Laila e lo specchio Abbiamo documentato il comportamento di Laila perché pensiamo che entrare all interno del mondo dei bambini,all interno dei loro comportamenti significa elaborare azioni educative con le quali corrispondere, sollecitare,promuovere i loro percorsi di conoscenza attraverso una progettualità pedagogica che risponde veramente al diritto del
bambino al rispetto della sua cultura e della sua competenza. La costruzione dell identità rappresenta il filo che collega tutte le attività di progettazione al nido volte ad organizzare nel bambino lo scambio/confronto continuo con se stesso e fra se stesso e gli altri,adulti e coetanei,con le immagini di sé che questi gli rimandano. L identità si costruisce attraverso un flusso continuo
di esperienze che si intrecciano,rielaborate,in esperienze successive contenenti sia memorie che elementi di strutturazione e di organizzazione dell identità. Il processo che durante lo sviluppo porta alla costruzione dell identità personale è molto lungo. La prima manifestazione di questo processo costruttivo si verifica intorno al 18 mese,nel
riconoscimento di sé davanti allo specchio. Il Sé a questo punto comincia ad essere dotato di quegli attributi fisici che andranno a costituire parte rilevante della propria identità e riconoscibilità. L identità del bambino e il suo pensare,sentire,conoscere, comunicare,variano a seconda del vissuto spaziale e temporale.
Nel bambino la conoscenza dello spazio prevale in modo egocentrico,cioè centrato su se stesso,nel bambino piccolo prevale la percezione dello spazio come spazio del gesto,cioè di quello che è più facilmente alla sua portata. I bambini percepiscono le caratteristiche dello spazio attraverso il contrasto tra spazi pieni e spazi vuoti,e sono attratti da ciò che
emozionalmente li coinvolge maggiormente (nicchie,tane etc ). Sollecitare i bambini alla narrazione del sé,e delle proprie emozioni,significa spingerli a dare significato alla propria vita.ci sembra che questa documentazione valorizzi il percorso di questa bambina che dichiara come la percezione,le emozioni, il rapporto con la realtà abbiano bisogno di essere elaborati in tempi lunghi. Dott.ssa Patrizia Lanzoni Coordinatrice Pedagogica
Comune di Sanremo (IM) Nido d Infanzia Arcobaleno Io sono Settembre 2009/ Luglio 2010
L esperienza dello specchio come l esperienza che da un volto ad emozioni, sentimenti, stati d animo che caratterizzano il bambino nei primi 18 mesi della sua vita Tutto ciò che lui ha vissuto e percepito di sé, ora ha anche un viso : due occhi, un naso, una bocca, orecchie e capelli che lo rendono unico e irripetibile Un racconto a più voci sulla scoperta di sé.
protagonisti I Paperotti Laila, Ambra, Belen, Beatrice, Nicolas P., Nicolas, Alessandra (età di ingresso al nido: dai 4, agli 11 mesi ) le educatrici Katiuscia e Marlisa
Il lavoro illustrato, in questa documentazione è narrato a due voci: -la prima voce è quella della protagonista Laila (una bimba che entra al nido che aveva appena undici mesi e che ha con lo specchio un rapporto particolare ), -la seconda voce, che troverete fra parentesi, è quella delle educatrici che quotidianamente hanno osservato e documentato il rapporto che Laila aveva istaurato con lo specchio fino al riconoscimento della sua immagine
- Io sono Laila
- Io sono emozione
Pensiero
Sensazione
( Laila ha un aria disgustata dopo aver assaggiato il sacchetto di lavanda )
- Io sono curiosità
( Laila annusa Nicolas dopo averlo toccato, accarezzato )
- Io sono stupore..
( Laila resta incantata dai pallini luminosi che si muovono intorno a lei, creati dal sole che si riflette su dei piccoli specchi.)
( Cerca di afferrarli )
- Io sono desiderio
- Io sono tutto ciò che mi ha trasmesso mia madre fin dai primi istanti della mia vita
-I miei genitori mi trasmettono emozioni
L incontro con lo specchio, dopo l ottavo mese di vita, è un incontro reale con un bimbo reale, collocato al di là di un vetro, in uno spazio reale
- Chi è questa bimba che mi sorride, quando le sorrido?
