I s t i t u t o G r a n d i I n f r a s t r u t t u r e. APPALTI e CONCESSIONI. Europa e Regioni ULTIM ORA

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ULTIM ORA INCONTRO DEL FORUM EUROPEO CON IL GABINETTO DEL COMMISSARIO BARNIER BRUXELLES 25 novembre 2011 La Delegazione del Forum Europeo ha potuto constatare che i documenti in definizione presso la Commissione Europea sono tre: 1) Modifica delle Direttive 17 e 18; 2) Disciplina della concessione di servizi, in modifica della Direttiva 17 e 18; 3) Regolamento in materia di accesso nei mercati UE di imprese di paesi terzi. I primi due documenti saranno formalizzati intorno al 20 dicembre, il terzo, nei primi mesi del 2012. Tre sono gli obiettivi principali delle modifiche alle Direttive 17 e 18 conseguenti ai quesiti riportati nel Libro Verde: 1) semplificazione; 2) utilizzo strategico degli appalti per gli obiettivi di Europa 2020; 3) migliore accesso al mercato delle PMI. Per centrare questo ultimo obiettivo (sviluppo del Mercato unico tramite maggior accesso agli appalti pubblici delle PMI), la Commissione europea ha analizzato tre modalità: 1) riserva di quote di appalti per le PMI (come previsto e praticato in Usa e Canada); 2) disciplina UE più articolata; 3) cogente del subappalto e l allotissement. La scelta della Commissione è indirizzata verso l allotissement (suddivisione in lotti), con una norma che nella versione attuale, ancora provvisoria, viene definita dal Gabinetto Barnier quasi un obbligazione. Prevede cioè, il principio generale dell allotissement obbligatorio con necessità

di motivazione da parte della P.A. se, al di là delle eccezioni previste ( impossibilità tecnica, onerosità economica), non ritiene di effettuare la suddivisione in lotti. La norma appare contraddittoria in quanto presentata dal Gabinetto del Commissario Barnier come non incidente sulla libertà di scelta delle amministrazioni aggiudicatici e delle imprese. La norma è sollecitata fortemente in molte risposte al Libro Verde, dal Parlamento europeo e da una lobby della CDB, (Confederazione degli artigiani europei). La FIEC invece non ha preso posizione al riguardo, affermando ufficialmente di voler restare neutrale (cioè di non ritenere utile alcuna norma sul punto). Il Forum ha fatto rilevare l assurdità di una norma che toglie libertà di scelta alle Amministrazioni aggiudicatici e alle imprese, evidenziando, tra l altro, che si tratta di un passo indietro, addirittura al 2004 (con il rapporto della Commissione Zappalà del P.E. che voleva rendere obbligatoria la separazione della progettazione dalla costruzione). Il Forum ha dunque chiesto al Gabinetto Barnier di non prevedere alcuna norma UE sull allotissement, e, in subordine, di rendere la norma chiaramente e inequivocabilmente facoltativa per gli Stati, così come lo sono molte e norme delle Direttive 17 e 18 ( ad esempio, sulle centrali di committenza, gli accordi quadro, il dialogo competitivo). COMMISSIONE EUROPEA DIRETTIVA 2011/76/UE del 27 settembre 2011 (GUCE del 14/10/2011 L 296) Relativa alla tassazione di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada La promozione dei trasporti sostenibili è un elemento chiave della politica comune dei trasporti. A tal fine, è opportuno ridurre il contributo del settore dei trasporti ai cambiamenti climatici e ai suoi impatti negativi, in particolare la congestione, che ostacola la mobilità, e l inquinamento atmosferico e acustico, che provoca problemi per la salute e l ambiente. Inoltre, le esigenze in materia di protezione ambientale devono essere integrate nella definizione e nell attuazione di altre politiche dell Unione, in particolare la politica comune dei trasporti. 2

La Direttiva 1999/62/CE invitava la Commissione a presentare un modello per la valutazione di tutti i costi esterni derivanti dall utilizzo delle infrastrutture di trasporto, che servisse da base per i calcoli dei futuri oneri per l infrastruttura. Tale modello doveva essere accompagnato da una valutazione dell impatto dell internalizzazione dei costi esterni per tutti i modi di trasporto e da una strategia di applicazione graduale del modello e, se del caso, da proposte per un ulteriore revisione della direttiva in questione. Per progredire nella realizzazione di una politica sostenibile dei trasporti, i prezzi dei trasporti dovrebbero rispecchiare più adeguatamente i costi dell inquinamento atmosferico e acustico legati al traffico, dei cambiamenti climatici e della congestione generata dall uso di tutti i modi di trasporto, al fine di ottimizzare l utilizzo delle infrastrutture, ridurre l inquinamento locale, gestire la congestione e combattere i cambiamenti climatici, a costi minimi per l economia. A tal fine è necessario adottare, per tutti i modi di trasporto, un approccio graduale tenendo conto delle loro caratteristiche particolari. Nel settore dei trasporti stradali, i pedaggi calcolati come diritti di utenza delle infrastrutture basati sulla distanza costituiscono uno strumento economico equo ed efficace per conseguire una politica sostenibile in materia di trasporti, in quanto, essendo legati direttamente all utilizzo dell infrastruttura, alle prestazioni ambientali dei veicoli e al luogo e al momento in cui questi sono utilizzati, possono essere fissati a un livello che rispecchia il costo dell inquinamento e della congestione causato dall uso effettivo di veicoli. Inoltre, i pedaggi non creano alcuna distorsione della concorrenza nel mercato interno, in quanto sono dovuti da tutti gli operatori, indipendentemente dal loro Stato membro di origine o di stabilimento, in proporzione all intensità dell utilizzo della rete stradale. L analisi di impatto indica che l applicazione di pedaggi calcolati in funzione del costo dell inquinamento e, sulle strade congestionate, sulla base di una maggiore differenziazione delle aliquote durante i periodi di punta potrebbe avere un effetto positivo sul sistema dei trasporti e contribuire alla strategia dell Unione sui cambiamenti climatici. Potrebbe ridurre la congestione e l inquinamento locale incentivando l utilizzo di veicoli meno inquinanti, ottimizzando il «comportamento logistico» e riducendo le corse a vuoto dei veicoli. Questa strategia potrebbe svolgere un ruolo importante, se pur indiretto, nel ridurre il consumo di carburante e nel contribuire a combattere i cambiamenti climatici. La nuova direttiva non impedisce agli Stati membri di applicare norme nazionali per l imposizione di diritti a carico di altri utenti della strada che non rientrano nel suo ambito di applicazione. Al fine di garantire che gli autotrasportatori europei ricevano segnali adeguati in materia di 3

