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Transcript:

Geol. Pasquale PIRULLI Via San Francesco d Assisi, 73 70018 RUTIGLIANO (BA) Cell. 3498103755 E-mail: pirullipasquale@alice.it www.geoindagini.it Località: Comune di RUTIGLIANO Città Metropolitana di Bari Progetto: Adeguamento al R.R. n. 26 del 2013 del sistema di smaltimento delle acque meteoriche rivenienti dai piazzali, lastrici solari e aree a parcheggio dell opificio sito in Rutigliano (BA) in Zona Industriale (D. Lgs. n. 152/2006, R.R. n. 26 del 09/12/2003). Oggetto: Committente: RELAZIONE IDROGEOLOGICA E GEOLOGICA F. Divella S.p.A. Largo D.co Divella, 1 Rutigliano (BA) Data: 10 febbraio 2016 Il Tecnico Dott. Geol. Pasquale Pirulli

1. PREMESSA Nella presente relazione si riportano i risultati dello studio idrogeologico, commissionato allo scrivente dalla società F. Divella S.p.A., al fine di verificare la possibilità di smaltire negli strati superficiali del sottosuolo le acque meteoriche rivenienti dalle coperture e piazzali dell opificio sito nel Comune di Rutigliano Ba alla Z.I. di Via Adelfia (Fig. 1). Un piano di smaltimento di tutte le acque meteoriche rivenienti dalle aree innanzi citate, razionale, completo, efficace e definitivo s impone sia per adeguare lo smaltimento delle acque in oggetto alle vigenti normative, sempre più stringenti e restrittive, sia per salvaguardare igienicamente l intera area idraulicamente separata dalle altre attraverso i muri perimetrali esistenti. Lo studio di fattibilità del piano delle acque meteoriche ha tenuto in debito conto quanto disposto dal D. L.vo del 03 aprile 2006, n. 152 recante Disposizioni in materia ambientale e quanto definito dal R.R. n. 26 del 09/12/2013. 2.UBICAZIONE AZIENDA L intera azienda ricade nella zona industriale di Via Adelfia del Comune di Rutigliano; tale area ha la seguente destinazione urbanistica: Zona D2 Industriale di Via Adelfia. L industria è situata, circa 4.6 Km, a W dell abitato di Rutigliano; la quota del piano campagna è di circa 145 m sul l.m. (fig. 1 e 2). 3. GEOLOGIA L azienda è ubicata a circa 4.6 Km ad ovest dell abitato di Rutigliano, a quota 145 m sul l.m., sul versante adriatico dell altopiano murgiano, su un tratto non acclive. Nel complesso essa insiste su di un area che presenta i caratteri morfologici tipici della fascia pedemurgiana del sud barese, con rilievi molto blandi ed un estesa copertura di suoli residuali rossastri. I risultati stratigrafici emersi dal rilevamento geologico di campagna e le indagini in situ sia dirette sia indirette, effettuate per la realizzazione dei capannoni industriali dell azienda Carton Pack S.r.l., hanno consentito lo studio delle successioni affioranti nell area in esame e nelle zone limitrofe. Il terreno, oggetto d intervento, è costituito da rocce calcaree e calcareo-dolomitiche fratturate, a luoghi ricoperte da depositi colluviali d esiguo spessore (< 1m circa); esse costituiscono il substrato del territorio murgiano e gli affioramenti sono isolati e spesso mal definiti; di norma gli strati sono poco esposti per la configurazione quasi pianeggiante, per le estese coperture di terreno agrario e per gli interventi antropici (tendoni, 2

