STRUTTURALE E SULLE IPOTESI DI CALCOLO

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1 di 9 Crotone Museo REL modello di calcolo /2013 REALIZZAZIONE DEL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE (Da ricavarsi internamente alla Cortina Sud del Castello di Carlo V a Crotone) (5) PROGETTO STRUTTURALE ELABORATO: (ST.2.02) * RELAZIONE DESCRITTIVA SUL MODELLO STRUTTURALE E SULLE IPOTESI DI CALCOLO Elisabetta Antonia Dominijanni Il R.U.P.: STRUTTURA: Vincenzo Felice Maria Dragonetti Progettista e coordinatore : Marco Dezzi Bardeschi Il Tecnico strutturista: Alessandro Melani BREVE DESCRIZIONE DEL MODELLO DI CALCOLO La struttura è stata esaminata attraverso un apposito modello matematico riproducente accuratamente le condizioni reali (Vedi schemi grafici unifilari e ricostruzioni tridimensionali). Nella modellazione effettuata, la struttura portante viene studiata come un unico insieme spaziale, conforme alla situazione geometrica reale ed al quadro sollecitazionale esterno. Si descrivono nel seguito le caratteristiche strutturali del modello di calcolo, riportandone i parametri e le componenti fondamentali. Fatta eccezione per alcune travi e pilastri modellati con elementi asta, la quasi totalità delle

2 di 9 Membrature strutturali, (solette in C.A., setti in elevato, e pareti componenti il diaframma), sono state modellate ricostruendo il continuo mediante l aggregazione di speciali elementi bidimensionali di piccole dimensioni. mattone utilizzato per comporre il continuo) è di ben 18.037. Il numero complessivo di detti elementi, (una sorta di La maglia del reticolo virtuale che inquadra e connette tutti questi elementi, comprende 18.033 nodi fittizi. reali, (travi, pilastri), sono 811. Le aste Solo alcuni dei nodi fondamentali sono stati inseriti mediante coordinate spaziali in fase di costruzione. La maggior parte di quelli intermedi, vengono autogenerati dal programma (i nodi autogenerati sono riconoscibili in quanto contraddistinti da n.ri negativi). L impiego di un cosi alto numero di nodi ed elementi bidimensionali, derivano dalla scelta di aver operato una meshiatura in maglie di piccola dimensione dei continui, per ottenere una maggior precisione nei risultati. Per quanto riguarda gli orizzontamenti, totalmente modellati attraverso elementi bidimensionali, si è optato nel considerare gli impalcati come rigidi nel proprio piano, il tutto schematizzato nella modellazione con la modalità MasterSlave, per la quale l impalcato risulta planimetricamente indeformabile ed i suoi movimenti nel piano sono vincolati per tutti i nodi allo spostamento del nodo Master. Tale ipotesi è stata adottata perché nel nostro caso risulta abbastanza prossima alla realtà e perché consente una grossa semplificazione di calcolo, utile vista la quantità dei nodi presenti su ciascun impalcato. Questa modellazione riduce i gradi di libertà di ciascun nodo da sei a tre, abbreviando notevolmente i tempi di elaborazione da parte del software di calcolo.. Tutti gli schemi grafici, necessari per l interpretazione del modello, vengono descritti, sia planimetricamente che per sezioni verticali, sulle tabelle riportate in apposito fascicolo (Vedi elaborato ST.2.2). La ricostruzione tridimensionale della struttura così come è stata elaborata, viene effettuata direttamente dal programma di calcolo e resa in forma di viste prospettiche, con punti di vista da qualunque direzioni (Vedi elaborato ST.2.1). consente di poter fornire una buona comprensione d'insieme del lavoro svolto, e soprattutto di visualizzare la corretta introduzione della geometria e dei dati assegnati. DESCRIZIONE DEI PROGRAMMI DI CALCOLO UTILIZZATI NELLA RISOLUZIONE DEI MODELLI PRECEDENTI Ciò La procedura di calcolo seguita è quella cosiddetta agli stati limite, secondo quanto stabilito

