INVESTIMENTI NEL SERVIZIO IDRICO: LA DEPURAZIONE AL PRIMO POSTO Bologna 22 ottobre 2014 Il riuso delle acque reflue depurate: quali sinergie possibili nei programmi regionali Dott. Giuseppe Bortone Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa
Piano di gestione del distretto idrografico e il Piano di Tutela Il Piano è lo strumento di gestione, così come previsto dalla Direttiva Quadro Acque della Commissione Europea (2000/60/CE), con l indubbio pregio di aver condiviso con l intero sistema regionale le: priorità su cui uniformare le scelte e le strategie regionali future, consentendo con questo una migliore programmazione e allocazione delle risorse economico finanziarie disponibili
Le priorità del Piano Piena attuazione delle direttive comunitarie (scarichi, acque di prima pioggia nitrati, sostanze pericolose, habitat) Qualità e quantità (che sono collegate) Indirizzo prioritario la necessità di attuare politiche e strategie di governo della domanda d'acqua, in relazione alle nuove condizioni meteoclimatiche e alle dinamiche dei consumi Preservazione. Risparmio Miglioramento della gestione (qualità) Interconnessione Uso plurimo, Depurazione e riuso delle acque reflue
Il disaccoppiamento 120% 115% Erogati contabilizzati per residente servito 110% 105% 100% 95% Prelevati dall'ambiente per residente servito Residenti 90% 85% 45% sup 55% sott. Residenti serviti 80% 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Nel periodo 2006-2010 il tasso di realizzazione degli investimenti (nel 2011 si è registrata una drastica caduta a causa degli effetti del referendum), a fronte di 860 milioni (40 euro/ab) di euro di investimenti pianificati, si è attestato attorno ad un eccellente 94%.
Ubicazione degli agglomerati di consistenza > 2.000 AE in Regione 5
Evoluzione degli agglomerati con oltre 2.000 AE in Emilia - Romagna 6 AGGLOMERATI > 2.000 AE TUTTI CONFORMI A 91/271
Suddivisione percentuale degli AE depurati per livello di trattamento in Emilia - Romagna 7 Emilia-Romagna 2% 9% 89% AE depurati I livello AE depurati II livello AE depurati III livello
Abbattimento dei nutrienti in tutti gli impianti di trattamento Anno 2012 8 Impianti Portata AE progetto AE trattati Carichi azoto Carichi fosforo ingresso uscita ingresso uscita (n ) (m 3 /y)/10 3 (AE) (AE) (t/y) (t/y) (t/y) (t/y) Primario 1.377 7.782 174.515 85.286 342,4 291,1 49,8 44,8 Secondario 538 44.694 823.955 535.748 2.018,7 637,7 247,6 105,3 Più avanzato 184 386.585 7.402.098 4.402.509 17.686,8 4.060,5 2.385,2 356,4 Denitrific (DeN) 80 29.775 463.540 324.399 1.179,8 302,6 153,9 58,6 Defosfat (DeP) 9 6.480 137.800 109.278 256,9 89,8 27,7 8,5 DeN + DeP 95 350.330 6.800.758 3.968.832 16.250,0 3.668,1 2.203,6 289,3 Totale 2.099 439.061 8.400.568 5.023.543 20.047,9 4.989,3 2.682,6 506,5 Impianti ingresso uscita Abbattimento azoto fosforo azoto fosforo azoto fosforo (n ) (t/y) (t/y) (t/y) (t/y) (%) (%) Bacino drenante Area Sensibile Totale 2.071 16.061,0 2.166,6 4.135,9 454,5 74 79 28 3.986,9 516,0 853,4 52,0 79 90 2.099 20.047,9 2.682,6 4.989,3 506,5 75 81 RISPETTATO ART. 5, COMMA 4, DIRETTIVA 91/271
Numero di agglomerati di consistenza inferiore a 2.000 AE per Provincia 9 700 621 600 500 400 346 384 370 385 300 275 200 140 100 49 95 0 Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì - Cesena Rimini
Abitanti equivalenti nominali, serviti e depurati in agglomerati di consistenza inferiore a 2.000 AE per Provincia 10 Rimini AE totali depurati AE totali serviti Forlì - Cesena AE totali nominali Ravenna Ferrara Bologna Modena Reggio nell'emilia Parma Piacenza 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 70000 Abitanti Equivalenti (AE)
Principali conseguenze causate dall antropizzazione dei terreni 11 Aree Urbane Sorgenti puntuali (nodi infrastrutturali, aree portuali, etc.) Sorgenti diffuse (rete stradale, parcheggi, tetti, etc.) Acque meteoriche di dilavamento Insediamenti produttivi Aree di dimensioni ridotte ma che producono acque con elevato carico inquinante strettamente connesso alla tipologia di attività produttiva del sito.
