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OGGETTO: Nuovo Piano Regolatore Portuale. INDIRIZZI DI PIANIFICAZIONE. IL CONSIGLIO COMUNALE Viste le Linee programmatiche di mandato, approvate con atto di C.C. n. 149 del 03.07.2003, che prevedono per il porto di Pescara l elaborazione partecipata di un piano generale di sviluppo in cui si contemperi la salvaguardia della qualità ambientale, l abbattimento dell inquinamento esistente, l incremento della funzione passeggeri dello scalo, il consolidamento e la valorizzazione del Porto Turistico e dell attività della pesca nel Porto Canale; Vista la L. 84/1994, normativa fondamentale sui porti, che stabilisce le competenze in materia di pianificazione portuale, assegnando al Comune interessato il ruolo centrale nella definizione delle finalità che si vogliono perseguire attraverso il porto; Viste le risultanze delle riunioni, in particolare del 19.01.2004 e del 25.05.2005, del tavolo di lavoro costituito dagli Enti che a vario titolo hanno competenze sul porto, Comune di Pescara, Direzione Marittima, S.I.I.T. del Ministero Infrastrutture e Trasporti, Consorzio A.S.I. Val Pescara, con le quali si chiede all Amministrazione Comunale di fornire gli indirizzi di pianificazione del nuovo Piano Regolatore Portuale; Considerati gli studi che l APAT, Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici, ha svolto con continuità a partire dal 2000, e in particolare il rapporto tecnicoscientifico Dispersione del deflusso fluviale nell area portuale di Pescara: proposte preliminari di intervento nel quale, dopo aver analizzato ed approfondito varie ipotesi d intervento, si perviene alla conclusione che per risolvere il problema ambientale occorre chiudere totalmente e definitivamente l attuale varco a nord tra la costa e la diga foranea e viene quindi individuata una proposta finale d intervento; Considerato che da parte della Regione Abruzzo, come annunciato recentemente dal Presidente della Giunta, On. Ottaviano Del Turco, vi sarà un contributo di circa 400.000 destinati agli studi e alle verifiche finalizzate alla redazione del nuovo P.R.P. del porto di Pescara; Ritenuto di dover fornire gli indirizzi di pianificazione del nuovo Piano Regolatore Portuale in aderenza con quanto premesso; DELIBERA 1) di approvare i seguenti indirizzi di pianificazione, riassunti nelle due planimetrie allegate al presente atto: prevedere una soluzione che risolva i problemi d inquinamento del litorale pescarese derivanti dalla realizzazione della diga foranea; configurare la dotazione di tre bacini portuali specializzati funzionalmente secondo le vocazioni della città: porto per la pesca nelle acque del canale fluviale (esistente), porto turistico (esistente) e nuovo porto passeggeri (da completare); prevedere l ampliamento dell attuale banchina nord in vicinanza dello scalo di alaggio con funzioni anche di vasca di colmata; verificare il sistema di mobilità e l interconnessione asse attrezzato banchine ed individuare l area idonea alla collocazione di una nuova stazione marittima; prevedere per tutte le nuove opere e l insieme finale rigorosi studi meteomarini, idrodinamici, verifiche idrauliche, del fenomeno dell insabbiamento e della qualità ambientale, da effettuarsi da parte dell APAT, struttura specializzata e istituzionalmente competente, anche in virtù della ampia conoscenza della molteplicità delle problematiche del porto maturata nel corso degli studi sinora svolti dall Agenzia; parte delle attività che verranno svolte sono descritte nella nota APAT Ottimizzazione del deflusso fluviale nell area portuale di Pescara: attività diagnostiche e modellistiche dell APAT ; l Agenzia, che effettuerà altresì la supervisone dello studio di impatto

ambientale, svolgerà le necessarie attività di studio e verifica anche in collaborazione con l ARTA Abruzzo; quanto sopra sarà successivamente regolato da apposita convenzione con il Comune; 2) di rimettere tali indirizzi al tavolo di lavoro fra tutti gli Enti interessati, costituito presso la Direzione Marittima, in particolare al S.I.I.T. del Ministero Infrastrutture e Trasporti, istituzionalmente competente alla redazione del nuovo P.R.P.; RELAZIONE Nelle Linee programmatiche di mandato, approvate con atto di C.C. n. 149 del 03.07.2003 il primo capitolo è dedicato a PESCARA CITTA METROPOLITANA E NUOVA CITTA PORTALE DELL ABRUZZO dove si sottolinea il rapporto di Pescara e l Europa e Il ruolo regionale di Pescara: l essere nodo di scambio tra nord e sud e tra i Paesi dell Est, ormai parte integrante della Comunità Europea. Pescara nuova città dell accesso dunque, materiale ed immateriale. Incrocio e nodo di traffici e di merci anch esse materiali ed immateriali. Pescara porta d accesso, fisica in questo caso, per il grande patrimonio naturalistico costituito dai Parchi d Abruzzo e più in generale per tutto il sistema interno. Pescara nuova città portale dell Abruzzo. Per la naturale vocazione di nodo tra l Italia e i Balcani che ha la città di Pescara assume importanza strategica la situazione infrastrutturale, ed in particolare per il porto, l aeroporto e l interporto. All argomento del