riporti, sbancamenti, edificazioni, ecc.). Gli spessori degli strati, dedotti dall analisi dei fronti dello scavo eseguito per la realizzazione del capannone industriale e profondi m 8, sono variabili tra i 20 e i 90 cm, con inclinazioni comprese da 0 a 15. Il colore della roccia varia dal biancastro al nocciola, al grigio chiaro. I calcari appaiono blandamente piegati e, in vario grado, fratturati e carsificati; la loro permeabilità, più che legata a fattori litologici, è notevolmente influenzata dallo stato di fratturazione dell ammasso roccioso e dagli effetti prodotti dal fenomeno carsico, questi ultimi in stretta relazione con le oscillazioni glacio-eustatiche del livello marino. Le fratture, pur se diversamente orientate ed estese, corrispondono a piani subverticali raggruppabili in diversi sistemi che, intersecando le superfici di strato ad andamento suborizzontale, suddividono l ammasso roccioso in blocchi di varie dimensioni, consentendo l infiltrazione d acqua in profondità. L infiltrazione è altresì favorita dall esistenza di forme carsiche sotterranee che se a prevalente sviluppo verticale mettono in comunicazione corpi idrici distinti, separati da livelli rocciosi più compatti. Tale circostanza determina una situazione di potenziale vulnerabilità della risorsa idrica sotterranea. Nell area dell azienda Carton Pack S.r.l. la roccia si presenta dislocata; infatti essa appare interessata da una fitta rete di fratture subverticali che intersecano i piani di stratificazione riducendola a tanti irregolari blocchi separati da livelli ed inclusioni di terre rosse. Litologicamente la roccia calcarea risulta costituita da calcareniti, calcilutiti e dolomie calcaree ben diagenizzate. Tali litofacies sono costituite, in genere, da micriti con plaghe di calcite spatica; sono presenti peloidi e cristalli romboedrici dolomitici. I bioclasti, presenti in quantità variabile, sono rappresentati, in prevalenza, da Miliolidi nonchè da Ostracodi, Alghe (frammenti di Characee) e frammenti di Rudiste. Da un punto di vista petrografico gli strati calcarei, presenti in questa zona, sono costituiti da micrite con struttura tipo wackstone e con bioclasti rappresentati da Miliolidi, Ostracodi e Cuneolinidi. Nel loro complesso gli strati del Calcare di Bari, localmente esposti, presentano facies di piattaforma carbonatica interna con episodi di tipo lagunare. Sul substrato carbonatico sono presenti coltri colluviali ed eluviali che di sovente si ritrovano sul fondo delle doline e delle depressioni presenti un po' ovunque nel più vasto areale. Tali sedimenti poggiano su una superficie carsica ben conservata, con irregolarità e cavità di dissoluzione riempite da terra rossa. 3

Sono costituiti da argille e limi argillosi sterili di colore rosso vivo e rosso bruno con stato d aggregazione talora grumoso e rappresentano dei depositi principalmente secondari, accumulatisi in ambiente continentale da acque di dilavamento. Costituiscono il materiale di riempimento di depressioni morfotettoniche (pieghe ad ampio raggio, strutture tipo graben ecc.). La determinazione dell età di tali depositi continentali è ostacolata dall assenza di fossili; tuttavia possono essere riferiti, per via relativa, ad una fase sedimentaria posteriore alla sedimentazione dei sottostanti depositi marini. 4. GEOMORFOLOGIA DELLA ZONA E DELLE AREE CONTERMINI Dal punto di vista morfologico il territorio di Rutigliano rispecchia i caratteri morfologici ed un assetto tettonico strettamente connessi alle formazioni affioranti e fa parte integrante del rilievo murgiano che mostra il suo tipico stile tettonico essenzialmente tabulare, a vasti ripiani allungati parallelamente alla costa, con una blanda immersione degli strati a SO. Il motivo tettonico, a scala regionale, è caratterizzato dall esistenza di pieghe ad ampio raggio e faglie a direttrice E-O (Appenninica) (Merla & Ercoli, 1971). L'intero territorio, dal punto di vista fisiografico, interessa uno dei tanti ripiani, delimitati da netti gradini morfologici via via ribassati verso la costa adriatica e presenta una leggera inclinazione a nord-est. Gli strati carbonatici cretacei, nella zona oggetto di studio sono poco inclinati, in media variano dai 5 ai 10 e, comunque, non superano i 15, nel complesso costituiscono una struttura monoclinalica immergente a S- SW; in questa s individua una blanda piega sinclinale con fianchi inclinati di circa 10 non ben riconoscibili. La piega, osservata per ampi tratti, mostra sensibili distorsioni ed è attraversata da faglie variamente dirette di difficile individuazione se non in corrispondenza di brusche variazioni nell assetto degli strati o d allineamenti osservabili nelle foto aeree. I rigetti spesso non sono misurabili data l elevata uniformità della serie carbonatica. I depositi quaternari continentali presentano un assetto tabulare e, sotto l aspetto tettonico, non risultano interessati da effetti tettonici disgiuntivi e/o plicativi, ma conservano intatte le originarie giaciture. Tali sedimenti poggiano, localmente, su una superficie carsica ben conservata, con irregolarità e cavità di dissoluzione riempite da terra rossa. I depositi continentali, in particolare, rappresentano dei depositi principalmente secondari, accumulatisi in ambiente continentale da acque di dilavamento. 4

