PIANO GENERALE DI BONIFICA E TUTELA DEL TERRITORIO

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PIANO GENERALE DI BONIFICA E TUTELA DEL TERRITORIO Via Rovereto, 12-30174 VENEZIA - C.F. 94072730271 tel. 041 5459111 - web: www.acquerisorgive.it - email: consorzio@acquerisorgive.it IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PROGETTO ED ELABORAZIONE DEL PIANO Consorzio di bonifica ACQUE RISORGIVE FRANCESCO CAZZARO ing. Carlo BENDORICCHIO Presidente ing. Michele CAFFINI FRANCESCO RUBINATO Vice Presidente MARIANO MARANGONI GUIDO ROSSATO MIRCO FESTON Consiglieri dott.agr. Carlo CASONI Collaboratori geom. Matteo BIANCHI ing. Martino CERNI tel. 049 8975709 - fax 049 630270 email: info@nordestingegneria.com www.nordestingegneria.com Direttore Direttore Area Tecnica Capo Ufficio Territorio e Ambiente ing. Luca MASON ing. Piero ZANETTE prof. ing. Vincenzo BIXIO ing. Corrado VAZZOLER Collaboratori ing. Francesco GIUNTA ing. Riccardo DE SOCIO È consentita la riproduzione di testi, figure, tabelle e tavole previa autorizzazione del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, citando gli estremi della pubblicazione

Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive Coordinamento scientifico: Vincenzo Bixio Elaborazioni numeriche e cartografiche: Nordest Ingegneria s.r.l. Riccardo De Socio, Francesco Giunta, Corrado Vazzoler Pubblicazione edita da: Consorzio di bonifica Acque Risorgive Via Rovereto, 12 30174 Venezia (VE) Tel. 041.5459111 Fax: 041.5459262 e-mail: consorzio@acquerisorgive.it pec: consorzio@pec.acquerisorgive.it www.acquerisorgive.it Consorzio di bonifica Acque Risorgive Matteo Bianchi, Martino Cerni, Luca Mason, Piero Zanette Testi a cura di: Nordest Ingegneria s.r.l. Vincenzo Bixio, Riccardo De Socio, Corrado Vazzoler Consorzio di bonifica Acque Risorgive Carlo Bendoricchio, Michele Caffini, Carlo Casoni, Martino Cerni, Piero Zanette Foto: Archivio Consorzio di bonifica Acque Risorgive Realizzazione editoriale: Consorzio di bonifica Acque Risorgive Via Rovereto, 12 30174 Venezia (VE) Tel. 041.5459111 Fax: 041.5459262 e-mail: consorzio@acquerisorgive.it pec: consorzio@pec.acquerisorgive.it www.acquerisorgive.it Si ringraziano: Österreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Karten und Plansammlung, Wien La Fondazione Benetton Studi e Ricerche La biblioteca della Fondazione Querini Stampalia onlus, Venezia. Progetto grafico: Nordest Ingegneria s.r.l. Francesco Giunta, Corrado Vazzoler Consorzio di bonifica Acque Risorgive Via Rovereto, 12 30174 Venezia (VE) Tel. 041.5459111 Fax: 041.5459262 e-mail: consorzio@acquerisorgive.it pec: consorzio@pec.acquerisorgive.it www.acquerisorgive.it E consentita la riproduzione di testi, foto, grafici e tabelle previa autorizzazione del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, citando gli estremi della pubblicazione. In copertina: Tavola XIII.15 tratta da Kriegskarte, 1798-1805. Il Ducato di Venezia nella carta di Anton von Zach/ Das Herzogtum Venedig auf der Karte Antons von Zach, a cura di Massimo Rossi, Edizione Fondazione Benetton Studi Ricerche-Grafiche V. Bernardi, Treviso-Pieve di Soligo 2005. Fondazione Querini Stampalia onlus.

Il Piano generale di bonifica e tutela del territorio costituisce un elemento fondamentale di programmazione e di pianificazione ed è stato costantemente considerato un punto fondamentale di riferimento in ambito nazionale a partire dalla sua introduzione prevista dal Regio Decreto 13 febbraio 1933 n. 215. Denominazione e funzioni del Piano venivano successivamente riprese dalle leggi regionali sulla bonifica, e nella Regione Veneto dalla legge regionale 13 gennaio 1976 n. 3 che ne definiva le principali finalità nella individuazione delle opere necessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio rurale. La più recente legge regionale sulla bonifica 8 maggio 2009 n. 12 ribadiva l importanza del Piano generale di bonifica e tutela del territorio, omettendo nella sua denominazione il termine rurale a sottolineare la generalità degli ambiti, urbani ed agricoli, che il Piano veniva ad interessare, e ne definiva un più vasto contenuto nella individuazione delle opere pubbliche di bonifica e delle altre opere necessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio ivi comprese le opere minori, con ciò intendendosi le opere di competenza privata ritenute obbligatorie. La legge regionale suddetta, confermando e valorizzando il ruolo fondamentale dei consorzi di bonifica, ne estendeva quindi le funzioni agli interventi di natura ambientale, e ne limitava il numero a dieci rispetto ai venti preesistenti. In tal modo veniva costituito il Consorzio di bonifica Acque Risorgive il quale accorpava in un unico comprensorio i preesistenti Consorzi di bonifica Dese Sile e Sinistra Medio Brenta, e la redazione di un adeguato Piano generale di bonifica e tutela del territorio veniva ad assumere un valore strategico per l assetto idraulico e ambientale della vasta fascia di pianura, pari a ben 101 000 ettari, del quale si dovevano definire indirizzi di difesa e di valorizzazione. Il nuovo comprensorio di bonifica risulta particolarmente vulnerabile per la presenza di estese superfici soggiacenti al livello del mare, per le modeste pendenze idrauliche dei collettori che lo solcano, per la diffusa presenza di centri abitati di vaste dimensioni, per la necessità di contemperare esigenze di tutela idraulica con complesse tecniche di disinquinamento delle acque recapitate nella Laguna di Venezia. Alle difficoltà tradizionali di tutela del territorio si sono aggiunte di recente le sollecitazioni provocate da piogge di notevole intensità, che appaiono presentarsi in maniera sistematica e con modalità di formazione non compatibili con le strutture di difesa realizzate nel tempo sul territorio. Da ricordare inoltre, accanto alle esigenze di difesa idraulica, quelle connesse con l irrigazione, che svolge nel comprensorio un ruolo di rilevante interesse per le implicazioni di natura sociale ed economica che essa comporta. Gli estesi periodi di siccità che di recente si sono verificati, la riduzione delle portate dei corsi d acqua, la necessità di contenere la penetrazione della salinità nelle aree costiere, rendono necessario il ricorso a nuove ed evolute strategie di interventi. Il Piano generale di bonifica e tutela del territorio costituisce quindi un elemento di fondamentale importanza al quale fare riferimento per il nuovo comprensorio e tenuto conto delle necessità che le nuove e più gravose sollecitazioni ambientali implicano. Il Piano contiene pertanto gli elementi fondamentali utili ad una visione complessiva delle necessità di natura idraulica ed ambientale del territorio ev costituisce elemento di primario riferimento per una programmazione strategica degli interventi da attuare. Esso è suffragato da una meticolosa elencazione delle iniziative progettuali intraprese dal Consorzio, a testimonianza del notevole lavoro da questo svolto nel corso del tempo. Un vivo ringraziamento infine a quanti hanno preso parte alla redazione del Piano, docenti universitari, ingegneri, agronomi, tecnici di varia qualificazione e amministratori, i quali hanno concorso alla formazione di un documento avanzato che costituisce testimonianza del continuo processo di innovazione che la bonifica genera nel territorio. Il presidente Francesco Cazzaro

