I.1 Genesi ed evoluzione del pensiero di H. Marcuse

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INTRODUZIONE Herbert Marcuse I.1 Genesi ed evoluzione del pensiero di H. Marcuse Il cammino filosofico di Herbert Marcuse ha inizio nel 1922 quando consegue la laurea a Berlino con un opera sul romanzo d artista tedesco (Der deutsche Künstlerroman 1 ), frutto di studi che comprendevano oltre alla filosofia storia della letteratura tedesca, germanistica ed economia. Dopo aver provvisoriamente trovato lavoro come commerciante di libri, nel 1929 comincia a lavorare alla sua abilitazione sotto la guida di Edmund Husserl e Martin Heidegger a Friburgo. Sulle riviste socialdemocratiche Die Gesellschaft e Philosophische Hefte comincia a pubblicare i suoi primi articoli, nei quali si contraddistingue una sintesi tra marxismo e fenomenologia. Nel 1932 Marcuse presenta la sua tesi di abilitazione: Hegels Ontologie und die Theorie der Geschichtlichkeit 2. Nello stesso anno, a causa del rapporto sempre più teso con Heidegger, che si stava avvicinando al movimento nazionalsocialista, Marcuse prenderà la decisione di lasciare Friburgo. Viene però aiutato da Husserl, che, forte anche del rapporto con l influente Kurator dell Università di Francoforte Karl Riezler, riesce a raccomandare Marcuse a Horkheimer. Alla fine del 1932 Marcuse approda all Istituto per la Ricerca Sociale (Institut für Sozialforschung) di Francoforte 3. Sotto 1 H. MARCUSE, Der deutsche Kunstlerroman, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1978 [Il romanzo dell'artista nella letteratura tedesca. Dallo «Sturm und Drang» a Thomas Mann, trad. it. di R. Solmi, Einaudi, Torino 1985] 2 H. MARCUSE, Hegels Ontologie und die Grundlegung einer Theorie der Geschichtlichkeit, Suhrkamp, Frankfurt-am-Main, 1932 [L'ontologia di Hegel e la fondazione di una teoria della storicità, trad. it. di E. Arnaud, La Nuova Italia, Firenze 1969]. 3 Il nucleo originario della Scuola di Francoforte si forma nel 1922 presso il celebre Istituto per la ricerca sociale, fondato da Felix Weil e diretto da Karl Grünberg, storico austriaco fondatore 1

l influenza di Max Horkheimer, subentrato due anni prima a Karl Grünberg nella direzione dell Istituto, Marcuse maturerà un diverso approccio nei confronti del marxismo, allentando in parallelo il suo rapporto con la fenomenologia. Qui Marcuse pubblica i suoi articoli sulla Zeitschrift für Sozialforschung, rivista ufficiale dell Istituto, fondata da Horkheimer nel 1932. Ancor prima della presa di potere da parte di Adolf Hitler, Marcuse fugge nel 1933 prima a Zurigo e poi a Ginevra, dove viene rifondato l'istituto, prima di emigrare definitivamente negli Stati Uniti nel 1934, dove ottiene la cittadinanza nel 1940. La Frankfürter Schule rinasce negli anni seguenti a New York, dove Marcuse viene riassunto dall'istituto per la Ricerca Sociale, anch esso trasferito a New York. La situazione economica dell Istituto lo porta ad accettare nel 1942 un incarico a Washington, presso l Office of Strategic Services (OSS, precursore della CIA) durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1941 pubblica Reason and Revolution 4, opera consacrata ad Hegel e indice del definitivo distacco dal pensiero heideggeriano. Negli anni 1951-1954 lavora al Russian Institute della Columbia University (New York) e a Harvard. dell'archivio per la storia del socialismo e del movimento operaio. Attorno all'istituto graviteranno inizialmente il sociologo K.A. Wittfogel (studioso delle società asiatiche precapitalistiche e della società sovietica), gli economisti H. Grossmann e F. Pollock, lo storico F. Borkenau, i filosofi M. Horkheimer (che assumerà la direzione dell'istituto nel 1930) e, in seguito, T.W. Adorno. Più tardi si uniranno al gruppo, oltre a Marcuse, il sociologo della letteratura L. Löwenthal, il politologo F. Neumann, lo psico-sociologo E. Fromm, il critico letterario e filosofo W. Benjamin. Al termine della Seconda Guerra Mondiale restano in USA Marcuse, Fromm, Wittfogel, Neumann e Löwenthal, mentre Horkheimer, Adorno e Pollock tornano in Germania, riedificando l'istituto, nella cui atmosfera culturale si forma una nuova generazione di studiosi, fra i quali A. Schmidt, O. Negt e J. Habermas. [Per notizie più esaurienti sulla Scuola di Francoforte si rinvia all importante opera di M. JAY, The Dialectical Imagination, Brown & Company, Boston-Toronto, 1973; L immaginazione dialettica, trad. it. di N. Paoli, Einaudi, Torino 1979]. 4 H. MARCUSE, Reason and Revolution. Hegel and the Rise of Social Theory, New York, Oxford University Press 1941 [Ragione e rivoluzione. Hegel e il sorgere della teoria sociale, trad. it di A. Izzo, Il Mulino, Bologna 1997]. 2