3 di 9 e descritto sul DM 14.01.2008 (Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni). La verifica sismica delle strutture è stata effettuata utilizzando come solutore il programma "XFinest vers. 2013", prodotto dalla CE.AS. di Milano, che sviluppa la procedura di calcolo secondo il metodo degli elementi finiti. La modellazione delle membrature strutturali, la determinazione delle armature presenti su tutte le sezioni in C.A e le conseguenti verifiche finali, vengono effettuate mediante il programma "MODEST vers.8.2" prodotto dalla Tecnisoft di Prato. Le sollecitazione per le quali vengono effettuate le verifiche sono, punto per punto, le più critiche fra tutte quelle scaturite dalle condizioni di carico esaminate. ANALISI DEI CARICHI PRESENTI Rispetto allo spiccato di fondazione, il fabbricato presenta SEI orizzontamenti in elevato. Assunto pari a +0,00 il livello di estradosso dalle fondazioni, si assegna quota +3,75 mt al primo impalcato (piano primo), e quote +7,55, +10,95, +14,55, +18,15, +21,85mt, rispettivamente per gli estradossi del solette sovrastanti. (Da considerare che sui grafici di progetto, i sei livelli assoluti di cui sopra, riportati come riferimento sui grafici, sono i seguenti: +23,95, +27,75, +31,15, +34,75, +38,35 e +42,05 mt) Per tutti i gli impalcati, la tipologia costruttiva prevede soletta in C.A. continua ed indifferenziata, con spessore generalmente di 25 cm. Fanno eccezione i primi due impalcati che presentano uno spessore maggiorato in ragione di particolari esigenze statiche. Il secondo impalcato verrà eseguito in corso di scavo per costituire un elemento di contrasto a favore del diaframma ed avrà spessore di 32 cm. con capitelli a fungo in corrispondenza dei pilastri centrali. In questa fase provvisoria, lo schema statico sarà diverso da quello definitivo per la mancanza di alcune membrature verticali. Anche il primo impalcato avrà spessore maggiorato a 28cm avendo previsto maggiori sovraccarichi per l utilizzo quale deposito mussale. Per l orizzontamento di fondazione, (estradosso a quota +20,20 mt), si prevede infine l esecuzione di una platea sottile in C.A. dello spessore di 30 cm distesa su di un sottofondo di ripartizione costituito in CLS magro. Riguardo ai carichi unitari considerati, in aggiunta al peso proprio delle membrature strutturali, calcolato in automatico dal programma, valgono gli schemi di riferimento seguenti, (assunti a base del calcolo generale di verifica): Da considerare che la distribuzione dei carichi sul

4 di 9 modello, non avverrà in modo lineare sulle travi, con le inevitabili approssimazioni, ma in maniera assolutamente distribuita sulla superficie dei piccolo elementi bidimensionali. Il peso proprio delle membrature strutturali sarà invece calcolato in automatico dal codice di calcolo. Primo Impalcato Quota estradosso: +23,95 mt. (livello 3,75) (Soletta in C.A. spess. 28 cm) 700 Kg/mq 600 Kg/mq Secondo Impalcato Quota estradosso: +27,75 mt. (livello 7,55) (Soletta in C.A. spess. 32 cm ) Terzo Impalcato Quota estradosso: +31,15 mt. (livello 10,95) (Soletta in C.A. spess. 25 cm ) 800 Kg/mq 500 Kg/mq 625 Kg/mq 500 Kg/mq Quarto Impalcato Quota estradosso: +34,75 mt. (livello 14,55) (Soletta in C.A. spess. 25 cm ) 625 Kg/mq 500 Kg/mq Quinto Impalcato Quota estradosso: +38,35 mt. (livello 18,15) (Soletta in C.A. spess. 25 cm ) 625 Kg/mq 500 Kg/mq Sesto Impalcato Quota estradosso: +42,05 mt. (livello 21,85) (Soletta in C.A. spess. 25 cm ) 625 Kg/mq

