NOTIZIE DALL'EUROPA CUP Newsletter - Ottobre 2016

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NOTIZIE DALL'EUROPA CUP Newsletter - Ottobre 2016

NOTIZIE DALL'EUROPA PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA PER LE MULTINAZIONALI Nella sessione plenaria di settembre il CESE ha adottato un parere sulla pianificazione fiscale aggressiva delle multinazionali, una pratica che, secondo le stime, determina un erosione del gettito fiscale nell UE per un importo fino a 70 miliardi di euro l anno. La proposta della Commissione europea sulla trasparenza in materia di imposte sul reddito impone alle imprese multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro di rendere pubbliche, con una comunicazione paese per paese, le imposte sul reddito versate e altre informazioni fiscali pertinenti. Pur approvando le nuove misure, il CESE ha invitato la Commissione a prevedere il graduale abbassamento della soglia di fatturato di 750 milioni di euro. Inoltre, il CESE chiede che sia comunicato un bilancio separato non solo per ogni Stato membro, ma anche per ciascun paese terzo in cui le grandi multinazionali operano, e che a queste aziende venga richiesto di fornire un elenco delle operazioni effettuate nei paesi terzi considerati paradisi fiscali, unitamente ai dati sulle loro attività e vendite. La Commissione ha formulato questa proposta in materia di trasparenza fiscale in seguito agli scandali Panama Papers e LuxLeaks. Le intese fiscali concluse da Apple in Irlanda, Starbucks nei Paesi Bassi e Fiat e Amazon nel Lussemburgo hanno inoltre portato tale questione alla ribalta. IL RUOLO FONDAMENTALE DEI LAVORATORI CONVIVENTI PRESTATORI DI CURE E ASSISTENZA Alla sessione plenaria di settembre il CESE ha adottato un parere con il quale esorta i responsabili politici ad offrire pieno riconoscimento all importante contributo fornito dai lavoratori conviventi prestatori di cure e assistenza al settore dell assistenza a lungo termine e a regolarizzare le loro condizioni di lavoro. Pagina 1

Come primo passo, il CESE intende avviare una serie di discussioni sull adozione di una definizione comune dell attività di cura e assistenza svolta da lavoratori che convivono con le persone che accudiscono. Questa definizione comune dovrebbe permettere di riconoscere tale attività come una delle forme di assistenza a domicilio e contemplare le forme di occupazione dei lavoratori che alloggiano presso privati. Il CESE ritiene che i lavoratori conviventi dovrebbero godere di diritti analoghi a quelli di altri prestatori di cure e assistenza per quanto riguarda la retribuzione, la tutela della salute e della sicurezza, la copertura previdenziale e il diritto alla libertà di associazione. Occorre disciplinare in modo proattivo l attività dei lavoratori conviventi prestatori di cure e assistenza per garantire che tutti i soggetti coinvolti siano tutelati, applicare il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro, e combattere il dumping sociale e lo sfruttamento. È essenziale completare la ratifica e garantire l attuazione da parte degli Stati membri della convenzione n. 189 dell Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Inoltre è opportuno includere i diritti dei lavoratori conviventi prestatori di cure e assistenza nelle future revisioni o proposte di legislazione dell UE e degli Stati membri. Occorre poi assicurare adeguati investimenti pubblici, oltre al riconoscimento di competenze e qualifiche. Il CESE mira a coinvolgere tutte le parti interessate nella programmazione delle politiche. Uno dei risultati di maggiore rilievo di questo parere è consistito nell incontro fruttuoso tra i promotori di un settore dell assistenza a lungo termine equo e sostenibile e i difensori dei diritti dei lavoratori e dei migranti. Per dare seguito al parere, il CESE organizzerà, nel secondo semestre del 2017, un convegno sul futuro dell attività svolta dai lavoratori conviventi prestatori di cure e assistenza in Europa. #INVESTEU: 150 MLN DI EURO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE INNOVATIVE IN ITALIA Piano di investimenti per l Europa: FEI e Gruppo Cariparma Crédit Agricole firmano un accordo per un plafond da 150 milioni di euro a sostegno delle imprese innovative in Italia. Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e Cariparma SpA e le sue controllate FriulAdria e Carispezia (Gruppo Cariparma Crédit Agricole) hanno firmato un accordo di garanzia per incentivare i prestiti alle piccole e medie imprese (PMI) e alle small mid-caps innovative in Italia. Questo accordo beneficia del sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EIFS), il cuore del piano di investimenti per l'europa. Grazie all accordo di condivisione del rischio di UE e FEI, il Gruppo Cariparma CA avrà la possibilità di erogare prestiti a condizioni vantaggiose per le PMI e le Small-Mid Caps per i Pagina 2