- Questa bimba che mi guarda, quando io la guardo
- Mi incuriosisce Mi attira
- Gioco con lei
- Le mostro attenzioni
- Affetto
- Non è come giocare con gli altri bambini, lei mi capisce
- Piange, quando io piango, ride, quando io rido
- Gioca con me È mia complice
-Anche tutto ciò che ha intorno mi incuriosisce, mi attira, il suo mondo, il suo spazio
( Laila gioca spesso davanti allo specchio )
( A tratti mentre gioca si sofferma a guardare la bimba che ha di fronte )
( Osserva il suo gioco. )
( Per poi tornare nei suoi pensieri )
( I loro sguardi, complici, spesso si incontrano e allora si gioca insieme )
(Altre volte si osservano con aria perplessa )
( Laila, le mostra la sua bambola )
( Gira su se stessa tenendo lo sguardo fisso sulla bimba che ha di fronte )
( Poi si avvicina e la bacia )
( Giocano con un foglio di carta trasparente )
( Dopo un primo sguardo, il sorriso suggerisce intesa e simpatia verso l altro.. )
( Poi sono le mani che si incontrano )
( Dai loro sguardi traspare simpatia, intesa, complicità )
( L approccio rispecchia le caratteristiche, individuali di ciascun bambino )
( Con l andare del tempo conoscendosi si finisce con il giocare insieme.)
Con l andare del tempo le cose cominciano a cambiare. Si notano atteggiamenti come: - il cercare di guardare dietro lo specchio - il bambino smette di giocare e fissa l immagine cogliendo delle similitudini tra lui e il bambino che ha di fronte
-quasi non tocca più lo specchio né sé, - se un altra figura si avvicina distoglie lo sguardo dallo specchio e cerca la figura nel suo spazio. - in seguito il bambino indicando l immagine può avere una reazione di imbarazzo ed evitamento
- Ma?? Come mai questo bimbo ha il mio stesso giocattolo
-.. Si muove quando mi muovo.
- Mi osserva,come la osservo io. Non capisco, io sono Laila, ma questa bimba chi è?!
( Alessandra nota la macchia sul naso della bimba, cerca di toccarla. )
( Non ci riesce e guarda la bimba con aria perplessa )
- Cos è questo turbamento che provo? Non riesco a sorridergli, neanche lui lo fa, è serio come me..
( Nicolas dopo aver guardato un po il bimbo vuole allontanarsi, comincia a piangere )
( Distoglie lo sguardo, ma non si allontana )
( Prende un gioco,da le spalle al bimbo e si mette a giocare. )
( Poi si volta di nuovo poggia l oggetto allo specchio, ma non guarda il bimbo negli occhi. )
( Ambra guarda la bimba che ha di fronte senza muoversi.)
( Ambra guarda la bimba davanti a se, si è sfiorata il naso e ora guarda la sua mano vicino a quella della bimba.)
( Laila avvicina spesso il suo viso allo specchio, occhi negli occhi.)
( Poi si allontana, guarda altri particolari )
( ma dopo un po volta lo sguardo. Cosa starà pensando Laila? )
- Non capisco,... Sono confusa
(Laila per un po non guarda la sua immagine..)
( Gli volta le spalle e il suo viso ha un espressione diversa da quando invece giocava con quella Bimba. )
( Poi un giorno, guardando quella bimba e la sua macchia sul naso, )
( Laila tocca il suo naso e sorride )
( Porta il dito alla bocca e assaggia ciò che ha toccato. )
( Si guarda il dito. )
Raggiunta la consapevolezza della propria immagine, -i comportamenti sono diretti su di sé, -il bambino risponde toccando la macchia.
( Sorride di nuovo, stavolta a se stessa )
- Sono io!..
- Questa bimba sono io! I miei capelli, i miei occhi, il mio sguardo,..
- Sono io. Io. Io.
- Io sono Laila Ecco chi sono...!!!
Riconoscendosi il bambino ci dice che è ormai in grado di collocarsi nel mondo, un solo esempio:rivendica i propri giochi e le proprie cose - E mio! inizia in questo periodo. Non è un cambiamento in senso egoistico, ma l affermazione di sé come individuo nel mondo di relazioni di cui va acquisendo consapevolezza..
( Laila sta giocando, ma Alessandra cerca di sottrarle l oggetto.. )
( Laila si oppone con decisione )
( e sembra motivare, ad Alessandra, il suo comportamento. Sembra scusarsi )
(. E Mio..!. )
(... Il suo sguardo la dice lunga )
-Questo gioco è mio!.. Io sono Laila!...
L essere e il fare di una bimba alle prese con la scoperta, la conoscenza, e l affermazione di sé in un ambiente in divenire