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Transcript:

Kazimir Malevich Kasimir Malevich nacque a Kiev (all'epoca in russia, oggi in Ucraina) nel 1878, primo di 14 figli. Terminati gli studi nel 1900 inizia a dipingere quadri ispirati all'impressionismo. Ragazza disoccupata, 1903 La fioraia, 1903 Nel 1904 si trasferì a Mosca ed entrò in contatto con esponenti delle avanguardie pittoriche. Nel 1905 partecipò alla rivoluzione del 1905. Nel 1907 conobbe Larionov e la Goncharova e partecipò a diverse delle loro iniziative. Un fiume nella foresta, 1908 L'alta società si rilassa, 1908 Autoritratto, 1908 Inverno, 1909 Nell'evoluzione della sua arte fu importante lo studio di Cézanne ma a a partire da un certo punto soprattutto il cubismo e il futurismo.

Donna con secchio, 1912 Il taglialegna, 1912 Il falciatore, 1912 Contadine, 1912 Testa di contadina, 1912 Signora alla fermata del tram, 1913 Manifesto di propaganda, 1914-17 Manifesto di propaganda, 1914-17 Manifesto di propaganda, 1914-17

Un inglese a Mosca, 1914 Soldato della prima divisione, 1914 Aviatore, 1914 Dopo i passaggi attraverso l'impressionismo, il postimpressionismo, il cubismo e il futurismo, Malevich arrivò ad elaborare dalla metà del 1913 uno stile personale che chiamò suprematismo. Da sempre gli artisti avevano trovato ispirazione nella realtà che li circondava, da quel momento invece dovevano trovare dentro di sé i motivi dei propri dipinti. L'opera diventava autonoma dal soggetto che voleva rappresentare, si faceva essa stessa soggetto. Nel 1915 Malevic pubblicò il "Manifesto del Suprematismo", cui collaborò anche Majakowskij, in cui teorizzava un'arte indipendente da qualsiasi rappresentazione del mondo esterno. Quadrato rosso e quadrato nero, 1914-15 Aereo che vola, 1914 Autoritratto a due dimensioni, 1915 Giocatore di calcio, 1915 Otto rettangoli rossi, 1915 Quadrato nero, 1915

Quadrato rosso, 1915 Suprematismo, 1915 Suprematismo, 1915 Suprematismo n.56, 1915 Suprematismo, 1916 Bianco su bianco, 1918 Nel 1921 Malevich, in conflitto con l'ambiente artistico e politico di Vitebsk dove insegnava nella locale accademia, si trasferì a Pietrogrado. Intanto le sue opere erano esposte in vari Paesi europei e la sua fama si accresceva ed anche il credito presso le nuove autorità bolsceviche. Malevic fu nominato direttore del Museo della Cultura Artistica e nel 1924 fondò l'istituto di Cultura Artistica (Inkhuk) che l'anno successivo ricevette lo status di "statale" (Ginkhuk). Malevich era divenuto uno dei più eminenti artisti dell'urss. Il clima politico nell'unione Sovietica, però, mutò dalla seconda metà degli anni '20. La rivoluzione stava diventando sempre più autoritaria, Stalin guadagnava sempre maggior potere, la libertà di ricerca di cui godevano gli artisti si restringeva. I nuovi burocrati volevano degli esecutori della volontà governativa, il perseguimento di una teoria estetica di stato, in contrasto coi primi anni della rivoluzione che per gli artisti erano stati entusiasmanti e colmi di novità ed iniziative. Nel 1926 Malevic venne dimissionato dal Ginkhuk, poi la sua collezione di opere venne requisita dal Museo di Mosca e infine l'istituto stesso venne chiuso. Nel 1927 mentre Malevich esponeva le sue opere in giro per l'europa, ricevette a Berlino una misteriosa lettera che lo richiamava urgentemente in URSS. Lasciò però i dipinti ad alcuni amici, opere tenute nascoste per tutta la seconda guerra mondiale fino all'inizio della guerra fredda, quando vennero acquistate in blocco dallo Stedelijk Museum di Amsterdam. Tutta questa produzione precedente al '27 venne presentata al pubblico solo nel '59.

Testa di contadino, 1928-32 Cavalleria rossa, 1928-32 Paesaggio con cinque case, 1928-32 Suprematismo, 1921-27 Suprematismo, 1921-27 Suprematismo, 1921-27 Delle opere successive al suo ritorno in URSS non si seppe più nulla fino agli anni Novanta. Alcune opere di questo periodo richiamano gli anni 1912-1913, ma con qualcosa di inquietante in più. I corpi sono, come 15 anni prima, ridotti al forme geometriche, ma quel che colpisce è l'assenza dei lineamenti del volto dei soggetti ripresi; spesso sono immobili, con le braccia assenti o vuote, oppure sono ripresi di spalle. Caratteristiche che in qualche modo ne sottolineano la solitudine e la spersonalizzazione. "Premonizione complicata" sembra molto significativo dello spaesamento e dell'isolamento in cui doveva sentirsi il pittore, amareggiato per il corso che aveva preso la rivoluzione. Premonizione complicata, 1928-32 Marpha e Vanka, 1928-32 Il raccolto, 1928-32

Possiamo solo supporre cosa doveva dar fastidio alla burocrazia stalinista dell'opera di Malevic. Basti paragonare la visione dolente del mondo contadino di Malevic (i primi due dipinti qui sotto) con quella di un manifesto di propaganda governativa dello stesso periodo (a destra), in cui i contadini (che nella realtà morivano a centinaia di migliaia a causa della carestia e della collettivizzazione forzata) venivano mostrati sempre forti e sorridenti. Contadini, 1928-32 Figura femminile, 1928-32 Vera Korableva "Avanti compagni, unitevi a noi nelle Kolchoz!", 1930 Ragazze nel campo, 1928-32 Gli sportivi, 1928-32 Nel 1930 Malevich venne arrestato e trascorse vari mesi in carcere. Per precauzione gli amici bruciarono moliti dei suoi manoscritti teorici. I suoi quadri vennero mostrati al pubblico per l'ultima volta nel 1932, poi per i successivi 27 anni in URSS ne venne vietata l'esposizione. Malevich morì nel 1935 dopo una lunga malattia. Ritratto di un uomo, 1932 Uomo che corre, 1932 Ragazza con bastone rosso, 1932-33

Ritratto della moglie, 1933 Autoritratto, 1933 Ritratto della figlia, 1933