Da quest esperienza scaturisce l opera Soviet marxism: a critical analysis 5 (1958). Nel frattempo l Istituto per le ricerche sociali pubblica i suoi studi più famosi, tra cui quelli compresi nell opera collettiva Studien über Autorität und Familie 6. Nel 1954 entra alla Brandeis University come docente di filosofia e scienze politiche. Eros and civilization 7 e One-dimensional man 8 vengono pubblicati rispettivamente nel 1955 e nel 1964. Nel 1965 Marcuse insegna Politologia alla University of San Diego in California. L'anno successivo partecipa al Congresso sul Vietnam a Francoforte, organizzato da Rudi Dutschke 9, esponente di spicco del movimento studentesco in Germania. Nel 1967 viene pubblicato An Essay on liberation 10, nel quale manifesta un profondo interesse per i movimenti neo-radicali, che lo elessero profeta della rivolta del 1968. Marcuse continua ad affermare l'imminente fine della repressione anche nell opera Counterrevolution and Revolt 11 del 1967, dove cerca di esplicitare le fasi di quello sviluppo che avrebbe poi condotto all'integrale liberazione dell uomo. Nel biennio 1968-69 5 H. MARCUSE, Soviet Marxism: A Critical Analysis, Columbia University Press, New York 1958 [Marxismo sovietico, trad. it. di A. Casiccia, Guanda, Parma 1968]. 6 Si rinvia a M. HORKHEIMER (a cura di), Studi sull autorità e la famiglia, a cura di F. Ferrarotti, Einaudi, Torino 1974. 7 H. MARCUSE, Eros and Civilization. A Philosophical Inquiry into Freud, Beacon Press, Boston 1955 [Eros e civiltà, trad. it di L. Bassi, Einaudi, Torino 1964]. 8 H. MARCUSE, One-Dimensional Man. Studies in the Ideology of Advanced Industrial Society, Beacon Press, Boston 1964 [L uomo a una dimensione, trad. it di L. Gallino e T. Giani Gallino, Einaudi, Torino 1967]. 9 Sul rapporto Marcuse-Dutschke si rinvia al Carteggio con Rudi Dutschke, in Oltre l uomo a una dimensione, a cura di R. Laudani, Manifestolibri, Roma 2005, pp. 325-360. 10 H. MARCUSE, An Essay on liberation, Beacon Press, Boston 1969 [Saggio sulla liberazione, trad. it. di L. Lamberti, Einaudi, Torino 1969]. 11 H. MARCUSE, Counterrevolution and Revolt, Beacon Press, Boston 1972 [Controrivoluzione e rivolta, trad. it. di S. Giacomoni, Mondadori, Milano 1973]. 3

torna per alcuni mesi in Europa, tenendo lezioni e discussioni con studenti a Berlino, Parigi, Londra e Roma. Nel 1978, con l'opera The Aesthetic Dimension 12, propone, contro un mondo totalmente alienato, un idea estetica diversa da quella marxista ortodossa capace di spezzare le catene dell oppressione in tutti gli aspetti della vita umana. Nel 1979 Marcuse muore per le conseguenze di un emorragia cerebrale durante una visita in Germania, a Starnberg, assistito nei suoi ultimi giorni da Jürgen Habermas, l esponente più significativo della seconda generazione della Scuola di Francoforte. 12 H. MARCUSE, The Aesthetic Dimension, Beacon Press, Boston 1978 [La dimensione estetica, trad. it. di F. Canobbio Codelli, Einaudi, Torino 1978]. 4