Porto marittimo di Pescara le Linee dedicano ampio spazio. Per il Porto, questa Amministrazione promuoverà l elaborazione partecipata di un Piano Generale di Sviluppo del Porto di Pescara, regolante i profili urbanistici, economici, culturali e di vivibilità complessiva dell area, utilizzando razionalmente e nell interesse collettivo la risorsa straordinaria costituita dall area dell ex-cofa. Deve anzitutto deve essere definita inequivocabilmente ed una volta per tutte la vocazione del Porto-Canale. La pesca resta un attività tradizionale da sostenere con la dotazione di strutture più adeguate e moderne, specie per il cantiere ed i mercati. Si rendono necessarie : a) la verifica dell impatto ambientale (VIA) delle opere esistenti (diga foranea) e del nuovo molo di levante in costruzione; progetto di riconversione delle opere eseguite e stop dei lavori in caso di valutazione negativa, b) la pianificazione delle infrastrutture portuali e delle aree a terra va realizzata in modo unitario all interno del Piano Particolareggiato previsto dal PRG sulla base di un documento programmatico condiviso con gli altri enti interessati. Qualsiasi ulteriore intervento deve essere sottoposto preventivamente ad una rigorosa valutazione di impatto ambientale (VIA) e rispettare le vocazioni naturali e consolidate della portualità pescarese. La funzione di trasporto passeggeri deve essere incrementata parallelamente al consolidamento della funzione commerciale del porto di Ortona, il cui ruolo deve essere concepito in termini di integrazione attiva con quello di Pescara. Al fine di consolidare il trasporto di passeggeri, oltre al collegamento dell Asse Attrezzato con la zona portuale, senza interferenze con la direttrice urbana delle due riviere, occorre prevedere una nuova dotazione della Stazione Marittima, che la Provincia di Pescara ha meritoriamente ristrutturato e la realizzazione, anche interrata, di parcheggi di breve e lunga sosta, adeguati alla domanda presumibile. Il dragaggio infine deve essere garantito con continuità, evitando il continuo rischio di sospensione, con gravi conseguenze di interramento dei fondali e di inquinamento del bacino.

Per il Porto Turistico Marina di Pescara, d intesa con la Società di gestione della Camera di Commercio, occorre promuovere il consolidamento della cultura della nautica e dell attività diportistica, al fine di attivare correnti turistico-sportive, valorizzando l apporto del Club Nautico, della Lega Navale e degli operatori privati interessati. Il sistema portuale dovrà essere integrato con strutture e funzioni direzionali e ricettive, valutando la riproposizione dell istituzione di una Mostra-mercato permanente della nautica, che qualificherebbe il nostro porto turistico come l unico dotato di un organizzazione commerciale integrata e globale. Il porto attuale di Pescara rientra nella competenza statale in quanto classificato come porto di II ctg. 1^ classe (D.M. 21.08.1975) e la sua attuale configurazione deriva dal vigente Piano Regolatore Portuale (PRP). L attuale PRP, elaborato dall Ufficio del Genio Civile di Ancona, risale al 1968 e, a seguito della redazione di due varianti riguardanti la realizzazione di opere infrastrutturali esterne, è completamente attuato. L ultima variante del 1988 (D.M. n. 990 del 03.06.1988) ha definito l attuale assetto del porto di Pescara con la realizzazione del molo di levante, radicato a quello di sopraflutto del porto turistico con due banchine per l attracco di navi passeggeri, e della diga foranea di protezione dell imboccatura del canale. E indubbio che la realizzazione della diga foranea ad una distanza ravvicinata rispetto allo sbocco della foce del fiume Pescara ha contribuito all aumento dell insabbiamento dell intero bacino portuale. Inoltre la diga, ostacolando il naturale deflusso del fiume, ne ha dirottato le acque in prevalenza verso la parte nord della città, causando l inquinamento del litorale settentrionale e la diminuzione della salinità delle acque marine costiere. Le condizioni ambientali del bacino portuale e dei litorali balneari non sono state mai monitorate con sistematicità. Comunque, sulla criticità dei processi di insabbiamento e di inquinamento non ci sono, oramai, più dubbi, essendo stati riconosciuti anche dall APAT, l Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i Servizi Tecnici. Oltre ai problemi di inquinamento e insabbiamento la realizzazione delle opere suddette ha determinato anche una situazione non ottimale dell imboccatura del porto che tra la diga foranea e il nuovo molo di levante risulta sottodimensionata causando notevoli disagi agli operatori del porto, soprattutto in condizioni di mare avverso. La situazione appena descritta e la necessità evidenziata nel programma di governo di sviluppo del porto di Pescara rendono urgente la predisposizione di un nuovo PRP. La normativa fondamentale sui porti, la Legge n. 84/1994 Riordino legislazione in materia portuale, all art. 5 Programmazione e realizzazione delle opere portuali. Piano regolatore portuale, prevede che le previsioni del Piano Regolatore Portuale (PRP) non possono contrastare con gli