LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEI PRODOTTI COSMETICI

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ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEI PRODOTTI COSMETICI Andrea Tarozzi Dipartimento di Farmacologia - Facoltà di Farmacia COSMESICURA: COSMETICI E SALUTE Corso di formazione per gli operatori delle Aziende USL 26-27 gennaio 2011

Definizione di SICUREZZA PERICOLO hazard Proprietà tossiche intrinseche dell ingrediente RISCHIO risk E la probabilità che l effetto tossico RISCHIO risk dell ingrediente si verifichi SICUREZZA safety La probabilità è funzione dell esposizione e quindi della tipologia di prodotto cosmetico nonché della suscettibilità individuale Livello a cui il rischio è stato limitato In primis si deve considerare che non esistono cosmetici assolutamente sicuri Università di Bologna 2

I PRODOTTI COSMETICI SONO RARAMENTE ASSOCIATI A SERI RISCHI PER LA SALUTE 1 su 15000 presenta problemi legati all uso di cosmetici da richiedere l intervento del medico Sottostimata In aumento Effetti a lungo termine??? Università di Bologna 3

RISCHIO ASSOCIATO AI PRODOTTI COSMETICI Arrossamenti e irritazione Allergie Fotosensibilizzazione Ingredienti dei prodotti cosmetici Presenza involontaria di sostanze tossiche Aumentano il rischio Associazione con altri prodotti Abuso ed uso improprio Fattori costituzionali e genetici Università di Bologna 4

La SICUREZZA dei prodotti cosmetici è richiesta dalla NORMATIVA VIGENTE Riferimenti legislativi in tema di sicurezza dei prodotti cosmetici Università di Bologna 5

IL REGOLAMENTO COMUNITARIO conferma la richiesta di valutare la Sicurezza dei Cosmetici Università di Bologna 6

Diversi interlocutori nella filiera di un Prodotto Cosmetico PRODUTTORE o DISTRIBUTORE PRODUTTORE o DISTRIBUTORE CONSUMATORE MATERIE PRIME PRODOTTO FINITO MERCATO Normativa REACH Normativa COSMETICI Università di Bologna 7 CANALI DI DISTRIBUZIONE

Ai fini della valutazione della sicurezza è importante la definizione univoca di prodotto cosmetico Per prodotti cosmetici si intende: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei. Università di Bologna 8

Per la normativa vigente i Cosmeceutici Cosmeceutici non esistono Cosmetico Farmaco...notifica notifica autorizzazione Università di Bologna 9

Per la normativa vigente i Cosmetici sono tutti uguali Esempio: per i cosmetici naturali e biologici non esiste una normativa specifica e quindi i requisiti di sicurezza rispondono, come tutti i prodotti cosmetici alla regolamento europeo Esistono solo marchi di qualità naturale/biologica promossi da enti di certificazione alcuni esempi Università di Bologna 10

AZIENDE PRODUTTRICI DI PRODOTTI COSMETICI SVILUPPO DI UN COSMETICO SELEZIONE MATERIE PRIME E FORMULAZIONE DEL PRODOTTO PRODUZIONE ANALISI e VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PRODOTTO FINITO IMMISSIONE IN COMMERCIO FORMULA QUALI-QUANTITATIVA SPECIFICHE CHIMICO FISICHE DELLE MATERIE PRIME CRITERI DI PUREZZA E CONTROLLO MICROBIOLOGICO BUONE PRATICHE DI FABBRICAZIONE VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PRODOTTO FINITO PROFILO TOSSICOLOGICO DEGLI INGREDIENTI STUDI DI COMPATIBILITA SULL UOMO STUDI DI EFFICACIA SULL UOMO ANALISI MICROBIOLOGICHE SORVEGLIANZA IN MARKET DOSSIER COSMETOVIGILANZA Università di Bologna 11

LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DI UN PRODOTTO COSMETICO DERIVA DALLA CONOSCENZA DEGLI EFFETTI TOSSICI DEI SINGOLI INGREDIENTI 13.000 INGREDIENTI 30.000 PRODOTTI COSMETICI LINEE GUIDA Università COMITATO di Bologna SCIENTIFICO DEI PRODOTTI 12 DI CONSUMO