Indice generale Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio Indice Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro 15 1.1 Il Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio nella normativa regionale...17 Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive 25 2.1 Dati amministrativi...27 2.2 Evoluzione storica...29 2.3 Caratteri fisici del comprensorio...50 2.3.1 Idrografia...50 2.3.1.1 Il fiume Sile...51 2.3.1.2 I fiumi Dese e Zero...51 2.3.1.3 Il fiume Marzenego...52 2.3.1.4 Il torrente Muson dei Sassi...53 2.3.1.5 Nodo idraulico di Castelfranco Veneto...53 2.3.1.6 Nodi idraulici di Camposampiero, di Torre dei Burri e di Villa del Conte: i fiumi Muson Vecchio e Tergola...54 2.3.1.7 Il fiume Brenta...55 2.3.1.8 I nodi idraulici di Padova e di Stra...55 2.3.2 Caratteri dell uso del suolo nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive...56 2.3.3 Caratteri dei suoli nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive...66 2.3.4 Caratteristiche fisico-granulometriche e chimiche dei suoli...66 2.3.4.1 Caratteri idrologici dei suoli...68 2.3.4.2 La trasformazione afflussi-deflussi: il metodo del CN...69 2.3.4.3 Capacità d uso agricolo dei suoli...71 2.3.4.4 Salinità...94 2.3.5 Aree naturali protette e Rete Natura 2000...94 2.3.5.1 Le risorse naturalistiche, i parchi e le riserve naturali...94 2.3.5.2 La rete ecologica...95 2.3.5.3 Infrastrutture verdi...98 2.4 Caratteri climatici...102 2.4.1 Analisi idrologiche per la bonifica...102 2.4.2 Analisi idrologiche per l irrigazione...130 2.4.2.1 Il bilancio idrico dei suoli...130 2.4.2.2 Stima del fabbisogno irriguo...132 2.5 Caratteri demografici e socio-economici...142 2.5.1 Demografia nel comprensorio consortile...142 2.5.2 Caratteri dell agricoltura nel comprensorio consortile...143 2.6 Opere e attività del Consorzio di bonifica...158 2.6.1 La bonifica idraulica...158 2.6.1.1 L attività di bonifica...158 2.6.1.2 Bacini e sottobacini idraulici principali...158 2.6.1.3 La rete di bonifica in gestione al Consorzio...167 2.6.1.4 I manufatti in gestione al Consorzio...168 2.6.2 L irrigazione...169 2.6.3 Le unità territoriali...171 INDICE

INDICE 2.7 Pianificazione territoriale e di settore...201 2.7.1 Piani territoriali...201 2.7.1.1 Piano territoriale regionale di coordinamento...201 2.7.1.2 Piano di Area Laguna e Area Veneziana (PALAV)...205 2.7.1.3 Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) delle province di Padova, Treviso e Venezia...207 2.7.1.4 Piano di Assetto del Territorio (PAT)...218 2.7.2 Piani di settore...219 2.7.2.1 Piano di Tutela delle Acque (PTA)...219 2.7.2.2 Programma di Sviluppo Rurale...226 2.7.2.3 Piano Direttore 2000...229 2.7.2.4 Piani di gestione delle Zone di Protezione Speciale della rete Natura 2000...231 2.7.2.5 Piano di Assetto Idrogeologico...233 2.7.2.6 Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali...235 2.7.2.7 Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA)...236 2.7.2.8 Piani delle acque comunali...237 2.7.3 Vincoli sui beni culturali e del paesaggio...238 Obiettivi del nuovo Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio 245 3.1 Problematiche, sfide e opportunità territoriali...247 3.2 Sollecitazioni...249 3.2.1 Sollecitazioni prodotte dai cambiamenti climatici...250 3.2.1.1 La riduzione delle precipitazioni medie annue e l aumento degli eventi estremi intensi e frequenti...251 3.2.1.2 Aumento della temperatura media annua...255 3.2.2 Sollecitazioni sul suolo...260 3.2.2.1 L urbanizzazione del territorio rurale...260 3.2.2.2 La realizzazione di infrastrutture...261 3.2.2.3 Lo stato e la gestione della rete idraulica extra consortile...264 3.2.3 Sollecitazioni sulle risorse idriche...265 3.2.3.1 L utilizzo multiplo della risorsa idrica...265 3.2.3.2 Le fonti di inquinamento puntuale e diffuso...267 3.3 Sfide...274 3.3.1 Le sfide per l irrigazione e la tutela della risorsa idrica..274 3.3.1.1 Monitoraggio delle portate nel Bacino Scolante in Laguna di Venezia...277 3.3.1.2 Monitoraggio dei livelli di falda...278 3.3.1.3 Lo stato qualitativo delle risorse idriche nel comprensorio...279 3.3.1.4 Lo stato dei corpi idrici superficiali...286 3.3.1.5 Lo stato delle acque sotterranee...289 3.3.2 Le sfide per la difesa del suolo...289 3.3.2.1 Allagamenti storici nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive...295 3.3.2.2 La modellazione idrologico idraulica dei principali collettori in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive...295 3.3.2.3 Piogge di progetto: lo ietogramma Chicago...303 3.3.2.4 Stima degli idrogrammi di piena...304 3.3.2.5 Modellazione Idraulica...306 3.3.2.6 Risultati della modellazione idraulica e proposte di intervento...312 3.3.3 Le sfide per la tutela della biodiversità e del paesaggio...322 3.3.3.1 Il progetto Carta della Natura del Veneto...324 3.4 Opportunità territoriali...327 3.4.1 Cave dismesse...327 3.4.2 Salti idraulici e fonti di energia alternative...327 3.4.3 Paleoalvei...332 3.4.4 Aree a scarso rendimento agricolo...332 3.4.5 Bacini con caratteristiche idrauliche e idrologiche differenti...332 3.4.6 Opere e interventi di mitigazione e compensazione realizzati da terzi...333 3.5 Obiettivi strategici...334 3.6 Obiettivi specifici e misure...334 3.6.1 Gli obiettivi specifici nell attività progettuale consortile...334 3.7 Sollecitazioni, sfide, obiettivi e opportunità nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive...336 3.8 Modalità di attuazione...341 Proposte e Progetti del Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio 351 4.1 Obiettivi generali, particolari e misure...353 4.1.1 Proposte progettuali consortili...355 4.1.1.1 Proposte progettuali dell UTO 1 Muson...356 4.1.1.2 Proposte progettuali dell UTO 2 Lusore Pionca...356 4.1.1.3 Proposte progettuali dell UTO 3 Novissimo...357 4.1.1.4 Proposte progettuali dell UTO 4 Marzenego...357 4.1.1.5 Proposte progettuali dell UTO 5 Dese Zero...357 4.1.1.6 Proposte progettuali dell UTO 6 Sile...363 4.2 Attuazione e compatibilità generale delle misure proposte...420 Conclusioni 423 Allegati 433

