nel punto (0; 0); la funzione è positiva per 0 o e negativa per o 0. Calcoliamo i limiti agli estremi del campo di esistenza, ovvero per e : lim e lim. Perciò le rette e sono asintoti verticali. Inoltre vale lim. Verifichiamo se esiste un eventuale asintoto obliquo: lim g( ) lim e lim [g() ] lim 0. Ne segue che la retta y è asintoto obliquo per. Studiamo ora la derivata prima: 4 g () ( ) ( ). ( ( ) ) ( ) Tale derivata si annulla in 0 e ed è positiva per o. Riassumiamo il quadro dei segni nella figura. La funzione è crescente per e, presenta un massimo per, con f ( ), e un minimo per, g'() g() + 0 0 0 + ma 0 min con f (). Altrimenti è decrescente. Figura. Calcoliamo la derivata seconda. (4 6)( ) ( ) ( 4 ) ( )( ) g () ( ). ( ( ) 4 ) 4 ( ) 4 Zanichelli Editore, 007

Essa si annulla solo in 0 e g () 0 per. Lo schema di figura riassume il segno. N D g''() 0 0 + + + 0 0 + + 0 + Figura. flesso La funzione g presenta un unico punto di flesso in corrispondenza dell origine. Il grafico G della funzione è il seguente. y G y= O Figura. c) Il punto di ascissa ha ordinata y. La retta t ha coefficiente angolare 6 4 g. La sua equazione è dunque: 9 y 6 9 y 4 9 9. d) Per determinare i punti comuni alla retta t e al grafico G consideriamo il sistema seguente: y 4 9 9 y Confrontando le due equazioni si ottiene l equazione risolvente: 4 9 9 0 4 4 0. Sappiamo che è soluzione. Applichiamo la regola di Ruffini e ricaviamo: (0 6 8) 0 4 5. 5 Zanichelli Editore, 007

Sostituendo tali ascisse all equazione della retta otteniamo che i y punti comuni alla retta t e alla curva G sono: A ; 6 e B 4 5 ; 6 4 45. Nella figura 4 è rappresentato un particolare del grafico G e della retta t. B 64 45 O 4 5 A 6 Figura 4. G t a b e) (a b ) a b Per l identità dei polinomi uguagliamo i coefficienti dei polinomi al numeratore: a b a b a b 0. Dunque y. Compiendo la divisione tra polinomi si trova: y. ( ) ( ) Una primitiva di tale funzione è: h() ln ln c ln c. PROBLEMA a) Costruiamo il trapezio rettangolo ABCD, base della piramide (figura 5). Per il teorema relativo alle tangenti a una circonferenza condotte da un punto esterno si ha che ED e CE sono le bisettrici rispettivamente degli angoli ADˆC e BĈD. Inoltre ADˆC e BĈD sono supplementari in quanto coniugati interni delle rette parallele AD e BC tagliate dalla trasversale DC. La somma degli angoli EDˆC e DĈE è allora un angolo retto poiché sono rispettivamente la metà di due angoli supplementari. Ne segue che l angolo DÊC è retto e il triangolo DEC è rettangolo in E. b) Rappresentiamo la piramide di base ABCD e vertice V (figura 6). V A E B Figura 5. D C A D E B C Figura 6. 6 Zanichelli Editore, 007

Per il teorema delle tre perpendicolari, la retta VB è perpendicolare alla retta BC e quindi l angolo formato dalla faccia BCV con il piano di base è ABˆV 45. Il triangolo rettangolo ABV è, allora, isoscele con entrambi gli angoli acuti di 45. Ne segue che AB AV a. In particolare a è la misura del raggio della semicirconferenza inscritta al trapezio. Per il teorema sui quadrilateri circoscritti a una circonferenza si ha che AD BC DC e, poiché BC AD, risulta DC AD. Per il teorema di Pitagora vale AB DC AD AD e quindi risulta: a AD AD a. Pertanto risulta BC a e CD a. Il perimetro del trapezio vale: p ABCD a a a a ( )a e l area: A ABCD AD BC AB a a a a. c) Consideriamo il trapezio rettangolo A B C D ottenuto tagliando la piramide con un piano parallelo alla base. Proiettando tale poligono sul piano ABCD otteniamo il prisma di base A B C D e altezza AA. V A' A D' I D B' C' G B F C Figura 7. Sia AA. Ne segue che VA A B VA a. Inoltre, poiché i poligoni ABCD e A B C D sono simili, il rapporto tra le loro aree è uguale al quadrato del rapporto dei loro lati corrispondenti. Quindi, A A A B A B. Ne segue: A B C D ABCD A A B C D A ABCD A B A B a (a ) ( 4a 4a ). 4a 8 Il volume del prisma pertanto vale: V A A B C D AA ( 4a 4a ) ( 4a 4a ). 8 8 Dobbiamo ora determinare il punto di massimo della funzione f () ( 4a 4a ) nell intervallo ]0; a [. Calcoliamo la derivata prima: 8 f () ( 8a 4a ). 8 7 Zanichelli Editore, 007