5 di 9 150 Kg/mq Per quanto riguarda altri carichi significativi, occorre ricordare la presenza dei SETTE alberi in acciaio allineati entro l atrio centrale e portanti delle speciali chiome modulari che ne costituiscono la copertura. Trattandosi di una serie di manufatti particolari, questi sono stati esaminati a parte utilizzando poi tutte le reazioni vincolari come carichi applicati sulla struttura principale. Per le reazioni verticali abbiamo VENTUNO nodi di applicazione, sui quali si inserisce il carico scaturito dalla condizione SLU statica degli alberi. Per le spinte orizzontali sono previsti SEI nodi di applicazione ai bordi del sesto impalcato, ed in questo caso si utilizzano nelle due direzioni i valori ricavati dalle condizioni sismiche, opportunamente combinati fra loro. A titolo di esempio, i massimi carichi verticali al piede di ciascun dei sette alberi, valgono 39.500 kg (come somme delle componenti fissa ed accidentale). Le forze sismiche prodotte dagli alberi sono massime in direzione y dove non viene sfruttato l effetto telaio del filare. In questo caso le azioni complessive per tutti i SEI punti di ancoraggio collocati a quota +42,05mt, sarà di 175.000 kg L altra grande componente di carico (e di massa sismica)è certamente rappresentata dalla cortina muraria esistente che viene solidarizzata con la nuova struttura. La gran parte del peso proprio risulta essere già computata dal programma che ne riproduce la geometria costituita da cinque ordini di volte a botte impostate su setti trasversali. Si aggiungono come carichi fissi portati i rinfianchi delle volte e la parete in blocchi di tufo che tampona esternamente tutte le volte. Nel primo caso si considera un peso che, globalmente, sui cinque livelli vale 880.000kg Per il paramento interno della cortina, si considerano, su ciascuno dei quattro livelli in elevato, i corrispondenti valori: 228.000, 253.000, 139.500, 139.500 kg Tutti i diversi carichi sopra descritti, assieme a molti altri secondari, non riportati in elenco, ma attentamente considerati, sono stati combinati assieme in 20 condizioni di carico distinte, considerando le condizioni statiche e dinamiche secondo i coefficienti sotto descritti: Combinazioni delle Condizioni di Carico Elementari. (Simbologia)

6 di 9 CC = Numero della combinazione delle condizioni di carico elementari Comm. = Commento TCC = Tipo di combinazione di carico SLU = SLU (S) = SLE (R) = SLE (F) = SLE (Q) = SLD = SLV = SLC = SLO = Stato limite ultimo Stato limite ultimo (azione sismica) Stato limite d'esercizio, combinazione rara Stato limite d'esercizio, combinazione frequente Stato limite d'esercizio, combinazione quasi permanente Stato limite di danno Stato limite di salvaguardia della vita Stato limite di prevenzione del collasso Stato limite di operatività An. = Tipo di analisi: L = Lineare NL = Non lineare Bk = Buckling S = Si N = No CC Comm. TCC An. Bk 1 2 3 4 5 6 7 Mt ±S X ±S Y 1 CC 1 Amb. 1 (SLU S) S Mt+X+0.3Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 1.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 2 CC 2 Amb. 1 (SLE) S Mt+X+0.3Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 3 CC 3 Amb. 1 (SLU S) S Mt+X0.3Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 1.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 4 CC 4 Amb. 1 (SLE) S Mt+X0.3Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 5 CC 5 Amb. 1 (SLU S) S Mt+0.3X+Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 0.00 1.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 6 CC 6 Amb. 1 (SLE) S Mt+0.3X+Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 7 CC 7 Amb. 1 (SLU S) S Mt0.3X+Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 0.00 1.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 8 CC 8 Amb. 1 (SLE) S Mt0.3X+Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 9 CC 9 Amb. 1 (SLU S) S Mt+X+0.3Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 1.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 10 CC 10 Amb. 1 (SLE) S Mt+X+0.3Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 11 CC 11 Amb. 1 (SLU S) S Mt+X0.3Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 1.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 12 CC 12 Amb. 1 (SLE) S Mt+X0.3Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 1.00 0.30 13 CC 13 Amb. 1 (SLU S) S Mt+0.3X+Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 0.00 1.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 14 CC 14 Amb. 1 (SLE) S Mt+0.3X+Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 15 CC 15 Amb. 1 (SLU S) S Mt0.3X+Y SLV L N 1.00 1.00 0.60 0.00 1.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 16 CC 16 Amb. 1 (SLE) S Mt0.3X+Y SLD L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 1.00 0.30 1.00 17 CC 17 Amb. 2 (SLU) SLU L N 1.30 1.50 1.50 0.00 0.00 1.50 1.30 0.00 0.00 0.00 18 CC 18 Amb. 2 (SLE R) SLE R L N 1.00 1.00 1.00 0.00 0.00 1.00 1.00 0.00 0.00 0.00 19 CC 19 Amb. 2 (SLE F) SLE F L N 1.00 1.00 0.70 0.00 0.00 0.20 1.00 0.00 0.00 0.00 20 CC 20 Amb. 2 (SLE Q) SLE Q L N 1.00 1.00 0.60 0.00 0.00 0.00 1.00 0.00 0.00 0.00

