ESTETICA 5. Empatia Etica - Logica. A cura del Prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia

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ESTETICA 5 Empatia Etica - Logica A cura del Prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia

*EINFÜHLUNG* (Empatia o Entropatia) Una singola azione o anche una semplice espressione del corpo, come uno sguardo o un sorriso, possono offrirmi un barlume con quale intravedere il nucleo fondamentale della persona. (Matisse, Icaro 1947, Interpretazione morale e pedagogica)

Empatia 2 Ciò che ci consente di cogliere il vissuto dell'altro è un atto particolare che definiamo empatia o entropatia equivale a: partecipazione emotiva, simpatia simbolica che mi fa cogliere l altro come simile a ciò che io sono, alla mia corporeità. A. Ales-Bello in una sua pubblicazione L Universo nella coscienza preferisce il termine Entropatia poiché vi è un abuso nella sua utilizzazione e non corrisponde a ciò che i fenomenologi intendono nel riferimento-distinzione rispetto alla psicologia. (Si consiglia di leggere empatia con Entropatia)

Empatia 3 La teoria dell empatia, comunque, proviene da un lontano passato; Aristotele nella poetica evidenzia come dato di fatto l immedesimarsi dello spettatore nelle vicende rappresentate in teatro. (ARISTOTELE, Poetica, 49b, 24-28)

Come si attua l empatia? Secondo Edith Stein, che utilizza in modo felice il metodo fenomenologico, si possono distinguere tre gradi di attuazione dell empatia:

Primo momento: L emergere del vissuto dell altro attraverso un espressione emotiva della quale posso rendermi conto: in questo momento il vissuto altrui emerge improvvisamente davanti a me, quasi travolgendomi con il suo impatto; (Renoir, colazione al fiume)

Secondo momento: La mia esplicitazione riempiente, cioè il mio rivolgermi con attenzione verso lo stato d animo dell altro, che così riempie il mio animo: in questo momento non sono concentrato sull espressione emotiva esteriore dell altro (sul suo pianto, sulla sua voce bassa ) ma sul suo stato d animo interiore, e cerco di immedesimarmi con esso. In questo momento è come se io mi avvicinassi il più possibile al vissuto dell altro, come un essere presso di lui ;

Terzo momento : L oggettivazione complessiva del vissuto esplicitato, che significa porre attenzione al dolore dell altro. Più precisamente, in questo momento è come se io riguadagnassi una distanza tra me e l altro, una consapevolezza che il vissuto dell altro è esterno a me: tuttavia questa consapevolezza è arricchita dal momento precedente e non è dunque una faccenda puramente intellettuale, né semplicemente emotiva. Picasso, I due saltimbanchi o Arlecchino e la compagna. (1901)

Empatia e Coscienza La Stein dà una bellissima definizione della coscienza, nel senso che è chiarificatrice del significato di essa: sono il luogo in cui si rispecchia tutta l attività umana, il luogo in cui l essere umano ha una consapevolezza più o meno esplicita, naturalmente di ciò che sta vivendo e dei singoli atti che vengono vissuti nel corso della sua vita, in particolare quella interiore.

Una precisazione importante: Nell empatia colgo l altro non solo come corpo, ma come corpo vivente, come essere vivente: oltre al corpo, colgo il soggetto che vi abita, colgo l altro come persona spirituale e scopro che i suoi gesti, le sue parole sono motivati dalla sua struttura personale. È lo spirito dell altro che parla al mio spirito. Lo sforzo di penetrare nel suo mondo di valori mi porta ad approfondire la conoscenza del mio Io, a confrontare il mio mondo di valori con il suo, a volte fa risvegliare quanto in noi sta dormendo e scoprire quello che siamo e quello che non siamo.

L Empatia non è unipatia: Naturalmente, per quanto i nostri vissuti possano essere simili, non sarà possibile una immedesimazione totale con l altro.

Estetica ed Empatia La dottrina estetica dell empatia raggiunge un ampia definizione nel pensiero di Lipps, tra l Ottocento e il Novecento. Secondo la sua teoria, il rapporto empatico è la percezione della propria attività emotiva (cioè delle proprie forze vitali ) in un oggetto sensibile. Theodor Lipps nasce nel Palatinato (Germania), il 28 luglio del 1851. insegna a Bonn, Breslavia e Monaco, città in cui fonda l Istituto psicologico.

Estetica ed Empatia 2 Caratteristica dell empatia è l atteggiamento estetico che si verifica quando il soggetto proietta sull oggetto percepito le proprie emozioni, o meglio si immedesima con esso. Questo fenomeno prevede un duplice atteggiamento: il soggetto tende a trasferire la propria vita psichica nella realtà esterna; tramite una disposizione strutturale dell oggetto si ottiene una percezione affettiva.

Estetica ed Empatia 3 Nell opera d arte si verifica il massimo grado di ricezione, perché essa è predisposta intenzionalmente a stimolare la partecipazione emotiva di chi la contempla. Lipps afferma che il rapporto empatico si verifica anche nella relazione tra individui, come immedesimazione negli stati d animo degli altri, o nella contemplazione della natura.

