DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA CONFINDUSTRIA PIEMONTE, ON.LUIGI ROSSI DI MONTELERA, SULL INDAGINE CONGIUNTURALE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2007

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Transcript:

DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA CONFINDUSTRIA PIEMONTE, ON.LUIGI ROSSI DI MONTELERA, SULL INDAGINE CONGIUNTURALE PER IL SECONDO TRIMESTRE 2007 Torino, 24 aprile 2007 L indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2007 conferma la buona tenuta della fase di ripresa avviata all inizio del 2006 e proseguita nei primi mesi di quest anno. I principali indicatori rimangono attestati su livelli positivi e in alcuni casi fanno registrare progressi consistenti rispetto al primo trimestre. Si rafforzano soprattutto le aspettative sulla produzione, ma miglioramenti significativi, anche se più contenuti, sono riferibili agli ordini e alle esportazioni. Si consolida la ripresa degli investimenti; si mantiene favorevole il quadro occupazionale, con previsioni di ricorso alla CIG vicine ai minimi storici. L ulteriore miglioramento degli indicatori è un segnale confortante e fa ritenere che la ripresa sia ancorata su basi solide grazie al recupero di competitività realizzato negli ultimi anni, evidenziato dal buon andamento delle esportazioni cresciute di circa il 10% nel corso del 2006. Dopo anni di stagnazione le imprese sono tornate a investire non solo nei processi produttivi, ma anche e soprattutto nelle strategie di internazionalizzazione. Più in dettaglio, il saldo riferito ai livelli produttivi migliora di circa 10 punti rispetto allo scorso trimestre; l indicatore si posiziona su valori che non si ripetevano dal 2000. Favorevoli risultano anche le attese relative a ordini totali e esportazioni, con saldi superiori alla media degli ultimi trimestri. Non varia la composizione del carnet ordini. La ripresa si riflette positivamente sull occupazione, mentre il ricorso alla CIG sembra essersi assestato su livelli contenuti. Gli investimenti stanno diventando una delle componenti più dinamiche del valore aggiunto industriale.

1. Per i prossimi tre mesi le imprese si attendono un andamento favorevole degli ordini totali, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +17 punti. Il consolidamento della domanda si riflette sulla situazione del carnet ordini, attestata su livelli soddisfacenti. Meno di un terzo delle aziende ha lavoro assicurato per meno di un mese. Non si interrompe il trend espansivo delle esportazioni: il saldo sale a +19 punti, superiore alla media degli ultimi trimestri. I progressi più significativi riguardano le attese sulla produzione. Dopo la flessione dello scorso trimestre, il saldo (+17,5) migliora di circa 10 punti e ritorna su valori che non si riscontravano dal 2000. Diminuisce lievemente il tasso di utilizzo degli impianti (75,4%), che rimane comunque su livelli elevati. 2. Si conferma il trend positivo degli investimenti. La quota di imprese con programmi di ampliamento (28%) fa segnare un nuovo aumento e ritorna su livelli che non si rilevavano dal 2002. Stabile è la percentuale di imprese con programmi di ammodernamento degli impianti (38%). Per il settimo trimestre consecutivo la percentuale di imprese che ha deciso di rivedere al rialzo i programmi di investimento prevale sulle scelte di segno opposto (+8 punti). A ciò contribuisce la situazione complessivamente positiva della liquidità aziendale: la percentuale di imprese che segnala ritardi negli incassi (38%) non è lontana dal minimo storico ed è inferiore di oltre 5 punti alla media 2006. Le previsioni sui livelli occupazionali sono improntate alla stabilità dopo gli aumenti registrati nel 2006. Come lo scorso trimestre, il saldo ottimisti-pessimisti è di poco superiore al punto di equilibrio. Il ricorso alla CIG (9%) resta attestato su livelli storicamente bassi, che non si registravano dal 2001. 3. La aspettative delle imprese piemontesi sono in sintonia con il momento favorevole dell economia mondiale. Alla decelerazione degli Stati Uniti fanno da contrappeso il dinamismo delle aree emergenti, la tenuta del Giappone e la accelerazione dell Europa, dando maggiore equilibrio alla crescita globale. In questa situazione anche un eventuale 2