7 di 9 COEFFICENTI SISMICI ADOTTATI A BASE DEL CALCOLO Sulla base delle normative in precedenza elencate, vengono determinate le azioni sismiche agenti sull edificio. L analisi viene svolta in forma dinamica in modo da simulare il fenomeno con la massima aderenza alla realtà. Il metodo di calcolo seguito è quello dell' Analisi Modale, che adotta, per lo spettro di rispo, sta, le espressioni stabilite in relazione a tutte le varie casistiche dalla Normativa. Nel seguito vengono riportati i principali parametri di riferimento utilizzati.: Zona sismica: SECONDA (Classificazione 2) Sito di costruzione: Crotone, Longitudine. 17.12230 Latitudine 39.08150 Contenuto tra ID reticolo: (40794 40793 40572 40571) TCC TR Ag FO TC* Ss Cc SLD 75 0.0654 2.40 0.32 1.50 1.53 SLV 712 0.1792 2.43 0.38 1.44 1.45 Tipo di opera: Opera ordinaria Vita nominale V N : 50 anni Classe d'uso: classe III SL Esercizio: SLDPvr 63.00 SL Ultimi: SLVPvr 10.00 Classe di duttilità: Classe B Quota di riferimento: 0.00 <m> Altezza della struttura: 21.65 <m> (da spiccato di fondaz. ad estradosso copertura) Numero piani edificio: 6 Coefficiente θ: 0 Edificio regolare in altezza: NO Edificio regolare in pianta: NO Forze orizzontali convenzionali per stati limite non sismici: No

8 di 9 Categoria del suolo di fondazione: C Tipologia edificio: membrature in C.A., eseguite in opera ed aventi comportamento del tipo a pendolo inverso Coeff. C 1 0.075 Periodo T 1 0.75276 Coeff. SLD 0,85 Coeff. SLV 0,85 Rapporto di sovraresistenza ( u / 1 ) 1.15 Valore di riferim. del fattore di struttura (q 0 ) 3.45 Fattore riduttivo (K w ) 0.80 Fattore di struttura (q) 1.50 Categoria topografica: T1 Superficie piana, pendii e rilievi isolati con inclin. media i <=15 Coeff. amplificazione topografica: 1.00 N.ro Modi da calcolare: 18 N,ro Modi considerati: sufficienti a movimentare una percentuale di massa Sismica almeno pari all 85.00% del totale presente Smorzamento spettro: 5.00 L analisi dinamica viene svolta considerando i primi DICIOTTO modi caratteristici di vibrazione, sufficienti a movimentare oltre L 85% delle masse presenti. Sollecitazioni e deformazioni complessive saranno determinate per sovrapposizioni di effetti secondo i coefficienti moltiplicativi indicati nelle diverse condizioni di carico, il tutto combinato secondo la radice dei loro quadrati. Gli angoli di ingresso considerati per il sisma sono coincidenti con gli assi principali dello schema planimetrico di riferimento. MASSE SISMICHE E FORZE ORIZZONTALI Sulla base di tutti gli elementi assegnati, vengono elaborate le masse sismiche di piano ed i relativi momenti polari. I risultati, riscontrabili in maniera più estesa sui tabulati meccanografici, vengono riassunti nel seguito. (Solo valori relativi agli impalcati considerati come indeformabili)

9 di 9 Primo impalcato (livello estradosso: +3,70 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 4.675.170 Kg. momento polare 2.490.970.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 42,60 mt. centro di massa direz. y 15,24 mt. Secondo impalcato (livello estradosso: +7,50 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 4.800.340 Kg. momento polare 2.503.750.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 42,73 mt. centro di massa direz. y 15,46 mt. Terzo impalcato Quarto impalcato Quinto impalcato Sesto impalcato (livello estradosso: +10,95 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 3.179.320 Kg. momento polare 1.910.360.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 42,68 mt. centro di massa direz. y 16,56 mt. (livello estradosso: +14,55 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 3.050.920 Kg. momento polare 1.847.310.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 42,82 mt. centro di massa direz. y 17,20 mt. (livello estradosso: +18,15 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 3.539.490 Kg. momento polare 2.176.100.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 42,77 mt. centro di massa direz. y 18,01 mt. (livello estradosso: +21,85 mt. su spiccato fondazioni) massa sismica 954.219 Kg. momento polare 555.377.000 Kgxmq. centro di massa direz. x 46,08 mt. centro di massa direz. y 22,12 mt.