Gli Ingredienti con restrizione o divieto d uso sono già stati valutati per la loro sicurezza Tutti gli ingredienti inseriti nella lista negativa (~1328) o nelle liste positive (~493) sono stati esaminati dal Comitato Scientifico per i prodotti cosmetici e i prodotti non alimentari destinati ai consumatori (SCCNFP) Le liste non sono definitive e sono continuamente aggiornate sulla base delle nuove conoscenze di tossicità e sicurezza degli ingredienti Università di Bologna 13

LISTA NEGATIVA Cancerogene (categoria 1, 2 e 3) Mutagene (categoria 1, 2 e 3) Tossiche per la riproduzione (categoria 1, 2 e 3) Sostanze che non possono entrare nella composizione dei prodotti cosmetici ALLEGATO II Una sostanza classificata nella categoria 1 o 2 può essere utilizzata se è stata sottoposta alla valutazione da parte del CSSC e ritenuta sicura per l impiego nei prodotti cosmetici, in particolare in vista dell esposizione a detti prodotti, dell esposizione complessiva derivante da altre fonti, e della vulnerabilità della popolazione Sono conformi alla legislazione alimentare Non esistono sostanze alternative Esposizione nota Regolamento 2009 Esempio: Categoria di sostanze cancerogene Categoria 1 Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull uomo Nesso causale tra esposizione dell uomo ad una sostanza e sviluppo di tumori Categoria 2 Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l uomo Esistono elementi sufficienti Studi a lungo termine effettuati sugli animali Altre informazioni specifiche (es. dati epidemiologici parziali) Categoria 3 Non classificabili come cancerogeni per l uomo Prove inadeguate nell uomo e nell animale Non vi sono dati disponibili Una sostanza classificata nella categoria 3 può essere utilizzata nei cosmetici se è stata sottoposta alla valutazione dell SCCNFP e dichiarata accettabile per l utilizzo nei prodotti cosmetici Direttiva 2003 Università di Bologna 14

LISTE POSITIVE Sostanze che possono entrare nella composizione di un prodotto cosmetico a determinate concentrazioni e condizioni di utilizzo Sostanze con funzioni particolari Coloranti Conservanti Filtri UV ALLEGATO III ALLEGATO IV ALLEGATO V ALLEGATO VI Università di Bologna 15

Valutazione della sicurezza degli ingredienti liberi IDENTIFICAZIONE DEL PERICOLO IDENTITA DELLA SOSTANZA IN STUDIO STUDI DI RELAZIONE STRUTTURA e ATTIVITA TEST IN VITRO E IN VIVO STUDI EPIDEMIOLOGICI VALUTAZIONE DELLA DOSE RISPOSTA POTENZA DELL EFFETTO TOSSICO NOAEL, LOAEL e T25 VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE CARATTERIZZAZIONE DEL RICHIO MoS (margine di sicurezza) GESTIONE E COMUNICAZIONE DEL RISCHIO ANALISI DEI COSTI E BENEFICI DECISIONI OPERATIVE INFORMAZIONE REGOLAZIONE SOSTITUZIONE Università di Bologna 16

IDENTITÀ DEGLI INGREDIENTI O MATERIE PRIME Al fine di una valutazione della sicurezza del prodotto cosmetico è necessaria una precisa identificazione e descrizione degli ingredienti presenti nel prodotto finito Ingredienti Qualità Quantità Sostanza definita chimicamente Formula molecolare e strutturale Sostanza complessa Complesso di sostanze di composizione non definita o variabile Miscela di A e B Origine minerale, animale, vegetale Derivati ottenuti dai processi biotecnologici Miscele commerciali come le miscele profumate Università di Bologna 17

IDENTITÀ DEGLI INGREDIENTI O MATERIE PRIME CosIng Database Uno strumento utile per accedere all inventario europeo (lista indicativa e non esaustiva delle sostanze impiegate nei cosmetici, che viene periodicamente aggiornata, a livello europeo) L inventario europeo permette di ottenere le seguenti informazioni: Denominazione comune (INCI) (solo nella sezione I) Identità chimica (sezione I e II) Funzione nel prodotto (solo nella sezione I) Restrizioni e condizioni d utilizzo (solo nella sezione I) http://ec.europa.eu ec.europa.eu/consumers/sectors Università sectors/cosmetics/cosing di Bologna cosing/ 18