tariffazione che li incentivino a ottimizzare il loro comportamento, è opportuno compiere degli sforzi a medio termine per realizzare una convergenza dei metodi utilizzati dagli Stati membri per calcolare i costi esterni. La direttiva contiene i criteri per l introduzione e/o il mantenimento di pedaggi e/o diritti d utenza sulla rete stradale transeuropea o su alcuni tratti di esse e su qualsiasi altro tratto della rete di autostrade degli Stati membri che non fanno parte della rete stradale transeuropea (art. 7). I pedaggi non devono creare distorsioni circa la nazionalità dei veicoli e possono essere articolati in aliquote ridotte per determinate utenze: il pedaggio e/o il diritto d utenza può essere applicato dagli Stati membri a tutti i veicoli pesanti cioè con peso totale massimo a pieno carico autorizzato di almeno 12 tonnellate; tuttavia lo Stato può decidere di applicarlo anche a mezzi pesanti di portata inferiore. Il pedaggio e/o il diritto d utenza è fissato entro valori massimi e modalità particolari dagli artt. 7 bis, 7 ter e quater: Articolo 7 bis 1. I diritti di utenza sono proporzionati alla durata dell utilizzo dell infrastruttura, entro gli importi di cui all allegato II, e sono validi per una giornata, una settimana, un mese o un anno. In particolare, l aliquota mensile non è superiore al 10 % dell aliquota annuale, l aliquota settimanale non è superiore al 5 % di quella annuale e l aliquota giornaliera non è superiore al 2 % di quella annuale. Uno Stato membro può decidere di applicare aliquote solo annuali agli autoveicoli immatricolati nel proprio territorio. 2. Gli Stati membri fissano i diritti d utenza, comprese le spese amministrative, per tutte le classi di autoveicoli, ad un importo non superiore alle aliquote massime di cui all allegato II. Articolo 7 ter 1. Gli oneri per l infrastruttura si fondano sul principio del recupero dei costi d infrastruttura. Gli oneri medi ponderati per l infrastruttura sono stabiliti in funzione dei costi di costruzione, nonché dei costi di esercizio, manutenzione e sviluppo della rete di infrastruttura di cui trattasi. Gli oneri medi ponderati per l infrastruttura possono comprendere anche la remunerazione del capitale o di un margine di profitto in base alle condizioni di mercato. 2. I costi considerati riguardano la rete o la parte della rete in cui sono imposti gli oneri per l infrastruttura e gli autoveicoli soggetti a tali oneri. Gli Stati membri possono scegliere di recuperare solo una percentuale di tali costi. 4

Articolo 7 quater 1. Gli oneri per i costi esterni possono essere stabiliti in funzione del costo dell inquinamento atmosferico dovuto al traffico. Per le zone di attraversamento di tratti stradali con una popolazione esposta all inquinamento acustico dovuto al traffico, gli oneri per i costi esterni possono includere il costo dell inquinamento acustico dovuto al traffico. Gli oneri per i costi esterni variano e sono fissati conformemente ai requisiti minimi e alle modalità specificati nell allegato III bis e rispettano i valori massimi stabiliti nell allegato III ter. 2. I costi considerati riguardano la rete o la parte della rete in cui sono imposti i pedaggi e gli autoveicoli soggetti al pedaggio. Gli Stati membri possono scegliere di recuperare solo una percentuale di tali costi. Sulla base di indicatori specifici l importo massimo dell onere medio ponderato è così fissato (Allegato II ): 5

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UNIONE EUROPEA INFRAZIONE ALLA GRECIA La Commissione europea ha inviato il 27 ottobre scorso un parere motivato alla Grecia per violazione delle norme UE nell ambito dell affidamento di un appalto di servizi per il sistema informatico della Fondazione per la Sicurezza sociale (IKA) da 7,5 milioni di euro. Le clausole del capitolato prevedevano, infatti, la preferenza per le imprese locali e l impossibilità per gli offerenti di avvalersi dei requisiti dei subfornitori per coprire tutte le diverse specializzazioni richieste dal bando. 7