AGRICOLTURA. Dossier statistico per l Ufficio Istituzioni e Parti Sociali. Prima raccolta dati su

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Transcript:

AREA STUDI STATISTICI Dott. Luca Campanelli Monica Aresti Prima raccolta dati su AGRICOLTURA Dossier statistico per l Ufficio Istituzioni e Parti Sociali

Agricoltura in Italia Lo sviluppo dei paesi maggiormente industrializzati è, generalmente, caratterizzato da un progressivo declino del settore primario a vantaggio dapprima di quello industriale e poi dei servizi. Anche in Italia, a seguito della sua modernizzazione abbiamo assistito ad un continuo calo del peso dell agricoltura sul complesso dell economia, sia in termini di occupazione che di contributo alla formazione del reddito nazionale. Parallelamente alla modernizzazione del Paese anche l agricoltura ha subito un processo di cambiamento con la crescente meccanizzazione e la realizzazione di una struttura fondiaria più razionale che le ha permesso, pur in presenza di un forte calo degli occupati, di aumentare la produzione ed il livello di reddito dei suoi addetti. L occupazione L occupazione in agricoltura è per la maggior parte concentrata nel Mezzogiorno (il 49%), mentre il restante risulta suddiviso tra Nord-Est (21%), Nord-ovest (17%) e Centro (13%). Tale caratterizzazione è confermata dal peso degli addetti al settore primario sul totale degli occupati che ha, nelle regioni meridionali, percentuali estremamente alte (13% in Calabria, 11% in Puglia 10,5% in Basilicata). Al contrario, le regioni del Centro Nord si attestano tutte sotto il 6% con l eccezione significativa del Trentino Alto Adige (7,5%). La serie storica dell occupazione in agricoltura (1970-2002) ci mostra un processo di forte calo del numero dei lavoratori che nel periodo considerato è diminuito da più del 20% a meno del 5% del totale degli occupati. Tale discesa ha avuto un andamento più accentuato per i lavoratori indipendenti che sono passati dal 44% del totale nel 1970 al 10% nel 2002. Tale evoluzione è segno di un processo di concentrazione delle imprese e di un loro progressivo passaggio dalla conduzione diretta all uso di un numero crescente di dipendenti. Anche l analisi dei dati trimestrali degli ultimi anni ci mostra un andamento dell occupazione molto differenziato tra dipendenti ed indipendenti. L occupazione dipendente ha un andamento sostanzialmente stabile ed è fortemente legato alla stagionalità della produzione agricola con picchi annuali nelle rilevazioni di ottobre e minimi ad aprile. Al contrario, l occupazione indipendente, non legata a fenomeni stagionali, ha un andamento decrescente. Il dato più grave che riguarda il mondo agricolo resta comunque quello sul tasso di irregolarità per le unità di lavoro in cui l agricoltura risulta il settore più irregolare con il 32,4%. Tale valore, pur restando molto elevato, si presenta molto differenziato territorialmente con valori che vanno dal 15 al 50%. In particolare Toscana, Piemonte e Trentino Alto Adige si trovano ai valori più bassi mentre svettano oltre il 35% il Lazio e le principali regioni meridionali. La gravità di questa situazione è del resto confermata dalla crescita dell occupazione irregolare che dal 1992 al 2000 è aumentata 49,1% al 59,2% 1. La presenza di un così alto tasso di irregolarità può essere attribuita, oltre che ai medesimi fattori comuni, agli altri settori anche a specifiche caratteristiche dell agricoltura. In particolare possiamo segnalare l alta presenza di lavoratori immigrati (e spesso non regolari dal punto di vista del permesso di soggiorno) e l esistenza di normative per il sussidio alla disoccupazione che, molto spesso, si trasformano in veri e propri incentivi al lavoro nero. 1 La differenza tra il tasso di irregolarità delle unità di lavoro e quello degli occupati è dovuto al diverso sistema di calcolo utilizzato. Le unità di lavoro infatti rappresentano il numero di occupati che si avrebbero se questi fossero tutti a tempo pieno. Per cui, se gli irregolari sono per la maggior parte stagionali o occupati part time, il numero di occupati sarà maggiore delle unità di lavoro.

