Protocollo di accoglienza e di inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana



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Protocollo di accoglienza e di inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana Premessa Il Protocollo di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri contiene principi, criteri ed indicazioni operative riguardanti l'iscrizione e l'inserimento inclusivo degli alunni di nuova immigrazione; definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo e dei mediatori culturali e si pone come cornice di riferimento al fine di assicurare coerenza ed omogeneità all azione educativa, continuità ed efficacia degli interventi e scongiurare i rischi di frammentarietà e di episodicità che preludono alla deriva entropica di ogni sistema. Esso traccia inoltre le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana. Il Protocollo, strumento di lavoro integrato ed aggiornato periodicamente dal Collegio dei docenti, è adottato dal Consiglio di Istituto e costituisce parte del Piano dell offerta formativa. Finalità Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo di accoglienza la scuola si propone di: facilitare l ingresso degli alunni stranieri nella comunità scolastica, sostenendoli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; proporre un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga o rimuova eventuali ostacoli all inclusione e alla piena integrazione; definire e attivare pratiche condivise all interno dell Istituto in tema di accoglienza degli alunni stranieri, affinché la scuola si offra quale contesto favorevole all'incontro tra le culture e alle "storie" di ogni alunno; promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola, famiglia ed agenzie educative del territorio sui temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale, nella prospettiva di un sistema formativo integrato. Aree di intervento Il Protocollo di accoglienza e di inclusione delinea tre aree per le prassi condivise: Amministrativa e informativa: le procedure di iscrizione (che può avvenire anche in corso d anno), gli adempimenti amministrativi e l'inserimento a scuola degli alunni stranieri; Comunicativa, inclusiva e relazionale: i compiti e i ruoli degli operatori scolastici, le funzioni della Commissione Accoglienza e Intercultura e le fasi dell'inclusione a scuola, nonché relative all'assegnazione alla classe; Educativa e didattica: l'inclusione nel gruppo-classe, l insegnamento dell'italiano come seconda lingua, la predisposizione del Piano Didattico Personalizzato, la valutazione. 1

1. Area amministrativa e informativa Questa area viene gestita dall Assistente Amministrativo di Segreteria. Essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l'istituzione scolastica. I compiti e le azioni sono: informare la famiglia sull'organizzazione della scuola, sul Regolamento di istituto e sul Piano dell offerta formativa, consegnando le note informative ed il Vademecum, quando possibile nella lingua d'origine; fornire ai genitori i moduli per l assicurazione ed il diario scolastico, nonché l informazione relativa al contributo volontario in favore dell Istituto Comprensivo; sulla base dell età anagrafica, accertare se e come è stato assolto l'obbligo scolastico e rilevare il percorso di studi svolto, nonché gli esiti e le competenze conseguiti e certificati (documento di valutazione, attestati, certificazioni ecc.). Esaminare la prima documentazione raccolta all'atto dell'iscrizione; richiedere i documenti anagrafici (certificato di nascita e atto di nazionalità o cittadinanza), sanitari e scolastici (certificato attestante gli studi effettivamente compiuti nel paese di origine o dichiarazione del genitore attestante la classe o l istituto frequentati); raccogliere informazioni sulla situazione familiare e sulla storia personale (anamnesi psicofisica e medico-sanitaria: certificazioni relative alle vaccinazioni obbligatorie: antipoliomelitica, antidiftotetanica, antiepatite B. In caso di mancata presentazione della certificazione il Dirigente Scolastico iscrive comunque l alunno ma informa l Azienda Sanitaria Locale di riferimento territoriale per interventi opportuni e tempestivi, perché definisca la situazione vaccinale ed esegua gli eventuali provvedimenti di carattere sanitario, se necessari); iscrivere l'alunno utilizzando la modulistica predisposta. Acquisire l'opzione di avvalersi o non avvalersi dell insegnamento della Religione Cattolica. L eventuale stato di irregolarità della famiglia dell alunno non pregiudica l iscrizione scolastica, essendo prioritario il diritto del minore all istruzione; concordare il primo incontro tra la famiglia ed il team docente della classe ricevente (o con il Coordinatore di classe), al quale fornire anticipatamente gli elementi di conoscenza raccolti a margine del colloquio. 2. Area comunicativa e relazionale In questo ambito interviene la Commissione Accoglienza e Intercultura, che è rappresentativa delle diverse figure professionali coinvolte nel processo di inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana e che ha il compito di seguire le varie fasi del loro inserimento, a partire dal momento della richiesta di iscrizione a scuola, curandone in particolare la successiva assegnazione alla classe ritenuta più confacente. La Commissione Accoglienza e Intercultura è formata da: Dirigente scolastico, docente Funzione Strumentale Area Interventi e servizi per gli studenti non italofoni, due docenti per ogni ordine di scuola, Assistente Amministrativo della segreteria, mediatrice culturale. Con riferimento alla fase di assegnazione alla classe dell alunno straniero non italofono si 2