prossimi due anni. La garanzia del FEI è fornita sotto l iniziativa "UE InnovFin finance for Innovators", grazie al sostegno finanziario di Orizzonte 2020, il programma quadro dell'ue per la ricerca e l'innovazione. L accordo non sarebbe stato possibile realizzarlo così velocemente senza il sostegno del Piano d Investimento. NUOVO QUADRO EUROPASS: PIÙ VISIBILITÀ ALLE COMPETENZE E ALLE QUALIFICHE La Commissione ha adottato una proposta di revisione della decisione Europass. Europass è un insieme di strumenti e servizi a sostegno della trasparenza delle competenze e delle qualifiche nell'unione europea. Con questa revisione la Commissione mira a semplificare e adattare questi strumenti all'era digitale e ad aggiungere una nuova funzione basata sui big data per mappare e anticipare la domanda di competenze e le tendenze del mercato del lavoro. Il nuovo quadro Europass si baserà su questa formula consolidata per offrire strumenti intuitivi che consentiranno di definire e comunicare le proprie competenze e qualifiche in tutte le lingue dell'ue. Tra questi figureranno uno strumento online più efficiente per la creazione di CV e profili delle competenze, strumenti di autovalutazione gratuiti per la valutazione delle proprie competenze, informazioni personalizzate sulle opportunità di apprendimento in Europa, informazioni e sostegno per il riconoscimento delle proprie qualifiche e analisi del fabbisogno di competenze nel mercato del lavoro. Il nuovo quadro Europass sarà inoltre collegato ad altri strumenti e servizi dell'ue nei vari sistemi dell'istruzione e della formazione e del lavoro, ad esempio il portale europeo della mobilità professionale EURES, consentendo uno scambio di informazioni più agevole e servizi più coerenti per gli utenti finali. I centri nazionali di sostegno continueranno a offrire informazioni e consulenze individuali per aiutare i cittadini a orientarsi nel panorama delle competenze e delle qualifiche. PRESTO IN EUROPA 29 novembre 2016, Bruxelles: Giornata europea del turismo 2016 La Commissione europea sta organizzando l'edizione 2016 della Giornata europea del Turismo a Bruxelles il 29 novembre prossimo. Pagina 3

Quest'anno il tema è "Migliorare le sinergie tra il turismo e le industrie culturali e creative. Soluzioni innovative quali fattori chiave per occupazione e crescita". La conferenza comprende un dibattito politico e uno scambio di buone pratiche su come sfruttare al meglio le sinergie tra il turismo, il patrimonio culturale e la creatività per la competitività e la crescita sostenibile del settore turistico europeo. Si prevede che l'appuntamento riunirà fino a 400 partecipanti, compresi Commissari, altri rappresentanti della Commissione europea e rappresentanti di alto livello delle autorità pubbliche a livello dell UE, nazionali e regionali oltre ai rappresentanti delle associazioni di spicco europee del settore, all industria del turismo e dei viaggi, e ad altre parti interessate. Le iscrizioni sono aperte fino al 24 novembre 2016. La comunicazione del fenomeno migratorio al centro della 10a edizione del seminario della società civile sui media il 24 e 25 novembre prossimi, il CESE terrà il 10º seminario della società civile sui media presso l Accademia diplomatica di Vienna. Comunicare sul tema della migrazione è lo stimolante argomento che sarà discusso in quattro diverse tavole rotonde, con il contributo di giornalisti, esperti in materia di migrazione, esponenti della società civile e rappresentanti di istituzioni internazionali. Alla manifestazione parteciperanno altre importanti organizzazioni che operano nel settore della migrazione, quali l Agenzia dell UE per i diritti fondamentali (FRA), l Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e le Nazioni Unite, oltre alle parti sociali austriache. L obiettivo del seminario consiste nel discutere e riflettere sui modi in cui gli strumenti di comunicazione e i media contribuiscono a raccontare la storia della migrazione verso e attraverso l Europa. Verranno inoltre illustrate le migliori pratiche adottate per comunicare in modo efficace su un tema così impegnativo. In particolare, il seminario - destinato ai giornalisti, ai responsabili della comunicazione e agli addetti stampa sia delle organizzazioni della società civile in rappresentanza di datori di lavoro e lavoratori, che di altre organizzazioni sociali e culturali - esaminerà gli aspetti della migrazione e dell integrazione di rifugiati e richiedenti asilo dal punto di vista della comunicazione, nonché il ruolo dei responsabili politici nella comunicazione della crisi migratoria. DOCUMENTI E PARERI DI INTERESSE Pagina 4