Costituiscono, altresì, il materiale di riempimento di depressioni morfotettoniche (pieghe ad ampio raggio, strutture tipo graben ecc.). Riguardo alle forme di modellamento fluviale si riconoscono, dunque, linee di deflusso poco incise e depressioni morfologiche, che dal punto di vista idrogeologico, costituiscono oggi impluvi con scarso scorrimento d acque, conseguenti a periodi di pioggia intensi e prolungati. La morfologia carsica, nel territorio, è evidenziata da numerose doline presenti soprattutto nell abitato di Rutigliano. Le doline sono poco estese, poco profonde (4-6 m circa) e le forme sono subcircolari (a ciotola); non mostrano elementi che possano differenziarli a testimonianza del fatto che le litofacies, il tipo di stratificazione e lo stato di fratturazione sono simili. Queste forme carsiche epigee sono di origine "normale", ossia si sarebbero formate per semplice dissoluzione della roccia da parte di acque che scorrevano in superficie in movimento centripeto verso una zona ristretta e chiusa che si approfondiva col tempo. L assenza di ristagni di acqua, dopo piogge anche intense e prolungate nel tempo, ci fa ritenere che, sul fondo di queste doline ci sia una fitta rete di fratture con conseguente circolazione dispersa di acqua, attraverso le stesse, nel sottosuolo. Il suolo interessato allo smaltimento delle acque reflue è stabile; inoltre, vista la situazione geologica e geomorfologica, l assetto degli strati rocciosi, le pendenze degli stessi non ci sono le condizioni per fenomeni di dissesto del suolo e del sottosuolo (frane ecc.). 5. IDROGEOLOGIA ED IDROLOGIA DEL TERRITORIO IN ESAME L area, oggetto di studio, è ubicata in un territorio che, sotto l aspetto idrogeologico, appartiene alla cosiddetta Idrostruttura delle Murge ; si tratta di un immenso serbatoio d acqua idraulicamente isolato dalle altre idrostrutture presenti nella Regione Puglia, benché sia in connessione idraulica per la sola circolazione idrica di fondo (fig. 4). Lo spartiacque sotterraneo è individuabile nelle zone più interne delle Murge lungo la congiungente Noci-Gioia-Altamura. In tale zona affiorano le rocce carbonatiche mesozoiche che costituiscono l ossatura dell intero territorio e continuano nel sottosuolo per alcune migliaia di metri divenendo sede di un estesa e potente falda idrica sotterranea cui si attinge acqua, attraverso i pozzi, soprattutto per uso irriguo. 5

Tali rocce costituiscono un unità calcareo-dolomitica caratterizzata da una permeabilità per fratturazione e carsismo, e da un alta capacità di assorbimento. Queste rocce calcareo-dolomitiche sono blandamente piegate ed interessate da faglie di tipo distensivo, a debole rigetto, che di norma poco influenzano la continuità laterale dei corpi rocciosi e di conseguenza anche quelle delle falde idriche sotterranee localizzate in corrispondenza dei livelli più carsificati. L acquifero murgiano è caratterizzato da una permeabilità d insieme piuttosto bassa; la falda idrica di base, nelle zone più interne, è frazionata su più livelli e, a luoghi, si rinviene a notevoli profondità al di sotto del livello marino. La conducibilità idraulica è molto variabile sia in senso verticale sia orizzontale; i valori più frequenti sono compresi tra 10-2 e 10-5 cm/s denotando una permeabilità medio-bassa; la portata specifica è pari a 0.1 5 l/s m e la porosità efficace non supera il 10%. La ricarica dell acquifero si esplica su tutto il territorio, ad eccezione di alcune limitate aree di affioramento delle coperture quaternarie meno permeabili. La falda di base trae alimentazione dalle precipitazioni meteoriche che cadono diffusamente su tutto il territorio murgiano e la ricarica della stessa avviene attraverso vie preferenziali d infiltrazione dell acqua meteorica rappresentate dallo stato di fratturazione, fessurazione e carsismo dell ammasso carbonatico, in particolare dalle numerose doline e dagli inghiottitoi che in più punti costellano le aree d affioramento dei calcari del Cretaceo nel territorio di Rutigliano. I carichi idraulici raggiungono il valore di 150 m in corrispondenza di Gioia del Colle, per poi decrescere abbastanza regolarmente dalle aree più interne verso mare (figg. 5 e 6). Tale superficie piezometrica localmente è posta a circa 30 m sul l.m. ed è inclinata verso la linea di costa, dove il suo carico idraulico si annulla e la falda si riversa in mare in maniera concentrata, creando a sorgenti costiere, o diffusa; nelle zone costiere, come nel nostro caso, l acqua di falda galleggia su quella marina, relativamente più densa, che invade l acquifero carbonatico, benché il passaggio tra l acqua dolce e quella marina avviene gradualmente attraverso una zona di diffusione a salinità crescente dall alto verso il basso. 6. CARATTERIZZAZIONE GEOMECCANICA Si passano ad illustrare gli aspetti ed i relativi problemi geotecnici fondamentali inerenti le formazioni affioranti nel territorio in esame. 6

