CAMERA DEI DEPUTATI 1/7 SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE IN LOMBARDIA 3 MAGGIO 2011 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO DE LUCA Audizione di rappresentanti di Garda Uno La seduta inizia alle 18.16. PRESIDENTE. La ringraziamo della sua presenza. La Commissione sul ciclo dei rifiuti sta monitorando l intero territorio nazionale con l obiettivo di far luce sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, in modo particolare sul implicazione e la presenza della malavita organizzata in questo settore. La avverto che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato on-line e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitandola comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale dell audizione. Lascio, dunque, la parola al dottor Bochio, all intervento del quale seguiranno le domande dei colleghi della Commissione. MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. Sono sindaco, per la verità, di uno dei comuni che partecipano in Garda Uno, Lonato del Garda, da quattro anni. Garda Uno, come dice il termine stesso, riguarda un po tutta la sponda bresciana del Lago di Garda. Ci sono 23 comuni, in quota c è
2/7 il 10 per cento della provincia e la comunità montana dell Alto Garda. È presente il dottor Pedercini, dirigente del settore igiene urbana, quindi più a lui che al sottoscritto è rimessa la competenza di rispondere alle domande che riguardano l aspetto tecnico della nostra raccolta. Si tratta di una società a capitale interamente pubblico, che svolge quasi completamente in proprio tutto il lavoro che riguarda l igiene urbana, dove lo smaltimento principale avviene al termovalorizzatore, quindi a Brescia di A2A. DANIELA MAZZUCONI. Fate solo raccolta? MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. Sì. Lascerei al collega la parola per presentare l aspetto tecnico della presentazione. Siamo circa 200 dipendenti. Un po tutto il nostro settore è riferito alla nostra potenzialità. Ripeto che nella raccolta differenziata abbiamo alcuni smaltimenti. Un solo artigiano esterno lavora per noi; tutto il resto è svolto in proprio e, automaticamente, tutto il settore dell igiene urbana prevalentemente facciamo quello va tutto al termovalorizzatore nella provincia di Brescia. Lascerei la parola al dottor Pedercini. MASSIMO PEDERCINI, Direttore del settore ambientale di Garda Uno. Buongiorno, dirigo il settore igiene urbana. Garda Uno, come ha già detto il presidente, è una società interamente a capitale pubblico. Nello specifico, si occupa di ciclo idrico e di igiene urbana. Per quanto riguarda il settore igiene urbana, operiamo esclusivamente nell ambito dei rifiuti urbani. Non trattiamo rifiuti speciali. Operiamo esclusivamente in nome dei nostri comuni, per cui non al di fuori dei nostri comuni soci. Per quanto riguarda l igiene urbana, abbiamo complessivamente 135 dipendenti, di cui un dirigente, 8 impiegati, 3 coordinatori, 4 meccanici, 107 operatori a tempo indeterminato e 12 stagionali perché nel periodo estivo implementiamo molto il nostro lavoro. Abbiamo una flotta interna di 108 automezzi. Espletiamo ed eroghiamo i nostri servizi con le nostre forze. Esternalizziamo pochissimo a favore di alcune cooperative sociali per il ruolo che queste hanno. Spesso, infatti, i nostri comuni ci chiedono la possibilità di utilizzare persone svantaggiate, ex tossicodipendenti o persone con problemi psichici, per cui esternalizziamo solo una piccola parte a favore di questi operatori che, rispetto al nostro fatturato, è nell ordine del 6-7 per cento. Tutto il resto è svolto internamente.
