Correlazioni tra evoluzione climatica e popolazione sull arco alpino

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Club Alpino Italiano Correlazioni tra evoluzione climatica e popolazione sull arco alpino Corso nazionale di formazione per docenti di Scuola Secondaria Con il patrocinio dell Amministrazione Provinciale di Belluno CENTRO FORMAZIONE PER LA MONTAGNA Bruno Crepaz Passo Pordoi (BL) 2-3-4-5 ottobre 2008 Corso autorizzato dal Ministero Pubblica Istruzione ai sensi della direttiva n. 90 dell 1/12/2003 con decreto dell 8/05/2008 I Docenti interessati potranno fruire dei permessi per la formazione di cui all art. 62 del vigente CCNL Scuola; a fine corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione a cura della direzione.

Correlazioni tra evoluzione climatica e popolazione sull arco alpino Corso nazionale di formazione per docenti presso CENTRO FORMAZIONE PER LA MONTAGNA Bruno Crepaz Passo Pordoi (BL) 2-3-4-5 ottobre 2008 a cura del Comitato Scientifico Centrale (CSC) in collaborazione con Commissione Centrale Alpinismo Giovanile (CCAG) Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano (CCTAM) Gruppo Regionale CAI Veneto Con il patrocinio dell Amministrazione Provinciale di Belluno 1. IL TEMA I cambiamenti climatici in epoche recenti, rivisitati sull arco alpino attraverso il contributo delle scienze meteorologiche e delle scienze umane, con particolare attenzione all andamento insediativo, al popolamento in quota, alle mutazioni sociali ed economiche nel rapporto uomo-ambiente. 2. LE FINALITA a) Offrire ai docenti l opportunità di acquisire conoscenze scientifiche, ambientali e naturalistiche, con particolare riferimento all ambiente montano, oltre a competenze metodologiche ed operative trasferibili all interno della programmazione didattica curricolare. b) Favorire la nascita e la realizzazione di esperienze didattiche trasferibili nella pratica e tali da coinvolgere gli alunni quali protagonisti, per un accostamento all ambiente in chiave storica ed euristica. c) Permettere agli insegnanti di conseguire una migliore competenza ed una maggiore autonomia operativa nella fruizione dell ambiente (montano in particolare) inteso come laboratorio didattico ed educativo. d) Favorire il necessario collegamento metodologico (pluridisciplinare ed interdisciplinare) tra docenti di diverse discipline, di diversi ordini nonché tra attività didattiche tradizionalmente inserite in aree differenti. 2