Calcari In generale l ammasso appare localmente attraversato da un sistema di sottili discontinuità in genere ad andamento subverticale, che s incrociano con i giunti di stratificazione suborizzontali. Il grado di fratturazione varia da luogo a luogo e diminuisce con la profondità. Non si notano particolari fenomeni carsici o accidenti tettonici degni di nota. Sulla scorta dei numerosi dati reperibili nell ampia letteratura specifica e di quelli determinati in situ ed in laboratorio ed indicati con l asterisco (*), è possibile indicare un intervallo di valori del tutto affidabile per i più importanti parametri geomeccanici di tale roccia: Peso volume naturale* 23.0 25.0 kn/mc Peso specifico dei solidi* 27.0 27.2 Coeff. Imb. (riferito al peso) 0.15 3.30 Porosità 1.0 5.0 (%) Tensione di rottura Modulo di elasticità 350 900 Kg/cmq 2.5 x 105 Kg/cmq R.Q.D.* 40 85 % Ks (coefficiente di sottofondo) Coesione (c) 13-14 Kg/cmc 1-1.5 Kg/cmq Angolo di attrito interno (φ) 30-36 Velocità onde elastiche long. 1.5 3.8 Km/sec * I valori asteriscati sono quelli ottenuti in laboratorio dai campioni prelevati durante sondaggi meccanici in zone limitrofe come pure il valore di R.Q.D. determinato in situ. 6. STUDIO IDRAULICO, AMBIENTALE ED IDROGEOLOGICO Al fine di configurare il grado di sensibilità ambientale delle aree interessate dal programma costruttivo in progetto di cui trattasi si è verificato, innanzitutto, il rapporto dell opera con i principali vincoli di tutela del territorio e dell ambiente, eventualmente gravanti sulle aree direttamente interessate dall intervento, rivenienti dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia. In particolare, dal punto di vista localizzativo, l area direttamente interessata dalle opere in progetto: 7

1. Non rientra nella classificazione delle aree protette (G.U. n.139 del 17/6/97) in quanto non è classificata : - Zona di Protezione Speciale (ai sensi della Direttiva 79/409/CEE ) - Proposto Sito d importanza Comunitaria (p.s.i.c.) - Parco nazionale ; - Riserva naturale statale; - Parco naturale interregionale; - Parco naturale regionale e/o riserva naturale regionale e/o biotopo e/o monumento naturale ( L.R. 19/97); - Zona umida di importanza internazionale (convenzione di Ramsar di cui al D.P.R. n448 del 13/3/76); - Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) ai sensi della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; 2. Non risulta soggetta a vincolo idrogeologico (R.D.L. 30/12/23 n 3267 e R.D. 16/05/1926 n 1126); 3. Non risulta soggetta a vincolo di uso civico (L. 16/6/1927 n 1766 R.D. 26/2/1928 n 332); 4. Non risulta soggetta a vincolo faunistico (L. 11/02/1992 n 157) ed in particolare secondo la classificazione operata dalla L.R.10/84: - Non è classificata Zona di gestione sociale : - Non è classificata oasi di protezione; - Non è classificata zona di ripopolamento e cattura; - Non è classificata centro pubblico di produzione selvaggina; - Non è classificata centro privato di produzione selvaggina; - Non è classificata zona di addestramento cani; - Non è classificata azienda faunistico venatoria; - Non è classificata zona umida; - Non è classificata zona d Amministrazione Statale; - Non è classificata zona di bandite di caccia. 8