strumenti urbanistici vigenti e, riguardo all iter formativo, prevede che la redazione del PRP, essendo il porto di Pescara di interesse nazionale, è a cura dello Stato (Ministero Infrastrutture e Trasporti S.I.I.T., Servizio Integrato Infrastrutture e Trasporti del Lazio, Abruzzo e Sardegna). L adozione del PRP spetta all Autorità Marittima (Capitaneria di Porto oggi Direzione Marittima, nel caso di Pescara) previa intesa con il comune interessato. Il piano è poi sottoposto al parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed alla procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero dell Ambiente e per la Tutela del Territorio ed infine è approvato dalla Regione. La realizzazione delle opere di grande infrastrutturazione nel caso del Porto di Pescara, spetta allo Stato, con l eventuale intervento della Regione e dello stesso Comune. Sono considerate opere di grande infrastrutturazione le costruzioni di canali marittimi, di dighe foranee di difesa, di darsene, di bacini e di banchine attrezzate, nonché l escavazione e l approfondimento dei fondali.

Al fine di concertare fra tutte le amministrazioni interessate un documento di indirizzi per la pratica stesura del nuovo PRP si è costituito un tavolo di lavoro composto oltre che dal Comune di Pescara, dalla Capitaneria di Porto (oggi Direzione Marittima), che ne coordina i lavori, dal Genio Civile Opere Marittime di Ancona e dal Consorzio A.S.I. Val Pescara. La partecipazione del Consorzio A.S.I. Val Pescara a tale tavolo di lavoro è in ragione, oltre che come Ente a vario titolo interessato ai destini del porto di Pescara, del fatto che lo stesso è destinatario da parte della Regione Abruzzo di un contributo di 130.000, in base alla L.R. 113/1999, Norme per la redazione di uno studio di settore per la gestione delle infrastrutture destinate alla intermodalità nel trasporto merci, che all art. 1, comma 4 destina il contributo citato per nuovi studi di fattibilità o progetti relativi al porto di Pescara. Nel Disciplinare di concessione del contributo, sottoscritto tra Consorzio A.S.I. Val Pescara e Regione Abruzzo, venivano individuati gli elementi principali delle analisi e degli studi, le cui linee generali e programmatiche dovevano essere definite con le Amministrazioni Regionale e Comunale. In base agli impegni presi in sede di tavolo di lavoro tra gli Enti suddetti (protocollo d intesa sottoscritto il 19/01/2004), nel corso del 2004, su incarico di questa Amministrazione, è stato redatto dal Prof. Arch. Rosario Pavia, uno studio: indirizzi progettuali per la riorganizzazione delle aree portuali di Pescara ; che è stato recepito dalla G.C. con atto n.148 del 03.02.2005. Lo studio contiene in particolare alcuni indirizzi progettuali tesi a dare soluzione alle principali criticità funzionali del porto legate soprattutto all imminente apertura del nuovo terminal commerciale sulle banchine di levante. In particolare, viene affrontato il tema della connessione tra le banchine portuali e le infrastrutture di accesso al porto, attraverso la realizzazione di una viabilità dedicata al traffico portuale, la realizzazione di una maggiore integrazione tra le aree portuali e la Città, la razionalizzazione della viabilità di servizio al porto, la realizzazione di aree attrezzate per la sosta, la realizzazione di un nuovo gate di controllo doganale e di spazi attrezzati per l accoglienza dei traffici extra-scenghel; inoltre, si ipotizza il prolungamento dell asse attrezzato sulle banchine portuali in uno scenario che prevede il potenziamento dello scalo e l attuazione dei programmi di riqualificazione previsti dal Piano Regolatore Generale delle aree ex C.O.F.A. e Di Properzio. Tale studio è stato portato a conoscenza degli Enti interessati al tavolo di lavoro. Successivamente gli Enti interessati al tavolo di lavoro, nell incontro del 25.05.2005, che ha visto la partecipazione del S.I.I.T. Lazio, Abruzzo e Sardegna del Ministero Infrastrutture e Trasporti al posto del Genio Civile Opere Marittime di Ancona, hanno indicato il ruolo dell Amministrazione Comunale nel merito della problematica in oggetto, chiedendo alla stessa di fornire gli indirizzi di pianificazione del nuovo P.R.P., cosi come prevede la normativa vigente (L. 84/1994). Contemporaneamente l APAT, Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i servizi Tecnici, che segue le problematiche del porto di Pescara dal 2000 e ha prodotto numerosi studi, ha redatto il rapporto tecnico scientifico Dispersione del deflusso fluviale nell area portuale di Pescara: proposte preliminari di intervento, che è stato portato all attenzione degli Enti interessati. Il rapporto, dopo aver analizzato ed approfondito varie ipotesi d intervento, giunge alle conclusioni che per risolvere completamente il problema ambientale occorre chiudere totalmente e definitivamente l attuale varco a nord tra la costa e la diga foranea e individua una ipotesi finale d intervento. Tale ipotesi prevede la deviazione del fiume Pescara con due nuovi argini di cui quello a sud si ricongiungerebbe con la diga foranea e l apertura di questa in corrispondenza dei due nuovi pennelli.