3. GLI OBIETTIVI DEL CORSO a) Fornire gli strumenti per un approccio scientificamente corretto ad un area montana protetta, valorizzandone le caratteristiche aventi particolare valenza di laboratorio didattico. b) Fornire conoscenze metodologiche per pianificare un progetto di educazione ambientale da svolgersi nell arco dell anno scolastico con gli alunni, attraverso diversi momenti previsti in classe e sul territorio. c) Programmare e realizzare un esperienza formativa di approccio, in grado di trasmettere ai giovani la consapevolezza del patrimonio biogenetico e delle valenze ambientali contenuti in un area geografica significativa, per sviluppare in futuri cittadini la cultura e la sensibilità per la tutela del territorio, inteso come interesse collettivo e dovere morale del singolo. 4. LA METODOLOGIA a) Preparazione e realizzazione sia di escursioni in ambiente montano che di lezioni frontali in aula, con approccio induttivo per destinatari (Docenti) della Scuola Secondaria di 1 e 2 Grado. b) Illustrazione ai Docenti, per il successivo trasferimento nella pratica didattica quotidiana, a contatto con i propri allievi, di metodologie di ricerca sul campo attraverso lavori di gruppo e forme di apprendimento cooperativo. c) Collaborazione tra Docenti, con previsione di momenti di lavoro di gruppo in situazione (ad es. simulazione di lavoro in consiglio di classe per gruppi omogenei di ordine e grado scolastico ma eterogenei per aree disciplinari). d) Sperimentazione di metodologie di approccio corretto alla montagna, in cui rientra anche il discorso sulla sicurezza dell avvicinamento e del movimento in ambiente alpino anche di alta montagna, come fonte di rapporto dialettico perennemente mutevole e mezzo di formazione di esperienza diretta. 5. I CONTENUTI I cambiamenti climatici e le conseguenze sulla morfologia del mondo alpino. Clima e popolazione: adattamento e flessibilità dell insediamento in quota. Le mutazioni sull assetto socio-economico delle popolazioni alpine. L educazione ambientale: studio interattivo e metodologia della scoperta. 6. IL DIRETTORE SCIENTIFICO 7. IL DIRETTORE TECNICO 8. IL COMITATO ORGANIZZATORE Prof. ANNIBALE SALSA, Università degli Studi di Genova Prof. GIULIANO DE MENECH Dirigente Scolastico, Esperto Nazionale Naturalistico, Componente del Comitato Scientifico Centrale Francesco Carrer, Comitato Direttivo Centrale Sergio Chiappin, Comitato Centrale d indirizzo e controllo Miranda Bacchiani, Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano Oscar Casanova, rappresentante UIAA nella C.C.T.A.M. Giancarlo Berchi, Scuola Centrale Alpinismo Giovanile Aldo Scorsoglio, Commissione Centrale Alpinismo Giovanile. 9. I RELATORI Dr. Francesco Sommavilla, meteorologo (Centro Arabba) Dr. Anselmo Cagnati, meteorologo (Centro Arabba) Dr. Roberto Tonelli, meteorologo Prof. Alberto Carton, Università di Padova, geografo Prof. Annibale Salsa Università di Genova, antropologo Prof. Antonio Guerreschi, Università di Ferrara, paletnologo Ing. Alberto Quattrini, esperto metodologia delle conoscenze climatiche Prof. Oscar Casanova, esperto Nazionale TAM del CAI e C.P.M. UIAA 10. I DESTINATARI Docenti di Scuola secondaria di primo e di secondo grado, con particolare attinenza alle discipline geografiche, scientifiche, storiche, economiche e turistiche. 3

11. LA RICETTIVITA L organizzazione del corso può mettere a disposizione dei docenti interessati fino a ad un max. di 45 posti che verranno assegnati secondo l ordine di presentazione della domanda d iscrizione 12. DATE E SEDE DEL CORSO Centro Formazione per la Montagna Bruno Crepaz (2239 m) al Passo Pordoi. Lo svolgimento del corso è previsto nelle seguenti giornate: giovedì 2 ottobre venerdì 3 ottobre sabato 4 ottobre domenica 5 ottobre 4

programma dei lavori Giovedì 2 ottobre 2008 Ore 14.00 Arrivo, sistemazione logistica e registrazione dei partecipanti. Ore 14.30 accoglienza e saluto di benvenuto ai partecipanti: - Giuseppe Cappelletto Vice Presidente CAI Regione del Veneto e Referente per il Centro di formazione Crepaz del Club Alpino Italiano saluti delle Autorità: - Sergio Reolon Presidente della Provincia di Belluno - Dott. Domenico Martino - Dirigente USP di Belluno in rappresentanza dell Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto - Emilio Bertan Presidente CAI Regione del Veneto Ore 15.00 Presentazione del Corso: - Direttore Scientifico del corso - Presidente Generale del CAI prof. Annibale Salsa - Direttore Tecnico del corso - prof. Giuliano De Menech Vice Presidente del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano Ore 15.20 PRIMA SESSIONE : Meteorologia alpina dr. Francesco SOMMAVILLA Direttore del Centro Valanghe di Arabba ARPAV Presentazione dei compiti e del ruolo dell ARPAV - Centro Valanghe di Arabba. Dr. Anselmo CAGNATI Dirigente unità operativa neve e valanghe del Centro Prima relazione: Le previsioni meteo in montagna e l evoluzione climatica in ambiente montano. Ore 16.30 17.30 Visita ai laboratori e alle attrezzature del Centro Meteorologico di Arabba Incontro con i Tecnici del centro Relatore accompagnatore: Direttore e dr. Anselmo CAGNATI Ore 18.00 Ore 18.15 Ore 19.30 RIENTRO al Centro di Formazione dr. Roberto TONELLI, pilota, istruttore di meteorologia presso i corsi di addestramento per piloti - aeroporto di Pescara e componente del Comitato scientifico centrale del Club Alpino Italiano Seconda relazione: elementi di meteorologia e climatologia. Il contributo dell esperienza dell osservazione aerea al rilevamento meteo ed all elaborazione delle previsioni. CENA e tempo libero per conoscenza reciproca tra i partecipanti delle varie regioni Italiane. 5