Aziende Il carattere prevalentemente meridionale dell agricoltura è evidenziato anche dai dati sulle aziende attive, che risultano concentrarsi al Sud, in particolare in Campania, Puglia e Sicilia. Caratteristica comune a quasi tutte le regioni è un consistente saldo negativo tra il numero di iscrizioni e di cessazioni alla Camera di Commercio. Un caso particolarmente evidente di questa tendenza è dato dal Veneto che nel 2002 è tra le prime quattro regioni per numero di aziende agricole attive, ma che nello stesso anno registra un saldo negativo di circa 6.000 aziende. I dati sulla struttura delle aziende agricole italiane mostrano come il nostro Paese sia caratterizzato da molte imprese di piccole dimensioni (il 49% delle aziende ha una SAU superficie agricola utilizzata inferiore ad 1 ettaro), costituite da coltivatori diretti (il 97% del totale) e che per la conduzione utilizzano esclusivamente manodopera familiare (solo il 9% usa prevalentemente o unicamente lavoratori salariati). In base ai dati derivanti dalla suddivisione delle aziende nelle classi dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri e imprenditori agricoli a titolo principale (I.A.T.P.) risulta un elevato numero di ditte di coltivatori diretti nelle regioni più vaste come Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La mezzadria, invece, pur presente con poche aziende, si concentra principalmente nell Italia Centrale ed Insulare. Per quanto riguarda gli I.A.T.P. si hanno dei picchi in Puglia, Calabria e Sicilia per il Sud, in Toscana per il Centro e Lombardia ed Emilia Romagna al Nord. Un caso particolare è quello della Campania in cui, nonostante la sua nota vocazione agricola, gli I.A.T.P. sono in minoranza rispetto alle altre regioni, probabilmente perché si preferiscono altre tipologie di azienda. Risultati economici La situazione di declino dell importanza dell agricoltura sul totale dell economia può essere notata anche dall analisi degli indicatori economici come il valor aggiunto, gli investimenti e la bilancia commerciale. Nel periodo 1970-2002 il valore aggiunto in agricoltura, pur aumentando in termini assoluti ha registrato un incremento inferiore a quello dell intera economia passando dal 5,2% al 2,75% del totale. Per quanto riguarda il capitale lordo, nel periodo tra il 1980 ed il 2000 non ci sono stati cambiamenti significativi, né in termini assoluti né come composizione percentuale. In particolare un peso rilevante è costituito dalle costruzioni, i macchinari e le attrezzature, mentre una piccola quota è riservata a mezzi di trasporto e altri beni e servizi. La bilancia commerciale del settore agricolo ci segnala un nostro forte deficit con le importazioni che superano sempre le esportazioni. Da notare che l andamento stagionale che caratterizza sia le esportazioni che le importazioni risponde a logiche diverse. Le esportazioni sono, infatti, fortemente condizionate dai cicli di produzione agricola mentre le importazioni dipendono dalla domanda, specialmente del settore di trasformazione (infatti ad agosto, quando le imprese di trasformazione sono chiuse, vi è una forte contrazione delle importazioni). Associazionismo Il settore agricolo presenta una forte propensione all associazionismo poiché solo il 36% delle aziende agricole non risulta iscritto a nessuna delle associazioni di categoria. Tra gli iscritti la distribuzione per associazione è fortemente caratterizzata dalla forma giuridica dell azienda. La Coldiretti è l associazione più importante (ben il 44% delle imprese), poiché la forma di impresa più frequente è proprio quella dei coltivatori diretti. Più esigua è la rappresentanza di CIA (12%) e Confagricoltura (6%) mentre al di sotto dell 1% si trovano tutti gli altri.

INDICE Occupazione Aziende Risultati economici Associazionismo

Percentuale di addetti in agricoltura sul totale degli addetti per regione (Fonte: Istat - Luglio 2003) 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Distribuzione percentuale degli occupati in agricoltura per ripartizione geografica (Fonte: Istat - Luglio 2003) NORD-OCCIDENTALE 17% ITALIA MERIDIONALE E INSULARE 49% NORD-ORIENTALE 21% ITALIA CENTRALE 13%

Composizione percentuale dei lavoratori agricoli (Fonte: Istat - media 2002) Donne 32% Uomini Donne Uomini 68% Lavoratori a tempo determinato e indeterminato in agricoltura (Fonte: Istat - media 2002) 500 450 400 350 300 250 Tempo determinato Tempo indeterminato 200 150 100 50 0 Uomini Donne Totale

70.000 Coltivatori diretti ripartiti per regione (unità lavorative) (Fonte: Inps - 2002) 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 400 Coloni e mezzadri per regione (unità lavorative) (Fonte: Inps - 2002) 350 300 250 200 150 100 50 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

1.200 Imprenditori agricoli a titolo principale (I.A.T.P.) per regione (unità lavorative) (Fonte: Inps - 2002) 1.000 800 600 400 200 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