I.2 Il rapporto con Heidegger E al periodo di Friburgo che possiamo far risalire la prima formazione del pensiero filosofico marcusiano: in questa fase si contraddistingue l uso delle categorie fenomenologiche, chiaramente dovuto all influsso di Husserl ed Heidegger. In parallelo Marcuse è molto legato al marxismo, ma non prenderà mai la decisione di militare in un partito. Nel primo articolo che pubblica sui Philosophische Hefte, Beiträge zu einer Phänomenologie des Historischen Materialismus 13, dove espone un primo tentativo di conciliare marxismo e fenomenologia si può riscontrare tutta la tipica terminologia heideggeriana: Sorge (cura), Geschichtlichkeit (storicità), Entschlossenheit (accettazione decisa), Dasein (Esserci), ecc. In questo articolo ribadisce poi l importanza che Essere e tempo 14 l opera più famosa del suo maestro pubblicata poco tempo prima assume nel dibattito filosofico di quel periodo. Tale opera scrive M. Jay per Marcuse rappresentava il momento in cui la filosofia borghese si dissolve all interno e apre la strada a una nuova scienza concreta 15 per tre ragioni: in primo luogo perché Heidegger ha rivelato il mondo storico come Mitwelt, cioè un mondo dell interazione umana. In secondo luogo perché, dimostrando che l uomo ha una profonda preoccupazione (Sorge) per l autenticità della propria situazione nel mondo, Heidegger aveva giustamente sollevato il problema: in che cosa consiste l essere autentico? Infine, 13 H. MARCUSE, Beiträge zu einer Phänomenologie des Historischen Materialismus, in Philosophische Hefte, I, I, 1928 [cit. in M. JAY, L immaginazione dialettica, cit., pp. 104-105). 14 M. HEIDEGGER, Essere e tempo [nuova edizione italiana a cura di F. Volpi sulla traduzione di P. Chiodi], Longanesi, Milano 2005. 15 H. MARCUSE, Beitrage [cit. in M. JAY, L immaginazione dialettica, cit., pp. 104-105]. 5

sostenendo che l uomo può raggiungere l essere autentico agendo con decisione nel mondo, Heidegger aveva portato la filosofia borghese a una maggiore consapevolezza della necessità della praxis. Marcuse riteneva che Heidegger avesse fallito proprio su questo punto e che il marxismo diventava essenziale 16. A tal riguardo, nell intervista che rilasciò nel 1977 a Frederick Olafson 17, Marcuse affermò: [ ] All inizio pensavo che potesse esserci una combinazione di esistenzialismo e marxismo sulla base di un analisi concreta dell esistenza umana e del suo mondo. Ma presto mi accorsi che la concretezza di Heidegger era in gran parte un apparenza, che la sua filosofia era in realtà molto astratta e si allontanava dalla realtà, o meglio la evitava, proprio come le filosofie che allora dominavano le università tedesche: il neo-kantismo, il neoidealismo, ma anche il positivismo. [ ] Nel mio primo articolo cercai di combinare esistenzialismo e marxismo. L'essere e il nulla 18 di Sartre è un tentativo ancora più ampio in tal senso, ma quando Sartre si rivolse al marxismo maturò il distacco da suoi scritti esistenzialisti, proprio perché non riusciva a conciliare Marx con Heidegger. Come lo stesso Heidegger, Sartre sembrava usare l'esistenzialismo per isolarsi dalla realtà sociale, invece di penetrarla. Concetti heideggeriani come Esserci, Essere, Ente, Esistenza, sono cattive astrazioni, nel senso che non sono strumenti concettuali per comprendere la concretezza vera sotto l'apparenza. 16 M. JAY, L immaginazione dialettica, cit., pag. 105. 17 F. OLAFSON, Marcuse allievo degli errori di Heidegger, intervista pubblicata su Il Manifesto, 12 luglio 2002, disponibile in copia presso il Sito Web Italiano per la Filosofia (www.swif.uniba.it.) a cura del Laboratorio di Epistemologia informatica dell Università di Bari. 18 J.P. SARTRE, L essere e il nulla, trad. it. di G. Del Bo, Il saggiatore, Milano 1975. 6