Essa si annulla per a o a. Lo schema seguente (figura 8) ne riassume il segno. f'() + 0 0 a 0 a Il volume massimo del prisma si ottiene perciò per a. d) Il rapporto tra i perimetri dei poligoni A B C D e ABCD è uguale al rapporto tra i lati corrispondenti nella similitudine. Quindi p A B C D A B. Ne segue: p A B ABCD f() Figura 8. ma p A B C D p ABCD A B A B ( )a a a (a ). L area laterale del prisma vale: A lat p A B C D AA (a ). Per determinare quale valore di ]0; a[ rende massima la funzione y (a ), calcoliamo la sua derivata prima: y (a ) ( )(a ). Essa si annulla in a, è positiva per a e negativa per a. Quindi il prisma ha la massima area laterale per AA a e non per AA a. QUESTIONARIO Utilizziamo il metodo del completamento del quadrato per scrivere l equazione nella forma seguente: y y k 0 y y k 0 4 y 4. 84k Tale equazione rappresenta una circonferenza di centro 4 ; 4 e raggio 8 4k se e solo se 4k 0, cioè se k. La risposta esatta è C. 4 Il campo di esistenza D della funzione f è dato dalle condizioni: 0, cioè D {}. 0 D non ha punti di accumulazione: non esiste il limite per che tende a, in quanto punto isolato del campo di esistenza. Essendo f derivabile su tutto l asse reale, essa è definita e continua in tutto R. Inoltre, poiché f () tende a 0 per, la funzione è limitata. Ammette massimo e minimi assoluti nei punti rispettivamente e. Poiché f () 0 solo in 0 e f ( ), f (), per il teorema di esistenza degli zeri ne segue che f () 0 per 0 e f () 0 per 0, altrimenti il grafico della funzione dovrebbe intersecare l asse delle ascisse in altri punti. 8 Zanichelli Editore, 007

Inoltre, da quanto appena osservato e dal fatto che y non esistono altri massimi e minimi relativi, si può M concludere che f è crescente negli intervalli ] ; [ e ]; [ e decrescente altrove. O Per quanto riguarda i flessi, si può solo dire che la funzione ha almeno tre flessi ma non si può stabilire il y=f() loro numero esatto. Infatti, il grafico di f ha la concavità N rivolta verso il basso nel punto di massimo mentre è rivolta verso l alto per. Quindi deve Figura 9. esserci almeno un flesso per. Inoltre, poiché nel punto di minimo la concavità è rivolta verso l alto, esiste un altro flesso tra e. Analogamente si ha almeno un terzo flesso per. Dalle considerazioni compiute si deduce che il grafico di f ha il seguente andamento, nel caso in cui la f ammetta esattamente tre flessi (figura 9). 4 Per qualsiasi valore di a, la funzione f può essere prolungata anche nel punto 0, assegnando un arbitrario valore a f (0). Ad esempio: sen per 0 a f () per 0 a per sen 0 Diversamente, se si volesse prolungare imponendo la continuità della funzione, possiamo osservare che: lim 0 sen 0, per ogni a 0, a 5 a lim 0 sen 0 se a se a Dunque solo per a, i due limiti coincidono. Ne segue che la funzione per a, prolungata definendo f (0) 0, risulta essere continua. Sia a il valore iniziale del titolo di borsa. Il valore dopo la perdita dell % è a a 00 a. Oggi vale, y guadagnando l y%, a a a a 0 0 y 00 a 00 y 00. Quindi, essendo a a, deve valere: 00 y 00 (00 )(00 y) 0 000 y(00 ) 00, 00 da cui y. 0 0 Il grafico di tale funzione, supponendo 0 00, è una parte di un ramo di iperbole omografica. 9 Zanichelli Editore, 007