5. Non risulta soggetta a vincolo paesaggistico (L.s. 29/06/1939 n 1497 oggi Dlgs 22/1/2004 n 42 ). 6. Non risulta soggetta a vincolo paesaggistico (D.M. 1/8/85 Galassini oggi Dlgs 22/1/2004 n 42 ). 7. Non risulta soggetta a vincolo monumentale (L.s. 01/06/1939 n 1089 oggi Dlgs 22/1/2004 n 42 ). 8. Non risulta soggetta a vincolo archeologico (Dlgs n. 490/1999 ). 9. Con specifico riferimento alla cartografia allegata al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico della Regione Puglia (P.A.I.) si rileva che l area d intervento: - non è classificata a pericolosità idraulica ad alta probabilità di inondazione ; - non è classificata a pericolosità da frane; - non è classificata a rischio molto elevato R4 o elevato R3. 10. Con riferimento al Piano Regionale per le Attività Estrattive (P.R.A.E.), così come si evince dagli elaborati grafici, l area oggetto di intervento non è interessata né interferisce con alcun Bacino di estrazione come individuato dal predetto Piano. 11. Dall esame, infine, del vigente Piano di Tutela delle Acque approvato dalla regione Puglia con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 230 del 20.10.2009 l area in esame non risulta soggetta a Protezione speciale idrogeologica A, B1, B2 e C. 12. Dal punto di vista idrogeologico, la superficie piezometrica della falda carsica di base, infine, localmente è posta a circa 25 m sul l.m. e, quindi, a 120 m dal piano campagna consentendo, altresì, un adeguata protezione alla falda stessa grazie alla presenza, nel sottosuolo, di livelli centimetrici e decimetrici di terra rossa lungo i numerosissimi piani di stratificazione dell ammasso roccioso che si susseguono scendendo in profondità. 7. PROVE DI ASSORBIMENTO IN FORO Per una conoscenza diretta delle caratteristiche di permeabilità del sottosuolo carbonatico della zona si riportano i risultati dell esecuzione di una prova d assorbimento in foro nell altro lotto adiacente della stessa proprietà e i cui pozzi assorbenti sono stati autorizzati dalla provincia di Bari. E stata, quindi, immessa nel pozzo assorbente sito nella zona, a caduta libera, acqua limpida fino ad avere un livello idrico costante (Prova a 9

carico costante), interessando l intero spessore della parte insatura del sottosuolo carbonatico o gran parte di esso. Nell applicare tale metodologia si è avuta cura di saturare preventivamente la roccia carbonatica essendo state condotte le prove al di sopra del livello della falda carsica di base. Il livello idrico era costantemente controllato con apposita sondina elettrica ad immersione (freatimetro) con cavo tondo graduato ogni centimetro e dotata di segnalatore sia acustico sia visivo. Essa è stata alloggiata in tubazione in PVC ed inserita nel pozzo oggetto d indagine per evitare che l acqua a caduta libera potesse bagnare il sensore dando errate informazione. Il coefficiente di permeabilità è stato calcolato, per la Prova a carico costante, con la seguente formula: k=q/cf hxd; in cui q= portata immessa [m3 s-1 ]; h= livello dell acqua nel foro [m] (essendo una prova sopra il livello della falda, h è stato misurato rispetto alla base del foro); Cf = coefficiente di forma che nel nostro caso è stato considerato pari a 2.85. Il coefficiente di permeabilità K è stato così determinato: K = Qimm/CfxHxD; dove: Qimm = portata immessa in mc/s; Cf = coefficiente di forma; H = livello dell acqua nel foro (H è misurato rispetto alla base del foro) in m; D = diametro del foro in m. PROVA D ASSORBIMENTO EFFETTUATA SUL POZZO ASSORBENTE N. 1 Caratteristiche tecnico-costruttive del pozzo assorbente: Diametro = Φ 180 mm; Profondità = 60 m; Profondità rivestita = 3 m dal piano di calpestio. E stata immessa acqua limpida per circa 4 minuti fino ad ottenere un flusso in regime d equilibrio ed un livello costante a 18 m dal piano campagna con una portata costante d immissione, mentre il livello statico era costantemente controllato con apposita sondina elettrica di lettura ad immersione. I risultati sono così tabellati: 10