Applicazione della decisione sulla compensazione pubblica per la fornitura di servizi di interesse economico generale https://api.eesc.europa.eu/documents/eesc-2016-05302-00-00-niai-tra-it.docx Agenda 2030 Un'Unione europea impegnata a favore dello sviluppo sostenibile a livello globale https://api.eesc.europa.eu/documents/eesc-2016-00758-00-00-ac-tra-it.docx Un'istruzione universale di alta qualità https://api.eesc.europa.eu/documents/eesc-2016-05262-00-00-nins-tra-it.docx RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Attuazione della strategia per la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione https://api.cor.europa.eu/documents/com657-2016_part1_ext_it.docx VIDEOTECA EUROPEA Legiferare nell'ue A differenza degli stati membri, dove sono i parlamenti a proporre le leggi, solo la Commissione Europea può proporre direttive o norme vincolanti. È un potere che non hanno né gli stati, né il Parlamento Europeo. Ma queste proposte non piovono mai dal cielo. La Commissione ascolta i pareri che emergono in Europa a favore o contro la promulgazione di nuove leggi. Questa fase coinvolge gli eurodeputati, che spesso adottano delle raccomandazioni. Dal 2012, anche i cittadini Pagina 5

UE possono richiedere direttamente nuove leggi. Per farlo, un milione di cittadini di 7 o più paesi diversi deve firmare una petizione. Dopo aver ascoltato tutte le parti, la Commissione presenta la sua proposta. È il primo passo di una lunga procedura che in genere ha una durata di 12-18 mesi. La proposta viene inviata al Consiglio UE, che rappresenta gli stati, e al Parlamento UE, che rappresenta i cittadini. Nell'80% dei casi, le due istituzioni hanno pari poteri. Questa è la procedura legislativa ordinaria. Non è possibile legiferare su tutto, ma l'unione può proporre leggi su temi quali l'ambiente, l'agricoltura, la tutela dei consumatori e i trasporti, e la lista è in continua crescita. Gli stati membri, però, hanno il diritto di veto sulla sicurezza sociale, il fisco, gli affari esteri e la difesa. Torniamo alle leggi. Prima di essere adottate, vengono dibattute. Consiglio UE e PE possono proporre emendamenti in base ai propri interessi, specie se emerge una posizione di maggioranza, ma poiché stati e PE raramente concordano al primo colpo, si passa alle negoziazioni. Si aprono due possibili scenari: o le due istituzioni trovano un compromesso e la bozza di legge viene approvata dal PE, oppure non si trova un accordo e i negoziati devono proseguire. Se il primo tentativo fallisce, parte il conto alla rovescia per trovare un accordo entro una certa scadenza. Se non si trova un compromesso, la bozza viene cestinata e si ricomincia tutto da capo. Ma avviene molto di rado. Una volta trovato l'accordo, la nuova legge UE viene adottata e tutti gli stati membri devono applicarla. In teoria. A volte gli stati ricevono una deroga: il diritto di avere più tempo per attuare la legge. Ma in caso di mancata applicazione, la Commissione, da guardiana dei trattati, interviene per punire le violazioni. E se questo non bastasse, interviene la Corte Europea di Giustizia, che, nei casi peggiori, può comminare multe salate agli stati. Pagina 6

http://europarltv.europa.eu//it/player.aspx?pid=5d5939dc-e3bf-4b45-b902-a63f0160e51a Pagina 7