Andamento annuale dell'occupazione totale in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 Percentuale occupati totali in agricoltura rispetto al totale degli occupati (Fonte: Istat) 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0-1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Andamento annuale dell'occupazione dipendente in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 1600 1400 1200 1000 800 600 400 11,2 10,2 9,2 8,2 7,2 6,2 5,2 4,2 3,2 2,2 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 Percentuale occupati dipendenti in agricoltura rispetto al totale degli occupati dipendenti (Fonte: Istat) 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Andamento annuale dell'occupazione indipendente in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 3000 2500 2000 1500 1000 500 50,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0-1970 1971 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Percentuale occupati indipendenti in agricoltura rispetto al totale degli occupati indipendenti (Fonte: Istat) 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Andamento trimestrale dell'occupazione in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 1.350 1.300 1.250 1.200 1.150 1.100 1.050 1.000 gen-97 apr-97 lug-97 ott-97 gen-98 apr-98 lug-98 ott-98 gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen-00 apr-00 lug-00 ott-00 gen-01 apr-01 lug-01 ott-01 gen-02 apr-02 lug-02 ott-02 gen-03 apr-03 lug-03 Andamento trimestrale dell'occupazione dipendente in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 540 520 500 480 460 440 420 400 gen-97 apr-97 lug-97 ott-97 gen-98 apr-98 lug-98 ott-98 gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen-00 apr-00 lug-00 ott-00 gen-01 apr-01 lug-01 ott-01 gen-02 apr-02 lug-02 ott-02 gen-03 apr-03 lug-03

Andamento trimestrale dell'occupazione indipendente in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 800 780 760 740 720 700 680 660 640 620 600 gen-97 apr-97 lug-97 ott-97 gen-98 apr-98 lug-98 ott-98 gen-99 apr-99 lug-99 ott-99 gen-00 apr-00 lug-00 ott-00 gen-01 apr-01 lug-01 ott-01 gen-02 apr-02 lug-02 ott-02 gen-03 apr-03 lug-03 Tasso di irregolarità delle unità di lavoro in agricoltura per regione. (percentuali) (Fonte: Istat - 2000) 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA

Occupati dipendenti regolari e non regolari in agricoltura (migliaia) (Fonte: Istat) 400 350 300 250 Non regolari Regolari 200 150 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Incidenza degli occupati non regolari sul totale degli occupati in agricoltura (Fonte: Istat) 66,0 64,0 62,0 60,0 58,0 56,0 54,0 52,0 50,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Occupazione indipendente regolare e non regolare in agricoltura (Fonte: Istat) 450 430 410 390 370 350 330 Regolari Non regolari 310 290 270 250 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Incidenza degli occupati non regolari in agricoltura sul totale degli occupati indipendenti (Fonte: Istat) 55,0 54,0 53,0 52,0 51,0 50,0 49,0 48,0 47,0 46,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Occupazione totale regolare e non regolare in agricoltura (Fonte: Istat) 850 800 750 700 650 600 Non regolari Regolari 550 500 450 400 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Incidenza degli occupati non regolari sul totale degli occupati (Fonte: Istat) 60,0 58,0 56,0 54,0 52,0 50,0 48,0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Percentuale di denunce di assunzione e cessazione di rapporto di lavoro di lavoratori non UE sul totale delle denunce (Fonte: Inail - 2001) 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 Agricoltura Pesca 4,00 2,00 0,00 Assunzioni totali Cessazioni totali Lavoratori non UE occupati regolarmente alle dipendenze in agricoltura. (migliaia) (Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali) 70 60 50 40 30 20 10 0 1994 1995 1996 1997 1998 1999

Composizione dei lavoratori in agricoltura per provenienza (Fonte: Inps) 1200000 1000000 800000 600000 Lavoratori comunitari Lavoratori non comunitari 400000 200000 0 2000 2001 2002

Aziende attive in agricoltura per ripartizione geografica (Fonte: movimprese unioncamere 2002) 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Aziende agricole iscritte e cessate per ripartizione geografica (Fonte: movimprese unioncamere 2002) 30.000 25.000 20.000 15.000 iscritte cessate 10.000 5.000 0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud

Numero di aziende agricole attive per regione (Fonte: movimprese unioncamere 2002) 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Molise Campania Basilicata Puglia Calabria Sicilia Sardegna Aziende agricole iscritte e cessate per regione (Fonte: movimprese unioncamere 2002) 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 iscritte cessate 3.000 2.000 1.000 0 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Molise Campania Basilicata Puglia Calabria Sicilia Sardegna

50.000 Coltivatori diretti per regione (ditte) (Fonte: Inps - 2002) 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 250 Coloni e mezzadri per regione (ditte) (Fonte: Inps - 2002) 200 150 100 50 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

1.200 I.A.T.P. per regione (ditte) (Fonte: Inps - 2002) 1.000 800 600 400 200 - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

Distribuzione dei lavoratori autonomi agricoli per classe di reddito e ripartizione geografica (Fonte: Inps - 2002) 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 fino a 232,40 232,41-1.032,91 1.032,92-2.324,05 oltre 2.324,05 30.000 20.000 10.000 - Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Distribuzione dei coltivatori diretti per classe di reddito e ripartizione geografica (Fonte: Inps - 2002) 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 fino a 232,40 232,41-1.032,91 1.032,92-2.324,05 oltre 2.324,05 30.000 20.000 10.000 - Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud

Distribuzione dei coloni e mezzadri per classe di reddito e ripartizione geografica (Fonte: Inps - 2002) 700 600 500 400 300 fino a 232,40 232,41-1.032,91 1.032,92-2.324,05 oltre 2.324,05 200 100 - Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Distribuzione degli I.A.T.P. per classe di reddito e ripartizione geografica (Fonte: Inps - 2002) 2.000 1.800 1.600 1.400 1.200 1.000 800 fino a 232,40 232,41-1.032,91 1.032,92-2.324,05 oltre 2.324,05 600 400 200 - Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud

Aziende agricole secondo la categoria di manodopera agricola per ripartizione geografica. (Fonte: Istat - 2000) 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 CONDUTTORE CONIUGE DEL CONDUTTORE ALTRI FAMILIARI DEL CONDUTTORE ALTRI PARENTI DEL CONDUTTORE MANODOPERA EXTRAFAMILIARE indet MANODOPERA EXTRAFAMILIARE det 400.000 200.000 0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Ripartizione percentuale del numero di aziende per forma di conduzione (Fonte: Istat - 2000) Con manodopera extrafamiliare prevalente 4% Con manodopera familiare prevalente 10% Conduzione con salariati 5% Con solo manodopera familiare 81%

Numero di aziende per classi di superficie agricola utilizzata (SAU) (Fonte: Istat - 2000) Da 5 a 10 ettari 8% Da 10 a 20 ettari 5% Da 20 a 30 ettari 2% Senza S.A.U. 2% Da 3 a 5 ettari 9% Meno di 1 ettaro 45% Da 2 a 3 ettari 9% Da 1 a 2 ettari 18%

Valore aggiunto a prezzi base 1995 (milioni di euro) (Fonte: Istat) 32. 000 31. 000 30. 000 29. 000 28. 000 27. 000 26. 000 25. 000 24. 000 23. 000 22. 000 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 Percentuale del valore aggiunto in agricoltura sul valore aggiunto totale (Fonte: Istat) 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

250.000 Composizione percentuale del capitale lordo (Fonte: Istat) 200.000 150.000 Altri beni e servizi 100.000 Costruzioni Mezzi di trasporto Macchine e attrezzature 50.000-1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Investimenti fissi lordi in agricoltura (Fonte: Istat) 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000-1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Andamento mensile delle esportazioni ed importazioni nel settore agricolo (milioni di euro) (Fonte: Istat) 900 800 700 600 500 import export 400 300 200 ago-01 set-01 ott-01 nov-01 dic-01 gen-02 feb-02 mar-02 apr-02 mag-02 giu-02 lug-02 ago-02 set-02 ott-02 nov-02 dic-02 gen-03 feb-03 mar-03 apr-03 mag-03 giu-03 lug-03 ago-03

L ASSOCIAZIONISMO ASSOCIAZIONE NUMERO DITTE % QUOTE ASSOCIATIVE % COLDIRETTI 185.083 43,88% 11.303.208,32 68,49% CONFAGRICOLTURA 24.165 5,73% 1.626.007,24 9,85% CIA 50.801 12,04% 2.920.934,91 17,70% UGC-CISL 3.606 0,85% 219.489,78 1,33% UIMEC-UIL 2.173 0,52% 129.554,85 0,79% UGL-COLTIV. 1.621 0,38% 82.088,64 0,50% UCI 710 0,17% 34.891,53 0,21% AIC 1.472 0,35% 94.874,12 0,57% FNASCD 47 0,01% 2.968,81 0,02% FNACOMAL-CISAL 54 0,01% 2.160,26 0,01% ACLITERRA 173 0,04% 7.909,17 0,05% COPAGRI 1.181 0,28% 60.863,43 0,37% ALPA 56 0,01% 2.694,54 0,02% FENAPI 126 0,03% 9.438,77 0,06% EUROCOLTIVATORI 83 0,02% 4.827,11 0,03% UNSIC 11 0,00% 1.042,99 0,01% NON ASSOCIATE 150.424 35,66% 0,00 - TOTALE 421.786 100,00% 16.502.954,47 100,00% Fonte: Inps Percentuale di ditte associate per associazione di categoria (Fonte: Inps - 2003) NON ASSOCIATE 36% UGC-CISL 1% UIMEC-UIL 1% CIA 12% CONFAGRICOLTURA 6% COLDIRETTI 44% COLDIRETTI CONFAGRICOLTURA CIA UGC-CISL UIMEC-UIL UGL-COLTIV. UCI AIC FNASCD FNACOMAL-CISAL ACLITERRA COPAGRI ALPA FENAPI EUROCOLTIVATORI UNSIC NON ASSOCIATE