Tabelle contenenti dati analitici Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro Tabella 1.1 : Principali funzioni in materia di bonifica, di irrigazione e ambientale assegnate ai Consorzi di bonifica dalla L.R. 12/2009. Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive Tabella 2.1 : Comuni afferenti al comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, raggruppati per provincia, con indicate le rispettive superfici, la superficie ricadente all interno del comprensorio e la relativa percentuale rispetto alla superficie comunale totale. Tabella 2.2 : Superfici in ettari dei bacini idrografici ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, suddivise per classi altimetriche. Tabella 2.3 : Riclassificazione delle classi di uso del suolo utilizzata nel PGBTT e relative superfici ricadenti nel comprensorio allo studio. Tabella 2.4 : Classi granulometriche secondo il metodo USDA-SCS e percentuali di superficie calcolate per il comprensorio allo studio. Tabella 2.5 : Classi di permeabilità come riportate nella Carta dei suoli del Veneto e percentuali di superficie calcolate per il comprensorio allo studio. Tabella 2.6 : Classi di AWC come riportate nella Carta dei suoli del Veneto e percentuali di superficie calcolate per il comprensorio allo studio. Tabella 2.7 : Elenco delle aree naturali protette che ricadono all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Tabella 2.8 : Stazioni CMT considerate.. Tabella 2.9 : Risultati della cluster analysis per l individuazione di gruppi omogenei di stazioni. Tabella 2.10 : Ripartizione dei comuni per provincia e per zone omogenee. Tabella 2.11 : Principali bacini e sottobacini idrografici del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive e loro estensione espressa in ettari. Tabella 2.12 : Numero di prese per fonte e distretto servito. Tabella 2.13 : Elementi di sintesi delle Unità territoriali omogenee del Consorzio Acque Risorgive. Tabella 2.14 : Piano Strategico Nazionale: obiettivi prioritari di Asse. Tabella 2.15 : Obiettivi del Programma di Sviluppo Rurale (Asse 2 e Asse 3) coerenti con il PGBTT. Tabella 2.16 : Stato dei piani di gestione per le ZPS ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Obiettivi del nuovo Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Tabella 3.1 : Stazioni di misura dell ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN). Tabella 3.2 : Test statistici eseguiti sulle stazioni di misura finalizzati a verificare la presenza di trend nei dati (precipitazione totale annua, precipitazione totale trimestrale, precipitazione totale mensile, valori massimi annui di precipitazione). Tabella 3.3 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari del Tergola e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.4 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari del Muson Vecchio e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.5 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari del Lusore e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.6 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari del Marzenego e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.7 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari del Dese e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.8 : Caratteristiche idrologiche dei sottobacini tributari dello Zero e portata massima generata da un evento con tempo di ritorno di 50 anni. Tabella 3.9 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata calcolati per sezioni di particolare interesse lungo l asta del Muson Vecchio. Tabella 3.10 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata calcolati per sezioni di particolare interesse lungo le aste del modello del Tergola. Tabella 3.11 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata per sezioni di particolare interesse lungo l asta del Lusore. Tabella 3.12 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata per sezioni di particolare interesse lungo il Marzenego. Tabella 3.13 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata per sezioni di particolare interesse lungo il Dese. Tabella 3.14 : Valori massimi di livello idrometrico e di portata per sezioni di particolare interesse lungo lo Zero. Tabella 3.15 : Matrice di attribuzione della Fragilità Ambientale. Tabella 3.16 : Percentuale delle classi di Habitat presenti alll interno del comprensorio consortile. Proposte e Progetti del Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Tabella 4.1 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 1 Muson, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. Tabella 4.2 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 2 Lusore Pionca, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. Tabella 4.3 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 3 Novissimo, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. Tabella 4.4 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 4 Marzenego, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. Tabella 4.5 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 5 Dese Zero, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. Tabella 4.6 : Elenco delle proposte progettuali relative alla UTO 6 Sile, caratterizzazione dei progetti e obiettivi specifici. INDICE

INDICE Figure descrittive Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive Figura 2.1 : La rete viaria principale della X Regio Venetia et Histria. Figura 2.2 : Il presidio della Torre delle Bebbe. Figura 2.3 : Abbazia Sant Ilario di Venezia. Figura 2.4 : Foce del Brenta da Fusina verso la laguna di Malamocco. Figura 2.5 : Taglio Novissimo del Fiume Brenta. Figura 2.6 :Progetto per la diversione del Muson. Figura 2.7 : La regolazione del Fiume Sile 1684. Figura 2.8 : Pietra Zorzi Figura 2.9 : Pietra Consorziale Figura 2.10 : Bonifica e Idrovora Zuccarello Figura 2.11 : Interno Idrovora Zuccarello Figura 2.12 : Esterno Idrovora Zuccarello Figura 2.13 : Il Consorzio Idraulico Dese 1808-1922. Figura 2.14 : I Consorzi Dese Superiore, Destra Sile Superiore, Destra Sile Inferiore, Dese Inferiore, Portegrandi-Ca Deriva 1923-1939. Figura 2.15 : I Consorzi Dese Superiore, Dese Inferiore, Portegrandi-Ca Deriva, Cavallino 1940-1942 Figura 2.16 : I Consorzi Dese e Portegrandi-Ca Deriva 1943-1949. Figura 2.17 : I Consorzi Dese Superiore, Destra Sile Superiore, Dese Inferiore, Portegrandi-Ca Deriva, Serva, Bigonzo 1949-1955. Figura 2.18 : I Consorzi Dese Superiore, Dese Sile Superiore e Dese Sile Inferiore 1955-1975. Figura 2.19 :I Consorzi Dese Superiore e Destra Sile 1975-1980. Figura 2.20 : Il Consorzio di bonifica Dese Sile 1980-2010. Figura 2.21 : Planimetria dell area oggetto di studio e delle stazioni CMT considerate. Figura 2.22 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 5 minuti. Figura 2.23 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 10 minuti. Figura 2.24 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 15 minuti. Figura 2.25 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 30 minuti. Figura 2.26 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 45 minuti. Figura 2.27 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 1 ora. Figura 2.28 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 3 ore. Figura 2.29 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 6 ore. Figura 2.30 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 12 ore. Figura 2.31 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 24 ore. Figura 2.32 : Zone climatiche omogenee di precipitazione.. Figura 2.33 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea Sud-occidentale e per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni. Figura 2.34 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea costiera e lagunare, per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni. Figura 2.35 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea nord-occidentale per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni Figura 2.36 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea nord-orientale per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni Figura 2.37 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea sud-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni Figura 2.38 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea costiera e lagunare per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni Figura 2.39 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni Figura 2.40 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-orientale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni Figura 2.41 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea sud-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni Figura 2.42 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea costiera e lagunare per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni Figura 2.43 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni Figura 2.44 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-orientale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni Figura 2.45 : Variazione del parametro kc in funzione dei mesi dell anno. (FAO Irrigation and Drainage Paper n. 56, 1990) Figura 2.46 : Densità di popolazione. Figura 2.47 : Variazione di popolazione nel periodo 1990 2011 Figura 2.48 : Andamento nel tempo della distribuzione di aziende agricole per classe di SAT Figura 2.49 : Andamento nel tempo della distribuzione di aziende agricole per classe di SAU Figura 2.50 : Variazione del numero di aziende e variazione di SAT nel periodo 1990 2010 Figura 2.51 : Distribuzione del numero di aziende per classe di SAT Figura 2.52 : Variazione di SAU nel periodo 1990 2010 Figura 2.53 : Tipologia di irrigazione e percentuale di spuerficie irrigata su SAU.