IDENTITÀ DEGLI INGREDIENTI O MATERIE PRIME CosIng Database SEZIONE I SEZIONE II Elenco degli ingredienti cosmetici che non sono profumati e che sono diversi dalle materie prime aromatiche Elenco dei profumi e delle materie prime aromatiche L elenco è elaborato in base alle informazioni fornite dall industria europea dei prodotti cosmetici rappresentata dal COLIPA (Associazione europea delle industrie dei prodotti cosmetici e da toeletta) http://www.colipa.com L elenco è elaborato in base alle informazioni fornite dall EFFA (European Flavour and Fragrance Association) http://www.effa.be Università di Bologna 19

Esempio: ingrediente definito chimicamente CosIng Database Università di Bologna 20

Esempio: ingrediente definito chimicamente soggetto a restrizione d usod CosIng Database Università di Bologna 21

Esempio: ingrediente complesso CosIng Database Università di Bologna 22

IDENTITÀ DEGLI INGREDIENTI O MATERIE PRIME Tutti gli ingredienti devono essere definiti anche per ciò che riguarda i termini di produzione ed il processo di purificazione: Sintesi chimica Isolamento e purificazione mediante processi chimici Trattamento fisico, enzimatico, biotecnologico o microbiologico facente uso di materiale di origine biologica Università di Bologna 23

IDENTITÀ DEGLI INGREDIENTI O MATERIE PRIME Inoltre, gli ingredienti devono essere definiti per specifiche fisiche, chimiche e microbiologiche Grado di purezza dell ingrediente Qualità microbiologica Nel caso di sostanze complesse si dovrebbero riportare anche informazioni quantitative sulla presenza di sub-componenti che hanno una rilevanza tossicologica, quali, ad es., solventi residui, metalli pesanti, residui di pesticidi nel caso di materiale biologico, ecc. Università di Bologna 24

STUDI di RELAZIONE STRUTTURA e ATTIVITA e PROPRIETA CHIMICO FISICHE SAR (relazioni qualitative struttura-attività) QSAR (relazioni quantitative struttura-attività) Read-across (dati relativi a sostanze strutturalmente afffini) L utilizzo di banche dati permette di definire con una certa approssimazione (50-60%) se la struttura molecolare in esame mostra delle similitudini con altre molecole già sperimentate di cui si conoscono le caratteristiche tossicologiche Esistono, anche, studi previsionali che possono essere utili al fine di stabilire, a priori, utilizzando modelli matematici, le proprietà chimico-fisiche critiche della molecola in esame. Solubilità Stabilità Acidità e basicità Elettrofilia e attività chimica Università di Bologna 25

PROFILO TOSSICOLOGICO DEGLI INGREDIENTI Il profilo tossicologico di una sostanza si ottiene principalmente dagli studi descrittivi osservazione degli effetti tossici in animali, tessuti, cellule isolate e batteri Indicazioni sulla dose tossica, sulle probabili reazioni avverse, sull organo o l apparato bersaglio della tossicità, o su particolari effetti tossici specifici. sono richiesti dalle autorità regolatorie (OECD) sono eseguiti osservando le Good Laboratory Practice (GLP) Università di Bologna 26

REQUISITI MINIMI PER FARE UN PROFILO TOSSICOLOGICO DEGLI INGREDIENTI TOSSICOCINETICA Assorbimento Distribuzione Metabolismo Escrezione TOSSICITA ACUTA (max 2 settimane) Tossicita acuta (orale, cutanea, inalatoria) se disponibile Irritazione (cutanea e oculare) Sensibilizzazione cutanea Fototossicità se l ingrediente assorbe UV e luce visibile GENOTOSSICITA Mutagenesi Clastogenesi Aneuploida TOSSICITA RIPETUTA (a breve termine) (subacuta 2-4 settimane) (subcronica 3-6 mesi) TOSSICITA A LUNGO TERMINE (cronica 1-2 anni) Cancerogenesi TOSSICITA DELLO SVILUPPO Teratogenesi Requisiti minimi essenziali Se è previsto un assorbimento orale o cutaneo significativo Università di Bologna 27