evidenziano due fattispecie prevalenti: 1 alunno neoarrivato in Italia, pertanto non italofono e sprovvisto della minima conoscenza della lingua italiana, il cui inserimento in classe (e assegnazione alla sezione) è disposto d ufficio dalla Segreteria amministrativa. Come indicato nelle Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri del MIUR (febbraio 2014), gli alunni stranieri vengono iscritti, in via generale, alla classe corrispondente all età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti deliberi, sulla base di specifici criteri, l iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto, tra l altro, delle competenze, delle abilità e dei livelli di conoscenza della lingua italiana dell alunno. In quest ultimo caso è prevista al più l assegnazione alla classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella anagrafica. Si procede eventualmente alla sospensione della valutazione degli apprendimenti per le discipline a rilevante contenuto linguistico. 2 alunno di recente immigrazione o proveniente da altra istituzione scolastica italiana, quindi con una scolarità pregressa accertata e riscontrabile. La Commissione si riunisce per ordine di scuola per effettuare un colloquio con l alunno/a e per la somministrazione di test di ingresso e di prove standard finalizzate alla rilevazione delle competenze e delle abilità in entrata, allo scopo di raccogliere utili elementi di conoscenza ai fini dell individuazione della classe di inserimento più idonea ed in ordine all elaborazione del Piano Didattico Personalizzato. I compiti e le azioni della Commissione Accoglienza e Intercultura Esaminare la prima documentazione raccolta dalla Segreteria all'atto dell'iscrizione (documenti di valutazione, dati relativi al percorso di studio svolto e al curricolo scolastico della scuola di provenienza); favorire e facilitare il rapporto con la famiglia e, ove necessario, effettuare un eventuale colloquio nel quale raccogliere ulteriori informazioni sulla situazione familiare, sulla storia personale, scolastica, e in ordine alla competenza linguistica dell'alunno. Nell occasione vengono fornite informazioni sull organizzazione della scuola e si prospetta l opportunità di una proficua collaborazione scuola-famiglia; effettuare le prove di cui sopra, tra le quali un colloquio con l'alunno/a e vari test standard di ingresso delle abilità, delle competenze e dei bisogni specifici di apprendimento, a cura dei docenti dell'ordine di scuola interessato; esprimere un parere di indirizzo e proporre l'assegnazione alla classe d inserimento ritenuta più idonea, tenendo conto dell età anagrafica, dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza e del percorso di studi effettuato, del primo accertamento di competenze ed abilità, delle aspettative familiari emerse dal colloquio, del numero di alunni per classe e della presenza di altri alunni stranieri; fornire le informazioni raccolte ai docenti che accoglieranno l'alunno in classe; individuare con il team docenti i percorsi di mediazione e di facilitazione; costituire il Centro di Documentazione d Istituto sull Intercultura, con materiale didattico ed informativo specifico consultabile dai docenti ed aggiornare la biblioteca interculturale ad uso dei docenti e degli alunni; promuovere l attivazione di laboratori linguistici e di interventi di supporto linguistico, individuando risorse interne ed esterne e spazi adeguati; favorire il coordinamento tra gli insegnanti incaricati dell alfabetizzazione della lingua italiana; incentivare contatti e linee di intesa con Enti Locali, servizi, associazioni di volontariato, altre istituzioni scolastiche per fare proposte, progetti e corsi di formazione; aggiornare il presente Protocollo Accoglienza; redigere il Vademecum per l'accoglienza degli alunni stranieri. 3