Figura 2.54 : Differenza di superficie irrigata e variazione di superficie irrigata ad aspersione tra il 1990 e il 2010 Figura 2.55 : Ripartizione della SAT per utilizzo del terreno e percentuale di SAT sulla superficie comunale Figura 2.56 : Ripartizione della SAU per utilizzo del terreno e percentuale di SAU sulla superficie comunale. Figura 2.57 : SAU per classe di seminativi e percentuale di seminativi sulla SAU. Figura 2.58 : Variazione di superficie a seminativo nel periodo 1990 2010. Figura 2.59 : Numero di capi per allevamento Figura 2.60 : Variazione del numero di capi avicoli nel periodo 1990 2010 Figura 2.61 : Variazione del numero di capi bovini e suini nel periodo 1990 2010 Figura 2.62 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Muson Vecchio. Figura 2.63 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Tergola a monte del Muson dei Sassi. Figura 2.64 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Tergola a valle del Muson dei Sassi. Figura 2.65 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Muson dei Sassi. Figura 2.66 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Brenta. Figura 2.67 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino dello Scolo Lusore. Figura 2.68 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino dello Scolo Pionca. Figura 2.69 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Rio dell Arzere. Figura 2.70 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino dello Scolo Vetrego. Figura 2.71 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino Ca Dandolo. Figura 2.72 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino Dogaletto. Figura 2.73 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino di Lova. Figura 2.74 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del fiume Marzenego Figura 2.75 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino dei fiumi Zero e Dese. Figura 2.76 : Schema idraulico della rete consortile appartenente al bacino del Fiume Sile. Figura 2.77 : Zone vulnerabili ai nitrati nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Obiettivi del nuovo Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Figura 3.1 : Sollecitazioni, sfide, obiettivi specifici e opportunità territoriali. Figura 3.2 : Test (1 se positivo, 0 viceversa) e statistica (blu tendenza negativa, rosso viceversa) di Mann- Kendall ricorsivi sulle precipitazioni trimestrali per la stazione di Mogliano Veneto. Figura 3.3 : Autocorrelazione di Spearmann-Conley ricorsiva sulle precipitazioni trimestrali (stagionali) con sfasamento di 1 periodo per la stazione di Mirano/Mira. Figura 3.4 : Massimi delle precipitazioni della durata di 2 giorni per la stazione di Cittadella e relative medie prima e dopo di un possibile breakpoint. Figura 3.5 : Test di stazionarietà (retta di regressione, statistica R 2, p-value del test t di Student sul coefficiente angolare) del valore atteso della distribuzione di Gumbel per i massimi di precipitazione della durata di 1 giorno per la stazione di Castelfranco Veneto. Figura 3.6 : Andamento del livello medio delle maree a Venezia (in rosso) e Trieste (in blu) e dell eustatismo a Venezia (in nero) (fonte Centro Maree Venezia). Figura 3.7 : Andamento della frequenza della maree 110 cm a Venezia dal 1872 al 2013 (fonte Centro Maree Venezia). Figura 3.8 : Permanenza media delle maree sopra soglia nel periodo 1966 2013 a Venezia (fonte Centro Maree Venezia). Figura 3.9 : Carico potenziale organico Civile e Industriale per i comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (per i Comuni di Venezia, Mira, Campagna Lupia e Quarto d Altino sono state escluse dal calcolo le superfici lagunari). Figura 3.10 : Carico potenziale trofico derivante da attività Agro Zootecniche per i comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (per i Comuni di Venezia, Mira, Campagna Lupia e Quarto d Altino sono state escluse dal calcolo le superfici lagunari). Figura 3.11 : Carico potenziale trofico derivante da attività Civili per i comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (per i Comuni di Venezia, Mira, Campagna Lupia e Quarto d Altino sono state escluse dal calcolo le superfici lagunari). Figura 3.12 : Carico potenziale trofico derivante da attività Industriali per i comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (per i Comuni di Venezia, Mira, Campagna Lupia e Quarto d Altino sono state escluse dal calcolo le superfici lagunari). Figura 3.13 : Carico potenziale trofico derivante da attività Civili per i comuni ricadenti nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (per i Comuni di Venezia, Mira, Campagna Lupia e Quarto d Altino sono state escluse dal calcolo le superfici lagunari). Figura 3.14 : Registrazione del livello della falda freatica presso la Stazione di Cittadella (pozzo n.241). Figura 3.15 : Registrazione del livello della falda freatica presso la Stazione di Massanzago (pozzo n.79). Figura 3.16 : Registrazione del livello della falda freatica presso la Stazione di Mogliano Veneto (pozzo n.98). Figura 3.17 : Registrazione del livello della falda freatica presso la Stazione di Venezia (pozzo n.41). Figura 3.18 : I corsi d acqua modellati Tergola, Muson Vecchio, Lusore, Marzenego, Dese e Zero. Figura 3.19 : Modello Tergola-Muson Vecchio: allagamenti a monte di Camposampiero (Muson) e a INDICE

INDICE San Giorgio delle Pertiche (Tergola). Figura 3.20 : Modello Tergola-Muson Vecchio: allagamenti nei pressi del Molino di Stigliano dovuti a tracimazione del Muson Vecchio generate da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni. Figura 3.21 : Modello Tergola-Muson Vecchio: allagamenti dovuti al Tergola e Serraglio generati da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni. Figura 3.22 : Allagamenti modello Lusore generati da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni Figura 3.23 : Modello Marzenego: aree allagate generate da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni Figura 3.24 : Modello Dese-Zero: tracimazioni del Dese in comune di Scorzè generate da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni. Figura 3.25 : Modello Dese-Zero: tracimazioni del Dese a Martellago e dello Zero a Zero Branco, Scorzè e Mogliano Veneto generate da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni. Figura 3.26 : Modello Dese-Zero: tracimazioni dello Zero a Zero Branco, Scorzè e Mogliano Veneto generate da un evento meteorico con tempo di ritorno di 50 anni. Configurazione del Dese con bypass Cosma, Vidali e Fabris aperti.. Figura 3.27 : Classificazione dell attività consortile in obiettivi specifici sulla base delle schede questionario. Figura 3.28 : Diagramma di Sorensen delle sollecitazioni sfide obiettivi specifici/azioni individuati nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Figura 3.29 : Diagramma di Sorensen degli obiettivi specifici/ azioni sfide opportunità territoriali individuati nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Figura 3.30 : Diagramma di Sorensen delle sollecitazioni sfide opportunità territoriali individuati nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Proposte e Progetti del Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Figura 4.1 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Figura 4.2 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 1 - Muson. Figura 4.3 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 2 - Lusore Pionca. Figura 4.4 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 3 - Novissimo. Figura 4.5 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 4 - Marzenego. Figura 4.6 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 5 - Dese Zero. Figura 4.7 :Rappresentazione grafica delle caratteristiche dei progetti dell UTO 6 - Sile. Figura 4.8 : Particolare dell Oasi Lycaena, presso le ex cave Villetta a Salzano. Mappe descrittive Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive Mappa 2.1 : Comprensori degli ex Consorzi di bonifica Dese Sile e Sinistra Medio Brenta Mappa 2.2 : Rappresentazione delle classi altimetriche e della rete idrografica principale nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.3 : Rappresentazione del funzionamento in regime di magra del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.4 : Rappresentazione del funzionamento in regime di piena del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.5 : Rappresentazione delle classi di uso del suolo nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (fonte: Carta della copertura dei suoli del Veneto). Mappa 2.6 : Unità di paesaggio dei suoli ricadenti nel comprensorio del Consorzio Acque Risorgive, raggruppate in Distretti e Sovraunità di paesaggio. Mappa 2.7 : Rappresentazione delle classi di tessitura prevalenti all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.8 : Rappresentazione delle classi di permeabilità all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.9 : Rappresentazione delle classi di capacità di acqua disponibile all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.10 : Rappresentazione delle classi di permeabilità secondo il metodo del Soil Conservation Service del USDA all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.11 : Rappresentazione del parametro CN AMC II all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 2.12 : Rappresentazione delle classi di pendenza all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 2.13 : Rappresentazione del parametro CN AMC II corretto in base alla pendenza, all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 2.14 : Rappresentazione delle classi di capacità d uso agricolo dei suoli all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.15 : Rappresentazione dei limiti principali alla capacità d uso agricolo dei suoli all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.16 : Rappresentazione delle classi di salinità dei suoli all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 2.17 : Rappresentazione delle aree naturali protette che ricadono all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.18 : Distribuzione spaziale delle precipitazioni medie annue all interno del comprensorio