3/7 Complessivamente, movimentiamo 88.000 tonnellate di rifiuti all anno. Questo è il dato del 2010. Il 57 per cento, circa 50.000 tonnellate, è conferito al termovalorizzatore di Brescia; il 37 per cento, circa 32.000 tonnellate, va in raccolta differenziata agli impianti autorizzati. GIANPIERO DE TONI. A quanto ammonta la percentuale della differenziata? MASSIMO PEDERCINI, Direttore del settore ambientale di Garda Uno. Al 37 per cento. C è poi un 3 per cento di rifiuti da spazzamento stradale, che mandiamo al recupero all impianto A2A Aprica di via Codignole, e un 3 per cento di rifiuti urbani ingombranti, che mandiamo all impianto A2A di Castenedolo in località Macina. Operiamo in un territorio a vocazione prevalentemente turistica. Abbiamo, chiaramente, il problema del periodo estivo, in cui c è un sovraccarico di rifiuti e di operatività. Si tenga presente che abbiamo molti comuni che, se si dovesse incrociare il dato di gennaio con quello di agosto, quadruplicano, quintuplicano la produzione dei rifiuti. Su base annua, abbiamo stimato che circa il 50 per cento dei nostri servizi è erogato ai non residenti, a chi ha la seconda casa o al turista. Si tratta di un servizio molto particolare anche perché, essendo luoghi turistici, ha uno standard di qualità estremamente elevato. Investiamo molto, per esempio, nello spazzamento stradale, nella pulizia e nel decoro dei nostri comuni. DANIELA MAZZUCONI. Avete anche il settore idrico? Vuol dire anche tutto il ciclo compresi depurazione e smaltimento fanghi? Come fate lo smaltimento dei fanghi? Gli impianti di depurazione sono vostri? Siete voi a smaltire i fanghi o A2A? MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. Noi abbiamo un principale depuratore situato a Peschiera. È in comproprietà in quanto fa sia la sponda veronese sia quella bresciana. È un depuratore di circa 330 mila abitanti equivalenti. È un po che sto lottando perché è insufficiente e stiamo cercando di trovare i finanziamenti sufficienti per sdoppiare la linea. Innanzitutto, questa depurazione si avvale di alcune condotte sublacuali e alcune di queste hanno 35 anni. Stanno facendo egregiamente il loro lavoro, ma hanno 35 anni, per cui ci avviciniamo a una scadenza tecnologica della condotta stessa. L ideale sarebbe sdoppiare realizzando la linea veronese, che si avvarrà dell attuale centrale di depurazione situata a Peschiera, e la sponda bresciana, che dovrebbe invece viaggiare tutta su terra, eliminando tutti i rischi delle condotte sublacuali creando un depuratore nella zona bresciana che deve trovare comunque la
4/7 collocazione non molto distante da corsi d acqua naturali abbastanza importanti. Abbiamo il Chiese, oppure arrivando verso Carpenedolo potremmo avere altri condotti che comunque vanno ad afferire automaticamente al fiume. Questi 330.000 abitanti equivalenti in inverno vanno bene, in estate vanno un po in sofferenza. Sono stati fatti degli investimenti negli anni sul depuratore anche per permettere uno smaltimento più adeguato, e quindi realizzare dei vasconi che facciano da scorta, ma è chiaro che lì si gioca anche con i livelli dell acqua. Quando i livelli dell acqua sono alti, infatti, proprio per il sistema fognario che prevalentemente è misto sul lago, sovraccarica le depurazioni e quindi siamo costretti a sturare per evitare che saltino completamente i depuratori. Questi momenti di sturamento possono creare qualche microinquinamento. L Istituto Negri ha fatto una ricerca, peraltro resa pubblica circa venti giorni fa a Peschiera, da cui si evidenziava qualche piccolo problema sulla flora bentonica per i primi sette o otto chilometri, con un recupero successivo. Ci sentiamo, quindi, di rigettare le critiche mantovane di inquinamento dei laghi di Mantova proprio perché questa analisi a dimostrato che, tutto sommato, la situazione nel Mincio è sotto controllo. Questo fattore è estremamente importante perché, se non sdoppiamo, il vero rischio è che una condotta possa saltare. Qualche giornale tedesco, giustamente, potrà recare la notizia che nel Lago di Garda è saltata una condotta: il sistema turistico andrebbe in crisi. Difendo tutti quelli che mi lamentano la problematicità della viabilità del lago, ma prima ancora è necessario garantire l acqua perché un incidente in quel senso ci metterebbe davvero in difficoltà. Si tratta di un intervento che è stato stimato con l Università di Brescia, che ha collaborato con noi nel realizzare un progetto, tra i 60 e gli 80 milioni di euro per canalizzare tutto il settore e creare la depurazione. Rivolgiamo l invito a questa riflessione anche a questa Commissione. DANIELA MAZZUCONI. Avete, quindi, in gestione diretta tutto e non appaltate niente, né sul servizio raccolta, né sul servizio idrico, comprese depurazione e smaltimento fanghi depurazione? MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. È chiaro che, nel momento in cui facciamo degli interventi, appaltiamo ad aziende locali normalmente che fanno il lavoro nelle nostre zone. DANIELA MAZZUCONI. Parlavo dell appalto dei servizi.