I criteri di assegnazione alla classe I dati raccolti nelle fasi precedenti permettono di assumere decisioni in merito alla classe di inserimento secondo le indicazioni del DRP 31/08/99 n. 394, posto che l'iscrizione di un minore straniero alla scuola dell'obbligo italiana può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. Come già riferito, i minori stranieri soggetti all obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all età anagrafica, salvo che venga decisa in Commissione l iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a) dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell alunno, che può determinare l iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica b) dell accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell alunno; c) del corso di studi eventualmente seguito dall alunno nel Paese di provenienza; d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno; e) del criterio per cui ciascuna classe non deve superare la quota del 30% di alunni stranieri (C.M. n. 2/2010). La commissione può rilevare l opportunità della consulenza di un mediatore culturale che fornisca informazioni sui sistemi scolastici dei paesi di provenienza, sulla tipologia dei loro curricoli, sulla durata e sul calendario scolastico. La scelta della sezione avverrà invece sulla base dei seguenti criteri: il numero degli allievi per classe: l alunno neoarrivato verrà inserito in quella meno numerosa; la presenza di altri stranieri: si cercherà di evitare di concentrare gli allievi stranieri in un unica classe e di inserire allievi provenienti dallo stesso paese nelle stesse classi (ciò per dare a tutte le classe l opportunità di conoscere e di imparare ad interagire con diverse culture e per facilitare l integrazione con il gruppo classe); il riscontro di eventuali situazioni problematiche e delle dinamiche relazionali dei diversi gruppiclasse 3. Area educativa e didattica In questa fase il Team docenti o il Consiglio di classe, dopo aver valutato il nuovo alunno/a, individua e predispone i più opportuni percorsi e le strategie di inserimento più idonee (corsi intensivi di lingua italiana, PDP, ecc.) e stabilisce le modalità di adattamento dei programmi curricolari con contenuti minimi e/o semplificati ed adattando ad essi la verifica e la valutazione. L accoglienza dell alunno straniero L'accoglienza non è una fase nettamente circoscritta, ma risponde piuttosto alla volontà di instaurare e mantenere nella scuola un clima sereno e motivante per tutti i protagonisti dell'azione educativa. La collegialità e la condivisione (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici, mediatore culturale) è il suo tratto peculiare. E tuttavia compito specifico degli insegnanti 4

predisporre attività mirate a sensibilizzare soprattutto la classe che accoglie l alunno straniero. Le principali azioni sono: informare i compagni del nuovo arrivo, creando un clima positivo di attesa; dedicare del tempo ad attività di benvenuto, conoscenza ed accoglienza; preparare un aula o un angolo visibilmente multiculturale; individuare un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor del compagno straniero neoiscritto per favorire la conoscenza degli spazi, dei tempi e dei ritmi della scuola e per la miglior comprensione dell'organizzazione delle attività; programmare il lavoro con gli esperti che eventualmente seguono l alunno/a straniero/a; informare l alunno/a e la sua famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola; valorizzare la differente cultura di appartenenza. L inserimento nella classe, le fasi Nella prima fase dell inserimento dell alunno nella classe, l insegnamento della lingua italiana va considerato come prioritario e decisivo poiché fornisce gli strumenti linguistici indispensabili alla partecipazione delle attività comuni e alla socializzazione nell ambiente. Lo studio della lingua italiana, sia per l apprendimento lingua per lo studio - che nell interazione sociocomunicativa e relazionale, è quindi l obiettivo prioritario per tutto il primo periodo di attività dell alunno straniero. Per quanto riguarda le discipline di studio è utile osservare che il comma 4 dell art. 45 del D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999 recita quanto segue: Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l apprendimento della lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l arricchimento dell offerta formativa. Il Team docenti e/o il Consiglio di classe coinvolto individuerà le forme di adattamento dei programmi di insegnamento secondo i seguenti criteri: la temporanea esclusione dal piano di studi di quelle discipline che presuppongono una specifica competenza linguistica, sostituendole con attività di alfabetizzazione o di consolidamento linguistico; la riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, in modo da favorire il raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari; la sostituzione di alcune parti del programma con altre più consone alla formazione e alle competenze dell alunno. 5