del Consorizo di bonifica Acque Risorgive e rete delle stazioni di misura ARPAV. Mappa 2.19 : Distribuzione spaziale delle temperature medie del mese di luglio all interno del comprensorio del Consorizo di bonifica Acque Risorgive e rete delle stazioni di misura ARPAV. Mappa 2.20 : Distribuzione spaziale dell evapotraspirazione potenziale media e del deficit idrico medio del mese di luglio all interno del comprensorio del Consorizo di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.21 : Distribuzione spaziale del massimo fabbisogno irriguo giornaliero del mais, calcolato per un periodo di 30 giorni e tempo di ritorno 2 anni, all interno del comprensorio del Consorizo di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.22 : Rappresentazione dei bacini e sottobacini idraulici del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.23 : Rappresentazione delle superfici a regime di deflusso naturale, alternato e meccanico nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.24 : Rappresentazione delle principali opere idrauliche in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.25 : Rappresentazione dei distretti irrigui SIGRIA e delle principali opere irrigue in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.26 : Rappresentazione delle Unità Territoriali Omogenee del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 2.27 : Probabilità di allagamento tratta dalle mappe del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali nell ambito del PGRA. Mappa 2.28 : Altezze idriche di allagamento per TR=30 anni tratta dalle mappe del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali nell ambito del PGRA. Obiettivi del nuovo Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Mappa 3.1 :Rappresentazione del fenomeno di urbanizzazione del territorio rurale all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.2 :Rappresentazione dei Livelli medi annui della falda freatica, su stazioni attive tra il 1999 e il 2012, che interessano il comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive (dati ARPAV Regione Veneto). Mappa 3.3 :Rappresentazione della variazione del livello medio stagionale della falda freatica rispetto al livello medio annuo, su stazioni attive tra il 1999 e il 2012, che interessano il comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 3.4 :Rappresentazione degli Elementi di Qualità Idromorfologica e degli Elementi di Qualità Biologica ( Macroinvertebrati, Macrofite e Diatomee) dei corsi d acqua che interessano il comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.. Mappa 3.5 : Rappresentazione degli Elementi di Qualità Chimico Fisica dei corsi d acqua che interessano il comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.6 : Rappresentazione dello Stato Ecologico e dello Stato Chimico dei corsi d acqua che interessano il comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.7 : Concentrazione di nitrati e Stato Chimico delle acque sotterranee nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.8 : Carta degli allagamenti storici censiti dal PTRC del Veneto nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.9 : Carta delle aree di pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di bacino e censite dal PTRC del Veneto nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.10 :Carta degli allagamenti verificatisi nel comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, censiti dal Consorzio Acque Risorgive e dagli ex Consorzi Dese Sile e Sinistra Medio Brenta. Mappa 3.11 :Rappresentazione dei tipi di habitat individuati nella Carta della Natura del Veneto all interno del comprensorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Mappa 3.12 :Indicatori della qualità e della vulnerabilità ambientale individuati nella Carta della Natura del Veneto all interno del comprensorio del consorzio di bonifica Acque Risorgive. Proposte e Progetti del Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Mappa 4.1 : Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Muson. Mappa 4.2 : Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Lusore Pionca. Mappa 4.3 : Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Novissimo.. Mappa 4.4 : Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Marzenego. Mappa 4.5 :Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Dese Zero. Mappa 4.6 :Rappresentazione delle iniziative progettuali proposte dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive per l Unità Territoriale Omogenea Sile. INDICE

INDICE Allegati A.1 Caratteri climatici...436 A.1.1 Analisi idrologiche per la bonifica...436 Figura A.1 : Planimetria dell area oggetto di studio e delle stazioni CMT considerate...436 A.1.1.1 Ambito di studio...437 Tabella A.1 : Stazioni CMT considerate...437 A.1.1.2 Metodologia utilizzata per l analisi regionalizzata...438 Tabella A.2 : Elaborazioni svolte nell ambito del metodo della grandezza indice...440 Tabella A.3 : Valori medi dei massimi annui di precipitazione per le durate oggetto di studio...441 Tabella A.4 : Risultati del test H di Hosking e Wallis...443 Tabella A.5 : Parametri GEV della distribuzione regionale di precipitazione...443 Tabella A.6 : Curve di crescita della distribuzione GEV per la valutazione di altezze adimensionalizzate di precipitazione per alcuni tempi di ritorno...444 A.1.1.3 Individuazione di gruppi omogenei di stazioni e calcolo delle curve segnalatrici...445 Figura A.2 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 5 minuti...447 Figura A.3 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 10 minuti...447 Figura A.4 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 15 minuti...448 Figura A.5 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 30 minuti...448 Figura A.6 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 45 minuti...449 Figura A.7 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 1 ora...449 Figura A.8 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 3 ore...450 Figura A.9 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 6 ore...450 Figura A.10 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 12 ore...451 Figura A.11 : Distribuzione spaziale delle medie dei massimi annuali per d = 24 ore...451 Tabella A.7 : Risultati della cluster analysis per l individuazione di gruppi omogenei di stazioni...452 A.1.1.4 A.1.1.5 Curve segnalatrici a due parametri e loro utilizzo...457 Attribuzione delle curve segnalatrici ai territori comunali...458 Figura A.12 : Metodo di costruzione dei poligoni di Thiessen a partire da un insieme di punti...459 Figura A.13 : Zone climatiche omogenee di precipitazione...459 Figura A.14 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea Sud-occidentale e per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni...460 Figura A.15 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea costiera e lagunare, per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni...461 Figura A.16 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea nord-occidentale per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni...462 Figura A.17 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico per la Zona omogenea nord-orientale per tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni...463 Figura A.18 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea sud-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni...464 Figura A.19 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea costiera e lagunare per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni...465 Figura A.20 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni...466 Figura A.21 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-orientale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 20 anni...467 Figura A.22 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea sud-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni...468 Figura A.23 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea costiera e lagunare per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni...469 Figura A.24 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-occidentale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni...470 Figura A.25 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per la Zona omogenea nord-orientale per sezioni chiuse e aperte e per un tempo di ritorno pari a 50 anni...471 Tabella A.8 : Ripartizione dei comuni per provincia e per zone omogenee...472 Tabella A.9 : Tabella di confronto tra le principali caratteristiche dei metodi cinematico e dell invaso...472 A.2 Dati riguardanti l idrologia del comprensorio...474 A.2.1 Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico...474 Tabella A.10 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico (Zona omogenea sud-occidentale)...474 Tabella A.11 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico (Zona omogenea costiera)...478 Tabella A.12 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico (Zona omogenea nord-occidentale)...484 Tabella A.13 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo cinematico (Zona omogenea nord-orientale)...490 A.2.2 Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso...496 Tabella A.14 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni chiuse (Zona omogenea sud-