Tempi d immissione (s) Acqua immessa (l) Portata (l/s) Assorbimenti (l/sxm) 20 520 27 0.64 60 1620 27 0.64 150 4050 27 0.64 Il coefficiente di permeabilità K è stato così determinato: K = Qimm/CfxHxD dove: Qimm = portata immessa in mc/s; Cf = coefficiente di forma; H = livello dell acqua nel foro (H è misurato rispetto alla base del foro) in m; D = diametro del foro in m. K = 0.027/2.85x42x0.18 = 1,2 x 10-3 m/s. 7. ILLUSTRAZIONE IMPIANTO DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE METEORICHE E CONCLUSIONI L intero impianto di smaltimento delle acque meteoriche ha il precipuo scopo di smaltire tutte le acque di pioggia, ricadenti su tutto il piazzale pavimentato a servizio dell immobile in oggetto e quelle rivenienti dalle coperture negli strati superficiali del sottosuolo, nel pieno rispetto di quanto definito dal R.R. n. 26 del 09/12/2013: Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia (attuazione dell art. 113 del Dl.gs. n. 152/06 e ss.mm. ed ii.). In particolare essendo l intera superficie scolante superiore ai 5.000 mq si rientra nell art. 15 comma 3) del R.R. n. 26 del 09/12/2013 ed in particolare all art. 17 per cui all Autorità competente (nel nostro caso Città Metropolitana di Bari) si richiede l autorizzazione. L intero impianto di smaltimento delle acque meteoriche sarà progettato e realizzato in conformità a quanto previsto dal R.R. n. 26 del 09/12/2013. Ricordo che nell area in esame il vigente P.T.A. consente lo smaltimento delle acque meteoriche mediante pozzi assorbenti. L intera area, attualmente, risulta idraulicamente sconnessa dalle rimanenti aree, e in occasioni di piogge intense e prolungate nel tempo è soggetta ad allagamenti. La superficie piezometrica della falda carsica di base, infatti, localmente è posta a circa 25 m sul l.m. e, quindi, a - 120 m dal piano campagna (v. l allegato P.T.A.: carta delle isopieze, fig. 6) consentendo, altresì, un adeguata protezione alla falda stessa grazie alla presenza, nel sottosuolo, di livelli centimetrici e decimetrici di terra rossa lungo i numerosissimi piani di stratificazione dell ammasso roccioso che si susseguono scendendo in profondità. Se consideriamo che la massima escursione della falda è di 30 m s.l.m. il franco di sicurezza da considerare è di circa 55 m (profondità livello 11

massimo idrico a cui vanno sottratti i 60 m di profondità pozzo assorbente, ossia 145 m-30m-60m= 55m). Poiché gli assorbimenti specifici medi nella roccia carbonatica in questione in genere sono risultati di 0.6 l/sxm ne consegue che un pozzo profondo 60 m è in grado di smaltire portate sino a 36 l/s, perciò tale profondità è sufficientemente cautelativa vista, altresì, la portata di massima piena calcolata (v. relazione tecnica allegata alla pratica) e che tale volume d acqua verrà ripartito su ben trentuno pozzi assorbenti tra quelli esistenti ed autorizzati (25 pozzi assorbenti) e quelli a realizzarsi (6 pozzi assorbenti). I pozzi assorbenti a realizzarsi, come quelli già esistenti, si attesteranno nella zona insatura del sottosuolo (fig. 8 e 9) ed interesseranno, alla luce di quanto innanzi citato, gli strati superficiali del sottosuolo nel pieno rispetto di quanto definito dall art. 3 lettera h) che recita: Franco di sicurezza: lo strato di suolo e sottosuolo posto al di sopra del livello di massima escursione delle acque sotterranee che, per sua natura e spessore, garantisce la salvaguardia qualitativa delle stesse. Il suo spessore minimo deve essere di 1,5 (uno virgola cinque) m valutato e verificato in funzione delle effettive caratteristiche del sottosuolo;. Sulla scorta di tutti i dati innanzi citati si è ritenuto percorribile lo smaltimento delle acque meteoriche, dopo che le stesse hanno subito i pretattamenti di legge. Tali pozzi assorbenti saranno eseguiti con il sistema a distruzione di nucleo con un diametro minimo di 200 mm sino a 4 m di profondità e di 180 mm sino a fondo foro (60/70m) ed interesseranno, per l intero tratto perforato, le rocce calcareo-dolomitiche stratificate, fratturate e fessurate e le loro caratteristiche stratigrafiche sono riportate in fig. 8. Essi saranno rivestiti nel primo tratto fino alla profondità di 4 m con tubazione in PVC o acciaio del diametro di 193 mm. La restante parte del tratto assorbente del foro perforato rimarrà libera non necessitando di alcun rivestimento in quanto la roccia calcareodolomitica è stabile. E evidente che un pozzo assorbente costituisce una forma, comunque, di ricarica artificiale della falda, pertanto è sempre bene adottare tutte le cautele perché non si abbia alcuno scadimento qualitativo della risorsa idrica sotterranea e che l impianto di smaltimento sia utilizzato esclusivamente per le acque meteoriche. Non risultano esserci pozzi ad uso potabile a distanza inferiore ai 500m dalla zona ove saranno realizzati i pozzi assorbenti, né pozzi per uso irriguo a distanza di 250 m. 12