L Italiano come seconda lingua La scuola attiva laboratori di italiano L2, secondo necessità, articolandoli nei livelli previsti dal Portfolio europeo; tuttavia le classi di italiano L2 potranno prevedere nei laboratori accorpamenti di livelli simili (esempio: A1+A2 o B1+B2), seguendo questa classificazione dei livelli: Livello 0 (cfr Portfolio europeo livelli A1, A2) Alfabetizzazione di base, con l obiettivo che l alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana. Livello 1 (cfr Portfolio europeo livelli B1, B2) Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa, con l obiettivo che l alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo. Livello 2 (cfr Portfolio europeo livelli C1, C2) Apprendimento della lingua per studiare con l obiettivo che l alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline. La valutazione Per quanto attiene alle modalità di valutazione e di certificazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che sono coinvolti nella prima accoglienza, si fa riferimento a quanto è richiamato all art. 1, comma 9 del Regolamento sulla valutazione (D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009), che dispone che i minori con cittadinanza non italiana [ ] siano valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Permangono operanti tuttavia, in ragione dei pur previsti adattamenti dei programmi, le seguenti indicazioni e criteri: a) Per il Team docenti e/o il Consiglio di classe che deve valutare gli alunni stranieri inseriti nel corso dell'anno scolastico, per i quali i percorsi personalizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare, diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto va privilegiata conseguentemente la valutazione formativa rispetto a quella sommativa, prendendo in considerazione innanzitutto il percorso dell'alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. b) In particolare, il Team docenti e/o il Consiglio di classe potrà decidere che gli alunni stranieri in accoglienza, i quali non conoscendo la lingua italiana partono da un evidente situazione di svantaggio, possano avere una valutazione centrata in primo luogo nelle materie pratiche e quindi meno legate alla lingua come strumento di studio, quali: scienze motorie, educazione musicale, arte e immagine, tecnologia e, per alcuni snodi, matematica. c) Il lavoro svolto dagli alunni stranieri nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile anche l apprendimento di 6

contenuti. Tale attività di alfabetizzazione sarà quindi oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l insegnante curriculare. d) Nel caso in cui l alunno abbia una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese francese spagnolo), essa almeno in una prima fase può essere utilizzata come lingua veicolare per l acquisizione dei contenuti e la loro esposizione. e) Il Team docenti e/o il Consiglio di classe coinvolge la famiglia nei diversi momenti del processo valutativo e prevede, se utile, la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione. f) Nella valutazione finale, per il passaggio da una classe all altra o da un grado scolastico al successivo, il riferimento necessario è alla previsione di sviluppo formativo dell alunno, al raggiungimento degli obiettivi trasversali ed educativi, quali l impegno, la partecipazione, la progressione nell apprendimento. E inoltre sempre opportuno calcolare la situazione dell eventuale svantaggio linguistico iniziale e le interferenze, nell acquisizione dei contenuti disciplinari dello sforzo compiuto per l apprendimento dell Italiano. Approvato Collegio Docenti 16/01/2015 7