occidentale)...496 Tabella A.15 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni aperte (Zona omogenea sudoccidentale)...502 Tabella A.16 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni chiuse (Zona omogenea costiera)...508 Tabella A.17 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni aperte (Zona omogenea costiera)...514 Tabella A.18 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni chiuse (Zona omogenea nordoccidentale)...520 Tabella A.19 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni aperte (Zona omogenea nordoccidentale)...526 Tabella A.20 : : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni chiuse (Zona omogenea nordorientale)...532 Tabella A.21 : Coefficienti udometrici ricavati con il metodo dell invaso per sezioni aperte (Zona omogenea nordorientale)...538 A.3 Dati riguardanti il 4, 5 e 6 censimeno generale dell agricoltua...544 A.3.1 Caratteristiche delle aziende agricole...544 Tabella A.22 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Aziendale Totale...544 Tabella A.23 : Aziende agricole rilevate nel 5 censimento generale dell agricoltura (2000) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Aziendale Totale...548 Tabella A.24 : Aziende agricole rilevate nel 4 censimento generale dell agricoltura (1990) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Aziendale Totale...552 Tabella A.25 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Agricola Utilizzata...556 Tabella A.26 : Aziende agricole rilevate nel 5 censimento generale dell agricoltura (2000) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Agricola Utilizzata...560 Tabella A.27 : Aziende agricole rilevate nel 4 censimento generale dell agricoltura (1990) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per classe di Superficie Agricola Utilizzata...564 Tabella A.28 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per forma giuridica...568 Tabella A.29 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per tipo di conduzione...572 Tabella A.30 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per tipo di approvvigionamento di acqua per uso irriguo...574 Tabella A.31 : Aziende agricole rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinate per sistema di irrigazione...578 A.3.2 Caratteristiche delle superfici...582 Tabella A.32 : Superfici espresse in ettari rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive per tipologia di superficie...582 Tabella A.33 : Superfici a seminativi espresse in ettari rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.586 Tabella A.34 : Altre colture espresse in ettari rilevate nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive...590 A.3.3 Caratteristiche degli allevamenti...594 Tabella A.35 : Aziende e numero di capi rilevati nel 6 censimento generale dell agricoltura (2010) ricadenti nel territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ordinati per tipo di allevamento...594 A.4 Elenco dei corsi d acqua...598 A.4.1 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 1 - Muson...598 Tabella A.36 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 1 - Muson...598 A.4.2 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 2 - Lusore Pionca...602 Tabella A.37 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 2 - Lusore Pionca...602 A.4.3 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 3 - Novissimo...606 Tabella A.38 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 3 - Novissimo...606 A.4.4 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 4 - Marzenego...608 Tabella A.39 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 4 - Marzenego...608 A.4.5 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 5 - Dese Zero...610 Tabella A.40 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 5 - Dese Zero...610 A.4.6 Elenco dei corsi d acqua nell UTO 6 - Sile...613 Tabella A.41 : Elenco dei canali in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive nell UTO 6 - Sile...613 Elaborati Cartografici E.0.a. E.0.b. E.1. E.2. E.3. E.4. E.5. E.6. Opere idrauliche in gestione al Consorzio (parte ovest) Opere idrauliche in gestione al Consorzio (parte est) Attività progettuale relativa alla UTO 1 - Muson Attività progettuale relativa alla UTO 2 - Lusore Pionca Attività progettuale relativa alla UTO 3 - Novissimo Attività progettuale relativa alla UTO 4- Marzenego Attività progettuale relativa alla UTO 5 - Dese Zero Attività progettuale relativa alla UTO 6 - Sile INDICE

Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro

Antico ponte in mattoni sullo scolo Lusore in via Braguolo a Mirano

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO 17 1.1 Il Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio nella normativa regionale A distanza di oltre trent anni dalla legge regionale 13 gennaio 1976 n. 3, Riordinamento dei Consorzi di bonifica e determinazione dei relativi comprensori, la legge regionale 8 maggio 2009 n. 12, Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio, individua i dieci nuovi comprensori di bonifica del Veneto attraverso l accorpamento dei comprensori costituiti ai sensi della L.R. n. 3/1976 come specificato nella deliberazione della Giunta Regionale n. 2416 del 4 agosto 2009. La nuova legge regionale in materia di riordino dei Consorzi e dell attività di bonifica è stata redatta secondo i principi e i criteri contenuti nell intesa sancita in sede di conferenza Stato-Regioni il 18 settembre 2008 su Proposta per l attuazione dell art. 27 del Decreto Legge n. 248/2007, come modificato dalla legge di conversione 28 febbraio 2008, n. 31 Criteri per il riordino dei Consorzi di bonifica che delinea con chiarezza il quadro di riferimento per la disciplina dei Consorzi di bonifica in sede regionale. Il Capo III della legge regionale identifica le Funzioni e attività dei Consorzi di bonifica ed in particolare gli artt. 17, 18, 19 e 21 recepiscono l art. 14 della precedente L.R. 3/1976 e definiscono le nuove funzioni dei Consorzi di bonifica rispettivamente in materia di bonifica ed irrigazione, in materia di difesa del suolo, in materia di tutela della qualità delle acque e gestione dei corpi idrici ed in materia ambientale, di seguito riassunte per sommi capi e dettagliatamente riportate in Tabella 1.1. I Consorzi di bonifica sono tradizionalmente chiamati ad occuparsi della progettazione, della realizzazione, della manutenzione, dell esercizio e della vigilanza sull esercizio delle opere pubbliche di bonifica e irrigazione comprensoriali. La L.R. 12/2009 assegna ai Consorzi di bonifica l ulteriore compito di operare interventi strutturali di riqualificazione della rete idraulica minore, di bonifica e di altri enti locali o soggetti privati previo accordo tra le parti. In materia ambientale ai Consorzi di bonifica è richiesto di collaborare con le autorità regionali competenti in materia (i.e. ARPAV) al monitoraggio dello stato quantitativo e qualitativo delle acque di bonifica e di irrigazione e di operare a favore del risanamento dei corpi idrici. I Consorzi inoltre promuovono la realizzazione di corridoi ecologici legati alla rete idraulica superficiale come previsto dai piani territoriali di settore. Ai Consorzi di bonifica viene inoltre richiesto di partecipare alla formulazione della valutazione vincolante di compatibilità idraulica sugli strumenti urbanistici comunali. Già da tempo i Consorzi di bonifica sono chiamati ad operare in modo diffuso anche al di fuori delle loro tradizionali funzioni, adoperandosi nel perseguire, di concerto con la Regione e gli altri Enti locali territoriali, obiettivi fissati dalla normativa recente in materia di difesa del suolo, di tutela delle acque, di salvaguardia degli habitat naturali e del paesaggio, e di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici. Al fine di pianificare le attività descritte i Consorzi di bonifica devono dotarsi di un proprio strumento di programmazione denominato Piano generale di bonifica e di tutela del territorio (di seguito PGBTT o Piano generale di bonifica). Il Piano generale di bonifica, come espresso nel documento di intesa del 18 settembre 2008 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, è lo strumento che definisce, sulla base delle disposizioni regionali, delle eventuali linee guida e della OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO

18 Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO specifica situazione territoriale, le linee fondamentali dell azione della bonifica sul territorio, nonché le principali attività, opere ed interventi da realizzare. Il piano viene proposto dal Consorzio di bonifica competente per territorio e approvato dalla Regione che ne disciplina le modalità per l adozione o l approvazione, nonché garantisce il coordinamento tra il piano stesso e gli altri strumenti di pianificazione territoriale. La predisposizione del PGBTT risulta normata dall art. 23 comma 2 della L.R. 12/2009 (riportato in Tabella 1.1), in base al quale il Piano deve prevedere: a) la ripartizione del comprensorio in zone distinte caratterizzate da livelli omogenei di rischio idraulico e idrogeologico; b) l individuazione delle opere pubbliche di bonifica e delle altre opere necessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio ivi comprese le opere minori, con ciò intendendosi le opere di competenza privata ritenute obbligatorie di cui all articolo 34, stabilendo le priorità di esecuzione; c) le eventuali proposte indirizzate alle competenti autorità pubbliche. Con D.G.R. n. 102 del 26 gennaio 2010, la Regione Veneto ha inoltre approvato, quali linee guida vincolanti per la predisposizione del Piano generale di bonifica e di tutela del territorio dei Consorzi di bonifica del Veneto, il Documento propedeutico ai Piani generali di bonifica e di tutela del territorio dei Consorzi di bonifica del Veneto. La pubblicazione, redatta in tre volumi con relativo supporto informatico, è frutto di un imponente lavoro di raccolta ed elaborazione di dati acquisiti nell ambito della ricerca condotta dall Azienda regionale Veneto Agricoltura, in collaborazione con il Dipartimento di Idraulica dell Università degli Studi di Padova e con l Unione Veneta Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari, su incarico della Regione Veneto affidatole con deliberazione 6 agosto 2004, n. 2580 Programma Interregionale Monitoraggio dei sistemi irrigui (SIGRIA) e linee guida per l innovazione ambientale in agricoltura. Le attività previste nell ambito del Programma interregionale SIGRIA, mirato a fornire un quadro complessivo di conoscenze dell irrigazione in Italia attraverso la raccolta di informazioni e di dati utili alla descrizione delle strutture presenti nelle singole Regioni, sono state estese, per iniziativa della Regione del Veneto, alla bonifica, in considerazione delle strette interconnessioni esistenti fra le due diverse tipologie di opere, talora sovrapposte o complementari nelle funzioni, in modo da ottenere una conoscenza d insieme sull attuale situazione del territorio e sulle necessità complessive di interventi da considerare in sede di programmazione. La ricerca ha consentito di pervenire, con riferimento all intero ambito regionale, alla formulazione di un quadro complessivo d insieme di due sistemi così vasti e complessi costituiti dalla bonifica e dall irrigazione nel Veneto, redatto all interno di un sistema informativo territoriale di supporto che ne favorisce la consultazione. In Tabella 1.1 sono riportati i vincoli e le prescrizioni cui sono soggetti i Consorzi di bonifica secondo la L.R. 12/2009 e i principali riferimenti alla pianificazione territoriale regionale.

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO 19 Tabella 1.1 : Principali funzioni in materia di bonifica, di irrigazione e ambientale assegnate ai Consorzi di bonifica dalla L.R. 12/2009. ARTICOLO DESCRIZIONE DIRETTIVA VINCOLI/ PRESCRIZIONI e PIANI TERRITORIALI REGIONALI Art 15 Art. 17 Art 18 Art 19 Bilancio Ambientale Funzioni dei Consorzi di bonifica in materia di bonifica ed irrigazione Funzioni dei Consorzi di bonifica in materia di difesa del suolo. Funzioni dei Consorzi di bonifica in materia di tutela della qualità delle acque e gestione dei corpi idrici. comma 2. Il Bilancio Ambientale, redatto sulla base di criteri e con metodologie determinati dalla D.G.R. 3032/2009, è lo strumento, da affiancare ai documenti economico finanziari consortili, con funzione conoscitiva e di supporto alle decisioni per rilevare, gestire e comunicare i costi e i benefici ambientali di tutte le attività del Consorzio. comma 1. I Consorzi di bonifica svolgono le seguenti funzioni in materia di bonifica e irrigazione: a) predisposizione del piano generale di bonifica e tutela del territorio di cui all articolo 23; b) progettazione, realizzazione, manutenzione, esercizio e vigilanza sull esercizio delle opere pubbliche di bonifica e irrigazione di cui al capo IV; c) utilizzazione delle acque defluenti nei canali consortili per usi che comportino la restituzione delle acque e siano compatibili con le successive utilizzazioni, ivi compresi la produzione di energia idroelettrica e l approvvigionamento di imprese produttive, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, parte terza, sezione III, titolo IV e successive modificazioni. comma 1. I Consorzi di bonifica, ai sensi dell articolo 62 del decreto legislativo n. 152 del 2006, partecipano all esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del suolo mediante: a) nei riguardi della rete idraulica minore e di bonifica, concorso alla formulazione della valutazione vincolante di compatibilità idraulica sugli strumenti urbanistici comunali e relative varianti di cui alla legge regionale 13 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio e successive modificazioni, mediante parere da esprimere all autorità regionale competente alla pronuncia della valutazione di compatibilità idraulica stessa, individuata dalla Giunta regionale con proprio provvedimento e nell osservanza delle modalità operative da quest ultimo definite; il parere dei Consorzi di bonifica deve essere espresso entro il termine di trenta giorni dalla richiesta decorso inutilmente il quale, senza che il Consorzio di bonifica adito abbia rappresentato esigenze istruttorie, l autorità regionale competente procede alla pronuncia della valutazione di compatibilità idraulica, indipendentemente dall acquisizione del parere; b) interventi strutturali di riqualificazione della rete idraulica minore e di bonifica; c) interventi di riqualificazione sulla rete di competenza di enti locali e di altri soggetti pubblici e privati, previa stipula di accordo di programma o convenzione; d) concorso all attuazione degli interventi finalizzati a prevenire l insorgere di emergenze idrauliche e idrogeologiche, ivi comprese quelle indicate all articolo 36 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40 Nuove norme per gli interventi in agricoltura, anche con la promozione della valorizzazione e dell utilizzo a fini idraulici, irrigui e ambientali, delle cave dismesse. comma 1. I Consorzi di bonifica contribuiscono all azione pubblica per la tutela delle acque destinate all irrigazione e di quelle defluenti nella rete di bonifica mediante: a) concorso, nell ambito di accordi di programma promossi dalla Giunta regionale, alle iniziative mirate al rilevamento dello stato quantitativo e qualitativo dei corpi idrici; b) individuazione delle opere e delle azioni da attuare per il monitoraggio delle acque di bonifica e irrigazione e per il risanamento dei relativi corpi idrici; c) collaborazione con le autorità competenti, cui spettano i relativi oneri, per i controlli in materia di qualità delle acque, anche mediante l effettuazione di ispezioni e di prelievi di campioni da inviare per le analisi all Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto di cui alla legge regionale 18 ottobre 1996, n. 32 Norme per l istituzione ed il funzionamento dell Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV) ; a tal fine i presidenti dei Consorzi di bonifica notificano alla Giunta regionale i nominativi del personale tecnico del Consorzio che, in quanto in possesso dei requisiti previsti dall articolo 138 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 Testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza e successive modificazioni, assume le funzioni di agente giurato. Redazione annuale PAT/PATI PAI PTA OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO

20 Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO ARTICOLO DESCRIZIONE DIRETTIVA VINCOLI/ PRESCRIZIONI e PIANI TERRITORIALI REGIONALI Art 21 Art 23 Funzioni dei Consorzi di bonifica in materia ambientale. Piano generale di bonifica e di tutela del territorio. comma 1. I Consorzi di bonifica promuovono la realizzazione di corridoi ecologici legati alla rete idraulica superficiale, come individuati e disciplinati dal piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) di cui all articolo 22 della legge regionale 13 aprile 2004, n. 11 e partecipano alla redazione dei piani di gestione della rete ecologica dei siti di interesse comunitario Natura 2000, adeguando ai medesimi le modalità di attuazione della manutenzione, gestione ed esercizio delle opere idrauliche di competenza. comma 2. I Consorzi di bonifica possono esercitare la funzione di coordinamento dei propri Consorziati per lo sviluppo e la realizzazione di iniziative agroambientali in grado di incidere sul regime idraulico e sugli aspetti qualitativi delle acque defluenti nella rete di bonifica nonché di interventi di miglioramento o riordino fondiario, ivi compresi quelli riguardanti aree sdemanializzate insistenti negli alvei abbandonati. comma 2. Il piano generale di bonifica e di tutela del territorio prevede: a) la ripartizione del comprensorio in zone distinte caratterizzate da livelli omogenei di rischio idraulico e idrogeologico; b) l'individuazione delle opere pubbliche di bonifica e delle altre opere necessarie per la tutela e la valorizzazione del territorio ivi comprese le opere minori, con ciò intendendosi le opere di competenza privata ritenute obbligatorie di cui all articolo 34, stabilendo le priorità di esecuzione;c) le eventuali proposte indirizzate alle competenti autorità pubbliche. PTCP PAT/PATI Redazione di un documento preliminare entro centottanta giorni dall insediamento dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica. I.2 Contenuti del nuovo Piano generale di bonifica e di tutela del territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive Il nuovo Piano generale di bonifica e di tutela del territorio del Consorzio di bonifica Acque Risorgive è stato pensato e sviluppato come parte integrante dei tre volumi del Documento propedeutico ai Piani generali di bonifica e tutela del territorio dei Consorzi di bonifica del Veneto. L elaborazione del piano ha richiesto tuttavia un lavoro di aggiornamento e approfondimento su scala comprensoriale dei dati raccolti nel corso della precedente ricerca. È risultata perciò indispensabile una nuova raccolta di dati e informazioni utili a caratterizzare le peculiarità del territorio consortile. Il confronto continuo avvenuto fra i tecnici del Consorzio e gli estensori del documento di piano ha consentito di integrare eventuali dati mancanti e di pervenire ad un sistema informativo territoriale unificato, omogeneo e aggiornato per il nuovo comprensorio, elemento indispensabile alla predisposizione del PGBTT. Il lavoro svolto si compone di cinque macro fasi di seguito riassunte: raccolta e organizzazione delle informazioni descrittive; aggiornamento ed elaborazione delle informazioni su scala comprensoriale; definizione dello schema di piano; analisi delle problematiche e determinazione degli obiettivi, elaborati tra l altro sulla base di indirizzi regionali; stesura del documento e predisposizione delle cartografie di piano. I risultati del lavoro svolto sono illustrati nel documento di piano i cui contenuti sono sinteticamente esposti di seguito. Nel presente Capitolo 1 si è inquadrato il PGBTT nell ambito della nuova normativa regionale, descrivendo le finalità del lavoro e l organizzazione dello stesso nelle varie componenti. La prima parte del Capitolo 2 del Piano generale di bonifica è dedicata alla descrizione del

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO 21 comprensorio da un punto di vista storico, geografico, climatico, agronomico e idrografico. A tale scopo si è fatto uso prevalente dei dati, delle descrizioni e delle immagini contenute nel Documento propedeutico ai Piani generali di bonifica e tutela del territorio dei Consorzi di bonifica del Veneto, dei dati presenti nel Sistema Informativo Regionale, dei risultati delllo studio Analisi regionalizzata delle precipitazioni per l individuazione di curve segnalatrici di possibilità pluviometriche di riferimento redatto da Nordest Ingegneria S.r.l. per conto del Commissario Delegato per l Emergenza, da cui si sono ricavati alcuni indispensabili strumenti quali gli abachi dei coefficienti udometrici utili al calcolo e alla verifica delle sezioni dei canali, e infine di quelli presenti nelle banche dati consortili. A seguire sono riportati i dati di sintesi dei più recenti censimenti ISTAT relativi alla popolazione e all agricoltura. Sono quindi descritte nel dettaglio le opere di bonifica e irrigazione in gestione al Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Nella seconda parte del Capitolo 2 è analizzata la pianificazione d interesse del comprensorio, piani territoriali e di settore specifici del territorio e dell ambito di attività del Consorzio, fra i quali il nuovo Piano territoriale regionale di coordinamento (PTRC), i Piani di coordinamento provinciali (PTCP) e il Piano di tutela delle acque (PTA), ponendone in luce gli aspetti più significativi per il Consorzio e cogliendo possibili elementi di raccordo con gli obiettivi del presente Piano generale di bonifica. Il Capitolo 3 illustra la metodologia di piano adottata per il presente Piano generale di bonifica. Descritte quelle che vengono definite sollecitazioni per il comprensorio: alla luce di quanto evidenziato nel Capitolo 2 e delle considerazioni contenute in altri documenti di programmazione, si individuano elementi peculiari del comprensorio, fenomeni naturali o di origine antropica che agiscono sul territorio alterandone l equilibrio o degradandone lo stato (i.e. cambiamenti climatici, sfruttamento delle risorse idriche, trasformazioni territoriali). Nell ambito dello studio delle sollecitazioni per il comprensorio è stato svolto uno specifico approfondimento utile a stimare e quantificare le rilevanze e gli effetti del cambiamento climatico su scala locale. Le sollecitazioni inducono una serie di sfide per il Consorzio, ovvero di problematiche, di stati di sofferenza che limitano il buon funzionamento del sistema con riferimento sia agli aspetti di bonifica (i.e. assetto e criticità della rete), sia di irrigazione (i.e. maggiore richiesta, minore disponibilità, qualità e distribuzione della risorsa idrica), sia ambientali (i.e. qualità delle acque, con riferimento anche alle problematiche della Laguna di Venezia o alla risalita del cuneo salino). L analisi delle sfide consente di definire su scala comprensoriale le direzioni guida per l azione del Consorzio, recependo gli orientamenti previsti dalla recente normativa e modellandoli alla realtà locale. Si individuano gli obiettivi strategici del Piano generale di bonifica, mirati a garantire l efficacia delle reti di bonifica e irrigazione rispetto alle problematiche climatiche, territoriali e sociali, esistenti e prevedibili: Difesa del suolo, Tutela della risorsa idrica, Tutela della biodiversità e del paesaggio, Risparmio energetico. Le azioni od obiettivi specifici della programmazione consortile, intesi sia come complessi di interventi progettuali di varia finalità, sia come iniziative in ambito amministrativo, urbanistico, di monitoraggio delle reti e del territorio, di interazione con altri enti affini, sono finalizzati ad affrontare le diverse sfide individuate, traducendosi in progetti e interventi predisposti dal Consorzio e localizzati sul OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO

22 Obiettivi del lavoro, metodo di lavoro e gruppo di lavoro territorio. All interno dello schema di piano sono riconosciute le opportunità territoriali, da intendere quali elementi, opere e peculiarità del territorio consortile che possono essere sfruttate in sede di pianificazione o di progettazione per far fronte ad una o più sfide (i.e. una cava dismessa può essere utilizzata come invaso di laminazione). Il Capitolo 4 riporta le proposte progettuali che rispondono agli obiettivi specifici evidenziati. L attività progettuale consortile è stata censita e informatizzata attraverso la compilazione di schede progetto e intervento. Tali informazioni sono state elaborate al fine di presentare i progetti in forma ragionata, cogliendone la gerarchia e il ruolo nell ambito degli obiettivi specifici consortili. OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO

PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO 23 Si descrivono infine le norme e i tempi di attuazione dei progetti, indicando inoltre le modalità di verifica e riesame futuri dell azione del Consorzio. OBIETTIVI DEL LAVORO, METODO DI LAVORO E GRUPPO DI LAVORO