6 L insieme delle funzioni integrabili è più ampio dell insieme delle funzioni continue. Infatti una funzione che, in un dato intervallo, non è continua ma è limitata e ha un numero finito di punti di discontinuità, è integrabile. Basta infatti sommare gli integrali definiti in tutti gli intervalli in cui la funzione è continua. Ad esempio, sia f la funzione a gradini definita nell intervallo [0; ] il cui grafico è rappresentato in figura 0. Calcoliamo l integrale definito in [0; ]: f ()d f ()d f ()d f ()d 6. 0 0 Il concetto di integrabilità può essere ampliato considerando anche particolari funzioni non limitate. Ad esempio, sia g la funzione: 0 se 0 g() se 0 y O Figura 0. definita in [0;] con 0. Allora vale: g ()d lim 0 h 0 d lim h h 0 lim h. h h 0 Interpretando geometricamente quanto osservato, ad esempio per a, possiamo dire che la regione evidenziata in figura è illimitata ma la sua area è finita. y y= Figura. O 7 Una primitiva di f (), supponendo 0, è: g() [ln ln( )] ln [ ( )] ln. La risposta esatta è C. 8 La somma dei primi n numeri naturali dispari è S n n. Dimostriamolo per induzione. Per n, S, per n, S 4. Supponiamo la tesi vera per n, cioè S n n, e dimostriamola per n. Il numero naturale dispari (n )-esimo è (n ), quindi vale: S n S n (n ) n n n n (n ). Sn Possiamo dunque concludere che la tesi è verificata. Ne segue che la successione a n n è costante e vale a n. La risposta esatta è A. 0 Zanichelli Editore, 007

9 Consideriamo il tetraedro in figura. Siano D, E, F e G i punti medi rispettivamente degli spigoli AB, VB, VC e AC. Si ha che i triangoli EBD, VEF, FCG e ADG sono simili rispettivamente ai triangoli ABV, VBC, VAC e ABC, poiché hanno un angolo in comune e i lati adiacenti in proporzione. Ne segue che DE EF FG DG in quanto congruenti alla metà dello spigolo del tetraedro. Possiamo allora concludere che DEFG è un rombo per i criteri per riconoscere i parallelogrammi. Per dimostrare che tale rombo è un quadrato, consideriamo il punto medio M dello spigolo BC e il piano passante per A, V ed M (figura ). ED ed FG sono paralleli a tale piano, in quanto paralleli ad AV. Mentre DG ed EF sono perpendicolari ad, in quanto paralleli alla retta per BC che è perpendicolare al piano. Gli angoli del rombo sono quindi retti e perciò il rombo è un quadrato. A D V G V E F C B Figura. α F E C β Figura. A D G B M 0 a), d) Consideriamo un sistema di riferimento ortogonale dello spazio (Oyz) e prendiamo due qualsiasi rette a e b del piano y tra loro parallele. Esse sono entrambe perpendicolari all asse z. È quindi possibile che due rette siano parallele e che comunque non siano ortogonali. Le risposte alle domande a) e d) sono rispettivamente sì e no. b), c) Gli assi e y sono tra loro ortogonali ed entrambi ortogonali all asse z. Ne segue che è possibile che due rette siano ortogonali e che non siano comunque parallele. Le risposte a b) e c) sono rispettivamente sì e no. Zanichelli Editore, 007

Per esercitarti ancora sugli argomenti trattati nel Svolgi il Problema Esercizio 6 pag. V 45 Esercizio 474 pag. V 75 Esercizio 76 pag. W 56 Problema Problema 9 pag. 44 Problema 70 pag. V 04 Esercizio 08 pag. V 0 Quesito Esercizio 6 pag. L Esercizio 9 pag. L Esercizio pag. L Quesito Quesito pag. U 0 Quesito Quesito pag. V 8 Quesito 7 pag. V 8 Quesito 4 Esercizio 698 pag. U 04 Problema pag. V 9 (punto a) Quesito 5 Quesito 4 pag. S 75 Esercizio 9 pag. S 78 Quesito 6 Test pag. W 69 Quesito 7 Esercizio 0 pag. W 9 Esercizio 45 pag. W 9 Quesito 8 Esercizio 46 pag. U 7 Problema 9 pag. U 40 Quesito 9 Esercizio pag. 7 Esercizio pag. 96 Quesito 0 Quesito 9 pag. W 65 Quesito 4 pag. 4 Zanichelli Editore, 007