Estetica ed Empatia in Husserl Nel pensiero di Husserl ci sono due nuclei tematici. 1. L oggettività fondante che si pone al livello teoretico ed è individuabile nella rappresentazione, di carattere intuitivo oppure simbolico. 2. Il secondo nucleo è dato dall oggettività esteticoassiologica, dove questa è colta soltanto come cosa. In tale modo, nella prospettiva di Husserl, si evidenzia un ontologia generale degli oggetti che dà luogo ad una dottrina di categorie e di regole essenziali di ordine estetico-ontologico.

Estetica ed Empatia in Husserl 2 In questa prospettiva è possibile individuare l intenzionalità teoretica dell esperire, per cui non ogni forma di esperienza intuitiva è esperienza estetica e non ogni rappresentazione di oggetti è una rappresentazione. Infatti, secondo Husserl, siamo in presenza di una vera e propria rappresentazione artistica soltanto quando l oggetto espresso simbolicamente supera l orizzonte soggettivo del sentimento psicologico dell autore e si giunge all oggettività veritativa e disinteressata presente nella rappresentazione simbolica ove è possibile cogliere il valore originario dell oggetto.

ESTETICA e LOGICA La conoscenza umana è un fenomeno complesso, al suo studio si rivolgono alcune discipline filosofiche: la gnoseologia e la logica. La prima accerta il valore che intercorre tra la conoscenza e gli oggetti conosciuti, invece, la seconda studia le condizioni essenziali al costituirsi della conoscenza e fissa le regole per il suo retto funzionamento La logica non presuppone la gnoseologia di cui è uno strumento importante per il raggiungimento della verità. Invece richiede la psicologia, perché da essa trae quali sono i tipi di conoscenze di cui è dotata la mente umana. Infatti, acquisite tutte le informazioni della psicologia la logica procede allo studio delle condizioni fondamentali che rendono possibili la conoscenza e a stabilire le norme.

ESTETICA e LOGICA 2 PSICOLOGIA esamina: l origine e i tipi (forme) principali di conoscenza. GNOSEOLOGIA accerta: il valore, studia il rapporto che intercorre tra la conoscenza e gli oggetti conosciuti. EMPATIA È un mezzo per arrivare ad una specie di atti esperienziali. LOGICA studia: le condizioni essenziali al costituirsi della conoscenza, fissa le regole per il suo retto funzionamento. ESTETICA educa: all aisthesis alla sensazione; propedeutica al pensiero come necessaria preparazione alla logica.

Estetica ed Etica L esplicazione del metodo fenomenologico è nell empatia che permette di riconoscere l altro, il quale viene sentito, compreso come persona perché caratterizzato da un attività spirituale. Quest ultima diventa la fonte della vita morale, indispensabile in una associazione umana. Edith Stein riprende in toto le analisi husserliane e rivolge il proprio interesse al mondo sociale secondo una duplice direzione: nella visione della Fondazione della psicologia e delle scienze dello spirito e in quella di una Ricerca sullo stato.

Estetica ed Etica 2 Ella sostiene che in una società complessa alcuni gruppi, anche minoritari svolgono la loro funzione di lievito o di coscienza etica, ad esempio gli artisti, in quanto persone che si esprimono in attività spirituali. Nel suo mondo il soggetto umano incontra altri soggetti umani, li vede come persone, esseri vitali che incidono nella realtà circostante perché determinato dagli oggetti che essi creano. Perciò è necessario comprendere l inserimento del soggetto nella connessione del mondo spirituale, all interno di una comunità. Autoritratto di Van Gogh 1889

Estetica ed Etica 3 Il ruolo fondamentale dell etica si manifesta nella comprensione fra gli esseri umani, quando un soggetto accetta l altro come soggetto e non gli si contrappone, ma vive con lui ed è determinato dai suoi impulsi vitali, in questa situazione essi formano una comunità. Quindi, in una fenomenologia dell arte, l interpretazione artisticoestetica ci apre alla comunicazione per una precisa funzione etica e logica. Producendo l opera d arte, l artista intende creare qualcosa: vuole metterci davanti ad una realtà nuova.

Estetica Etica - Logica L essere umano nonostante la molteplicità delle sue attività e delle sue facoltà, costituisce un essenziale unità. Si può interpretare il concetto mediante il seguente grafico: I tre sensi interagiscono simultaneamente

Arte e Morale Il problema dei rapporti tra arte e morale è stato diversamente risolto dai filosofi a seconda della finalità che essi hanno ritenuto assegnare all attività estetica. Platone e Aristotele attribuiscono all arte una finalità essenzialmente pedagogica, come pure gli autori che col Vico le ascrivono una finalità metafisica. Essi sottomettono in modo più o meno esplicito, l Arte alla Morale e di conseguenza, condannano dal punto di vista estetico quelle opere che giudicano moralmente riprovevoli.

Arte e Morale 2 L artista, pur non essendo soggetto alla morale come artista, è sottoposto alla morale come essere umano. Infatti, l uomo nonostante la molteplicità delle sue attività e delle sue facoltà, costituisce un essenziale unità. Ora l Unità è possibile soltanto se le varie attività sono ordinate ad un fine ultimo ed esso è la piena realizzazione di se stesso: qui sta il suo bene supremo, la sua felicità e poiché spetta alla morale riconoscere tale fine ne deriva una certa subordinazione dell arte alla morale.

Conclusione Come noi comprendiamo immediatamente che cosa sia il vero quando conosciamo e che cosa sia il bene quando il nostro appetire trova in esso il suo appagamento, così comprendiamo che cosa è il bello, quando questo «splendore» commuove l anima. (Edith Stein)