ELEVATA CRITICITA NELLE INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE NECESSARIE La legge prevede che siano le Aziende produttrici di ingredienti o materie prime a fornire le informazioni necessarie per la valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici La valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici è estremamente critica per la scarsità ed insufficienza di dati tossicologici, presenza di contaminanti e della qualità microbiologica che vengono forniti dalle aziende di produzione delle materie prime attraverso le schede tecniche e di sicurezza perchè la carenza di informazioni tossicologiche relative agli ingredienti cosmetici deriva sia dal fatto che il numero di analisi da approntare per una sostanza dipende dalla quantità di prodotto immesso sul mercato sia dal fatto che le sostanze già notificate secondo le vecchie normative (sostanze che figurano nell EINECS), richiedevano minori indagini tossicologiche Università di Bologna 28

PROCEDURA DI NOTIFICA PRIMA DELLA NORMATIVA REACH Tutte le nuove sostanze, cioè le sostanze che vengono immesse sul mercato UE dal 1981, devono prima seguire un procedimento di notifica armonizzato per i paesi membri della UE. Il notificante deve approntare della documentazione che sarà quindi inviata all unità di notifica presso l istituto superiore di sanità: tra questi documenti ricordiamo in particolare quello relativo al fascicolo o scheda tecnica. Le sostanze già presenti sul mercato prima del 1981 sono state definite sostanze esistenti e sono state elencate nella lista europea delle sostanze esistenti EINECS (European Inventory of Existing Commercial chemical substances). Le sostanze riportate in EINECS non sono soggette al procedimento di notifica della legge sulle sostanze pericolose per le sostanze nuove. Università di Bologna 29

Ingredienti cosmetici e Normativa REACH Gli ingredienti di cosmetici rientrano anche nel campo di applicazione del REACH Il REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemicals) è un sistema unico di registrazione, valutazione, restrizione ed autorizzazione dei prodotti chimici. Il REACH obbliga le imprese che fabbricano e importano sostanze chimiche a valutare i rischi derivanti dal loro uso ed a prendere le misure necessarie per gestire qualsiasi rischio. Il REACH si applica alle sostanze di nuova immissione oltre a quelle commercializzate prima del 1981 per un volume superiore a 1 tonnellata/anno. Gruppi e tipologie di sostanze esentati dall'obbligo del REACH sostanze radioattive sostanze intermedie non isolate rifiuti polimeri sostanze utilizzate nei medicinali per uso umano o veterinario sostanze utilizzate nelle derrate alimentari o negli alimenti per animali sostanze per le quali il rischio è considerato trascurabile (es. acqua, ossigeno, ecc.) sostanze esistenti in natura e di cui non viene modificata la composizione chimica sostanze utilizzate nell'ambito della ricerca e dello sviluppo Estratti naturali ottenuti con metodi fisici o con solventi acquosi Università impiegati di per Bologna i prodotti cosmetici 30

Normativa sui Cosmetici vs Normativa REACH Tanto maggiore è la quantità commercializzata e la pericolosità delle sostane, tanto più vasto è l insieme di prove tossicologiche richieste (procedimento a stadi) dal REACH La maggior parte degli ingredienti di cosmetici rientravano nella vecchia categoria 100 kg-1 tonnellata. Con la nuova normativa REACH la maggior parte degli ingredienti di cosmetici rientreranno nella categoria 1 1 tonnellata Linee guida 2006 SCCP Nuovo Regolamento Comunitario Vecchia normativa sostanze chimiche Nuona normativa REACH Nuona normativa REACH Requisiti minimi Requisiti minimi ---------- ---------- 100 kg-1 ton/anno 1 ton/anno 10 tons/anno Tossicità acuta Irritazione o corrosione cutanea Irritazione degli occhi Sensibilizzazione cutanea Mutagenicità e genotossicità Tossicità da dose ripetuta ---------- Tossicità acuta Irritazione o corrosione cutanea Irritazione degli occhi Sensibilizzazione cutanea ---------- Tossicità da dose ripetuta ---------- Tossicità acuta Irritazione o corrosione cutanea Irritazione degli occhi Sensibilizzazione cutanea Mutagenicità e genotossicità Tossicità acuta Irritazione o corrosione cutanea Irritazione degli occhi Sensibilizzazione cutanea Mutagenicità Ecotossicità Tossicità acuta Irritazione o corrosione cutanea Irritazione degli occhi Sensibilizzazione cutanea Mutagenicità e genotossicità Tossicità da dose ripetuta Tossicocinetica Tossicità per la riproduzione Ecotossicità Sperimentazione in vitro Sperimentazione in vitro Sperimentazione in vitro e in vivo Sperimentazione in vitro e in vivo Sperimentazione in vitro e in vivo Università di Bologna 31