La zona non è interessata da vincoli paesaggistico-ambientali, né è perimetrata dal PAI dell Autorità di bacino della Puglia. Il Geologo (Dott. Pasquale PIRULLI) 13

Fig. 1 - Stralcio I.G.M. del F 178 Rutigliano III S.O.-N.O. 14

Stralcio carta Tecnica dell Italia meridionale in scala 1:5.000 15

Fig. 3 Stralcio Carta Geologica in scala 1:100.000. Argille di Rutigliano Sedimenti limoso-argillosi giallastrogrigiastri di solchi erosivi. Pleistocene s.l. Calcarenite di Gravina Sedimenti calcarenitici e biocalcarenitici in facies litorale con foraminiferi, alghe e molluschi ed echini. Pleistocene s.l. Calcare di Bari Calcari ceroidi e detritici, a grana variabile, di piattaforma interna, di color biancastro-grigiastro, ben stratificati, a luoghi fratturati e carsificati, con abbondanti Rudiste, Foraminiferi, Alghe, Ostracodi. Turoniano s.l. Giacitura di strato: 10. Dolina. Faglia presunta. Faglia. Terreno alluvio-eluviale di colore rosso bruno con stato di aggregazione grumoso. Calcari micritici e dolomie calcaree biancastro-grigiastre stratificate, fratturate e fessurate. 16

Fig. 4 17

Fig. 5 18

Fig. 6 Schema idrogeologico tipico delle Murge. 19

Fig. 7 20

Fig. 8 - SITUAZIONE LITOSTRATIGRAFICA DEDOTTA DA CAROTAGGI O ALTRI POZZI ASSORBENTI NELLA ZONA STUDIO DI GEOLOGIA E AMBIENTE Dott.Geol.PasqualePirulli Str. V. Casamassima 3/A-70010 Turi (BA) Località:Rutigliano. Sistema di perforazione: rotazione a distruzione di nucleo. Ø Foro perforazione 180 mm " Ø Tubazione di rivestimento Falda m Stratigrafia 160 mm (da 0 m a 3 m dal p.c.) fine tratto incamiciato " 10 " " " " " 20 " " " " 30 " " " " 50 " " " 60 Descrizione litologica di campagna di massima Terra rossa di colore rosso bruno con stato di aggregazione grumoso. Calcare micritico finemente detritico compatto e ben stratificato; laddove il carsismo è più incipiente ha prodotto piccoli vuoti di dissoluzione. Lungo i piani di stratificazione sono osservabili livelli centimetrici e decimetrici di terre rosse. Calcari e calcari dolomitici a luoghi fratturati e fessurati. Lungo i piani di stratificazine è presente terra rossa. Alternanze di calcare dolomitico e dolomia calcarea grigiastra finemente detritico a luoghi compatto e ben stratificato; laddove il carsismo è più incipiente ha prodotto piccoli vuoti di dissoluzione. Lungo i piani di stratificazione sono osservabili livelli centimetrici e decimetrici di terre rosse. " 21

Divella S.p.A. Fig. 9 22

Fig.10 23

Fig. 11 24

Fig. 12 25

Fig. 13 segue legenda fig. 12 26

Fig. 14 segue legenda fig. 12 27