Pianificazione interventi contenimento acque di prima pioggia: I Piani di indirizzo Piano di indirizzo: Linee di intervento per la localizzazione e dimensionamento delle vasche di prima pioggia delle reti esistenti a sevizio dei principali agglomerati; 12 Livelli di prestazione dei nuovi sistemi di drenaggio per le aree di espansione residenziali e produttiva / commerciale; Quantifica gli interventi prioritari per il conseguimento degli obiettivi del PTA delle reti fognarie unitarie Indica i programmi specifici di ricondizionamento degli scolmatori con soglie di sfioro difformi dai parametri di riferimento; Rientra nel Piano d Ambito del SII ed è strumento di attuazione del PTA; Redatto dalla Provincia di concerto con l ATO (L.R. 4/07) e la collaborazione del Gestore SII Approvato dalla Provincia e inserito nel PTCP per l attuazione delle misure del PTA conseguimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici
Pianificazione interventi contenimento acque di prima pioggia: I Piani di indirizzo 13 Il Piano di Modena, Ravenna e di Rimini è già stato approvato Altre Province hanno avviato l attività ricognitiva del sistema fognario
Criticità - Gestione acque di prima pioggia Il Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini 14
Criticità - Gestione acque di prima pioggia Il Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini 15 90,7 milioni di euro
16 Intervento vasca di laminazione Ausa FINANZIAMENTO REGIONALE Euro 8.871.201
Presupposti / Condizioni per il riuso delle acque reflue 17 Inserire il riutilizzo delle acque reflue recuperate, specie se irriguo, all interno di una «Pianificazione integrata» di area vasta (livello provinciale) di medio / lungo periodo che tenga conto dei seguenti aspetti: Ambientali; A tutt oggi 450 Mm 3 /y acque Disponibilità della risorsa acqua; reflue depurate sono veicolate Miglioramento della qualità delle acque nel reticolo scolante superficiali ad uso irriguo; Fattibilità economica; OTTIMIZZAZIONE - Piano riutilizzo Realizzare le sinergie fra i diversi soggetti coinvolti a scala locale attivando il massimo grado di collaborazione: ATO / gestore del servizio integrato ==> produttore acque recuperate; Sistema dei consorzi / Gestori reti irrigue ==> titolari impianti di distribuzione; Sistema degli utenti ==> utilizzatori reali.
Civil and/or agricultural and/or industrial reuse 4000 m 3 /day P load = 13.3 kg/day 6000 m 3 /day P load = 40 kg/day UWWTP 6000 m 3 /day P load = 20 kg/day 2000 m 3 /day P load = 6.7 kg/day Lout 20 % rem = (1 ) 100 = (1 ) 100 = 50% Lin 40 Lout 6.7 % rem = (1 ) 100 = (1 ) 100 = 83% Lin 40
Riutilizzo acque reflue urbane per scopi irrigui in Emilia Romagna 19 La Regione nel PTA ha individuato un primo elenco di impianti di trattamento delle acque reflue urbane da portare al recupero per il riutilizzo irriguo, nel rispetto dei requisiti di qualità fissati dal decreto 185/2003. Si tratta di 24 impianti per un carico di circa 2.000.000 di abitanti equivalenti (AE) trattati e una portata scaricata di circa 560 000 m 3 /giorno. In ragione degli areali irrigui sottesi, in sede di PTA, si è valutato che la superficie irrigabile possa essere quantificata in circa 92.500 ettari.
Impianti prioritari e relativi areali 20
21 Valutazioni economiche Nella valutazione economica del progetto di riutilizzo sono stati considerati oltre ai costi della fase di affinamento (filtrazione + disinfezione) anche i costi relativi alle vasche di stoccaggio giornaliere Le tecniche di disinfezione prese in considerazione nella valutazione dei costi, sono riconducibili alle seguenti tipologie: no ipoclorito disinfezione mediante UV; disinfezione mediante Ozono; disinfezione mediante UV in sinergia con un agente chimico eventualmente già presente nell'impianto considerato Il dimensionamento e quindi il costo delle vasche è stato fatto considerando una capacità di compenso di 12 ore.
22 Costi totali Costi totali* = 104.310.000 Euro *riferiti ai complessivi 24 impianti per una portata totale di 46 Mm 3 /anno
Progetto di riuso delle acque reflue del depuratore di Mancasale 23
L impianto di Mancasale: il contesto territoriale 24
L impianto di Mancasale: le risorse idriche utilizzate 25
L impianto di Mancasale: deficit idrico 26
L impianto di Mancasale: il riutilizzo irriguo delle acque reflue 27
L impianto di Mancasale: studio di fattibilità 28
L impianto di Mancasale: studio di fattibilità 29
L impianto di Mancasale: comparazione soluzioni progettuali 30 FINANZIAMENTO REGIONALE Euro 1.435.384
L impianto di Mancasale: ingegnerizzazione del processo 31
L impianto di Mancasale: benefici ambientali 32
WHAT IS THINKING THAT MAN?? THE APPLE THE APPLE YOU ARE YOU EATING ARE EATING IS PRODUCED IS PRODUCED WITH TREATED WITH FRESH, WASTE PURE WATER WATER
34 Conclusioni Relativa non convenienza degli interventi per sole finalità quantitative ; strategia per il raggiungimento degli obiettivi di qualità; molti impianti prioritari sono in zona costiera! Sinergia con acque meteoriche; è necessario valutare attentamente l efficacia in termini di abbattimento effettivo dei carichi ; In questi termini, è opportuno considerare che i costi di investimento e gestione possono essere parzialmente o integralmente sottratti ai costi di investimento (già programmati) per l adeguamento convenzionale delle infrastrutture depurative e fognarie. Necessità di progetti integrati (Atersir, Consorsi di Bonifica. Organizzazioni Agricole)
Grazie per l attenzione 35