Sulla scorta degli studi effettuati l Assessorato all Urbanistica ha elaborato una proposta, che in sostanza recepisce l impostazione tecnica della ipotesi finale dell APAT, da portare all attenzione del Consiglio Comunale in modo da costituire l indirizzo dell Amministrazione Comunale per il nuovo Piano Regolatore Portuale di Pescara. La proposta, come da planimetrie allegate al presente atto, prevede la deviazione del fiume Pescara verso nord, al di fuori dell area portuale, con la realizzazione di due pennelli che si ricongiungono all attuale diga foranea che viene tagliata, per consentire il deflusso del fiume, e ne viene modificato il tratto di levante. L attuale porto canale verrebbe riempito cosi come anche l ansa attuale situata sulla sponda nord del fiume con ampliamento della banchina nord in vicinanza della scalo di alaggio. Tale ultimo ampliamento avrebbe anche la funzione di vasca di colmata. L ipotesi proposta, in coerenza con le Linee programmatiche di mandato, configura la dotazione di tre bacini portuali specializzati funzionalmente secondo le vocazioni della città: porto per navi da pesca nelle acque del canale fluviale (esistente), porto turistico (esistente) e nuovo porto passeggeri (da completare). I benefici indotti da tale soluzione sono molteplici: a) il deflusso del fiume Pescara avviene in condizioni analoghe a quelle che si avevano in assenza della diga foranea eliminando quindi i problemi di qualità delle acque lungo il litorale settentrionale; b) la portualità di Pescara viene razionalizzata e suddivisa in bacini separati, con miglioramento dell utilizzo delle aree a terra e degli specchi acquei; c) il problema dell insabbiamento del bacino portuale viene ricondotto all interazione spiaggia-bacino portuale eliminando tutte le problematiche relative alla sedimentazione dei materiali del fiume all interno delle darsene; d) l accesso al bacino passeggeri viene migliorato e reso più sicuro; e) il porto passeggeri può disporre di una banchina lato terra più lunga e di maggiori spazi ricavati dalla eventuale colmata del porto canale; f) l attività della pesca viene confermata nella sua collocazione storica con maggiori spazi a disposizione. In sede di proseguo dell iter progettuale, cosi come segnalato dall APAT, dovranno essere approfonditi gli aspetti di verifica idraulica in merito alla capacità di smaltimento delle portate di piena nella nuova configurazione della foce e di verifica complessiva del fenomeno dell insabbiamento dell intero bacino portuale, cosi come sarà necessario predisporre la VIA, Valutazione d Impatto Ambientale. La proposta di indirizzo di pianificazione del nuovo Piano Regolatore Portuale, oggetto del presente atto, è stata sottoposta, da parte dell Assessore all Urbanistica e dell Assessore al Mare, in data 26 novembre 2005, all attenzione di rappresentanti delle categorie professionale ed economiche della portualità pescarese che ne hanno apprezzato gli intenti. Inoltre tale proposta è stata oggetto di una conferenza dei servizi interna a questa Amministrazione, svolta il 26 gennaio 2006, le cui risultanze si allegano al presente atto. Di tale riunione si evidenzia come vari interventi abbiano segnalato l esigenza della priorità della Valutazione d Impatto Ambientale e della tutela dell ecosistema marino. L arch. D Angelo, responsabile del Servizio Pianificazione, ha evidenziato le problematiche legate all insabbiamento delle imboccature dei porti rivolti sul versante greco-levante derivanti anche dalle correnti marine litoranee che hanno andamento sud-nord, fornendo al riguardo una serie di grafici di supporto alle considerazioni espresse. Essendo tale atto indirizzo di pianificazione, ai sensi dell art. 12, 3 comma e dell art. 14 dello Statuto, assume valenza di atto fondamentale.