Tempi della Normativa REACH per gli ingredienti Cosmetici Per ridurre l impatto sul sistema produttivo il REACH prevede una tempistica di realizzazione graduale in cui gli obblighi di registrazione devono essere assolti Termini di registrazione 1 dicembre 2010 Volume annuo (tons/anno/produttore) >1000 tons >100 tons se etichettati con R50/R53 >1 ton se sostanze ad alta pericolosità 1 giugno 2013 100-1000 tons Ingredienti di cosmetici 1 giugno 2018 1-100100 tons Università di Bologna 32

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEGLI INGREDIENTI EPOSIZIONE Per la valutazione della sicurezza di un ingrediente presente nel prodotto finito si devono conoscere il grado e la via di esposizione per il consumatore Tipo di prodotto cosmetico dove l ingrediente può essere impiegato Metodo di applicazione spalmato, spruzzato, risciacquato, ecc. Concentrazione degli ingredienti nel prodotto Quantità del prodotto utilizzata per ogni applicazione Frequenza di applicazione Area totale di contatto con la cute Superficie di contatto (es. mucosa, cute arrossata dal sole) Durata del contatto (es. prodotti risciacquabili) Uso non corretto prevedibile che potrebbe aumentarne l esposizione Tipo di consumatore (es. bambini, persone con la cute sensibile) Quantità assorbita, basata su dati di biodisponibilità Potenziale numero di consumatori Applicazione su aree cutanee esposte alla luce del sole Università di Bologna 33

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEGLI INGREDIENTI MARGINE DI SICUREZZA MoS = NOAEL/SED? MoS = Margin of safety NOAEL = No Observed (Adverse) Effect Level SED = Systemic Exposure dosage (mg/kg/day) Permette di fissare dei livelli minimi accettabili di esposizione a sostanze chimiche presenti nei prodotti cosmetici, che non risultano nocivi per gli esseri viventi MoS > 100 Università di Bologna 34

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PRODOTTO COSMETICO FINITO NECESSITÀ DI STUDI SULL UOMO IL PRODOTTO FINITO NEI SEGUENTI CASI Il veicolo usato aumenta la penetrazione cutanea degli ingredienti L interazione tra gli ingredienti può risultare nella formazione di nuove sostanze di significato tossicologico Vi è la necessità di ridurre il grado di assorbimento o la tossicità della formulazione Università di Bologna 35

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PRODOTTO COSMETICO FINITO TOLLERABILITÀ LOCALE IN VIVO SULL UOMO Valuta non il potenziale irritante ma la compatibilità cutanea dei soli prodotti cosmetici in condizioni controllate sull uomo. La compatibilità cutanea è definita come l assenza di irritazione cutanea in normali condizioni d uso ed uso improprio ragionevolmente prevedibile, prendendo in considerazione reazioni oggettive così come le risposte soggettive. Tutti gli studi sull uomo devono essere condotti in accordo con la dichiarazione di Helsinki (1964) e le sue successive revisioni (Word Medical Association 1989). Università di Bologna 36

VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA DEL PRODOTTO COSMETICO FINITO La valutazione delle sicurezza di un prodotto cosmetico continua con la sua sorveglianza in market Valutare il rischio connesso all uso dei cosmetici e di monitorarne l incidenza di eventi avversi Individuare rapidamente nuovi eventi avversi da P.C. Migliorare le informazioni sugli eventi avversi sospetti o già noti dei P.C. Migliorare la sicurezza del prodotto cosmetico Università di Bologna 37