rallentamento dell economia americana superiore alle aspettative non avrebbe ripercussioni significative sulla domanda mondiale. Nel breve termine, i principali fattori di rischio riguardano l andamento delle quotazioni petrolifere e dell inflazione. Allo stato attuale, tuttavia, i pericoli di nuove e incontrollate fiammate sembrano ridotti. Sul fronte del petrolio, rimangono invece aperte le incognite di natura politica. L orientamento moderatamente restrittivo delle politiche monetarie americana ed europea ha favorito l allentamento delle tensioni sui prezzi senza effetti di rilievo sulla crescita. L ultimo rapporto del Fondo Monetario rivede al rialzo le già ottimistiche stime di crescita per il 2007-2008, sottolineando come le maggiori minacce alla solidità della attuale fase di crescita vengano soprattutto dai meccanismi di governance dell economia mondiale e in particolare dalle tentazioni protezionistiche e iper-regolatorie che stanno prendendo corpo in alcuni paesi. 4. Anche in Europa il quadro economico si è consolidato. Archiviato il 2006 con un bilancio superiore alle attese, i primi mesi del 2007 hanno visto un graduale passaggio di testimone dalla domanda estera alla domanda interna quale motore dello sviluppo. Un elemento di stimolo è costituito dal consolidamento dei consumi delle famiglie, legato al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e a vantaggiose condizioni di finanziamento. Le più recenti previsioni concordano su una crescita europea intorno al 2,5% nel 2007, in linea con il consuntivo 2006. Nel complesso si sono ridotti i fattori di rischio, rendendo più probabili future revisioni al rialzo delle stime. 5. Per quanto riguarda l Italia, i dati più recenti evidenziano la tenuta della ripresa, su ritmi di poco inferiori a quelli della parte centrale del 2006. L ultimo dato sulla produzione industriale (febbraio) registra una lieve flessione rispetto al mese precedente e a febbraio 2006, mentre il trend dei primi due mesi rimane moderatamente espansivo. Analogo andamento piuttosto fiacco dovrebbe caratterizzare anche i prossimi due mesi, mentre un più consistente rialzo dovrebbe registrarsi a maggio. 3

Le previsioni di crescita per il 2007 puntano su una crescita intorno al 2%. Le variabili che maggiormente possono influire sulle stime sono le esportazioni e gli investimenti in costruzioni. Nel complesso, il minore contributo alla crescita di tali componenti e della spesa pubblica, dovrebbe essere compensato, almeno in parte, dalla crescita dei consumi delle famiglie e degli investimenti. 6. Dalle indicazioni tratte dalla nostra indagine e dagli altri dati disponibili emerge il forte impulso che l industria sta dando alla ripresa grazie alle strategie di sviluppo poste in atto negli ultimi anni. Sarebbe tuttavia prematuro attribuire alla ripresa una natura strutturale, tale da condurre il nostro sistema industriale verso nuovi e più robusti assetti competitivi dopo la difficile fase attraversata in questi anni. Certamente, le imprese hanno rafforzato la capacità competitiva, come testimoniato dal buon andamento delle vendite sui mercati in espansione e dal recupero di posizioni sui mercati tradizionali. Il processo di riposizionamento strategico tuttavia, non si è certamente concluso. Restano sostanzialmente immutati i ritardi che ci penalizzano rispetto ai concorrenti, emergenti o tradizionali. Da questo punto di vista, sarebbe molto pericoloso utilizzare l alibi della ripresa per dilazionare ulteriormente decisioni e politiche coraggiose. SCHEDA TECNICA I DATI La produzione totale è prevista in aumento dal 29,1% delle imprese, percentuale superiore a quelle rilevate tre (22%) e sei mesi fa (23,4%). L 11,6% prevede una riduzione; una quota in linea con quella riscontrate tre mesi fa (11,8%) e a settembre 2006 (11,7%). Il saldo (+17,5 punti) migliora in misura rilevante rispetto a dicembre (+7,2) e settembre dello scorso anno (+11,7). Migliora anche l indicatore relativo agli ordinativi totali. La percentuale di ottimisti sale al 28,6% dal precedente 26,7% e dal 23,1% di settembre. Diminuisce invece la quota di 4