Venerdì 3 ottobre 2008 Ore 9.00 Ore 10.00 Ore 13.00 Ore 15.00 SECONDA SESSIONE: La formazione geologica e glaciologica del paesaggio alpino prof. Alberto CARTON Università di Padova geografo e componente del Comitato Scientifico del Club Alpino Italiano. Terza relazione: Inquadramento geografico e geologico dell area dolomitica sede del corso nel contesto alpino presentazione del Sentiero geologico di Arabba Escursione sul sentiero geologico di Arabba Relatore accompagnatore: Prof. Alberto CARTON Dipartimento di Geografia dell università di Padova RIENTRO al Centro di Formazione ing. Alberto QUATTRINI - formatore CAI nel Convegno TER e Accompagnatore Nazionale di Alpinismo Giovanile Quarta relazione: Metodologia e didattica dell insegnamento delle discipline attinenti alla climatologia Ore 16.30 prof. Annibale SALSA Dipartimento di Antropologia filosofica e culturale Università di Genova Quinta relazione: Spaesamento e disagio esistenziale nelle popolazioni dell arco alpino Ore 19.30 Ore 21.00 CENA Formazione dei gruppi di lavoro Comunicazioni di esperienze didattiche in ambiti regionali diversi. Sabato 4 ottobre 2008 TERZA SESSIONE: L insediamento umano nell arco alpino aspetti storici, geografici e didattica dei loro più significativi contenuti Ore 9.00 prof. Antonio GUERRESCHI Dipartimento di biologia ed evoluzione- Università di Ferrara - Past President del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano Sesta relazione: significato della presenza umana in montagna - con particolare riferimento all area Dolomitica e correlazioni con le variazioni climatiche nei secoli Ore 10.00 Presentazione e preparazione dell escursione in tipico ambiente di alta montagna (sentiero del Viel del pan oppure Forcella Pordoi) Escursione sul sentiero Viel del pan, finestra sul ghiacciaio della Marmolada oppure (condizioni ambientali e di innevamento permettendo) Escursione a Forcella Pordoi e salita alla cima del Piz Boè, 3152 m, (solo con ottimali condizioni meteo e per un numero limitato di partecipanti) Relatore accompagnatore: prof. Antonio GUERRESCHI e collaboratori CAI (PRANZO al sacco) Ore 15.00 Ore 15.30 RIENTRO al Centro di Formazione prof. Oscar CASANOVA Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Club Alpino Italiano Settima relazione: Rapporto tra ecosistemi locali e comunità alpine 6

Ore 17.00 Ore 19.00 Lavori di gruppo: valutazioni dell esperienza Elaborazione proposte di trasferimento delle esperienze nella programmazione di unità didattiche Dibattito CENA Domenica 5 ottobre 2008 Ore 9.30 Conclusioni del corso La lettura sistemica del territorio montano nei suoi aspetti Lavori di gruppo coordinati dal prof. Giuliano DE MENECH Elaborazione di progetti di percorsi didattici legati all educazione ambientale Conclusioni sull esperienza del corso Ore 11.30 Ore 12.30 Consegna degli ATTESTATI di partecipazione BUFFET di SALUTO e CONGEDO dei partecipanti. 7