5/7 MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. La depurazione è fatta da noi in gestione diretta. GIANPIERO DE TONI. L ARPA sosteneva che in estate ci sono momenti di tensione, per cui lei ha dichiarato che è vostra intenzione realizzare un Garda Uno bresciano. Vorrei solo sapere se state cercando di aumentare la raccolta differenziata. Inoltre, tutti i comuni sono in regola con il pagamento dei loro tributi? MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. I comuni con noi sono a posto. Dal punto di vista della differenziata, in alcuni settori i comuni stanno condividendo il famoso porta a porta. È chiaro che su un settore turistico le seconde case mettono in crisi il porta a porta. Ci mettono in difficoltà anche perché il turista deposita il porta a porta per strada, o comunque dovremmo realizzare parecchie isole ecologiche e vi posso garantire che sembra una banalità, ma questo coinvolgerebbe Soprintendenza, ANAS, Comunità montana, e territori che non si prestano per nulla. Il nostro Garda parte così, per cui siamo costretti a ricavare piccole isole con accessi abbastanza difficili. Il mio comune, ad esempio, sta pensando a un porta a porta realizzabile in alcune zone, ma in altre zone, come i Barcuzzi, vicino al lago, dove il 70 per cento è costituito da seconde case, va in difficoltà. Padenghe ha affrontato un idea di porta a porta e i cassonetti che sono al suo confine si riempivano con i rifiuti di Padenghe. Qualche difficoltà, quindi, in questo senso, l abbiamo. L intenzione è di andare avanti e, a questo proposito, stiamo progettando e pensando di protocollare in regione molto presto un impianto di recupero. Vorremmo, infatti, rendere più facile l aspetto dell umido e del cosiddetto sacco viola, provvedendo da noi alla differenziata. Su Carpenedolo, inoltre, abbiamo progettato e presentato, in accordo con il comune, un impianto di gassificazione per l umido e produzione di energia perché questo ci permetterebbe di chiudere ulteriormente il ciclo dell umido, appunto, con questa differenziazione più semplice da affrontare, ma che porta comunque la differenziata ben in alto, il famoso sacco viola, che contiene un po di tutto, multimateriale e umido da un altra parte da inviare direttamente al nostro gassificatore. DANIELA MAZZUCONI. I proprietari non risedenti pagano la TARSU o la TIA, quindi pagano tutto l anno: avete una stima del costo pro capite, non cosa pagano i cittadini? MASSIMO PEDERCINI, Direttore del settore ambientale di Garda Uno. Da noi il costo pro capite
6/7 è inattendibile. Prima ho detto che il 50 per cento dei nostri servizi è erogato al non residente. Ricordo uno studio fatto dall Osservatorio provinciale rifiuti di Brescia in cui c era il dato del costo pro capite. Nella provincia di Brescia le zone erano colorate: più era scuro più era elevato il costo pro capite e la fascia del Garda bresciano era nera perché, ovviamente, avendo tutti questi turisti e tutte queste seconde case, il costo pro capite è fatto solo sui residenti e il valore schizzava. DANIELA MAZZUCONI. Comunque, pagano. MASSIMO PEDERCINI, Direttore del settore ambientale di Garda Uno. Pagano tutti. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, abbiamo iniziato a operare come Garda Uno nel 1998 e questa è la progressione anno per anno. Siamo arrivati oggi a circa il 37 per cento, un po il limite fisiologico di una raccolta con i cassonetti stradali. Ci stiamo evolvendo nel porta a porta perché ci crediamo. Chiaramente, questo ha dei limiti, quelli del turismo e delle seconde case. Abbiamo, infatti, molti comuni al lago in cui le seconde case, cito Gardone perché a me è capitato il foglio due giorni fa, che ha più seconde che prime case. Il porta a porta è un modello gestionale estremamente rigido che prescrive al cittadino i giorni e il tipo di rifiuti da esporre, ma non funzione per chi viene il sabato e la domenica. Dobbiamo, allora, creare sovrastrutture in grado di gestire il sabato e la domenica nelle seconde case, ma i costi esplodono e in questo momento i nostri comuni non sono in grado di incrementare il costo dell igiene urbana. xxx RAFFAELE VOLPI. Ovviamente, stiamo facendo un quadro di sistema. Non vi stupisca la domanda perché da bresciano conosco da una sponda all altra il lago. Non c è dubbio che il sistema vada chiuso a Brescia. Ci sono ancora delle criticità e ne parlo col presidente perché indubbiamente ha la sensibilità per potermi rispondere: lei immagina che ci possa essere per Garda Uno la partecipazione o impiantistica? Inoltre, essendo lei sindaco di un importante centro Brescia non si conta solamente sugli abitanti, ma anche sulla percezione che si ha del livello strategico degli enti locali e comunque lei conosce il territorio per la parte che riguarda l est bresciano, lei ha la percezione che nel sistema di risulta al movimento terra riguardo, per esempio, alle parti delle cave, che quindi possono anche diventare qualcosa di diverso, possano esservi possibili pressioni o infiltrazione della malavita organizzata? È bene tenere presente un appunto. Sicuramente, il nostro Garda sta avendo un successo
7/7 enorme, ma anche una presenza particolare più volte segnalata a livello di investimenti che riguarda l est dell Europa. La ringrazio e colgo l occasione di avere anche un sindaco che ha un immagine del territorio. MARIO BOCHIO, Presidente di Garda Uno. Su Carpenedolo c è un investimento per i nostri ventitré comuni, una realtà non enorme, di 5 milioni di euro, che vanno a chiudere questo settore. Si tratta di un investimento nel quale, oltretutto, crediamo. Abbiamo in questo senso fatto una convenzione con la provincia di Trento che credeva nella nostra progettualità, e quindi da questo punto di vista direi di sì. Quanto all impiantistica di recupero, ci colleghiamo al discorso cave e discariche proprio perché Garda Uno sta vivendo in questo momento una sua esperienza nel progetto, nel recupero di una cava e di una proposta di progetto per impianto di recupero e messa a dimora come ultima collocazione. Al di là del fatto che, come dicevo, eventualmente questa è una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, e quindi mi limito a questo settore, per quello che posso conoscere io, abbiamo avuto una trattativa pubblica mista con un privato, con l amministrazione comunale di Rezzato, dal quale arriviamo adesso: si è trattato di una trattativa estremamente serena, senza alcun intervento né forzatura di nessuna natura. Si tratta, oltretutto, di un progetto io ero consigliere provinciale fino all ultima legislatura che ho presentato alla Commissione ambiente della provincia di Brescia, maturato con tutta tranquillità e serenità. Questa è la mia esperienza ed è di fatto l unica, anche se importante perché potrebbe essere un impianto di smaltimento e di recupero estremamente significativo, nel quale peraltro il capitale è a prevalenza pubblica il 70 per cento è di indirizzo pubblico e un 30 per cento di indirizzo privato. Ripeto, anche qui è stato fatto un bando pubblico, è stata fatta a suo tempo una manifestazione di interesse pubblica. Mi creda, non c è stata alcuna sensazione di aver avuto una pressione personalmente, ma neanche proprio nell atteggiamento. È stato tutto tranquillo. Sono contratti fatti alla luce del sole, nella serenità più ampia. PRESIDENTE. La ringrazio, le auguro buon lavoro e dichiaro conclusa l audizine La seduta termina alle 18.45.