pessimisti (12% contro 16,3%); a settembre era 13,6%. Il saldo (+16,6 punti) migliora rispetto a dicembre (+10,4 punti) e settembre 2006 (+9,5). Il tasso di utilizzo della capacità produttiva diminuisce lievemente (75,4%) rispetto allo scorso trimestre (76,1%) riportandosi sui livelli di settembre 2006 (75,2%). Il carnet ordini è inferiore ad un mese di produzione per il 28,6% delle imprese, percentuale sostanzialmente analoga a quella dei trimestri precedenti (29,7% e 28,8%). Per quanto riguarda gli ordini dall'estero, l aumento è previsto dal 28,9%, una quota superiore a quelle rilevate nei mesi scorsi (25% e 23%). La riduzione è attesa dal 10%, in calo rispetto alle due passate rilevazioni (13,9% e 13%). Il saldo (+18,9 punti) si consolida rispetto ai mesi passati (+11,1 punti a dicembre, +10 punti a settembre 2006). La percentuale di aziende che segnala l'intenzione di effettuare investimenti di ampliamento della capacità produttiva sale al 28,1% dal 26,4% dello scorso trimestre e dal 26,7% di settembre 2006. Gli investimenti di sostituzione interessano il 38,1%, in linea con le rilevazioni precedenti (38,5% e 38,3%). Il 14,7% delle imprese ha rivisto al rialzo i programmi di investimento; il 5,6% ha attuato correzioni al ribasso. Il saldo (+9,1 punti) è più positivo rispetto allo scorso trimestre (+6,7 punti). La percentuale di aziende che segnala ritardi negli incassi è pari al 37,8%, in linea con l indagine di dicembre (37,6%) ma in consistente ribasso rispetto a settembre 2006 (42,8%). Per quanto riguarda il livello dell'occupazione, gli ottimisti sono il 12,7%, come tre mesi fa (12,6%); sei mesi or sono la percentuale era invece lievemente inferiore (10,2%). I pessimisti sono il 9,3%, un punto in meno rispetto a dicembre (10,3%) e a settembre 2006 (10,5%). Il saldo (+3,4 punti) migliora marginalmente rispetto allo scorso trimestre (+2,3 punti); a settembre il saldo era lievemente negativo (-0,3 punti). La quota di aziende che intende ricorrere alla CIG (9,4%) non si discosta dai livelli contenuti dello scorso trimestre (9,7% e 9,2% ). I SETTORI 5

In tutti i settori, ad eccezione di quello dei minerali non metalliferi, le imprese si attendono un aumento di produzione e ordini. Le indicazioni più favorevoli provengono dai comparti chimico, cartario-grafico-editoriale, della meccanica strumentale e delle industrie manifatturiere varie, dove si registrano saldi ottimisti e pessimisti riferiti a produzione e ordini intorno a +30 punti percentuali. Anche nei settori dei prodotti in metallo, elettrico-elettronico, dei componenti auto, metallurgico, alimentare, tessile-abbigliamento, legno-mobilio, prevalgono aspettative di crescita di produzione e ordini, con saldi molto positivi. Nel settore metalmeccanico nel suo complesso i saldi ottimisti-pessimisti relativi alla produzione e agli ordini sono lievemente superiori alla media (rispettivamente +19 e +20 punti percentuali). Rispetto ai giudizi formulati lo scorso trimestre si riscontrano quasi ovunque sensibili miglioramenti degli indicatori, soprattutto per quanto riguarda la produzione. Progressi significativi i interessano i comparti della meccanica strumentale, dei componenti auto, alimentare e delle industrie manifatturiere varie, dove i saldi migliorano anche di 20 o 30 punti rispetto allo scorso trimestre. In nessun caso i giudizi attuali sono più cauti di quelli espressi tre mesi fa. Il settore metalmeccanico nel suo complesso fa registrare un miglioramento di circa 10 punti nei saldi relativi a produzione e ordini, in linea con la tendenza generale. 6